Genius loci laboratorio didattico di educazione al paesaggio

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Pubblica Istruzione

Regione Toscana - Associazione Paesaggi - Dac.Lab - Comune di Prato

GENIUS LOCI - LABORATORIO DIDATTICO DI EDUCAZIONE AL PAESAGGIO PRATO: SCUOLE PRIMARIE IQBAL E PIZZIDIMONTE 2015-2016

Genius Loci. Il Paesaggio e gli Occhi dei Ragazzi


“Genius Loci - Il Paesaggio e gli occhi dei ragazzi” è un progetto educativo ideato dall’Associazione Culturale Paesaggi per la diffusione dei temi inerenti la conoscenza e la salvaguardia del paesaggio e dei beni culturali. E’ patrocinato dalla Regione Toscana e dal Comune di Prato. Progetto ideato e curato da Arch. Tiziana Di Bella Con la partecipazione di: Istituto Comprensivo Cironi - Prato Classe V A Scuola Primaria Iqbal Classi VA e VB Scuola Primaria Pizzidimonte Ringraziamenti Alle insegnanti per la preziosa collaborazione: Per la Scuola Primaria Iqbal Monica Castellani (Referente), Rossella Guastini e Alessandra Muscari Tomajoli Per la Scuola Primaria Pizzidimonte Michela Imbembo (Referente VA) e Silvia D’Amico Marinella Burioni (Referente VB ), Daniela Barattini e Valentina Salvi Alle famiglie degli alunni Finanziamenti Comune di Prato per la stampa della presente pubblicazione L’iniziativa è stata totalmente gratuita per gli studenti grazie al contributo di Associazione Culturale Paesaggi DAC.LAB -Architetti Associati - PratoPubblicazione a cura di: Paesaggi - Associazione Culturale Via Cesare Grassi, 22 - 59100 Prato www.associazionepaesaggi.it https://associazionepaesaggiblog.wordpress.com/


COSTITUZIONE ITALIANA Articolo 9

La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.

Il DVD contiene i materiali del corso, gli elaborati ed i progetti redatti dai ragazzi durante il laboratorio e le immagini delle varie fasi di lavoro. Per la pubblicazione delle immagini dei ragazzi è stata richiesta opportuna autorizzazione alle insegnanti.


Prato - Zona del Serraglio - Particolare

Yo soy yo y mi circunstancia, y si non la salvo a ella no me salvo yo. (io sono io e il mio contesto, se non salvo lui non salvo neppure me stesso). Josè Ortega y Gasset


Il bambino ha un rapporto intimo e profondo con il mondo, un rapporto di cui gli adulti possono avere soltanto una pallida idea. Gli adulti ammirano l’ambiente, possono ricordarlo, ma il bambino lo assorbe in sé. Esso non è un semplice spazio che contiene la nostra vita, bensì è il vestito dell’anima, qualcosa che viene amato e incarnato. Questa è la ragione per cui quello che il bambino ha assorbito rimane per sempre. Anche se la ragione lo rifiuta esso si impone. I bambini diventano come l’ambiente che amano. (R. Regni, 2009)

Gonfienti e la Calvana


PRIMA PARTE: IL PERCORSO EDUCATIVO E IL LABORATORIO A Scuola di Paesaggio * Il paesaggio è il primo patrimonio di una comunità, è il luogo di appartenenza, lo spazio -naturale e culturale- senza il quale è impossibile la vita stessa. E’ necessario dunque, per ogni società, promuoverne la conoscenza affinché si comprenda il suo valore profondo. Il paesaggio è il volto della Terra, riflesso della cultura dei popoli che la abitano, teatro dove l’uomo è attore e spettatore nello stesso tempo, è specchio di civiltà -e inciviltà- e per questi motivi non può essere relegato dentro l’insegnamento della sola geografia o storia dell’arte, necessitando della costruzione di percorsi educativi trasversali alle varie discipline (letteratura, storia, geografia, scienze, educazione civica, arte, disegno, musica etc.). Si educa al paesaggio e da questo si viene educati. L’educazione al paesaggio, in modo particolare, al paesaggio “culturale” ha fino ad oggi ottenuto, in Italia, poco spazio all’interno dei programmi scolastici, per non parlare della quasi assente consapevolezza in merito alla valenza civica di tale educazione. Educare al paesaggio comporta promuovere negli individui, e soprattutto nei giovani, lo sviluppo delle capacità critiche personali. Occorre saper vedere, essere curiosi e sensibili di fronte a fatti e fenomeni che caratterizzano i paesaggi eccezionali così come quelli quotidiani, essere coscienti dei mutamenti che le nostre azioni imprimono al territorio. Soprattutto l’attenzione verso i paesaggi degradati, violati e abbandonati, deve stimolare la riflessione sulla responsabilità individuale al fine di far scaturire atteggiamenti di cura e di amore che stanno alla base di un “abitare” rispettoso della “comunità di vita” che ogni luogo ospita. “Quello che abbiamo amato, altri ameranno, e noi gli insegneremo come” , affermava W. Whitman. Perché l’educazione è un patto fra generazioni che mai come oggi manifesta l’importanza e l’urgenza di considerare il paesaggio un bene comune da difendere, proteggere e tramandare a chi dopo di noi e come noi, ha diritto alla qualità e salubrità dell’ambiente, nonché all’accesso alle risorse naturali e culturali. Agire in questa direzione significa muoversi nel rispetto dei principi della nostra Costituzione per la realizzazione di una vera e ampia giustizia sociale.


Dal paesaggio “estetico” al paesaggio “etico” * Il paesaggio non è soltanto la “bella veduta”, il panorama che si gode da un certo punto di vista, o la rappresentazione pittorica di esso. Il paesaggio che percepiamo spesso dalle nostre finestre, dai finestrini delle auto o dei treni in corsa, è tutt’altro che bello. Il disordine e l’eccessiva quantità delle costruzioni, l’asfalto dilagante, gli incalcolabili cartelloni pubblicitari, le antenne ed i ripetitori, le campagne abbandonate, i fiumi ridotti a rigagnoli maleodoranti, gli alberi straziati da incompetenti “giardinieri” -e l’elenco potrebbe continuare-, creano le condizioni per un disagio psico-fisico che si ripercuote sulla salute generale degli abitanti. Per non dire di quanto con la sola vista non si percepisce, come l’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo. Tutto ciò accade nonostante la salute di tutti sia tutelata dalla Costituzione «come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività» (art. 32). Paesaggio e ambiente sono dunque le due facce di una stessa medaglia, unità inscindibili nonostante il trattamento loro riservato dalla legislazione ordinaria teso sostanzialmente a separarle. Tutelare il paesaggio, dunque, significa anche tutelare la salute fisica e mentale degli abitanti nonché quella di tutti gli esseri viventi che, insieme a noi, abitano i luoghi della Terra. Diventa necessario guardare al paesaggio non solo dal punto di vista “estetico” (paesaggio da contemplare) ma dal punto di vista “etico”, paesaggio “da vivere” e tutelare nelle sue componenti ambientali e culturali. In questa visione del problema, che comprende la perdita di qualità del “costruito” (architettura) e del “coltivato” (agricoltura -da sempre presidio della tutela dei suoli-), diventa fondamentale e urgente la consapevolezza del cittadino, chiamato in prima persona a riscoprire i valori dell’ambiente, del paesaggio, dell’architettura e dei beni culturali e a tutelarli col proprio impegno civile. A questo serve educare al paesaggio. Oggi, uno degli imperativi etici di ogni architetto, è quello di accompagnare i cittadini lungo questo straordinario e necessario percorso che vede prevalere il bene comune sull’interesse dei singoli.

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Il paesaggio insegna … * … che i luoghi sono pieni di “geni”, divinità, storia, sapori, odori, rumori e silenzi, musica, luci, ombre e colori; … che ci vuole tempo e lentezza per conoscerlo e, a tal fine, camminare in esso è il miglior mezzo; … che il centro del mondo è in ogni luogo; … che la vita è una rete complessa di relazioni; … che uomo e natura si appartengono l’un l’altro; ...la bellezza e il senso del “sacro”, così spesso impotenti di fronte alla barbarie eppure così necessari; ...a ricordare che da bambini abbiamo ascoltato la voce delle cose e che, crescendo, siamo diventati i paesaggi che abbiamo amato; ...che spesso le costruzioni dell’uomo lo uccidono; … che talvolta le costruzioni e il lavoro dell’uomo sono come musica scritta sulla Terra; … a pensare a coloro che sono “lontani” da noi, nello spazio, nel tempo e nella condizione sociale; … l’etica del rispetto e della responsabilità verso i nostri simili e gli esseri viventi e non viventi con cui condividiamo la Terra; … a ricordare e comprendere il passato ed a progettare il bene per il futuro; ...che dobbiamo in prima persona impegnarci a proteggere e tutelare il contesto (naturale e culturale) nel quale trascorriamo la nostra esistenza; ...che dobbiamo con i nostri comportamenti e stili di vita, non danneggiare i paesaggi lontani da noi; ...che non lo si può proteggere senza studio, ricerca, conoscenza, senza amore ed interesse sincero verso l’uomo e la natura; …che la nostra Costituzione, in piena sintonia con i precetti morali più alti, nobili e senza tempo, ne ha disposto la tutela fra i principi fondamentali; ...che se ne avremo cura salveremo anche noi stessi. (*) Testi di T. Di Bella, tratti e rivisti da “Topofilie. Il Chianti e gli Occhi dei bambini”, pubblicazione a cura di Associazione Paesaggi, Prato 2013


Genius Loci

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Il Progetto didattico “Genius Loci - Il Paesaggio e gli occhi dei ragazzi”, nasce dalla necessità di comunicare il senso del paesaggio, concetto molto complesso che si sovrappone ed interagisce con quelli di spazio, territorio e ambiente. L’intento è quello di promuovere ed approfondire nella popolazione scolastica, la conoscenza del luogo dove si vive, stimolando la riflessione sul paesaggio come elemento che si modifica nel tempo anche grazie alla nostra esistenza, che deve essere difeso e protetto con l’impegno individuale di ognuno. Gli obiettivi prefissati dal corso possono essere riassunti nei seguenti punti principali: -capire che siamo parte integrante del contesto in cui viviamo; -stabilire relazioni positive e di cura verso la natura e l’ambiente; -acquisire conoscenza e consapevolezza del territorio in cui si vive e si abita e delle conseguenze sull’ambiente delle attività umane; -promuovere la cultura della tutela e la valorizzazione del paesaggio e dei valori culturali che esso accoglie ed esprime; -imparare a leggere criticamente una porzione di territorio ed a pensare possibili trasformazioni degli spazi di vita e dei luoghi di cui i ragazzi hanno esperienza; -promuovere la cultura della sostenibilità. Il corso, operativamente, ha avuto una durata di 12 ore/classe ed ha coinvolto tre classi della scuola primaria pubblica di Prato. E’ stato strutturato in due parti: la prima teorica, durante la quale si sono tenute le lezioni frontali e sono state svolte esercitazioni di approfondimento in classe e a casa; la seconda pratica, che ha comportato, per i ragazzi, intervenire attraverso una progettazione mirata alla riqualificazione paesaggistica di un luogo della propria città. Veduta da Pizzidimonte sulla piana


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Genius Loci: Il Percorso teorico La parte teorica del corso avvicina alle tematiche del paesaggio attraverso interventi in classe di esperti (lezioni frontali e discussioni) supportati da dispense multimediali opportunamente predisposte. I principali temi di studio sono stati i seguenti: 1°: Storia e Arte per parlare di Paesaggio L’uomo ha sempre osservato attentamente il territorio che lo accoglieva. Abbiamo cercato di capire, attraverso una narrazione per immagini, come egli lo ha percepito nel corso del tempo, analizzando le rappresentazioni figurate, senza comunque dimenticare le testimonianze scritte e tramandate oralmente che rivestono anch’esse grande importanza. Il percorso, partendo dall’etimologia della parola “paesaggio”, ha poi preso le mosse dalla preistoria e, passando per il mondo classico, il medioevo, il rinascimento e le successive principali epoche storiche, è approdato ad oggi aprendo una finestra su visioni del futuro di artisti contemporanei. 2°: Vedere e Capire il Paesaggio Il tema del Paesaggio è stato affrontato come “cultura concreta” evidenziando la forte relazione fra l’uomo e la Terra. Si è posto in luce il rapporto fra geografia e cultura specifica del luogo che forma i propri “figli” dotandoli di un imprintig unico, così come avviene per l’arte e l’architettura. Particolare attenzione si è prestata all’analisi della bellezza di un paesaggio, come essa possa definirsi e da cosa dipenda, affrontando il tema del degrado e della legalità. Si è introdotto il concetto di “iconema” e di “patch” discutendo inoltre i rapporti paesaggio-sensi, paesaggio-attività umane e paesaggio-teatro (Turri , 1998). 3°: Il Paesaggio Bene Comune da proteggere Di capitale importanza è stato affrontare profondamente il concetto di bene comune come bene condiviso da tutti i membri di una comunità, poiché anche il paesaggio è tale e pertanto necessita di tutela e protezione. Si è discusso di “suolo” e di “consumo di suolo”, del rapporto tra paesaggio e salute, dei diritti delle future generazioni ad ereditare un ambiente sano e culturalmente significante. Parlare di tutela ha portato a confrontarsi, anche se brevemente, con la legislazione in tema di ambiente e paesaggio attraverso l’analisi di: -il Costituto del Comune di Siena (1309-1310),


-la Costituzione Italiana (1948), -la “Dichiarazione delle Nazioni Unite sull’ambiente umano” (Stoccolma 1972), -Dichiarazione sulle responsabilità delle generazioni presenti verso le generazioni future (UNESCO 1997), -la Convenzione Europea del Paesaggio (2000). Si è particolarmente insistito sul fatto che se ognuno di noi ha diritto ad un paesaggio bello e sano, ognuno di noi ha dunque il dovere di proteggerlo e di averne cura anche con le proprie scelte di vita quotidiane. 4°: Prato e il suo Paesaggio: Storia della Città e del Territorio Il paesaggio di Prato è stato, volutamente, l’ultimo capitolo del percorso teorico al quale si arriva con un bagaglio di conoscenze necessario per trattare un argomento specifico. Si sono affrontati temi legati alla conoscenza del paesaggio agrario e di quello urbano, ponendo l’attenzione su quelle che sono le minacce cui oggi sono sottoposti i suoli sopra i quali essi insistono (abbandono, eccessivo sfruttamento e fertilità, urbanizzazione). Ovviamente si è parlato della storia urbanistica e sociale della città con particolare riferimento ai luoghi che poi sono stati oggetto del laboratorio “pratico”: la zona del Serraglio e Pizzidimonte. Si è posta particolare attenzione ad analizzare il cambiamento del territorio, e dunque del paesaggio, analizzando i segni fisici della progressiva espansione urbanistica in relazione ai mutamenti tecnologici e sociali.

Le esercitazioni Le esercitazioni svolte in itinere hanno avuto lo scopo di approfondire alcuni temi discussi in classe riportandoli sul terreno noto a ciascun bambino e alla propria esperienza. Prima Esercitazione La conoscenza e l’amore verso il territorio passa attraverso la conoscenza della sua storia che non è solo quella scritta sui libri. E’ anche la storia di tutte le persone che semplicemente lo abitano e lo modificano con la propria attività. Lo scopo dell’esercitazione proposta è stato quello di andare alla scoperta

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11 di storie quotidiane, facilmente accessibili per i bambini ma non per questo

meno importanti, che fossero riconducibili a qualche aspetto del paesaggio di Prato o dei luoghi di provenienza della famiglia, al fine di aumentarne la consapevolezza. Di seguito il testo dell’esercitazione proposta. A caccia di Storie L’esercitazione proposta consiste nell’andare a “caccia “ di Storie. Ogni bambino/a, dovrà andare alla ricerca di storie legate al proprio territorio e paesaggio. Una volta raccolte dovrà trascriverle sotto forma di testo descrittivo o di racconto e illustrarle con un disegno. Quali storie? Le storie da raccogliere devono in qualche modo essere legate al territorio ed al paesaggio di Prato o del proprio luogo di origine. Potranno raccontare di persone, di cose che c’erano e non ci sono più o si sono trasformate (edifici, alberi, orti, strade, boschi, torrenti, animali, cibi e piatti tipici, odori e suoni, persone che lavoravano la terra, luoghi misteriosi, leggende legate a luoghi, storie di bambini e dei loro giochi fuori casa etc..). Ci accorgeremo di come, più di quanto immaginiamo, le storie siano legate alla fisicità del territorio abitato. Dove cercare? Vicino a noi. Nella nostra memoria, ma in modo particolare in quella dei più grandi, dei nonni, ma anche dei genitori, degli zii o di amici comunque più grandi di noi. Molto utile sarà rovistare negli album fotografici alla ricerca di immagini dove si vedono i luoghi del Chianti e di Radda in modo particolare, che fanno tornare in mente cose alle quali non si pensava più insieme alle sensazioni che quei ricordi suscitano…. Ascoltate con attenzione e siate curiosi!

Seconda Esercitazione Tra gli obiettivi di “Genius Loci” vi è la costruzione di un atteggiamento empatico nei confronti del territorio e del paesaggio che passa attraverso l’analisi del nostro rapporto con l’ambiente dove viviamo. Analizzando e scoprendo questo legame potremo creare un sentimento profondo verso i luoghi, vicini e lontani, che sarà poi quello che metterà in moto la nostra


voglia di prendersi cura del paesaggio e dei beni culturali di cui esso è por- 12 tatore. Testo dell’esercitazione proposta: Scegli e svolgi una delle seguenti esercitazioni: 1.Geniu Loci: Presso gli antichi greci e i romani il Genius Loci (Genio del Luogo) era una divinità minore locale, maschile o femminile, che proteggeva un luogo e tutti coloro che vi abitavano o che lì passavano. Risiedeva in città, in una collina o campagna, fiume o fontana che fosse. In quelle culture non solo l’uomo era dotato d’anima, ma anche le altre creature lo erano, così come i luoghi ed il mondo stesso. Il Genius Loci poteva essere gentile oppure ostile con gli uomini a seconda del loro atteggiamento verso il luogo stesso. Devastare un luogo o appropriarsi delle sue risorse in modo indiscriminato poteva comportare l’inimicarsi il Genio e causare sventure. Il rispetto per l’ambiente era anche rispetto verso la divinità che conferiva sacralità al luogo stesso. Pensa ad un luogo che conosci, che ami o che non ti piace, e immagina il suo GENIUS LOCI. Descrivilo in un breve testo, disegnalo oppure fanne un modello . 2.Nella mia città: Ascolta la canzone di Mango dal titolo “Nella mia città”. Ascoltala più volte, poi prova a riscrivere il testo della canzone descrivendo qualcosa della tua città. Ricorda che sono importanti anche i riferimenti a suoni, odori e sensazioni…. Puoi anche cantarla!! (questa esercitazione può essere fatta anche in piccoli gruppi) 3. Ambiente e Paesaggio sono le due facce di una stessa medaglia. Inventa e costruisci una medaglia che riproduca da un lato l’AMBIENTE e dall’altro il PAESAGGIO. La medaglia dovrà essere di forma circolare (diametro 21 cm). Dovrà contenere disegni e scritture (motto). Si consiglia di usare come base un cartoncino rigido. Le tecniche di realizzazione sono a piacere. E’ possibile realizzare la medaglia anche con creta o das opportunamente lavorati e colorati. In questo caso dovrà essere consegnato anche il bozzetto preparatorio. 4.Il Paesaggio che mi somiglia tanto: Il PAESAGGIO geografico plasma la sensibilità e modella il carattere delle persone e dei popoli”. Esiste un paesaggio al quale senti di assomigliare? Se esiste prova a descriverlo. Puoi scrivere un testo, una poesia, una canzone o puoi visualizzarlo con un disegno o un piccolo plastico.


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Genius Loci: Il Percorso Pratico Il percorso pratico ha riguardato lo studio e la progettazione vera e propria di una piccola parte di territorio “vicino” che presentava alcune criticità. Le aree scelte sono state due con differenti problematiche: 1.

L’Angolo del Serraglio, situata sul confine antico del centro storico di Prato, in prossimità di quella che per molti anni è stata l’unica stazione ferroviaria della città. La zona oggi presenta un degrado diffuso di tipo ambientale e sociale e viene sempre più abbandonata e dimenticata dagli abitanti del luogo;

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La Cava di Pizzidimonte, situata sulle pendici della Calvana in un luogo importante fino dall’età etrusca. Uno spazio “pericoloso” dal punto di vista geomorfologico e abbandonato dopo essere stato scavato per l’approvvigionamento di materiale da costruzione.

Il Progetto - Parte prima: Le uscite al Serraglio ed alla Cava di Pizzidimonte Dopo aver lavorato con i ragazzi ad una fase teorica di elaborazione di un “codice” per l’analisi dei luoghi ed aver capito che “ogni luogo è paesaggio”, siamo passati ad una attività pratica consistente nella progettazione vera e propria di una porzione di territorio, potremmo quasi definirlo un “micropaesaggio”. I luoghi sono stati individuati in prossimità della scuole in modo da poterli visitare e analizzare direttamente. Dalla scuola, a piedi, ci siamo recati sul posto. I percorsi e gli intorni delle aree di studio sono stati analizzati “dal vivo” nei loro aspetti positivi e negativi ed i ragazzi sono stati invitati a guardarsi intorno “criticamente” e ad esprimere liberamente i propri giudizi sullo spazio sperimentato con “occhi nuovi”. I sopralluoghi sono stati preceduti in classe da una fase di analisi e di discussione sulle caratteristiche della zona. Fuori, sul posto, i ragazzi si sono fermati, hanno osservato l’ambiente, hanno fotografato quello che attirava la loro attenzione, annotato appunti sui taccuini. Alcuni di loro hanno cominciato a disegnare da subito idee che affioravano alla mente, discutendo in piccoli gruppi con grande partecipazione. Non sono mancati momenti di gioco e di merenda che hanno reso le uscite divertenti e “bambine” com’era giusto che fosse…


Tornati in classe, è seguito un momento di riflessione sull’uscita e sui luoghi visitati in rapporto al lavoro da farsi. Ogni bambino, in rapporto alle proprie capacità percettive ed al proprio mondo interiore, coglie infatti alcuni aspetti del paesaggio e ne tralascia altri. Per questo la conversazione nel gruppo classe è necessaria poiché riporta l’attenzione su aspetti che non erano stati considerati. Il Progetto - Parte seconda: Alla ricerca di soluzioni per migliorare il paesaggio Dopo aver puntualizzato e analizzato le criticità e discusse possibili soluzioni che tenessero conto delle esigenze delle persone, dell’ambiente e delle testimonianze storiche “costruite” (in particolare per l’area del Serraglio), sì è consegnato ai bambini il compito di elaborare soluzioni progettuali migliorative riguardanti le aree oggetto di studio descrivendole attraverso un elaborato grafico, tenendo conto dei vincoli spaziali, delle necessità economiche, dei bisogni di persone con abilità diverse, delle esigenze dell’ambiente naturale... Progettando i bambini sviluppano e utilizzano concretamente competenze che derivano non solo dalle lezioni teoriche del laboratorio ma anche dai molteplici ambiti disciplinari coltivati a scuola e fuori dalla scuola. Questa fase della progettazione è stata entusiasmante ed i bambini hanno partecipato, in tutte le classi, con alti livelli di attenzione e coinvolgimento come mostrano i grafici finali ed i momenti di presentazione e discussione dei progetti in classe. Le idee emerse nei progetti possono sembrare semplici e non sempre realizzabili ma denotano sensibilità, creatività, e recepimento dei messaggi veicolati. Ogni classe ha poi deciso in autonomia se sviluppare un progetto finale che comprendesse le idee considerate da tutti più valide oppure approfondire singolarmente ogni soluzione trovata. L’ultima fase del laboratorio ha quindi previsto la realizzazione di plastici per definire e mostrare concretamente e tridimensionalmente il pensiero progettuale. Il paesaggio può essere insegnato agendo in esso, poiché l’agire equivale al comprendere e comprendere equivale ad amare. La progettazione è quindi un modo per imparare ad amare i luoghi e a diventare cittadini responsabili, legati al proprio territorio e ben disposti a proteggerlo. Sta ai “grandi”, come sempre, cogliere i suggerimenti dei piccoli, capire le loro aspettative, sognare loro sogni, rimodellare per loro un pianeta migliore.

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Per me il paesaggio è un insieme di tanta terra. (Giacinto) Per me il paesaggio è quando guardi intorno fuori dalla ci Ă , lontano da rumori, confusione‌ e vedi la vera natura selva ca, non l’alberello in ci Ă ma l’albero nel bosco. (Emma) Per me il paesaggio è un territorio che può essere montano, campano, marino o ci adino o ci adino. Secondo me ogni ci adino deve rispe are il paesaggio anche se è bru o. (Lorenzo) Per me il paesaggio è il posto in cui viviamo. (Penelope) Per me il paesaggio è un posto che aascina e colpisce e che vorrebbe far tornare sempre 14 (Nicola )


CONCLUSIONI Terminata la fase progettuale il laboratorio si conclude con una mostra di tutti gli elaborati del corso presentata ed aperta alle famiglie dei ragazzi ed alla cittadinanza. Durante la manifestazione si distribuisce la presente pubblicazione. Il paesaggio è il patrimonio concreto e più importante di una comunità. Pertanto uno dei doveri principali della società civile è promuoverne la conoscenza e diffondere la consapevolezza del suo valore per le generazioni presenti e prossime alle quali lo consegneremo. L’Associazione Culturale Paesaggi, per questo motivo, propone azioni educative a partire dai primi livelli scolastici poiché si ritiene che, esperienze come quella realizzata e raccontata in questo breve testo, condotte anche in giovane età, siano estremamente importanti per la crescita di individui attenti verso i Beni Comuni e in grado di tutelare il paesaggio, o meglio “i paesaggi”, e quanto di buono in essi è contenuto, lasciandoli con cura, in eredità, alle generazioni future. Ciò è particolarmente importante nel momento storico che stiamo vivendo nel quale, il genere umano, sta compromettendo in un modo che sembra essere irreversibile, la vivibilità dell’unico pianeta che può ospitarci. La “cura” del paesaggio è dunque un gesto di amore verso la nostra prima casa, la Terra, che condividiamo con tutti gli altri esseri viventi ed inanimati e che sostiene le tracce del nostro stesso “abitare”. Nei “progetti” i bambini hanno trasformato in modo creativo e mirato lo spazio esplorato fisicamente e mentalmente, proiettandovi la loro idea di “cura” per il paesaggio che molto spesso prevede la realizzazione di giardini da vivere liberamente, in sicurezza, tranquillità ed armonia con il tutto, in accordo con quella sacralità dei luoghi -sempre più dimenticata - a cui hanno imparato a dare un nome: il genius loci. Per il grande impegno, la fantasia e la passione, a tutti i bambini, un grazie di cuore. Tiziana e Associazione Culturale Paesaggi Tutti i lavori del laboratorio ed i materiali didattici progettati ed utilizzati per il corso sono raccolti in forma digitale in questa pubblicazione.


Per me il paesaggio è un insieme di creazioni naturali e Ar ďŹ ciali (Ivan) il paesaggio è un posto dove ci sono cose ar ďŹ ciali ma sopra u o naturali come ad esempio piante, alberi e poche case. Ma la cosa che mi piace di piĂš del paesaggio è la natura. (Gerald) il paesaggio è una cosa concreta che si può vedere in tu/ i momen po a scuola alla stazione ecc. (Alessandro) il paesaggio è un luogo dove ci si può rilassare, sfogarsi, giocare, liberarsi e parlo are. (Lorenzo S.) il paesaggio è un luogo dove ci abitano le persone, dove le persone si possono rilassare nelle loro case (Lorenzo G.)


Per me oggi il paesaggio è qualsiasi luogo in cui l’uomo ha costruito qualcosa ma la presenza e la “tracciaâ€? della natura si “senteâ€?. (Romeo) Per me oggi il paesaggio è dovunque e ogni punto può avere un fascino. (Navarro) Per me oggi il paesaggio è un luogo sacro che non va danneggiato per nessuna ragione (s.n.) Per me oggi il paesaggio è qualcosa che deve essere rispe ato da tu/ /‌/ per me il paesaggio è vita. (Chiara) Per me oggi il paesaggio è una vista spe acolare. E’ molto bello da veder perchĂŠ lo sen nel tuo cuore. (Nicola)

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Per me oggi il paesaggio è un luogo da rispe are e ammirare senza rovinarlo, sopra u o perchĂŠ non ci siamo solo noi. Si farebbe male anche alla ora e alla fauna. Il paesaggio è tu o ciò che ci circonda che sia bello o bru o va rispe ato. Ogni paesaggio ha la sua storia che può signiďŹ care sempre qualcosa. (Vi oria) Per me oggi il paesaggio è la bellezza di ogni luogo che può essere naturale con viste mozzaďŹ ato /‌/. Ma può essere anche ar ďŹ ciale, fa o dall’uomo, come la vista di New York. Però noi bisogna impegnarci a tutelarlo e a non lasciarlo in degrado come è successo a molte cave. 18 (Damiano)


Per me oggi il paesaggio è qualunque luogo bello o bru o che sia e va tutelato e migliorato per noi e le altre creature che abitano il pianeta terra. (Alessandro) Il paesaggio oggi per me è un ambiente e un posto che va tra ato bene e tutelato anche se è bello o bru o e se bisogna prendere delle risorse bisogna ridargli la sua bellezza. (Valerio) Per me oggi il paesaggio è un posto distru o che viene trasformato in un posto bello, per gli animali, per le persone che vogliono andare a vederlo e per il bene del terreno. (Nicolò) 19


Per me oggi il paesaggio è una risorsa naturale che l’uomo sfru a /‌/. Se si sfru a il paesaggio si sciupa anche l’ambiente . Non si pensa che non siamo soli a vivere sulla terra /‌/. . L’ambiente è dappertu o e il paesaggio è il panorama. (Allegra) Per me oggi il paesaggio non è solo un panorama bellissimo da vedere o un prato tu o verde. Il paesaggio è un regno dove vivono gli animali, dove c’è molta natura che va rispe ata, perchĂŠ in fondo la natura è casa nostra. Quindi il paesaggio si trova ovunque, si può osservare da tu e le par , perchĂŠ in realtà è ciò che ci circonda. (Aurora)

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Questa pubblicazione è dedicata, con affetto e simpatia, a:

Emma A., Giorgia A., Stefany A., Filippo B., Lorenzo B., Sofia C., Martina Ca., Martina Ce., Monica C., Nicole C., Edoardo C., Isabela C., Tomaso D., Roxana D., Simone G., Gabriele G., Akid R., Matteo L., Agostino L., Guido M., Giacinto M., Danilo M., Ivan M., Irene P., Giovanni S., Luca V. (Scuola Iqbal 5°A) Angelica A., Niccolò B., Romeo B., Pietro B., Cristian B., Nikita C., Diego C., Viola C., Riccardo C., Gabriele C., Giulia F., Alessia F., Noemi G., Lorenzo G., Edoardo G., Aurora G., Linda P., Tommaso P., Elisa R., Rebecca R., Lorenzo S., Matteo S., Navarro S., Lorenzo S. (Scuola Pizzidimonte 5°A) Leonardo A., Damiano B., Adriano C., Ilaria C., Allegra C., Rodolfo C., Alessandro C., Vittoria D., Amine E., Aurora E., Chiara G., Gerald G., Cristina H., Isac L., Nicola M., Lorenzo M., Tommaso P., Samanta P., Giulio Q., Nicolò R., Rebecca T.,Penelope T., Valerio V., Alessandro Z. (Scuola Pizzidimonte 5°B) …. progettisti di un mondo migliore :-)

Anno Scolastico 2015-2016

Redazione testi , immagini ed impaginazione: Tiziana Di Bella Copyright Associazione Culturale Paesaggi - Prato, Marzo 2016 I lavori del Laboratorio Genius Loci saranno pubblicati sul blog https://scuolaarchitettureepaesaggi.wordpress.com/


“Il paesaggio appartiene a chi lo ama (e, in questo caso, la differenza tra chi vi è nato e chi vi arriva conta poco), a chi lo conosce e a chi costantemente lo riproduce consegnandolo alle generazioni future. L’amore, la conoscenza e il rispetto crescono assieme e devono essere alimentati dall’educazione. Perché il nostro passato sia anche il nostro futuro, oltre ogni conservazione come ripetizione e oltre ogni innovazione come oblio.” (R. Regni, 2009)

Pubblica Istruzione

CON IL CONTRIBUTO DI

Comune di Prato

Associazione

DAC.LAB

Pubblica Istruzione

Culturale Paesaggi

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