Pink Magazine Italia - Inverno 2020

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marzo 2020 N.16 anno IV

CLAUDIO

DOMINECH IL BELLO DELLA DIRETTA

SPECIALE

MODA

Principesse Fate Streghe

Photo: Bruno Ciniglia

DONNE LA DURA VERITÀ

PIAZZA DI SPAGNA e il

GRAN TOUR


La collana Little Black Dress nasce da una collaborazione tra Pink Magazine Italia e PubMe; pubblica romance, chick lit, thriller, noir, saggi e romanzi che hanno come tema centrale il mondo della moda e dello star system!


Non esitate a contattarci, inviate subito i vostri manoscritti per essere selezionati e far parte della collana LBD e della grande famiglia Pink! Per accedere alle sezioni, si prega di inviare i file dei vostri manoscritti (.doc o .odt) corredati di sinossi e vostra bio all’email: littleblackdresspink@gmail.com


Direttore Editoriale: Cinzia Giorgio Vice Direttore: Luigi L. Avallone Redattori: Alessandra Penna, Gordon Fanucci, Arthur Lombardozzi, Felicia Kingsley, Angela Arcuri, DIRETTORE EDITORIALE Daniela Perelli, Marilena Cracolici, Cinzia Giorgio @CinziaGiorgio Fran Giorgio, Ida Basile, Eleonora Della Gatta;

CAPO REDATTORE

Luigi L. Avallone Ufficio Stampa: Diletta Adalgisa Parisella,

PINK MAGAZINE ITALIA MARZO 2020 IN QUESTO NUMERO

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Meris Caterino

C L AU DIO D OM I N E C H

AlessandraSara Penna @AlessandraPen Collaboratori: Ricciotti, Federica C., Gordon Fanucci @GordonFanucci Manola Mendolicchio, Arianna Venturino, IsabellaCaiati, D’Amore @Wislavisa Daniela Arsenio Siani, Diletta Adalgisa Parisella Marco Paracchini, Simona Colaiuda, LombardozziCristina @W_Baskerville SaraArthur Foti Sciavaliere, Vannuzzi Landini, Sara Piccinini, Silvia Casini, DA PARIGI Gioia Cativa, Letizia Asciano, Fexia, Margot Valois @MorganaLefay_1 Giulia Montevecchi

Miglior conduttore TV della Campania

REDATTORI

COLLABORATORI Dalla Francia: Margot Valois, Romina Angelici Céline Marceau, Lili Déchinitsa, LindaMarion Bertasi Mestre; @LindaBertasi

Rosa Caruso @LaFeniceBook Roberta Coralluzzo @Alke_Studio Dall’Inghilterra: Angela Molinaro Pier Luigi Curcio Eleonora DellaTravel Gatta and @byaristogatta Responsabile Business: Selenia Erye @selsiai Corinne Savarese Eliana Guagliano Angelica Elisa Moranellie@TheQueenPuppet Social strategies marketing: Elisabetta Motta @MottaeliMotta Riccardo Iannaccone; Sara Piccinini Alessandra Rinaldi Assistente alla@alex_rinaldi_86 direzione: Edy Tassi Mirtilla Amelia Malcontenta

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17 L E V E N TO NOUS P ORTE RA —

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DI REDAZIONE FotografieSEGRETERIA e shooting: Giuliano Froio, Velut Luna Press Fabrizio Cracolici,@VelutLunaPress Rocco Allegretti

L A DU RA V E RI TÀ

RESPONSABILE UFFICIOFactory STAMPA Eventi: The Pink

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Agente letterario: Clizia Machiavelli

U N P O ’ FATE , U N P O ’ STRE G HE ,

Rita Bellina Promoter pinkbooks: Corinne Savarese

U N P O ’ P RI NC I P E S S E

GRAFICO Segreteria di PROGETTO redazione: Amelia Settele

Isabella D’Amore @wislavisa

EVENTI E PROMOZIONE

Segno. Creative Studio Lab

Progetto Grafico: Segno. Creative Studio Lab COPYRIGHT 2019 PINK. Tutti i diritti riservati. Testi e foto contenuti in questo numero possono essere riprodotti solo con l’autorizzazione dell’Editore e/o

dell’Autore. YRIGHT 2017 PINK. Tutti i diritti riservati. Testi e foto contenuti in questo numero ossono essere riprodotti solo con l’autorizzazione dell’Editore e/o dell’Autore.

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E d i to r i a l E

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febbraio 2017

WELCOME —

The Pink Side of Life Un numero frizzante e leggero quello che state per leggere, con interviste, curiosità e tanto spettacolo. Abbiamo intervistato il noto conduttore TV Claudio Dominech, siamo andati a visitare la Roma del Gran Tour e abbiamo letto tanti libri. Pink Magazine Italia è sempre à la page per voi. Buona lettura. CIN ZIA G IORG IO

Chief Editor - info@pinkmagitalia.com


Photo: Francesco D’Alessandro


- FOCUS ON -

MIGLIOR CONDUTTORE TV DELLA CAMPANIA

Claudio Dominech Presenta in diretta il morning show ‘Mattina9’. È già considerato il miglior conduttore Tv italiano sull’emittenza locale e, grazie ai social, il suo talento è ora riconosciuto in Italia e all’estero. Stiamo parlando di Claudio Dominech! di Diletta Adalgisa Parisella

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to del mood comune, specie dei personaggi televisivi, fatto di fake, vita privata, selfie e messaggi retorici. Intanto vi ringrazio per questo, cominciavo a perdere le speranze sulla possibile esistenza di qualcuno che vivesse realmente, riflettendo sulle cose, senza lasciarsi sopraffare dalla freddezza dei “mezzi d’incomunicabilità di massa”, come li chiamo (Sorride). Più che di scelta, parlerei d’istinto, “sentire” ciò che per te è vero e comunicarlo con quanto hai a disposizione. Pubblico quello più amo nella vita, il mio lavoro e mi diverto come un bambino. Allo stesso modo non ti nascondo che speravo arrivasse a qualcuno a chiedermelo… prima o poi!

elf-made man e viaggiatore infaticabile, è impegnato nella promozione di “TripExperience”, travel show che lo vede raccontare il mondo da ogni latitudine. Tv e web si contendono la puntata sull’Australia.

Professionista rigoroso, intelligente ed elegante. Personaggio sexy, solare e divertente. A guardarlo in video, come parla, si muove e conduce, per il rigore che comunica, sconfessa le sue origini partenopee. Eppure, conoscendolo dal vivo, trasmette tutto il calore dell’uomo latino, sorridente e gioviale del sud… È Claudio Dominech, showman impegnato tutti i giorni alla conduzione di ‘Mattina9’, programma Tv in onda su Canale 9/7 Gold. I suoi video online lo vedono destreggiarsi con autorevolezza in di- Direi che ci sei riuscito. Ma partiamo dal verse situazioni e argomenti, così siamo andati lavoro in trasmissione che ti vede all’opera tutte le mattine in diretta. Che cosa significa a conoscerlo di persona. per te? Dunque, se sei d’accordo comincerei da quel- Si tratta di un “mestiere” fantastico per il quale la che è una notizia. La scelta da parte tua ho studiato, vissuto e continuo a farlo. Mi sono di raccontare sui social quello che fai, senza formato da giornalista diventando professionifiltri, liberando la parte creativa del tuo la- sta in giovane età, facendo la cosiddetta gavetta voro, ciò che peraltro ha catturato la nostra nelle redazioni ma soprattutto nelle Tv private, attenzione. La tua professionalità, a dispet- impegnato nella conduzione di Tg, trasmissio-

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Photo: Dylan Bertolini PIN K M AGAZINE I T AL I A

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ni, realizzazione di servizi ed altro ancora. Poi sono arrivate le esperienze nelle major come Sky Tg24, Mediaset, Tv2000, ma è la Tv entertainment, nella quale sono concentrato adesso per i motivi descritti. ‘Mattina9’, la trasmissione che conduco tutti i giorni in diretta, mi dà infatti la possibilità di mettere in campo la parola come il corpo, il pensiero come la tecnica, la creatività come le 5 W, lasciandomi esprimere a pieno. Inoltre, essendo sempre in diretta, diventa adrenalina purissima. Questa magia è possibile grazie al produttore di ‘Mattina9’, Gennaro Coppola, che ha riposto fiducia in me sin dall’inizio. Un ringraziamento speciale va anche al direttore di Canale 9, Vincenzo Coppola, straordinario maestro di televisione, sempre altruista e disponibile e alla nostra regista Giada De Gregorio, amica di grande sensibilità artistica e umana. L’impegno è obiettivamente grande e richiede senz’altro uno spirito di adattamento a tutte le situazioni ed eventualità. Alla base c’è uno studio costante e appassionato di tanti argomenti, ma in diretta il timer corre veloce e non fa sconti. In tal senso una pronta capacità d’improvvisazione è indispensabile. Lo spettatore va preso per mano e accompagnato nella comprensione delle tematiche affrontate. Trovo questo, uno degli aspetti più divertenti, nei quali viene fuori la personalità in scena. Quando la lucina rossa si accende, il tema passa in secondo piano. Ciò che mi interessa è la persona che ho davanti e quello che riesco a carpire del suo mondo interiore nei pochi minuti a disposizione. Soltanto così diventa possibile abbattere quella “quarta parete” così spessa ed entrare in casa dello spettatore senza bisogno di bussare.

Festival’. Nel cinema, mi sono prestato per alcune pellicole ma il mio lavoro è la conduzione televisiva e un contenitore d’intrattenimento come ‘Mattina9’ mi dà la possibilità di incastrare alla perfezione entrambi gli aspetti. Si può trattare una notizia importante strizzando l’occhio alla telecamera, e viceversa affrontare una tematica leggera con un taglio professionale. Anzi, talvolta ciò rende il messaggio addirittura più incisivo. L’importante è farlo con consapevolezza. In fin dei conti trovo sia proprio questa la sfida del vero conduttore. Messaggio ricevuto! Andiamo avanti… ‘TripExperience’, il travel show da te ideato, diretto e condotto che ti porta in giro per il mondo. L’ultima puntata racconta l’Australia e attende la miglior offerta per essere pubblicata. Ti dirò, il viaggio è qualcosa di estremamente importante per me e un giorno mi sono detto: “Perché non fai un lancio e provi a raccontare qualche esperienza particolare?” Be’, quel lancio è diventato lo stand up d’apertura e il racconto un programma confezionato, realizzato con l’esclusivo ausilio del cellulare. Si tratta di un cammino dall’esterno verso l’interno in un certo senso perché prova a rivelare il significato delle varie destinazioni e soprattutto delle persone che incontro sulla strada. Ancora una volta mi diverto e la camera mi fa compagnia. Mi consenti almeno di chiederti, quanto conta l’estetica nel tuo lavoro? (Ride) Ma certo, dai! Quanto nella vita. È importante essere in armonia col proprio corpo, in salute e in forma. Soprattutto perché questo si riflette inesorabilmente sulla psiche.

In tempi non sospetti la nostra rivista ‘Pink Magazine Italia’ ti ha soprannominato: “Il Claudio, qual è il tuo prossimo obiettivo? bello della diretta”. Come l’hai presa? Essere ricontattato da te per parlare del successo (Ride). Mi sono divertito… Ma è un modo per di un nuovo programma! (Ride) concludere l’intervista il tuo? Tanta … allora! Di quella che non si può noOsservandoti, viene fuori che adori la scrittu- minare! ra anche e hai pubblicato un libro… Tantissima! Grazie. Qualche anno fa ho scritto “deGenerazione”, libro che ha segnato per me un’importante momento di crescita individuale e un’esperienza professionale significativa. I risultati sono stati incoraggianti ma ciò che mi è rimasto davvero è stato il corpo a corpo con me stesso, che l’opera è riuscita a scatenare e di cui avevo decisamente bisogno. Sei anche attore, sappiamo… Come si intrecciano le due anime sulla scena? Mi sono diplomato come attore presso il teatro “Elicantropo”, a Napoli, e ho calpestato la scena più volte, ma l’esperienza che porto nel cuore è quella vissuta con “Terrore e miseria del III Reich”, spettacolo in cartellone al ‘Napoli Teatro


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- VIAGGI -

PIAZZA DI SPAGNA E I VIAGGIATORI DEL GRAN TOUR Piazza di Spagna è di certo una delle piazze più famose di Roma e del mondo. L’immagine da cartolina della scalinata che la sovrasta inondata da una profusione di fiori è nella memoria collettiva insieme all’associazione immediata al mondo della moda e i 135 gradini della Scalinata per la celebre sfilata Donna Sotto le Stelle, che a molti potrebbe ricordare la serie tv di fine anni Novanta Le ragazze di Piazza di Spagna, a sua volta remake della più datata omonima pellicola di Emmer.

di Sara Foti Sciavaliere

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l suo nome deriva dalla presenza dell’Ambasciata Spagnola, fin dal XVII secolo, di fronte alla quale oggi troviamo anche la colonna dell’Immacolata, ossia la colonna commemorativa del dogma dell’Immacolata Concezione (8 dicembre 1854) ordinata da Pio IX, ancora oggi al centro di un cerimoniale che vede il Pontefice in questa Piazza ogni 8 dicembre. La piazza diventò protagonista della vita cittadina soprattutto a partire dal Settecento quando gli intellettuali europei iniziarono ad intraprendere l’importante viaggio di formazione e istruzione noto come Grand Tour. Molti furono i giovani straneri, soprattutto inglesi e tedeschi, che elessero proprio piazza di Spagna come ideale punto di partenza per andare alla scoperta dei tesori di Roma. Di fatto, in piazza si poteva trovare tutto ciò di cui si aveva bisogno, dai banchi per il cambio monetario alle carrozze per esplorare la città, dalle guide più o meno esperte, alle locande in cui mangiare e riposare, dalle botteghe che vendevano souvenir di ogni genere ai lussuosi caffè in cui incontrarsi e scambiarsi consigli di viaggio, tra questi esiste ancora l’Antico Caffè Greco nella prospiciente via dei Condotti (oggi nota per i grandi brand di

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moda), dove avevano assaporato un buon caffè tra chiacchiere e speculazioni, personaggi quali Goethe, Canova e Lord Byron. E proprio su Via del Babuino – una delle arterie del cosiddetto Tridente, è la strada che ci conduce da Piazza di Spagna direttamente alla vicina Piazza del Popolo – dove troviamo una delle molte fontane romane installate per uso cittadino, nello specifico mi riferisco a quella con la statua del Sileno, divinità classica legata alle sorgenti e alle fontane; la fama della statua si diffuse tra gli abitanti del rione per la sua bruttezza, a tal punto da paragonarne la figura a una scimmia: nacque così “er babbuino” che diede il nome alla via. Dove incontriamo la fontana del “babbuino” si apre un locale, all’angolo con Via dei Greci, parliamo del Caffè Canova Tadolini, un luogo ricco di suggestioni, una location fuori dal comune, perché prendere un caffè, un tè o piuttosto che fermarsi qui per un aperitivo o un pranzo diventa anche un esperienza culturale e artistica, tra calci, statue, buste e bassorilievi gi gusto neoclassico come arredi che saturano l’ambiente. Questo infatti era stato l’atelier dello scultore Antonio Canova, il quale, nel gennaio 1818, all’apice della sua fama europea,

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firmava per garantire il contratto di locazione del suo “studio di uso di scultura”, a favore del suo allievo prediletto, il talentuoso Adamo Tadolini, che ritenne il suo unico erede spirituale. Ma torniamo in Piazza di Spagna. Al centro la fontana della Barcaccia ideata da Pietro Bernini per Papa Urbano III Barberini e conclusa nel 1627 dal figlio, Gian Lorenzo Bernini; il nome è un chiaro riferimento alla singolare vasca a forma di imbarcazione, che richiama le navi dell’antica Roma. Tuttavia l’elemento più caratteristico l’elegante Scalinata della Trinità dei Monti realizzata nel Settecento per raggiungere più agevolmente la chiesa cinquecentesca della Santissima Trinità dei Monti di proprietà francese. E lungo tutta la scalinata si possono ammirare infatti sia il giglio di Francia che l’aquila, stemma araldico di Innocenzo XIII, il papa che volle fortemente la sua costruzione. Successivamente, nel 1789, papa Pio VI decise di collocare dinanzi la chiesa l’obelisco Sallustiano, realizzato in epoca romana e ispirato ai modelli egizi. Da qui, passando davanti a Villa Medici (sede dell’Accademia di Francia) e poi la Casina Valadier, si può raggiungere la Terrazza del Pincio, uno dei migliori punti

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panoramici di Roma. Affacciano su piazza di Spagna, ai fianchi della Scalinata di Trinità dei Monti, due settecenteschi palazzetti gemelli: quello sul lato destro, chiamato “Casina Rossa”, apparteneva a una signora di nome Anna Angeletti, che affittava camere ai turisti in visita a Roma. Il poeta inglese John Keats, accompagnato dal suo amico pittore Joseph Severn, prese una camera d’angolo al secondo piano, nella quale visse fino al giorno della sua morte, il 23 febbraio del 1821, a soli 26 anni. La palazzina fu poi acquistata dalla Keats-Shelley Memorial House nel 1906 con l’intenzione di creare un piccolo tempio letterario in onore dei poeti romantici inglesi e la sua apertura al pubblico, presenziata dal re Vittorio Emanuele III, risale al 3 aprile del 1909.E se la Casina Rossa ha visto passare tra le sue mura importanti nomi della letteratura romantica, alcuni di questi hanno avuto trovato luogo per il loro estremo riposo sempre nella Città Eterna, nel Cimitero Acattolico, all’ombra della Piramide Cestia: è il caso di Keats, Shelley, Severn e Trelawny. A sinistra della Scalinata si trova invece la celebre sala da tè Babington’s, fondata nel 1893 da due -

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giovani e intraprendenti signorine inglesi, Miss Anna Maria Babington e Miss Isabel Cargill, che seppero impiantare il locale che più di tutti diffuse l’uso del tè a Roma, città che all’epoca considerava tale bevanda ancora un’erba curativa da vendersi esclusivamente in farmacia; all’epoca fu non solo sala da tè ma anche di lettura destinata alla comunità anglosassone. La Babingtons Tea Room riscosse un immediato successo sia perché l’Italia era per gli Inglesi la meta privilegiata del Grand Tour sia perché in quel periodo Roma era nel pieno dei festeggiamenti per il Giubileo e le nozze d’argento dei reali Umberto e Margherita, vedendo affluire capi di stato ed esponenti dell’aristocrazia e del bel mondo internazionale. Come pubblicava “The Roman Herald”, la sala da tè divenne il punto di incontro dove “le signore e i signori, stanchi dopo la visita o occupati per morivi personali nel centro della città potevano, in un ambiente accogliente e gradevole, ristorarsi con una consolante tazza da tè…”

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Photo: Marcello Rapallino Model: Gaja Argino

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LE VENT NOUS

PORTERA

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GIOVANNI

ERMELINDA

PELLEGRINO

CALABRIA

IN COLLABORAZIONE CON

LEONARDA MALTA

COSTANTINO LA POLITICA RELIGIOSA E ALTRI SCRITTI PREFAZIONE DI

CINZIA GIORGIO


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- TENDENZE -

Seguire le tendenze per essere cool: errori da non commettere

di Gingery

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n un mondo in cui per essere accettato devi essere cool, saper seguire le tendenze del momento è la vera chiave del successo. Eppure non è facile come potrebbe sembrare, le tendenze sono infime e dispettose, subdole e meschine, spesso false e doppiogiochiste.

Qual è il modo giusto? Per ottenere dei risultati e scaraventarsi oltre il confine che ci separa dai cool, saranno sufficienti piccoli accorgimenti, assai fortuna e qualcosa di soldi da investire.

ascoltate, a volte andrebbero ignorate. Se qualcosa è adatto per qualcuno, non è detto che lo sia per tutti: se molti si fanno i risvoltini ai pantaloni, ma tu sei freddoloso, lascia stare, che poi ti viene la bronchite. – Trasformare, se possibile. Le tendenze, bada bene, non sono assolute, ma un incipit di fantasia e metamorfosi. Quindi sii creativo e dai vita ad una tendenza tutta tua, un po’ meno di tendenza ma pur sempre una tendenza! Se tutti si fanno la foto col tazzone di Fitvia per depurarsi dalle tossine nell’organismo, ma tu c’hai solo voglia di un bel picco glicemico pre-nanna, fatti un Ciobar e sulla tazza ci scrivi Fitbar. – Collaudare, con la pratica e l’esercizio. Le tendenze hanno bisogno d’essere sperimentate, necessitano di tentativi e insistenza. Ma poi stanne certo, lo capirai, se è la tua tendenza: il sushi non lo devi mangiare per forza, se sei allergico al pesce, andrà bene anche il buon vecchio Mc Donald’s.

TRE REGOLE FONDAMENTALI: – Ragionare, in primis. Le tendenze sono tipicamente caratterizzate dalla capacità d’essere ammalianti, convincenti ma non sempre vanno

“Così quindi diventerò cool?” No, ma ti risparmierai una bronchite, un calo di zuccheri, uno shock anafilattico E SCUSATE SE È POCO.

Come si comportano? La tendenze gridano, schiamazzano, ti chiamano con la stessa vemenza di una madre quando “è pronto a tavolaaaaaa”, ti fanno credere d’essere giuste, quelle perfette, ma quando poi ti ci avvicini, ti guardano, si fanno una risata e vanno via. E infatti quando arrivi a tavola, mica è pronto per davvero?

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- TENDENZE -

LA DURA VERITÀ Two gust is megl che one

di Marilena Cracolici

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ccomi qui! Dopo qualche mese di lontananza, torno su questi schermi rivelandovi la dura verità: tutte nella vita abbiamo ricevuto almeno una volta le corna! Si proprio le corna, quelle di cui va tanto di moda ultimamente parlare. E allora parliamone!

Arriverà sempre il fatidico giorno in cui vi dirà che “non gli prestate la giusta attenzione”, che “non lo rendete più felice come una volta”, che “pensate solo a voi stesse”, ma attenzione attenzione… il pezzo forte sarà: “Hai perso la leggerezza, sei diventata pesante!”. Ed è proprio lì che scatteranno le corna! Come un orologio a pendolo, puntuali al gong.

Da qualche parte ho letto che “l’importante è portarle con onore e dignità”. A parer mio l’importante è evitare di collezionarle, e per far ciò innanzi tutto non sentitevi mai delle “elette”, non voglio deludervi, ma non crediate mai che chi ha tradito la fidanzata, moglie, compagna, con voi “per amore” non lo rifarà a voi! Non fidatevi mai dei traditori e dei narcisisti, perché quasi sempre possiamo identificare le due caratteristiche nello stesso soggetto e quasi sempre (questo è un quasi puramente formale) sono “seriali”.

Si, infatti dopo avervi sottoposto ad un doloroso periodo di senso di colpa, in modo sadico e cinico, facendovi sentire “sbagliate”, il narcisista-traditore seriale, cerca le attenzioni di un’altra donna: la novità! Che guarda caso ha sempre pronta dietro l’angolo. Però ricordate che vi farà sempre credere che la colpa è vostra!

E voi che a quel punto della storia cosa farete? Passerete giorni ad arrovellarvi sulle sue parole, non riscontrando nessuna aderenza alla realtà dei fatti, perché sembravate così Il 90% delle volte, infatti, il narcisista è un tra- tranquilli e felici… “Cosa avrete mai fatto di ditore seriale che, in maniera patologica, avverte così grave per meritavi ciò?” Vi chiederete. spasmodicamente il bisogno si sentirsi lusingato La risposta è “NULLA!”. Siete solo “SCADUe desiderato da più donne contemporaneamente TE”. e non potrà mai accontentarsi di frequentare una sola donna per volta per troppo tempo. PIN K M AGAZINE I T A L I A

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Perché ricordatevi: “Two gust is megl che one”!

Generalmente il narcisista-traditore seriale ha un’autonomia di rapporto monogamo che va dal mese ai quattro circa, settimana più, settimana meno, poi inizia a guardarsi in giro ossessivamente per cercare una nuova preda da colpire, e quando la trova tradisce, anche abbastanza facilmente direi, lui si accontenta, generalmente il narcisista-traditore seriale non ha grandi pretese.

Lui si lascerà “sgamare”, perché da cinico e sadico narciso quale è, far soffrire una donna “per amore”, se così lo vogliamo chiamare convenzionalmente, gonfierà e nutrirà il suo stupido ego e lo farà sentire potente. Quindi fatemi e fatevi un favore: state in campana e guardatevi le spalle. Ed io intanto vi saluto ribadendo un’altra dura verità: Chi lo ha già fatto lo rifarà!

Ma non vi illudete! Non è finita la vostra simpatica avventura con questo povero idiota! Lui non vi lascerà immediatamente, ammettendo il suo errore e le sue colpe! assolutamente NO! Piuttosto inventerà le scuse più assurde e surreali dell’universo per litigare con voi ed avere così tutto il tempo necessario per portare avanti il suo squallido percorso a tre, che però lo fa sentire “tanto uomo”! PIN K M AGAZINE I T AL I A

À bientôt!

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- COCO AND THE CITY -

UN PO’ FATE, UN PO’ STREGHE, UN PO’ PRINCIPESSE

di Daniela Perelli

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onne e ragazze appassionate di film e libri fantasy, a rapporto: a quanto pare questa primavera-estate potrete indossare abiti ispirati alle vostre eroine, per cerimonie o situazioni in cui è richiesto l’abito elegante. Potrete sentirvi un po’ magiche, proprio come nelle incredibili storie di La storia infinita, Il signore degli anelli, Il trono di spade, Le nebbie di Avalon… Se da sempre avete sognato di indossare quegli abiti, sentirvi un po’ fate, un po’ streghe, un po’ principesse, potrete trovare la vostra ispirazione da alcuni esempi da seguire nella nostra gallery. Le prime ad accompagnare questi nuovi look sono state le fantasiose star sul tappeto rosso che, con colori pastello, tulle, fiori e strass, sembravano davvero delle meravigliose creature di fantasia. Questo stile poi è perfetto per tutte le fisicità: dalla ragazza e donna più longilinea alla più morbida, basterà solo capire quale può essere il modello perfetto, o più aderente, oppure più morbido sui fianchi.

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- BOOK -

I MIGLIORI ANNI di Cinzia Giorgio Siamo a Roma nell’Aprile del 1975 e la distinta signora Matilde Carbiana sta per compiere 48 anni, è il giorno del suo compleanno e il suo primo nipote sta per nascere, ma Matilde non riesce a vivere serenamente questo momento della sua vita. Una malcelata insofferenza la porta ad allontanarsi fisicamente dal reparto dove la figlia sta per renderla nonna, cercando di fermare il cuore dal sentiero che ha intrapreso, costringendola a riportare indietro le lancette della sua vita, in un passato ormai lontano ma mai davvero dimenticato…

di Mirtilla Amelia Malcontenta

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atilde per riuscire a convivere con la sua nuova realtà familiare e personale deve far pace con i ricordi più nascosti e silenziosi del suo cuore, riportando la mente nel lontano 1943 nella città di Venosa occupata dai nazisti. Lì è nata e cresciuta insieme ai suoi fratelli e sorelle, a suo padre Fausto – viceprefetto della cittadina – e alla madre.

La guerra prosegue il suo sanguinario percorso, così come il legame che unisce sempre di più i due giovani coinquilini. Matilde e Gregorio capiscono che ciò che li lega è un sentimento unico e irripetibile per il quale varrebbe la pena sfidare il tempo e l’incauto futuro che si appresta all’orizzonte. Ma purtroppo quello che il cuore brama, non sembra collimare col futuro che si prospetta agli occhi di Matilde la quale decide di non voltarsi indietro e prendere la strada meno battuta, per la quale il suo destino (e non solo suo) cambierà inevitabilmente la sua vita fino a farla ritrovare dentro quell’ospedale, ad attendere di stringere tra le braccia il suo primo nipote.

Matilde è da sempre una ragazza determinata, per la quale il sogno di realizzarsi la porta a chiedere insistentemente al padre di lasciarle continuare gli studi, concedendole così una libertà che desidera da sempre, ma che non si concretizza mai. Vive la vita col piglio sicuro di chi ha un carattere forte, due occhi che sembrano due gioielli e la voglia di non mollare mai. Ho avuto l’onore di leggere in anteprima quest’ultimo romanzo di Cinzia Giorgio. Ho Tutto sembra prendere la giusta piega quando il provato a non leggerlo con bramosia perchè padre accetta di mandarla a Bari per continua- avrei voluto che non finisse mai, nonostante ciò re gli studi, in compagnia del fratello Antonio; non mi è stato possibile staccarmi dal volume permettendo a entrambi di soggiornare presso fino a quando non l’ho terminato, perchè queuna pensione. Sarà proprio lì che Matilde in- sto romanzo ha radici in un passato la cui eco contrerà Gregorio, giovane medico che susci- risuona costantemente pagina dopo pagina, traterà subito la sua più innata antipatia, ma dal scinando il lettore dinnanzi a Matilde e alla sua quale sarà irrimediabilmente attratta. verità.

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Cè un legame d’amore che rende unica e piena di sfaccettature questa storia, perchè chi l’ha scritta ha messo il cuore e parte della sua forza per poter portare alla luce un sentimento così vero, un amore così unico.

to ti permette di provare, ma senza ombra di dubbio è un romanzo che va letto, lasciando scorrere gli occhi sulle tante parole che sfiorano il cuore, tracciando una via che va dritta all’anima di chi non ha paura d’emozionarsi ancora e ancora, permettendo allo sguardo cristallino di Matilde di rimanerti accanto sino alla fine.

Non è facile descrivere le emozioni che il racconPIN K MAGAZINE I T A L I A

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Vite cambiate di Matthias Graziani Pubblichiamo con gioia e soddisfazione il racconto vincitore del concorso letterario “SLIDING DOORS: LA FILOSOFIA DI LEIBNIZ SECONDO VOI” indetto dall’Accademia della scrittura in collaborazione con Pink Magazine Italia.

la Redazione

M

icheal temeva per la sua vita. Quella sensazione durò solo un istante, ma fu lunga come un viaggio verso l’inferno. Sentiva un piede che lo bloccava, la sua guancia era premuta a terra e avvertiva il freddo del pavimento. Qualcuno lo aveva appena preso a calci e quel qualcuno aveva un nome: Steve.

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Provava dolore e gli sembrava di non sentire più nulla. Era indolenzito ma peggio ancora si sentiva umiliato. Steve trattava in quel modo qualsiasi ragazzino che fosse indifeso e più piccolo di lui. E i suoi due amici, Derek e Ryan, facevano tutto quello che lui ordinava.

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“Prendigli la merenda, Ryan.” ordinò Steve voce del primo insegnante si sovrappose quella aggiustandosi il berretto da baseball sulla fronte. della professoressa di matematica. Micheal sbirciando da una fessura notò che i due insegnanti Il ragazzo, seppur controvoglia, s’inchinò e, erano rimasti fermi in corridoio. titubante, rovistò nello zainetto del ragazzino. Afferrò il panino, poi, alzando lo sguardo verso “Questi bulli,” si lamentò la professoressa, Steve disse: “Non pensi che possa bastare?” “non la smetteranno mai.” “Prendi la merenda e stai zitto.”

“Non è facile per Steve,” commentò il professore, “oggi è un giorno particolare per lui.”

Ryan annuì a malincuore e senza dire più nulla ubbidì.

“Un giorno particolare?”

“Ne hai avuto abbastanza, piccolo moccioso?” “Sì, oggi è l’anniversario di morte del fratello chiese Steve con arroganza. maggiore. E’ morto sette anni fa, la sua bicicletta era tutta accartocciata e lui era in mezzo… è stato Micheal, dolorante, tentò di dire qualcosa ma proprio un brutto incidente e ancora oggi se ne il bullo non gli diede il tempo di rispondere. Lo parla. Quell’evento ha stravolto la vita di Steve.” afferrò per la camicia sollevandolo di peso. “Lo capisco,” rispose la professoressa, “tutta“Lo prendo come un no…” se lo caricò sulla via questo non gli dà il diritto di agire in questo spalla e lo lanciò nel primo armadietto disponi- modo!” bile. Micheal era incredulo e allo stesso tempo sbaSi udì il rumore di uno schianto, subito seguito lordito. Che qualcosa fosse riuscito a ferire Steve da un forte lamento. Steve sghignazzava diver- gli sembrava quasi impossibile. Non aveva mai tito, mentre Derek e Ryan lo imitavano forzata- pensato a lui come a un essere umano, piuttomente. sto come a una spietata macchina. Fece un rapido calcolo, sette anni fa da quel giorno era… il Micheal si ritrovò ingabbiato al buio. Temet- 25.09.2012. te di restare a lungo in quel piccolo e soffocante posto. Non appena i suoi occhi si furono abituati Clic! Si appuntò quella data sul dorso della al buio, vide una flebile luce filtrare dalle fessure. mano, come se potesse servirgli a qualcosa. Clic! Si sentì il cuore in gola ma non osò muoversi. Nell’istante in cui la punta tornò nel cilindro, fu All’esterno sentiva le voci divertite dei bulli: ora colto da nausea, brividi improvvisi e forti girase la stavano prendendo con Paul, il suo migliore menti di testa. Gli parve di cadere per alcuni meamico. tri, ma si rese subito conto che probabilmente era solo frutto della sua immaginazione. Con un calAvrebbe dovuto intervenire, lo sapeva bene, cio tentò di spalancare l’armadietto, piegandone ma la paura lo trattenne e vigliaccamente restò l’anta, ma la porta rimase chiusa. All’esterno udiimmobile come uno spettatore. va un forte vociare. “Ma non erano appena entrati in classe?” pensò fra sé e sé. Fu in quell’istante che dal ripiano superiore rotolò giù una penna. Finalmente qualcuno aprì la porta dell’armadietto. Si ritrovò davanti un bambino piccolo, forse di prima elementare. La penna rotolò ai piedi di Micheal. In quel buio, cercò di capire cosa fosse caduto. Cercò a tastoni e non fu un’impresa facile, perché l’armadietto era stretto e angusto. Toccandone la forma si rese conto che aveva azionato il cilindro che metteva in funzione il meccanismo tipico delle penne biro.

“Ma chi…” il bambino sembrava avere le idee confuse, “cosa ci fai nel mio armadietto?” Micheal notò che il volto del bambino gli pareva famigliare e quando vide come sbatteva gli occhi, un tic che il suo amico Paul aveva fin dall’asilo, si rese conto che era identico al suo amico, soltanto molto più giovane.

Clic! Clic!

“Stavo…” Micheal tentò di dare una risposta Nel mentre, in corridoio, i bulli continuavano sensata, poi però chiese: “Ma sei Paul?” a prendersela con Paul. Finalmente sentì la voce di un professore che acquietò la situazione. Gli “Sì, ma come fai a sapere il mio nome?” alunni tornarono lentamente nelle classi e alla PIN K MAGAZINE I T AL I A

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Micheal si guardò in giro e notò che il corrido- stro compagno, soprattutto quando è più piccolo io era sempre quello, tuttavia i bambini giravano di voi!” tutti con lo stesso grembiule e nel presente, nel suo presente, la divisa era stata abolita anche nelMicheal si avvicinò ai bambini e questi si dilela scuola elementare. guarono gridando: “E tu fatti gli affari tuoi!” Colto da un conato di vomito si fece largo tra Steve aveva iniziato a piangere in silenzio e la folla per raggiungere il bagno. Passando notò Micheal si sedette accanto a lui. la sua classe: erano tutti piccoli. Spalancò la porta del bagno e precipitandosi al lavandino rigettò “Fanno così tutti i giorni, non è vero?” la colazione. Poi si guardò allo specchio temendo di essere tornato piccolo anche lui, ma notò Il bambino annuì. che era tale e quale a come si ricordava. Si lavò la faccia con acqua fredda, poi, sentendo un vo“Lo capisco, accade anche a me nel futuro…” ciare, barcollando si voltò guardando fuori dalla finestra che dava sul cortile. La aprì per prendere Il bambino voltò lo sguardo e chiese: “N-nel una boccata d’aria, sentiva ancora un sapore aci- fu-futuro?” do in bocca ma il vento attenuò la sensazione di nausea. “Ehm, lascia stare, è una lunga storia…” Micheal gli poggiò un braccio attorno alle spalle, C’erano i bambini che giocavano, alcuni si “Sappi che non devi diventare come loro soltanto rincorrevano, altri giocavano a pallone. Notò un perché ti fanno stare male. Tu cosa faresti con un bambino che se ne stava solo, seduto sulla pan- bambino più piccolo di te?” china, con le ginocchia strette al petto. Si guardava in giro con aria timorosa e gli sembrava di “Ci gio-giocherei opp-oppure gli da-darei un vedere se stesso qualche anno fa. Il bambino non po’ della mia me-merenda. Lo aiuterei anche a mangiava e teneva sempre lo sguardo basso. Si f-fare i com-compiti.” aggiustò il berretto, tirandoselo sulla fronte. In quell’istante Micheal si accorse che quel bamMicheal s’intenerì, soprattutto perché aveva bino era Steve! Indossava lo stesso capellino, appena scoperto che Steve soffriva di balbuzie. soltanto che era meno logoro e poco consumato. In quell’istante si ricordò della sua missione: doMa era proprio lui e aveva all’incirca sette anni. veva impedire la morte del fratello di Steve! Era Scioccato, comprese appieno ciò che fino a quel quello il fattore scatenante della sua aggressività. momento aveva soltanto intuito: era tornato in- Il problema era che non sapeva nemmeno come dietro nel tempo. Steve in quel periodo era più si chiamava e dove potesse essere. L’unica cosa piccolo di lui. Il bullo che lo aveva maltratta- di cui era a conoscenza era che sarebbe morto in to per tutti quegli anni sembrava indifeso ed era quella giornata. E se fosse già accaduto? In quel tutto il contrario di come sarebbe diventato. In caso avrebbe fatto il viaggio nel tempo per nienMicheal crebbe la rabbia e nacque il desiderio di te. Ma era mattina, erano appena le dieci e quavendicarsi. rantacinque e c’era ancora tempo. Ma avrebbe dovuto scoprire di più. Micheal si stava avvicinando furtivamente a Steve. Come prima cosa gli avrebbe rubato quel “Dove si trova tuo fratello?” maledetto berrettino, poi gli avrebbe fatto capire che era il più forte. Mentre si avvicinava abLa domanda era insolita e Steve corrugò la breviando le distanze, dei ragazzini più grandi si fronte. avvicinarono a Steve importunandolo: c’era chi lo spingeva, chi gli afferrava la merenda e chi lo “Jonas? Do-dovrebbe essere alla car-cartolederideva. ria. La-lavora tutto il giorno.” Micheal, guardando Steve, s’intristì all’improvviso e decise d’intervenire. Sapeva bene cosa si provava a essere bullizzati. Andò verso i ragazzini, che avevano qualche anno più di Steve, e disse: “Smettetela! Lasciatelo stare!”

Micheal sapeva che Steve era cresciuto senza genitori e in quell’istante, guardando quel bambino, provò un’infinita tristezza. Crebbe in lui la voglia di cambiare il suo destino. Se avesse salvato il fratello non sarebbe più cresciuto da solo e forse sarebbe cambiato. In lui vedeva un animo I piccoli bulli lo guardarono stupiti: “E tu chi nobile e puro, che però nel tempo si sarebbe losei?” gorato per colpa del tragico incidente che sarebbe accaduto in quella giornata. “Sono un amico di Steve.” rispose prontamente Micheal, “Non è carino prendere in giro un vo“E dove si trova la cartoleria? Te lo ricordi?” PIN K MAGAZINE I T A L I A

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“Ce-certo, ci vado se-sempre dopo scuola. In “Forse il ragazzo ha fretta.” disse l’uomo sorvia Sorrento, su-subito all’inizio sulla sinistra vi- ridendo, “Fai pure con lui, io intanto ci penso…” cino al negozio di gio-giocattoli. Ci va se-sempre in bici.” A quel punto Jonas sorrise verso Micheal. Quest’ultimo si accorse solo in quel momento A quel punto Micheal scattò in piedi. che non aveva la minima idea di come fare per impedire ciò che sarebbe accaduto. L’unica so“Grazie! E ricordati sempre di non diventare luzione, per ora, era quella di fargli perdere del come loro!” tempo e in ogni caso non doveva avvicinarsi alla bici. Steve annuì timidamente e restò ancora un po’ a osservare quello strano ragazzo del futuro che “Dimmi pure…” lo invitò Jonas. correva via come un fulmine. “Ehm…” Micheal si guardò attorno e nervoso afferrò la penna che aveva in tasca. Quella penna lo aveva portato indietro nel tempo e la coinciGli occhi di Micheal erano incollati all’oro- denza che si trovasse proprio in una cartoleria lo logio. La sua fronte era imperlata di sudore e il fece sorridere. C’erano, tra l’altro, delle penne suo respiro, man mano che accelerava la corsa, si identiche a quella nella vetrina. faceva pesante. Il timore di arrivare tardi era sempre più insistente e a forza di correre, con i mu“Mi servirebbe un quaderno…” indicò dietro scoli delle gambe in fiamme, gli pareva che delle le spalle del ragazzo, “anzi no, cinque quaderni e mani invisibili lo trattenessero. Forse era proprio quattro pennarelli. Magari anche un righello, faccosì, forse il passato non voleva liberarsi del fu- ciamo due!” turo. Stava correndo per salvare il mondo dalla propria fine o almeno sarebbe stato il suo mondo. Jonas corrugò la fronte e sorrise. Si fermò per un istante a una fontanella, bevve alcuni sorsi e l’acqua gli parve avere un retrogu“Jonas!” chiamò la signora avvicinandosi, sto amaro, ma forse era dovuto all’agitazione. Si “Stacca pure adesso, finisco io con loro.” pulì la bocca, prese un profondo respiro e ripartì. “Grazie Grace.” Jonas fece per lasciare il poSvoltato in via Sorrento vide apparire in lon- sto alla sua collega quando Micheal si rese conto tananza il negozio di giocattoli e lì accanto ecco che il ragazzo stava uscendo e avrebbe preso la la cartoleria! bicicletta. Quindi l’incidente stava per accadere! Il suo cuore nell’arrivare perse un battito, poi riprese il suo ritmo con maggior vigore. Jonas era ancora lì?

“No!” gridò Micheal improvvisamente. Tutti lo guardarono stupiti.

“La bici!” disse fra sé ripensando a quello che “Ehm, diciamo che…” il ragazzo si grattò la aveva sentito nell’armadietto , “E’ con quella che nuca nervoso, “Visto che dovrei fare un regalo a avrà l’incidente!” un amico, un maschio, magari sarebbe meglio se mi servisse lui…” disse indicando Jonas. Si guardò in giro e vide una bicicletta rossa parcheggiata contro il muretto accanto all’entraPer un istante, che a Micheal parve eterno, tutta della cartoleria. ti restarono muti. Entrò nel negozio e vide una signora che staFinalmente Jonas ruppe quel silenzio: “Va va armeggiando con la cassa e un ragazzo alto e bene Grace, non preoccuparti, qualche minuto in slanciato, biondo e simile a Steve che stava mo- più non cambierà di certo la mia vita.” strando a un signore degli astucci. Grace annuì e tornò alla cassa. Il signore inQuando si voltò, dicendogli che sarebbe venu- tanto aveva fatto la sua scelta e decise di pagare. to subito da lui, Micheal lesse il suo nome sulla Poco dopo l’uomo uscì salutando. targhetta che portava al petto: Jonas. Leggendo quel nome sospirò e il signore accanto a lui vol“Grazie e buona giornata!” tò lo sguardo per osservarlo. Quell’uomo aveva un’aria famigliare… ma certo! Pensò Micheal, Micheal non badò a lui e tornò a concentrarsi era il papà di Paul! Era un po’ più giovane, con sugli oggetti che avrebbe dovuto comprare quanpiù capelli ma il volto era sempre lo stesso. do sentì un frastuono assordante proveniente dalPIN K MAGAZINE I T A L I A

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la strada. Si udirono stridere i freni, poi un grido, subito seguito da uno schianto.

“Sì, io e Paul! Alle ultime verifiche siamo andati entrambi meglio di te amico mio…”

Grace saltò letteralmente dallo sgabello, Jonas si accucciò dietro al bancone e Micheal saltando indietro guardò fuori dalla vetrina. Una macchina si era schiantata contro il muretto accanto alla cartoleria. Poi vide la macchina fare retromarcia e dopo una breve manovra la vide ripartire accelerando.

Si allontanarono lungo il corridoio, Micheal si girò un’ultima volta per osservare l’armadietto mentre nella tasca non trovò più la penna. Si guardò in giro, forse gli era caduta saltando fuori dall’armadietto. Tornò a guardare avanti e in fondo al corridoio vide Paul che veniva loro incontro. Aveva un’aria differente: non era il soliJonas fu il primo a uscire dal negozio, subi- to ragazzino sempre sorridente e nel suo sguardo to seguito da Micheal. Una volta fuori si erano c’era una nota di amarezza. raccolte molte persone in un punto ben preciso. C’era gente che gridava e altri che chiamavano i Il viaggio nel tempo aveva cambiato profonsoccorsi. damente le vite di due persone, anzi, di tre. Era riuscito a cambiare il destino di Steve, ma a quale Ma per quale motivo? Micheal non riusciva a prezzo? Lanciò un’ultima occhiata verso l’armacomprendere. Jonas era salvo, era accanto a lui dietto alla ricerca della penna: non la vide. ed era riuscito nel suo intento! Il ragazzino si fece largo tra la folla. Era accaduto qualcosa di grave, lo sentiva. Vide la bicicletta di Jonas accartocciata contro il muretto, e a terra l’astuccio che era destinato a Paul, che il signore aveva appena acquistato.

Scritto con il supporto della 5°D e della maestra Eufe-

Micheal si portò le mani al volto: “Mio Dio! mia Femia della scuola Primaria Alessandro Manzoni di Sono riuscito a salvare Jonas ma ho rovinata Bolzano un’altra vita!” Si allontanò muovendo dei passi indietro, sentendosi svuotato dentro. Aveva fatto perdere del tempo prezioso al papà di Paul, che senza il suo intervento sarebbe uscito dal negozio prima di Jonas! Accelerò per allontanarsi il più possibile dal luogo dell’incidente. Afferrò la penna che aveva in tasca Clic! Clic! e scrisse sulla sua mano: 25.09.2019 Sentì nuovamente quel vuoto nello stomaco, gli parve di cadere e a un tratto si ritrovò in uno spazio stretto e angusto. Era tornato indietro. Spalancò la porta e saltando fuori dall’armadietto si ritrovò di fronte Steve. Era vestito molto più elegante del solito e il suo volto aveva un’espressione nuova: era sereno, più amichevole. In testa aveva sempre il suo berretto da baseball. “Ehi, fra’! Cosa ci fai lì? Dovevamo finire la ricerca di scienze!” Micheal sorrise e si rese conto che il ragazzo che aveva di fronte era totalmente diverso. Inoltre in quel nuovo presente erano amici. “Forza vieni, prometto che questa volta ti aiuteremo a prendere un bel voto…” Steve glielo disse mentre lo attorniò con un braccio. “Mi aiuterete?” Micheal era sorpreso. PIN K MAGAZINE I T AL I A

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LUCIA PERREMUTO CREATIONS PIN K M AGAZINE I T AL I A

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IG: cocoandthecity_n5 PIN K M AGAZINE I T A L I A

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