Safety Prevenzione Incendi
Marzo 2017
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CHIMICA E FISICA DELL' INCENDIO
La combustione
• • • •
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reazione chimica tra: un combustibile (sostanza ossidabile)
un comburente (sostanza ossidante) ... si libera energia, in genere sotto forma di calore.
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CHIMICA E FISICA DELL' INCENDIO Classificazione dei combustibili
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CHIMICA E FISICA DELL' INCENDIO Combustione
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CHIMICA E FISICA DELL' INCENDIO
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DEFINIZIONI Temperatura di infiammabilità
temperatura minima alla quale un dato combustibile emette una quantità di fumi sufficiente da formare con l’aria una miscela infiammabile (cioè che si può accendere in presenza di un innesco).
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DEFINIZIONI Temperatura di accensione temperatura alla quale un dato combustibile inizia spontaneamente a bruciare (l’ambiente è sufficientemente energetico per innescare la reazione di combustione).
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DEFINIZIONI Limite inferiore e superiore di infiammabilità: Concentrazione minima e massima di combustibile nella miscela aria-vapori al di sotto ed al di sopra della quale la miscela non può infiammarsi. I valori dei limiti di infiammabilità sono diversi a seconda del combustibile:
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DEFINIZIONI
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L’INCENDIO
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L’INCENDIO Fonti di Innesco L’innesco di un incendio può essere provocato da: • • • • • • •
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Autocombustione Guasti di natura elettrica Attrito meccanico Presenza di fiamme libere Mozziconi di sigaretta Presenza di sostanze instabili Scariche atmosferiche
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L’INCENDIO Ignizione per autocombustione L’autocombustione in genere è un fenomeno piuttosto raro, esistono significativi rischi di autocombustione quando si ha a che fare con sostanze o materiali particolarmente infiammabili. Si ha autocombustione quando viene superata la temperatura di accensione
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L’INCENDIO Ignizione da guasti elettrici E’ una tra le cause principale di incendio. Le principali cause d’incendio sono il corto circuito e il surriscaldamento. Onde evitare tali fenomeni occorre installare impianti elettrici correttamente progettati e garantire una buona manutenzione di questi.
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L’INCENDIO Ignizione per attrito meccanico Molte operazioni prevedono lo sfregamento di utensili sui materiali in lavorazione (fresatura, uso di flessibili, trapani, etc.). Queste operazioni provocano la proiezione di scintille o particelle incandescenti che possono innescare un incendio sui materiali vicini.
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L’INCENDIO Ignizione da fiamme libere Le fiamme libere possono essere presenti sui luoghi di lavoro in occasione di lavorazioni quali ad esempio:
• saldature • stagnature, • fusione di materiali etc.
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L’INCENDIO Ignizione per presenza di sostanze instabili Possono essere considerate sostanze instabili tutte quei composti, o elementi, che presentino una forte reattività con acqua (es. Na metallico) o suscettibilità fisica (reagiscono per effetto di urti, scosse, vibrazioni …es. esplosivi) Alcune sostanze possono diventare instabili se entrano in contatto con altre (es. clorati, perossidi, nitrati, etc.)
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L’INCENDIO Ignizione per presenza di sostanze instabili Gli incendi causati dai mozziconi sono il 9% del totale, al secondo posto dopo le cause elettriche. E' necessario impedire di fumare in tutte le aree pubbliche a rischio, predisporre delle aree ben definite ed organizzate dove sia consentito fumare in completa sicurezza.
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L’INCENDIO Ignizione da scariche atmosferiche I fulmini possono provocare incendi per il surriscaldamento prodotto dall’elevato passaggio di corrente nei conduttori colpiti. Gli incendi provocati da fulmine non sono rari; per evitarli è necessario dotare gli edifici degli adeguati dispositivi contro le scariche atmosferiche.
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FASI DELL’INCENDIO
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FASI DELL’INCENDIO Fase iniziale La fase iniziale di un incendio è molto importante per l’ulteriore sviluppo del fuoco o per la sua eventuale autoestinzione e può essere suddivisa in vari stadi. 1° Stadio (inizio di ignizione) 2° Stadio (di propagazione) 3° Stadio (dalla propagazione al flashover)
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FASI DELL’INCENDIO Fase dell’incendio vero e proprio L’incendio vero e proprio inizia nel punto chiamato flashover.
• stadio irreversibile al di là del quale vi è scarsa possibilità che l’incendio si spenga da solo prima che il combustibile sia tutto esaurito
• Il flashover si verifica dopo un tempo che va da 3 ai 30 minuti dall’inizio dell’ignizione e la temperatura media raggiunge i 600°C
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FASI DELL’INCENDIO Fase dell’incendio vero e proprio
Dopo il flashover inizia la fase a combustione costante. La temperatura media è abbastanza elevata, la quantità di calore in gioco è notevole e i materiali combustibili sviluppano grandi quantità di gas infiammabili.
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FASI DELL’INCENDIO Fase di estinzione o di raffreddamento
La temperatura, dopo aver raggiunto il suo valore massimo, comincia in questa fase a diminuire più o meno rapidamente. Il calore accumulatosi permane per tempi abbastanza lunghi e la sua restituzione avviene in relazione al salto termico fra la temperatura superficiale
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EFFETTI DELL’INCENDIO Effetti sull'uomo Il numero maggiore di causa di decessi è da attribuire alla inalazione di ossido di carbonio, di altri prodotti gassosi di combustione nocivi. Analisi statistiche mostrano invece che solo una piccola percentuale di decessi è da attribuire a tale causa.
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EFFETTI DELL’INCENDIO Effetti sugli oggetti e sui materiali da costruzione L'incendio provoca la combustione degli oggetti costituiti da sostanze combustibili, la rottura di quelli fragili al calore (per es. vetri), la fusione e l'accensione di oggetti di alcune materie plastiche ed anche la fusione di alcuni metalli (stagno, piombo, zinco, ecc.).
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EFFETTI DELL’INCENDIO
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SPEGNERE UN INCENDIO Spegnere un incendio vuol dire eliminare la reazione di combustione.
Per eliminare la combustione si deve sottrarre uno degli elementi del triangolo del fuoco.
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SPEGNERE UN INCENDIO Sottrazione del combustibile Consiste nel togliere dall’incendio lo stesso materiale che lo alimenta (ad esempio, togliendo la legna che brucia oppure travasando le sostanze liquide infiammabili, se i serbatoi sono muniti di condotte per il deflusso)
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SPEGNERE UN INCENDIO Sottrazione del comburente Consiste nel togliere l’ossigeno alle sostanze che bruciano Il soffocamento puo’ essere fatto con schiuma, coperte ignifughe, sabbia o acqua
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SPEGNERE UN INCENDIO Sottrazione del calore -Raffreddamento Diminuzione della temperatura sino a portarla al di sotto della temperatura di infiammabilità (mediante l’impiego di acqua, refrigerazione).
Agenti estinguenti che agiscono per raffreddamento
• acqua nebulizzata • anidride carbonica • schiuma
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SPEGNERE UN INCENDIO Tipologie di agenti estinguenti
• Acqua • Polveri • Gas inerti • Idrocarburi alogenati • Schiuma
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SPEGNERE UN INCENDIO Acqua Agisce per:
• raffreddamento del materiale che brucia • separazione tra combustibile e comburente • diluizione delle sostanze infiammabili solubili • disgregazione, per azione di rottura del contatto tra combustibile e comburente
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SPEGNERE UN INCENDIO Acqua da non usare in presenza di :
• conduttori di energia elettrica sotto tensione; • serbatoi con liquidi non miscibili, infiammabili e più leggeri dell’acqua • sostanze reagenti in modo pericoloso con l’acqua • apparecchiature o documenti importanti che verrebbero danneggiati
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SPEGNERE UN INCENDIO Schiuma aggregato complesso ed instabile di bollicine di gas racchiuse in pellicole liquide; agisce per :
• separazione tra combustibile e comburente • diluizione per effetto dell’anidride carbonica e del vapor d’acqua che riducono la concentrazione dell’ossigeno
• raffreddamento per l’assorbimento del calore di evaporazione dell’acqua contenuta nella schiuma.
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SPEGNERE UN INCENDIO Schiuma La schiume possono esser di tipo chimico, di tipo meccanico o bagnanti. Le schiume si distinguono in:
• alta espansione • media espansione • bassa espansione
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SPEGNERE UN INCENDIO Polveri Le polveri estinguenti sono miscugli di particelle solide finemente suddivise scaricate direttamente sugli incendi mediante l’impiego di gas propellenti in pressione.
Le caratteristiche fondamentali che devono possedere le polveri sono l’assenza di tossicità, corrosività ed abrasione. Per l’estinzione di incendi prodotti da sostanze chimiche è necessario usare delle polveri speciali.
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SPEGNERE UN INCENDIO
Gas inerti sostanze incombustibili gassose capaci di ridurre con la loro presenza la concentrazione dell’ossigeno dell’aria al di sotto del limite oltre il quale non è più possibile la combustione. I gas inerti vengono utilizzati nel caso di incendi in ambienti chiusi dove generalmente si usa anidride carbonica e in minor misura l’azoto.
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SPEGNERE UN INCENDIO Gas inerti L’anidride carbonica: • non risulta tossica per l’uomo • gas più pesante dell’aria • perfettamente dielettrico • conservato come gas liquefatto sotto pressione. • produce un azione estinguente per raffreddamento • Il brusco raffreddamento può provocare la formazione di una fase solida e quindi una limitazione nella visibilità nell’ambiente.
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SPEGNERE UN INCENDIO Idrocarburi alogenati Chiamati anche HALON (HALogenated-hydrocarbON) sono degli idrocarburi saturi in cui alcuni atomi di idrogeno sono stati parzialmente o totalmente sostituiti con atomi di cloro, bromo, fluoro (chiamati alogeni).
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SPEGNERE UN INCENDIO Idrocarburi alogenati Conservati allo stato liquido, facilmente vaporizzabili, non lasciano residui, sono dielettrici, non corrosivi, inalterabili e allo stato vapore sono più pesanti dell’aria.
La loro azione estinguente si esplica attraverso l’inibizione delle reazioni a catena che hanno luogo nelle reazioni di combustione con fiamma (inibizione)
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SPEGNERE UN INCENDIO Idrocarburi alogenati Problematiche legate all'utilizzo degli HALON contribuiscono fortemente alla distruzione dell'ozono stratosferico Per questo motivo la legge italiana, recependo il regolamento CEE 594/92, stabilisce che dal 1° gennaio 1994 non è più possibile autorizzare impianti ad HALON con scopi antincendio. E’ vietato l’uso dell’halon in tutti gli apparecchi ed impianti a partire dal 01/01/99.
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LIMITARE I DANNI DI UN INCENDIO La protezione antincendio consiste nell’insieme delle misure finalizzate alla riduzione dei danni conseguenti al verificarsi di un incendio; si può distinguere in:
• Protezione passiva • Protezione attiva
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LIMITARE I DANNI DI UN INCENDIO Protezione passiva L’insieme delle misure di protezione che non richiedono l’azione di un uomo o l’azionamento di un impianto
• Strutture aventi caratteristiche di resistenza al fuoco • Sistemi di ventilazione • Sistema di vie d’uscita commisurate al massimo affollamento
ipotizzabile dell’ambiente di lavoro e alla pericolosità delle lavorazioni
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LIMITARE I DANNI DI UN INCENDIO Protezione passiva
• Mantenere in ordine e pronti all'uso tutti i mezzi antincendio disponibili
• Mantenere sgombre le vie di esodo dai luoghi di lavoro • Curare l'ordine e la validità della segnaletica antincendio
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LIMITARE I DANNI DI UN INCENDIO Protezione attiva
• Organizzazioni (chiamata VVF, procedure di emergenza, identificazione personale per emergenze)
• Impianti antincendio • Sistemi di protezione antincendio atti a limitare il rischio e il danno (sensori, sprinkler, etc.)
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LIMITARE I DANNI DI UN INCENDIO Protezione attiva
• Classe • Classe • Classe • Classe
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“A” “B” “C” “D”
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CLASSIFICAZIONE DEGLI INCENDI Classe “A”
Incendi di combustibili solidi:
• legno • carta • gomma • materie plastiche
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CLASSIFICAZIONE DEGLI INCENDI Classe “B” Incendio di combustibili liquidi:
• petrolio • benzina • alcool • solventi
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CLASSIFICAZIONE DEGLI INCENDI Classe “C”
Incendi di combustibili gassosi:
• bombole g.p.l. • fughe di gas incendiato
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CLASSIFICAZIONE DEGLI INCENDI Classe “D” Incendi di materiali speciali:
• Sodio • Potassio • Leghe di Mg-Al
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ATTREZZATURA ED IMPIANTI DI ESTINZIONE INCENDI
• Estintore • Impianti antincendio fissi • Impianti di spegnimento automatici
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ATTREZZATURA ED IMPIANTI DI ESTINZIONE INCENDI Estintore L'estintore è un'apparecchiatura mobile destinata allo spegnimento di fuochi mediante emissione autonoma di agenti estinguenti
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ATTREZZATURA ED IMPIANTI DI ESTINZIONE INCENDI Estintore
Colore rosso Se l’estinguente è CO2 l’ogiva deve essere di colore grigio
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ATTREZZATURA ED IMPIANTI DI ESTINZIONE INCENDI Estintore - Etichetta Deve essere presente un’etichetta, divisa in cinque parti, con tutti i dati che lo caratterizzano:
• Scritta “Estintore“ • Uno o più pittogrammi rappresentanti le classi di fuoco per le quali l’estintore può essere utilizzato e indicazione della carica nominale
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ATTREZZATURA ED IMPIANTI DI ESTINZIONE INCENDI Estintore - Etichetta
• Eventuale contrassegno a non intervenire su apparecchiature sotto tensione
• Necessità di verificare periodicamente l’estintore e di ricaricarlo dopo l’uso; estremi dell'omologazione da parte del Ministero dell’Interno
• Nome e indirizzo del responsabile dell’apparecchio
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ATTREZZATURA ED IMPIANTI DI ESTINZIONE INCENDI Estintore - Le tipologie
• Portatili: normalmente il loro peso è inferiore a 20 Kg e sono facilmente maneggiabili
• Carrellati: normalmente il loro peso è di circa 30/50 Kg e sono quindi utilizzati per incendi più impegnativi
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ATTREZZATURA ED IMPIANTI DI ESTINZIONE INCENDI Estintore - Le tipologie
• Acqua (ormai in disuso • Schiuma (per liquidi infiammabili) • Idrocarburi alogenati (per motori di macchinari) • Polvere(liquidi infiammabili ed apparecchi elettrici) • Anidride carbonica (apparecchi elettrici) Queste ultime due tipologie di estintori sono quelle di uso più diffuso (Polvere e CO2)
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ATTREZZATURA ED IMPIANTI DI ESTINZIONE INCENDI Estintori a polvere Estintori costituiti da un involucro metallico, contenente la miscela di bicarbonato di sodio e polvere inerte; ed un gas compresso o liquefatto La polvere viene distribuita con regolaritĂ favorendo la rapida ed uniforme espulsione attraverso un tubo pescante collegato alla manichetta di gomma di erogazione.
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ATTREZZATURA ED IMPIANTI DI ESTINZIONE INCENDI Estintori a polvere - Condizioni d’impiego Non è indicato l’impiego della polvere in quei locali ove potrebbe, per la sua finezza, penetrare in apparecchiature elettriche delicate o in strumenti che ne sarebbero danneggiati (laboratori, computer, sale quadri, etc.) Si può comunque intervenire su incendi di qualsiasi tipo, anche di origine elettrica
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ATTREZZATURA ED IMPIANTI DI ESTINZIONE INCENDI Estintori ad anidride carbonica
Gli estintori a CO2 sono costituiti da una bombola collaudata e revisionata ogni 5 anni dall’ISPESL (ex ANCC) - per una pressione di carica, a 15°C. a 250 ate Questo tipo di estintore è privo di manometro; possiede invece un cono diffusore e un’ impugnatura protettiva
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ATTREZZATURA ED IMPIANTI DI ESTINZIONE INCENDI Estintori ad anidride carbonica - Condizioni d’impiego
• E’ particolarmente indicata per incendi di apparecchiature elettriche
sotto tensione, apparecchiature delicate e documenti importanti perché non provoca danni e, una volta evaporata, non lascia traccia.
•Perde efficacia all’aperto a causa della eventuale ventilazione
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ATTREZZATURA ED IMPIANTI DI ESTINZIONE INCENDI Estintori ad anidride carbonica - Condizioni d’impiego
• Il suo impiego in locali chiusi e ristretti può essere pericoloso in
quanto la percentuale di ossigeno può scendere al di sotto di quella minima necessaria per la respirazione (16%)
• Inoltre, dato il forte congelamento che la CO2 subisce nella sua rapida espansione, se si venisse investiti dal getto, si potrebbero riportare lesioni da congelamento
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ATTREZZATURA ED IMPIANTI DI ESTINZIONE INCENDI Estintori ad anidride carbonica - Condizioni d’impiego
Il forte abbassamento della temperatura fa congelare in parte l’umidità atmosferica, che si presenterà sotto forma di fiocchi bianchi (la cosiddetta neve carbonica)
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ATTREZZATURA ED IMPIANTI DI ESTINZIONE INCENDI Condizioni d’impiego Tutti i tipi di estintori devono essere revisionati ogni sei mesi.
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ATTREZZATURA ED IMPIANTI DI ESTINZIONE INCENDI Estintori - Posizione
• Devono essere sistemati a muro o su strutture fisse con apposita staffa di sostegno
• Vicino ad ogni estintore deve essere posizionato un cartello che lo indichi
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ATTREZZATURA ED IMPIANTI DI ESTINZIONE INCENDI Estintori - Azionamento
• La leva di azionamento è abitualmente sulla zona superiore della bombola
• La leva è dotata di una sicura al fine di evitare l’azionamento accidentale
• La sicura è sigillata per verificare se l’estintore è già stato utilizzato
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ATTREZZATURA ED IMPIANTI DI ESTINZIONE INCENDI Norme di sicurezza presenti sull'estintore
• Togliere la spina di sicurezza • Impugnare la lancia • Premere a fondo la leva di comando e dirigere il getto alla base delle fiamme • Ricaricare dopo l'uso • Verificare periodicamente
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ATTREZZATURA ED IMPIANTI DI ESTINZIONE INCENDI Intervento con efficienza in caso di incendio
• Avvertire subito del fuoco • Sapere dove si trova il materiale antincendio • Saper utilizzare il materiale antincendio
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ATTREZZATURA ED IMPIANTI DI ESTINZIONE INCENDI Protezione attiva
• Tipo a muro con manichette e lancia • Tipo sottosuolo o a colonna fuori terra per depositi o industrie di grosse dimensioni
•Naspi con giunti girevoli
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ATTREZZATURA ED IMPIANTI DI ESTINZIONE INCENDI Protezione attiva
• Tipo a muro con manichette e lancia • Tipo sottosuolo o a colonna fuori terra per depositi o industrie di grosse dimensioni
•Naspi con giunti girevoli
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ATTREZZATURA ED IMPIANTI DI ESTINZIONE INCENDI La rete idrica L’impianto antincendio fisso più comune è costituito dalla rete idrica formato da tubazioni metalliche (preferibilmente chiuse ad anello e opportunamente valvolate) da cui si derivano stacchi per idranti, bocche antincendio a muro o a naspi. Gli impianti devono essere dotati di pompe in grado di garantire pressioni e portate sufficienti e spesso di vasche per l’acqua. (portata di
120 lt/min e pressione residua di 2 bar al bocchello)
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ATTREZZATURA ED IMPIANTI DI ESTINZIONE INCENDI Naspi I naspi sono sistemi con giunti girevoli, dotati di tubazione di gomma lunga circa 30 m, con diametro di 25 mm con lancia all’estremità, regolabile (getto pieno o frazionato) e rubinetto di chiusura.
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ATTREZZATURA ED IMPIANTI DI ESTINZIONE INCENDI Protezione attiva
I naspi presentano i seguenti vantaggi:
• I naspi possono essere distesi solo per la lunghezza necessaria, con più rapidità e minore ingombro
• I naspi possono essere azionati direttamente dall’operatore
all’estremità del tubo, aprendo il rubinetto e mettendo la lancia nella posizione desiderata
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ATTREZZATURA ED IMPIANTI DI ESTINZIONE INCENDI Attenzione E’ da tenere presente che un uomo può mediamente sopportare una reazione di 15 Kg. Se la spinta è maggiore occorre l’intervento di due uomini, e se si opera in posizione sopraelevata o disagevole è opportuno che l’operatore si assicuri con adeguata cintura di sicurezza
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