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Corso di Formazione Specifico Addetti Magazzino e Produzione

Corso di formazione specifica per operai Reparto Magazzino - Produzione 1/172

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Contenuti del corso: La conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato,le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano nella seduta del 21dicembre 2011 ha sancito l’accordo tra il Ministro del lavoro e delle politiche sociali,il Ministero della salute,le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, sul documento,allegato A)relativo alla formazione dei lavoratori ai sensi dell’art.37,comma 2,del D.Lgs. 81/08.

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Lavoratore Definizione dal decreto 81/2008: Persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un'attivitĂ lavorativa nell'ambito dell'organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un'arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari.

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Formazione, Informazione, Addestramento - Definizioni ‒ formazione: processo educativo attraverso il quale trasferire ai lavoratori ed agli

altri soggetti del sistema di prevenzione e protezione aziendale conoscenze e procedure utili alla acquisizione di competenze per lo svolgimento in sicurezza dei rispettivi compiti in azienda e alla identificazione, alla riduzione e alla gestione dei rischi

‒ informazione: complesso delle attività dirette a fornire conoscenze utili alla identificazione, alla riduzione e alla gestione dei rischi in ambiente di lavoro; ‒ addestramento: complesso delle attività dirette a fare apprendere ai lavoratori l’uso corretto di attrezzature, macchine, impianti, sostanze, dispositivi, anche di

protezione individuale, e le procedure di lavoro

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LA VALUTAZIONE DEI RISCHI Per effettuare la valutazione dei rischi di una realtà lavorativa occorre individuare tutti i pericoli connessi all’attività svolta e quantificare il rischio, ossia la probabilità che

ciascun pericolo si tramuti in danno, tenuto conto dell’entità del potenziale danno. Il documento di Valutazione dei Rischi è una relazione obbligatoria che dev'essere presente Valutazione Rischi Misure Controllo

all'interno del luogo di lavoro e disponibile per un eventuale esame della stessa da parte degli organi di controllo. Ha per oggetto l'individuazione di

tutti i rischi presenti nell'ambiente lavorativo e nello svolgimento delle mansioni atte a causare un danno alla salute, conseguente da infortuni o

malattie professionali. Come ad esempio derivante dall'utilizzo di macchinari o di sostanze tossiche etc. Predispone e suggerisce le misure adeguate a prevenirli e controllarli come la manutenzione periodica degli impianti e delle attrezzature e la predisposizione di un programma d'interventi allo scopo di ridurre nel tempo tali rischi e aumentare i livelli di sicurezza. Inoltre specifica come tutti i lavoratori debbano essere muniti dei mezzi idonei alla prevenzione come strumenti (caschi, protezioni..), informazioni e addestramenti.

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MANSIONARIO DI REPARTO

Valutazione Rischi Misure Controllo

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Valutazione Rischi Misure Controllo

Per movimentazione dei carichi si intendono tutte le operazioni di trasporto o di sostegno di un carico, comprese le azioni del sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico, che comportano rischi di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso-lombari. Il Datore di Lavoro evita la movimentazione manuale dei carichi, qualora ciò non fosse possibile ricorre a: • • • •

organizzazione dei posti di lavoro valutazione dei rischi riduce i rischi adottando misure adeguate sottopone i lavoratori alla sorveglianza sanitaria INFORMA I LAVORATORI

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ELEMENTI DA CONSIDERARE PER LA PREVENZIONE • caratteristiche del carico Valutazione Rischi Misure Controllo

• sforzo fisico richiesto • caratteristiche dell’ambiente di lavoro • esigenze connesse all’attività

CARATTERISTICHE DEL CARICO • • • • • 8/172

è troppo pesante è ingombrante o di difficile presa è in equilibrio instabile o il contenuto può spostarsi è distante dal tronco, o con una torsione o inclinazione dello stesso può comportare lesioni per la propria struttura o consistenza www.frareg.com


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SFORZO RICHIESTO • eccessivo • necessita della torsione del tronco Valutazione Rischi Misure Controllo

• può comportare un movimento brusco del carico • è compiuto con il corpo in posizione instabile

CARATTERISTICHE DELL’AMBIENTE DI LAVORO • spazio libero insufficiente (verticale)

• pavimento irregolare • non consente la movimentazione in sicurezza • pavimento o piano di lavoro con dislivelli • temperatura, umidità e ventilazione inadeguate 9/172

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• se l’oggetto è pesante farsi aiutare • utilizzare i DPI per una migliore presa del carico • afferrare l’oggetto e piegare le gambe, non la schiena Valutazione Rischi Misure Controllo

Corretta MMC

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• non ruotare il tronco

• per trasporto a spalla Tecniche di comunicazione

non incurvare la schiena

• per riporre su piani più alti servirsi di scale

Valutazione Rischi Misure Controllo

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Corso di Formazione Specifico Addetti Magazzino e Produzione RISCHI CONNESSI ALLA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI VALUTAZIONE AZIONI DI SOLLEVAMENTO     

Secondo i modelli NIOSH è opportuno determinare “il limite di peso raccomandato” per ogni contesto. Si parte dal peso sollevabile in condizioni ideali e si calcolano eventuali elementi sfavorevoli. Ciascun valore demoltiplicativo può assumere valori tra 0 e 1. Se le condizioni sono ideali il fattore sarà pari a 1 e non ci saranno decrementi di peso. Il valore risulterà più piccolo quanto maggiore è l’allontanamento dalle condizioni ottimali.

COSTANTE DI PESO

Valutazione Rischi

VALORE MASSIMO DI PESO SOLLEVABILE IN CONDIZIONI IDEALI (Rif.: std ISO 11228, L. 653/36, L. 977/67)

Misure Controllo

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- idoneità - idoneità parziale, temporanea o permanente, con prescrizioni o limitazioni Valutazione Rischi

- inidoneità temporanea

Misure

- inidoneità permanente

Controllo

In caso di inidoneità il Datore di Lavoro attua le misure indicate dal Medico Competente. Se necessario adibisce il Lavoratore a mansioni equivalenti o a mansioni inferiori garantendo il trattamento corrispondente alle mansioni di provenienza

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Il SUONO:

E’ una oscillazione di pressione acustica che si propaga nell’aria, con caratteristiche particolari di frequenza e di livello tali da renderli udibili dall’orecchio umano.

Valutazione Rischi Misure Controllo

Il RUMORE: E’ un suono le cui caratteristiche di frequenza, livello e variabilità nel tempo lo rendono disturbante o dannoso per l’orecchio umano.

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PARAMETRI DEL SUONO Valutazione Rischi Misure

• frequenza (Hz) • intensità (dB)

Controllo

SITUAZIONI DI EFFETTI DANNOSI AL SISTEMA UDITIVO • rumore molto forte

lacerazione del timpano

• rumore costante superiore agli 80/85 dB riduzione dell’udito

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VALUTAZIONE DEL RISCHIO RUMORE • livello, tipo, durata dell’esposizione

• valori limite Valutazione Rischi Misure Controllo

• effetti sulla salute e sicurezza

• effetti sulla salute per causate dall’interazione tra rumore e sostanze ototossiche • informazioni dei costruttori • attrezzature alternative • il prolungamento dell’esposizione oltre l’orario di lavoro

• informazioni dalla sorveglianza sanitaria • disponibilità di DPI adeguati 16/172

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ELIMINAZIONE DEI RISCHI • adozione di metodi di lavoro alternativi • scelta di attrezzature alternative • progettazione dei luoghi di lavoro • formazione ed informazione dei lavoratori sull’utilizzo delle Valutazione Rischi Misure Controllo

attrezzature

• adozione di misure tecniche (schermature, involucri, …) • manutenzione delle attrezzature • organizzazione del lavoro

QUANDO I RISCHI NON SONO ELIMINATI • fornisce i DPI e vigila sull’utilizzo • forma ed informa i lavoratori • attua la sorveglianza sanitaria 17/172

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< 80 dBA – 135 dB(C): obbligo per il Datore di lavoro di fare la valutazione del rischio rumore anche non strumentale.

80 - 85 dBA – 135 dB(C): la valutazione deve essere accompagnata da misurazioni strumentali del rumore; scatta l'obbligo di informare e formare i Lavoratori sui rischi uditivi, sulle misure di abbattimento e di protezione, sui dispositivi di protezione individuali, sui controlli sanitari, sui risultati della valutazione effettuata e fornire i dispositivi di protezione individuali.

Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo

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85 - 87 dBA - 137 dB(C): in aggiunta al punto precedente: viene attivata la formazione sull'uso corretto dei DPI, sull'uso delle macchine rumorose. I Lavoratori sono obbligati all'uso dei mezzi di protezione individuale. Le aree interessate sono evidenziate con segnaletica.

> 87 dBA – 140 dB(C): in aggiunta ai punti precedenti: verifica che con l’attenuazione del rumore con i dispositivi protezione individuali l’esposizione dei Lavoratori risulti inferiore alla soglia limite di 87 dBA

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LIVELLO DI PRESSIONE SONORA IN dB 130

Aereo a reazione al decollo SOGLIA DEL DOLORE

120

Tecniche di comunicazione

Motori e reattori al banco /discoteca in talune condizioni

110 - 120

Martello pneumatico / allarme

100 - 110

Tromba di automobile / tessitura LIMITE DI SOPPORTABILITA’

Valutazione Rischi

90 -100

Motociclo in accelerazione

70 - 80

Traffico stradale / interno di un auto rumorosa / aspirapolvere

Misure Controllo

DISTURBO DELLA CONVERSAZIONE 60 - 70

Conversazione / ufficio affollato

50 - 60

Ufficio silenzioso / abitazione su strada affollata INTERFERENZA SUL SUONO

30 - 40

Biblioteca / abitazione silenziosa

10 – 20

Sala insonorizzata

0

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Soglia di udibilità

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VIBRAZIONI TRASMESSE AL SISTEMA MANO-BRACCIO • utensili di tipo percussorio Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi

• utensili di tipo rotativo • altri utensili

Misure Controllo

VIBRAZIONI TRASMESSE AL CORPO INTERO • attività a bordo di mezzi di trasporto • attività di movimentazione

RISCHI Disturbi vascolari, osteoarticolari, neurologici, muscolari 20/172

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Valutazione Rischi Misure Controllo

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Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo

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VALUTAZIONE DEL RISCHIO VIBRAZIONI • livello di esposizione

• valori limite Valutazione Rischi Misure Controllo

• effetti sulla salute e sicurezza

• effetti indiretti causate dall’interazione rumore, ambiente e attrezzature • informazioni dei costruttori

tra

vibrazioni,

• attrezzature alternative • il prolungamento dell’esposizione oltre l’orario di lavoro • temperature, umidità, sovraccarico biomeccanico • informazione dalla sorveglianza sanitaria 23/172

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PARAMETRI DA CONSIDERARE • regione di ingresso e direzione Valutazione Rischi Misure Controllo

• frequenza • accelerazione

VALORI LIMITE

• intensità • risonanza • durata di esposizione

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mano braccio

corpo intero

5,0 m/sec2

1,0 m/sec2

VALORI D’AZIONE

mano braccio

corpo intero

2,5 m/sec2

0,5 m/sec2


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ELIMINAZIONE O RIDUZIONE DEI RISCHI • adozione di metodi di lavoro alternativi Valutazione Rischi Misure Controllo

• scelta di attrezzature alternative • adozione di misure che riducano le vibrazioni • progettazione e organizzazione dei luoghi di lavoro

• formazione ed informazione dei lavoratori sull’utilizzo delle attrezzature e dei DPI • limitazione della durata e dell’intensità dell’esposizione • organizzazione degli orari di lavoro • adozione di indumenti di protezione al freddo e all’umidità 25/172

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FORMAZIONE ED INFORMAZIONE DEI LAVORATORI • valori limite e di azione Valutazione Rischi Misure Controllo

• risultati delle valutazioni e misurazioni • misure per ridurre i rischi • sorveglianza sanitaria

• procedure di lavoro

SORVEGLIANZA SANITARIA

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Valutazione Rischi Misure Controllo

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Valutazione Rischi Misure Controllo

Le valutazioni possono essere elaborate anche sulla base delle informazioni relative alle sorgenti di emissioni individuate e sulla base del contenuto del documento “Decreto Legislativo 81/2008, Titolo VIII, Capo I, II, III e IV sulla prevenzione e protezione dai rischi dovuti all’esposizione ad agenti fisici nei luoghi di lavoro - Prime indicazioni applicative”, aggiornato al 18 dicembre 2008 relativamente al Capo IV ed elaborato dal Coordinamento Tecnico per la sicurezza nei luoghi di lavoro delle Regioni e delle Province autonome, in collaborazione con ISPESL. Sono inoltre state emanate nel 2009 le norme CEI EN 50499 che integrano le linee guida sopra menzionate. In particolare, il documento del Coordinamento Tecnico al paragrafo 4.04 riporta due tabelle, riportate al termine del presente paragrafo: •un elenco di attrezzature e situazioni “giustificabili”, per le quali la valutazione del rischio può concludersi con la “giustificazione” secondo cui la natura e l’entità dei rischi non rendono necessaria una valutazione più dettagliata e per le quali la condizione espositiva non comporta apprezzabili rischi per la salute. •Impianti e situazioni che richiedono ulteriori valutazioni.

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Valutazione Rischi Misure Controllo

Attrezzature potenzialmente pericolose (non “giustificabili” a priori) e che necessitano quindi di una valutazione specifica: Saldo brasatura. Per quanto riguarda il caso dei saldatori, non è da ritenersi particolarmente significativa l’esposizione ai campi elettrici dati i bassi valori di tensione in gioco, mentre risultano sicuramente tra i gruppi di lavoratori più esposti ai campi magnetici, dati gli elevati valori di corrente e le piccole distanze tra i conduttori ed il corpo: intorno al cavo di alimentazione vengono superati facilmente i 200 µT, mentre in un normale ufficio non si supera di fatto 1 µT ed il valore dell’induzione magnetica dovuta al campo terrestre è di circa 50 µT. Sicuramente significativo, nell’analisi della pericolosità dei campi magnetici, è anche lo studio della distribuzione delle frequenze, essendo, in ogni caso, potenzialmente più pericolose quelle più elevate. Portatori di pacemaker: per loro è fortemente sconsigliato essere direttamente coinvolti nell’esecuzione delle saldature.

In ogni caso, a titolo di precauzione, è conveniente ridurre l’esposizione, incrementando la distanza tra corpo e generatore, disponendo il più vicino possibile i cavi di “andata” e “ritorno” della corrente ed in ogni caso evitando di avere il corpo del saldatore all’interno di una spira. 29/172

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PRINCIPALI EFFETTI SU CUTE ED OCCHI

RADIAZIONE OTTICA Valutazione Rischi

ULTRAVIOLETTO

OCCHIO fotocheratocongiuntivite (UVB-UVC), cataratta fotochimica (UVB)

Misure Controllo

VISIBILE

INFRAROSSO

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fotoretinite (in particolare da luce blu, 380-550 nm) ustioni corneali (IRC-IRB), cataratta termica (IRBIRA), danno termico retinico (IRA)

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CUTE eritema (UVB-UVC), sensibilizzazione (UVAUVB), fotoinvecchiamento (UVC-UVB-UVA), cancerogenesi (UVB-UVA) fotodermatosi

vasodilatazione, eritema, ustioni


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Attività interessate: - saldature ad arco o elettrodo - processi di indurimento resine - processi di stampa industriale - forni di fusione metalli - lavorazioni del vetro alle temperature di fusione - sorgenti laser in ambito sanitario Valutazione Rischi Misure Controllo

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NEGLI AMBIENTI DI LAVORO QUALI UFFICI LE SORGENTI ROA SONO L’ILLUMINAZIONE STANDARD, I MONITOR DEI COMPUTER, LE FOTOCOPIATRICI, LE LAMPADE ED I CARTELLI DI SEGNALAZIONE LUMINOSA. QUESTE SORGENTI NON DANNO LUOGO AD ESPOSIZIONI TALI DA PRESENTARE RISCHI PER LA SALUTE E LA SICUREZZA (fonte ISPESL) www.frareg.com


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Durante il funzionamento dei processi di saldatura possono essere emesse radiazioni elettromagnetiche di intensità e caratteristiche differenti; se si esclude il caso della saldatura a fascio elettronico (che produce radiazioni ionizzanti) ed i campi elettromagnetici, tali radiazioni ricadono nell’ambito del infrarosso, del visibile e dell’ultravioletto.

Valutazione Rischi Misure Controllo

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RISCHI

•

Contatto diretto: contatto con parte attiva dell’impianto (es. conduttore, morsetto , attacco di una lampada.

Valutazione Rischi Misure Controllo

•

Contatto indiretto: si verifica quando viene in contatto con parti metalliche che si trovano in tensione elettrica accidentale ed imprevedibilmente (es. guasto)

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RISCHI Tale rischio può essere: - individuale, quando, in relazione all’utilizzo e alla manutenzione di apparecchiature e impianti elettrici, sono esposti individualmente tutti i lavoratori (contatti elettrici diretti e indiretti, archi elettrici e sovratemperature che possono Valutazione Rischi provocare shock elettrico o ustioni con gravi danni fisici per l’individuo); Misure Controllo

-collettivo, quando può provocare danni fisici contemporaneamente a più lavoratori (innesco di incendi e di esplosioni per cause elettriche, sovratensioni, ecc., associati alle caratteristiche degli impianti elettrici, degli ambienti di lavoro e alla natura e ai quantitativi delle sostante e dei materiali in lavorazione e/o in deposito). Rischi elettrici individuati: - contatti elettrici diretti e indiretti; - archi elettrici; - sovratemperature.

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La valutazione della conformità degli impianti elettrici è stata svolta e condotta su base documentale, analitica e mediante controlli, accertando che: 1. l’impianto o gli impianti siano corredati dalla documentazione tecnica attestante la loro conformità, consistente: a. nella o nelle documentazioni finali di impianto costituite dalla dichiarazione di Valutazione Rischi conformità alla regola dell’arte, rilasciata ai sensi della legge 46/90, per impianti realizzati tra il mese di marzo 1990 e il mese di marzo 2008, e/o ai Misure sensi del D. M. 37/08, per impianti realizzati successivamente al mese di marzo 2008, completa di tutti gli allegati obbligatori tra i quali le documentazioni finali Controllo di progetto, costituite dai progetti esecutivi originari integrati dalle eventuali varianti in corso d’opera; b. nella dichiarazione di rispondenza, relativa a tutti gli impianti o a una loro parte, rilasciata da un tecnico abilitato ai sensi dell’art. 7, comma 6, del D. M. 37/08; 2. l’edificio o gli edifici siano protetti contro le scariche atmosferiche: a. mediante idonei sistemi di protezione documentati attraverso dichiarazioni di conformità, ai sensi del D. M. 37/08, se realizzati successivamente al mese di marzo 2008, o idonea documentazione tecnica, dalla quale risulti la rispondenza alla regola dell’arte, se realizzati antecedentemente all’entrate in vigore del D. M. 37/08; b. mediante una relazione di valutazione del rischio dovuto al fulmine attestante che la struttura o le strutture risultino protette in relazione alle loro caratteristiche, alla loro ubicazione, ai materiali e alle sostante in esse contenute e alle lavorazioni in esse svolte;

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3. gli impianti elettrici e i dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche siano assoggettati a regolare manutenzione, secondo la programmazione predisposta tenuto conto delle indicazioni normative e legislative vigenti e delle indicazioni dei costruttori di impianti e componenti, comprovata da idonee registrazioni; Valutazione Rischi Misure Controllo

4. gli impianti elettrici e i dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche siano denunciati e assoggettati alle verifiche periodiche ai sensi del D.P.R. 462/01, comprovata da ricevute e verbali rilasciati da soggetti verificatori abilitati.

Considerazioni conclusive sulla valutazione della conformità degli impianti elettrici e delle macchine Alla luce delle valutazione e delle analisi svolte, si assume che gli impianti elettrici e gli equipaggiamenti elettrici delle macchine saranno conformi alla regola dell’arte successivamente alla realizzazione delle attività di adeguamento previste nel piano di adeguamento/miglioramento generale presente nel sistema di gestione sicurezza attraverso "progetto infortuni zero" e il documento di valutazione generale dei rischi. Pertanto essi garantiranno il livello di sicurezza intrinseco previsto dalle leggi e dalle norme per la tutela della salute dei lavoratori.

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MISURE

Attive: interrompono il passaggio della corrente: es. interruttori differenziali e collegamento di messa a terra

Valutazione Rischi Misure Controllo

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Passive: isolano le parti in tensione (es. materiali di isolamento, barriere)

NORME DI COMPORTAMENTO •

• • • •

non danneggiare l’isolamento non creare prolunghe che intralcino i percorsi non sovraccaricare le prese intervenire solo se abilitati ed in sicurezza non forzare l’entrata nella presa

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NORME DI COMPORTAMENTO

Valutazione Rischi Misure Controllo

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NORME DI COMPORTAMENTO

Valutazione Rischi Misure Controllo

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NORME DI COMPORTAMENTO

Valutazione Rischi Misure Controllo

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NORME DI COMPORTAMENTO

Valutazione Rischi Misure Controllo

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Gli effetti del passaggio della corrente elettrica nel corpo umano possono essere di diversi tipi:  Elettrocuzione : scossa elettrica Valutazione Rischi Misure Controllo

 Tetanizzazione: blocco della muscolatura totale o parziale.  Arresto della respirazione: per paralisi dei muscoli respiratori.

 Fibrillazione ventricolare: moto scoordinato del muscolo cardiaco.  Ustioni: in forma più o meno grave (... in particolare in caso di contatto con MT o AT). 42/172

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OPERATORI ELETTRICI Addetti al montaggio e al collaudo :

Valutazione Rischi Misure Controllo

- la fase di collegamento alla morsettiera del cavo di alimentazione; - la fase di prova della funzionalità dell’apparato mediante alimentazione; - la fase di scollegamento del cavo di alimentazione dalla morsettiera. Tali tipologie di attività prevedono interventi su impianti o apparecchiature elettriche con accesso alle parti attive, fuori tensione o sotto tensione, o nelle loro vicinanze, che costituiscono, ai sensi della norma CEI 11-27, “lavori su impianti elettrici”:

fuori tensione; sotto tensione; in prossimità di parti attive.

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OPERATORI ELETTRICI Addetti al montaggio e al collaudo :

Valutazione Rischi Misure Controllo

Premesso che l’art. 82 del D.lgs. 81/08 e s.m.i. impone il divieto di seguire lavori sotto tensione, quando essi per motivi tecnico-organizzativi sono inevitabili, possono essere consentiti, su impianti di bassa tensione (categoria 0 e I: fino a 1000 V in c.a. e a 1500 in c.c.) ai lavoratori formati ed addestrati, secondo le indicazioni della norma CEI 11-27, ai quali il datore di lavoro abbia formalmente attribuito l’idoneità allo svolgimento di specifiche attività, nel rispetto delle procedure di lavoro previste dalle norme tecniche.

L’attività costituisce pertanto un lavoro elettrico e viene svolto da i una Persona Esperta (PES).

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Valutazione Rischi Misure Controllo

In caso di esposizione a sostanze chimiche pericolose, la valutazione dei rischi deve considerare le proprietà pericolose di sostanze e composti, le schede di sicurezza fornite dal produttore o dal fornitore, il tipo e la durata di esposizione, i valori limite di esposizione professionale. Le misure generali di prevenzione devono mirare a ridurre al minimo, la quantità di agenti presenti nei luoghi di lavoro, il numero dei lavoratori esposti, la durata dell’esposizione. Ogni contenitore di sostanze e preparati pericolosi deve sempre essere etichettato e imballato secondo le norme.

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E’ entrato in vigore un nuovo Regolamento Europeo che modifica la classificazione delle sostanze (CLP) – Attualmente siamo in un regime transitorio fino al 01/06/2015. Cosa cambia: Tipo di pericolo Valutazione Rischi Misure

FISICO

Natura del pericolo

16 classi di pericolo Es. Liquidi piroforici, Perossidi organici, liquidi infiammabili

Categorie di pericolo

10 classi di pericolo Es. Tossicità acuta, Cancerogenicità, Pericolo di aspirazione…

Categorie di pericolo

2 classi di pericolo Tossicità acquatica acuta Tossicità acquatica cronica

Categorie di pericolo

Controllo

PER LA SALUTE

PER L’AMBIENTE

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Gravità del pericolo

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Numero dipendente dalla classe

Numero dipendente dalla classe

Numero dipendente dalla classe


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Pericoli fisici

Valutazione Rischi Misure Controllo

•Esplosivi

•Sostanze che, a contatto con l’acqua,

•Gas infiammabili

emettono gas infiammabili

•Aerosol infiammabili

•Liquidi comburenti

•Gas comburenti

•Solidi comburenti

•Liquidi infiammabili

•Perossidi organici

•Solidi infiammabili

•Gas sotto pressione

•Liquidi piroforici

•Sostanze autoriscaldanti

•Solidi piroforici

•Sostanze autoreattive •Corrosivi per i metalli

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Pericoli per la salute

Valutazione Rischi Misure Controllo

•Tossicità acuta

•Mutagenicità

•Corrosione/irritazione cutanea

•Cancerogenicità

•Danni rilevanti/irritazione oculare

•Tossicità riproduttiva

•Sensibilizzazione respiratoria e

•Tossicità a seguito di

cutanea

aspirazione.

•Tossicità sistemica su organi bersaglio a seguito di esposizione Effetti sull’ambiente

singola •Tossicità sistemica su organi

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bersaglio a seguito di esposizione

•Pericolosità per l’ambiente

ripetuta

acquatico www.frareg.com


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Tecniche di comunicazione

Vecchia etichettatura

Nuova etichettatura

Pericolo GHS 01: bomba che esplode (fisico)

Valutazione Rischi

Esplosivi, perossidi

Misure GHS 02: fiamma (fisico)

Controllo

Gas e liquidi infiammabili, aerosols infiammabili, sostanze e miscele autoreattive GHS 03: fiamma su cerchio (fisico)

Perossidi organici, gas ossidanti

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Vecchia etichettatura

Nuova etichettatura

Pericolo GHS 04: bombola per gas (fisico)

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Gas sotto pressione

Valutazione Rischi GHS 05: corrosione (fisico e per la salute)

Misure Controllo

Sostanze corrosive, sostanze che provocano lesioni oculari GHS 06: teschio e tibie incrociate (salute)

Sostanze tossiche

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Vecchia etichettatura

Nuova etichettatura

Pericolo GHS 07: punto esclamativo (salute)

Sostanze di tossicitĂ limitata, irritanti

Valutazione Rischi Misure

GHS 08: pericolo per la salute

Controllo Sostanze mutagene, cancerogene, teratogene, sensibilizzazione respiratoria GHS 09: ambiente

Pericoloso per l’ambiente

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Valutazione Rischi Misure Controllo

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Frasi H (indicazione di pericolo) sostituiscono le frasi R e le frasi P (indicazione di prudenza) sostituiscono le frasi S.

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Frasi H Valutazione Rischi Misure Controllo

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72

individuali

e

17

frasi

combinate

Sono classificate secondo il tipo di pericolo nel modo seguente :

H2..: Rischi fisici H3..: Rischi per la salute H4 ..: Pericolo per l’Ambiente

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Frasi P Valutazione Rischi Misure Controllo

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Sono 137, classificate in accordo al tipo di dichiarazione di precauzione, come segue: P1 .. : Precauzione generale P2 .. : Precauzione preventiva P3 .. : Precauzione P4 .. : Precauzione di stoccaggio P5 .. : Precauzione di smaltimento

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Valutazione Rischi

Frasi EUH : informazioni aggiuntive Misure Controllo

Essi includono: - Le proprietĂ fisiche - Indicazioni per la salute - I rischi per l'ambiente

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Devono essere etichettate correttamente

Valutazione Rischi Misure Controllo

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Valutazione Rischi Misure Controllo

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Valutazione Rischi Misure Controllo

Le sostanze cancerogene, teratogene o mutagene, devono essere sostituite. Se la sostituzione non è possibile, l’utilizzo delle sostanze deve avvenire in un sistema chiuso. Se l’utilizzo di un sistema chiuso non è possibile, il Datore di Lavoro dispone mezzi tecnici e organizzativi per ridurre al minimo possibile l’esposizione. In ogni caso, l’esposizione non deve superare specifici valori limite indicati dalla legge. In queste circostanze, la valutazione dei rischi deve essere integrata con la descrizione delle attività che comportano esposizione ad agenti cancerogeni, l’indicazione dei quantitativi di sostanze cancerogene, il numero dei lavoratori esposti, le indagini svolte sulla sostituzione delle sostanze. E’ necessario verificare che siano sempre disponibili l’etichetta e la scheda di sicurezza delle sostanze che sono manipolate nei processi lavorativi.

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SDS Valutazione Rischi Misure

Il fornitore di una sostanza o di un preparato trasmette al destinatario della sostanza o del preparato una scheda di dati di sicurezza compilata a norma della normativa vigente.

Controllo

• direttive 67/548/CEE o 1999/45/CE; • Regolamento 453/2010

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Nuove schede di sicurezza: Regolamento 453:2010

Sezione 1 All. II Regolamento 1907/2006

Valutazione Rischi Misure Controllo

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1. IDENTIFICAZIONE DELLA SOSTANZA/DEL PREPARATO E DELLA SOCIETÀ/DELL'IMPRESA

Regolamento UE 453/2010 1. SEZIONE 1: Identificazione della sostanza o della miscela e della società/impresa

1.1. Identificazione della sostanza o 1.1. Identificatore del prodotto del preparato 1.2. Uso della sostanza/del preparato

1.2. Usi pertinenti identificati della sostanza o miscela e usi sconsigliati

1.3. Identificazione della società/dell'impresa

1.3. Informazioni sul fornitore della scheda di dati di sicurezza

1.4. Numero telefonico di chiamata urgente

1.4. Numero telefonico di emergenza

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Nuove schede di sicurezza: Regolamento 453:2010

Sezione 2 All. II Regolamento 1907/2006 Valutazione Rischi Misure

2. IDENTIFICAZIONE DEI PERICOLI

Regolamento UE 453/2010 2. SEZIONE 2: Identificazione dei pericoli 2.1. Classificazione della sostanza o della miscela - 67/548/CEE - CLP

Controllo

2.2. Elementi dell’etichetta 2.3. Altri pericoli 61/172

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Nuove schede di sicurezza: Regolamento 453:2010

Sezione 3 All. II Regolamento 1907/2006

Regolamento UE 453/2010

3. COMPOSIZIONE/INFORMAZIONI SUGLI INGREDIENTI

3. SEZIONE 3: Composizione/informazioni sugli ingredienti

Valutazione Rischi Misure Controllo

3.1. Sostanze 3.2. Miscele

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Nuove schede di sicurezza: Regolamento 453:2010

Sezione 4 All. II Regolamento 1907/2006

Valutazione Rischi

4. MISURE DI PRIMO SOCCORSO

Regolamento UE 453/2010 4. SEZIONE 4: Misure di primo soccorso 4.1. Descrizione delle misure di primo soccorso

Misure Controllo

4.2. Principali sintomi ed effetti, sia acuti e che ritardati 4.3. Indicazione dell’eventuale necessità di consultare immediatamente un medico oppure di trattamenti speciali

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Nuove schede di sicurezza: Regolamento 453:2010

Sezione 5 Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi

All. II Regolamento 1907/2006 5. MISURE ANTINCENDIO

Misure

Regolamento UE 453/2010 5. SEZIONE 5: Misure antincendio 5.1. Mezzi di estinzione

Controllo

5.2. Pericoli speciali derivanti dalla sostanza o dalla miscela 5.3. Raccomandazioni per gli addetti all’estinzione degli incendi 64/172

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Nuove schede di sicurezza: Regolamento 453:2010

Sezione 6 Tecniche di comunicazione

All. II Regolamento 1907/2006

Regolamento UE 453/2010

6. MISURE IN CASO DI RILASCIO ACCIDENTALE

6. SEZIONE 6: Misure in caso di rilascio accidentale

Valutazione Rischi

6.1. Precauzioni personali, dispositivi di protezione e procedure in caso di emergenza 6.1.1. Per chi non interviene direttamente 6.1.2. Per chi interviene direttamente

Misure Controllo

6.2. Precauzioni ambientali 6.3. Metodi e materiali per il contenimento e per la bonifica 6.4. Riferimenti ad altre sezioni

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Nuove schede di sicurezza: Regolamento 453:2010

Sezione 7 All. II Regolamento 1907/2006 Valutazione Rischi Misure Controllo

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7. MANIPOLAZIONE E IMMAGAZZINAMENTO

Regolamento UE 453/2010 7. SEZIONE 7: Manipolazione e immagazzinamento

7.1. Manipolazione

7.1. Precauzioni per la manipolazione sicura

7.2. Immagazzinamento

7.2. Condizioni per l’immagazzinamento sicuro, comprese eventuali incompatibilitĂ

7.3. Usi particolari

7.3. Usi finali specifici www.frareg.com


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Nuove schede di sicurezza: Regolamento 453:2010

Sezione 8 All. II Regolamento 1907/2006

Valutazione Rischi Misure Controllo

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Regolamento UE 453/2010

8. CONTROLLO DELL'ESPOSIZIONE/PROTEZIONE INDIVIDUALE

8. SEZIONE 8: Controllo dell’esposizione/protezione individuale

8.1. Valori limite d'esposizione

8.1. Parametri di controllo

8.2. Controlli dell'esposizione 8.2.1. Controlli dell'esposizione professionale 8.2.2. Controlli dell'esposizione ambientale

8.2. Controlli dell’esposizione 8.2.1. Controlli tecnici idonei 8.2.2. Misure di protezione individuale, quali dispositivi di protezione individuale 8.2.3. Controlli dell’esposizione ambientale

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Nuove schede di sicurezza: Regolamento 453:2010

Sezione 9 All. II Regolamento 1907/2006

Regolamento UE 453/2010

Valutazione Rischi Misure

9. PROPRIETÀ FISICHE E CHIMICHE

9. SEZIONE 9: Proprietà fisiche e chimiche

Controllo

9.1. Informazioni generali

9.1. Informazioni sulle proprietà fisiche e chimiche fondamentali

9.2. Informazioni importanti relative alla salute, alla sicurezza e all'ambiente

9.2. Altre informazioni

9.3. Altre informazioni 68/172

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Nuove schede di sicurezza: Regolamento 453:2010

Sezione 10 All. II Regolamento 1907/2006 Valutazione Rischi Misure Controllo

Regolamento UE 453/2010

10. STABILITÀ E REATTIVITÀ

10. SEZIONE 10: Stabilità e reattività

10.1. Condizioni da evitare

10.1. Reattività

10.2. Materie da evitare

10.2. Stabilità chimica

10.3. Prodotti di decomposizione pericolosi

10.3. Possibilità di reazioni pericolose 10.4. Condizioni da evitare 10.5. Materiali incompatibili 10.6. Prodotti di decomposizione pericolosi

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Nuove schede di sicurezza: Regolamento 453:2010

Sezione 11 All. II Regolamento 1907/2006 11. INFORMAZIONI TOSSICOLOGICHE

11. SEZIONE 11: Informazioni tossicologiche 11.1. Informazioni sugli effetti tossicologici 11.1.1. Sostanze 11.1.2. Miscele 11.1.7. Informazioni sulle vie probabili di esposizione 11.1.8. Sintomi connessi alle caratteristiche fisiche, chimiche e tossicologiche 11.1.9. Effetti immediati, ritardati e cronici derivanti da esposizioni a breve e a lungo termine 11.1.10. Effetti interattivi 11.1.11. Assenza di dati specifici 11.1.12. Informazione sulle miscele rispetto alle informazioni sulle sostanze 11.1.13. Altre informazioni

Valutazione Rischi Misure Controllo

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Regolamento UE 453/2010

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Nuove schede di sicurezza: Regolamento 453:2010

Sezione 12 All. II Regolamento 1907/2006 12. INFORMAZIONI ECOLOGICHE

12. SEZIONE 12: Informazioni ecologiche

12.1. Ecotossicità

12.1. Tossicità

12.2. Mobilità

12.2. Persistenza e degradabilità

12.3. Persistenza e degradabilità

12.3. Potenziale di bioaccumulo

12.4. Potenziale di bioaccumulo

12.4. Mobilità nel suolo

12.5. Risultati della valutazione PBT

12.5. Risultati della valutazione PBT e vPvB

12.6. Altri effetti nocivi

12.6. Altri effetti avversi

Valutazione Rischi Misure Controllo

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Regolamento UE 453/2010

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Nuove schede di sicurezza: Regolamento 453:2010

Sezione 13 Valutazione Rischi

All. II Regolamento 1907/2006

Regolamento UE 453/2010

Misure Controllo

13. CONSIDERAZIONI SULLO SMALTIMENTO

13. SEZIONE 13: Considerazioni sullo smaltimento

13.1. Metodi di trattamento dei rifiuti

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Nuove schede di sicurezza: Regolamento 453:2010

Sezione 14 All. II Regolamento 1907/2006 14. INFORMAZIONI SUL TRASPORTO Valutazione Rischi

Regolamento UE 453/2010 14. SEZIONE 14: Informazioni sul trasporto 14.1. Numero ONU

Misure

14.2. Nome di spedizione dell’ONU

Controllo

14.3. Classi di pericolo connesso al trasporto 14.4. Gruppo d’imballaggio 14.5. Pericoli per l’ambiente 14.6. Precauzioni speciali per gli utilizzatori 14.7. Trasporto di rinfuse secondo l’allegato II di MARPOL 73/78 e il codice IBC

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Nuove schede di sicurezza: Regolamento 453:2010

Sezione 15 All. II Regolamento 1907/2006

Valutazione Rischi

15. INFORMAZIONI SULLA REGOLAMENTAZIONE

Misure

Regolamento UE 453/2010 15. SEZIONE 15: Informazioni sulla regolamentazione 15.1. Norme e legislazione su salute, sicurezza e ambiente specifiche per la sostanza o la miscela

Controllo

15.2. Valutazione della sicurezza chimica 74/172

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Nuove schede di sicurezza: Regolamento 453:2010

Sezione 16 Valutazione Rischi Misure

All. II Regolamento 1907/2006

16. ALTRE INFORMAZIONI

Controllo

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Regolamento UE 453/2010

16. SEZIONE 16: Altre informazioni


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SDS estesa

Valutazione Rischi Misure Controllo

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A seguito dei regolamenti che sono stati emanati negli anni, le sostanze/miscele pericolose, devono essere corredate di SDS estesa (e-SDS) che contiene lo scenario di esposizione (ES) relativo all’uso o alla categoria d’uso identificata e le relative misure di prevenzione e protezione.

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Gli agenti biologici sono microrganismi che possono provocare infezioni, allergie, intossicazioni. Valutazione Rischi Misure Controllo

Quattro sono le classi di rischio: Agenti del gruppo 1: poche probabilità di causare malattie per l’uomo. Agenti del gruppo 2: possibili malattie per i lavoratori, difficilmente prorogabili all’esterno. Agenti del gruppo 3: possibili malattie gravi per i lavoratori con elevato rischio di propagazione all’esterno. Agenti del gruppo 4: possibili malattie gravi per i lavoratori con elevato rischio di propagazione all’esterno e non sono disponibili, di norma, efficaci misure profilattiche o terapeutiche.

Le misure di prevenzione sono di intensità crescente con l’aumento del rischio. 77/172

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Valutazione Rischi Misure Controllo

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Per microclima s'intende l'insieme delle caratteristiche climatiche (aerazione, temperatura, umidità) di un ambiente di lavoro chiuso. Tali caratteristiche hanno importanza, da un lato, per lo stato di salute e di benessere dei Lavoratori e, dall'altro, per il regolare andamento delle attività di lavoro. Il controllo delle condizioni microclimatiche, avviene attraverso i sistemi di riscaldamento, condizionamento e ventilazione, ma deve integrarsi anche con un adeguato numero di ricambi d’aria “pulita” attraverso le aperture disponibili (porte e/o finestre) o mediante impianti di immissione aria primaria ed estrazione aria ambiente.

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Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi

Per inquinamento indoor s’intende "la presenza nell’aria di ambienti confinati di contaminanti fisici, chimici e biologici non presenti naturalmente nell’aria esterna di sistemi ecologici di elevata qualità" (Ministero dell’Ambiente Italiano, 1991). •

Misure Controllo

• •

79/172

L’inquinamento interno degli edifici può essere dovuto a: – Materiali da costruzione – Arredi – Impianti di climatizzazione e riscaldamento – Attrezzature come fotocopiatrici, plotter, ecc. Tra i principali inquinanti si cita la formaldeide (composto organico in fase vapore) contenuta negli arredamenti (formica) e nei rivestimenti. Provoca irritazioni delle mucose a concentrazioni tra 0,1 e 0,2 ppm ed è sospettata di essere un cancerogeno polmonare. Un altro inquinante è il gas radon soprattutto nei locali interrati. I principali batteri patogeni sono poi contenuti negli impianti di climatizzazione, è pertanto necessario eliminare l’acqua dalle tubazioni ed eseguire una accurata manutenzione dei filtri per mantenere all’interno una umidità relativa inferiore al 70%. www.frareg.com


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I principali agenti chimici derivanti dall’uso di stampanti, fotocopiatrici e plotter sono: Valutazione Rischi

Ozono;

Misure

Stirene;

Controllo

Polveri .

E’ opportuno che queste attrezzature per ridurre l’esposizione a:

 microinquinanti,  rumore, vengano posizionate nei corridoi o in appositi locali con adeguati sistemi di estrazione dell’aria.

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Valutazione Rischi Misure Controllo

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I locali di lavoro devono essere ben illuminati in modo da consentire una facile lettura dei documenti e di riconoscere chiaramente i caratteri della tastiera. Tuttavia, l’illuminazione non deve essere eccessiva, altrimenti si avrà difficoltà a leggere le informazioni visualizzate sul monitor dei computer.

Al fine di evitare riflessi sullo schermo, abbagliamenti dell'operatore ed eccessivi contrasti di luminositĂ , la postazione di lavoro va correttamente orientata rispetto alle finestre presenti nell'ambiente di lavoro.

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L'illuminazione artificiale dell'ambiente deve essere realizzata con lampade provviste di schermi ed esenti da sfarfallio, poste in modo che siano al di fuori del campo visivo degli Operatori. Va in ogni modo evitato l'abbagliamento dell‘Operatore e la presenza di riflessi sullo schermo qualunque sia la loro origine.

Valutazione Rischi

NO

Misure Controllo

SI

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La legge definisce ATMOSFERA ESPLOSIVA una miscela con l’aria, a condizioni atmosferiche, di sostanze infiammabili allo stato di gas, vapori, nebbie o polveri. Le aree a rischio di esplosione vengono ripartite in zone: Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo

GAS, VAPORI O NEBBIE INFIAMMABILI

ZONA 0: (presenza di atmosfera esplosiva – ALTA PROBABILITA’ – sempre o frequentemente) ZONA 1: (presenza di atmosfera esplosiva – MEDIA PROBABILITA’ – talvolta, ogni tanto) (es. recipiente chiuso dotato di valvola di sfiato) ZONA 2: (presenza di atmosfera esplosiva – BASSA PROBABILITA’ – raramente, quasi mai) POLVERI COMBUSTIBILI (fino a 500 η) ZONA 20 (alta probabilità – sempre o frequentemente) ZONA 21 (media probabilità – talvolta, ogni tanti)

ZONA 22 (bassa probabilità – raramente, quasi mai) 83/172

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Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo

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MISURE DI PREVENZIONE CONTRO LE ESPLOSIONI

Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo

Eliminazione della polvere • pulire accuratamente l’ambiente di lavoro evitando luoghi di accumulo, • situare all’esterno i punti di raccolta, • utilizzo di apparecchiature per l’abbattimento delle polveri (ciclone, filtro a maniche, elettrofiltro) Eliminazione comburente • inertizzazione (sostituzione parziale o totale del comburente con gas inerte), • ossigeno minimo (limite di concentrazione di ossigeno, MOC, al di sotto del quale non è possibile alcuna propagazione di fiamma) Eliminazione innesco • evitare fiamme libere, superfici calde,scintille provenienti da operazioni di saldatura e taglio, scintille da frizione e impatto, riscaldamento spontaneo • installare impianti elettrici a regola d’arte.

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MISURE DI PROTEZIONE CONTRO LE ESPLOSIONI •

Contenimento dell’esplosione (impiego delle apparecchiature opportunamente dimensionate per resistere alla massima pressione di esplosione, solo per impianti di piccole dimensioni a causa dei costi elevati);

Separazione degli impianti (installare le varie unità in locali diversi, o dividere fisicamente le operazioni con più alto rischio di esplosione);

Sfogo dell’esplosione (venting).

Valutazione Rischi Misure Controllo

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In linea generale lo stress identifica una condizione in cui l’individuo non si sente in grado di corrispondere alle richieste o alle aspettative dell’ambiente Nell’ambito del lavoro tale squilibrio si può verificare quando il lavoratore non si sente in grado di corrispondere alle richieste lavorative

Valutazione Rischi

Misure Controllo

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Non tutte le manifestazioni di stress sul lavoro possono essere considerate come stress lavorocorrelato.

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Valutazione Rischi

Misure Controllo

• •

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Lo stress lavoro-correlato è causato da fattori diversi come il contenuto del lavoro, l’inadeguata gestione dell’organizzazione e dell’ambiente di lavoro, carenze nella comunicazione… Acquista rilevanza una situazione di tensione prolungata nel tempo (non brevi e circoscritti periodi di disfunzioni organizzative, che possono transitoriamente verificarsi in qualsiasi contesto lavorativo) a risposta individuale può essere molto variabile rispetto a situazioni stressanti simili. Viene quindi demarcato il confine tra stress lavoro-correlato e stress dovuto ad altri fattori della vita della persona. La variabilità individuale di risposta allo stress, pur dovendo essere presa in considerazione quale condizione di possibile ipersuscettibilità, non può in alcun modo portare ad attribuire all’individuo la responsabilità dello stress lavoro-correlato www.frareg.com


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(CONTESTO LAVORATIVO)

CULTURA ORGANIZZATIVA - Scarsa comunicazione, bassi livelli di sostegno per la risoluzione di problemi e lo sviluppo personale, mancanza di definizione degli obiettivi organizzativi

RUOLO NELL’ORGANIZZAZIONE - Ambiguità e conflitto di ruolo, responsabilità di altre persone

SVILUPPO DI CARRIERA - Incertezza / blocco della carriera insufficienza / eccesso di promozioni, bassa retribuzione, insicurezza dell’impiego, scarso valore sociale attribuito al lavoro

AUTONOMIA DECISIONALE/CONTROLLO - Partecipazione ridotta al processo decisionale, carenza di controllo sul lavoro (il controllo, specie nella forma di partecipazione rappresenta anche una questione organizzativa e contestuale di più ampio respiro)

RELAZIONI INTERPERSONALI SUL LAVORO - Isolamento fisico o sociale, rapporti limitati con i superiori, conflitto interpersonale, mancanza di supporto sociale

INTERFACCIA FAMIGLIA/LAVORO - Richieste contrastanti tra casa e lavoro, scarso appoggio in ambito domestico, problemi di doppia carriera

Valutazione Rischi Misure Controllo

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AMBIENTE DI LAVORO E ATTREZZATURE - Condizioni fisiche di lavoro, problemi inerenti l’affidabilità, la disponibilità, l’idoneità, la manutenzione o la riparazione di strutture e attrezzature di lavoro

PIANIFICAZIONE DEI COMPITI - Monotonia, cicli di lavoro brevi, lavoro frammentato o inutile, sottoutilizzazione, incertezza elevata

CARICO/RITMI DI LAVORO - Sovraccarico o sottocarico di lavoro, mancanza di controllo sul ritmo, alti livelli di pressione temporale

ORARIO DI LAVORO - Lavoro a turni, orari di lavoro rigidi, imprevedibili, eccessivamente lunghi o che alterano i ritmi sociali

Valutazione Rischi Misure Controllo

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(CONTENUTI LAVORATIVI)

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• Tecniche di comunicazione

Valutazione del rischio

• Proposta metodologica Network Nazionale per la Prevenzione Disagio Psicosociale nei luoghi di lavoro

Valutazione Rischi Misure

L’intervento di valutazione del rischio specifico comprende:

Controllo

-

una valutazione oggettiva tramite metodi di osservazione diretta;

-

una valutazione soggettiva tramite l’analisi della percezione dei lavoratori;

un report conclusivo con l’analisi dei dati e la definizione dei livelli di rischio a cui collegare gli interventi preventivi/protettivi sullo stress lavoro-correlato, che diventa parte integrante del documento generale di valutazione dei rischi.

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DISTURBI DELL’APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO (ipertensione arteriosa, cardiopatia ischemica)

Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo

DISTURBI GASTROINTESTINALI (alterazioni della funzione intestinale, ulcera peptica, pirosi, colite) DISTURBI DELL’APPARATO MUSCOLO-SCHELETRICO (mialgie, dolori muscolo-tensivi) DISTURBI DERMATOLOGICI (arrossamenti, pruriti, dermatiti, sudorazione, orticaria, psoriasi) DISTURBI DEL SONNO (insonnia, incubi notturni, spossatezza al risveglio) DISTURBI PSICOLOGICI (cefalee, ansia, attacchi di panico, irritabilità, disturbi della concentrazione)

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D.Lgs 151/01 Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo

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Tutela la salute delle lavoratici durante il periodo di gravidanza e fino a sette mesi di etĂ del figlio.

Per poter usufruire di questa tutela l’interessata deve informare il Datore di lavoro e la sede della azienda dello stato di gravidanza o di allattamento tramite certificato medico. La legge definisce alcuni lavori vietati alle lavoratrici gestanti: trasporto e sollevamento di pesi, nonchÊ lavori pericolosi, faticosi ed insalubri.

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Valutazione Rischi Misure Controllo

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Anche il lavoro notturno dalle ore 24.00 alle ore 6.00 è vietato dall'accertamento dello stato di gravidanza fino al compimento di un anno di età del bambino. Durante il periodo di gravidanza e fino a sette mesi di età del figlio il Datore di lavoro provvede a spostare l’interessata ad altra attività che sia compatibile con lo stato di gravidanza o di allattamento.

Ove la modifica delle condizioni o dell'orario di lavoro non sia possibile per motivi organizzativi o produttivi, il Datore di Lavoro applica quanto stabilito dall'articolo 7, dandone contestuale informazione scritta al servizio ispettivo del Ministero del lavoro competente per territorio, che può disporre l'interdizione dal lavoro per tutto il periodo di gravidanza o allattamento. www.frareg.com


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Vietato alle donne in stato di gravidanza e fino al compimento del primo anno di età del bambino

DISPOSIZIONI PARTICOLARI Valutazione Rischi Misure Controllo

• per madre con figlio di età inferiore ai 3 anni • per genitori affidatari con figlio di età inferiore ai 12 anni

• per coloro che hanno in carico un soggetto disabile Sorveglianza sanitaria per soggetti a rischio

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Legge del 16 Gennaio 2003, n° 3 all’art. 51 e s.m. “Tutela della salute dei non fumatori”

Circolare Interpretativa del 17 Dicembre 2004 Valutazione Rischi Misure

AREE RISERVATE AI FUMATORI

Controllo

• locali separati adeguatamente • locali dotati di porta a chiusura automatica • dotati da meccanismi di ventilazione forzata

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X • controllare lo stato della scala e la lunghezza • non usare scale metalliche vicino a linee elettriche • non usare scale all’aperto con condizioni atmosferiche avverse Valutazione Rischi Misure Controllo

• lo spazio vicino deve essere libero

• delimitare l’area con sistemi di segnalazione • organizzare il lavoro prima di salire • proteggere il capo con un elmetto • assicurarsi che l’illuminazione sia adeguata • evitare schiacciamenti alle dita o agli arti

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FARE A TERRA TUTTE LE OPERAZIONI POSSIBILI www.frareg.com


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• nel trasporto a spalla tenere la scala inclinata • non inserire il braccio all’interno della scala tra i pioli e i gradini • evitare di urtare gli ostacoli Valutazione Rischi Misure Controllo

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• non appoggiare la scala su gradini o oggetti • collocarla sempre in modo frontale • verificare che sia completamente aperta Valutazione Rischi Misure

• verificare l’inserimento dei dispositivi anticaduta

Controllo

• non usare le scale come piattaforma di lavoro • non usare le scale doppie come sistema di accesso ad altri luoghi • verificare la portata massima 99/172

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• scegliere una corretta altezza , ne troppo alta ne troppo bassa • fissare l’estremità ad un punto fisso • la scala deve appoggiare ad una superficie stabile e regolare

Valutazione Rischi

RISPETTARE LA REGOLA DEL 4 X 1

Misure Controllo

4

1

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• avere sempre appoggio e presa sicura • tenersi sulla linea mediana con il viso verso la scala e con le mani in presa • posizionare sempre entrambi i piedi sulla scala Valutazione Rischi Misure Controllo

• tenere gli attrezzi in una borsa • non saltare a terra dalla scala • non spostare la scala se vi è sopra qualcuno

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Valutazione Rischi Misure Controllo

• non posizionare mai un piede sulla scala e uno su un gradino • non utilizzare scale se si soffre di vertigini • non sporgersi • è vietato l’utilizzo delle scale alle gestanti • non applicare sforzi eccessivi con gli attrezzi da lavoro in quanto la scala potrebbe scivolare o ribaltarsi • disporre di un contenitore per attrezzi agganciato alla scala • in caso di stazionamento sulla scala utilizzare una cintura di sicurezza • sulla scala non devono salire, scendere o stazionare più lavoratori in contemporanea • stazionare sulla scala per brevi periodi

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• riporre la scala in una posizione sicura

• riporla in un luogo coperto, areato ed asciutto • pulirla • evitare lo schiacciamento delle mani Valutazione Rischi Misure

• fare attenzione agli altri lavoratori

Controllo

• eseguire le revisioni come prescritto dal costruttore • controllare l’integrità degli zoccoli antiscivolo • controllare l’integrità di tutti i componenti • controllare gli accoppiamenti dei componenti 103/172

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Prestare sempre la massima attenzione quando operiamo con i carrelli.

Valutazione Rischi Misure Controllo

Non azionarli mai da terra. 104/172

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Quando azioniamo un carrello dobbiamo essere sempre al posto di guida e prestare attenzione all’area di manovra

Valutazione Rischi Misure Controllo

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Il carico deve essere sempre contro il montante. Il montante deve essere inclinato “all’indietro” per aumentare la stabilità del carrello.

Valutazione Rischi Misure Controllo

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Valutazione Rischi Misure Controllo

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Non superare mai la portata massima del carrello. Eventualmente suddividere il carico o utilizzare un carrello con portata maggiore. www.frareg.com


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Quando ci muoviamo con un carrello dobbiamo avere una velocità moderata che ci consenta di fermarci in tempo e di non mettere a rischio l’incolumità degli altri lavoratori.

Valutazione Rischi Misure Controllo

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Non fidiamoci della nostra “bravura”. Quando stiamo spostando un carico NESSUNO deve essere all’interno del raggio d’azione della macchina o comunque nel “raggio di caduta” del carico.

Valutazione Rischi Misure Controllo

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Il carrello NON è predisposto per il trasporto di persone. Valutazione Rischi Misure Controllo

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Trasportare colleghi mette a rischio la loro incolumitĂ .

Se trasportate delle persone commettete una grave mancanza alle norme di sicurezza e ne siete responsabili.

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• transpallet protezione Valutazione Rischi Misure Controllo

• per evitare lo schiacciamento dei piedi il transpallet con fascia di protezione per i piedi

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privo

di


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D.Lgs 81/08 e s.m.i., art. 107

Valutazione Rischi

Lavoro in quota: un’attività lavorativa che espone il lavoratore al rischio di caduta da una quota posta al altezza superiore ai 2 metri rispetto al piano stabile.

Misure Controllo

Il Datore di Lavoro sceglie le attrezzature di lavoro più idonee a garantire e mantenere condizioni di lavoro sicure dando priorità alle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale. Quando tali misure non siano sufficienti ad evitare o ridurre sufficientemente i rischi per la sicurezza e la salute durante il lavoro subentra l’obbligo di adottare i DPI.

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D.Lgs 81/08 e s.m.i., art. 111

1.

Valutazione Rischi Misure Controllo

Il datore di lavoro, nei casi in cui i lavori temporanei in quota non possono essere eseguiti in condizioni di sicurezza e in condizioni ergonomiche adeguate a partire da un luogo adatto allo scopo, sceglie le attrezzature di lavoro più idonee a garantire e mantenere condizioni di lavoro sicure, in conformità ai seguenti criteri:

a) priorità alle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale;

D.Lgs 81/08 e s.m.i., art. 122 Nei lavori in quota devono essere adottate, seguendo lo sviluppo dei lavori stessi, adeguate impalcature o ponteggi o idonee opere provvisionali o comunque precauzioni atte ad eliminare i pericoli di caduta di persone e di cose conformemente al punto 2, 3.1, 3.2 e 3.3 dell’ ALLEGATO XVIII.

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Valutazione Rischi Misure

Controllo

Fattori di rischio FATTORE UMANO VEICOLO

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FATTORI AMBIENTALI


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FATTORE UMANO Stato di vigilanza Prontezza di riflessi Capacità di giudizio Stato di coscienza Percezioni sensoriali (vista, percezioni dei colori, udito) Coordinazione dei movimenti Percezione del rischio Tono e forza muscolare

FARMACI DROGHE ALCOL

Valutazione Rischi Misure Controllo

ALIMENTAZIONE INAPPROPRIATA

Eccessiva sonnolenza L’età influenza la performance di guida, ed in particolare la velocità di reazione a stimoli visivi ed acustici

ETA’

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E’ stato osservato che guidatori di età compresa tra i 25 e i 50 anni hanno tempi di reazione superiori rispetto a guidatori di età inferiore

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FATTORE UMANO

Valutazione Rischi Misure Controllo

DISTRAZIONE

La distrazione è la principale causa d’incidente. La distrazione, intesa come calo di attenzione alla guida, può essere provocata da vari fattori: STANCHEZZA legato all’orario di lavoro, ai tempi di guida e di riposo, ai ritmi di lavoro, allo stress ALTERAZIONI DELLE CONDIZIONI PSICO FISICHE dovute all’assunzione di sostanze (alcol, droghe, farmaci)

STRUMENTI TECNOLOGICI presenti nell’abitacolo del veicolo e che spostano l’attenzione dalla strada ( telefono cellulare, videofonino, radio, navigatore satellitare, sigarette, ecc… 116/172

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VEICOLO MANUTENZIONE PERIODICA AUTONOMA O PRESSO OFFICINE CON TEMPI DEFINITI DALLE CASE COSTRUTTRICI Variabili incidenti sul rischio sono fondamentalmente relativi alla ridotta affidabilità del veicolo con conseguente aumenti del rischio rottura/guasto Valutazione Rischi Misure Controllo

CONTROLLI PREVENTIVI PRIMA DELLA PARTENZA DPI, PACCHETTO MEDICAZIONE, FUNZIONAMENTO DISPOSITIVI VEICOLO ES LUCI, GOMME, PRESENZA CATENE, DISPOSITIVI DI BLOCCAGGIO, ECC.. Variabili incidenti sul rischio operano in caso di emergenze e relative procedure di gestione delle stesse e in caso di incidenti, guasti o operazioni a terra dell’autista

SEGNALAZIONE ANOMALIE, PROBLEMI PROCEDURALI Profilo di gestione nel tempo dei fattori di rischio e delle variabilità operative 117/172

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FATTORI AMBIENTALI FATTORE STRADA - PERCORSI •TIPOLOGIA STRADE: valutare il percorso migliore, presenza di strade prive di segnaletica e/o illuminazione •VIABILITA’ : cercare di evitare i tratti con maggior traffico o quantomeno le ore con maggior traffico Valutazione Rischi Misure Controllo

•CONDIZIONI DEL MANTO STRADALE FATTORE CLIMATICO •NEBBIA, PIOGGIA, NEVE GELO: ridefinizione tempi e percorsi •NEVE :procedure per il montaggio delle catene da neve in sicurezza

•ABBAGLIAMENTO: dotazione di occhiali da sole •FORMAZIONE SPECIFICA AUTISTI: corsi guida difensiva e corsi di guida sicura •TEMPERATURE E ABBIGLIAMENTO: cabine di guida con climatizzatore 118/172

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FATTORI AMBIENTALI

GESTIONE DELLE EMERGENZE SU STRADA Valutazione Rischi Misure Controllo

•COMPORTAMENTI: fermarsi, cercare di liberare la carreggiata o segnalare l’ingombro verificare la presenza di feriti, contattare l’ente gestore della strada e/o la polizia stradale •DOTAZIONI DI SICUREZZA: giubbino retroriflettente ad alta visibilità, dispositivi di comunicazione,..

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BICICLETTE AZIENDALI Sono presenti biciclette aziendali per lo spostamento tra stabilimenti del comprensorio del Gruppo LU.VE SpA.

Valutazione Rischi Misure Controllo

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n tale situazione si è soggetti ad un rischio significativo correlato agli investimenti; tale personale dovrà rispettare minuziosamente le vigenti normative che regolano la circolazione stradale e nello specifico: • percorrere esclusivamente le vie di transito consentite; • rispettare i sensi di circolazione; • rispettare il limite di velocità di 15 km/h • non entrare nei reparti con il mezzo in dotazione • prestare attenzione e verificare, prima di ogni utilizzo, lo stato di manutenzione della bicicletta e in particolare dei freni. www.frareg.com


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Valutazione Rischi

Art. 15, comma 1, lettera i: la prioritĂ delle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale

Misure Controllo

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Solo nel caso in cui i rischi non possono essere eliminati o sufficientemente ridotti da mezzi di protezione collettiva o da misure tecniche di prevenzione o metodi e procedimenti di riorganizzazione del lavoro è necessario usare i DPI www.frareg.com


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Esempi di Dispositivi di protezione collettiva

Cartellonistica di emergenza – vedi sezione cartellonistica Valutazione Rischi

Parapetti – Vedi sezione lavori in quota Copertura di botole e fessure – vedi sezione lavori in quota

Misure Controllo

Rischi elettrici: uso di materiali isolati/isolanti non individuali

Rischi chimici: uso di cappe di aspirazione

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Per DPI si intende qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o piĂš rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza e la salute durante il lavoro, nonchĂŠ ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo. Valutazione Rischi Misure Controllo

I DPI devo essere impiegati quando i rischi non possono essere evitati o sufficientemente ridotti con altri sistemi quali misure tecniche di prevenzione, mezzi di protezione collettiva, misure, metodi o procedimenti di riorganizzazione del lavoro. 123/172

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Principali obblighi del Datore di Lavoro : • fornire ai lavoratori i DPI individuati dalla valutazione dei rischi • mantenerli in efficienza Valutazione Rischi Misure Controllo

• informare, formare e addestrare per il loro utilizzo • accertarsi che gli stessi vengano utilizzati

Obblighi dei Lavoratori • utilizzare i DPI messi a disposizione • provvederne alla cura • non apportare modifiche • seguire le procedure aziendali di riconsegna al termine dell’utilizzo del DPI • segnalare immediatamente qualsiasi difetto o inconveniente

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I dispositivi di protezione individuale sono distinti in tre categorie: Valutazione Rischi Misure Controllo

Categoria 1: dispositivi di semplice progettazione idonei per rischi che non possono produrre effetti gravi o permanenti. Categoria 2: dispositivi che non rientrano nelle categorie 1 e 3. Categoria 3: dispositivi di complessa progettazione idonei per rischi che possono produrre effetti gravi o permanenti. L’addestramento è obbligatorio per i DPI di terza categoria e per i DPI di protezione dell’udito. I principali dispositivi di protezione individuale sono per la testa, per l’udito, per gli occhi, per le vie respiratorie, per le mani e per le braccia, per i piedi e per le gambe.

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ATTIVITÀ DI MAGAZZINO Scarpe antinfortunistiche con puntale rinforzato. •Guanto da lavoro.

Valutazione Rischi Misure Controllo

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Inoltre per l’operazione di rabbocco batteria carrello elevatore: •Occhiali. •Guanti.

ATTIVITA’ DI MONTAGGIO •Scarpe •Guanto da lavoro •Occhiali •Otoprotettori per utilizzo pistola aria compressa ATTIVITA’ DI SALDOBRASATURA •Scarpe •Guanto in kevlar •Occhiali •Mascherine •Otoprotettori per utilizzo pistola aria compressa •Occhiali www.frareg.com

ATTIVITA’ DI CABLAGGIO – COLLAUDO •Scarpe. •Guanti. •Visiere (per rischio arco elettrico). •Tappetino dielettrico. ATTIVITA’ DI FINITURA •Scarpe •Guanto da lavoro •Occhiali •Otoprotettori


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Valutazione Rischi Misure Controllo

MASCHERA POLVERE……

PER

MASCHERA PER SALDATURE….. ELMETTO DI SICUREZZA…

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Valutazione Rischi

Il D.Lgs. 81/08 e s.m.i. stabilisce le misure generali di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, fra queste misure, l’uso di segnali di avvertimento e sicurezza riveste una rilevanza non secondaria.

Misure Controllo

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La segnaletica è costituita non solo dai cartelli, ma da un complesso di strumenti, canali comunicativi e modalità di interazione che si inseriscono nel sistema di gestione aziendale della sicurezza. Le finalità comunicative che sono a fondamento della segnaletica, si definiscono in:

-DIVIETO: funzione di vietare un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo Valutazione Rischi Misure

-AVVERTIMENTO: avvertire di un rischio o pericolo -PRESCRIZIONE: prescrivere un determinato comportamento;

Controllo

-SALVATAGGIO o SOCCORSO: fornire indicazioni relative alle uscite di sicurezza ed ai mezzi di soccorso o di salvataggio -ATTREZZATURE ANTINCENDIO - INFORMAZIONE: fornire indicazioni diverse da quelle sopraindicate

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I cartelli di divieto hanno forma rotonda

Valutazione Rischi Misure Controllo

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Vietato fumare

Vietato fumare o usare fiamme libere

Vietato ai pedoni

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Divieto di spegnere con acqua

Acqua non potabile

Divieto di accesso alle persone non autorizzate


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I cartelli di avvertimento hanno forma triangolare Valutazione Rischi Misure Controllo Sostanza corrosive

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Materiali radioattivi

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Carichi sospesi

Materiale infiammabile


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Valutazione Rischi Misure

I cartelli di prescrizione hanno forma rotonda

Controllo

Casco protezione obbligatoria

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Protezione obbligatoria per l’udito

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Protezione obbligatoria per gli occhi


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I cartelli di salvataggio e di soccorso hanno forma rettangolare o quadrata

Valutazione Rischi

Misure Controllo Percorso/Uscita di emergenza

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Pronto Soccorso


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I cartelli per le attrezzature antincendio hanno forma rettangolare o quadrata

Valutazione Rischi Misure Controllo Estintore

Idrante

Allarme Antincendio

Pulsante di sgancio

Con colori di questo tipo si segnalano ed evidenziano ostacoli Giallo/nero Bianco/rosso

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Nel Documento di Valutazione dei Rischi deve essere classificato il rischio di incendio (basso, medio o elevato) specifico per ogni luogo di lavoro (D.M. 10/03/1998) COMBUSTIBILE: sostanza in bruciare se combinata con l’ossigeno e capace di fornire energia termica. Valutazione Rischi Misure

Controllo

grado

I combustibili possono essere di natura:

 Solida  Liquida  Gassosa COMBURENTE: è la sostanza che alimenta o mantiene la combustione (generalmente è l’ossigeno contenuto nell’aria in percentuale del 21% in volume). INNESCO: è una sorgente di calore che dà la quantità di energia necessaria affinché il combustibile prenda fuoco in presenza di comburente.

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di


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Valutazione Rischi Misure Controllo

INNESCO 137/172

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Sostanza che brucia e caratterizza l’incendio: Valutazione Rischi Misure Controllo

Il combustibile è la sostanza che brucia e caratterizza l’incendio. I combustibili possono essere solidi, (come il legno la carta od il carbone), liquidi (come la benzina, l’alcool, il gasolio), gassosi (come il metano, il GPL, l’acetilene).

Solidi, liquidi e gas ovvero i 3 stati della materia

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La combustione è una reazione molto rapida di ossidazione e il comburente è l’agente ossidante di questa reazione. Nella quasi totalità dei casi questo elemento è rappresentato dall’aria e più nel dettaglio dall’ossigeno

Valutazione Rischi Misure Controllo

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L’innesco è l’elemento che dà inizio alla combustione; l’innesco può essere una scintilla, del calore prodotto per surriscaldamento, ecc.

• Accensione diretta Valutazione Rischi Misure

• Accensione indiretta

Controllo

• Attrito

• Autocombustione spontaneo 140/172

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riscaldamento


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Fuochi da materiali solidi, generalmente di natura organica, la cui combustione avviene normalmente con formazione di braci. Valutazione Rischi Misure Controllo

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Libri, carta, celluloide, paglia, legna, segatura, trucioli, fuliggine, carbone, stoffa, rifiuti, gomme, materie plastiche, ecc‌

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Valutazione Rischi Misure Controllo

Sono fuochi che riguardano combustibili liquidi come gasolio, benzine, vernici, solventi, alcool, resine. Inoltre appartengono a questa classe anche i solidi che in caso di combustione tendono a liquefarsi come ad esempio la cera e le paraffine.

La differenza essenziale tra la classe “A” e “B” oltre al discorso dello stato della materia (solido, liquido) sta nel fatto della presenza o meno di brace.

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Sono fuochi che riguardano combustibili gassosi come: metano, cloro, acetilene, propano, idrogeno... Valutazione Rischi

Gas leggero

Misure

Densità di vapore inferiore rispetto all’aria (Idrogeno, Metano)

Controllo

Gas pesante Densità di vapore superiore rispetto all’aria (Gpl) 144/172

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Valutazione Rischi Misure Controllo

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Sono fuochi che riguardano i metalli come: magnesio, manganese, sodio, potassio, litio, fosforo, sodio,ecc. I fuochi di questi metalli, come i fuochi di classe A, sono caratterizzati dalla formazione di braci, infatti anche i metalli sono solidi; per essi è stata creata una classe di fuoco ben distinta perchĂŠ hanno la caratterista di reagire anche violentemente con alcuni comuni mezzi di spegnimento come l’acqua.

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Valutazione Rischi Misure Controllo

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Fuochi generati dai cortocircuiti degli impianti elettrici. Tali incendi possono essere spenti con estintori a polvere, idrici; meglio con estintori a CO2, che non danneggiano le apparecchiature elettriche. In tal modo i dati contenuti in tali apparecchiature possono essere recuperati

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Questa classe di fuoco è comune in quei luoghi dove si hanno residui di grassi ed oli presenti nelle cappe e/o nelle condotte di aspirazione delle cucine dei ristoranti.

Valutazione Rischi Misure Controllo

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Valutazione Rischi

Ideale per luoghi dove la polvere non crei danni consistenti come magazzini, autorimesse, locali tecnici, ecc.

Misure Controllo

• Sporca molto in tutta l’area • Di difficile rimozione • Riduce la visibilità

• Può creare danni

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Valutazione Rischi

Misure Controllo

Ideale per luoghi dove non si necessitano di capacità estinguenti elevate e dove è necessario contenere i danni provocati dall’erogazione dell’agente estinguente come uffici, negozi, laboratori, ecc.

• Evita lo sparpagliamento del materiale • Mantiene la visibilità • Direzionale: danni limitati • Durata d’erogazione elevata • Di facile pulizia

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• Non sporca e non lascia residui Valutazione Rischi

• Ottimo per apparecchi elettrici

Misure Controllo

• Non spegne i gas perché non separa

Eroga il gas a circa – 80° C 151/172

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Valutazione Rischi Misure Controllo

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La definizione di infortunio sul lavoro è contenuta nella legge sulla tutela assicurativa obbligatoria gestita dall'Inail (v.). Secondo la norma rientrano in questa fattispecie «tutti i casi di infortunio avvenuti per causa violenta in occasione di lavoro, da cui sia derivata la morte o un’inabilità permanente al lavoro, assoluta o parziale, ovvero un’inabilità temporanea assoluta che importi astensione dal lavoro per più di tre giorni». Per causa violenta s’intende un fattore esterno, improvviso e imprevisto, che in modo rapido e intenso provoca un effetto lesivo. Ogni «aggressione», quindi, che dall’esterno danneggia l’integrità psicofisica del lavoratore può essere ritenuta causa violenta dell’infortunio assicurato. www.frareg.com


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Incidente avvenuto ad un lavoratore di origine rumena, “intento ad impastare della malta utilizzando un trapano elettrico”. Valutazione Rischi Misure Controllo

Effettua l’operazione in presenza di una “notevole quantità di acqua sul pavimento”, inoltre l’utensile presenta un evidente “nastratura” per “deterioramento del cavo di alimentazione elettrica in prossimità dell’impugnatura, che ne causava un difetto di isolamento”. Il lavoratore subisce una scarica elettrica con conseguente decesso a causa di un arresto cardiaco. Al di là del difetto di isolamento del trapano, da accertamenti effettuati si riscontra che l’ impianto elettrico non era realizzato a regola dell’arte ed era privo di dispersore di terra. E probabilmente non si era valutato sufficientemente il rischio relativo all’uso di un utensile elettrico con notevole presenza di acqua sul pavimento.

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Valutazione Rischi Misure Controllo

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L'INFORTUNATO E’ DECEDUTO PER ARRESTO CARDIACO PER CONTATTO CON PARTI ELETTRICHE IN TENSIONE, DURANTE OPERAZIONI DI MANUTENZIONE DI UN QUADRO ELETTRICO. IL QUADRO AVEVA L'INTERRUTTORE GENERALE E SECONDARIO DI SEZIONAMENTO CON LE TARGHETTE IDENTIFICATIVE INVERTITE; E’ STATO APERTO UNICAMENTE IL PRESUNTO INTERRUTTORE GENERALE DEL QUADRO, DETERMINANDO, A CAUSA DELL'INVERSIONE DELLA SEGNALETICA, LA PERMANENZA DELLA TENSIONE DI ALIMENTAZIONE PERICOLOSA. INOLTRE NON SONO STATE ESEGUITE LE PREVENTIVE PROVE CON TESTER, PREVISTE PER OPERARE IN SICUREZZA CON PARTI ELETTRICHE POTENZIALMENTE IN TENSIONE.

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E’ un processo morboso che si contrae esclusivamente a causa dei fattori di rischio cui si è esposti durante il lavoro: il fattore di rischio presente sul lavoro è specifico ed esercita una azione reiterata e diluita nel tempo.

Momenti evolutivi della malattia professionale: fase di esposizione al rischio Valutazione Rischi Misure Controllo

fase pre-clinica, sono previsti solo lievi manifestazioni fase conclamata fase eventuale di postumi permanenti

La prevenzione presuppone: approfondita opera di studio sui fattori tra loro interagenti precisa individuazione di tali fattori intervento diretto sui fattori prima che diano origine ad una azione dannosa

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Alcuni esempi di malattie professionali riconosciute dall’INAIL

Valutazione Rischi

Misure Controllo

Per l’industria: - Malattie causate da inalazioni di piombo, mercurio, fosforo, arsenico, cadmio, nichel, zinco... e loro composti; - Malattie dovute a lavori di saldatura e combustione; - Malattie cutanee da contatto. Per l’agricoltura: - Malattie causate da composti organici; - Asma provocata da sostanze vegetali di vario tipo. Per il terziario: - Asma provocata da impianti di condizionamento o da aria ristagnante; - Abbassamento della vista a causa dell’uso del pc; - Problemi ossei e muscolari dovuti alla sedentarietà.

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Valutazione Rischi Misure Controllo

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Fin dal 1965 esiste una legge che prevede l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali. L’INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) è l’ente che si occupa di stilare l’elenco delle malattie coperte da assicurazione e di tutelare le vittime di tali malattie. Dal 1965 in poi ha continuamente aggiornato l’elenco fino ad introdurre anche le malattie professionali legate al lavoro terziario. www.frareg.com


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Gli organismi di vigilanza e controllo ASL V.V.F. Valutazione Rischi Misure Controllo

MINISTERO DEL LAVORO DIREZIONE PROVINCIALE DEL LAVORO INAIL (ISPESL)

La vigilanza nell’ASL Presso ogni ASL (o USL) opera il Servizio di Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro che svolge le seguenti funzioni: • Assistenza e servizi • Attività amministrativa/autorizzativa • Vigilanza e controlli • Attività di Polizia Giudiziaria 158/172

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Corso di Formazione Specifico Addetti Magazzino e Produzione Ufficiali di polizia giudiziaria

Gli operatori dei Servizi di Prevenzione delle ASL che svolgono l’attività di vigilanza sono nominati Ufficiali di polizia giudiziaria con decreto del Prefetto (art. 21 Legge 833/78)

La qualifica di Ufficiale di Polizia Giudiziaria è riferita esclusivamente alla competenza specifica del Servizio Igiene e Sicurezza del Lavoro dell’ASL

Sono ufficiali di P.G. anche gli ispettori delle Direzioni provinciali del lavoro

Tutti gli Ispettori sono dotati di un tesserino di riconoscimento rilasciato dalla prefettura

Valutazione Rischi Misure Controllo

Compiti della polizia giudiziaria • Accedere ai luoghi di lavoro, senza alcuna limitazione • Assumere le prime sommarie informazioni testimoniali • Impartire le prescrizioni • Precedere con perquisizioni • Procedere con i sequestri (Perquisizioni e sequestri possono essere effettuati con delega da parte dell’Autorità Giudiziaria) 159/172

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Registro di Reparto

Corso di Formazione Specifico Addetti Magazzino e Produzione

Registro di reparto PREPOSTO

CHE EFFETTUA IL SOPRALLUOGO:

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Valutazione Rischi Misure Controllo

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PULSANTI D’ EMERGENZA

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MACCHINE

FUNZIONANTI

PROTEZIONE ORGANI DI TRASMISSIONE PRESENTI UTILIZZO D.P.I. DA PARTE DEI LAVORATORI UTILIZZO CORRETTO CARRIPONTE – GRU UTILIZZO CORRETTO CARRELLI ELEVATORI UTILIZZO CORRETTO ARIA COMPRESSA BACINI DI CONTENIMENTO UTILIZZATI CORRETTA GESTIONE RIFIUTI SITUAZIONE IGIENICA REPARTO ACCETTABILE RISPETTO DIVIETO DI FUMO ASSENZA RICHIAMI VERBALI A LAVORATORI

FIRMA Note:

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NOTE

PAVIMENTAZIONE INTEGRA (NON ROVINATA): VIE DI ESODO MANTENUTE LIBERE: USCITE DI SICUREZZA MANTENUTE LIBERE: PORTE USCITA DI SICUREZZA UTILIZZABILE: IDRANTI / ESTINTORI IN BUONO STATO: IDRANTI / ESTINTORI FACILMENTE ACCESSIBILI: SEGNALETICA ORIZZONTALE VISIBILE: SEGNALETICA VERTICALE PRESENTE/VISIBILE: MATERIALE DEPOSITATO IN MODO ORDINATO: MATERIALE STOCCATO IN MODO NON PERICOLOSO: PROTEZIONE MACCHINARI PRESENTI

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Grazie ed Arrivederci

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