Sistema di Gestione della Sicurezza
IL QUADRO NORMATIVO Decreti Serie di norme assai dettagliate per i vari rischi che si incontrano nelle attività lavorative; degli anni ‘50 implicano obblighi di carattere frammentario, D.Lgs. 626/94 e D. Lgs. 494/96 D.Lgs. 81/08 e s.mm.ii. : il D.Lgs. 106/09
avulsi dal contesto aziendale (norme tecniche). Decreti a carattere sistemico, che pongono l’attenzione sull’organizzazione complessiva del lavoro. Vengono ridefiniti ruoli, compiti e responsabilità di: Datore di lavoro, Dirigenti, Preposti, Lavoratori. Accentua il carattere sistemico della normativa cogente, fornendo indicazioni precise per l’organizzazione interna della sicurezza e imponendo al Datore di Lavoro di effettuare una valutazione di tutti i rischi in relazione alla natura dell’attività svolta dall’azienda.
L’organizzazione della sicurezza secondo D.Lgs. 81/08 Al datore di lavoro vengono attribuiti compiti di regia e di programmazione della sicurezza in azienda, attraverso la predisposizione di una rete organizzativa e gestionale la cui responsabilità deve fare capo direttamente al vertice aziendale.
E’ prevista una “rete aziendale” di soggetti, nominati dal Datore di lavoro, che abbiano non solo compiti di attuazione (di linea) delle misure di prevenzione, ma anche compiti consultivi (di staff), con l'incarico di fornirgli quelle nozioni tecniche che gli consentano di affrontare correttamente gli adempimenti relativi alla sicurezza.
Il D.Lgs. 106/09: Le strategie per l’organizzazione e la gestione della prevenzione nei luoghi di lavoro 1. Maggiore definizione del ruolo svolto dalle figure tradizionalmente indicate come destinatari della norma
Datore di lavoro Dirigenti e Preposti Lavoratori
2. Consolidamento delle figure/strutture che espressamente concorrono a proporre, individuare e realizzare gli interventi necessari
S.P.P. Medico Competente R.L.S.
3. Definizione di specifici momenti in cui queste persone si confrontano sui temi della prevenzione
Riunione Periodica di Sicurezza
Art. 30 del D.Lgs. 106/09: Modelli di organizzazione e di gestione attività di valutazione dei rischi e di predisposizione delle misure di prevenzione e protezione rispetto di standard tecnico-strutturali di: attrezzature, impianti, luoghi di lavoro, agenti chimici, fisici e biologici
periodiche verifiche dell’applicazione e dell’efficacia delle procedure adottate
attività di natura organizzativa: emergenze, PS, gestione appalti, consultazioni RLS
Modello di organizzazione e di gestione adottato ed efficacemente attuato a garanzia dell’adempimento di tutti gli obblighi giuridici relativi a:
acquisizione di documentazioni e certificazioni obbligatorie di legge
attività di sorveglianza sanitaria
attività di informazione e formazione dei lavoratori
attività di vigilanza in merito al rispetto delle procedure e delle istruzioni di lavoro in sicurezza da parte dei lavoratori
Caratteristiche del Modello di organizzazione e di gestione, secondo Art. 30 del D.Lgs. 106/09
deve prevedere idonei sistemi di registrazione deve prevedere un’articolazione di funzioni che assicuri le competenze tecniche e i poteri necessari per la verifica, valutazione, gestione e controllo del rischio, nonché un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel modello deve prevedere un idoneo sistema di controllo sull’attuazione del medesimo modello e sul mantenimento nel tempo delle condizioni di idoneità delle misure adottate in sede di prima applicazione, i modelli di organizzazione aziendale definiti conformemente alle Linee guida UNI INAIL per un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (SGSL) del 28 settembre 2001 o al British Standard OHSAS 18001:2007 si presumono conformi ai requisiti di cui al presente articolo per le parti corrispondenti.
PerchĂŠ un SGS? Un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro integra obiettivi e politiche per la salute e sicurezza nella progettazione e gestione di sistemi di lavoro e di produzione di beni o servizi.
Il Sistema di gestione della Sicurezza (SGS) definisce le modalità per individuare, all'interno della struttura organizzativa aziendale, le responsabilità, le procedure, i processi e le risorse per la realizzazione della politica aziendale di prevenzione, nel rispetto delle norme di salute e sicurezza vigenti, IN MODO DA RENDERLE PIÙ EFFICIENTI E PIÙ INTEGRATE NELLE OPERAZIONI AZIENDALI GENERALI
Una struttura organizzativa basata sull’integrazione delle funzioni aziendali per lo sviluppo di sinergie strategiche ed operative costituisce la base di qualsiasi sistema di gestione “di qualità”
Perché strutture complesse dovrebbero applicare un SGS? In questo momento storico il Sistema Prevenzione
UNI, INAIL, ASSOCIAZIONI IMPRENDITORIALI, OOSS, SPISAL è molto attento ai Sistemi di Gestione della Sicurezza e anche la normativa di sicurezza promuove (anche se non li rende obbligatori) l’adozione di tali modelli di gestione
Se non si gestisce la sicurezza, l’infortunio di un dipendente può rappresentare un pesante impatto col sistema penale (art.590 /589 CP)
Per le norme prevenzionistiche (penali) la responsabilità del DdL si somma a quella dei Dirigenti
D.lgs. 106/09 art. 299 “Le posizioni di garanzia relative ai soggetti di cui In assenza di chiara definizione degli all’art. 2, comma 1, lettere b), d), e), ambiti di competenza o di deleghe gravano altresì su colui il quale, pur “pagano” entrambi sprovvisto di regolare investitura, eserciti in concreto i poteri giuridici L’art. del D.Lgs. 106/09ivi definiti” riferiti299 a ciascuno dei soggetti
riconosce il principio di effettività
L’individuazione di competenze e deleghe dei Dirigenti di una Azienda pubblica è più complessa che nelle Aziende Private ✓ per numerosità ✓ caratteristiche professionali ✓ orientamento gestionale
Definire ruolo e responsabilità di ciascuno e informarlo è la premessa perché ciascuno possa svolgere la sua “parte” nella sicurezza
Il SGSL, che prevede un’adozione volontaria, potrà avere successo perché: • coinvolge i lavoratori e i loro rappresentanti nel sistema di gestione • si adatta alle specifiche caratteristiche dell’azienda/ organizzazione
• migliora le capacità di adattamento all’evoluzione di leggi, regolamenti e norme di buona tecnica • è economicamente giustificabile, in quanto produce anche economie di gestione • prevede un monitoraggio, effettuato preferibilmente da personale interno all’impresa
Fasi del SGS
POLITICA RIESAME E MIGLIORAMENTO ESAME INIZIALE
PIANIFICAZIONE E ORGANIZZAZIONE
MONITORAGGIO SENSIBILIZZAZIONE
SEQUENZA OPERATIVA • VALUTARE LA SITUAZIONE DI PARTENZA
• DEFINIRE LA POLITICA E GLI OBIETTIVI DI SSL • DEFINIRE COMPITI E RESPONSABILITA’ • ELABORARE E GESTIRE PROGRAMMI PER IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI • SENSIBILIZZARE LA STRUTTURA AZIENDALE • ATTUARE MONITORAGGIO E VERIFICA DEL SISTEMA • ATTUARE LE EVENTUALI AZIONI CORRETTIVE • RIESAMINARE IL SISTEMA E MIGLIORARE
Valutazione della situazione di partenza Descrizione delle attività svolte e delle metodiche utilizzate dalle UU.OO.
Identificazione degli agenti chimici e biologici utilizzati dalle UU.OO.
Elenco degli esposti a rischi specifici
Elenco delle attrezzature e degli strumenti, per Unità Operativa
Planimetria delle UU.OO., con destinazione d’uso delle diverse stanze
Informazioni preliminari per la Valutazione dei Rischi e l’implementazione di un Sistema di Gestione della Sicurezza
Politica della Sicurezza Il Datore di lavoro definisce una politica che includa: ➢ una dichiarazione di principio sulla volontà di tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori
➢ la definizione degli all’organizzazione
obiettivi
appropriati
➢ la garanzia di disponibilità dei mezzi necessari ➢ la predisposizione di un controllo sull'efficacia del sistema e sul ricorso a misure migliorative
Organizzazione e pianificazione Le competenze e le responsabilitĂ di Dirigenti, Preposti e Lavoratori devono essere definite chiaramente e rese note all'interno dell'azienda. Devono essere identificati e nominati: RSPP, MC, RLS.
Organizzazione e pianificazione Devono essere predisposti programmi per la realizzazione della politica della sicurezza e il raggiungimento degli obiettivi prefissati, stabilendo tempi, risorse e indicatori. Il tutto deve essere documentato in modo formale.
Sensibilizzazione L’impegno ed il coinvolgimento di tutte le funzioni aziendali, ed in particolare dei livelli principali dell’organizzazione, sono determinanti per raggiungere gli obiettivi pianificati.
Monitoraggio Con una periodicità definita, figure
incaricate provvederanno a predisporre:
• la raccolta dei dati • l’analisi degli indicatori per la verifica della struttura, dell'efficacia e dei risultati del Sistema di Gestione della Sicurezza.
Riesame e miglioramento Argomenti tipici del riesame sono: ✓
statistiche infortuni
✓
rapporti sulla identificazione dei pericoli e sulla valutazione e controllo dei rischi
✓
rapporti sulle simulate)
✓
risultati dei monitoraggi interni
✓
azioni correttive intraprese
✓
rapporti sulla efficacia dell’SGS
emergenze
(reali
o
Sulla base dei quali vengono revisionate: ✓
Politica per la salute e la sicurezza
✓
Obiettivi
✓
Programmi d’intervento
MIGLIORAMENTO CONTINUO
CONFRONTO TRA NORME E LINEE GUIDA PER I SISTEMI DI GESTIONE QUALITÀ - AMBIENTE - SICUREZZA La sequenza ciclica dei sistemi di gestione secondo i riferimenti: ISO 9001:2000 - norma ISO 14001:2004 - norma OHSAS 18001:2007 – norma
Linee Guida UNI/INAIL 2001 Guida Operativa LAVOROSICURO 2003 rappresenta per l’organizzazione il modello di riferimento per la gestione di questi aspetti
SPIRALE DEL MIGLIORAMENTO CONTINUO
SPIRALE DEL MIGLIORAMENTO CONTINUO ISO 9001:2000
ISO 14001:1996
OHSAS 18001:2007
UNI/INAIL 2001/LAVOROSICURO 2003
La metodologia P – D – C - A
Plan: Stabilire gli obiettivi e i processi necessari ad ottenere i risultati in accordo con la politica SSL dell’organizzazione.
Do: Implementare i processi.
Check: Sorvegliare e misurare i processi in confronto con la politica SSL, gli obiettivi, i requisiti legali, i requisiti aggiuntivi e riportare i risultati.
Act: Intraprendere azioni per migliorare continuamente le prestazioni di Salute e Sicurezza sul Lavoro