Corso di Formazione per il Preposto
Valutazione dei rischi dell’azienda, con particolare riferimento al contesto in cui il preposto opera Art. 2, comma 1, lettera e) del D.Lgs. n. 81/08
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Tecniche di comunicazione e sensibilizzazione dei lavoratori Tecniche di comunicazione
Per migliorare il processo di apprendimento (conoscenze e competenze) è indispensabile associare più tecniche di comunicazione e non limitarsi a quella verbale.
Valutazione Rischi Misure Controllo
È dimostrato che si recepisce: -il 20% di quanto si ascolta, -il 30% di quanto si vede, -il 50% di quanto si vede e si ascolta, -il 90% di quanto si vede, si ascolta e si fa. Ecco quindi l’opportunità di accompagnare la lezione con supporti visivi, di introdurre esercitazioni, simulazioni, ecc.
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Tecniche di comunicazione e sensibilizzazione dei lavoratori Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
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Formazione degli adulti Il corso è rivolto a tutti i lavoratori che con gli anni sono riusciti ad acquisire i requisiti e le competenze attraverso la pratica del lavoro e non con la teoria, tralasciando cosÏ l’apprendimento delle conseguenze negative che si nascondono dietro ogni azione lavorativa giornaliera. Le iniziative formative devono comprendere metodi d’insegnamento basati sul coinvolgimento dei soggetti e avvalersi di tecniche attive.
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Tecniche di comunicazione e sensibilizzazione dei lavoratori Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
Ad esempio attivare la discussione dei lavoratori su problemi verificatisi o su soluzioni trovate,diffondere la conoscenza di esperienze positive per la sicurezza o dell’utilizzo di tecnologie più sicure,portare esempi di comportamenti sicuri. Proprio per questo è conveniente utilizzare risorse interne all’azienda (datore di lavoro,responsabili, addetti al servizio di prevenzione e protezione RSPP/ASPP, medico competente, preposti, lavoratori esperti), perché conoscono le persone, le situazioni di lavoro e le relazioni e sono in grado di usare gli stimoli più adatti a motivarle. Chi coordina le attività del proprio personale ha la possibilità e l’autorità di verificare nel tempo l’apprendimento e di capire quali sono gli aspetti che devono essere ripresi.
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Tecniche di comunicazione e sensibilizzazione dei lavoratori Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
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Formazione di giovani lavoratori Per i giovani lavoratori è prevista una modalità di approccio specifica perché in questa fascia di età (18-35 anni), le pratiche di comunicazione si differenziano da quelle degli adulti (35-60 anni). Inoltre la scarsa/assenza di esperienza di lavoro e di situazioni di rischio lavorative, richiede di fornire le competenze di base che permettano loro di imparare lavorando, e senza farsi male. In generale per i giovani valgono le regole di una buona comunicazione applicabili in tutti i contesti con alcune attenzioni particolari, considerando la situazione di dipendenza e di vulnerabilità di chi entra in un contesto preesistente che ha proprie logiche, regole e sistemi di relazione, reso più difficile dallo stato di fragilità emotiva di chi non ha ancora raggiunto la piena maturità.
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Tecniche di comunicazione e sensibilizzazione dei lavoratori Tecniche di comunicazione
Valutazione Rischi Misure Controllo
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L’esperienza insegna come i giovani siano più propensi ad adottare le misure di sicurezza impartite, verosimilmente in rapporto all’assenza di comportamenti pericolosi consolidati oltre al loro minor “potere contrattuale”, dall’altra il desiderio di uniformarsi e di essere accettati dai colleghi induce spesso processi di adeguamento che, in relazione al contesto lavorativo, possono risultare favorevoli o sfavorevoli in termini di sicurezza.
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Tecniche di comunicazione e sensibilizzazione dei lavoratori Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi
Misure Controllo
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Formazione lavoratori stranieri Caratteristiche particolari presenta la formazione dei lavoratori stranieri legate specialmente alla lingua e quindi alle difficoltà di comunicazione. Allo scopo di superare queste difficoltà possono essere rintracciati strumenti informativi in lingua straniera edite dai servizi di prevenzione delle regioni, dai sindacati, associazioni di categoria. Per facilitare la comunicazione e per l’addestramento si può far ricorso ai mediatori culturali reperibili anche attraverso associazioni imprenditoriali e sindacali.
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Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure
Controllo
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Per microclima s'intende l'insieme delle caratteristiche climatiche (aerazione, temperatura, umidità) di un ambiente di lavoro chiuso. Tali caratteristiche hanno importanza, da un lato, per lo stato di salute e di benessere dei Lavoratori e, dall'altro, per il regolare andamento delle attività di lavoro.
Il controllo delle condizioni microclimatiche, avviene attraverso i sistemi di riscaldamento, condizionamento e ventilazione, ma deve integrarsi anche con un adeguato numero di ricambi d’aria “pulita” attraverso le aperture disponibili (porte e/o finestre) o mediante impianti di immissione aria primaria ed estrazione aria ambiente.
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Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi
Per inquinamento indoor s’intende "la presenza nell’aria di ambienti confinati di contaminanti fisici, chimici e biologici non presenti naturalmente nell’aria esterna di sistemi ecologici di elevata qualità" (Ministero dell’Ambiente Italiano, 1991). •
Misure
Controllo
•
• •
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L’inquinamento interno degli edifici può essere dovuto a: – Materiali da costruzione – Arredi – Impianti di climatizzazione e riscaldamento – Attrezzature come fotocopiatrici, plotter, ecc. Tra i principali inquinanti si cita la formaldeide (composto organico in fase vapore) contenuta negli arredamenti (formica) e nei rivestimenti. Provoca irritazioni delle mucose a concentrazioni tra 0,1 e 0,2 ppm ed è sospettata di essere un cancerogeno polmonare. Un altro inquinante è il gas radon soprattutto nei locali interrati. I principali batteri patogeni sono poi contenuti negli impianti di climatizzazione, è pertanto necessario eliminare l’acqua dalle tubazioni ed eseguire una accurata manutenzione dei filtri per mantenere all’interno una umidità relativa inferiore al 70%. www.frareg.com
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Tecniche di comunicazione
I principali agenti chimici derivanti dall’uso di stampanti, fotocopiatrici e plotter sono:
Valutazione Rischi
Ozono;
Misure
Stirene;
Controllo
Polveri .
E’ opportuno che queste attrezzature per ridurre l’esposizione a:
microinquinanti, rumore, vengano posizionate nei corridoi o in appositi locali con adeguati sistemi di estrazione dell’aria.
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Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
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I locali di lavoro devono essere ben illuminati in modo da consentire una facile lettura dei documenti e di riconoscere chiaramente i caratteri della tastiera. Tuttavia, l’illuminazione non deve essere eccessiva, altrimenti si avrà difficoltà a leggere le informazioni visualizzate sul monitor dei computer.
Al fine di evitare riflessi sullo schermo, abbagliamenti dell'operatore ed eccessivi contrasti di luminositĂ , la postazione di lavoro va correttamente orientata rispetto alle finestre presenti nell'ambiente di lavoro.
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L'illuminazione artificiale dell'ambiente deve essere realizzata con lampade provviste di schermi ed esenti da sfarfallio, poste in modo che siano al di fuori del campo visivo degli Operatori. Va in ogni modo evitato l'abbagliamento dell‘Operatore e la presenza di riflessi sullo schermo qualunque sia la loro origine. Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi
NO
Misure Controllo
SI
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RISCHI
•
Contatto diretto: contatto con parte attiva dell’impianto (es. conduttore, morsetto , attacco di una lampada. Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
•
Contatto indiretto: si verifica quando viene in contatto con parti metalliche che si trovano in tensione elettrica accidentale ed imprevedibilmente (es. guasto)
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MISURE
•
Attive: interrompono il passaggio della corrente: es. interruttori differenziali e collegamento di messa a terra
•
Passive: isolano le parti in tensione (es. materiali di isolamento, barriere)
Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
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NORME DI COMPORTAMENTO •
• • • •
non danneggiare l’isolamento non creare prolunghe che intralcino i percorsi non sovraccaricare le prese intervenire solo se abilitati ed in sicurezza non forzare l’entrata nella presa
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La spina va presa per il corpo
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Gli effetti del passaggio della corrente elettrica nel corpo umano possono essere di diversi tipi: Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
Elettrocuzione : scossa elettrica Tetanizzazione: blocco della muscolatura totale o parziale. Arresto della respirazione: per paralisi dei muscoli respiratori. Fibrillazione ventricolare: moto scoordinato del muscolo cardiaco. Ustioni: in forma più o meno grave (... in particolare in caso di contatto con MT o AT).
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Nel Documento di Valutazione dei Rischi deve essere classificato il rischio di incendio (basso, medio o elevato) specifico per ogni luogo di lavoro (D.M. 10/03/1998)
Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi
Misure Controllo
COMBUSTIBILE: sostanza in bruciare se combinata con l’ossigeno e capace di fornire energia termica.
grado
I combustibili possono essere di natura:
Solida Liquida Gassosa COMBURENTE: è la sostanza che alimenta o mantiene la combustione (generalmente è l’ossigeno contenuto nell’aria in percentuale del 21% in volume). INNESCO: è una sorgente di calore che dà la quantità di energia necessaria affinché il combustibile prenda fuoco in presenza di comburente.
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di
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Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
Per movimentazione dei carichi si intendono tutte le operazioni di trasporto o di sostegno di un carico, comprese le azioni del sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico, che comportano rischi di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso-lombari. Il Datore di Lavoro evita la movimentazione manuale dei carichi, qualora ciò non fosse possibile ricorre a: • • • •
organizzazione dei posti di lavoro valutazione dei rischi riduce i rischi adottando misure adeguate sottopone i lavoratori alla sorveglianza sanitaria INFORMA I LAVORATORI
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ELEMENTI DA CONSIDERARE PER LA PREVENZIONE Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
• caratteristiche del carico • sforzo fisico richiesto • caratteristiche dell’ambiente di lavoro • esigenze connesse all’attività
CARATTERISTICHE DEL CARICO • • • • • 18/172
è troppo pesante è ingombrante o di difficile presa è in equilibrio instabile o il contenuto può spostarsi è distante dal tronco, o con una torsione o inclinazione dello stesso può comportare lesioni per la propria struttura o consistenza www.frareg.com
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SFORZO RICHIESTO • eccessivo Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
• necessita della torsione del tronco • può comportare un movimento brusco del carico
• è compiuto con il corpo in posizione instabile
CARATTERISTICHE DELL’AMBIENTE DI LAVORO • spazio libero insufficiente (verticale) • pavimento irregolare • non consente la movimentazione in sicurezza • pavimento o piano di lavoro con dislivelli • temperatura, umidità e ventilazione inadeguate 19/172
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• se l’oggetto è pesante farsi aiutare
• utilizzare i DPI per una migliore presa del carico • afferrare l’oggetto e piegare le gambe, non la schiena Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
Corretta MMC
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• non ruotare il tronco
• per trasporto a spalla Tecniche di comunicazione
non incurvare la schiena
• per riporre su piani più alti servirsi di scale
Valutazione Rischi Misure Controllo
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Corso di Formazione per il Preposto RISCHI CONNESSI ALLA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI VALUTAZIONE AZIONI DI SOLLEVAMENTO
Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi
Secondo i modelli NIOSH è opportuno determinare “il limite di peso raccomandato” per ogni contesto. Si parte dal peso sollevabile in condizioni ideali e si calcolano eventuali elementi sfavorevoli. Ciascun valore demoltiplicativo può assumere valori tra 0 e 1. Se le condizioni sono ideali il fattore sarà pari a 1 e non ci saranno decrementi di peso. Il valore risulterà più piccolo quanto maggiore è l’allontanamento dalle condizioni ottimali.
COSTANTE DI PESO
VALORE MASSIMO DI PESO SOLLEVABILE IN CONDIZIONI IDEALI (Rif.: std ISO 11228, L. 653/36, L. 977/67)
Misure Controllo
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• Videoterminale: schermo alfanumerico o grafico Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
• Posto di lavoro: l'insieme che comprende le attrezzature munite di videoterminale, eventualmente con la tastiera ovvero altro sistema di immissione dati, incluso il mouse, il software per l'interfaccia uomo-macchina, gli accessori opzionali, le apparecchiature connesse, comprendenti l'unità a dischi, il telefono, il modem, la stampante, il supporto per i documenti, la sedia, il piano di lavoro, nonché l'ambiente di lavoro immediatamente circostante • Lavoratore: il Lavoratore che utilizza un'attrezzatura munita di videoterminali, in modo sistematico o abituale, per venti ore settimanali
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• il Lavoratore ha diritto a pause o cambiamento di attività;
Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
• le modalità di tali interruzioni sono stabilite dalla contrattazione collettiva; • il Lavoratore ha diritto ad una pausa di quindici minuti ogni due ore; • modalità e durata delle interruzioni possono essere stabilite individualmente ove il Medico Competente ne evidenzi la necessità; • le interruzioni non sono cumulabili all’ inizio ed al termine dell'orario di lavoro; • nel computo dei tempi di interruzione sono esclusi i tempi di attesa della risposta da parte del sistema elettronico; • la pausa è a tutti gli effetti parte integrante dell'orario di lavoro, non è riducibile dell'orario di lavoro
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Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure
DISTURBI
Controllo
Il videoterminale di per sĂŠ non provoca disturbi !
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SINTOMI Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
Bruciore, lacrimazione, secchezza, senso di corpo estraneo, ammiccamento frequente, fastidio alla luce, pesantezza, visione sdoppiata, stanchezza alla lettura
CAUSE • condizioni sfavorevoli di illuminazione • riflessi da superfici lucide • luce diretta sugli occhi o sullo schermo video • difetti nel monitor
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PREVENZIONE • interporre fra lo schermo e l’operatore una distanza di 50 / 70 cm Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
• fare delle pause
IN CASO DI AFFATICAMENTO • ai primi sintomi di affaticamento fare delle pause
• socchiudere le palpebre per uno o due minuti • guardare gli oggetti lontani • seguire con lo sguardo il perimetro del soffitto • verificare l’illuminazione e le tende
• eliminare i riflessi e gli abbagliamenti 27/172
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SINTOMI Senso di peso o di fastidio, intorpidimento, dolore, rigiditĂ di collo, Tecniche schiena, spalle, braccia e mani.
di comunicazione
Valutazione Rischi
CAUSE
Misure Controllo
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Una posizione forzata con portamento rigido o contratto determina sollecitazioni a carico della colonna vertebrale, delle articolazioni delle braccia e delle mani, con conseguenti infiammazioni dei tendini, contratture muscolari e possibile peggioramento di preesistenti anomalie della colonna. www.frareg.com
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PREVENZIONE (Posizione corretta) Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
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Corso di Formazione per il Preposto PREVENZIONE (Posizione corretta) • gli occhi devono essere ad una distanza dal monitor di 50 - 70 cm, inoltre il bordo superiore del monitor deve essere posto lievemente più in basso rispetto gli occhi dell’operatore
• il tronco deve essere in posizione eretta formando un angolo di 90 o Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
100° con il piano orizzontale del sedile, la schiena deve essere appoggiata allo schienale in modo da sostenere il tratto lombare • le gambe devono essere poste a circa 90° • i piedi devono essere ben poggiati a terra, eventualmente utilizzare un poggiapiedi
• le braccia devono essere piegate a circa 90° e gli avambracci devono essere ben poggiati sul piano di lavoro • evitare posizioni fisse per lunghi periodi
• evitare irrigidimenti delle dita e del polso • praticare esercizi di rilassamento 30/172
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• adeguata risoluzione e dimensione dei caratteri • immagine stabile Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure
• possibilità di regolazione contrasto,ecc... • schermo regolabile
dei
parametri
di
luminosità,
Controllo
• possibilità di sostegno separato per lo schermo • evitare i riflessi sullo schermo • lo schermo deve essere di fronte all’operatore, lo spigolo superiore deve essere più basso rispetto gli occhi dell’operatore, a circa 50-70 cm di distanza 31/172
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TASTIERA Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure
• deve essere separata dallo schermo e regolabile in inclinazione • lo spazio di lavoro deve consentire l’appoggio degli avambracci davanti alla tastiera • non deve creare riflessi
Controllo
• deve essere agevole ed i caratteri in contrasto
MOUSE E SISTEMI DI PUNTAMENTO • devono essere sullo stesso piano della tastiera • devono essere di agevole utilizzo e disporre di spazio sufficiente 32/172
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• deve essere a basso indice di riflessione, stabile, di dimensioni sufficienti a disporre le attrezzature Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi
• l’altezza deve essere di circa 70-80 cm ed agevolare l’alloggiamento ed il movimento degli arti inferiori
Misure Controllo
• profondità sufficiente per una adeguata distanza visiva dallo schermo • il supporto per i documenti deve essere stabile e collocato in modo da ridurre i movimenti della testa e degli occhi
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• stabile e comodo deve permettere la libertà dei movimenti Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi
• deve essere regolabile in altezza con dimensioni di seduta adeguate all’utilizzatore
Misure Controllo
• lo schienale deve essere regolabile ed adeguato all’utilizzatore • lo schienale e la seduta devono avere bordi smussati ed essere pulibili
• il sedile deve essere girevole • per una postura corretta può essere utilizzato un poggiapiedi 34/172
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Corso di Formazione per il Preposto
Per utilizzo prolungato è necessaria la fornitura di una tastiera e di un mouse esterni nonché di un idoneo supporto che consenta il corretto posizionamento dello schermo Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure
• il software deve essere adeguato al lavoro
Controllo
• il software deve essere adeguato al livello dei lavoratori • non è possibile utilizzare sistemi di controllo qualitativo e quantitativo all’insaputa dei lavoratori • i sistemi devono fornire informazioni adeguate per gli operatori
• i sistemi devono essere ergonomici 35/172
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Corso di Formazione per il Preposto
SINTOMI Mal di testa, difficoltà nella concentrazione, tensione nervosa, stanchezza eccessiva, insonnia, depressione, ansia e problemi digestivi
CAUSE Valutazione Rischi Misure Controllo
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• • • • • • • • •
il rapporto conflittuale con la macchina risposte non immediate del sistema timore di possibile perdita di dati il rapporto con i colleghi il contenuto del lavoro monotono e ripetitivo il carico di lavoro eccessivo o scarso il carico di responsabilità vissuto come eccessivo o scarso i fattori ambientali la criticità del microclima o gli spazi inadeguati www.frareg.com
Corso di Formazione per il Preposto
- idoneità Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi
Obbligatoria in caso di utilizzo di videoterminale per più di 20 ore settimanali
- idoneità parziale, temporanea o permanente, con prescrizioni o limitazioni - inidoneità temporanea
Misure
- inidoneità permanente La periodicità delle visite mediche si prevede almeno: Controllo • Ogni 5 anni per Lavoratori idonei sino al compimento dei 50 anni. • Ogni 2 anni per Lavoratori idonei con prescrizioni e per lavoratori oltre i 50 anni. • Con periodicità maggiore stabilita dal MC qualora l’esito della visita (preventiva o periodica) ne evidenzi la necessità. In caso di inidoneità il Datore di Lavoro attua le misure indicate dal Medico Competente. Se necessario adibisce il Lavoratore a mansioni equivalenti o a mansioni inferiori garantendo il trattamento corrispondente alle mansioni di provenienza 37/172
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Il SUONO: Tecniche di comunicazione
E’ una oscillazione di pressione acustica che si propaga nell’aria, con caratteristiche particolari di frequenza e di livello tali da renderli udibili dall’orecchio umano.
Valutazione Rischi Misure Controllo
Il RUMORE: E’ un suono le cui caratteristiche di frequenza, livello e variabilità nel tempo lo rendono disturbante o dannoso per l’orecchio umano.
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Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure
PARAMETRI DEL SUONO • frequenza (Hz) • intensità (dB)
Controllo
SITUAZIONI DI EFFETTI DANNOSI AL SISTEMA UDITIVO • rumore molto forte
lacerazione del timpano
• rumore costante superiore agli 80/85 dB riduzione dell’udito
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VALUTAZIONE DEL RISCHIO RUMORE • livello, tipo, durata dell’esposizione Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
• valori limite • effetti sulla salute e sicurezza • effetti sulla salute per causate dall’interazione tra rumore e sostanze ototossiche • informazioni dei costruttori • attrezzature alternative
• il prolungamento dell’esposizione oltre l’orario di lavoro • informazioni dalla sorveglianza sanitaria • disponibilità di DPI adeguati 40/172
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ELIMINAZIONE DEI RISCHI • adozione di metodi di lavoro alternativi
• scelta di attrezzature alternative • progettazione dei luoghi di lavoro Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
• formazione ed informazione dei lavoratori sull’utilizzo delle attrezzature
• adozione di misure tecniche (schermature, involucri, …) • manutenzione delle attrezzature
• organizzazione del lavoro
QUANDO I RISCHI NON SONO ELIMINATI • fornisce i DPI e vigila sull’utilizzo
• forma ed informa i lavoratori • attua la sorveglianza sanitaria 41/172
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< 80 dBA – 135 dB(C): obbligo per il Datore di lavoro di fare la valutazione del rischio rumore anche non strumentale.
80 - 85 dBA – 135 dB(C): la valutazione deve essere accompagnata da misurazioni strumentali del rumore; scatta l'obbligo di informare e formare i Lavoratori sui rischi uditivi, sulle misure di abbattimento e di protezione, sui dispositivi di protezione individuali, sui controlli sanitari, sui risultati della valutazione effettuata e fornire i dispositivi di protezione individuali.
Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
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85 - 87 dBA - 137 dB(C): in aggiunta al punto precedente: viene attivata la formazione sull'uso corretto dei DPI, sull'uso delle macchine rumorose. I Lavoratori sono obbligati all'uso dei mezzi di protezione individuale. Le aree interessate sono evidenziate con segnaletica. > 87 dBA – 140 dB(C): in aggiunta ai punti precedenti: verifica che con l’attenuazione del rumore con i dispositivi protezione individuali l’esposizione dei Lavoratori risulti inferiore alla soglia limite di 87 dBA
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Corso di Formazione per il Preposto LIVELLO DI PRESSIONE SONORA IN dB 130
Aereo a reazione al decollo SOGLIA DEL DOLORE
120
Tecniche di comunicazione
Motori e reattori al banco /discoteca in talune condizioni
110 - 120
Martello pneumatico / allarme
100 - 110
Tromba di automobile / tessitura LIMITE DI SOPPORTABILITA’
Valutazione Rischi
90 -100
Motociclo in accelerazione
70 - 80
Traffico stradale / interno di un auto rumorosa / aspirapolvere
Misure Controllo
DISTURBO DELLA CONVERSAZIONE 60 - 70
Conversazione / ufficio affollato
50 - 60
Ufficio silenzioso / abitazione su strada affollata INTERFERENZA SUL SUONO
30 - 40
Biblioteca / abitazione silenziosa
10 – 20
Sala insonorizzata
0
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Soglia di udibilità
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VIBRAZIONI TRASMESSE AL SISTEMA MANO-BRACCIO • utensili di tipo percussorio Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi
• utensili di tipo rotativo • altri utensili
Misure Controllo
VIBRAZIONI TRASMESSE AL CORPO INTERO • attività a bordo di mezzi di trasporto • attività di movimentazione
RISCHI Disturbi vascolari, osteoarticolari, neurologici, muscolari 44/172
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Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
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Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
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VALUTAZIONE DEL RISCHIO VIBRAZIONI • livello di esposizione Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
• valori limite • effetti sulla salute e sicurezza • effetti indiretti causate dall’interazione rumore, ambiente e attrezzature • informazioni dei costruttori
tra
vibrazioni,
• attrezzature alternative • il prolungamento dell’esposizione oltre l’orario di lavoro • temperature, umidità, sovraccarico biomeccanico • informazione dalla sorveglianza sanitaria 47/172
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PARAMETRI DA CONSIDERARE Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
• regione di ingresso e direzione • frequenza • accelerazione
VALORI LIMITE
• intensità • risonanza • durata di esposizione
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mano braccio
corpo intero
5,0 m/sec2
1,0 m/sec2
VALORI D’AZIONE mano braccio
corpo intero
2,5 m/sec2
0,5 m/sec2
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ELIMINAZIONE O RIDUZIONE DEI RISCHI Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
• adozione di metodi di lavoro alternativi • scelta di attrezzature alternative • adozione di misure che riducano le vibrazioni • progettazione e organizzazione dei luoghi di lavoro • formazione ed informazione dei lavoratori sull’utilizzo delle attrezzature e dei DPI • limitazione della durata e dell’intensità dell’esposizione • organizzazione degli orari di lavoro • adozione di indumenti di protezione al freddo e all’umidità
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FORMAZIONE ED INFORMAZIONE DEI LAVORATORI Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
• valori limite e di azione • risultati delle valutazioni e misurazioni • misure per ridurre i rischi
• sorveglianza sanitaria • procedure di lavoro
SORVEGLIANZA SANITARIA
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Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure
Controllo
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La Valutazione deve essere completata entro il 30/04/2012
Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
Le valutazioni possono essere elaborate anche sulla base delle informazioni relative alle sorgenti di emissioni individuate e sulla base del contenuto del documento “Decreto Legislativo 81/2008, Titolo VIII, Capo I, II, III e IV sulla prevenzione e protezione dai rischi dovuti all’esposizione ad agenti fisici nei luoghi di lavoro - Prime indicazioni applicative”, aggiornato al 18 dicembre 2008 relativamente al Capo IV ed elaborato dal Coordinamento Tecnico per la sicurezza nei luoghi di lavoro delle Regioni e delle Province autonome, in collaborazione con ISPESL. Sono inoltre state emanate nel 2009 le norme CEI EN 50499 che integrano le linee guida sopra menzionate. In particolare, il documento del Coordinamento Tecnico al paragrafo 4.04 riporta due tabelle, riportate al termine del presente paragrafo: •un elenco di attrezzature e situazioni “giustificabili”, per le quali la valutazione del rischio può concludersi con la “giustificazione” secondo cui la natura e l’entità dei rischi non rendono necessaria una valutazione più dettagliata e per le quali la condizione espositiva non comporta apprezzabili rischi per la salute. •Impianti e situazioni che richiedono ulteriori valutazioni.
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PRINCIPALI EFFETTI SU CUTE ED OCCHI
Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi
RADIAZIONE OTTICA
ULTRAVIOLETTO
OCCHIO fotocheratocongiuntivite (UVB-UVC), cataratta fotochimica (UVB)
Misure Controllo
VISIBILE
INFRAROSSO
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fotoretinite (in particolare da luce blu, 380-550 nm) ustioni corneali (IRC-IRB), cataratta termica (IRBIRA), danno termico retinico (IRA)
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CUTE eritema (UVB-UVC), sensibilizzazione (UVAUVB), fotoinvecchiamento (UVC-UVB-UVA), cancerogenesi (UVB-UVA) fotodermatosi
vasodilatazione, eritema, ustioni
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Attività interessate: - saldature ad arco o elettrodo - processi di indurimento resine - processi di stampa industriale - forni di fusione metalli - lavorazioni del vetro alle temperature di fusione - sorgenti laser in ambito sanitario Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
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NEGLI AMBIENTI DI LAVORO QUALI UFFICI LE SORGENTI ROA SONO L’ILLUMINAZIONE STANDARD, I MONITOR DEI COMPUTER, LE FOTOCOPIATRICI, LE LAMPADE ED I CARTELLI DI SEGNALAZIONE LUMINOSA. QUESTE SORGENTI NON DANNO LUOGO AD ESPOSIZIONI TALI DA PRESENTARE RISCHI PER LA SALUTE E LA SICUREZZA (fonte ISPESL) www.frareg.com
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Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
In caso di esposizione a sostanze chimiche pericolose, la valutazione dei rischi deve considerare le proprietĂ pericolose di sostanze e composti, le schede di sicurezza fornite dal produttore o dal fornitore, il tipo e la durata di esposizione, i valori limite di esposizione professionale. Le misure generali di prevenzione devono mirare a ridurre al minimo, la quantitĂ di agenti presenti nei luoghi di lavoro, il numero dei lavoratori esposti, la durata dellâ&#x20AC;&#x2122;esposizione. Ogni contenitore di sostanze e preparati pericolosi deve sempre essere etichettato e imballato secondo le norme.
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E’ entrato in vigore un nuovo Regolamento Europeo che modifica la classificazione delle sostanze (CLP) – Attualmente siamo in un regime transitorio fino al 01/06/2015. Cosa cambia: Tecniche di comunicazione
Tipo di pericolo
Valutazione Rischi Misure
FISICO
Natura del pericolo
16 classi di pericolo Es. Liquidi piroforici, Perossidi organici, liquidi infiammabili
Categorie di pericolo
10 classi di pericolo Es. Tossicità acuta, Cancerogenicità, Pericolo di aspirazione…
Categorie di pericolo
2 classi di pericolo Tossicità acquatica acuta Tossicità acquatica cronica
Categorie di pericolo
Controllo
PER LA SALUTE
PER L’AMBIENTE
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Gravità del pericolo
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Numero dipendente dalla classe
Numero dipendente dalla classe
Numero dipendente dalla classe
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Pericoli fisici
Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
•Esplosivi
•Sostanze che, a contatto con l’acqua,
•Gas infiammabili
emettono gas infiammabili
•Aerosol infiammabili
•Liquidi comburenti
•Gas comburenti
•Solidi comburenti
•Liquidi infiammabili
•Perossidi organici
•Solidi infiammabili
•Gas sotto pressione
•Liquidi piroforici
•Sostanze autoriscaldanti
•Solidi piroforici
•Sostanze autoreattive •Corrosivi per i metalli
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Pericoli per la salute
Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
•Tossicità acuta
•Mutagenicità
•Corrosione/irritazione cutanea
•Cancerogenicità
•Danni rilevanti/irritazione oculare
•Tossicità riproduttiva
•Sensibilizzazione respiratoria e
•Tossicità a seguito di
cutanea
aspirazione.
•Tossicità sistemica su organi bersaglio a seguito di esposizione
Effetti sull’ambiente
singola •Tossicità sistemica su organi
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bersaglio a seguito di esposizione
•Pericolosità per l’ambiente
ripetuta
acquatico www.frareg.com
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Tecniche di comunicazione
Vecchia etichettatura
Nuova etichettatura
Pericolo GHS 01: bomba che esplode (fisico)
Valutazione Rischi
Esplosivi, perossidi
Misure GHS 02: fiamma (fisico)
Controllo
Gas e liquidi infiammabili, aerosols infiammabili, sostanze e miscele autoreattive GHS 03: fiamma su cerchio (fisico)
Perossidi organici, gas ossidanti
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Vecchia etichettatura Tecniche di comunicazione
Nuova etichettatura
Pericolo GHS 04: bombola per gas (fisico)
----
Gas sotto pressione
Valutazione Rischi GHS 05: corrosione (fisico e per la salute)
Misure Controllo
Sostanze corrosive, sostanze che provocano lesioni oculari GHS 06: teschio e tibie incrociate (salute)
Sostanze tossiche
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Vecchia etichettatura
Nuova etichettatura
Tecniche di comunicazione
Pericolo GHS 07: punto esclamativo (salute)
Sostanze di tossicitĂ limitata, irritanti
Valutazione Rischi Misure
GHS 08: pericolo per la salute
Controllo Sostanze mutagene, cancerogene, teratogene, sensibilizzazione respiratoria GHS 09: ambiente
Pericoloso per lâ&#x20AC;&#x2122;ambiente
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Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure
Controllo
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Frasi H (indicazione di pericolo) sostituiscono le frasi R e le frasi P (indicazione di prudenza) sostituiscono le frasi S.
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Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
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Frasi H 72
individuali
e
17
frasi
combinate
Sono classificate secondo il tipo di pericolo nel modo seguente : H2..: Rischi fisici H3..: Rischi per la salute H4 ..: Pericolo per lâ&#x20AC;&#x2122;Ambiente
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Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
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Frasi P Sono 137, classificate in accordo al tipo di dichiarazione di precauzione, come segue: P1 .. : Precauzione generale P2 .. : Precauzione preventiva P3 .. : Precauzione P4 .. : Precauzione di stoccaggio P5 .. : Precauzione di smaltimento
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Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi
Frasi EUH : informazioni aggiuntive Misure Controllo
Essi includono:
- Le proprietĂ fisiche - Indicazioni per la salute - I rischi per l'ambiente
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Devono essere etichettate correttamente
Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
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Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
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Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
Le sostanze cancerogene, teratogene o mutagene, devono essere sostituite. Se la sostituzione non è possibile, l’utilizzo delle sostanze deve avvenire in un sistema chiuso. Se l’utilizzo di un sistema chiuso non è possibile, il Datore di Lavoro dispone mezzi tecnici e organizzativi per ridurre al minimo possibile l’esposizione. In ogni caso, l’esposizione non deve superare specifici valori limite indicati dalla legge. In queste circostanze, la valutazione dei rischi deve essere integrata con la descrizione delle attività che comportano esposizione ad agenti cancerogeni, l’indicazione dei quantitativi di sostanze cancerogene, il numero dei lavoratori esposti, le indagini svolte sulla sostituzione delle sostanze. E’ necessario verificare che siano sempre disponibili l’etichetta e la scheda di sicurezza delle sostanze che sono manipolate nei processi lavorativi.
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SDS Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure
Il fornitore di una sostanza o di un preparato trasmette al destinatario della sostanza o del preparato una scheda di dati di sicurezza compilata a norma della normativa vigente.
Controllo
â&#x20AC;˘ direttive 67/548/CEE o 1999/45/CE; â&#x20AC;˘ Regolamento 453/2010
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Nuove schede di sicurezza: Regolamento 453:2010
Sezione 1 All. II Regolamento 1907/2006 Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
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1. IDENTIFICAZIONE DELLA SOSTANZA/DEL PREPARATO E DELLA SOCIETÀ/DELL'IMPRESA
Regolamento UE 453/2010 1. SEZIONE 1: Identificazione della sostanza o della miscela e della società/impresa
1.1. Identificazione della sostanza o 1.1. Identificatore del prodotto del preparato 1.2. Uso della sostanza/del preparato
1.2. Usi pertinenti identificati della sostanza o miscela e usi sconsigliati
1.3. Identificazione della società/dell'impresa
1.3. Informazioni sul fornitore della scheda di dati di sicurezza
1.4. Numero telefonico di chiamata urgente
1.4. Numero telefonico di emergenza
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Nuove schede di sicurezza: Regolamento 453:2010
Sezione 2 Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure
All. II Regolamento 1907/2006 2. IDENTIFICAZIONE DEI PERICOLI
Regolamento UE 453/2010 2. SEZIONE 2: Identificazione dei pericoli 2.1. Classificazione della sostanza o della miscela - 67/548/CEE - CLP
Controllo
2.2. Elementi dellâ&#x20AC;&#x2122;etichetta 2.3. Altri pericoli 71/172
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Nuove schede di sicurezza: Regolamento 453:2010
Sezione 3 Tecniche di comunicazione
All. II Regolamento 1907/2006
Regolamento UE 453/2010
3. COMPOSIZIONE/INFORMAZIONI SUGLI INGREDIENTI
3. SEZIONE 3: Composizione/informazioni sugli ingredienti
Valutazione Rischi Misure Controllo
3.1. Sostanze 3.2. Miscele
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Nuove schede di sicurezza: Regolamento 453:2010
Sezione 4 All. II Regolamento 1907/2006 Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi
4. MISURE DI PRIMO SOCCORSO
Regolamento UE 453/2010
4. SEZIONE 4: Misure di primo soccorso 4.1. Descrizione delle misure di primo soccorso
Misure Controllo
4.2. Principali sintomi ed effetti, sia acuti e che ritardati 4.3. Indicazione dellâ&#x20AC;&#x2122;eventuale necessitĂ di consultare immediatamente un medico oppure di trattamenti speciali
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Sezione 5 Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi
All. II Regolamento 1907/2006 5. MISURE ANTINCENDIO
Misure
Regolamento UE 453/2010 5. SEZIONE 5: Misure antincendio 5.1. Mezzi di estinzione
Controllo
5.2. Pericoli speciali derivanti dalla sostanza o dalla miscela 5.3. Raccomandazioni per gli addetti allâ&#x20AC;&#x2122;estinzione degli incendi 74/172
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Nuove schede di sicurezza: Regolamento 453:2010
Sezione 6 Tecniche di comunicazione
All. II Regolamento 1907/2006
Regolamento UE 453/2010
6. MISURE IN CASO DI RILASCIO ACCIDENTALE
6. SEZIONE 6: Misure in caso di rilascio accidentale
Valutazione Rischi
6.1. Precauzioni personali, dispositivi di protezione e procedure in caso di emergenza 6.1.1. Per chi non interviene direttamente 6.1.2. Per chi interviene direttamente
Misure Controllo
6.2. Precauzioni ambientali 6.3. Metodi e materiali per il contenimento e per la bonifica 6.4. Riferimenti ad altre sezioni
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Nuove schede di sicurezza: Regolamento 453:2010
Sezione 7 Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
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All. II Regolamento 1907/2006
7. MANIPOLAZIONE E IMMAGAZZINAMENTO
Regolamento UE 453/2010
7. SEZIONE 7: Manipolazione e immagazzinamento
7.1. Manipolazione
7.1. Precauzioni per la manipolazione sicura
7.2. Immagazzinamento
7.2. Condizioni per lâ&#x20AC;&#x2122;immagazzinamento sicuro, comprese eventuali incompatibilitĂ
7.3. Usi particolari
7.3. Usi finali specifici www.frareg.com
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Nuove schede di sicurezza: Regolamento 453:2010
Sezione 8 All. II Regolamento 1907/2006 Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
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Regolamento UE 453/2010
8. CONTROLLO DELL'ESPOSIZIONE/PROTEZIONE INDIVIDUALE
8. SEZIONE 8: Controllo dell’esposizione/protezione individuale
8.1. Valori limite d'esposizione
8.1. Parametri di controllo
8.2. Controlli dell'esposizione 8.2.1. Controlli dell'esposizione professionale 8.2.2. Controlli dell'esposizione ambientale
8.2. Controlli dell’esposizione 8.2.1. Controlli tecnici idonei 8.2.2. Misure di protezione individuale, quali dispositivi di protezione individuale 8.2.3. Controlli dell’esposizione ambientale
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Nuove schede di sicurezza: Regolamento 453:2010
Sezione 9 Tecniche di comunicazione
All. II Regolamento 1907/2006
Regolamento UE 453/2010
Valutazione Rischi Misure
9. PROPRIETÀ FISICHE E CHIMICHE
9. SEZIONE 9: Proprietà fisiche e chimiche
Controllo
9.1. Informazioni generali
9.1. Informazioni sulle proprietà fisiche e chimiche fondamentali
9.2. Informazioni importanti relative alla salute, alla sicurezza e all'ambiente
9.2. Altre informazioni
9.3. Altre informazioni 78/172
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Sezione 10 Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi
Misure Controllo
All. II Regolamento 1907/2006
Regolamento UE 453/2010
10. STABILITÀ E REATTIVITÀ
10. SEZIONE 10: Stabilità e reattività
10.1. Condizioni da evitare
10.1. Reattività
10.2. Materie da evitare
10.2. Stabilità chimica
10.3. Prodotti di decomposizione pericolosi
10.3. Possibilità di reazioni pericolose 10.4. Condizioni da evitare 10.5. Materiali incompatibili 10.6. Prodotti di decomposizione pericolosi
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Sezione 11 All. II Regolamento 1907/2006 Tecniche di comunicazione
11. INFORMAZIONI TOSSICOLOGICHE
11. SEZIONE 11: Informazioni tossicologiche 11.1. Informazioni sugli effetti tossicologici 11.1.1. Sostanze 11.1.2. Miscele 11.1.7. Informazioni sulle vie probabili di esposizione 11.1.8. Sintomi connessi alle caratteristiche fisiche, chimiche e tossicologiche 11.1.9. Effetti immediati, ritardati e cronici derivanti da esposizioni a breve e a lungo termine 11.1.10. Effetti interattivi 11.1.11. Assenza di dati specifici 11.1.12. Informazione sulle miscele rispetto alle informazioni sulle sostanze 11.1.13. Altre informazioni
Valutazione Rischi
Misure Controllo
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Nuove schede di sicurezza: Regolamento 453:2010
Sezione 12 All. II Regolamento 1907/2006 Tecniche di comunicazione
12. INFORMAZIONI ECOLOGICHE
12. SEZIONE 12: Informazioni ecologiche
12.1. Ecotossicità
12.1. Tossicità
12.2. Mobilità
12.2. Persistenza e degradabilità
12.3. Persistenza e degradabilità
12.3. Potenziale di bioaccumulo
12.4. Potenziale di bioaccumulo
12.4. Mobilità nel suolo
12.5. Risultati della valutazione PBT
12.5. Risultati della valutazione PBT e vPvB
12.6. Altri effetti nocivi
12.6. Altri effetti avversi
Valutazione Rischi Misure Controllo
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Sezione 13 Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi
All. II Regolamento 1907/2006
Regolamento UE 453/2010
Misure Controllo
13. CONSIDERAZIONI SULLO SMALTIMENTO
13. SEZIONE 13: Considerazioni sullo smaltimento 13.1. Metodi di trattamento dei rifiuti
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Nuove schede di sicurezza: Regolamento 453:2010
Sezione 14 All. II Regolamento 1907/2006 Tecniche di comunicazione
14. INFORMAZIONI SUL TRASPORTO
Valutazione Rischi
Regolamento UE 453/2010 14. SEZIONE 14: Informazioni sul trasporto 14.1. Numero ONU
Misure
14.2. Nome di spedizione dell’ONU
Controllo
14.3. Classi di pericolo connesso al trasporto 14.4. Gruppo d’imballaggio 14.5. Pericoli per l’ambiente 14.6. Precauzioni speciali per gli utilizzatori 14.7. Trasporto di rinfuse secondo l’allegato II di MARPOL 73/78 e il codice IBC
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Sezione 15 All. II Regolamento 1907/2006 Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi
15. INFORMAZIONI SULLA REGOLAMENTAZIONE
Misure
Regolamento UE 453/2010 15. SEZIONE 15: Informazioni sulla regolamentazione 15.1. Norme e legislazione su salute, sicurezza e ambiente specifiche per la sostanza o la miscela
Controllo
15.2. Valutazione della sicurezza chimica 84/172
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Sezione 16 Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure
All. II Regolamento 1907/2006 16. ALTRE INFORMAZIONI
Controllo
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Regolamento UE 453/2010 16. SEZIONE 16: Altre informazioni
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SDS estesa
Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
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A seguito dei regolamenti che sono stati emanati negli anni, le sostanze/miscele pericolose, devono essere corredate di SDS estesa (e-SDS) che contiene lo scenario di esposizione (ES) relativo allâ&#x20AC;&#x2122;uso o alla categoria dâ&#x20AC;&#x2122;uso identificata e le relative misure di prevenzione e protezione.
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Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
Gli agenti biologici sono microrganismi che possono provocare infezioni, allergie, intossicazioni. Quattro sono le classi di rischio: Agenti del gruppo 1: poche probabilità di causare malattie per l’uomo. Agenti del gruppo 2: possibili malattie per i lavoratori, difficilmente prorogabili all’esterno. Agenti del gruppo 3: possibili malattie gravi per i lavoratori con elevato rischio di propagazione all’esterno. Agenti del gruppo 4: possibili malattie gravi per i lavoratori con elevato rischio di propagazione all’esterno e non sono disponibili, di norma, efficaci misure profilattiche o terapeutiche.
Le misure di prevenzione sono di intensità crescente con l’aumento del rischio. 87/172
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La legge definisce ATMOSFERA ESPLOSIVA una miscela con l’aria, a condizioni atmosferiche, di sostanze infiammabili allo stato di gas, vapori, nebbie o polveri. Le aree a rischio di esplosione vengono ripartite in zone: Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
GAS, VAPORI O NEBBIE INFIAMMABILI ZONA 0: (presenza di atmosfera esplosiva – ALTA PROBABILITA’ – sempre o frequentemente) ZONA 1: (presenza di atmosfera esplosiva – MEDIA PROBABILITA’ – talvolta, ogni tanto) (es. recipiente chiuso dotato di valvola di sfiato) ZONA 2: (presenza di atmosfera esplosiva – BASSA PROBABILITA’ – raramente, quasi mai) POLVERI COMBUSTIBILI (fino a 500 η) ZONA 20 (alta probabilità – sempre o frequentemente) ZONA 21 (media probabilità – talvolta, ogni tanti) ZONA 22 (bassa probabilità – raramente, quasi mai)
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Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
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MISURE DI PREVENZIONE CONTRO LE ESPLOSIONI
Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
Eliminazione della polvere • pulire accuratamente l’ambiente di lavoro evitando luoghi di accumulo, • situare all’esterno i punti di raccolta, • utilizzo di apparecchiature per l’abbattimento delle polveri (ciclone, filtro a maniche, elettrofiltro)
Eliminazione comburente • inertizzazione (sostituzione parziale o totale del comburente con gas inerte), • ossigeno minimo (limite di concentrazione di ossigeno, MOC, al di sotto del quale non è possibile alcuna propagazione di fiamma) Eliminazione innesco • evitare fiamme libere, superfici calde,scintille provenienti da operazioni di saldatura e taglio, scintille da frizione e impatto, riscaldamento spontaneo • installare impianti elettrici a regola d’arte.
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MISURE DI PROTEZIONE CONTRO LE ESPLOSIONI
Tecniche di comunicazione
•
Contenimento dell’esplosione (impiego delle apparecchiature opportunamente dimensionate per resistere alla massima pressione di esplosione, solo per impianti di piccole dimensioni a causa dei costi elevati);
•
Separazione degli impianti (installare le varie unità in locali diversi, o dividere fisicamente le operazioni con più alto rischio di esplosione);
•
Sfogo dell’esplosione (venting).
Valutazione Rischi Misure Controllo
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In linea generale lo stress identifica una condizione in cui lâ&#x20AC;&#x2122;individuo non si sente in grado di corrispondere alle richieste o alle aspettative dellâ&#x20AC;&#x2122;ambiente Nellâ&#x20AC;&#x2122;ambito del lavoro tale squilibrio si può verificare quando il lavoratore non si sente in grado di corrispondere alle richieste lavorative Tecniche di comunicazione
Valutazione Rischi Misure Controllo
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Non tutte le manifestazioni di stress sul lavoro possono essere considerate come stress lavorocorrelato.
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• Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi
•
Misure Controllo
• • •
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Lo stress lavoro-correlato è causato da fattori diversi come il contenuto del lavoro, l’inadeguata gestione dell’organizzazione e dell’ambiente di lavoro, carenze nella comunicazione… Acquista rilevanza una situazione di tensione prolungata nel tempo (non brevi e circoscritti periodi di disfunzioni organizzative, che possono transitoriamente verificarsi in qualsiasi contesto lavorativo) a risposta individuale può essere molto variabile rispetto a situazioni stressanti simili. Viene quindi demarcato il confine tra stress lavoro-correlato e stress dovuto ad altri fattori della vita della persona. La variabilità individuale di risposta allo stress, pur dovendo essere presa in considerazione quale condizione di possibile ipersuscettibilità, non può in alcun modo portare ad attribuire all’individuo la responsabilità dello stress lavoro-correlato www.frareg.com
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•
Tecniche di comunicazione
(CONTESTO LAVORATIVO)
•
CULTURA ORGANIZZATIVA - Scarsa comunicazione, bassi livelli di sostegno per la risoluzione di problemi e lo sviluppo personale, mancanza di definizione degli obiettivi organizzativi
•
RUOLO NELL’ORGANIZZAZIONE - Ambiguità e conflitto di ruolo, responsabilità di altre persone
•
SVILUPPO DI CARRIERA - Incertezza / blocco della carriera insufficienza / eccesso di promozioni, bassa retribuzione, insicurezza dell’impiego, scarso valore sociale attribuito al lavoro
•
AUTONOMIA DECISIONALE/CONTROLLO - Partecipazione ridotta al processo decisionale, carenza di controllo sul lavoro (il controllo, specie nella forma di partecipazione rappresenta anche una questione organizzativa e contestuale di più ampio respiro)
•
RELAZIONI INTERPERSONALI SUL LAVORO - Isolamento fisico o sociale, rapporti limitati con i superiori, conflitto interpersonale, mancanza di supporto sociale
•
INTERFACCIA FAMIGLIA/LAVORO - Richieste contrastanti tra casa e lavoro, scarso appoggio in ambito domestico, problemi di doppia carriera
Valutazione Rischi Misure Controllo
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•
Tecniche di comunicazione
•
AMBIENTE DI LAVORO E ATTREZZATURE - Condizioni fisiche di lavoro, problemi inerenti l’affidabilità, la disponibilità, l’idoneità, la manutenzione o la riparazione di strutture e attrezzature di lavoro
•
PIANIFICAZIONE DEI COMPITI - Monotonia, cicli di lavoro brevi, lavoro frammentato o inutile, sottoutilizzazione, incertezza elevata
•
CARICO/RITMI DI LAVORO - Sovraccarico o sottocarico di lavoro, mancanza di controllo sul ritmo, alti livelli di pressione temporale
•
ORARIO DI LAVORO - Lavoro a turni, orari di lavoro rigidi, imprevedibili, eccessivamente lunghi o che alterano i ritmi sociali
Valutazione Rischi Misure Controllo
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(CONTENUTI LAVORATIVI)
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• Tecniche di comunicazione
Valutazione del rischio
• Proposta metodologica Network Nazionale per la Prevenzione Disagio Psicosociale nei luoghi di lavoro
Valutazione Rischi Misure
•
L’intervento di valutazione del rischio specifico comprende:
Controllo
-
una valutazione oggettiva tramite metodi di osservazione diretta;
-
una valutazione soggettiva tramite l’analisi della percezione dei lavoratori;
•
un report conclusivo con l’analisi dei dati e la definizione dei livelli di rischio a cui collegare gli interventi preventivi/protettivi sullo stress lavoro-correlato, che diventa parte integrante del documento generale di valutazione dei rischi.
•
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DISTURBI DELL’APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO (ipertensione arteriosa, cardiopatia ischemica)
Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
DISTURBI GASTROINTESTINALI (alterazioni della funzione intestinale, ulcera peptica, pirosi, colite)
DISTURBI DELL’APPARATO MUSCOLO-SCHELETRICO (mialgie, dolori muscolo-tensivi) DISTURBI DERMATOLOGICI (arrossamenti, pruriti, dermatiti, sudorazione, orticaria, psoriasi) DISTURBI DEL SONNO (insonnia, incubi notturni, spossatezza al risveglio) DISTURBI PSICOLOGICI (cefalee, ansia, attacchi di panico, irritabilità, disturbi della concentrazione)
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D.Lgs 151/01 Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
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Tutela la salute delle lavoratici durante il periodo di gravidanza e fino a sette mesi di etĂ del figlio.
Per poter usufruire di questa tutela lâ&#x20AC;&#x2122;interessata deve informare il Datore di lavoro e la sede della azienda dello stato di gravidanza o di allattamento tramite certificato medico. La legge definisce alcuni lavori vietati alle lavoratrici gestanti: trasporto e sollevamento di pesi, nonchĂŠ lavori pericolosi, faticosi ed insalubri.
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Anche il lavoro notturno dalle ore 24.00 alle ore 6.00 è vietato dall'accertamento dello stato di gravidanza fino al compimento di un anno di età del bambino. Durante il periodo di gravidanza e fino a sette mesi di età del figlio il Datore di lavoro provvede a spostare l’interessata ad altra attività che sia compatibile con lo stato di gravidanza o di allattamento. Ove la modifica delle condizioni o dell'orario di lavoro non sia possibile per motivi organizzativi o produttivi, il Datore di Lavoro applica quanto stabilito dall'articolo 7, dandone contestuale informazione scritta al servizio ispettivo del Ministero del lavoro competente per territorio, che può disporre l'interdizione dal lavoro per tutto il periodo di gravidanza o allattamento. www.frareg.com
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Vietato alle donne in stato di gravidanza e fino al compimento del primo anno di età del bambino
DISPOSIZIONI PARTICOLARI Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
• per madre con figlio di età inferiore ai 3 anni • per genitori affidatari con figlio di età inferiore ai 12 anni • per coloro che hanno in carico un soggetto disabile Sorveglianza sanitaria per soggetti a rischio
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Legge del 16 Gennaio 2003, n° 3 all’art. 51 e s.m. “Tutela della salute dei non fumatori” Tecniche di comunicazione
Circolare Interpretativa del 17 Dicembre 2004
Valutazione Rischi Misure
AREE RISERVATE AI FUMATORI
Controllo
• locali separati adeguatamente • locali dotati di porta a chiusura automatica • dotati da meccanismi di ventilazione forzata
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X • controllare lo stato della scala e la lunghezza Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
• non usare scale metalliche vicino a linee elettriche • non usare scale all’aperto con condizioni atmosferiche avverse • lo spazio vicino deve essere libero • delimitare l’area con sistemi di segnalazione • organizzare il lavoro prima di salire • proteggere il capo con un elmetto • assicurarsi che l’illuminazione sia adeguata • evitare schiacciamenti alle dita o agli arti
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FARE A TERRA TUTTE LE OPERAZIONI POSSIBILI www.frareg.com
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• nel trasporto a spalla tenere la scala inclinata • non inserire il braccio all’interno della scala tra i pioli e i gradini • evitare di urtare gli ostacoli
Tecniche di comunicazione
Valutazione Rischi Misure Controllo
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• non appoggiare la scala su gradini o oggetti • collocarla sempre in modo frontale Tecniche di comunicazione
• verificare che sia completamente aperta
Valutazione Rischi Misure
• verificare l’inserimento dei dispositivi anticaduta
Controllo
• non usare le scale come piattaforma di lavoro • non usare le scale doppie come sistema di accesso ad altri luoghi • verificare la portata massima 104/172
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• scegliere una corretta altezza , ne troppo alta ne troppo bassa • fissare l’estremità ad un punto fisso • la scala deve appoggiare ad una superficie stabile e regolare Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi
RISPETTARE LA REGOLA DEL 4 X 1
Misure Controllo
4
1
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• avere sempre appoggio e presa sicura • tenersi sulla linea mediana con il viso verso la scala e con le mani in presa • posizionare sempre entrambi i piedi sulla scala Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
• tenere gli attrezzi in una borsa • non saltare a terra dalla scala • non spostare la scala se vi è sopra qualcuno
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Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
• non posizionare mai un piede sulla scala e uno su un gradino • non utilizzare scale se si soffre di vertigini • non sporgersi • è vietato l’utilizzo delle scale alle gestanti • non applicare sforzi eccessivi con gli attrezzi da lavoro in quanto la scala potrebbe scivolare o ribaltarsi • disporre di un contenitore per attrezzi agganciato alla scala
• in caso di stazionamento sulla scala utilizzare una cintura di sicurezza • sulla scala non devono salire, scendere o stazionare più lavoratori in contemporanea • stazionare sulla scala per brevi periodi 107/172
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• riporre la scala in una posizione sicura • riporla in un luogo coperto, areato ed asciutto Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure
• pulirla • evitare lo schiacciamento delle mani • fare attenzione agli altri lavoratori
Controllo
• eseguire le revisioni come prescritto dal costruttore • controllare l’integrità degli zoccoli antiscivolo • controllare l’integrità di tutti i componenti • controllare gli accoppiamenti dei componenti 108/172
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Prestare sempre la massima attenzione quando operiamo con i carrelli.
Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
Non azionarli mai da terra. 109/172
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Quando azioniamo un carrello dobbiamo essere sempre al posto di guida e prestare attenzione allâ&#x20AC;&#x2122;area di manovra
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Il carico deve essere sempre contro il montante.
Tecniche di comunicazione
Il montante deve essere inclinato “all’indietro” per aumentare la stabilità del carrello.
Valutazione Rischi Misure Controllo
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Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
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Non superare mai la portata massima del carrello. Eventualmente suddividere il carico o utilizzare un carrello con portata maggiore. www.frareg.com
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Quando ci muoviamo con un carrello dobbiamo avere una velocitĂ moderata che ci consenta di fermarci in tempo e di non mettere a rischio lâ&#x20AC;&#x2122;incolumitĂ degli altri lavoratori.
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Non fidiamoci della nostra “bravura”. Quando stiamo spostando un carico NESSUNO deve essere all’interno del raggio d’azione della macchina o comunque nel “raggio di caduta” del carico.
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Il carrello NON è predisposto per il trasporto di persone. Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
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Trasportare colleghi mette a rischio la loro incolumitĂ . Se trasportate delle persone commettete una grave mancanza alle norme di sicurezza e ne siete responsabili.
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â&#x20AC;˘ transpallet protezione Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure
Controllo
â&#x20AC;˘ per evitare lo schiacciamento dei piedi il transpallet con fascia di protezione per i piedi
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privo
di
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D.Lgs 81/08 e s.m.i., art. 107 Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi
Lavoro in quota: un’attività lavorativa che espone il lavoratore al rischio di caduta da una quota posta al altezza superiore ai 2 metri rispetto al piano stabile.
Misure Controllo
Il Datore di Lavoro sceglie le attrezzature di lavoro più idonee a garantire e mantenere condizioni di lavoro sicure dando priorità alle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale. Quando tali misure non siano sufficienti ad evitare o ridurre sufficientemente i rischi per la sicurezza e la salute durante il lavoro subentra l’obbligo di adottare i DPI.
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D.Lgs 81/08 e s.m.i., art. 111
1. Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
Il datore di lavoro, nei casi in cui i lavori temporanei in quota non possono essere eseguiti in condizioni di sicurezza e in condizioni ergonomiche adeguate a partire da un luogo adatto allo scopo, sceglie le attrezzature di lavoro più idonee a garantire e mantenere condizioni di lavoro sicure, in conformità ai seguenti criteri:
a) priorità alle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale;
D.Lgs 81/08 e s.m.i., art. 122 Nei lavori in quota devono essere adottate, seguendo lo sviluppo dei lavori stessi, adeguate impalcature o ponteggi o idonee opere provvisionali o comunque precauzioni atte ad eliminare i pericoli di caduta di persone e di cose conformemente al punto 2, 3.1, 3.2 e 3.3 dell’ ALLEGATO XVIII.
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PONTEGGI PONTI SU RUOTE PASSERELLE Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
PARAPETTI
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Non circolare direttamente mai sui tetti in materiali fragili ma su passerelle previste per lo scopo
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Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
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PARAPETTO E TAVOLA FERMAPIEDE
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TAVOLATO solidamente fissato
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Misure Controllo
Fattori di rischio FATTORE UMANO VEICOLO
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FATTORI AMBIENTALI
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FATTORE UMANO Stato di vigilanza Prontezza di riflessi Capacità di giudizio Stato di coscienza Percezioni sensoriali (vista, percezioni dei colori, udito) Coordinazione dei movimenti Percezione del rischio Tono e forza muscolare
FARMACI DROGHE ALCOL Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
ALIMENTAZIONE INAPPROPRIATA
Eccessiva sonnolenza L’età influenza la performance di guida, ed in particolare la velocità di reazione a stimoli visivi ed acustici
ETA’
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E’ stato osservato che guidatori di età compresa tra i 25 e i 50 anni hanno tempi di reazione superiori rispetto a guidatori di età inferiore
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FATTORE UMANO Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
DISTRAZIONE
La distrazione è la principale causa d’incidente. La distrazione, intesa come calo di attenzione alla guida, può essere provocata da vari fattori: STANCHEZZA legato all’orario di lavoro, ai tempi di guida e di riposo, ai ritmi di lavoro, allo stress ALTERAZIONI DELLE CONDIZIONI PSICO FISICHE dovute all’assunzione di sostanze (alcol, droghe, farmaci) STRUMENTI TECNOLOGICI presenti nell’abitacolo del veicolo e che spostano l’attenzione dalla strada ( telefono cellulare, videofonino, radio, navigatore satellitare, sigarette, ecc…
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VEICOLO
Tecniche di comunicazione
MANUTENZIONE PERIODICA AUTONOMA O PRESSO OFFICINE CON TEMPI DEFINITI DALLE CASE COSTRUTTRICI Variabili incidenti sul rischio sono fondamentalmente relativi alla ridotta affidabilità del veicolo con conseguente aumenti del rischio rottura/guasto
Valutazione Rischi Misure Controllo
CONTROLLI PREVENTIVI PRIMA DELLA PARTENZA DPI, PACCHETTO MEDICAZIONE, FUNZIONAMENTO DISPOSITIVI VEICOLO ES LUCI, GOMME, PRESENZA CATENE, DISPOSITIVI DI BLOCCAGGIO, ECC.. Variabili incidenti sul rischio operano in caso di emergenze e relative procedure di gestione delle stesse e in caso di incidenti, guasti o operazioni a terra dell’autista SEGNALAZIONE ANOMALIE, PROBLEMI PROCEDURALI Profilo di gestione nel tempo dei fattori di rischio e delle variabilità operative
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FATTORI AMBIENTALI FATTORE STRADA - PERCORSI •TIPOLOGIA STRADE: valutare il percorso migliore, presenza di strade prive di segnaletica e/o illuminazione Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
•VIABILITA’ : cercare di evitare i tratti con maggior traffico o quantomeno le ore con maggior traffico •CONDIZIONI DEL MANTO STRADALE FATTORE CLIMATICO •NEBBIA, PIOGGIA, NEVE GELO: ridefinizione tempi e percorsi •NEVE :procedure per il montaggio delle catene da neve in sicurezza •ABBAGLIAMENTO: dotazione di occhiali da sole •FORMAZIONE SPECIFICA AUTISTI: corsi guida difensiva e corsi di guida sicura •TEMPERATURE E ABBIGLIAMENTO: cabine di guida con climatizzatore
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FATTORI AMBIENTALI
GESTIONE DELLE EMERGENZE SU STRADA Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
•COMPORTAMENTI: fermarsi, cercare di liberare la carreggiata o segnalare l’ingombro verificare la presenza di feriti, contattare l’ente gestore della strada e/o la polizia stradale •DOTAZIONI DI SICUREZZA: giubbino retroriflettente ad alta visibilità, dispositivi di comunicazione,..
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Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi
Art. 15, comma 1, lettera i: la prioritĂ delle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale
Misure Controllo
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Solo nel caso in cui i rischi non possono essere eliminati o sufficientemente ridotti da mezzi di protezione collettiva o da misure tecniche di prevenzione o metodi e procedimenti di riorganizzazione del lavoro è necessario usare i DPI www.frareg.com
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Esempi di Dispositivi di protezione collettiva
Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi
Cartellonistica di emergenza â&#x20AC;&#x201C; vedi sezione cartellonistica
Parapetti â&#x20AC;&#x201C; Vedi sezione lavori in quota Copertura di botole e fessure â&#x20AC;&#x201C; vedi sezione lavori in quota
Misure
Controllo
Rischi elettrici: uso di materiali isolati/isolanti non individuali
Rischi chimici: uso di cappe di aspirazione
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Per DPI si intende qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o piĂš rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza e la salute durante il lavoro, nonchĂŠ ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo. Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
I DPI devo essere impiegati quando i rischi non possono essere evitati o sufficientemente ridotti con altri sistemi quali misure tecniche di prevenzione, mezzi di protezione collettiva, misure, metodi o procedimenti di riorganizzazione del lavoro. 134/172
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Principali obblighi del Datore di Lavoro : • fornire ai lavoratori i DPI individuati dalla valutazione dei rischi Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
• mantenerli in efficienza • informare, formare e addestrare per il loro utilizzo • accertarsi che gli stessi vengano utilizzati Obblighi dei Lavoratori • utilizzare i DPI messi a disposizione • provvederne alla cura • non apportare modifiche • seguire le procedure aziendali di riconsegna al termine dell’utilizzo del DPI
• segnalare immediatamente qualsiasi difetto o inconveniente 135/172
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Tecniche di comunicazione
I dispositivi di protezione individuale sono distinti in tre categorie:
Valutazione Rischi Misure Controllo
Categoria 1: dispositivi di semplice progettazione idonei per rischi che non possono produrre effetti gravi o permanenti. Categoria 2: dispositivi che non rientrano nelle categorie 1 e 3. Categoria 3: dispositivi di complessa progettazione idonei per rischi che possono produrre effetti gravi o permanenti. Lâ&#x20AC;&#x2122;addestramento è obbligatorio per i DPI di terza categoria e per i DPI di protezione dellâ&#x20AC;&#x2122;udito. I principali dispositivi di protezione individuale sono per la testa, per lâ&#x20AC;&#x2122;udito, per gli occhi, per le vie respiratorie, per le mani e per le braccia, per i piedi e per le gambe.
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Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
MASCHERA POLVERE……
PER
MASCHERA PER SALDATURE….. ELMETTO DI SICUREZZA…
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Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi
Il D.Lgs. 81/08 e s.m.i. stabilisce le misure generali di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, fra queste misure, lâ&#x20AC;&#x2122;uso di segnali di avvertimento e sicurezza riveste una rilevanza non secondaria.
Misure Controllo
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La segnaletica è costituita non solo dai cartelli, ma da un complesso di strumenti, canali comunicativi e modalità di interazione che si inseriscono nel sistema di gestione aziendale della sicurezza. Le finalità comunicative che sono a fondamento della segnaletica, si definiscono in: Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi
Misure
-DIVIETO: funzione di vietare un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo -AVVERTIMENTO: avvertire di un rischio o pericolo -PRESCRIZIONE: prescrivere un determinato comportamento;
Controllo
-SALVATAGGIO o SOCCORSO: fornire indicazioni relative alle uscite di sicurezza ed ai mezzi di soccorso o di salvataggio -ATTREZZATURE ANTINCENDIO - INFORMAZIONE: fornire indicazioni diverse da quelle sopraindicate
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I cartelli di divieto hanno forma rotonda Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
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Vietato fumare
Vietato fumare o usare fiamme libere
Vietato ai pedoni
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Divieto di spegnere con acqua
Acqua non potabile
Divieto di accesso alle persone non autorizzate
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Tecniche di comunicazione
I cartelli di avvertimento hanno forma triangolare
Valutazione Rischi Misure Controllo Sostanza corrosive
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Materiali radioattivi
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Carichi sospesi
Materiale infiammabile
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Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure
I cartelli di prescrizione hanno forma rotonda
Controllo
Casco protezione obbligatoria
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Protezione obbligatoria per lâ&#x20AC;&#x2122;udito
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Protezione obbligatoria per gli occhi
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Tecniche di comunicazione
I cartelli di salvataggio e di soccorso hanno forma rettangolare o quadrata
Valutazione Rischi Misure Controllo Percorso/Uscita di emergenza
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Pronto Soccorso
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Tecniche di comunicazione
I cartelli per le attrezzature antincendio hanno forma rettangolare o quadrata
Valutazione Rischi Misure Controllo Estintore
Idrante
Allarme Antincendio
Pulsante di sgancio
Con colori di questo tipo si segnalano ed evidenziano ostacoli Giallo/nero Bianco/rosso
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Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
INNESCO 146/172
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Tecniche di comunicazione
Sostanza che brucia e caratterizza l’incendio:
Valutazione Rischi
Il combustibile è la sostanza che brucia e caratterizza l’incendio. I combustibili possono essere solidi, (come il legno la carta od il carbone), liquidi (come la benzina, l’alcool, il gasolio), gassosi (come il metano, il GPL, l’acetilene).
Misure Controllo
Solidi, liquidi e gas ovvero i 3 stati della materia
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La combustione è una reazione molto rapida di ossidazione e il comburente è l’agente ossidante di questa reazione. Nella quasi totalità dei casi questo elemento è rappresentato dall’aria e più nel dettaglio dall’ossigeno Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
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L’innesco è l’elemento che dà inizio alla combustione; l’innesco può essere una scintilla, del calore prodotto per surriscaldamento, ecc. Tecniche di comunicazione
• Accensione diretta
Valutazione Rischi Misure
• Accensione indiretta
Controllo
• Attrito
• Autocombustione spontaneo 149/172
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riscaldamento
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Fuochi da materiali solidi, generalmente di natura organica, la cui combustione avviene normalmente con formazione di braci. Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
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Libri, carta, celluloide, paglia, legna, segatura, trucioli, fuliggine, carbone, stoffa, rifiuti, gomme, materie plastiche, eccâ&#x20AC;Ś
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Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
Sono fuochi che riguardano combustibili liquidi come gasolio, benzine, vernici, solventi, alcool, resine. Inoltre appartengono a questa classe anche i solidi che in caso di combustione tendono a liquefarsi come ad esempio la cera e le paraffine. La differenza essenziale tra la classe “A” e “B” oltre al discorso dello stato della materia (solido, liquido) sta nel fatto della presenza o meno di brace.
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Tecniche di comunicazione
Sono fuochi che riguardano combustibili gassosi come: metano, cloro, acetilene, propano, idrogeno...
Valutazione Rischi
Gas leggero
Misure
Densità di vapore inferiore rispetto all’aria (Idrogeno, Metano)
Controllo
Gas pesante Densità di vapore superiore rispetto all’aria (Gpl) 153/172
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Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure
Controllo
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Sono fuochi che riguardano i metalli come: magnesio, manganese, sodio, potassio, litio, fosforo, sodio,ecc. I fuochi di questi metalli, come i fuochi di classe A, sono caratterizzati dalla formazione di braci, infatti anche i metalli sono solidi; per essi è stata creata una classe di fuoco ben distinta perchĂŠ hanno la caratterista di reagire anche violentemente con alcuni comuni mezzi di spegnimento come lâ&#x20AC;&#x2122;acqua.
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Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
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Fuochi generati dai cortocircuiti degli impianti elettrici. Tali incendi possono essere spenti con estintori a polvere, idrici; meglio con estintori a CO2, che non danneggiano le apparecchiature elettriche. In tal modo i dati contenuti in tali apparecchiature possono essere recuperati
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Questa classe di fuoco è comune in quei luoghi dove si hanno residui di grassi ed oli presenti nelle cappe e/o nelle condotte di aspirazione delle cucine dei ristoranti. Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
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Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi
Ideale per luoghi dove la polvere non crei danni consistenti come magazzini, autorimesse, locali tecnici, ecc.
Misure Controllo
• Sporca molto in tutta l’area • Di difficile rimozione • Riduce la visibilità • Può creare danni
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Valutazione Rischi Misure Controllo
Ideale per luoghi dove non si necessitano di capacità estinguenti elevate e dove è necessario contenere i danni provocati dall’erogazione dell’agente estinguente come uffici, negozi, laboratori, ecc.
• Evita lo sparpagliamento del materiale • Mantiene la visibilità • Direzionale: danni limitati
• Durata d’erogazione elevata • Di facile pulizia 159/172
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Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi
• Non sporca e non lascia residui • Ottimo per apparecchi elettrici
Misure Controllo
• Non spegne i gas perché non separa
Eroga il gas a circa – 80° C 160/172
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La definizione di infortunio sul lavoro è contenuta nella legge sulla tutela assicurativa obbligatoria gestita dall'Inail (v.). Secondo la norma rientrano in questa fattispecie «tutti i casi di infortunio avvenuti per causa violenta in occasione di lavoro, da cui sia derivata la morte o un’inabilità permanente al lavoro, assoluta o parziale, ovvero un’inabilità temporanea assoluta che importi astensione dal lavoro per più di tre giorni». Per causa violenta s’intende un fattore esterno, improvviso e imprevisto, che in modo rapido e intenso provoca un effetto lesivo. Ogni «aggressione», quindi, che dall’esterno danneggia l’integrità psicofisica del lavoratore può essere ritenuta causa violenta dell’infortunio assicurato. www.frareg.com
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Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
Incidente avvenuto ad un lavoratore di origine rumena, “intento ad impastare della malta utilizzando un trapano elettrico”. Effettua l’operazione in presenza di una “notevole quantità di acqua sul pavimento”, inoltre l’utensile presenta un evidente “nastratura” per “deterioramento del cavo di alimentazione elettrica in prossimità dell’impugnatura, che ne causava un difetto di isolamento”. Il lavoratore subisce una scarica elettrica con conseguente decesso a causa di un arresto cardiaco. Al di là del difetto di isolamento del trapano, da accertamenti effettuati si riscontra che l’ impianto elettrico non era realizzato a regola dell’arte ed era privo di dispersore di terra. E probabilmente non si era valutato sufficientemente il rischio relativo all’uso di un utensile elettrico con notevole presenza di acqua sul pavimento.
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Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure
Controllo
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Per effettuare lavori di riparazione di una condotta di un impianto di aspirazione su di una copertura a circa 5 metri di altezza, due artigiani salivano su una piattaforma elevabile. Le operazioni avvenivano ad una distanza ravvicinata rispetto ad una linea elettrica aerea in media tensione (15.000 Volt). Al termine del lavoro, nella fase di discesa mentre uno dei due manovrava la piattaforma l'altro veniva in contatto con la linea elettrica e restava folgorato. www.frareg.com
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Misure Controllo
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L'INFORTUNATO E’ DECEDUTO PER ARRESTO CARDIACO PER CONTATTO CON PARTI ELETTRICHE IN TENSIONE, DURANTE OPERAZIONI DI MANUTENZIONE DI UN QUADRO ELETTRICO. IL QUADRO AVEVA L'INTERRUTTORE GENERALE E SECONDARIO DI SEZIONAMENTO CON LE TARGHETTE IDENTIFICATIVE INVERTITE; E’ STATO APERTO UNICAMENTE IL PRESUNTO INTERRUTTORE GENERALE DEL QUADRO, DETERMINANDO, A CAUSA DELL'INVERSIONE DELLA SEGNALETICA, LA PERMANENZA DELLA TENSIONE DI ALIMENTAZIONE PERICOLOSA. INOLTRE NON SONO STATE ESEGUITE LE PREVENTIVE PROVE CON TESTER, PREVISTE PER OPERARE IN SICUREZZA CON PARTI ELETTRICHE POTENZIALMENTE IN TENSIONE.
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Eâ&#x20AC;&#x2122; un processo morboso che si contrae esclusivamente a causa dei fattori di rischio cui si è esposti durante il lavoro: il fattore di rischio presente sul lavoro è specifico ed esercita una azione reiterata e diluita nel tempo.
Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
Momenti evolutivi della malattia professionale: fase di esposizione al rischio fase pre-clinica, sono previsti solo lievi manifestazioni fase conclamata fase eventuale di postumi permanenti
La prevenzione presuppone: approfondita opera di studio sui fattori tra loro interagenti precisa individuazione di tali fattori intervento diretto sui fattori prima che diano origine ad una azione dannosa
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Alcuni esempi di malattie professionali riconosciute dall’INAIL Tecniche di comunicazione
Valutazione Rischi Misure Controllo
Per l’industria: - Malattie causate da inalazioni di piombo, mercurio, fosforo, arsenico, cadmio, nichel, zinco... e loro composti; - Malattie dovute a lavori di saldatura e combustione; - Malattie cutanee da contatto. Per l’agricoltura: - Malattie causate da composti organici; - Asma provocata da sostanze vegetali di vario tipo.
Per il terziario: - Asma provocata da impianti di condizionamento o da aria ristagnante; - Abbassamento della vista a causa dell’uso del pc; - Problemi ossei e muscolari dovuti alla sedentarietà.
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Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
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Fin dal 1965 esiste una legge che prevede l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali. L’INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) è l’ente che si occupa di stilare l’elenco delle malattie coperte da assicurazione e di tutelare le vittime di tali malattie. Dal 1965 in poi ha continuamente aggiornato l’elenco fino ad introdurre anche le malattie professionali legate al lavoro terziario. www.frareg.com
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Gli organismi di vigilanza e controllo
ASL Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
V.V.F. MINISTERO DEL LAVORO DIREZIONE PROVINCIALE DEL LAVORO
INAIL (ISPESL)
La vigilanza nell’ASL Presso ogni ASL (o USL) opera il Servizio di Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro che svolge le seguenti funzioni: • Assistenza e servizi • Attività amministrativa/autorizzativa • Vigilanza e controlli • Attività di Polizia Giudiziaria 168/172
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Corso di Formazione per il Preposto Ufficiali di polizia giudiziaria
Tecniche di comunicazione
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Gli operatori dei Servizi di Prevenzione delle ASL che svolgono l’attività di vigilanza sono nominati Ufficiali di polizia giudiziaria con decreto del Prefetto (art. 21 Legge 833/78)
•
La qualifica di Ufficiale di Polizia Giudiziaria è riferita esclusivamente alla competenza specifica del Servizio Igiene e Sicurezza del Lavoro dell’ASL
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Sono ufficiali di P.G. anche gli ispettori delle Direzioni provinciali del lavoro
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Tutti gli Ispettori sono dotati di un tesserino di riconoscimento rilasciato dalla prefettura
Valutazione Rischi Misure Controllo
Compiti della polizia giudiziaria • Accedere ai luoghi di lavoro, senza alcuna limitazione • Assumere le prime sommarie informazioni testimoniali • Impartire le prescrizioni • Precedere con perquisizioni • Procedere con i sequestri (Perquisizioni e sequestri possono essere effettuati con delega da parte dell’Autorità Giudiziaria) 169/172
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Corso di Formazione per il Preposto Compiti della polizia giudiziaria L’organo di vigilanza, con l’art. 14 del D.Lgs. 81/08, ha a disposizione un altro strumento di natura interdittiva per la SOSPENSIONE DELL’ATTIVITA’ IMPRENDITORIALE
GRAVI VIOLAZIONI Tecniche di comunicazione
Violazioni di carattere generale Mancata elaborazione del DVR Valutazione Rischi Mancata elaborazione del Piano di Emergenza Misure Mancata formazione ed addestramento Controllo Violazioni che espongono al rischio di Elettrocuzione Lavori in prossimità di linee aeree Presenza di conduttori nudi in tensione Mancanza di protezione contro i contatti diretti ed indiretti (impianto di terra, interruttore differenziale)
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Violazioni nei cantieri Mancata redazione del PSC Mancata redazione del POS Mancata nomina del Coordinatore Violazioni al rischio di seppellimento Mancata applicazione delle armature di sostegno terra, interruttore differenziale) Violazioni che espongono al rischio di amianto Mancata notifica all’organo di vigilanza prima dell’inizio dei lavori che possono comportare il rischio di esposizione ad amianto.
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Registro di Reparto
Corso di Formazione per il Preposto
Registro di reparto PREPOSTO
CHE EFFETTUA IL SOPRALLUOGO:
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REPARTO:
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DATA
Tecniche di comunicazione Valutazione Rischi Misure Controllo
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PULSANTI D’ EMERGENZA
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MACCHINE
FUNZIONANTI
PROTEZIONE ORGANI DI TRASMISSIONE PRESENTI UTILIZZO D.P.I. DA PARTE DEI LAVORATORI UTILIZZO CORRETTO CARRIPONTE – GRU UTILIZZO CORRETTO CARRELLI ELEVATORI UTILIZZO CORRETTO ARIA COMPRESSA BACINI DI CONTENIMENTO UTILIZZATI CORRETTA GESTIONE RIFIUTI SITUAZIONE IGIENICA REPARTO ACCETTABILE RISPETTO DIVIETO DI FUMO ASSENZA RICHIAMI VERBALI A LAVORATORI FIRMA Note:
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NOTE
PAVIMENTAZIONE INTEGRA (NON ROVINATA): VIE DI ESODO MANTENUTE LIBERE: USCITE DI SICUREZZA MANTENUTE LIBERE: PORTE USCITA DI SICUREZZA UTILIZZABILE: IDRANTI / ESTINTORI IN BUONO STATO: IDRANTI / ESTINTORI FACILMENTE ACCESSIBILI: SEGNALETICA ORIZZONTALE VISIBILE: SEGNALETICA VERTICALE PRESENTE/VISIBILE: MATERIALE DEPOSITATO IN MODO ORDINATO: MATERIALE STOCCATO IN MODO NON PERICOLOSO: PROTEZIONE MACCHINARI PRESENTI
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Grazie ed Arrivederci
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