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FORMAZIONE SPECIFICA: rischi fisici

CORSO DI FORMAZIONE SPECIFICA Rischi fisici ai sensi del nuovo accordo Stato – Regioni del 26 gennaio 2012

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FORMAZIONE SPECIFICA: rischi fisici

•            

Rumore, vibrazioni, salute e sicurezza sul lavoro Cenni di acustica fisica e fisiologica sul rumore Rumore e D.Lgs. 81/2008 Metodologie e strumenti di misura per il rumore I DPI per il rumore La bonifica acustica ed esperienze di prevenzione Meccanica delle vibrazioni Vibrazioni e D.Lgs. 81/2008 Le vibrazioni al sistema mano braccio Le vibrazioni al corpo intero Le banche dati e le misurazioni La bonifica e prevenzione per le vibrazioni Altri rischi

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FORMAZIONE SPECIFICA: rischi fisici

•

Rumore e vibrazioni, causano infortuni o malattie professionali?

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Il rumore e le vibrazioni sono rischi estremamente diffusi nell’industria e agricoltura. •

L’esposizione a rumore è significativa nella lavorazione dei metalli e del legno, in edilizia, nelle lavorazioni agricole, settore minerario ecc.

L’esposizione a vibrazioni è significativa nel settore dei trasporti, industria mineraria, lavorazione dei metalli e del legno, in edilizia ecc.

Per questo motivo i danni alla salute legati a questi agenti sono molto frequenti.

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Gli infortuni sul lavoro e le malattie di origine professionale sono cose diverse:

Gli infortuni sul lavoro hanno causa violenta e repentina (caduta, esplosione, taglio, ecc.) e sono semplici da individuare (si verificano durante il lavoro).

Le malattie professionali sono determinate da fattori che agiscono in un intervallo di tempo più o meno lungo e il loro riconoscimento è più complicato per diversi motivi. frareg.com


FORMAZIONE SPECIFICA: rischi fisici • Il rumore rappresenta da decenni la principale causa di malattie professionali denunciate all’INAIL (riduzione dell’udito) • Le vibrazioni concorrono invece alla classe di malattie che si sta affermando sempre di più negli ultimi anni (apparato muscolo scheletrico) • Il rumore può determinare anche infortuni, anche se il fenomeno è meno consistente rispetto al primo • Si può affermare che i due agenti insieme determinano in Italia la denuncia di circa 10.000 malattie professionali ogni anno

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Effetti uditivi del rumore • Stato di adattamento • Fatica uditiva • Trauma acustico (infortunio: evento violento in tempo ristretto) • Sordità professionale (malattia: evento progressivo per esposizione prolungata)

Inoltre gli effetti uditivi aumentano indirettamente la probabilità degli infortuni “tradizionali” (caduta urto, ecc.) frareg.com


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Effetti extrauditivi del rumore

Il rumore provoca anche effetti extrauditivi: •

sull’equilibrio;

sul senso di attenzione e concentrazione;

sul sistema nervoso;

sullo stress;

sull’apparato digestivo;

sul sistema endocrino;

sull’apparato respiratorio;

sull’apparato circolatorio e sul sistema vascolare.

Spesso la correlazione tra i disturbi di questo tipo e il rischio non è riconosciuta frareg.com


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Il D.M. 14/1/2008 (elenco malattie professionali) comprende: • L’ipoacusia percettiva da rumore tra le malattie la cui origine lavorativa è di elevata probabilità • Le malattie da rumore dell’apparato cardiocircolatorio, digerente, endocrino e neuropsichiche nella lista delle malattie la cui origine lavorativa è possibile frareg.com


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• Trasporti (in particolare su strada ed aerei) • Costruzioni • Agricoltura, pesca, selvicoltura • Produzione industriale di alimenti e bevande • Metallurgia • Istruzione • Call center • Spettacolo • Servizi

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Effetti delle vibrazioni L’esposizione a vibrazioni determina una serie di patologie sia a carico del sistema mano braccio che della colonna vertebrale. • Neuropatie di varia natura • Osteoartropatie del polso, del gomito e della spalla • Sindromi vascolari specifiche quali quella di Raynaud (dita delle mani)

• Ernie discali lombari

Le correlazioni delle vibrazioni con una serie di altri effetti (sistema nervoso, apparato riproduttivo ecc.) sono allo studio e non ancora definite in maniera chiara. frareg.com


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Il D.M. 14/1/2008 (elenco malattie professionali) indica: • Le patologie a carico del sistema mano braccio tra quelle la cui origine lavorativa come di elevata probabilità • Le malattie della colonna per esposizione a vibrazioni al corpo intero nella lista delle patologie la cui origine lavorativa è di limitata probabilità frareg.com


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• Dal punto di vista del rischio quali sono i rumori più pericolosi?

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FORMAZIONE SPECIFICA: rischi fisici Quello del rumore è un fenomeno legato alla propagazione di onde di pressione attraverso un mezzo elastico. Si tratta di un fenomeno ondulatorio, come ogni onda il fenomeno “rumore” sarà caratterizzato da: • Frequenza (si misura in Herz: Hz); • Intensità. Che noi percepiamo come: • Tono del rumore (grave o acuto); • Intensità (forte o piano).

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L’orecchio umano: fisiologia 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) 9) 10) 11) 12) 13) 14) 15) 16)

Condotto uditivo esterno. Membrana del timpano. Cavo del Timpano. Tuba di Eustachio. Rinofaringe. Coclea. Catena Ossiculare. Finestra ovale con la staffa. Canale semicircolare con la staffa. Canale semicircolare posteriore. Canale semicircolare anteriore. Finestra rotonda. Nervo Cocleare. Nervo facciale. Nervo vestibolare. Sifone carotideo

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L’orecchio umano: la coclea Se si danneggia la coclea si riduce la nostra capacità di trasformare il rumore in sensazioni sonore: si abbassa la percezione del rumore.

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L’orecchio umano: la coclea

All’interno della coclea si trova l’organo spirale del Corti. Questo è costituito da una catena di cellule, le cosiddette cellule ciliate, che hanno proprio la funzione di trasformare l’impulso sonoro in segnali elettrochimici. La perdita di funzionalità uditiva per esposizione professionale al rumore è quindi una riduzione della capacità di queste cellule.

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Le cellule ciliate esterne e interne

•

Le cellule ciliate sono sensibili alle diverse frequenze. Ogni gruppo di cellule lavora su un certo intervallo.

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Tipi di ipoacusia

Normoacusia (condizioni normali)

Presbiacusia (dovuta all’età )

Ipoacusia percettiva (rumore industriale)

Ipoacusia trasmissiva (Dovuta ad infezioni o traumi)

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Intro: Rumore e D.Lgs. 81/08

• Ho valutato il rischio e fornito i DPI. I miei obblighi sono terminati?

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VDR da agenti fisici Gli agenti fisici sono compresi nella valutazione dei rischi di cui all’art. 28. La valutazione non è un esercizio di stile ma è effettuata in modo da identificare e adottare le opportune misure di prevenzione e protezione con particolare riferimento alle norme di buona tecnica ed alle buone prassi. frareg.com


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Eliminazione o riduzione Per gli agenti fisici vale comunque l’obbligo di eliminare o ridurre al minimo il rischio alla fonte. L’obbligo si applica in forza della misure generali di tutela e dell’articolo 182 del D.Lgs. 81/08. In nessun caso i lavoratori devono essere esposti a valori superiori ai valori limite di esposizione. Agenti fisici eliminati alla fonte. Valori limite non superabili frareg.com


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Capo II – Campo applicazione Protezione dei lavoratori contro i rischi di esposizione al rumore durante il lavoro Il presente capo determina i requisiti minimi per la protezione dei lavoratori contro i rischi per la salute e la sicurezza derivanti dall’esposizione al rumore durante il lavoro e in particolare per l’udito.

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Valori limite e valori di azione

Pressione acustica di picco (ppeak): valore massimo della pressione acustica istantanea ponderata in frequenza “C�; Livello di esposizione giornaliera al rumore: valore medio dei livelli di esposizione al rumore per una giornata lavorativa nominale di 8 ore, definito dalla ISO 1999: 1990. Si riferisce a tutti i rumori sul lavoro, incluso il rumore impulsivo; Livello di esposizione settimanale al rumore: valore medio dei livelli di esposizione giornaliera al rumore per una settimana lavorativa nominale di 5 giornate lavorative di 8 ore, definito dalla ISO 1999: 1990 punto 3.6, nota 2.

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Classi di rischio Classe di Rischio Rischio Assente

(Lpeak) < 80 dB(A) (Lpeak < 135 dBC)

Rischio Lieve

tra 80 e 85 dB(A) (Lpeak < 137 dBC)

Rischio Consistente

tra 85 e 87 dB(A) (Lpeak < 140 dBC)

Rischio Grave

> 87 dB(A) (Lpeak > 140 dBC) frareg.com


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Lavoratori particolarmente sensibili Nella valutazione occorre tenere conto della presenza di lavoratori particolarmente sensibili: – Lavoratrici madri (D.Lgs.151/2001) – Lavoratori minori (D.Lgs. 345/1999) – Lavoratori che svolgono mansioni usuranti in ambienti termici severi – Lavoratori otolabili e/o otosensibili a causa di malattie pregresse o di fattori congeniti.

Coinvolgimento del medico competente frareg.com


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Sostanze ototossiche Tenere conto nella valutazione del rischio l’interazione tra rumore e sostanze ototossiche: •

Farmaci (gentamicina, streptomicina ecc.)

• Solventi (toluene, stirene, xilene, n-esano, etil-benzene, acqua ragia ecc.) • Gas (disolfuro di carbonio CS2, ossido di carbonio CO, acido cianidrico HCN, …) • Metalli (piombo, cadmio, mercurio, …)

• Alcolici

Coinvolgimento del medico competente e del RSPP frareg.com


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Certificazione acustica delle macchine I costruttori sono obbligati alla rilevazione di alcune grandezze relative all’emissione acustica del macchinario: • livello di pressione acustica continuo equivalente ponderato A (LAeq) nei posti di lavoro se questo supera i 70 dB(A); • livello di potenza acustica (LWA) emesso dalla macchina se LAeq > 80 dB(A); • valore massimo di pressione acustica istantanea ponderata C nelle

postazioni di lavoro, se questo supera i 130 dB(C).

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Adempimenti 1/3 Adempimento

Tutti

Eliminare o ridurre al minimo il rischio in relazione alla misure tecniche applicabili e alla disponibilità di misure per ridurre il rischio alla fonte

Ridurre al minimo il garantire condizioni ottimali

rumore per ergonomiche

Adottare misure specifiche per le categorie più sensibili quali le donne in stato di gravidanze e i minori

> VIA

Mettere a disposizione dei lavoratori DPI per l’udito

Scegliere correttamente verificarne l’efficacia

i

DPI

e

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>VSA

> VLE


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Adempimenti 2/3 Adempimento Garantire i lavoratori

Tutti

controlli audiometrici

> VIA

ai

Garantire i controlli audiometrici ai lavoratori su richiesta e qualora il medico competente ne confermi l’opportunità

Permettere l’accesso dei lavoratori ai test audiometrici che li riguardano

Garantire una adeguata e specifica formazione e informazione ai lavoratori

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> VSA

> VLE


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Adempimenti 3/3 Adempimento

Tutti

Formalizzare ed applicare un programma di misure tecniche e/o organizzative volte a ridurre l’esposizione

> VIA

VSA 

Segnalare, delimitare e controllare l’accesso ai luoghi di lavoro ove ciò sia tecnicamente possibile e giustificato dal rischio

Esigere l’utilizzo da parte dei lavoratori dei dispositivi individuali di protezione uditiva

Adottare misure immediate per riportare l’esposizione al di sotto di tali valori frareg.com

> VLE


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Valutazioni preventive • Inserito dal D.Lgs. 106/2009 • Emissione preventiva “stimata” da studi, valutazioni, documenti …

• La cui validità sia riconosciuta dalla Commissione Consultiva Permanente …

Quale ambito di applicazione per questa possibilità? frareg.com


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Relazione (> 80 dB(A)) • Premessa e layout (macchine e lavorazioni) • Valutazione rischi “potenzianti” (ototossici ecc.) • Risultati misurazioni e calcoli livelli giornalieri o settimanali con stima dell’incertezza • Valutazione efficacia dispositivi di protezione individuali • Valutazione rispetto valori limite di esposizione • Conclusioni • Indicazioni per riduzione del rischio

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Relazione (< 80 dB(A)) • Premessa e layout (macchine e lavorazioni)

• Motivazioni che escludono la necessità di effettuare misurazioni strumentali (perché LAeq < 80 dB(A))

• Valutazione rischi “potenzianti” (ototossici ecc.) • Conclusioni e indicazioni per riduzione del rischio

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Uso dei DPI

 Solo dopo applicazione misure di prevenzione  Nel caso di superamento dei livelli inferiori di azione (VIA) sono messi a disposizione  Nel caso di superamento dei livelli superiori di azione (VSA) si verifica che siano utilizzati  Riduzione al minimo e consultazione dei lavoratori  Verifica dell’efficacia

VERIFICA DELL’EFFICIENZA E EFFICACIA DEI DPI UDITIVI frareg.com


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Uso dei DPI Il datore di lavoro valuta l’attenuazione prodotta dal DPI Il DPI per l’udito è considerato adeguato se porta a un livello di rischio uguale o inferiore ai valori

inferiori di azione. L’EX < 80 dB(A) frareg.com


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Fonometri integratori (UNI 9432) • Conformi alla classe 1 della CEI EN 61672-1 • Tarati biennalmente da un centro SIT (Servizio Italiano Taratura,

ex D.Lgs. 273/91) o EA (European Cooperation for Accreditation) • Calibrati prima e dopo le misure con un calibratore conforme alla classe 1 della CEI EN 60942

Il D.Lgs. 81/08 non stabilisce più obblighi sulla strumentazione

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• Come devo valutare l’effetto dei DPI sulla mia valutazione di esposizione?

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Intro: Rumore, vibrazioni e SSL • Cuffie, tappi o inserti: come si fa a scegliere il DPI adatto per il rumore?

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DPI uditivi / Tipologie 1) Inserti auricolari: • premodellati-preformati • malleabili • espandibili 2) Inserti semiauricolari (archetti) 3) Cuffie frareg.com


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Esempi di schede dati DPI-u

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Calcolo dell’attenuazione dei DPI uditivi COME SI CALCOLA L’ATTENUAZIONE (EFFICIENZA) DEI DPI UDITIVI ? Secondo i metodi previsti dalla norma UNI EN 458 (D.M. 2.5.2001), l’attenuazione ottimale fornita dai DPI-u si può calcolare secondo i seguenti metodi di calcolo: Metodo per bande d’ottava (OBM) Consigliato Metodo HML Controllo HML Metodo SNR Sconsigliato

Non ci sono altri metodi consentiti frareg.com


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Valutazione attenuazione DPI uditivi Secondo la norma UNI EN 458 il criterio di valutazione dell’attenuazione dei DPI uditivi è il seguente: Livello effettivo all’orecchio, L’Aeq, in dB(A)

Stima della protezione

L’Aeq > Lact

Insufficiente

Lact - 5 < L’Aeq < Lact

Accettabile

Lact - 10 < L’Aeq < Lact - 5

Buona

Lact - 15 < L’Aeq < Lact - 10

Accettabile

L’Aeq < Lact - 15

Troppo alta (iperprotezione) frareg.com


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Ordine interventi Bonifiche: ordine degli interventi • Interventi sulle sorgenti • Cabinati insonorizzanti • Porte acustiche • Schermi acustici • Trattamenti ambientali • Silenziatori • Cabine insonorizzate frareg.com


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Bonifiche: sorgenti Interventi sulle sorgenti • Scelta di processi di lavoro ergonomici • Sostituzione di attrezzature • Interventi diretti su parti di macchine (ingranaggi, uso di agenti fisici ecc.)

Riduzioni da 0 a X dB frareg.com


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Bonifiche: cabine insonorizzate Cabine • Segregazione della macchina • Isolamento della lavorazione • Segregazione di parti della linea produttiva

Le coperture integrali possono garantire un potere fonoisolante di 20÷30 dB frareg.com


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Bonifiche: porte acustiche Porte acustiche • Segregazione di ambienti • Isolamento della lavorazione • Segregazione di parti della linea produttiva

Attenuazioni fino a 60÷70 dB frareg.com


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Bonifiche: schermi e barriere Schermi e barriere • Schermatura di macchine • Inserzione tra postazioni rumorose • Abbattimento del rumore ambientale

Perdite per inserzione fino a 10 ÷ 15 dB frareg.com


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Vibrazioni meccaniche HAV Hand-Arm Vibration: Vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio

WBV Whole Body Vibration: Vibrazioni trasmesse al corpo intero

Coinvolgimento del medico competente frareg.com


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Intro: Rumore, vibrazioni e SSL

• Vibrazioni, come si trasmettono nel corpo?

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Che cosa è la vibrazione?

La vibrazione è un’oscillazione meccanica rispetto ad un punto di riferimento Il moto oscillatorio è quello caratteristico dei corpi vincolati se rimossi dalla posizione di equilibrio stabile (A) frareg.com


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Quali grandezze misurare? Spostamento: D(t)= D0 sin (ωt) (m)

Velocità: V(t)=V0 cos (ωt ) (m/s) V0= ω D0 Accelerazione: A(t)=-A0 sin (ωt ) (m/s2) A0= ω V0 = ω2 D0 frareg.com


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Modellizzazione del corpo umano

Il corpo umano: sistema meccanico complesso

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Corpo stazionante

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Corpo seduto

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Intro: Rumore, vibrazioni e SSL • Cosa prescrive la normativa italiana sulle vibrazioni in ambiente di lavoro?

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Esposizione a vibrazioni Situazione italiana • • • • •

Centinaia di migliaia di esposti Assenza per molti anni di una legge specifica Valutazioni del rischio generalmente inesistenti Linee Guida ISPESL da nove anni Direttiva Europea vibrazioni 2002/44/CE in vigore dal 6 luglio 2005

5a malattia professionale (solo mano-braccio) frareg.com


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Definizioni

Articolo 200 – Definizioni (1/2)

1. Ai fini del presente capo, si intende per: • a) vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio: le vibrazioni meccaniche che, se trasmesse al sistema mano-braccio nell'uomo, comportano un rischio […]; • b) vibrazioni trasmesse al corpo intero: le vibrazioni meccaniche che, se trasmesse al corpo intero, comportano rischi […]; […]

La definizione comprende il rischio frareg.com


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Definizioni

Articolo 200 – Definizioni (2/2) [‌] c) esposizione giornaliera a vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio A(8) [ms-2]: valore mediato nel tempo, ponderato in frequenza, delle accelerazioni misurate per una giornata lavorativa nominale di otto ore; d) esposizione giornaliera a vibrazioni trasmesse al corpo intero A(8) [ms-2]: valore mediato nel tempo, ponderato, delle accelerazioni misurate per una giornata lavorativa nominale di otto ore.

Anche nel caso delle vibrazioni si considera il valore riferito alle 8 h frareg.com


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Valori limite Mano braccio

Corpo intero

Valore di azione

2,5 m/s2 su 8 h

0,5 m/s2 su 8 h

Valore limite

5 m/s2 su 8 h, 20 m/s2 su periodi brevi

1,0 m/s2 su 8 h, 1,5 m/s2 su periodi brevi

In caso di variabilitĂ del livello di esposizione giornaliero va considerato il livello massimo ricorrente frareg.com


FORMAZIONE SPECIFICA: rischi fisici

Quando misurare Valutazione preliminare

No

SĂŹ

Possibile rischio?

Dati validi o informazioni del costruttore?

SĂŹ

No

Calcolo esposizione e relazione Relazione in DVR

Valutazione con misurazioni strumentali frareg.com


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Valutazione con misurazioni Mano-braccio: UNI EN ISO 5349 parti 1, 2 (2004) Corpo intero: UNI ISO 2631-1 (2008)

Costo esecuzione

Incertezza misure

Personale esperto frareg.com


FORMAZIONE SPECIFICA: rischi fisici

• Devo sempre effettuare la valutazione con le misurazioni?

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Sindrome da vibrazioni mano braccio L’esposizione a vibrazioni generate da utensili portatili è associata ad un aumentato rischio di insorgenza di lesioni vascolari, neurologiche e muscolo-scheletriche a carico del sistema mano-braccio.

Sindrome da Vibrazioni Mano-Braccio:

componente vascolare “vibration-induced white finger” (sindrome del dito bianco);

componente neurologica;

componente osteoarticolare.

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Alcune situazioni tipiche di esposizione

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Intro: Rumore, vibrazioni e SSL • Quali sono le situazioni espositive più comuni per le vibrazioni al corpo intero?

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Patologie vibrazioni corpo intero • Aumento patologie rachide lombare; • Disturbi della cervicale;

• Disturbi digestivi (?); • Effetti sull’apparato riproduttivo (?); • Disturbi circolatori (?); • Effetti vestibolari (?); • Amplificazione effetti del rumore.

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Lombalgie e artriti da vibrazioni corpo intero Le lombalgie e le artriti sono patologie estremamente frequenti sia per origine professionale che extraprofessionale. Le cause principali sono: •

L’esposizione a vibrazioni

Una prolungata postura assisa o eretta

Una scorretta posizione di guida o la scarsa visibilità che costringe il conducente o l’addetto a movimenti di torsione e/o estensione

Le cattive condizioni del sedile e/o della macchina

Guida troppo veloce su un fondo stradale sconnesso o dissestato

Attività che comportano una sollecitazione sulla schiena come spostare oggetti pesanti

L’eccesso di peso e la scarsa attività fisica

Il lavoro in condizioni microclimatiche ambientali sfavorevoli

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Sorgenti di esposizione a corpo intero Autobus e Pullman Treni e Tram Autogru Edilizia

Imbarcazioni e navi Pesca Motocicli Furgoni Distribuzione

Camion e TIR Gru Macchine movimento terra Macchine agricole e forestali Muletti

Ambulanze frareg.com


FORMAZIONE SPECIFICA: rischi fisici

Intro: Rumore, vibrazioni e SSL

• Quando devo misurare e quando posso usare la banca dati?

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FORMAZIONE SPECIFICA: rischi fisici

Rilevazioni sul campo Le rilevazioni vengono effettuate con strumentazione vibrometrica ad integrazione. Questa è collegata direttamente ad uno o più accelerometri, fornisce il valore dell’accelerazione r.m.s., sia ponderata in frequenza che lineare, riferita al tempo di misura. Tale strumentazione è analoga al fonometro integratore usato per misure di acustica.

La strumentazione deve essere conforme alla UNI EN ISO 8041

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FORMAZIONE SPECIFICA: rischi fisici

Accelerometri mano braccio

Strumenti e rilievi mano braccio frareg.com


FORMAZIONE SPECIFICA: rischi fisici

Accelerometri corpo intero

Strumenti e rilievi mano braccio frareg.com


FORMAZIONE SPECIFICA: rischi fisici Foto

Alcuni valori sul campo A(8) tra 4,0 e 12,0 m/s2

Motoseghe

A(8) tra 1,0 e 1,5 m/s2 Cingolati

A(8) tra 0,6 e 1,6 m/s2 Trattore

A(8) > 20,0 m/s2 Martelli pneumatici

A(8) tra 1,5 e 2,0 m/s2

A(8) tra 0,6 e 1,0 m/s2 Muletti

Trattrici a ralla frareg.com


FORMAZIONE SPECIFICA: rischi fisici

Banca dati ISPESL

Pubblicata su internet il 2.12.2005 in ottemperanza al D.Lgs. 187/05, ultimo aggiornamento a maggio 2009 Contiene: • dati di esposizione (HAV e WBV) rilevati sul campo e di certificazione forniti dai costruttori su quasi 1300 attrezzi e più di 800 macchine • dati tecnici (foto, peso, potenza, alimentazione,…) • guida all’utilizzo della Banca Dati

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FORMAZIONE SPECIFICA: rischi fisici

Uso della banca dati ISPESL •

Dato un certo attrezzo/macchina presente in azienda (tipo, marca, modello, utensile,…) si verifica la presenza nella banca dati dei relativi valori di certificazione e/o di esposizione sul campo.

Si prende a quel punto il valore più alto dell’accelerazione (metodo cautelativo).

In caso di assenza dei valori relativi alla propria macchina/attrezzatura non si può utilizzare la banca dati.

In tal caso occorre ricorrere alla misura.

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FORMAZIONE SPECIFICA: rischi fisici

Guanti antivibranti  Devono essere marcati CE  Devono avere una scheda tecnica allegata contenente i dati di certificazione  Devono essere omologati secondo la UNI EN ISO 10819: 1998

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FORMAZIONE SPECIFICA: rischi fisici

Campi elettromagnetici

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FORMAZIONE SPECIFICA: rischi fisici

Spettro elettromagnetico

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FORMAZIONE SPECIFICA: rischi fisici Campi elettromagnetici occupazionali Comma 2. La VDR è effettuata da personale qualificato in possesso di specifiche conoscenze in materia. Qual è il personale qualificato? Il Coordinamento Tecnico per la sicurezza nei luoghi di lavoro delle Regioni, all’interno delle proprie linee guida (p.to 5.05), riferisce che la dicitura “personale qualificato” definisce correntemente un operatore che abbia sostenuto un corso di qualificazione conclusosi con una valutazione positiva e documentabile dell’apprendimento, ma che, in assenza di qualsiasi riferimento su durata e contenuti del corso, sui soggetti autorizzati alla valutazione e all’espressione della certificazione finale, il personale qualificato è da giudicare essenzialmente sulla base del curriculum (specifico nel settore), della partecipazione a corsi tecnico-pratici sulla materia, del rispetto delle norme di buona tecnica e di buona prassi (apparecchiature adeguate, modalità tecniche appropriate) e del prodotto finale del proprio lavoro

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FORMAZIONE SPECIFICA: rischi fisici Articolo 206 - Campo di applicazione (Capo IV) requisiti minimi per la protezione dei lavoratori contro i rischi per la salute e la sicurezza derivanti dall’esposizione ai campielettromagnetici ... dovuti agli effetti nocivi a breve termine conosciuti nel corpo umano derivanti dalla circolazione di correnti indotte e dall’assorbimento di energia, e da correnti di contatto� Il presente capo non riguarda la protezione da eventuali effetti a lungo termine e i rischi risultanti dal contatto con i conduttori in tensione.

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FORMAZIONE SPECIFICA: rischi fisici

Articolo 207 - Definizioni c) valori di azione: l’entità dei parametri direttamente misurabili, espressi in termini di intensità di campo elettrico (E), intensità di campo magnetico (H), induzione magnetica (B), corrente indotta attraverso gli arti (IL) e densità di potenza (S), che determina l’obbligo di adottare una o più delle misure specificate nel presente capo. Il rispetto di questi valori assicura ilrispetto dei pertinenti valori limite di esposizione.

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FORMAZIONE SPECIFICA: rischi fisici Valutazione dei rischi Nell'ambito della VALUTAZIONE DEI RISCHI di cui all'articolo 181 – D. Lgs 81/2008, il datore di lavoro presta particolare attenzione ai seguenti elementi: a) b) c) d)

e) f)

g) h)

il livello, lo spettro di frequenza, la durata e il tipo dell'esposizione; i valori limite di esposizione e i valori di azione ; tutti gli effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori particolarmente sensibili al rischio; qualsiasi effetto indiretto quale:interferenza con attrezzature e dispositivi medici elettronici (compresi stimolatori cardiaci e altri dispositivi impiantati);rischio propulsivo di oggetti ferromagnetici in campi magnetici statici con induzione magnetica superiore a 3 mT;innesco di dispositivi elettro-esplosivi (detonatori);incendi ed esplosioni dovuti all'accensione di materiali infiammabili provocata da scintille prodotte da campi indotti, correnti di contatto o scariche elettriche; l'esistenza di attrezzature di lavoro alternative progettate per ridurre i livelli di esposizione ai campi elettromagnetici; per quanto possibile, informazioni adeguate raccolte nel corso della sorveglianza sanitaria, comprese le informazioni reperibili in pubblicazioni scientifiche; sorgenti multiple di esposizione; esposizione simultanea a campi di frequenze diverse.

Il datore di lavoro nel documento di valutazione del rischio deve precisare le misure adottate. (entro 26 aprile 2012) Nel documento di valutazione del rischio il datore di lavoro puo', ai sensi dell’art. 181 del D.Lgs. 81/2008, includere una giustificazione, per la quale data la natura e l'entita' dei rischi connessi con i campi elettromagnetici non e' stata necessaria una valutazione dei rischi piu' dettagliata. La valutazione dei rischi viene aggiornata, con cadenza almeno Quadriennale, e comunque ogni qualvolta si verifichino mutamenti che potrebbero renderla superata, oppure quando i risultati della sorveglianza sanitaria rendano necessaria la sua revisione.

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FORMAZIONE SPECIFICA: rischi fisici

Sorgenti occupazionali

Elettro / Radio bisturi

Magnetoterapia

Saldatura

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Riscaldamento ad induzione


FORMAZIONE SPECIFICA: rischi fisici Effetti biologici ed effetti sanitari WHO - International EMF Project, Promemoria n. 182 Le onde elettromagnetiche possono produrre degli effetti biologici che, talvolta ma non sempre, possono portare dei danni alla salute. E’ quindi importante capire la differenza tra i due: • Un effetto biologico avviene quando un’esposizione a onde elettromagnetiche produce un variazione fisiologica apprezzabile in un sistema biologico • Un effetto sanitario avviene quando l’effetto biologico eccede la capacità del corpo umano di compensarlo portando un deperimento della condizione di salute. Alcuni effetti biologici possono essere innocui, altri addirittura di vantaggio per la salute (si pensi al ruolo del sole nella produzione umanadi vitamina D), altri dannosi.

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FORMAZIONE SPECIFICA: rischi fisici Effetti sanitari a lungo termine Istituto di ricerca sul Cancro della OMS. Classificazione di cancerogenicità di sostanze ed agenti: 1 Cancerogeno per l’uomo 2A Probabilmente cancerogeno per l’uomo 2B Possibilmente cancerogeno per l’uomo 3 Non classificabile per quanto riguarda la cancerogenesi nell’uomo 4 Probabilmente non cancerogeno per l’uomo frareg.com


FORMAZIONE SPECIFICA: rischi fisici

i campi magnetici sono possibilmente cancerogeni per l’uomo (classe 2B), sulla base di una coerente associazione statistica tra elevati livelli residenziali e un raddoppio del rischio di leucemia infantile. Non si è trovata nessuna evidenza coerente che l’esposizione residenziale o professionale degli adulti a campi ELF aumenti il rischio di alcun tipo di cancro”

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FORMAZIONE SPECIFICA: rischi fisici Effetti sanitari a breve termine Due sono i meccanismi fondamentali di interazione dei campi em con la materia biologica: • induzione di correnti nei tessuti elettricamente stimolabili (basse frequenze); • cessione di energia con rialzo termico (altre frequenze). Quando determinate soglie, note dalla sperimentazione "in vivo", vengono superate, si può avere un rischio di danno per la salute del soggetto esposto. Nella filosofia protezionistica i limiti di esposizione sono espressi in termini di grandezze "dosimetriche“ (densità di corrente nei tessuti e SAR); i livelli massimi dei campi ambientali sono chiamati "livelli di riferimento", intesi come strumenti operativi a garanzia del rispetto delle restrizioni fondamentali sulla densità di corrente indotta e sul SAR. frareg.com


FORMAZIONE SPECIFICA: rischi fisici Effetti acuti dei capi a bassa frequenza Si trattafrequenza di effetti dovuti alle correnti indotte nel corpo umano. Sono presenti sino a campi di frequenza di circa 10 MHz e sono: • effetti avversi a carico del sistema cardiovascolare, quali - aritmie, - fibrillazione, -asistolia; • effetti avversi a carico del sistema nervoso centrale e periferico, quali: - contrazione neuromuscolare, - induzione di lampi luminosi nel campo visivo (magnetofosfeni)

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FORMAZIONE SPECIFICA: rischi fisici Effetti acuti dei capi ad alta frequenza

Gli effetti dovuti all’assorbimento di energia, presenti a partire da campi di frequenza di circa 100 kHz, sono:

• ipertermia generalizzata; • ipertermia localizzata; • induzione della cataratta; • inibizione temporanea o permanente della spermatogenesi; • induzione di aborto e malformazioni fetali; • risposte neuroendocrine e immunologiche collegate a stress termico. Gli organi critici sono quelli meno vascolarizzati, come cristallino e gonadi maschili. frareg.com


FORMAZIONE SPECIFICA: rischi fisici

Misure di prevenzione e protezione (art. 210) Il datore di lavoro, tenuto conto del progresso tecnico e della disponibilita' di misure per controllare il rischio alla fonte, elimina alla sorgente o riduce al minimo i rischi derivanti dall'esposizione ai campi elettromagnetici. Qualora risulti che i valori di azione sono superati il datore di lavoro elabora un programma di azione, tenendo conto in particolare: a. b. c. d. e. f. g.

di altri METODI DI LAVORO che implicano una minore esposizione ai campi elettromagnetici; della scelta di ATTREZZATURE che emettano campi elettromagnetici di intensita' inferiore, tenuto conto del lavoro da svolgere; delle MISURE TECNICHE per ridurre l'emissione dei campi elettromagnetici, incluso se necessario l'uso di dispositivi di sicurezza, schermature o di analoghi meccanismi di protezione della salute; degli appropriati PROGRAMMI DI MANUTENZIONE delle attrezzature di lavoro, dei luoghi e delle postazioni di lavoro; della PROGETTAZIONE e della STRUTTURA dei luoghi e delle postazioni di lavoro; della LIMITAZIONE DELLA DURATA DELL'INTENSITA' DELL'ESPOSIZIONE; della disponibilita' di adeguati DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE.

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FORMAZIONE SPECIFICA: rischi fisici Misure di prevenzione e protezione (art. 210) I luoghi di lavoro dove i lavoratori, in base alla valutazione del rischio, possono essere esposti a campi elettromagnetici che superano i valori di azione devono essere indicati con un'apposita SEGNALETICA. Tale obbligo non sussiste nel caso che dalla valutazione effettuata, il datore di lavoro dimostri che i valori limite di esposizione non sono superati e che possono essere esclusi rischi relativi alla sicurezza. Dette AREE SONO INOLTRE IDENTIFICATE E L'ACCESSO ALLE STESSE E' LIMITATO, laddove cio' sia tecnicamente possibile e sussista il rischio di un superamento dei valori limite di esposizione.

I lavoratori esposti a CEM devono essere formati frareg.com


FORMAZIONE SPECIFICA: rischi fisici Sorveglianza sanitaria (art. 211) I lavoratori esposti a valori superiori ai valori limite di azione vengono sottoposti a sorveglianza sanitaria. La sorveglianza sanitaria viene effettuata periodicamente, di norma una volta l'anno o con periodicita' inferiore decisa dal medico competente con particolare riguardo ai lavoratori particolarmente sensibili al rischio, tenuto conto dei risultati della valutazione dei rischi. Nel caso in cui la sorveglianza sanitaria riveli in un lavoratore l'esistenza di un danno alla salute il medico competente ne informa il datore di lavoro che procede ad effettuare una nuova valutazione del rischio. frareg.com


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Radiazioni ottiche

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FORMAZIONE SPECIFICA: rischi fisici Definizione Radiazioni ottiche: tutte le radiazioni elettromagnetiche nella gamma di lunghezza d’onda compresa tra 100 nm e 1 mm. Lo spettro delle radiazioni ottiche si suddivide in: radiazioni ultraviolette (100 - 400 nm) UVC (100-280 nm), UVB (280-315 nm) e UVA (315-400 nm) radiazioni (380 - 780 nm) radiazioni infrarosse (780 nm - 1 mm) IRA (780-1400 nm), IRB (1400-3000 nm) e IRC (3000 nm1 mm)

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FORMAZIONE SPECIFICA: rischi fisici Articolo 213 - Campo di applicazione ... prescrizioni minime di protezione dei lavoratori contro i rischi per la salute e la sicurezza che possono derivare dall’esposizione alle radiazioni ottiche artificiali durante il lavoro con particolare riguardo ai rischi dovuti agli effetti nocivi sugli occhi e sulla cute non c’è dubbio che debbano essere valutati anche i rischi derivanti dall’esposizione alla radiazione solare

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FORMAZIONE SPECIFICA: rischi fisici

Coordinamento Tecnico per la sicurezza nei luoghi di lavoro delle Regioni e delle Province autonome in collaborazione con ISPESL: “Decreto Legislativo 81/2008, Titolo VIII, Capo I, II, III, IV e V sulla prevenzione e protezione dai rischi dovuti all’esposizione ad agenti fisici nei luoghi di lavoro. Indicazioni operative.” Già proposto alla Commissione Consultiva Permanente perché diventi Linea Guida

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La valutazione dei rischi può includere una giustificazione del datore di lavoro secondo cui la natura e l’entità dei rischi non rendono necessaria una valutazione più dettagliata In caso contrario procedere con indagine. Tale valutazione è entrata in vigore il 26 aprile 2010

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Se la valutazione dei rischi mette in evidenza che i valori limite d’esposizione possono essere superati, il datore di lavoro definisce e attua il programma d’azione a) di altri metodi di lavoro che comportano una minore esposizione alle radiazioni ottiche; b) della scelta di attrezzature che emettano meno radiazioni ottiche, tenuto conto del lavoro da svolgere; c) delle misure tecniche per ridurre l’emissione delle radiazioni ottiche, incluso, quando necessario, l’uso di dispositivi di sicurezza, schermatura o analoghi meccanismi di protezione della salute; d) degli opportuni programmi di manutenzione delle attrezzature di lavoro, dei luoghi e delle postazioni di lavoro; e) della progettazione e della struttura dei luoghi e delle postazioni di lavoro; f) della limitazione della durata e del livello dell’esposizione; g) della disponibilità di adeguati dispositivi di protezione individuale; h) delle istruzioni del fabbricante delle attrezzature.

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FORMAZIONE SPECIFICA: rischi fisici Art. 217 – riduzione dei rischi comma 2 I luoghi di lavoro in cui i lavoratori potrebbero essere esposti a livelli di radiazioni ottiche che superino i valori limite di esposizione devono essere indicati con un’apposita segnaletica. Ad oggi non è ancora previsto uno specifico segnale per le ROA non coerenti e si suggerisce di adottare quello previsto per le macchine ai sensi della norma EN 12198

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Laser Tra le sorgenti che possono produrre radiazioni ottiche, vi sono i laser, come i lettori di codici a barre. I laser vanno da categoria 1 a 4 e la valutazione deve essere effettuata da esperto qualificato.

Tuttavia i rischi maggiori sono legati ad apparecchi di classe 3 e 4. I lettori di codici a barre sono di categoria 1 o 2, sorgenti considerate giustificabili.

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Art. 218 – Sorveglianza sanitaria La sorveglianza sanitaria viene effettuata periodicamente, di norma una volta l’anno, tenuto conto dei risultati della valutazione dei rischi trasmessi dal datore di lavoro. La sorveglianza sanitaria è effettuata con l’obiettivo di prevenire e di scoprire tempestivamente effetti negativi per la salute, nonché prevenire effetti a lungo termine.

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Tipi di lesione Lesione termica: direttamente proporzionale alla quantità totale di energia depositata ed alla velocità con cui tale fenomeno è avvenuto (intensità di dose). Indipendente dalla lunghezza d’onda. Dipende anche dalle capacità del tessuto di dissipare calore. Lesione fotochimica: ha luogo quando il singolo fotone ha energia sufficiente da mutare più molecole in radicali liberi (frammenti molecolari di brevissima vita che innescano reazioni di perossidazione lipidica). Dipendente dalla lunghezza d’onda.

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Esempi •Saldatrici •Fonderie

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FORMAZIONE SPECIFICA: rischi fisici

DPI •Occhiali •Maschere •Guanti Tutti devono essere marcati CE (norma di riferimento)

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FORMAZIONE SPECIFICA: rischi fisici Altri Agenti Fisici Altri agenti sono stati inseriti recentemente nella

normativa e sono soggetti ad adempimenti che entreranno progressivamente in vigore nei prossimi anni •Ultrasuoni e infrasuoni •Atmosfere iperbariche. I principi generali sono comunque applicabili.

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Grazie e arrivederci

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