Il rischio elettrico
RISCHIO ELETTRICO CAPO III D. Lgs 81/08
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Il rischio elettrico L’uso dell’energia elettrica nella vita lavorativa costituisce un grave rischio nascosto, ed anche se gli infortuni dovuti all’elettricità sono rari, essi hanno conseguenze molto gravi
Dalle statistiche si rileva che fra tutti gli infortuni da elettricità, sono più frequenti quelli dovuti al fattore umano, piuttosto che quelli dovuti a deficienze tecniche degli impianti
Le cause che determinano gli infortuni per contatto con l’elettricità di solito sono: • L’inesperienza • La fretta • La trascuratezza • L’eccessiva confidenza con il pericolo frareg.com
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Il rischio elettrico LEGISLAZIONE
D.Lgs 81/08 Prevenzione infortuni sul lavoro
Legge 186/68
Legge 791/77
Impianti, apparecchiature materiali elettrici ed elettronici
Direttiva bassa tensione
D.P.R. 447/91 Regolamento attuazione della legge n. 37/08
D.Lgs n. 476
Attuazione delle direttive CE sulla compatibilità elettromagnetica
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LEGISLAZIONE
D.P.R. n. 426/01
Regolamento di semplificazione per le denunce di installazione di: impianti di protezione delle scariche atmosferiche impianti di messa a terra impianti elettrici pericolosi
D.Lgs n. 233/03
Attuazione della direttiva 1999/92/CE relativa alle prescrizioni minime per il miglioramento della tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori esposti a rischio miscela esplosive
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D.P.R. 462/01 in vigore da 23 gennaio 2002
Regolamento di semplificazione del procedimento per la denuncia di installazione e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra e di impianti elettrici in luoghi pericolosi.
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Il rischio elettrico Il datore di lavoro …. entro trenta giorni dalla messa in esercizio dell’impianto:
invia la dichiarazione di conformità all’ISPESL ed all’ASL o ARPA territorialmente competenti".
Nei comuni singoli o associati ove è stato attivato lo sportello unico per le attività produttive la dichiarazione di cui al comma 2 è presentata allo stesso
Ai fini degli obblighi previsti dall’art. 2, comma 2 del DPR 462/01, non è necessario inviare con la dichiarazione di conformità anche gli allegati obbligatori e facoltativi previsti dal DM 20/02/92. frareg.com
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LEGISLAZIONE VERIFICA BIENNALE E QUINQUENNALE IMPIANTO DI TERRA
Misura resistenza di terra o delle tensioni di contatto o di passo;
Verifica delle continuità dei conduttori di protezione o di equipotenzialità;
Verifica del coordinamento delle protezioni per guasti in BT;
Prova dei dispositivi differenziali;
Classificazione delle zone di pericolo con esplosione;
Valutazione del rischio dovuto al fulmine – scariche atmosferiche
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LEGISLAZIONE Legge n. 46 del 05.03.1990
Norme per la sicurezza degli impianti
Applicazione a tutti gli impianti elettrici all’interno degli edifici Requisiti tecnico professionali degli installatori Responsabilità del committente nell’affido lavori Dichiarazione di conformità Sanzioni
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LEGISLAZIONE
Regolamento attuazione della legge 37/08 in materia di sicurezza impianti
Obbligo di progettazione
Criteri di preparazione del progetto
Sanzioni CEI: Comitato Elettrotecnico Italiano
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626/94 vs 81/08 L’obbligo di valutazione di tutti i rischi era già previsto dall’abrogato D. Lgs. 626/94, che quindi conteneva implicitamente anche l’obbligo di valutazione del rischio elettrico, ma la nuova articolazione del T.U. rileva che non è sufficiente garantire la “conformità” degli impianti elettrici alla regola tecnica, ma è necessario un ulteriore approfondimento per l’individuazione e il controllo dei rischi residui.
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Il rischio elettrico Art. 80. Obblighi del datore di lavoro 1. Il datore di lavoro prende le misure necessarie affinchĂŠ i materiali, le apparecchiature e gli impianti elettrici messi a disposizione dei lavoratori siano progettati, costruiti, installati, utilizzati e manutenuti in modo da salvaguardare i lavoratori da tutti i rischi di natura elettrica ed in particolare quelli derivanti da: a) contatti elettrici diretti; b) contatti elettrici indiretti;
c) innesco e propagazione di incendi e di ustioni dovuti a sovratemperature pericolose, archi elettrici e radiazioni; d) innesco di esplosioni; e) fulminazione diretta ed indiretta;
f) sovratensioni; g) altre condizioni di guasto ragionevolmente prevedibili.
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2. tale fine il datore di lavoro esegue una valutazione dei rischi di cui al precedente comma 1, tenendo in considerazione: a) le condizioni e le caratteristiche specifiche del lavoro, ivi comprese eventuali interferenze; b) i rischi presenti nell'ambiente di lavoro; c)
tutte le condizioni di esercizio prevedibili.
3. A seguito della valutazione del rischio elettrico il datore di lavoro adotta le misure tecniche ed organizzative necessarie ad eliminare o ridurre al minimo i rischi presenti, ad individuare i dispositivi di protezione ed individuali necessari alla conduzione in sicurezza del lavoro ed a predisporre le procedure di uso e manutenzione
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Il rischio elettrico Capo III - Impianti e apparecchiature elettriche Art. 81 - Requisiti di sicurezza 1.
Tutti i materiali, i macchinari e le apparecchiature, nonchĂŠ le installazioni e gli impianti elettrici ed elettronici devono essere progettati, realizzati e costruiti a regola d'arte.
2. Ferme restando le disposizioni legislative e regolamentari di recepimento delle direttive comunitarie di prodotto, i materiali, i macchinari, le apparecchiature, le installazioni e gli impianti di cui al comma precedente, si considerano costruiti a regola d'arte se sono realizzati secondo le norme di buona tecnica contenute nell'allegato IX.
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ALLEGATO IX - Valori delle tensioni nominali di esercizio delle macchine ed impianti elettrici In relazione alla loro tensione nominale i sistemi elettrici si dividono in: -
-
-
-
sistemi di Categoria 0 (zero), chiamati anche a bassissima tensione, quella tensione nominale minore o uguale a 50 V se a corrente alternata o a 120 V se in corrente continua (non ondulata); sistemi di Categoria I (prima), chiamati anche a bassa tensione, quelli a tensione nominale da oltre 50 fino a 1.000 V se in corrente alternata o da oltre 120 V fino a 1.500 V compreso se in corrente continua; sistemi di Categoria II (seconda), chiamati anche a media tensione quelli a tensione nominale oltre 1.000 V se in corrente alternata od oltre 1.500 V se in corrente continua, fino a 30.000 V compreso; sistemi di Categoria III (terza), chiamati anche ad alta tensione, quelli a tensione nominale maggiore di 30.000 V.
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Il rischio elettrico Art. 82. - Lavori sotto tensione 1.
E' vietato eseguire lavori sotto tensione. Tali lavori sono tuttavia consentiti nei casi in cui le tensioni su cui si opera sono di sicurezza, secondo quanto previsto dallo stato della tecnica secondo la migliore scienza ed esperienza, nonchĂŠ quando i lavori sono eseguiti nel rispetto delle seguenti condizioni:
NON SIAMO LAVORATORI ESPERTI!!
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Il rischio elettrico Art. 87 – Sanzioni a carico del datore di lavoro Dal punto di vista sanzionatorio, è prevista la pena dell’arresto da tre a sei mesi, o l’ammenda da 2.500 a 6.400 euro, per la mancata valutazione del rischio elettrico; tale valutazione è evidentemente necessaria per individuare le misure di sicurezza richiamate al comma 3 dell’art. 80, anch’esso punito con la pena dell’arresto da due a quattro mesi o con l’ammenda da 1.000 a 4.800 euro.
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COME EFFETTUARE UNA VALUTAZIONE DEL RISCHIO ELETTRICO
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VALUTAZIONE RISCHIO ELETTRICO
Identificazione delle aree omogenee per il rischio elettrico
La conformità degli impianti elettrici
La valutazione del rischio elettrico per gli “utilizzatori”
La valutazione del rischio elettrico per gli “addetti ai lavori elettrici”
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Il rischio elettrico Identificazione delle aree omogenee per il rischio elettrico Dal punto di vista metodologico il valutatore dovrà innanzitutto suddividere la realtà aziendale: a) Luoghi ordinari; b) Luoghi a maggior rischio in caso d’incendio;
c) Luoghi conduttori ristretti: ossia luoghi che si presentano delimitati da superfici metalliche o comunque conduttrici in buon collegamento elettrico con il terreno e che al loro interno è elevata la probabilità che una persona possa venire in contatto con tali superfici attraverso un'ampia parte del corpo diversa da mani e piedi (es. i serbatoi metallici, scavi, ecc... );
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Il rischio elettrico Identificazione delle aree omogenee per il rischio elettrico d) Luoghi con pericolo di esplosione: ossia luoghi in cui possono formarsi atmosfere esplosive, cioè una miscela con l’aria, a condizioni atmosferiche, di sostanze infiammabili allo stato di gas, vapori, nebbie o polveri combustibili in cui, dopo l’accensione, la combustione si propaga nell’insieme della miscela incombusta; e) Cabine di trasformazione MT/BT; f) Locali ad uso medico; g) Ambienti in cui si svolgono attività di zootecnia; h) Cantieri.
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La conformità degli impianti elettrici La rispondenza degli impianti elettrici ai requisiti di legge, ossia la realizzazione degli impianti secondo la “regola dell’arte” è da considerarsi un pre-requisito per la valutazione del rischio elettrico. In altri termini, la verifica di conformità degli impianti è un’attività che deve essere svolta a monte della valutazione del rischio e che, se non dà luogo ad un riscontro positivo, determina già una condizione di rischio inaccettabile.
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La valutazione del rischio elettrico per gli “utilizzatori”
I lavoratori che “impiegano” semplicemente l’impianto e le apparecchiature elettriche sono soggetti a rischi sostanzialmente diversi rispetto a quei lavoratori che effettuano ad esempio operazioni di manutenzione degli impianti, ossia “lavori elettrici”
se nel primo caso la sostanziale “intrinseca” sicurezza di impianti ed apparecchi a norma garantisce un lavoratore, correttamente informato sui concetti basilari del rischio elettrico, nel secondo caso solo una puntuale definizione dell’ambito di intervento del lavoratore (ossia la definizione di una precisa procedura d’intervento), associata ad una specifica formazione e addestramento in merito al rischio elettrico, nonché alla fornitura ed utilizzo di D.P.I. idonei, consente di garantire il raggiungimento di livelli di sicurezza “accettabili”. frareg.com
Il rischio elettrico La valutazione del rischio elettrico per gli “addetti ai lavori elettrici”
Il datore di lavoro, per effettuare la valutazione dei rischi a cui sono soggetti gli addetti ai lavori elettrici e per la scelta delle misure di sicurezza, dovrà considerare come riferimento le indicazioni rintracciabili nella norma CEI 11-27.
L’esecuzione di lavori elettrici sotto tensione in modo non conforme alle disposizioni previste nella norma tecnica (CEI 11-27) è punita con la pena dell’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da 2.500 a 6.400 euro.
La norma CEI 11-27 prevede che il datore di lavoro attribuisca per iscritto la qualifica ad operare sugli impianti elettrici: tale qualifica può essere di – “persona esperta” (PES), – “persona avvertita” (PAV)
–
persona “idonea ai lavori elettrici sotto tensione” .
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La valutazione del rischio elettrico per gli “addetti ai lavori elettrici” PERSONA ESPERTA (PES): persona con istruzione, conoscenza ed esperienza rilevanti tali da consentirle di analizzare i rischi ed evitare i pericoli elettrici PERSONA AVVERTITA (PAV): persona adeguatamente avvisata da persone esperte per metterla in grado di evitare pericoli elettrici PERSONA COMUNE (PEC): persona non esperta avvertita nel campo delle attività elettriche
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Il rischio elettrico Dal punto di vista infortunistico, e dunque delle conseguenze derivanti da incidenti di natura elettrica, le principali tipologie possono essere
ricondotte a: 1. 2. 3.
Elettrocuzione (persone) Incendio (persone e cose)
Esplosione (persone, cose e ambiente)
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ModalitĂ di elettrocuzione Contatto diretto
Contatto indiretto
Toccare una parte in tensione scoperta
Le parti metalliche normalmente sicure, vanno sotto tensione in caso di guasto 28
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Il rischio elettrico CONTATTO CON UNA PARTE NORMALMENTE IN TENSIONE
CONTATTI DIRETTI
• VITE DI UN MORSETTO • ATTACCO DI UNA LAMPADA O DI UN FUSIBILE • ALVEOLO DI UNA PRESA • PARTE CONDUTTTRICE DI UN CAVO ELETTRICO • ECC.
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Il rischio elettrico Protezione dai contatti diretti
Protezione passiva: segregare e rendere inaccessibili le
parti attive mediante isolamento, barriere, involucri,….
Protezione attiva: Interruzione immediata
dell’alimentazione in caso di contatto diretto, ottenuta mediante l’uso di interruttore differenziale ad alte sensibilità
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Il rischio elettrico PROTEZIONI CONTRO I CONTATTI DIRETTI ISOLAMENTO DELLE PARTI ATTIVE MISURE DI PROTEZIONE TOTALE
INVOLUCRI E BARRIERE
PROTEZIONI PASSIVE OSTACOLI MISURE DI PROTEZIONE PARZIALE DISTANZIAMENTI
PROTEZIONI ATTIVE ADDIZIONALI
INTERRUTTORI DIFFERENZIALI
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Il rischio elettrico PROTEZIONI TOTALI Isolamento delle parti attive.
Le parti che sono normalmente in tensione devono essere ricoperte completamente da un isolamento non rimovibile, se non per distruzione dello stesso. L’isolamento deve resistere agli sforzi meccanici, elettrici e termici che possono manifestarsi durante il funzionamento.
Protezione con involucri e barriere
Vi sono parti attive che, per la funzione da svolgere, devono essere accessibili e dunque non possono essere isolati in modo completo (ad es. i morsetti). In tal caso la protezione può essere effettuata mediante involucri e barriere. Per “involucro” si intende un “elemento costruttivo tale da impedire il contatto diretto in ogni direzione”; la “barriera” è un “elemento costruttivo tale da impedire il contatto diretto nella direzione abituale di accesso.”
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Il rischio elettrico PROTEZIONI PARZIALI Ostacoli. – Devono impedire, oltre all’avvicinamento non intenzionale a parti attive, anche il contatto casuale con esse durante i lavori sotto tensione o di manutenzione. – Nei luoghi accessibili al personale addestrato devono essere rispettate distanze minime per i passaggi tra ostacoli, organi di comando e pareti (tali distanze sono riportate nella norma 64-8 /4).
Distanziamenti – La norma CEI 64.8 prescrive che il “distanziamento” delle “parti simultaneamente accessibili” deve essere tale che esse non risultino a “portata di mano”. Per parti “simultaneamente accessibili” si intendono quelle parti che possono essere toccate simultaneamente da una persona. – Si ritengono simultaneamente accessibili quelle parti che distano fra loro non più di 2,5 m. in verticale e di 2 m. in orizzontale
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Il rischio elettrico Protezione dai contatti diretti
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Il rischio elettrico Protezione dai contatti diretti
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CONTATTI INDIRETTI CONTATTO CON UNA MASSA O UNA PARTE CONDUTTRICE A SEGUITO DI UN GUASTO ALL’ISOLAMENTO • INVOLUCRO MOTORE ELETTRICO • INVOLUCRO APPARECCHIATURA ELETTRICA • PARTE METALLICA DI UNA STRUTTURA ELETTRIFICATA • ECC.
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PROTEZIONE CONTATTI INDIRETTI Il rischio elettrico
PASSIVE
ATTIVA INTERRUZIONE AUTOMATICA DEL CIRCUITO
DOPPIO ISOLAMENTO SEPARAZIONE ELETTRICA
IMPIANTO DI MESSA A TERRA
DISPOSITIVI AUTOMATICI
Rt x Ia 50 Rt x Ia 25
BASSISSIMA TENSIONE DI SICUREZZA O PROTEZIONE
AMBIENTI A MAGGIOR RISCHIO ELETTRICO
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PRINCIPALI PROTEZIONE CONTATTI DIRETTI Il rischio elettrico ISOLAMENTO • MATERIALE ISOLANTE CHE RICOPRE TUTTE LE PARTI ATTIVE ED E’ RIMOVIBILE SOLO MEDIANTE DISTRUZIONE: CAVI , COMPONENTI IMMERSI, ECC.
INVOLUCRI
IP
• ASSICURA LA PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI IN OGNI DIREZIONE. • ASPORTABILE SOLO CON CHIAVI O ATTREZZI
BARRIERE
IP
• ASSICURA LA PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI NELLA NORMALE DIREZIONE D’ACCESSO. • ASPORTABILE SOLO CON CHIAVI O ATTREZZI. frareg.com
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Il rischio elettrico L’IMPIANTO DI TERRA
Nel sistema di protezione contro i contatti indiretti la funzione dell’impianto di terra è quella di convogliare verso terra la corrente di guasto, provocando l’intervento delle protezioni ed evitando così il permanere di tensioni pericolose sulle masse. Il principio base di un impianto di terra è quello della equipotenzialità. L’impianto di terra ha la funzione di rendere quanto più possibile equipotenziale l’ambiente, riducendo al massimo le differenze di potenziale fra masse, masse estranee e terreno. Gli impianti di terra sono soggetti a prescrizioni di legge (D. Lgs 81/08) e alla normativa tecnica (CEI 64-8 e 64-12).
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Il rischio elettrico Protezione differenziale (salvavita)
Il tasto di prova va azionato mensilmente (almeno un paio di volte all’anno)
L'interruttore differenziale è facilmente riconoscibile per la presenza di un pulsante contrassegnato dalla lettera T Il salvavita controlla se la corrente nei due fili è uguale, se non lo è significa che una certa corrente si sta richiudendo altrove (può essere una dispersione a massa oppure sta passando attraverso una persona) 40
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EFFETTI SULL’UOMO
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Il rischio elettrico Il corpo umano è un conduttore di elettricità, che presenta una resistenza elettrica variabile da persona a persona e dalle condizioni ambientali Se il corpo umano viene attraversato da corrente elettrica si possono verificare i seguenti fenomeni: – tetanizzazione – arresto della respirazione – fibrillazione ventricolare Altri effetti derivanti dalla elettrocuzione sono quelli di tipo termico, come bruciature ed ustioni (generalmente profonde) che vanno spesso a sommarsi agli effetti precedenti
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Effetti della corrente elettrica sul corpo umano Ustioni (marchio elettrico) Il corpo umano si comporta come un conduttore elettrico e pertanto il passaggio della corrente produce energia sotto forma di calore Le ustioni possono anche essere indirette, per esempio per effetto di un arco elettrico o per proiezioni di corpi incandescenti 43
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Effetti della corrente elettrica sul corpo umano Cadute (effetti indiretti): La contrazione involontaria dei muscoli fa eseguire movimenti indesiderati e pertanto può condurre a perdite di equilibrio, cadute, ecc‌.
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Il rischio elettrico Effetti della corrente elettrica sul corpo umano Tetanizzazione Il movimento del muscolo non è piu’ soggetto alla volontà dell’individuo. La contrazione muscolare può quindi comportare l’incapacità di sottrarsi all’elettrocuzione
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Il rischio elettrico Effetti della corrente elettrica sul corpo umano Asfissia Una possibile complicanza è la paralisi dei centri nervosi che controllano la respirazione. Se la corrente elettrica attraversa i muscoli di movimento dei polmoni, la contrazione involontaria di questi muscoli altera il normale funzionamento del sistema respiratorio e il soggetto può morire soffocato. In questi casi il fenomeno è reversibile solo se si provvede con prontezza, anche con l’ausilio della respirazione artificiale, al soccorso dell’infortunato
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Il rischio elettrico Fibrillazione ventricolare (75 mA) Una corrente intensa che attraversa il cuore potrebbe alterare la sincronizzazione e il coordinamento nei movimenti del cuore con la paralisi dell'operazione di pompaggio del sangue: fibrillazione! È l’effetto più pericoloso, dovuto alla sovrapposizione delle correnti provenienti dall’esterno con quelle fisiologiche, che, generando delle contrazioni scoordinate, fanno perdere il giusto ritmo al cuore. È particolarmente pericolosa nella zona ventricolare perché fenomeno non reversibile in quanto persiste anche se lo stimolo é cessato.
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Cosa fare in caso di ... FOLGORAZIONE 1.
Staccare immediatamente la corrente agendo sull'interruttore centrale e non toccare assolutamente l'infortunato, prima di questa manovra: in caso contrario, anche il corpo del soccorritore si trasforma in un mezzo di conduzione per l'elettricitĂ , innescando un meccanismo a catena per cui anzichĂŠ soccorritore si diventa vittima.
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Cosa fare in caso di ... FOLGORAZIONE 2.
Se l'interruttore è molto lontano e se il suo spegnimento implica una forte perdita di tempo, staccare la spina e allontanare l'infortunato dalla fonte elettrica usando un bastone, una sedia o il manico di una scopa. L'importante è che il mezzo prescelto sia di legno, materiale che non fa da conduttore e che consente al soccorritore di rimanere isolato e quindi di non subire danni.
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Cosa fare in caso di ... FOLGORAZIONE 3. Valutare lo stato di coscienza dell'infortunato, chiamandolo ad alta voce e scuotendolo leggermente. Se questo è cosciente va portato al Pronto Soccorso per valutare gli eventuali danni cardiaci e per trattare l'ustione: questa non va infatti assolutamente affrontata a livello casalingo. Se l'infortunato è incosciente, occorre chiamare il 118 definendo chiaramente la serietà della situazione: nelle città più grosse, viene inviata un'ambulanza dotata di tutti gli strumenti necessari.
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Cosa fare in caso di ... FOLGORAZIONE 4. Stendere a terra la vittima con la schiena poggiata al terreno, il capo, il tronco e gli arti allineati. 5. Garantire il passaggio dell'aria sollevando con due dita il mento dell'infortunato e spingendogli indietro la testa con l'altra mano: la perdita di coscienza determina un rilassamento totale dei muscoli compresi quelli della mandibola. La lingua può cadere all'indietro e ostruire le vie della respirazione.
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Il rischio elettrico Stabiliscono una o piu’ barriere di sicurezza tra l’elettricità ed il corpo umano • Elmetto dielettrico • Guanti isolati • Visiera • Occhiali • Calzature isolate • Pedane isolate
Sono obbligatori per il personale autorizzato ad operare su circuiti in tensione Attenzione a non utilizzare scarpe antistatiche ! frareg.com
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