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di Sara Porro | mar 25 set 2012 ore 7:31
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APERTURE
Recensione istantanea e provvisoria di Pisacco, nuovo ristorante a Milano
UNIVERSO-RISO Tutto il riso del mondo
Pisacco, Ristorante e Bar in Via Solferino 48, ha aperto martedì scorso. Come promesso, mercoledì io ero già lì, rapida come una faina, con quello sprint che solo anni di saldi di fine DECADENZA
stagione ti insegnano. L’apertura era attesa, soprattutto perché la firma sul menu è quella Gelmini).
La Pergola secondo la guida Espresso 2013: una recensione esilarante
Ah, e anche perché nel video promozionale con le luci stroboscopiche era presumibilmente
FRANCHISING
contenuto un messaggio segreto, che imponeva di andarci subito (questa è una mia teoria
"Negozio Leggero" libera l'ecologista fricchettone metropolitano in ognuno di noi
di Andrea Berton, ex del Trussardi alla Scala (la cucina è invece affidata allo chef Matteo
bisognosa di ulteriori verifiche). Pisacco è disposto su due piani: dall’ingresso che dà su via Solferino si accede al bar, in
SENZA VERGOGNA
funzione tutto il giorno, mentre scendendo le scale si trova la zona ristorante – un vetrate c’è un piccolo giardino che era in origine un tratto della Conca delle Gabelle, la più
Cianfrusaglie, cimeli e memorabilia gastronomici. Tutti ne abbiamo uno di cui doverci verg...
antica di Milano, quando il naviglio della Martesana confluiva in città verso piazza San
COMBINATA
ambiente meno bello di quello del piano di sopra, ma tutt’altro che asfittico: fuori dalle
Marco.
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POST PRECEDENTI Gli interni sono dipinti in colori chiari, il décor è minimal-post industriale (ovvero: scarno), ma tavoli e sedie sono comodi, gli spazi ampi. Il menu è saggiamente minimal anch’esso: 4 piatti per voce, con gli antipasti tutti a 8 Euro, i primi tra i gli 8,50 e i 9,50, i secondi tra i 12 e i 14, i dolci 6. LOMBARDIA
Noi mangiamo “Calamaro alla Plancia, crema di avocado e lime, cipollotto”. Piatto di una
Aimo e Nadia: Non solo radical chic
semplicità ingannevole, è in realtà pensato con equilibrio inappuntabile, e il cipollotto tagliato a julienne dà la parte croccante che impedisce all’avocado di essere stucchevole. Di “Carne Cruda, uovo di quaglia e maionese alle erbe” i miei commensali dicono
LAZIO
meraviglie, mentre io ammiro la grazia della preparazione: la tartare è disposta in forma
Se andate da Arcangelo cento volte, ordinerete cento volte “Supplizio”
rettangolare, l’uovo di quaglia è sodo e diviso in 2, un piatto soavemente geometrico. Gli “Spaghetti al pomodoro e basilico con crema di mozzarella di bufala” sono consistenti e
LOMBARDIA
perfettamente al dente, molto buoni pur senza il colpo d’ala delle altre portate. Il
Due regole a confronto, quelle di Refettorio Simplicitas e le mie
Controfiletto di Manzo con purè di patate al limone è godurioso e cotto alla perfezione: e di nuovo, bello. ”Merluzzo nero, indivia belga e peperoni”, che con i suoi astronomici 14 Euro è la voce più costosa dell’intera carta, è il piatto della serata: il merluzzo ha la consistenza
LOMBARDIA
del burro e la sua pellicina, fragrante, è un francobollo da mangiare da solo, felicemente.
O meglio o niente: ristoranti, anzi, trattorie cinesi a Milano
Il dessert “Pesca e amaretto” è una pesca al forno, decapitata, che ritorna sfera grazie alla spuma di amaretto. Un dolce che dimostra come la cifra del menu sia l’understatement: nomi senza fronzoli per piatti che sono più creativi di quanto si direbbe.
TOSCANA
La piccola carta dei vini è una vera festa per gli amanti del vino naturale, e correttamente
Siamo stati a L'è maiala, il primo ristorante d'Italia con baratto
prezzata: beviamo una Vitovska 2010 di Marco Fon (in carta a 33€), il Nero D’Avola 2010 di Nino Barraco (€27) e un bicchiere del Lumine 2011 di Ca d’Gal (5€).
POST PRECEDENTI
Il servizio è sollecito, presente, entusiasta, perfino ridondante – il che è una scelta molto saggia all’apertura, quando i ritmi non sono ancora rodati e un po’ di personale in più
RUBRICHE
semplifica le cose. L’occasione di testarne la pazienza viene quando, con manovra
La ricetta perfetta Comprato e mangiato Campionato della Pizza Prova d'assaggio
malaccorta, procedo a rovesciarmi addosso un intero bicchiere di Nero d’Avola (il cui potere tintore è inferiore solo al Mercurocromo): la quantità è sufficiente per inzupparmi e, allo stesso tempo, per trasformare la candida boiserie alle mie spalle nella scena di un efferato omicidio. Mentre mi profondo in scuse, l‘unica reazione della persona che viene a riparare al mio pasticcio è “Ma è perfetto! In fondo non lo avevamo ancora inaugurato”. Ah, la
ULTIMI COMMENTI DEL POST
metafora marittima! Ora capisco perché nel menu c’è scritto proprio “Calamaro
Clo: Senza pretesa di infallibilità (es...
alla plancia”, invece di piastra o al limite plancha.
Fabrizio Gallanti: Io della Porro in generale mi
fido.... razmataz: provato sabato a mezzogiorno con la... Nome: Provato ieri a pranzo, ambiente sca... Valentina: Tempi di attesa troppo lunghi. 40 m...
Facciamo i conti: ordinando tre portate non si arriva a 30 Euro, per un locale modaiolo reo confesso, a due passi da Corso Como, dove la qualità del cibo va dal buono all’ottimo e le porzioni non sono affatto risicate. Pare troppo bello per essere vero, quindi questa recensione va considerata con data di scadenza: tornerò presto, così da poter dire se i prezzi crescono, le porzioni diminuiscono, o i camerieri mi schiaffeggiano quando combino disastri. [Crediti | Link: Dissapore, Immagini: Pisacco]
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29 commenti a Recensione istantanea e provvisoria di Pisacco, nuovo ristorante a Milano 1
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P ietro 25 settembre 2012 alle 08:11 | Link
mmmm mi serviva proprio un posto così per la prossima capatina Milanese… vediamo se saranno magnanimi anche nel caso sia io a fare un disastro, mi mancano due o tre qualità per ispirare perdono e battuta simpatica Rispondi
razmataz 25 settembre 2012 alle 09:53 | Link
già messo in lista (anche se non so bene quando andarci perchè lunedì primo ottobre inizia la dieta ferrea, accidenti). il video l’ho visto anch’io sul sito giusto ieri e mi sono fatta delle domande. Rispondi
g ianlu ca 25 settembre 2012 alle 11:02 | Link
esteticamente è bellissimo, mi piace molto. e anche concettualmente, la cucina semplice ma di qualità e accessibile a tutti, tanto di cappello. voglio provarlo al più presto Rispondi
vincenz 25 settembre 2012 alle 11:13 | Link
Non è una trattoria ,ma ha prezzi di trattoria.Non è il ristorante d’avanguardia, ma la sua cucina non è quella tradizionale. Un locale sobrio,senza fronzoli;un servizio attento e puntuale. A Milano,sembra non vero,visto i prezzi di altre recensioni. Anche se diverso,ricorda un pò Un posto a Milano,almeno per quanto riguarda la politica “aggressiva”dei prezzi.Poi lì trovi Nicola Cavallaro sempre, qui non c’è Andrea Berton. Cmq,complimenti! Rispondi
enrico 25 settembre 2012 alle 11:44 | Link
Il nome Pisacco perchè? Rispondi
Riccardo I. 25 settembre 2012 alle 12:11 | Link
Usare la bufala per farne una crema è paragonabile ai metodi di Pol Pot. Rispondi
appetito 25 settembre 2012 alle 14:14 | Link
Provato oggi a pranzo, invio i miei due nichelini di opinione. Tre piatti gustati (calamari, tartare e risotto). Eccellente il calamaro, ottima la tartare (particolare menzione per l’aneto nella maionese, molto intenso e piacevole), buono il risotto. Nell’insieme di un ottimo pasto; piccoli e veniali difetti, a gusto mio, sono stati la carne macinata un po’ troppo rudemente, quindi pressoché priva di consistenza al palato ed il risotto un po’ troppo salato. Servizio attento e cortese. Ambiente rilassante. Rispondi
Tommaso Farina 25 settembre 2012 alle 16:23 | Link
Non vorrei dire, ma ormai ‘sti ristoranti ambientalmente non stanno diventando un po’ tutti uguali? Rispondi
appetito 25 settembre 2012 alle 16:47 | Link
Mah, non so darti torto. Seguono le mode, e la moda corrente consiste in questi ambienti -- come li chiamano ? -- minimali…. Ho amici che si sono arredati così anche casa loro, indubbiamente l’atmosfera è un po’, come dire, impersonale. Rispondi
Ciro88888 25 settembre 2012 alle 22:58 | Link
uguali a cosa? Rispondi
Tommaso Farina 26 settembre 2012 alle 15:06 | Link
TRa loro. Un look “casa di bambola” ma in versione minimaloide pseudo chic. Rispondi
Mau ro 26 settembre 2012 alle 15:12 | Link
c’è qualcosa che mi ricorda il Moma, qualcosa Le Calandre, i locali stellati che hanno volutamente puntato alla semplicità ed ai colori tenui (locali dove non sono mai stato, solo visto le foto) Rispondi
Mau ro 26 settembre 2012 alle 15:12 | Link
scusate il Noma, il Moma è un centro uffici Rispondi
g ianlu ca 26 settembre 2012 alle 15:34 | Link
le calandre semplicità? insomma, mica tanto. tavoli costosissimi di legni pregiati…..pelli di baccalà essicate appese,lampadari che costano come mezza finanziaria, posate piatti e bicchieri idem….. insomma forse semplicità apparente, in realtà è un minimalismo lineare molto ricercato e chic, assolutamente moderno ma anche molto costoso. Rispondi
Mau ro 26 settembre 2012 alle 18:04 | Link
intendevo quello, semplice come lineare, supericii piane, assenza di decorazioni, non semplice come economico, non so quanto abbiano speso per arredarlo e nemmeno m’interessa, nel mondo dell’arredamento c’è di tutto, anche cose semplicissime vendute a peso d’oro, scaffali identici a roba venduta all’Ikea con prezzo quintuplo Rispondi
M@ rco78 27 settembre 2012 alle 08:11 | Link
Provato ieri sera… piccoli prezzi… piccoli piatti… (sembrava di mangiare con i piattini delle bambole…) purtroppo i camerieri avevano occhi solo per il critico di turno che veniva a magiare a sbaffo…. Vini a prezzo spropositato rispetto al costo del menù… (costo medio 30 Euro per i rossi) Ma l’apice è stato quando alla richiesta di cambiare il bicchiere di vino causa sapone ancora presente dall’ultimo lavaggio, la mia battuta è stata: “mi spiace buttare un bicchiere di vino….” (bottiglia di Etna rosso da 38 Euro quasi svuotata dal cameriere con la prima mescita….) risposta del cameriere “mi spiace per voi che avrete meno vino da bere…” senza parole…. a non arrivederci… Rispondi
Mau rizio Camag na 1 ottobre 2012 alle 17:54 | Link
Non so perché, ma questa recensione mi sembra assai più credibile di quella di Sara che sarà senz’altro stata riconosciuta e quindi trattata come il “critico di turno”. Purtroppo la separazione fra cliente normale e cliente “noto” sta diventando spesso un abisso incolmabile. Rispondi
M@ rco78 1 ottobre 2012 alle 17:58 | Link
Grazie… e qui scatterebbe la domandona…. ma la nostra mitica Sara Porro…. avrà pagato o no il conto????????? Rispondi
S ara P orro 1 ottobre 2012 alle 18:03 | Link
Nelle -- ahimè sporadiche -- circostanze in cui sono invitata, preciso sempre la circostanza. Se pago il conto e mi viene fatto lo sconto, dico anche questo (vedi la recensione del Noma). Detto questo, spiace sempre leggere commenti così, ma pazienza. Rispondi
M@ rco78 1 ottobre 2012 alle 18:12 | Link
A me spiace che in un ristorante, quando presente un critico, le persone “normali” vengono messe in secondo piano…. Se fosse capitato a Lei di dover buttare un bicchiere di vino causa sapone, secondo lei come sarebbe andata a finire? (seppur pagante) Il cameriere avrebbe detto “Mi spiace per voi”, oppure “Le porto una bottiglia nuova”? Rispondi
S ara P orro 1 ottobre 2012 alle 18:18 | Link
Mi pare un pregiudizio senza fondamento ritenere più credibile un recensore anonimo, che dice peraltro molte inesattezze, soltanto perché a lui il posto non è piaciuto mentre a me sì. Nello specifico, le porzioni non sono affatto piccole. Ci si sfama serenamente con due piatti, magari aggiungendo un dolce, e si rimane entro i 30 (!) € complessivi. I ricarichi dei vini non sono alti, come sa chi conosce le etichette presenti in carta, e il prezzo di ingresso è 11€ per i vini rossi (Dolcetto di Dogliani 2011 di Raineri). Sul servizio e sull’episodio del vino ovviamente non posso commentare. Se il racconto è accurato come per gli altri fatti, però… Rispondi
M@ rco78 1 ottobre 2012 alle 18:44 | Link
Non è un pregiudizio…. non ho mai parlato male del cibo… quella sera, in due, abbiamo provato quasi tutti i piatti… Quasi nessun commento da fare… (quasi…) ho solo commentato la dimensione del piatto e posso affermare che il mio primo commento quando ho ricevuto la prima portata è stato…. “sembra di essere al Taste of Milano, peccato aver finito i ducati….” Il servizio è stato di certo un episodio isolato, però è proprio quel “quid in +” che rende un ristorante meritevole di tornarci…. ricordiamoci che per mangiare bene sto a casa…. se vado al ristorante pretendo che tutto mi appaghi e non solo il cibo…. Tornereste in un ristorante dove il cameriere vi butta via mezza bottiglia di rosso perchè il lavapiatti non ha sciacquato un bicchiere e il direttore, nonostante aver fatto notare l’episodio se ne è ben fregato causa troppo impegnato con il critico? io NO…… Rispondi
Tito di Gorg meng hast 28 settembre 2012 alle 20:08 | Link
A me sto Pisacco ha garbato molto. Ambiente piacevole e frizzante al Bar con la bella idea dei tavoloni all’ingresso dove ho fatto un tardo aperitivo rinforzato: mandorle al curry, olive, una scatoletta goduriosa di acciughe del mar cantabrico e per finire ho ri-assaggiato uno splendido hamburger Berton! divertente il “birrino” Moretti con cui abbiamo rotto il ghiaccio e poi un bicchiere di bianco Sloveno che stupidamente non ho segnato e non ricordo. Torno sicuramente per provare il ristorante. Rispondi
bru califfo 30 settembre 2012 alle 22:25 | Link
Scusate ma mi sembrano seghe mentali !! O ti piace o no, si mangia bene e si spende il giusto oppure si mangia male ed e’ per giunta caro !! Sicuramente e’ lindo e pulito ! Faremo molto presto un raid da Parma x provarlo !! Rispondi
Valentina 2 ottobre 2012 alle 11:36 | Link
Tempi di attesa troppo lunghi. 40 minuti in pausa pranzo è troppo… Rispondi
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