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la birra
I birrifici del Nord di Alfonso Del Forno Italia
Il settentrione del nostro paese è stato il motore portante del movimento brassicolo italiano. È proprio in questa zona che sono nati, nel 1996, i primi birrifici italiani e dove hanno trovato terreno fertile per crescere e svilupparsi nel tempo.
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Piemonte
Il Piemonte, insieme alla vicina Lombardia, è stata la regione che ha fatto da incubatrice per il mondo della birra artigianale italiana. Qui sono nati i primi birrifici e da allora il numero di produttori brassicoli è cresciuto costantemente, consolidando la sua posizione tra le regioni leader per numero di impianti di produzione della birra artigianale in Italia. Tra i pionieri della birra artigianale italiana troviamo Baladin, il progetto nato dalla mente di Teo Musso. Al centro delle Langhe, nel 1996, nasce il Birrificio Baladin, inizialmente realizzato a supporto dell’omonimo locale presente nella piazzetta di Piozzo (CN). Qui prende vita il progetto brassicolo italiano più noto al mondo, grazie alle capacità comunicative del suo fondatore e alle continue innovazioni proposte negli anni. Altro birrificio che ha fatto la storia del movimento brassicolo italiano è Beba, che ha sede a Villar Perosa (To). Ancora oggi questo birrificio produce utilizzando la sala cotta e la cantina del 1996, a dimostrazione che prima ancora della tecnologia, quello che conta è la capacità del birraio di saper progettare e realizzare ottime birre. Spostandoci a Trecate (No) possiamo conoscere da vicino il birrificio Croce di Malto. Alessio Selvaggio e Federico Casari sono i due pilastri dell’azienda. Grazie alla loro versatilità, le birre di Croce di Malto sono espressione della cultura europea di produrre birra, con ricette che si ispirano, con grande eleganza, agli stili continentali più interessanti. Grazie all’acqua più dolce d’Europa e alla capacità di interpretare gli stili di bassa fermentazione, le birre di Elvo sono tra le più interessanti che il mercato propone. Le basse fermentazioni di Elvo sono tra le migliori mai assaggiate, capaci di competere con i grandi classici tedeschi. Molto interessante anche il locale che hanno aperto a Biella. La magia delle birre ancestrali è appannaggio del birrificio Loverbeer, che ha sede a Marentino (TO). Le lunghe maturazioni in botte e la grande capacità del birraio Valter Loverier di utilizzare le materie prime del territorio, rendono queste birre davvero uniche. Ogni bottiglia rappresenta una vera opera d’arte brassicola. A Montegioco (Al) troviamo l’omonimo Birrificio Montegioco, creatura di Riccardo Franzosi. Il birraio piemontese è una persona verace, che vive il suo territorio in maniera profonda e ama rispettare il tempo necessario affinché le sue birre possano essere consumate nel migliore dei modi. Maturazione in botte e utilizzo della frutta sono i suoi punti forti.
Lombardia
La Lombardia è la regione italiana con il maggior numero di birrifici, non solo in termini numerici, ma anche dal punto di vista della qualità. In queste terre sono nati alcuni dei primi microbirrifici definiti “pionieri”, che hanno dato vita, nel 1996, al movimento della birra artigianale italiana. A Limido Comasco (Co) ha sede Birrificio Italiano, la creatura di Agostino Arioli, tra i padri fondatori della birra italiana, non solo per motivi anagrafici, ma soprattutto per le strade aperte negli anni. La sola Tipopils basterebbe per presentare questo birrificio, ma sarebbe riduttivo rispetto alle tante produzioni e sperimentazioni che si sono succedute nei venticinque anni di attività, tra cui il progetto Klanbarrique e quello recente dedicato al mondo dei distillati. Altro pioniere del movimento artigianale italiano è il Birrificio Lambrate, nato nell’omonimo quartiere milanese. Tra i soci fondatori ci sono Giampaolo Sangiorgi, il Monarca della birra, e Fabio Brocca, il birraio.
LA BIRRA
Nato come brewpub, ben presto è andato oltre i confini di Via Adelchi, sede storica del birrificio milanese. Con un successo esteso fuori dai confini nazionali. Le birre di Lambrate sono tante, alcune classiche come la Montestella, pilsner iconica, o la Ghisa, elogio dei malti scuri, e le ultime nate confezionate in lattina, come l’Atomic e la Rocket realizzate per il venticinquesimo anniversario. A Comun Nuovo (Bg) troviamo Elav, birrificio che punto tanto sul consumo locale, favorito dalla presenza di quattro locali a proprio marchio nel bergamasco. Molto eclettica la produzione, con tante etichette che abbracciamo diverse filosofie brassicole. Punta di diamante è la Punks do it bitter, birra di ispirazione anglosassone, molto beverina. Altro pilastro di Elav è la Dark Metal, birra in cui giocano in grande equilibrio le tostature dei malti e l’amaro dei luppoli. Spostandoci a Desio (Mb) troviamo il Birrificio Rurale, un birrificio che in breve tempo ha conquistato grandi fette di mercato della birra artigianale italiana grazie alla grande capacità di produrre grandi birre che si ispirano a tradizioni brassicole di diverse provenienze. La Seta è una delle birre che hanno reso famoso il birrificio, grazie alla sua capacità di esprimere le caratteristiche dello stile (blanche) nella sua forma classica, speziata e beverina. Come la Seta, anche la 405040 interpreta lo stile delle Italian Pils in maniera egregia, con le note speziate ed erbacee che accompagnano la grande beva. In pieno centro a Monza, in Piazza Indipendenza, troviamo il Birrificio Carrobiolo, con annesso il pub. Pietro Fontana è l’artefice di questo progetto nato nel 2008 e che stupisce gli appassionati di birra artigianale per la capacità di alternare birre rigorosamente fedeli allo stile d’ispirazione a quelle innovative con ingredienti poco convenzionali nel mondo della birra, come il pomodoro e i funghi porcini. La sua Keller è molto beverina, caratterizzata dai sentori della crosta di pane e dalla luppolatura mai invadente. Grande esercizio di stile è la Mo Scanzati Azzo, Italian Grape Ale realizzata con mosto di Moscato di Scanzo, che regala note speziate e di frutti rossi.
Veneto
Il Veneto, insieme a Lombardia e Piemonte, è una delle regioni italiane che detiene il numero più alto di birrifici artigianali sul proprio territorio. Uno dei più conosciuti è Cr/Ak. L’impianto di produzione è a Campodarsego (Pd) ed è gestito da Anthony Pravato e Marco Ruffa. La filosofia del Birrificio Cr/Ak è quella di proporre birre dalla forte presenza di luppoli, anche se in grande equilibrio con le altre materie prime. Questo ha permesso a Cr/ Ak di affermarsi come Birrificio dell’Anno nell’edizione 2018 di Birra dell’Anno. Belle le lattine in alluminio, che hanno dato inizio a una svolta nell’utilizzo di questo contenitore in Italia. Molto interessante la linea Cantina, dedicata a Italian Grape Ale, Sour beer e birre invecchiate in botte. Altro nome importante nel mondo delle birre artigianali è 32 Via dei Birrai, il birrificio di Fabiano Toffoli, che produce a Pederobba (Tv). L’idea di base di Fabiano è quella di produrre birre che tengano alta l’asticella della qualità e che rispettino l’ambiente. Il fortissimo legame con il territorio si esprime con l’elaborazione di progetti che promuovono l’utilizzo di cereali locali come il farro e la sperimentazione sui luppoli autoctoni. Molte belle e di grande personalità le bottiglie, premiate negli anni scorsi come tra le più belle al mondo. Spostandoci in provincia di Vicenza, per la precisione a Isola Vicentina, troviamo il birrificio Birrone. Simone Dal Cortivo è il birraio di questo grande impianto da 60hl, uno dei più grandi in Italia, tra i birrifici artigianali. Le birre, quasi tutte di bassa fermentazione, sono caratterizzate dalla grande bevibilità, qualità fondamentale per attrarre l’attenzione di chi ama bere per il piacere di stare insieme. Facendo un salto in provincia di Venezia, arriviamo a Martellago, dove troviamo BAV, Birrificio Artigianale Veneziano, una realtà ormai consolidata e di grande affidabilità. Le birre sono prodotte con un occhio attento al rigore delle ricette originali cui s’ispirano, per avere una bevuta semplice e piacevole. Ritornando in provincia di Vicenza, a Sovizzo, troviamo un birrificio artigianale che sta crescendo sempre più nell’ambito della ricerca e della qualità dei singoli prodotti: Ofelia. Le birre prodotte da Andrea Signorini sono estremamente bilanciate e l’utilizzo di prodotti del territorio (cereali, spezie e frutta) non interferiscono con il grande equilibrio delle birre. Un birrificio artigianale cui prestare grande attenzione si trova a San Martino Buon Albergo, nei pressi di Verona. Il suo nome è Mastino ed è conosciuto per le sue birre di bassa fermentazione, senza però dimenticare alcune interessanti birre di alta prodotte in birrificio. Le lunghe maturazioni permettono a queste birre di essere molto pulite, sia nel bicchiere che al palato, garantendo una interessante bevibilità, senza andare a discapito della complessità generale della birra. Progetto interessantissimo, che mostra quanto vino e birra possano essere vicini, è quello di Sieman, azienda agricola nata dal lavoro di sei mani, quelle di tre fratelli, Marco, Daniele, Andrea Filippini. Nella loro azienda di Villaga, zona di Barbarano Vicentino, sui Colli Berici, si coltivano uve per i loro vini, che spesso trovano spazio nelle ricette delle birre, che fermentano con i lieviti indigeni dei vigneti di famiglia e maturano per molti mesi in botti di rovere.














