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Premessa
Giulia Fini, Valeria Saiu, Claudia Trillo
Premessa
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La terza edizione di UPhD GREEN ha confermato l’impegno a declinare l’impalcato metodologico di Urban Promo, fondato sul trasferimento di conoscenze e buone pratiche tra attori di diversi settori (università, societàcivile, pubbliche amministrazioni, imprese), attraverso la lente della produzione di ricerca all’interno dei dottorati. A tal fine, UPhD GREEN si conferma come spazio dedicato alle ricerche, condotte nell’ambito dei dottorati, che affrontano il tema dello sviluppo sostenibile con riferimento alla pianificazione urbanistica e territoriale, alla progettazione urbana e architettonica, alla valutazione e implementazione delle politiche urbane. L’obiettivo di promuovere e condividere idee innovative emerse dai corsi di dottorato di ricerca, sollecitando una discussione su differenti visioni, metodologie e strumenti operativi messi in campo per promuovere la trasformazione “green” della città, del territorio e dell’architettura, si consolida in una raccolta di scritti selezionati, oggetto di questo numero speciale, e in una triplice intervista ad esperti di settori complementari, ovvero universita’, ricerca ed impresa. In linea con quanto anticipato nella seconda edizione, la terza edizione del convegno esplicita come quadro concettuale di riferimento i Sustainable Development Goals (SDGs) dell’Agenda ONU 2030 ed in particolare il Goal n.11 “Sustainable Cities and Communities”. In risposta a questa sollecitazione, la raccolta di scritti offre uno spaccato significativo sull’attuale stato della ricerca nei dottorati italiani, mostrando come la complessita’ dell’approccio teorico dell’Agenda ONU sia stata recepita, ancorché in maniera non sempre esplicita, all’interno delle tematiche e delle loro declinazioni. Il tema della sostenibilità appare ormai come una necessità di carattere trasversale piuttosto che una nicchia intellettuale o professionale, tuttavia proprio questa sua diffusione sta portando inevitabilmente ad uno smarginamento dei confini e degli ambiti di applicazione, nonché del significato ontologico del termine. Appare chiaro che le due visioni dominanti relative alla sostenibilita’ nella pianificazione, l’una di matrice tecnicistico-ingegneristica, l’altra di matrice umanistica ed olistica, non sono affatto sempre interconnesse, al contrario, rivelano risvolti operativi talvolta contraddittori o addirittura antagonisti. Si pensi ad esempio al fenomeno della cosiddetta greenification, ovvero agli effetti inattesi delle infrastrutture del verde sulle dinamiche di esclusione sociale e gentrification. Rispetto a tali ambiguità, il ruolo della ricerca appare determinante, in quanto grazie al rigore scientifico e alla esplicitazione di metodologie e criteri è possibile fare chiarezza su potenziali distorsioni nell’uso di terminologie e concetti. In tal senso, grande è la responsabilitàin capo ai giovani ricercatori.
Oggi, di fronte alla crisi sistemica generata dalla pandemia attivatasi nel 2019, emergono con forza concetti che danno nuova forza ai principi cardine di Agenda 2030, ovvero: (1) l’intelligenza collettiva internazionale ha consentito di bruciare i tempi della ricerca di soluzioni, dunque è ormai chiaro che la comunità scientifica ha l’obbligo di moltiplicare le opportunità di scambio e di cooperazione nel tentativo di supportare le comunità a risolvere le sfide epocali in corso; (2) la strada smart non è la panacea, il volto oscuro della tecnologia che sta tiranneggiando l’erogazione di servizi essenziali è emerso finalmente con chiarezza; si pone pertanto l’urgenza di soluzioni piu’ integrate e sofisticate, e soprattutto, più umane; (3) l’integrazione tra diverse scale, tra chi governa e chi è governato, è l’unica modalità possibile ed efficace per attuare le strategie di resilienza. In questo senso, appare ancora più pregnante il messaggio lanciato da Agenda 2030, con l’enfasi posta sulla governance, l’importanza attribuita alla necessità di perseguire unitariamente obiettivi di equità e sostenibilità ambientale, ed infine la consapevolezza che l’attuazione dei target relativi ai 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’agenda deve essere perseguita attraverso un impegno collettivo e sistemico. Pertanto, la sollecitazione rivolta da UPhD Green ai giovani ricercatori di esplicitare la correlazione della loro attività di ricerca rispetto alla cornice concettuale degli SDG (Obiettivi di Sviluppo Sostenibile di Agenda 2030) va nella direzione di ricondurre a denominatore comune gli sforzi attuati da divese direzioni.