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E.S.C.=A.+P.+E. : verso una città sostenibile europea

Gaetano Giovanni Daniele Manuele

E.S.C.=A.+P.+E.: verso una città sostenibile europea

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Parole chiave

Sustainability, ecological, public spaces, mobility

Lingua Italiano

Email

gaetanomanuele@yahoo.it

Affiliazione

Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria, Dipartimento DARTE

Corso di Dottorato

Architettura

Curriculum

Pianificazione e progettazione della Città mediterranea

Ciclo 26° Tutor Antonio Taccone

Coordinatore del Dottorato

Daniela Colafranceschi

Responsabile del Curriculum

Concetta Fallanca

SSD

Icar/21 - Urbanistica

Altri SSD:

Icar/15 - Architettura del paesaggio Icar/20 – Tecnica e pianificazione urbanistica

Settori ERC di riferimento

SH3_1 Ambiente, risorse e sostenibilità SH3_7 Migrazione SH3_8 Mobilità, turismo, trasporti e logistica SH3_9 Sviluppo e architettura territoriale, uso del suolo, pianificazione regionale

Tema generale

La parola “fuga” indica un atto che viene compiuto in presenza di situazioni drammatiche. Si fugge per lo scoppio di un incendio, a causa di un terremoto, perché privati della propria libertà. L’utilizzo del termine ESCAPE non è casuale, si vuole sottolineare la situazione drammatica della città contemporanea e come non si possa più attendere ma si debba “fuggire” verso una città realmente sostenibile. La parola ESCAPE è però anche un acronimo, che forse sarebbe più corretto definire “formula”, (European Sustainable City=Accessible+Public+Ecologic), la quale racchiude l’aspirazione della ricerca, ovvero dimostrare che una città sostenibile europea si possa ottenere elevandone la qualità dell’accessibilità, della sua sfera pubblica e di quella ecologica. La ricerca sostiene come lavorando su singole componenti, attraverso azioni a scale diverse, si possa determinare la qualità dell’insieme. ESCAPE riporta, nelle 1.181 pagine, un ampio ventaglio di soluzioni e strategie che possono elevare la qualità dell’accessibilità, della sfera pubblica ed ecologica della città, divenendo un prezioso supporto per chi voglia compiere scelte sostenibili per la propria città.

Oggetto specifico

ESCAPE propone un approccio alla città multidisciplinare, multiscala e partecipato. Saperi differenti devono lavorare contemporaneamente sulla città e per migliorare la qualità urbana oltre a macroazioni urbane vanno adottate microsoluzioni di dettaglio. Può essere dunque utile adottare macrostrategie come quelle alla base del sistema di distribuzione delle aree gioco per bambini a Stoccolma – dove le aree gioco vengono dislocate secondo le età dei bambini a cui sono rivolte – o come quella adottata per ridurre l’impatto del vento nel quartiere di Valdespartera a Saragozza – dove alcuni alti edifici sono stati collocati con l’intento di schermare dal vento le aree pubbliche –, ma è altrettanto proficuo adottare microsoluzioni come ad esempio i cestini Green Being per il riuso dei giornali a Chicago o le bat box che favorendo la nidificazione dei pipistrelli diminuiscono la presenza di zanzare in città. La comunità deve essere protagonista delle scelte e va creata una città a misura di soggetti deboli. Essa deve avere un ruolo centrale nella scelta delle soluzioni da adottare. Gli spazi devono essere strutturati attraverso la partecipazione dei cittadini, non solo in fase progettuale ma anche realizzativa, per favorire la socialità. Emblematico il caso del parco di Superkilen a Copenaghen dove la progettazione e la realizzazione è stata compiuta con gli abitanti, favorendo così socializzazione ed integrazione degli immigrati.

Obiettivi

La tesi intende indagare la dimensione collettiva dell’abitare, come strumento La ricerca si è posta l’obiettivo di formulare alcune strategie che potessero migliorare la qualità dell’accessibilità, della componente pubblica e di quella ecologica della città.

Sono state individuate difatti le seguenti strategie principali: Per la sfera della città accessibile: 1. Creare un efficiente sistema del trasporto pubblico 2. Assicurare la sicurezza negli spostamenti 3. Incentivare la soft mobility 4. Garantire il diritto allo spostamento a tutti gli individui Per la sfera della città pubblica: 1. Creare luoghi che assicurino il soddisfacimento dei bisogni dell’individuo 2. Creare luoghi che favoriscano l’interazione fra individui 3. Creare luoghi capaci di garantire la protezione dell’individuo (safety 4. Creare luoghi che garantiscano la sicurezza (security) 5. Creare luoghi che siano espressione di una comunità Per la sfera della città ecologica: 1. Individuare azioni che riducano il consumo di risorse 2. Creare un adeguato sistema del verde in ambito urbano Per ognuna delle strategie sono state individuate delle sotto-strategie ed individuate delle soluzioni, a diversa scala, che potessero contribuire a realizzarle. Un obiettivo della tesi è stato difatti produrre un quadro variegato di strategie e soluzioni che potessero contribuire a migliorare la qualità della vita dei cittadini rendendo la città realmente sostenibile.

Indicazioni di tipo metodologico

La ricerca si avvalsa dell’analisi di alcuni casi studio europei a supporto della Approfondendo lo studio delle buone pratiche si è arrivati alla consapevolezza che per poterne avere un giudizio esaustivo, si dovessero visitare i siti in cui esse venivano applicate. Solo attraverso un approccio diretto, ovvero recandosi sui luoghi delle buone pratiche e discutendo con chi ne usufruisce, si possono ricavare i reali pregi e difetti. Non potendo visitare tutti i siti delle buone pratiche analizzate, si è pensato di ideare un approccio del tutto originale denominato “multimediale”. Accanto alla consultazione di testi accademici, riviste specializzate e report tecnici inerenti le best practices, si sono difatti ricavate info su di esse attraverso visite virtuali nei luoghi di applicazione con Google Street View, visione di video Youtube, analisi della rassegna stampa locale, lettura di forum frequentati dalla comunità locale che le fruiva, per capirne vantaggi e svantaggi. La ricerca inoltre apre un dibattito sull’importanza in urbanistica delle microsoluzioni urbane capaci di risolvere i piccoli problemi di una comunità. L’autore li considera elementi fondamentali e non trascurabili nel ridisegno di una città. La felicità è infatti sentimento astratto fatto di piccoli attimi che si disperdono spesso nella sistematicità dell’usuale, provare a favorirne la diffusione nell’urbano rendendo più semplici e gradevoli le quotidiane attività degli individui è dovere irrinunciabile per chi si occupi della città.

Domanda di ricerca

Attraverso quali strategie, azioni e soluzioni di dettaglio si può rendere una città europea realmente sostenibile?

Luoghi indagati

Sono state indagate oltre 300 buone pratiche provenienti da tutto il mondo

Figura 1 | Sintesi dell’“approccio multimediale” ideato per una migliore valutazione delle buone pratiche. Fonte: elaborazione dell’autore. Figura 2 | Protezione degli spazi pubblici dai venti attraverso gli edifici, quartiere ecologico di Valdespartera, Saragozza, Spagna. Fonte: elaborazione dell’autore e foto tratta da http://www. grupo-roca.net/img/fotos_historicas/foto27.jpg.

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