Riorganizzazione spaziale e downscaling nel progetto della sicurezza urbana Luca Domenella Università Politecnica delle Marche SIMAU – Dipartimento di Scienze e Ingegneria della Materia, dell'Ambiente ed Urbanistica Email: l.domenella@staff.univpm.it
Giovanni Marinelli Università Politecnica delle Marche SIMAU – Dipartimento di Scienze e Ingegneria della Materia, dell'Ambiente ed Urbanistica Email: g.marinelli@staff.univpm.it
Francesco Rotondo Università Politecnica delle Marche DICEA – Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Architettura Email: f.rotondo@staff.univpm.it
Abstract Gli strumenti a supporto della prevenzione e protezione dal rischio sismico si configurano e caratterizzano in funzione delle finalità e degli obiettivi settoriali perseguiti, risultando troppo spesso scarsamente integrati con quelli di pianificazione territoriale e paesistico-ambientali. L’unità di analisi e di applicazione di questi strumenti risulta il più delle volte circoscritta entro il confine amministrativo comunale, limitando le valutazioni di vulnerabilità sismica ai singoli centri urbani e nuclei insediativi, trascurando la dimensione territoriale sovracomunale. Diviene quindi necessario porsi interrogativi circa le possibili strategie da introdurre per ridurre le criticità emerse a seguito del sisma ed elevare il livello di sicurezza dei territori fragili del Centro Italia. L’approccio legato alla temporaneità, intrinseca della fase emergenziale, deve necessariamente essere superato in favore di strategie volte ad associare al piano di “ri-costruzione” un progetto di “ri-abitazione” fondato su strumenti e strategie innovative in cui prevenzione, qualità urbana e sicurezza assumono un ruolo comprimario; strategie volte ad accettare il rischio come elemento permanente con il quale confrontarsi per integrare questa “componente strategica” nel progetto urbanoterritoriale e socio-economico della rigenerazione dei territori, orientando le scelte future in materia di organizzazione spaziale, gerarchica, funzionale di città e territori. Lo studio si concentra sul cratere sismico della Regione Marche, focalizzando l’attenzione sugli strumenti a supporto della sicurezza sulle strategie di prevenzione per la costruzione di nuovi e complessi equilibri urbano-territoriali. Parole chiave: progetto della sicurezza, seismic risk and preparedness, strategia nazionale aree interne
1 | Territori fragili in contrazione: Il cratere sismico dell’Italia centrale Il Sisma 2016 che ha colpito i territori del Centro Italia, ha coinvolto 4 Regioni, 10 Province e 1391 Comuni per un totale di circa 8.000 kmq, raggiungendo magnitudo 6,5 Mw con la scossa del 30 Ottobre, e radendo al suolo preziosissimi centri storici. Fenomeno per intensità maggiore al terremoto che colpì L’Aquila nel 2009 considerato “il quinto più disastroso della storia moderna del nostro paese”, non tanto per il numero delle vittime, quanto per l’intensità del fenomeno (Sisma 2009 – L’Aquila: magnitudo 6,3 Mw) rispetto all’area colpita (Oliva, 2012). Tra le regioni colpite, la Regione Marche è risultata la più danneggiata, con ingenti danni in 86 Comuni su totale di 139 ricadenti nel cratere sismico 2016. Per le Marche, il bilancio complessivo è stato assai rilevante: oltre 104 mila edifici danneggiati, 54 mila edifici evacuati e 32 mila sfollati, di cui da subito 28.500 hanno usufruito dei Contributi di Autonoma Sistemazione (CAS) e circa 3.400 persone sono state sistemate nelle strutture ricettive della costa adriatica. Dal 1° Gennaio 2017 è stato istituito il comune di Valfornace dalla fusione dei comuni di Fiordimonte e Pievebovigliana. Il numero dei comuni ricadenti nel “cratere sismico” si riduce a 139, rispetto ai 140 individuati dai D.l. 186/2016 e 8/2017. 1
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Resilienza nel governo del territorio. A cura di Brunetta G., Caldarice O., Russo M., Sargolini M. Planum Publisher e Società Italiana degli Urbanisti, Roma-Milano 2021 | ISBN: 978-88-99237-31-8 | DOI: 10.53143/PLM.C.421