Il progetto di suolo della rete ciclabile come contributo alla resilienza urbana Antonio Alberto Clemente Università degli Studi “G. d’Annunzio” Chieti-Pescara Dd’A – Dipartimento di Architettura di Pescara Email: antonio.clemente@unich.it
Abstract Il tema che si intende indagare è la potenziale interdipendenza tra rete ciclabile e gestione delle acque meteoriche. Attualmente ciclabilità e allagamenti urbani sono affrontati separatamente. Occorre superare la separatezza e immaginare la rete ciclabile come infrastruttura ambientale che sappia contribuire alla resilienza urbana, mediante un progetto in cui il suolo non sia più, soltanto, il supporto per il transito delle biciclette. L’obiettivo è contribuire a una migliore raccolta e gestione delle acque meteoriche alternativa al sistema fognario. Lavorare su questa ipotesi obbliga a pensare diversamente, a essere più attenti alle specificità del contesto; ad assumere come centrale la nozione di spazio pubblico; ad andare oltre l’idea di rete monofunzionale. Boston, San Rafael, Zwolle e Copenhagen si sono interrogate su come trasformare l’acqua da agente generatore di condizioni di rischio, in risorsa strategica per la resilienza urbana, utilizzando anche la rete ciclabile per contribuire a una migliore raccolta e la gestione delle acque meteoriche, con particolare attenzione a: lo spazio della rete (riservato al transito) e ai materiali utilizzati per realizzarlo (asfalto poroso, canali sotterranei per lo scorrimento delle acque); lo spazio associato alla rete con le green stormwater infrastructures che contribuiscono al drenaggio; i contesti attraversati dalla rete ciclabile e i rapporti che essa instaura con lo spazio pubblico. In questo modo la rete ciclabile può diventare la parte infrastrutturale di un più ampio progetto di suolo in grado di innescare processi di sviluppo sostenibile e di resilienza urbana. Parole chiave: rete ciclabile, progetto di suolo, resilienza
1 | Introduzione Negli ultimi anni, la città medio-adriatica ha visto aumentare sia gli allagamenti urbani (ENEA, 2019), sia il numero di chilometri di piste ciclabili (Comuni Ciclabili, 2019). Gli allagamenti urbani, in particolar modo quelli derivanti da fenomeni atmosferici estremi, sono in costante aumento sia per frequenza sia intensità (ISPRA, 2018). Naturalmente, questo non è senza conseguenze. Dal punto di vista ambientale, per l’inquinamento derivante dallo scorrimento delle acque superficiali nelle quali confluisce non solo la pioggia ma anche la portata di ritorno del sistema fognario; sotto il profilo economico, per i danni a infrastrutture, patrimonio culturale, tessuto residenziale e aree produttive; socialmente per i rischi cui è sottoposta la popolazione. Tale condizione deriva principalmente da tre fattori tra loro strettamente connessi: l’eccessiva urbanizzazione delle aree urbane, la conseguente impermeabilizzazione del suolo, cui si associa una rete fognaria del tutto inadeguata a sopportare i fenomeni di stress derivanti dai fenomeni alluvionali (ISPRA-SISTAN 2020). La ciclabilità è diventata l’emblema della sostenibilità. Sono noti i molteplici effetti positivi come l’incremento esponenziale del volume d’affari legato alla bike economy (BikEconomy, 2019), la crescita occupazionale che il settore ha fatto rilevare con riferimento sia alla produzione di biciclette, sia all’indotto che ne deriva, sia all’impiego della mano d’opera necessaria alla realizzazione delle nuove piste ciclabili (ISFORT, 2018). Accanto a questi aspetti economico-sociali si va consolidando, sempre di più, la consapevolezza dei molteplici benefici ambientali derivanti dall’uso della bicicletta come mezzo di trasporto: diminuzione dell’inquinamento acustico e atmosferico, minore produzione di polveri sottili, riduzione delle emissioni di CO2, più bassa incidenza di problemi cardiovascolari ecc. Tuttavia, allagamenti urbani e ciclabilità appaiono fenomeni separati che non condividono nulla. Appaiono del tutto indipendenti. Da un lato, l’aumento dei chilometri di piste ciclabili è visto come direttamente proporzionale all’incremento della mobilità sostenibile e, dall’altro, gli allagamenti urbani continuano a essere percepiti come un’emergenza periodica alla quale dare, di volta in volta, una risposta per riportare, nel minor tempo possibile, la situazione alla normalità. Una risposta che arriva, spesso, grazie all’intervento dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile.
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Resilienza nel governo del territorio. A cura di Brunetta G., Caldarice O., Russo M., Sargolini M. Planum Publisher e Società Italiana degli Urbanisti, Roma-Milano 2021 | ISBN: 978-88-99237-31-8 | DOI: 10.53143/PLM.C.421