VOLUME 09 | XXIII Conferenza Nazionale SIU

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La città scompare tra gentrification ed individualizzazione “smart”? Stefano Aragona Università Mediterranea di Reggio Calabria Dipartimento PAU - Patrimoni, Architettura, Urbanistica Email: saragonai@unirc.it

Abstract Prima della pandemia legata al Covid – 19 molte attività stavano “smaterializzandosi” facendo venir meno aree di mercato ed i luoghi di incontro per il loro svolgimento. Ciò in un quadro che da tempo vedeva nelle parti più pregiate, nei centri storici delle città, la scomparsa degli abitanti originari, delle attività antiche, delle botteghe e dei negozi di vicinato. Gentrification che crea inequità spaziale e trasforma questi in tante Disneyland (Augè, 1999). La città, nata come spazio di commercio e di spinte di socializzazione (Appold & Kasarda, 1990), a rischio scomparsa. Con gran parte delle amministrazioni locali da anni senza più politiche urbane per fronteggiare questi rischi sia per la crescente ricerca di risorse finanziarie e sia anche per la conseguente apertura alla speculazione finanziaria immobiliare (Tocci, 2010). Così viene tradita la finalità dell’’Urbanistica moderna ovvero rendere lo spazio antropizzato sempre più vivibile e socialmente equo. O forse la mancata attenzione agli spazi pubblici già ne gettava le basi L’accellerazione turboliberista avviatosi dagli anni ’90, l’esponenziale perdita di potere della politica (Harvey, 2012) ha dato cattivi risultati quindi le strategie vanno modificate. Nel frattempo l’attuale distanziamento sociale necessario per arginare la pandemia sollecita il ricorso a prodotti ed attvità on-line. Questo fa venir meno le economie di scala e di agglomerazione: entrambe base economica della città. Attraverso l’analisi della nuova fenomenologia si intende vedere come sia possibile confrontarsi con tali sfide, con particolare attenzione innanzitutto ai Goal - Educazione di qualità e Goal 11 - Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili (UN, 2015) pure finalità di Smart City (UE, 2010). Parole chiave: digitalizzazione, equità territoriale, tempi e spazi

Lo scenario sociale e spaziale in mutazione Prima del covid 19 la globalizzazione non controllata stava trasformando le città ed i terrirori e l’innovazione nei mezzi di comunicazione, materiali ed immateriali ne è stata strumento essenziale. Telematica, trasporto aereo, alta velocità hanno, al tempo stesso, sollecitato lo scambio di informazioni ed aumentato in modo esponenziale il movimento e reso più indipendenti e libere le persone. Facendo crescere la individualizzazione, la destrutturazione dei corpi sociali, il senso di onnipotenza di ciascuno. Questo in un quadro complessivo che vedeva un arretramento della politica per lasciare la regia di tutto ciò alla finanza, di fatto incontrollata. L’esito è stato un enorme aumento delle diseguaglianze sociali, il crescente ed iniquo uso dello spazio. Situazione di cui già si parlava nel 1993 in La città virtuale paventando le conseguenze negative se vi fosse stato il disimpegno ora ricordato. Proseguendo l’approccio fenomenologico adesso occorre immergersi nei nuovi accadimenti legati al covid. Nuovi così come era la telematica – impossibile prima delle scoperte e diffusione dell’informatica1 – poco più di tre lustri e mezzo addietro. Nuova anche sembra la pandemia poiché quella dei primi decenni del secolo XX era stata del tutto obnubilata, coperta, nonostante le decine di milioni di deceduti2 . A causa della pandemia si stima che oltre 8 milioni di italiani abbiano o stiano ancora svolgendo teleattività (Fondazionne G. Di Vittorio, 2020). Ed oltre il 60% desidererebbero continuare a svolgere il proprio lavoro secondo tale modalità poiché come, viene evidenziato «...Il 94% delle lavoratrici e dei lavoratori che hanno risposto al questionario sono d’accordo sul fatto che lo Smart Working faccia risparmiare tempi di pendolarismo A cui seguirono scelte amministrative nel senso di liberalizzazione del mercato/sistema nelle comunicazioni immateriali – quelle via voce e video – e materiali ovvero aereo e ferroviario, di cui succesivamente si daranno approfondimenti. 1

Le altre grandi minacce come l’HIV dopo il grande allarme susscitato è poi rimasto circoscritto a gruppi di popolazione e la scoperta di cure ne ha sempre più attutito l’impatto, mentre il rischio Ebola non ha avuto l’espansione che si è temuto e – nel silenzio di gran parte dei media – ha colpito e continua a colpire aree non ricche del Pianeta e comunque sembra essere sotto controllo. 2

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Innovazione tecnologica per la riorganizzazione spaziale. A cura di Murgante B., Pede E., Tiepolo M. Planum Publisher e Società Italiana degli Urbanisti, Roma-Milano 2021 | ISBN: 978-88-99237-36-3 | DOI: 10.53143/PLM.C.921


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