Plastica biodegradabile: Che cosa è?

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Ci sono produttori di plastiche biodegradabili in Italia?

la plastica segua un ciclo naturale analogo a quello delle foglie degli alberi. Ciò avviene se la plastica biodegradabile viene trattata insieme agli scarti organici. Se, invece, la plastica biodegradabile arriva in discarica questi cicli sono interrotti, perché le moderne discariche sono isolate dal terreno e quindi dal contatto con la natura. Alcune plastiche biodegradabili sono basate su risorse rinnovabili (ad es. l’amido). Questo significa che il componente rinnovabile nella plastica biodegradabile partecipa al ciclo naturale (‘dalla natura alla natura’) e contribuisce solo in modo minimale all’effetto serra, avvicinandosi molto all’ideale di utilizzo sostenibile di beni e risorse.

Si. L’Italia è stata una delle prime in Europa a produrre plastiche biodegradabili con il marchio Mater-Bi® ad avviare questo nuovo mercato. L’Italia vanta numerosi trasformatori di materie plastiche che introducono plastiche biodegradabili nei loro prodotti.

Posso evitare l’uso di plastiche biodegradabili? Certamente. Si possono raccogliere i rifiuti organici in contenitori permanenti dai quali essi vengono svuotati direttamente nei cassonetti per i rifiuti organici. Si faccia attenzione a separare i sacchetti in plastica biodegradabile dagli imballaggi di plastica generica e a smaltirli adeguatamente. In questo modo si otterrà una ‘impronta ecologica’ sarà quasi ideale, almeno per quanto riguarda la plastica. Ogni volta che è possibile si invita ad usare prodotti permanenti (non usa-e-getta) e ad evitare l’utilizzo di beni non necessari.

Si può smaltire la plastica biodegradabile nell’ambiente naturale? No. Le plastiche biodegradabili si decompongono in modo ottimale solo durante il processo di lavorazione industriale dei rifiuti organici. In natura tale processo è fortemente rallentato. Tutti i rifiuti, se smaltiti direttamente in natura, rovinano l’ambiente e sono nocivi per gli animali alla stessa stregua delle plastiche non biodegradabili.

Questo opuscolo informativo fa parte del progetto internazionale.PLASTiCE:

La plastica biodegradabile contribuisce all’inquinamento marino? Sicuramente si, se smaltita irresponsabilmente nell’ambiente. Tuttavia, le plastiche biodegradabili finiscono col decomporsi in ambiente naturale e nel lungo termine non rappresentano una reale minaccia. Va sottolineato che negli ambienti acquatici e nel mare le temperature più basse e le basse concentrazioni di microrganismi rallentano la decomposizione rispetto a quanto accade in terreno o in cumuli di compostaggio. Nonostante questo, la decomposizione delle plastiche biodegradabili in acqua è molto più veloce rispetto alle plastiche non biodegradabili, che rappresentano una seria minaccia per la biodiversità e per gli organismi acquatici.

ppo nel Centro Europa Il progetto Plastice promuove lo svilu tiche; in particolare favorisce di filiere innovative per le bio-plas plastiche basate sull’impiego l’uso di plastiche biodegradabili e propone di migliorare la di risorse rinnovabili. Il progetto si livello industriale che di percezione di questi materiali sia a contribuisce a creare un quadro utilizzatore finale. Plastice, inoltre, iare la collaborazione ed il regolatorio ordinato e ad incoragg do della ricerca e l’industria. trasferimento di conoscenza tra mon

Dove si possono acquistare sacchetti di plastica biodegradabili e quanto costano?

tral2013.eu) cofinanziato dal FESR (Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale) disegno: Lukatarina

I sacchetti di plastica biodegradabile si trovano nei supermercati e negozi ben forniti; peraltro, essendo ancora poco diffusi e prodotti su piccola scala, hanno un costo superiore a quello dei sacchetti tradizionali.

Il progetto è realizzato nell’ambito del programma CENTRAL EUROPE (www.cen-

Visita il nostro sito web:

www.plastice.org


Questo opusco lo introduce il concetto di plas tica biodegrada bile e rispond e alle domande più comuni su questi nuovi m ateriali.

Come si può distinguere la plastica biodegradabile dalla plastica ordinaria? La plastica biodegradabile non è visibilmente diversa da quella ordinaria non biodegradabile. Per identificarla con sicurezza si deve ricorrere ad un marchio che deve chiaramente indicare che il prodotto è biodegradabile o è destinato al compostaggio. Questo viene attestato senza ambiguità da uno specifico logo di certificazione (vedi figura) che riporta anche il numero di certificato. Tutti i marchi privi di logo di certificazione, che riportano scritte del tipo “eco-compatibile”, “100% biodegradabile” o similari indicano che non è stato provato che il materiale sia effettivamente biodegradabile o adatto al compostaggio. Si consiglia di evitare di acquistare tali prodotti. Occhio all’etichetta quindi.

Cosa si intende per plastica biodegradabile? La plastica biodegradabile è una plastica che viene riconosciuta come alimento dai microrganismi e viene metabolizzata (scomposta) in composti come anidride carbonica, acqua e biomasse.

Come avviene la biodegradazione? La plastica biodegradabile si decompone sotto l’azione combinata di fattori abiotici (“non viventi”, come raggi UV, acqua, calore) e fattori biotici (“viventi”, cioè microrganismi quali batteri, funghi, alghe). Durante il primo stadio il materiale perde coesione e si disintegra in frammenti. Nel secondo stadio, gli organismi metabolizzano questi frammenti.

La disintegrazione è indice di biodegradabilità del materiale? No: la disintegrazione o la frammentazione è solo il primo stadio del processo di degradazione che produce semplicemente frammenti più piccoli dello stesso materiale. I materiali non certificati come biodegradabili non vengono metabolizzati da microrganismi e possono inquinare l’ambiente per lunghi periodi di tempo.

A destra: I loghi di certificazione più comuni per plastiche adatte al compostaggio.

Quali prodotti sono fatti con plastiche biodegradabili? Le plastiche biodegradabili possono essere utilizzate per produrre la maggior parte dei prodotti in plastica. I prodotti più comuni sono i sacchetti biodegradabili utilizzati per i rifiuti organici domestici.. Le plastiche biodegradabili sono ampiamente usate anche per produrre imballaggi, oggetti per il catering (posate, bicchieri, piatti), prodotti per l’igiene, prodotti usati in agricoltura, etc... Sono anche presenti in molti prodotti definiti ‘ecologici’ ed il loro utilizzo è in continua crescita.

Se una busta di plastica biodegradabile si bagna, si decompone? No. Le buste in plastica biodegradabile hanno le stesse caratteristiche delle buste in plastica tradizionali. Il loro processo di decomposizione richiede tempi più lunghi e può avvenire in particolare nelle condizioni di compostaggio industriale.

Che cosa devo fare della plastica biodegradabile quando diventa un rifiuto?

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Le plastiche biodegradabili derivano da risorse rinnovabili? Non necessariamente. La plastica biodegradabile può essere prodotta da risorse fossili (non rinnovabili) così come da biomasse (risorse rinnovabili). La biodegradabilità non è determinata dalle materie prime utilizzate, ma dalla natura (struttura) del materiale. In ogni caso la maggior parte delle plastiche biodegradabili disponibili sul mercato deriva da risorse rinnovabili.

Le plastiche biodegradabili possono essere smaltite insieme ai rifiuti organici. Il corretto trattamento delle plastiche biodegradabili comprende sia la decomposizione aerobica, in presenza di ossigeno, (ad esempio il compostaggio) o la decomposizione anaerobica, in assenza di ossigeno, (processo utilizzato per produrre il biogas). Si raccomanda di non gettare i prodotti in plastica biodegradabile insieme agli altri imballaggi in plastica, in quanto sono due tipologie di materiale diverse e potrebbero creare problemi se riciclate insieme. Alcune plastiche biodegradabili richiedono più tempo per decomporsi in cumuli di compostaggio domestico rispetto ai tempi del compostaggio industriale, poiché in quest’ultimo le temperature vengono mantenute a livello più elevato.

Le plastiche biodegradabile rispettano l’ambiente più di quelle ordinarie? Si. Le plastiche biodegradabili si decompongono in componenti naturali come acqua, anidride carbonica e biomassa e non inquinano l’ambiente nel lungo periodo. Questo assicura che


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