Wonder Cortina #18 - Winter 2023

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....a world of it’s own!

theviewlugano.com




© Karl Ludwig Prinz

Darsi appuntamento qui è come entrare in un piccolo mondo, che ti offre calore, ospitalità e soddisfa ogni tuo desiderio: 100 mila articoli, 200 persone al tuo servizio, 130 anni di esperienza, nel grande magazzino più importante delle Dolomiti. Quando sei a Cortina, vieni in Cooperativa. Corso Italia, 40 – tel. 0436 861245 info@coopcortina.com – www.coopcortina.com




editorial È iniziata la stagione invernale, e anche quest’anno per la Perla delle Dolomiti si prospetta un tutto esaurito. Molti alberghi sono chiusi e in fase di ristrutturazione per arrivare in splendida forma all’appuntamento dei prossimi Giochi olimpici invernali Milano -Cortina del 2026. Ma la tipica accoglienza non manca, così come non mancano le aspettative. Si vive ancora in quel clima di incertezza tutta italiana relativa alle infrastrutture, una su tutte il rifacimento della pista da Bob, che a tutt’oggi resta un mistero perché non è ancora chiaro se e come verrà realizzata. E siamo, ovviamente, in grande ritardo. Ma le Olimpiadi rappresentano una grande occasione da sfruttare al meglio per diverse ragioni. Per usufruire dei finanziamenti finalizzati a migliorare infrastrutture di cui Cortina potrà beneficiare per anni, ma anche godere della risonanza internazionale dell’evento e riposizionarsi nell’Olimpo delle località montane, una presenza che le spetta per diritto naturale (è proprio una località magica). Per quanto riguarda servizi e qualità dell’ospitalità questa va conquistata con merito, lavoro e competenza. Noi di WONDER CORTINA ci crediamo, da sempre. Ne è testimonianza questo magazine, che da ormai 12 anni editiamo con grande passione. La bellezza va condivisa, fate girare… Buona lettura

Matteo Galbiati CEO Platinum Media Lab


Studio da la Vergine delle Rocce B, 2021, Tecnica mista (resina, terra, foglie, radici, insetti...) su tavola, cm 120 x 90 Melancholia, 2021, Collage su stampa diretta su vetro acrilico su dibond in cornice americana, cm 90 x 110

CORTINA D’AMPEZZO (BL) - Piazza Silvestro Franceschi 7 28.12.2023 - 02.04.2024

VENEZIA T. +39 041 5230357 venezia@continiarte.com

www.continiarte.com

CORTINA T. +39 0436 867400 cortina@continiarte.com


contents 13

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rubriche 8

Editorial

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News - La Cortina che verrà

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Trend - Sporty-Chic #1

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Trend - Sporty-Chic #2

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Trend - Boots #1

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Trend - Boots #2

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Trend - Semi-Dark Nights

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Fashion Award - YAYI for women

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Fashion Dior - Messico al femminile

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Jewels Bartorelli - Time is precious

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Art Galleria Contini - Omaggio all’arte contemporanea

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Luxury Aviation Sempre più in alto

SERVIZI 38

Gifts Per le feste

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Interiors Piena di sole


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contents

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58 92

102

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SERVIZI 58

Interiors Cesa del louf

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Anniversary In caso di neve Colmar

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Interiors Da maso a rifugio di charme

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Travelling Namibia tra dune, deserti e oceano

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Design Arredi & Complementi

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Hotellerie Il culto dell’ospitalità

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Mise en place Decorazioni a tavola

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Destinations Da Antigua a Sint Maarten

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Food A tutto Alajmo

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Venetian Arts Arte e Materie

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Wine Dietro e dentro il vino

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Car Hyper Suv



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news LA CORTINA

CHE VERRÀ

L’autorevole parere del Primo Cittadino a proposito della “nuova” Cortina

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ortina d’Ampezzo, la Perla delle Dolomiti, si anima con fervente attesa e preparativi meticolosi in vista dei Giochi Olimpici Invernali del 2026. Nel corso dell’ultimo anno, l’Amministrazione comunale ha lavorato per l’avanzamento dei lavori preliminari e le progettazioni, che stanno raggiungendo il loro compimento. Vi è un chiaro auspicio che il 2024 segni l’inizio dell’era dei cantieri, un periodo non solo di cambiamenti tangibili ma anche di una nuova narrativa. L’accento viene posto sull’importanza di mostrare le trasformazioni che le Olimpiadi apporteranno a Cortina, non solo in termini di infrastrutture e riqualificazioni urbane, ma anche per quanto riguarda l’accessibilità. Cortina punta a diventare un modello di inclusività, un luogo dove l’accesso è garantito a tutti senza barriere, simbolo di un’Italia che accoglie e si apre al mondo. Per realizzare questa visione ambiziosa, è fondamentale che la Pubblica Amministrazione e i soggetti privati collaborino strettamente, lavorando in sinergia verso un obiettivo comune. Solo attraverso un impegno congiunto e un allineamento delle visioni si potrà raggiungere l’eccellenza desiderata e trasformare Cortina in un palcoscenico mondiale, pronto a brillare sotto i riflettori delle Olimpiadi. Sono in fase di definizione le progettazioni che prenderanno luce sul territorio di Cortina d’Ampezzo nella primavera 2024. Come Comune stiamo lavorando assiduamente per quanto di nostra competenza, nel coordinare le esigenze di Mico in merito alla gestione dei giochi. Abbiamo la necessità di dare una narrazione positiva dove si mettano a terra le opere che vedranno Cortina lanciata verso un turismo inclusivo, stiamo ridisegnando la Cortina dei prossimi 20 anni e non possiamo disattendere le aspettative.” Gianluca Lorenzi, Sindaco di Cortina d’Ampezzo

The Coming Cortina The authoritative opinion of the First Citizen regarding the “new” Cortina

“C

ortina d’Ampezzo, the Pearl of the Dolomites, comes alive with fervent anticipation and meticulous preparations in view of the 2026 Winter Olympic Games. Over the last year, the Municipal Administration has worked to advance the preliminary works and designs, which are nearing completion. There is a clear hope that 2024 will mark the beginning of the construction era, a time not only of tangible changes but also of a new narrative. The emphasis is placed on showcasing the transformations that the Olympics will bring to Cortina, not only in terms of infrastructure and urban regeneration but also in terms of accessibility. Cortina aims to become a model of inclusivity, where access is guaranteed to everyone without barriers, a symbol of an Italy that welcomes and opens up to the world. To actualise this ambitious vision, it is essential that the Public Administration and private entities collaborate closely, working in synergy towards a common goal. Only through a joint commitment and an alignment of visions will it be possible to achieve the desired excellence and transform Cortina into a world stage, ready to shine under the Olympics spotlight. The projects that will locally come to light are in the process of being finalised and are expected to be revealed in spring 2024. As a Municipality, we are working assiduously within our competence to coordinate Mico’s needs regarding the management of the games.We need to convey a positive narrative where the projects that will propel Cortina towards inclusive tourism are concretely achieved. We are reshaping the next 20 years of Cortina, and we cannot fall short of expectations.” Gianluca Lorenzi, Cortina d’Ampezzo Mayor


paolasorio.com


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trend di Valeria Rastrelli

La collezione Desigual A/I ‘23-’24 è un elogio alla diversità e una celebrazione del potere dello straordinario. La modella Georgia Palmer negli scatti della campagna Extraordinary incarna il rifiuto delle etichette e la profondità di una moltitudine di diversità. Giacca trapuntata con cappuccio staccabile, doppia cerniera e stampa patch con motivi floreali e geometrici; pantaloni fluidi a vita alta con tasche stile cargo, stivali alti effetto pelle con ricami geometrici in tinta, suola spessa e dentellata, lacci e zip. La borsa in nylon multiposizione che può essere indossata anche come borsa a tracolla, include una piccola borsa rimovibile e tasche multiple. Photo Txema Yeste-stylist Helena Tejedor. desigual.com

Crazy, azienda valtellinese di riferimento nel segmento dell’abbigliamento outdoor, propone un remake di giacche originali e dal consueto contenuto tecnico, ideali per l’attività in alta montagna così come nel freddo delle città. Qui Levity, una delle giacche in piuma più leggere al mondo. crazy.it

SPORTY-CHIC #1 Capitolo primo: la sostenibile leggerezza del minipiumino Elixir Micro è il piumino con cappuccio più caldo e leggero di Salomon, progettato per fornire un calore ultraleggero durante le attività in montagna. Riduce il peso e l’ingombro della giacca pur garantendo lo stesso livello di calore, rendendola facile da trasportare durante le escursioni e le uscite sugli sci. salomon.com

Piumino Donna Goldin Pyrenex, dallo stile femminile e dal taglio corto e aderente. Extralucido, in piuma d’anatra, idrorepellente e antivento, con chiusura e doppie tasche con zip, fondo giacca e polsini elasticizzati e logo Pyrenex vintage sulla manica sinistra. pyrenex.com



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trend di Valeria Rastrelli

Kimonorain è un capo tecnico e impermeabile ispirato ai volumi oversize del kimono giapponese, ma disegnato e prodotto interamente ad Arezzo. Creato in una versione in nylon impermeabile, si arricchisce ora di nuovi modelli, tessuti e colori, con l’obiettivo di mantenere il design originale, stagione dopo stagione, così da diventare un prodotto sempre più autentico e riconoscibile. Qui Dust Coat water resistant. @kimonorain

Nuuk Lite Parka lungo, per lui e per lei, perfetto per le giornate umide e fredde. Impermeabile, antivento e traspirante, con coulisse in vita e cappuccio con bordo in pelliccia sintetica staccabile. Con diverse tasche e cerniera a due vie. fjallraven.com

SPORTY-CHIC #2 Capitolo due: ancora piumini: midi o maxi, ultraleggeri

Di CMP la giacca lunga con cappuccio staccabile in softshell riciclato. Anche l’imbottitura in Sorona Aura Flock proviene parzialmente da fibre vegetali rinnovabili e garantisce morbidezza, comfort ed elevata capacità di isolamento. La membrana Clima Protect, insieme al trattamento idrorepellente PFC Free, protegge da acqua e neve mantenendo alta la traspirabilità. cmpsport.com

Polar Expedition Parka (W e M) in robusto tessuto G-1000, rinforzato con G-1000 HeavyDuty su petto e gomiti e nella parte inferiore e posteriore degli avambracci. Imbottitura in piuma d’oca 700 e colletto interno. fjallraven.com


MAISON DU VOYAGE

The hidden place of dreams A TRUE HIDDEN GEM, ONIRIKOS IS A MAISON DU VOYAGE FOR THOSE SEEKING UNCHARTERED EXPERIENCES AND PEACEFUL SHELTERS FAR FROM PRYING EYES. HAUTE COUTURE ITINERARIES, IN ITALY AND ACROSS THE WORLD. PHOTO CREDIT COURTESY AQUA EXPEDITIONS


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trend di Valeria Rastrelli

BOOTS #1 Capitolo primo: in pelle, camoscio o tessuto. Rigorosamente con carrarmato in gomma, come lo scarponcino multitasking Armond propone uno scarpone dal design pulito e pragmatico, in grado di coniugare forma e funzione. Si rifà al patrimonio artigianale del brand, ma riflette un’etica moderna capace di unire storia e contemporaneità, per un prodotto senza tempo. armond.com

Stivaletti Chelsea di SUÈI in vitello color terra con tomaia logata e robuste suole TR color panna. Sofisticati e versatili, mostrano con orgoglio il segno distintivo dell’eccellenza del “made in Italy”. suei.it Stivaletto in pelle nera, fango e marrone con tomaia in pelle, fodera in agnello e suola in gomma. Made in Italy by Baldinini. baldinini-shop.com

U.S. Polo Assn. interpreta i Chelsea boot in suede color taupe con suola in gomma. uspoloassn.it

Scarponcino stringato della linea Roccia rivisitato in chiave sostenibile da Docksteps. Realizzato in nabuk sostenibile 100% Metal Free con suola in gomma 100% riciclata. Le cuciture sono realizzate in poliestere riciclato, mentre i lacci in cotone organico certificato. docksteps.com



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trend di Valeria Rastrelli

Di Juicy Couture i Chelsea Boot in ecopelle rosa con suola in gomma. juicycouture.com

BOOTS #2

Capitolo due: amatissimi negli anni Sessanta, i Chelsea Boots sono tornati insieme ai classici in pelle, con o senza stringhe. Gli stivaletti si riconfermano must have della stagione Anfibio Delfina di Fendi in pelle liscia: chiusura laterale con zip, lacci frontali, punta tonda, fodere in pelle e suola il gomma. Il dettaglio: le fibbie laterali FF in metallo oro. fendi.com

Cult: tronchetto in pelle bianca e vernice nera con tessuto elasticizzato ambo i lati e zip. Logo sul retro e fondo platform in gomma. cultofficial.com

Gli stivali in pelle con lacci presentano l’emblema Greca di Versace sulle suole in gomma e sono impreziositi da una linguetta jacquard con logo sul dettaglio posteriore. versace.com

E-talism racconta una storia di qualità e eccellenza. L’esperienza della tradizione manifatturiera italiana costituisce il cuore di ogni capo, garantendo non solo l’alta qualità, ma anche la pura espressione della tradizione sartoriale italiana. A corredo del total look gli immancabili stivaletti con spessa suola carrarmato. etalism.com

Di Emporio Armani gli stivaletti Chelsea in nappa con dettagli gommati e suola chunky. armani.com



trend di Valeria Rastrelli

Nero ma non solo. Ammesse alcune concessioni sparkling per le sere di festa

La collezione uomo Vircillo offre una visione contemporanea dell’eleganza maschile con completi laminati in moirè. lorenzomariavircillo.com

Vircillo, brand couture italiano, propone per lei iconici tubini neri impreziositi con dettagli in piume o paillettes. lorenzomariavircillo.com

SEMI-DARK NIGHTS

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Emporio Armani: sabot con zeppa in pelle naplack. armani.com

Anais di Alena Ettea: sandalo nero con mono listino anteriore e chiusura alla caviglia completato da giarrettiera gioiello. alenaettea.com

Baguette Fendi in pelle e paillettes tortora. fendi.com

Juicy Couture. Ciabattine Slip-on a punta in raso diamante. juicycouture.com



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fashion award a cura di Valeria Rastrelli

YAYI for women La ricerca della designer Yayi Chen si esprime attraverso un linguaggio di design teatrale e una poetica lavorazione del tessuto

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a vincitrice della X Edizione del Talents Lineapiù è Yayi Chen con il brand YAYI. Nato nel 2017 con l’obiettivo di riconoscere e valorizzare il talento emergente di giovani marchi distintisi per l’uso innovativo dei filati e l’eccellenza nella produzione di maglieria, Talents Lineapiù rappresenta l’iniziativa a sostegno delle nuove promesse nel campo della moda. Il concorso, promosso da Fondazione Lineapiù Italia, premia un talento in ogni stagione ed è aperto a coloro che già operano nell’ambito della moda. Cresciuta in Spagna, Cina e Stati Uniti, le ispirazioni artistiche di Yayi derivano dalla sua educazione trilingue, che l’ha vista immersa in culture differenti. Dopo aver conseguito la laurea presso la Parsons School of Design di New York, la talentuosa designer ha visto il suo lavoro protagonista su prestigiosi magazine di moda e durante la sua esperienza, ha collaborato con brand come The Row, Thom Browne e AREA. Nel 2022, ha fondato il suo marchio omonimo, YAYI, con sede a New York.


Il suo lavoro esplora l’affermazione delle donne attraverso una prospettiva storica e culturale, con un approccio interdisciplinare tra moda, cinema e belle arti. Nelle sue creazioni, il corpo femminile diventa una tela espressiva, arricchita da tessuti traslucidi, frange decorative e applicazioni di perle, offrendo un’esperienza visiva e sensoriale. Yayi abbandona gli schemi della moda tradizionale, creando uno spazio affascinante dove moda, performance e arte si fondono. La sua collezione di debutto intitolata “It is not spring, until all flowers blossom” è ispirata dalla sua esperienza lavorativa accanto agli immigrati cinesi nelle fabbriche di abbigliamento di New York. La collezione commemora lo sciopero del 1982 a Chinatown, quando in una calda giornata di primavera, 20.000 lavoratrici dell’abbigliamento, prevalentemente donne, marciarono lungo Mott Street fino a Columbus Park chiedendo il rinnovo dei contratti sindacali. Nella sua collezione, Yayi, rielabora questo evento che ha segnato una una pagina indelebile nella storia dei diritti delle lavoratrici negli Stati Uniti: il corpo delle lavoratrici asiatiche immigrate trova nuova forza ed espressione grazie a pizzi traslucidi, tessuti jacquard e accessori floreali in un viaggio attraverso il riconoscimento dell’identità individuale. lineapiu.com


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fashion a cura di Antonella Euli

Messico al femminile


Una costellazione di luoghi che generano emozioni. È questo il Messico per Maria Grazia Chiuri, un “luogo dell’anima” come lo è stato per le artiste surrealiste, da Leonora Carrington a Remedios Varo, o per Tina Modotti che del Messico, con le sue foto, ha interpretato paesaggi e persone. Ma soprattutto la figura iconica di Frida Kahlo, celebrata nel cuore di questa collezione Dior cruise 2024. La dimensione intima, sentimentale che ha guidato Chiuri si riflette anche nella scelta del luogo della sfilata: l’Antiguo Colegio de San Ildefonso dove studiò l’iconica pittrice messicana. Un luogo simbolico in cui incontrò Diego Rivera, il maestro, l’amore di tutta la sua vita.


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Maria Grazia Chiuri ha voluto ispirarsi alle fotografie di Frida Kahlo, le quali sfidano i confini del genere maschile-femminile. Dall’età di diciannove anni Frida indossa un completo tre pezzi, trasgredendo la sua femminilità, per rivendicare una indipendenza prima di tutto intellettuale. Gli abiti rendono così omaggio al suo stile; contrappunto alle forme, eco della tradizione Tehuana, la gonna ampia viene indossata con una tradizionale tunica: l’huipil. Per questa nuova linea, svelata in Messico, Chiuri costruisce sempre relazioni con il savoir-faire locale, e gli eccellenti artigiani: i ricami originali e le co-creazioni realizzate con i loro laboratori adornano, in particolare, abito e camicie. Troviamo un abito rosa, come quello caro a Frida Kahlo, che compare su uno dei suoi autoritratti. Quella fragilità impastata di bellezza è resa dalla varietà dei pizzi in cotone, canapa e seta, dai disegni minuti di colli che illuminano jersey e velluto nero, o che diventano ampie gonne a ruota dagli intarsi a farfalla. Velluto che ritorna in una incredibile palette di colori nelle gonne che segnano i fianchi grazie alle pieghe, e poi si aprono a corolla. Ancora farfalle nella toile de jouy ispirata alla flora e alla fauna messicana con pappagalli, scimmie, strelitzie che ricorrono anche nei dipinti di Frida. Il Messico diventa luogo del cuore, che racconta – attraverso le modulazioni emozionali e la vivezza cromatica e materica della collezione – una femminilità che si costruisce attraverso il rapporto con l’ambiente naturale, e che si definisce fra postura attivista e delicatezza leggera. dior.com


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jewels di Valeria Rastrelli

TIME IS precious Gioielli: oggetti del desiderio, o meglio, dei desideri di ogni donna. In oro bianco o giallo, con pietre preziose e perché no, anche in titanio. Lo stesso dicasi per gli orologi-gioiello e per i grandi classici senza tempo


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Vhernier, bracciale Eclisse in titanio e diamanti. vhernier.com

Chopard. Bangle collezione Happy Hearts in oro rosa etico certificato 18 carati con cuore con pavé di diamanti e cuoricino con diamante mobile. chopard.com Bartorelli, parure in oro giallo, diamanti fancy yellow e bianchi della collezione Rami griffata Bartorelli Rare and Unique. In apertura, parure in oro bianco e diamanti della collezione Rami. bartorelli.it

Vhernier, bracciale Eclisse in oro rosa. vhernier.com


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watches

Bulgari. In alto, Serpenti Tubogas Infinity con cassa curva in oro rosa incastonata con 8 diamanti, lunetta in oro rosa incastonata con 44 diamanti taglio brillante, quadrante incastonato con 262 diamanti, corona in oro rosa incastonata con una rubellite rosa di taglio cabochon, bracciale a spirale singola in oro rosa, parzialmente incastonato con 131 diamanti. Movimento al quarzo di alta precisione, personalizzato Bulgari. Impermeabilità fino a 30 metri. bulgari.com In basso Octo Roma con movimento meccanico di manifattura a carica automatica, calibro BVL 191; indicazione di ore, minuti, secondi e datario a ore 3; movimento con finiture Côtes de Genève e anglage, riserva di carica di 42 ore. Cassa in acciaio inossidabile, fondello trasparente, corona a vite in acciaio con inserto in ceramica, impermeabilità fino a 100 m; quadrante bianco, antracite o blu con motivo Clous de Paris; lancette, indici e numeri metallici con riempimento in Super-LumiNova®. Bracciale in acciaio inossidabile lucido e satinato-spazzolato con chiusura pieghevole; sistema di intercambiabilità. Cinturino aggiuntivo in caucciù con fibbia ad ardiglione incluso. bulgari.com

Panthère de Cartier è l’orologio gioiello per eccellenza della Maison. La successione delle maglie sagomate e lucide che lo compongono si caratterizza per una straordinaria flessibilità ed evoca una femminilità libera e felice. cartier.com Santos è uno degli orologi iconici della cultura del design Cartier. Collezione emblematica, in costante rinnovamento, Santos sceglie il colore nella versione interamente in acciaio. cartier.com


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Patek Philippe. Aquanaut Luce “Rainbow” Haute Joaillerie in oro rosa, un mix inedito di Haute Horlogerie, stile sportivo, elegante e contemporaneo e Haute Joaillerie, con 52 zaffiri multicolori taglio baguette (3,19 carati), 112 diamanti taglio baguette (7,31 carati) e 160 diamanti taglio brillante (0,72 carati). patek.com

Orologio della collezione L’Heure du Diamant in oro bianco etico certificato 18 carati, ghiera in diamanti, indici di diamanti e quadrante in madreperla. chopard.com Orologio Mille MIglia Classic Cronograph in acciaio e oro etico certificato, movimento meccanico a carica automatica, cinturino in pelle. chopard.com

Patek Philippe. Il cronografo automatico Flyback con Calendario Annuale è proposto in una nuova versione in oro rosa dotata di quadrante blu soleil, un colore moderno che rafforza lo stile senza tempo di questo modello di punta. Il Calendario Annuale brevettato tiene conto automaticamente dei mesi di 30 e 31 giorni, e necessita di una sola correzione all’anno, alla fine del mese di febbraio. La cassa in oro rosa si distingue per la sua struttura sofisticata, con lunetta concava e fianchi scavati. patek.com


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gifts di Antonella Euli

PER LE FESTE Che siano sotto l’albero, sopra a una tavola, in un angolo o al centro della scena, questi oggetti preziosi suggeriscono atmosfere di festa

Dal 1990, il virtuosismo degli artigiani unito a una felice intuizione di Giovanni Moretti, ha dato vita ai “Calici da Collezione”: famiglie di oggetti proposte in edizioni limitate firmate e numerate, in set di 6 bicchieri. I calici sono sempre diversi uno dall’altro, trasparenti o in vetro colorato, ricchi di applicazioni e con lavorazioni complesse. L’edizione 2023 celebra il fatto a mano con dettagli unici e un’ode al blu e al bianco impreziositi da accenti di rosso. carlomoretti.com


Per l’A/I ‘24 Monica Sarti ha esplorato gli 39 archivi della The New York Public Library per dare vita a una collezione dedicata alla Grande Mela. Così la città più cosmopolita al mondo diventa una cartolina storica dai toni seppia, bianchi e neri. Evocativa di momenti e luoghi ormai diventati icone su cui disegnare e colorare con geometrie sempre diverse a tinte forti, per una nuova lettura del passato. falierosarti.com


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Contardi Lighting presenta la nuova edizione rouge della lampada da tavolo portatile e ricaricabile Ongo, nata nel 2015 dalla collaborazione con la designer Jessica Corr e Tzelan. Così il bestseller rende subito magica la tavola delle feste. contardi-italia.it


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Winter Glow di Villeroy & Boch è un omaggio alla tradizione natalizia nordica. La collezione è realizzata in porcellana bianca con uno smalto lucido che ricorda la neve e il ghiaccio. I singoli pezzi sono decorati con piccole stelle dorate e fiocchi di neve per un bagliore festoso. villeroy-boch.it


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Il plaid in lana merino della collezione Lux Merino di Ferò, rifinito da sottili frange sui lati corti e realizzato in 100% lana vergine, è arricchito da delicati dettagli che ne impreziosiscono la trama come le sottili righe diagonali che si abbinano armoniosamente con il disegno jacquard. feromilano.com

“Scents”, candele e profumatori per ambiente by Ludovica Mascheroni. Il cuoio è la fragranza scelta per la profumazione, il legno di rovere e la pelle sono i materiali scelti per il packaging. ludovicamascheroni.it

Il tratto raffinato di Fornasetti trasforma le candele dall’iconico decoro Soli in oggetti inconfondibili e intramontabili. La fragranza “Immaginazione” è un distillato dell’intero mondo Fornasetti in un profumo elegante ma intenso: una combinazione delle erbe mediterranee del giardino di Casa Fornasetti con cedro e sandalo. Questo set è pensato come un trittico ma le candele possono essere acquistate anche separatamente. fornasetti.com


Tornano le sfere natalizie firmate Da Vittorio e Davide Comaschi. 3 tipi di cioccolato intagliato per rappresentare i simboli del Natale. All’interno di ogni sfera una dolce sorpresa. davittoriogift.com

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Bosa veste a festa il coniglio mascotte ufficiale della Warner Bros. The Shiny Bugs è la special edition disegnata da Vittorio Gennari per i 100 anni della società. bosatrade.com

Skin4Passion firma 24H Advanced Face, crema viso multifunzionale con idrossitirosolo setosa e leggera e Ultra Anti Age Defying, formulazione naturale con acido ialuronico, acqua di mare e micro-perle di olio d’oliva. skin4passion.com

Fiocco by Gianni Pareschi per Busnelli. La poltrona progettata nel 1970 si è affermata da subito come icona del design radicale, inserendosi nella collezione permanente del MoMA di New York. Un nastro di leggerezza e eleganza che dal design radicale si proietta in un futuro ecosostenibile rivestendosi di materiali green. busnelli.com

Una dolce scultura di Chrishel’s cakes da mettere in tavola per celebrare la magia delle feste. @ferchri_creations - Tel. 0362.1702033


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Appendiabiti Twist by Burtscher & Bertolini: un oggetto che solitamente sparisce quando ci si appendono i capi. In questo caso non viene nascosto ma messo in evidenza perché l’unica parte a essere coperta è quella centrale. Gli indumenti si possono appendere ai ganci infilati nei listelli permettendo alla parte superiore del “fiore di legno”, di emergere in tutta la sua eleganza. horm.it


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Alcuni dei decori più riconoscibili dell’Atelier Fornasetti impreziosiscono accessori di uso quotidiano. Qui Ombrello “Bocche” con manico in faggio tinto realizzato a mano con dettagli in ottone. Ovale inciso con punta di diamante. fornasetti.com

Chariot - design GamFratesi per Casamania - è un tavolino mobile composto da tre semplici elementi uniti tra loro: ruote, vassoi e struttura. Le maxi ruote con profilo in gomma diventano l’elemento iconico del progetto; i due vassoi fungono da portaoggetti; la struttura metallica è anche una maniglia: sollevando leggermente il carrello verso l’alto sarà possibile spostarlo. casamania.it


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art a cura di Teresa Crespi

Enzo Fiore La Vergine delle Rocce, 2011 Resina, terra, foglie, radici su tela. Resin, earth, leaves, roots on canvas. 270 x 165 cm

Omaggio all’arte contemporanea Enzo Fiore e Paolo Vegas: Il Fascino dell’Appropriazione


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A

nche quest’anno si rinnova l’appuntamento con l’arte contemporanea alla Galleria d’Arte Contini di Cortina d’Ampezzo. Per questa stagione invernale infatti, la Galleria Contini ci propone un’intrigante esposizione dal titolo “Enzo Fiore e Paolo Vegas: Il Fascino dell’Appropriazione”, che inaugura giovedì 28 dicembre 2023, instaurando un dialogo tra le opere dei due artisti italiani Enzo Fiore e Paolo Vegas. L’esposizione offre uno stimolante confronto tra le tecniche artistiche di Enzo Fiore e le manipolazioni fotografiche di Paolo Vegas. Fiore riesce a reinterpretare opere iconiche, come la “Vergine delle Rocce” di Leonardo, traducendo la grande Storia dell’Arte in chiave contemporanea. Il suo concetto di “Appropriazione” spoglia le icone della loro aurea mitica, utilizzando materiali organici per riportarle alla dimensione terrena. Paolo Vegas, utilizza la clonazione dei soggetti fotografici, costituiti spesso da corpi stereotipati di giovani donne seminude, per enfatizzare la narrativa sottesa alle sue opere. Questo approccio evidenzia la mercificazione del corpo femminile e critica il consumismo contemporaneo. Vegas crea narrazioni iperboliche attraverso un meticoloso processo di scatti multipli, incorporando oggetti tridimensionali nella post-produzione. Lo spettatore è invitato a immergersi nel suggestivo universo di questi due artisti, in un percorso espositivo dove il passato e il presente si fondono in un affascinante incontro creativo. continiarte.com

Paolo Vegas Series Four Natural Elements - In the Flames, 2016 Collage su stampa lambda montato su dibond. Collage on lambda print mounted on dibond panel. 100 x 150 cm

Tribute to Contemporary Art Enzo Fiore and Paolo Vegas: The Charm of Appropriation Once again, Contini Art Gallery in Cortina d’Ampezzo renews its appointment with contemporary art this year. This winter season, the Contini Gallery is presenting an intriguing exhibition titled “Enzo Fiore e Paolo Vegas: Il Fascino dell’Appropriazione” (Enzo Fiore and Paolo Vegas: The Charm of Appropriation), which launches on Thursday, 28th December 2023, establishing a dialogue between the artworks of the two Italian artists Enzo Fiore and Paolo Vegas. The exhibition offers a captivating contrast between Enzo Fiore’s artistic techniques and Paolo Vegas’ photographic manipulations. Fiore manages to reinterpret iconic artworks, such as Leonardo’s “Virgin of the Rocks”, translating the great History of Art into a contemporary key. His concept of “Appropriation”


Enzo Fiore Studio da la Vergine delle Rocce B, 2021 Resina, terra, foglie, radici, insetti su tavola. Resin, earth, leaves, roots, insects on wood. 120 x 90 cm

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Enzo Fiore Appropriazione Ritratto dell’Infanta doña Margherita d’Austria, 2021. Resina, terra, foglie, radici, insetti su tela Resin, earth, leaves, roots, insectson canvas. 212x 147 cm

strips the icons of their mythical aura, returning them to the earthly dimension using organic materials. Paolo Vegas uses the cloning of photographic subjects, typically consisting of stereotyped semi-nude bodies of young women, to emphasise the narrative underlying his artworks. His approach highlights the commodification of women’s bodies and criticises contemporary consumerism. Vegas creates

hyperbolic narratives through a meticulous process of multiple shots, incorporating three-dimensional objects into post-production. The audience is invited to immerse themselves in the evocative universe of these two artists in an exhibition path where past and present merge in a fascinating creative encounter. continiarte.com

Paolo Vegas Melancholia, 2021 Collage su stampa diretta su vetro acrilico su dibond in cornice americana. Collage on direct print on acrylic glass on dibond in American frame 90 x 110 cm

Paolo Vegas Cloning in the Bedroom, 2012 Collage su stampa lambda montato su leger 40mm. Collage on lambda print mounted on leger 40mm. 110 x 124 cm


MYTABLE MILANO

#enjoy your drink with your personal cocktail napkin!

Mytable_Milano www.mytablemilano.it mytable_milano


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interiors Project by Ambra Piccin Architetto - Photo Diego Gaspari Bandion


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Piena di sole Uno stile contemporaneo alpino con contaminazioni nordiche: il risultato è una casa giovanile, confortevole, piena di luce e calore e di una sobria eleganza


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osta nel cuore di Cortina, vicino al centro ma circondata da prati verdi in proprietà esclusiva, esposta all’irraggiamento solare per tutta la giornata, questa splendida villa completamente ristrutturata e arredata dall’architetto Ambra Piccin è dotata anche di un vasto piano interrato nel quale sono stati dislocati i servizi accessori della casa, dal garage alla ski-room, dalla zona cantina agli ampi depositi. Il piano nobile è situato al piano rialzato-primo, interamente dedicato al living con una successione di soggiorni e zona pranzo che va da parte a parte per tutta la sua lunghezza, oltre alla cucina e all’ampio ingresso con annesso guardaroba e servizio per gli ospiti. Al piano terra alcune camere da letto, un grande soggiorno e la zona wellness, ricercata e raffinata nella quale è stato ricavato anche un grande camino. Sopra il piano nobile, al piano secondo e terzo, altre camere e relativi soggiorni sono stati concepiti per garantire il massimo confort ai membri della famiglia di imprenditori, da sempre appassionati di Cortina. L’impostazione voluta dall’architetto è una miscela di look essenziali, una contaminazione tra lo stile classico delle dimore alpine, con un ampio uso di legni e ferro battuto e quello moderno che rispecchia le esigenze di oggi. Il risultato è un’atmosfera accogliente e familiare, seppure i dettagli parlino tutti il linguaggio dell’esclusività. Il progetto distributivo degli spazi interni si sviluppa su quattro livelli collegati tra loro da una scala in acciaio satinato e legno progettata e realizzata da un fabbro artigiano locale: è questo l’elemento dominante che guida l’intero assetto distributivo interno. In questa casa il protagonista è il legno affiancato dalla pietra Botticino con lavorazione a spacco che conferisce una speciale luminosità, accentuata i con faretti a raggio molto stretto. L’effetto finale è una pioggia di cristalli di neve. Negli ambienti dedicati ai salotti sono state realizzate due stufe in maiolica progettate dall’architetto Piccin, e una terza, rotonda e

bianco avorio, è posizionata nell’ampia camera padronale, secondo la più diffusa tradizione nordica. Nella sala da pranzo l’architetto ha realizzato un imponente camino in ferro nero e legno di forma contemporanea, rettangolare e allungata, che conferisce all’insieme eleganza e semplicità. Anche la zona wellness ospita un camino sempre in ferro nero e legno di dimensioni e proporzioni differenti, perfetto per la zona relax annessa alla sauna finlandese, al bagno turco e alla doccia emozionale. Nel momento in cui è iniziata la progettazione del nuovo impianto distributivo della villa, costruita inizialmente negli anni Cinquanta, l’architetto ha cercato di seguire l’orientamento delle pareti secondo i punti cardinali per ricercare il maggior irraggiamento solare possibile. Così ha posizionato la zona living verso sud-ovest per aver maggior luminosità durante le ore diurne, mentre le camere da letto e i bagni guardano a nord-est, posizione più adatta al riposo. Il punto chiave di questo progetto è stato ottenere dalla Soprintendenza di Venezia l’ampio terrazzo posto a sud lungo tutta la zona living. Anche lo studio illuminotecnico ha un ruolo scenografico di grande impatto. Comfort elevato, funzionalità e perfetto imprinting estetico hanno risposto alle esigenze della proprietà con un’opera dai caratteri esclusivi. Valorizzare la tradizione e rispettare la cultura del territorio: così l’intervento di creazione dell’abitazione è stato improntato all’utilizzo di tutte le innovazioni tecnologiche e stilistiche che l’architettura contemporanea può offrire, coniugate a una parti-colare attenzione all’utilizzo dei materiali e alla loro lavorazione. La mission è stata quella di realizzare una casa comoda, moderna ma con un impatto estetico rilevante. «Ci tengo a sottolineare - conclude Piccin - che l’intero progetto è stato possibile grazie alla professionalità degli artigiani di CortinAtelier, la struttura con la quale collaboro da sempre. Professionisti abilissimi nel trasformare in realtà i sogni dei miei committenti». ambrapiccin.it


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Bathed in Sunlight A contemporary alpine style with Nordic influences: the result is a youthful, comfortable house, full of light and warmth and sober elegance

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estled in the heart of Cortina, close to the centre yet surrounded by green meadows on an exclusive property, and bathed in sunlight from dawn to dusk, this beautiful villa - fully renovated and furnished by the architect Ambra Piccin - also boasts a large basement that houses a range of amenities, including a garage, ski-room, wine cellar, and spacious storage areas. The main floor is located on the raised ground-first floor, entirely dedicated to the living area with a succession of lounges and a dining area that spans its entire length, in addition to the kitchen and the spacious entrance with an adjoining wardrobe and guest bathroom. On the ground floor are some bedrooms, a spacious living room, and an elegant and refined wellness area, in which a large fireplace has also been created. Above the main floor, on the second and third levels, additional bedrooms and corresponding living rooms have been designed to ensure maximum comfort for members of the entrepreneurial family who have always been passionate about Cortina. The architect designed a setting that blends essential aesthetics, a fusion between the classic style of alpine homes, characterised by extensive use of wood and wrought iron, and a modern approach that reflects today’s needs. The outcome is a welcoming and familial atmosphere, even though every detail speaks the language of exclusivity. The layout project of the internal spaces unfolds over four levels

In questa casa il protagonista è il legno: per i pavimenti il rovere, mentre per boiserie e soffitti l’abete anticato, lavorato dai maestri artigiani, che l’hanno asciato e spazzolato poi trattato con sette mani tra strati di colore, cere e verniciatura finale In this house, wood takes the spotlight: oak for the floors and antique fir for boiserie and ceilings, crafted by skilled artisans who have hewed and brushed it, then treated it with seven layers of colour, wax, and final varnishing


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Valorizzare la tradizione e rispettare la cultura del territorio: l’intervento sulla casa è stato improntato all’utilizzo di tutte le innovazioni tecnologiche e stilistiche che l’architettura contemporanea può offrire, coniugate a una particolare attenzione all’utilizzo dei materiali e alla loro lavorazione Enhancing tradition and honouring the local culture: the process of crafting this residence has been shaped by incorporating all the technological and stylistic innovations that contemporary architecture has to offer, coupled with a particular focus on material usage and their processing

connected by a staircase in brushed steel and wood, designed and crafted by a local artisan blacksmith: this is the dominant element that guides the entire internal distribution structure. In this house, the focal point is the interplay of wood complemented by Botticino stone with a split finish that imparts a distinctive luminosity accentuated by very narrow beam spotlights. The final effect is a rainfall of snow crystals. Two majolica stoves designed by architect Piccin have been created in the loungededicated spaces, while a third, round and ivory white, is placed in the spacious master bedroom, adhering to the most widespread Nordic tradition. In the dining room, the architect has created an imposing fireplace in black iron and wood, whose rectangular and elongated contemporary form bestows an air of elegance and simplicity upon the entire space. Even the wellness area hosts a fireplace, also in black iron and wood, with different dimensions and proportions, perfect for the relaxation zone adjoining the Finnish sauna, Turkish bath, and emotional shower. For this villa, originally constructed in the Fifties, the architect aimed for optimal sunlight exposure in the new space distribution layout by trying to align the walls with the cardinal points. So, she positioned

the living area to the southwest to capture more brightness during daylight hours, while the bedrooms and bathrooms face northeast, a more suitable position for rest. The key point of this project was to obtain from the Superintendency of Venice the large terrace located to the south along the entire living area. The lighting design also plays a highly impactful scenographic role. High comfort, functionality, and perfect aesthetic design have seamlessly catered to the proprietors’ needs, with a masterpiece of exclusive characteristics. Enhancing tradition and honouring the local culture: that’s how the process of crafting this residence has been shaped by incorporating all the technological and stylistic innovations that contemporary architecture has to offer, coupled with a particular focus on material usage and their processing. The mission was to create a comfortable, modern home, yet with a striking aesthetic impact. “I want to emphasise,” concludes Piccin, “that the entire project was made possible thanks to the professionalism of the artisans at CortinAtelier, the organisation I have been collaborating with since always. They are highly skilled professionals in turning my clients’ dreams into reality”. ambrapiccin.it



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interiors di Antonella Euli

Cesa del louf È la “casa del lupo”, un antico maso dolomitico nascosto nel bosco, completamente immerso nella natura


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uesta esclusiva proprietà è abbracciata dalle alte vette che circondano Arabba, frazione del Comune di Livinallongo del Col di Lana. I numeri? Oltre 800mq totali, 20.000mq di pascolo privato e 4.000mq di bosco dove vivono indisturbati diversi selvatici. La Cesa del louf ha subito un attento restauro che l’ha trasformata in un elegante rifugio tra gli alberi. Il recupero storico ha saputo mantenere l’autenticità artigianale della baita alpina: archi in pietra ottenuti con paracarri originali della strada che da Arabba porta al Passo Pordoi, costruita nel 1905 dagli austriaci; pavimenti recuperati da vecchi masi della zona; serrature antiche con chiavi originali dell’epoca; una stube sulla cui porta si leggono età e l’altitudine della proprietà (1.717 metri); massicci tavoli e panche e soffitti con antiche travi oltre a una living room con vetrate che contemplano il panorama del Sella e un grande camino sospeso che riscalda l’ambiente. Ma la semplicità dello chalet è solo apparente: la cucina è a scomparsa, la domotica high-tech, la Spa comprende una piscina di nuoto controcorrente, c’è una sala cinema, opere d’arte ovunque - quadri, statue, stampe e fotografie (acquistabili) - e nella spettacolare zona wellness pool con vista sulle Dolomiti, bagno turco, idromassaggio, emotional shower e area relax. Da qui un corridoio conduce al masetto, accogliente alcova in legno con una stube del ‘700. Spettacolari anche gli esterni. D’estate la casa si raggiunge in auto dalla strada privata che parte dal paese. D’inverno, solo con il gatto delle nevi oppure con il quad. I plus: pista da sci privata, ski room con porta scarponi riscaldato, ciaspole e slitte. Su richiesta: pasti, babysitter, tour in elicottero, transfer con gatto delle nevi. cesadellouf.it

D’estate la Cesa del Louf si raggiunge in auto dalla strada privata che parte dal paese. D’inverno, solo con il gatto delle nevi oppure con il quad In summer, the house is accessible by car from the private road that starts from the village. In winter, access is possible by snowcat or quad


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Cesa del louf T It is the “home of the wolf”, an ancient Dolomite farm hidden in the woods, completely immersed in nature

his exclusive property is nestled amidst the high peaks surrounding Arabba, a hamlet in the Municipality of Livinallongo del Col di Lana. The figures? Over 800 sqm total, 20,000 sqm of private pasture and 4,000 sqm of woodland where various wild animals live undisturbed. Cesa del Louf has undergone meticulous restoration, transforming it into an elegant retreat among the trees. The historic restoration successfully retained the artisanal authenticity of the alpine hut: stone arches obtained from original stone bollards that once lined the road leading from Arabba to the Pordoi Pass, built in 1905 by the Austrians; floors reclaimed from old farms in the area; antique locks with original keys of the time; a typical alpine living room featuring a door that reveals the property’s age and altitude (1,717 meters); massive tables and benches, ceilings adorned with ancient beams, a living room with windows overlooking the Sella panorama, and a large suspended fireplace that warms the environment. However, the simplicity of the chalet is only apparent: beyond the hideaway kitchen, there is high-tech home automation, a spa with a counter-current swimming pool, a cinema room, artworks everywhere - paintings, statues, prints, and photographs (available for purchase) - and the spectacular wellness area includes a pool with views of the Dolomites, a Turkish bath, hydromassage, emotional shower and a relaxation area. From here, a corridor leads to the “masetto”, a cosy wooden


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alcove with an 18th-century living room. The exteriors are also spectacular. In summer, the house is accessible by car from the private road that starts from the village. In winter, access is possible by snowcat or quad. Plus points: private ski slope, ski room with a boot dryer rack, snowshoes and sledges. On request: meals, babysitting, helicopter tour, and transfer by snowcat. cesadellouf.it

Oltre 800mq totali che possono ospitare fino a 19 persone, con 20.000mq di pascolo privato e 4.000mq di bosco dove vivono indisturbati volpi, caprioli, cervi, lepri e marmotte che ogni giorno fanno visita agli ospiti di casa Over 800 sqm in total - accommodating up to 19 guests - with 20,000 sqm of private pasture and 4,000 sqm of woodland. A sanctuary where foxes, deers, hares, and marmots gracefully visit guests daily


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interiors di Antonella Euli

Da maso a

rifugio di charme Il Felderhof di Villandro, la cui storia risale all’XI secolo, è situato a 1.200 metri di altitudine con una fantastica vista sulla Valle Isarco e le cime delle Dolomiti


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l maso è un ottimo esempio architettonico di una tipica fattoria locale, tradizionalmente caratterizzata da una casa residenziale e da un fienile costruito nelle immediate vicinanze. Alcune porzioni della casa principale resistono da oltre 500 anni e il fienile vicino è ancora coperto da un tradizionale e pregevole tetto di paglia (ne rimangono solo altri cinque in tutto l’Alto Adige). Dopo aver acquistato il maso, il proprietario ha vissuto nella casa principale per quasi dieci anni senza elettricità né riscaldamento, prima di decidere di affidare un progetto di ampliamento allo studio di architettura Mikolajcak Architects, realizzato nel 2015-2017. Tale ampliamento è stato inserito nel terreno naturale sul retro e realizzato per la maggior parte in posizione interrata, in modo da non interferire con la caratteristica tipologia di fattoria sviluppata in due edifici fuori terra. In vista di un possibile utilizzo da parte di ospiti in vacanza, la casa principale è stata ristrutturata nel 2021 e successivamente ampliata e convertita in collaborazione con lo studio di architettura Perathoner Architects di Selva di Val Gardena. Al piano superiore sono stati ricavati l’ampio ingresso, una camera da letto e il salotto e la cucina attraversati da una volta a botte.

Nel sottotetto, invece, sono stati ricavati un salotto, due camere da letto e un bagno. I magazzini al piano terra, originariamente accessibili solo dall’esterno, sono stati trasformati in un’area benessere con una sala relax con vasca e sauna, accessibili ora internamente. La progettazione e la selezione degli arredi, dei tessuti, degli accessori, dei sanitari, e delle fonti di illuminazione, sono state effettuate con la massima attenzione ai dettagli e con l’obiettivo di creare un concept di design armonioso. L’obiettivo principale nella progettazione e nell’esecuzione era quello di ottenere qualità e comfort abitativo contemporanei, preservando allo stesso tempo il tessuto storico dell’edificio. Tale proposito ha richiesto misure di conversione e ampliamento altrettanto accurate da parte della falegnameria locale Erlacher. Il risultato di tali accorgimenti progettuali e di esecuzione ha dato luce a interni lussuosi la cui inconfondibile atmosfera alpina è data da un sofisticato concept di colori e materiali che unifica e armonizza vecchio e nuovo, tradizione e modernità. Ora nulla impedisce di utilizzare la struttura dell’edificio convertito in un rifugio di lusso. archperathoner.com


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La casa principale è stata ristrutturata nel 2021 e successivamente ampliata e convertita in collaborazione con lo studio di architettura Perathoner Architects di Selva di Val Gardena The main house underwent renovation in 2021 and was subsequently expanded and converted in collaboration with the Perathoner Architects in Selva di Val Gardena


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From Farmstead to Charming Retreat T

he “maso” is an excellent architectural example of a typical local farm, traditionally characterised by a residential house and a barn built nearby. Some portions of the main house have endured for over 500 years, and the nearby barn is still covered by a traditional and valuable straw roof (one of only five remaining in the Alto Adige region). After acquiring the farm, the owner lived in the main house for almost ten years without electricity or heating before deciding to entrust an expansion project to the Mikolajcak Architects firm, which was completed in 2015-2017. This expansion was seamlessly incorporated into the natural terrain at the rear, primarily constructed underground to avoid disrupting the characteristic farmstead typology developed in two aboveground buildings. Anticipating potential use by holiday guests, the main house underwent renovation in 2021 and was subsequently expanded and converted in collaboration with the Perathoner Architects studio in Selva di Val Gardena. The upper floor now features a spacious entrance, a bedroom, and a living room and kitchen crossed by a barrel vault.

The Felderhof maso of Villandro, dating back to the 11th century, is nestled at an altitude of 1,200 meters with a fantastic view of the Isarco Valley and the peaks of the Dolomites On the other hand, a living room, two bedrooms and a bathroom have been created in the attic. The ground-floor warehouses, originally accessible only from the outside, have been transformed into a wellness area with a relaxation room featuring a bathtub and sauna, now accessible internally. The design and selection of furniture, fabrics, accessories, fixtures, and lighting sources have been carried out with a keen focus on detail and the goal of creating a harmonious design concept. The main objective in design and execution was to achieve contemporary quality and living comfort while preserving the historic fabric of the building. This purpose required equally accurate conversion and expansion measures by the local Erlacher carpentry. The outcome of these design and execution measures has brought forth luxurious interiors whose unmistakable alpine atmosphere is derived from a sophisticated concept of colours and materials that blends and harmonises old and new, tradition and modernity. Now, nothing hinders the use of the converted structure as a luxury retreat. archperathoner.com

La progettazione e la selezione di arredi, tessuti, accessori e fonti di illuminazione, sono state effettuate con la massima attenzione ai dettagli e con l’obiettivo di creare un concept di design armonioso The design and selection of furniture, fabrics, accessories, fixtures, and lighting sources have been carried out with a keen focus on detail and the goal of creating a harmonious design concept


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design


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ARREDI& COMPLEMENTI

Alcuni suggerimenti per rinnovare o arricchire la casa d’inverno A cura di Valeria Rastrelli

Questo modello della collezione Viennese deve il suo nome a una raffinata signora che un giorno chiese al maestro Sergio Leoni una stufa per la sua villa alle porte di Vienna. Un oggetto ampio nelle dimensioni, ma elegante nell’armonia di linee e volumi. Il risultato fu una creazione originale e di grande successo, oggi disponibile anche nella versione con accumulo supplementare. sergioleoni.com


72 Opéra, design Tiziano Carnieletto per Twils. Una testiera essenziale, con impunture che ricordano le pieghe di un sipario, dà vita al grande letto che permette di regolare le falde laterali ad angoli diversi. Aperte, lineari e scenografiche, più chiuse, ad avvolgere il letto in un abbraccio. L’importanza della testiera è mitigata dalla leggerezza dell’insieme: l’appoggio sembra volare, i piedini sono sottili e il sommier è essenziale. twils.it

Un effetto bicolore ma del tutto unico: a crearlo sono due marmi con venature e sfumature differenti uniti tra loro. Questo contrasto di materiali naturali è il segno delle due collezioni di lavabi da appoggio Blessed e Dame, firmate da Christophe Pillet per Kreoo, che giocano sul concetto di raffinata antitesi e lo trasformano in design. kreoo.com

Karphi: serie di divani modulari che si declina in molteplici possibilità di composizione. Eleganza, leggerezza, grande comfort, linee avvolgenti reinterpretate in chiave contemporanea. Tradizione e innovazione nello stile Giorgetti by Carlo Colombo. giorgettimeda.com


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Il tavolo Plate di Arrital dalla forma leggera e essenziale è disponibile in due soluzioni. La prima con struttura e piano in metallo verniciato, la seconda con struttura in metallo verniciato e piano da 12 mm. Il piano prevede svariate finiture per abbinarsi alla cucina. arrital.it


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Serena Confalonieri disegna la collezione di vasi in vetro borosilicato Arabesque. Il nome deriva da una tra le più note figure del balletto, in cui una gamba è en air all’indietro e le braccia sono distese in direzioni opposte. I vasi fanno riferimento ai costumi del Balletto Triadico, nelle forme e nei colori. serenaconfalonieri.com

Tappeto Dharma, Design Collection by Illulian. Ispirato a un antico tappeto indiano Deco, cattura i colori caldi e terrosi e li dispone in un classico motivo kilim, per interni sia classici che moderni. Annodato a mano in Nepal, è in seta e lana himalayana e personalizzabile per dimensioni, colore, composizione, forma e altezza del pelo. Disponibile anche un trattamento antimacchia. illulian.com

La semplicità scultorea del tavolo Flucto 3 di Emanuele Santalena, interamente realizzato in marmo calacatta, si caratterizza per le 3 gambe posizionate in maniera simmetrica e speculare l’una dall’altra. Realizzabile in diverse finiture e top customizzabile a livello di dimensioni. emanuelesantalena.com


Lampada da parete dalla collezione Comet design Signorotto+Partners per Fabbian. Il diffusore è una sfera di vetro soffiato che viene avvolta da un paralume a U di alluminio verniciato antracite, bianco, bronzo, oro regale o Corten. La sorgente luminosa è a lampadina G9 LED ad alta efficienza e dimmerabile a taglio di fase. fabbian.com

INTARSI MIRABILI

Alta qualità e ricerca creativa nelle realizzazioni di Francesco Perini, artista e maestro del legno, fondatore dell’azienda “I Vassalletti”. Nel suo atelier nascono pavimenti in legno intarsiati con altri materiali. Qui: “Leaf”, un pavimento in rovere con inserti in acciaio e effetto sabbiato, pouf e tavolino in massello di rovere, caminetto con base in pietra serena e cappa con lamiera di ferro martellata effetto patchwork, vetrata con profili di rovere massello e soffitto con travi in legno massello di quercia vecchia con finitura a olio. ivassalletti.it

WONDERFUL INLAYS

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High quality and inventive exploration in the creations of Francesco Perini, artist and woodworking master, founder of the company “I Vassalletti”. In his creative atelier, wood and other materials perfectly combine in beautiful inlaid floors. “Leaf” is an oakwood floor with steel inserts and sandblasted effect. Pouffe and coffee table in solid oak. Fireplace with base in serene stone and hood with hammered iron sheet, patchwork effect. Glazing with solid oak frames and ceiling with beams in solid old oak with an oil finish. ivassalletti.it


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Il caminetto Gyrofocus con il nuovo pannello in vetro curvato che scorre lateralmente. Il vetro annulla il rischio di scintille mantenendo inalterato il fascino del fuoco, senza nulla togliere all’iconico design unito alla caratteristica rotazione a 360°. focus-camini.it

Terra&Luna disegnata da Andrea Lanaro per Olev. Una lampada da terra a LED formata da due sfere in vetro soffiato a bocca di dimensioni diverse, che emettono una luce rilassante grazie alla particolare lavorazione dalla trama incrociata in rilievo, realizzata con la tecnica Balloton, che ricorda il raffinato ordito di un tessuto imbottito. olevlight.com

Le Capsule Collections WallPepper®/Group sono vere e proprie suggestioni artistiche a tutta parete. La decorazione murale conferisce atmosfera alle superfici, assicurando prestazioni di elevata resistenza e durabilità. Qui Manege de cochons/050-54 by Robert Delaunay, Museum Collection. wallpeppergroup.com


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Curry, design Piero Lissoni per Porro. Silhouette scultorea dal forte impatto grafico, il daybed Curry presenta una preziosa lavorazione sullo schienale e sui braccioli realizzati in massello di frassino tinto nero e paglia intrecciata tinta nera tesata sulla struttura. Completano il divano l’ampio cuscino di seduta con impunture cucite, e due coppie di cuscini in piuma d’oca che addolciscono lo schienale, in un piacevole tessuto rosso per una casa che gioca a contrasto. porro.com


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L’ASTRO® è prodotto a mano interamente in Italia da Vitrik. Due lastre di vetro racchiudono con un sistema brevettato un ricamo sinuoso e brillante. Completamente personalizzabile (anche nelle misure) ogni porta è realizzata con cristalli Swarovski© taglio Xirius Rose che, inseriti tra le due lastre di vetro, regalano riflessi sempre diversi a seconda del movimento della luce. l-astro.it - vitrik.it

Tapis Rouge, tappeto Tratto Curvo, design di Natalia Enze Collezione Tratto. La forma del tappeto è curva e irregolare per enfatizzare il dinamismo dell’oggetto. tapisrouge.it


Melt Me è una collezione di oggetti in ceramica laccata, creata dalla designer Nika Zupanc per Driade. La Capsule è composta da quattro pezzi che rispecchiano lo stile giocoso, ironico, leggero e unico del brand Driade. Qui Vassoio Cherry Me Up. driade.com

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mise en place di Teresa Crespi

Decorazioni a tavola Che si tratti di un caffè durante l’Avvento, di una cena a lume di candela o di un pranzo di Natale, una tavola decorata con cura, oltre al buon cibo, contribuisce sempre al successo dell’evento

La collezione natalizia Thun propone una ricca gamma di servizi e accessori in porcellana, come il set da 6 piatti in porcellana, 2 bicchieri per acqua in vetro, 2 calici da vino e la ciotola a forma di stella. thun.com


STARS FOR EUROPE

Le Stelle di Natale sono l’addobbo ideale per la tavola delle feste. Abbiamo preso spunto dagli esperti di Stars For Europe (SfE), l’associazione di coltivatori europei di Stelle di Natale, per trasformare queste piante in vere star. starsuniteeurope.eu


82 Dalla linea Petite Patisserie di Pasabahce alzate e piatti da portata dedicati al servizio di dolci e frutta. La collezione è composta da una ciotola trasparente con piede, da una alzata con piede e da un piatto da servizio a bordo sagomato, disponibili entrambi nelle versioni con e senza cupola protettiva in vetro trasparente. pasabahce.com

La proposta per la tavola delle feste di Once Milano, azienda italiana che coniuga dedizione all’eccellenza e visione creativa. Protagonista assoluto il puro lino della migliore qualità, insieme a dettagli raffinati e l’artigianalità unica e radicata del Veneto. oncemilano.com Set della linea Dintorno di La Porcellana Bianca di Lenet Group composto da piatto piano, fondo e vassoio rotondo. Il bianco puro della porcellana si incontra con un grazioso contorno Verde Toscana che cinge il set, raffinato nella sua semplicità. Bicchieri trasparenti, passe-par-tout per ogni tipo di apparecchiatura, della linea Novello per acqua, vino e spumante. laporcellanabianca.com


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Red Lips: le nuove porcellane. Le labbra di Lina Cavalieri si accendono di rosso nella nuova collezione di porcellane decorate a mano, rivelando lo spirito più eccentrico e pop di Fornasetti. fornasetti.com


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food Da sinistra, Max e Raf Alajmo. Sotto, Caffè Stern, Parigi

di Antonella Euli

From left, Max and Raf Alajmo. Below, Caffè Stern, Paris

A tutto Alajmo

Una famiglia con 14 ristoranti sparsi per il mondo e un gran numero di stelle Michelin in tasca

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egli Alajmo si potrebbe scrivere un libro, o forse due, ma anche a questo hanno già pensato loro. Che dire? Fenomeno? Eccellenza? Passione? Maestria? Sembrano termini abusati ma mi piace radunarli tutti sotto la stessa stella (parecchie a dire il vero, se si parla di Michelin): “Straordinario made in Italy”. Ospitalità e gran cucina scorrono nel sangue dei fratelli Alajmo, Massimiliano (Max) Raffaele (Raf) e Laura, terza generazione di una famiglia di ristoratori. E che ristoratori. Max frequenta l’alberghiero di Abano Terme e, da buon veneto, non perde tempo e passa all’azione subito dopo il diploma, con le prime esperienze nelle cucine di importanti chef italiani ed europei. Raf invece inizia affiancando papà Erminio in sala al ristorante di famiglia Le Calandre di Sarmeola di Rubano, seguito poi da Max in cucina con mamma Rita Chimetto. La prima stella arriva nel ‘92 e poi si sale... 1994: Max assume la guida della cucina delle Calandre, mentre Raf ne diventa il manager; 1997: il ristorante riceve la seconda stella

e la terza arriva nel 2002, consacrando Max nell’Olimpo dei grandi chef internazionali, con un piccolo, piccolissimo dettaglio: ha solo 28 anni ed è il più giovane chef al mondo a mettersi in tasca le ambite stelle. Si prosegue con qualcosa di diverso, che palesa nobiltà d’animo oltre che maestria ai fornelli. Nel 2004 i fratelli Alajmo, insieme al dottor Stefano Bellon, fondano Il Gusto per la Ricerca, associazione no profit destinata alla raccolta fondi per la ricerca scientifica sulle malattie infantili (ilgustoperlaricerca.it) attraverso eventi annuali che coinvolgono i più grandi chef d’Italia. E dal 2010 a oggi sperimentano di tutto: sono scrittori ed editori di due libri (In.gredienti e Fluidità), diventano designer e co-architetti per la ristrutturazione della sala de Le Calandre e per la linea di oggetti di design (stoviglie, posate, luci) chiamata alajmo.design. Lo stesso anno Raf viene nominato C.E.O e maître des lieux del gruppo Alajmo. Nel 2011 la famiglia acquisisce la gestione del Gran Caffè & Ristorante Quadri in piazza San Marco


Amo, Fondaco dei Tedeschi, Venezia Amo, Fondaco dei Tedeschi, Venice

a Venezia, ristruttura ambienti e menu e incassa una nuova stella dalla Guida Michelin. E sul filo della ristorazione... 2014: aprono Caffè Stern nel cuore di Parigi, trasformando un antico atelier d’incisione in un raffinato caffè bistrot all’italiana; 2016: inaugurano Amo, al Fondaco dei Tedeschi di Venezia, su progetto di Philippe Starck che all’inizio del 2018 cura anche il restauro del Quadri con l’architetto Marino Folin e un team composto dai migliori artigiani veneziani. Sempre all’inizio del 2018, il gruppo Alajmo apre il MammaRita lab, nuovo laboratorio di pasticceria, quartiere generale degli uffici del Gruppo e spazio di ricerca e sviluppo. E ancora. 2019: Massimiliano e Raffaele firmano il ristorante Sesamo all’interno del Royal Monsour a Marrakech; 2021: nasce J-Farm, joint venture tra H-FARM, piattaforma di innovazione, trasformazione ed educazione dei giovani e delle aziende italiane in un’ottica digitale, e il Gruppo Alajmo. Con J-Farm i fratelli rilevano tutta l’offerta food di H-FARM Campus che comprende il ristorante Le Cementine, la Serra, mensa interna e una versione più ampia di Amor all’interno del Campus. E, per chiudere in bellezza, nel dicembre ‘22 inaugura Alajmo Cortina, all’interno dell’ex Toulà a Cortina. Oggi Max, oltre ad essere lo chef de Le Calandre, sovraintende la cucina di tutti i loro 14 ristoranti e Raf rimane la forza trainante del business di famiglia. alajmo.it

Il Calandrino Il Calandrino


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Alajmo at Full Throttle A family with 14 restaurants scattered around the world and a large number of Michelin stars in their pockets

ne could write a book, or perhaps two, about the Alajmo, but they have already thought of this too. What more to say? Phenomenon, excellence, passion, and mastery may seem like overused terms. Still, I like to gather them all under the same star (quite a few, actually, if we talk about Michelin): “Extraordinary made in Italy”. Hospitality and exceptional cuisine run in the blood of the Alajmo brothers, Massimiliano (Max), Raffaele (Raf), and Laura, the third generation of a family of restaurateurs, and truly exceptional ones at that. Max attends the hotel & catering school in Abano Terme and, being a good Venetian, wastes no time taking action immediately after graduation, with his first experiences in the kitchens of important Italian and European chefs. Raf instead starts out by supporting their father, Erminio, in the family restaurant Le Calandre, in Sarmeola di Rubano, and Max then monitors him in the kitchen with their mother, Rita Chimetto. The first Michelin star arrives in ‘92, and that’s just the beginning of more to come. 1994: Max takes the kitchen lead of Calandre, while Raf becomes its manager; 1997: the restaurant is awarded its second star, and the third is earned in 2002, solidifying Max’s position in the great international chefs Olympus and making him the youngest chef in the world to have put the coveted stars in his pocket at the age of only 28. Something different follows all that, which reveals high-mindedness in addition to mastery in the kitchen. In 2004, the Alajmo brothers, together with Dr Stefano Bellon, found Il Gusto per la Ricerca, a non-profit organisation aimed at raising funds for scientific research on childhood diseases (ilgustoperlaricerca. it) through big annual events involving the most prominent chefs in


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Italy. And since 2010, they have been experimenting with everything: in addition to writing and publishing two books (Ingredients and Fluidity), they have also become designers and co-architects for the Sala de Le Calandre renovation and the collection of design objects (kitchenware, cutlery, lamps) called alajmo.design. The same year, Raf is appointed C.E.O and maître des lieux of the Alajmo group. In 2011, the family acquires the Gran Caffè & Ristorante Quadri management in Venice, San Marco Square, renovates rooms and menus and receives a new star from the Michelin Guide. Catering wise... 2014: they open Caffè Stern in the heart of Paris, transforming an old engraving atelier into a refined Italian bistro coffee; 2016: they launch Amo inside the historical building Fondaco dei Tedeschi in Venice, with a project by Philippe Starck who, at the beginning of 2018, also takes care of the Quadri restoration with the architect Marino Folin and a team composed of the best Venetian artisans. Also, at the beginning of 2018, the Alajmo group opens the MammaRita lab, a new pastry laboratory and headquarters of the Group’s offices and a research and development space. Furthermore... 2019: Massimiliano and Raffaele launch the Sesamo restaurant inside the Royal Monsour in Marrakech. 2021: the Alajmo Group partners with H-FARM, a platform for innovation, transformation and education of young people and Italian companies from a digital perspective, to establish J-Farm, with which the brothers take over the entire H-FARM Campus food offer, including the Le Cementine restaurant and the Serra, a canteen and a more comprehensive version of Amor inside the Campus. And, to top it all off, Alajmo Cortina launches in December ‘22 inside the former Toulà in Cortina. In addition to being the chef of Le Calandre, Max currently oversees the cuisine of all 14 family restaurants, while Raf remains the driving force of the family business. alajmo.it

Ristorante Le Cementine. Sotto, Le Calandre, Sala Cavalieri by Sergio Coimbra. Nella pagina accanto: sopra il piano terrra del ristorante Quadri; sotto, Alajmo Cortina Le Cementine restaurant. Below, Le Calandre, Sala Cavalieri by Sergio Coimbra. On the previous page: above Quadri restaurant; below Alajmo Cortina


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wine di Antonella Euli

La Bottega del Vino a Cortina. Nella pagina accanto: interni ed esterni della Locanda Sandi a Valdobbiadene e la maestosa villa di Crocetta del Montello The Wine Bar in Cortina. On the next page: interiors and exteriors of Locanda Sandi in Valdobbiadene and the majestic villa in Crocetta del Montello

Dietro e dentro il vino Degustare un buon calice di vino è uno dei piaceri della vita. Vogliamo raccontare cosa c’è dentro e dietro una tale eccellenza

L’

Enoteca Villa Sandi è uno dei locali più cool di Cortina dove ci si ritrova spesso per un aperitivo fatto da stuzzichini e bollicine che incantano. Il locale prende il nome proprio da quella Villa Sandi di Crocetta del Montello della famiglia Moretti Polegato, dentro la quale c’è una vita dedicata a produrre vino buono. Giancarlo Moretti Polegato è il patron di questo impero del vino, e mi pregio averlo incontrato, per la prima volta, parecchi anni fa, nella magnifica villa di scuola palladiana sede dell’azienda: una dimora maestosa ai piedi delle colline trevigiane, che reinterpreta in chiave moderna l’antico ruolo delle ville venete. Ebbene proprio qui i Moretti Polegato, da generazioni nel mondo e nella cultura del vino, fanno rivivere questa tradizione, unendo innovazione e

ricerca al rispetto e all’amore per il territorio. E se l’edificio è un magnifico esempio di scuola palladiana risalente alla prima metà del 1600, il vero tesoro si nasconde sotto la villa: circa un chilometro e mezzo di secolari cantine sotterranee, ambiente ideale per la maturazione e l’invecchiamento dei vini. Le ho visitate, cercando di capire metodi e segreti di questo mondo affascinante e subito dopo ho degustato magnifici vini nelle Botteghe del Vino di Crocetta del Montello e di Valdobbiadene. Villa Sandi ha in portafoglio Tenute di pregio che spaziano in tutte le denominazioni, dalle pianeggianti zone del Prosecco DOC ai colli asolani ai più ripidi pendii delle colline di Valdobbiadene e l’azienda è in grado di interpretare le diverse sfumature e peculiarità di ciascuna area. La vera gemma


però è nella parte più storica dell’area Valdobbiadene-Conegliano, la collina del Cartizze, dove i vigneti sono tra i più preziosi d’Italia. Proprio in questa microzona, vero e proprio cru, Villa Sandi possiede un vigneto di un ettaro e mezzo, denominato “La Rivetta” che dà vita a un Valdobbiadene Superiore di Cartizze dalle caratteristiche uniche, proposto nella versione brut. Tutte le loro Tenute sono certificate “Biodiversity Friend”, segno di una filosofia aziendale attenta al territorio e alla sostenibilità, in ogni suo aspetto, parte del progetto “Villa Sandi for Life” che comprende istanze ambientali e impegno sociale. Grazie a una centrale idroelettrica all’interno del complesso aziendale e a un ampio impianto fotovoltaico, Villa Sandi copre autonomamente una parte del proprio fabbisogno energetico.

La scoperta del territorio e dei suoi prodotti continua a Locanda Sandi di Valdobbiadene, nel verde dei vigneti, con sei stanze-bomboniera arredate nello stile della campagna veneta di inizio Novecento, e un ristorante da stella con piatti della tradizione locale con divagazioni interessanti, accompagnati ovviamente dai vini Villa Sandi. L’atmosfera che si respira è quella delle locande di un tempo: si pranza e cena in una grande una sala d’antan, ma anche su un suggestivo soppalco in legno dominato dall’imponente camino in maiolica, oppure, in stagione, nella veranda che si apre sul giardino interno e sull’orto delle erbe. Quindi, meditate gente: dentro un calice di bollicine levato in compagnia, c’è un mondo intero fatto di storia, arte, paesaggi, vigneti, cultura del vino e del cibo. Santé! villasandi.it


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Behind and within the wine Savouring a fine glass of wine is one of life’s pleasures. We want to reveal what is inside and behind such excellence

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he Enoteca Villa Sandi stands as one of the coolest spots in Cortina, where patrons frequently convene for an aperitif made of nibbles and enchanting bubbles. The venue takes its name from the same Villa Sandi in Crocetta del Montello, owned by the Moretti Polegato family, where life is devoted to crafting excellent wine. Giancarlo Moretti Polegato is the patron of this empire of wine, and I am honoured to have first met him several years ago in the magnificent Palladian-style villa where the company is based: a majestic residence at the foot of the Treviso hills, which reinterprets the ancient role of Venetian villas in a modern key. Right here, the Moretti Polegato family, in the world and culture of wine for generations, breathe new life into this tradition, blending innovation and research with respect and love for the land. And if the building is a splendid example of Palladian architecture dating back to the first half of the 1600s, the real treasure lies beneath the villa: about a kilometre and a half of centuries-old underground cellars, an ideal environment for the maturation and ageing of wines. I visited them, delving into the methods and secrets of this fascinating world and right after, I savoured magnificent wines in the Wine Shops of Crocetta del Montello and Valdobbiadene. Villa Sandi has in its portfolio prestigious estates that range in all designations, from the flat areas of Prosecco DOC to the Asolo hills and the steeper slopes of the Valdobbiadene hills, and the company is able to interpret the different nuances and peculiarities of each region. The true gem, however, lies in the most historic part of the Valdobbiadene-

Conegliano area, the Cartizze hill, where some of Italy’s most precious vineyards flourish. In this microzone, a genuine cru, Villa Sandi owns a vineyard of one and a half hectares called “La Rivetta”, which gives life to a Valdobbiadene Superiore di Cartizze with unique characteristics, offered in the brut version. All their estates are certified as “Biodiversity Friend”, a sign of a company philosophy that is attentive to both the territory and sustainability in all its facets, also embodied in the “Villa Sandi for Life” project that encompasses environmental demands and social commitment. Thanks to a hydroelectric power plant within the company complex and an extensive photovoltaic system, Villa Sandi independently covers a portion of its energy needs. The discovery of the territory and its products continues at Locanda Sandi in Valdobbiadene, amidst the green vineyards, with six enchanting rooms adorned in the style of early 20th-century Venetian countryside and a starred restaurant serving dishes of local tradition with intriguing twists, all complemented, of course, by Villa Sandi wines. The atmosphere is reminiscent of bygone inns: lunch and dinner take place in a large dining hall of yesteryear or on a captivating wooden mezzanine presided over by an imposing majolica fireplace or, when the season allows, in the veranda that opens onto the internal garden and the herb beds. So, contemplate, people: within a glass of bubbles raised in good company unfolds an entire world steeped in history, art, landscapes, vineyards, and wine and food culture. Cheers! villasandi.it



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anniversary di Antonella Euli

In caso di neve Colmar. 100 anni tra storia e innovazione Passato e presente, montagna e città, tecnica e stile: due anime di una sola storia

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er festeggiare i suoi primi cento anni Colmar ha coinvolto l’artista Joshua Vides per creare capi che si presentano come pezzi d’arte. Colmar è sempre stata a cavallo tra storia e tecnologia, fin dagli esordi di questa storia monzese datata 31 ottobre 1923 quando, Mario Colombo e la moglie Irma, fondano la Manifattura Mario Colombo & C. All’inizio c’erano cappelli di feltro e ghette poi vennero gli abiti da lavoro. Il marchio nasce poco dopo, ed è l’unione di Col (Colombo) e Mar (Mario) come si usava un tempo, prima il cognome e poi il nome. È fatta. È Colmar. La svolta, racconta l’attuale amministratore delegato, Giulio Colombo, è avvenuta nel dopoguerra, grazie all’intuizione del padre Angelo che a Grenoble

notò gruppi di francesi che indossavano giacche da sci, sport ancora poco praticato in Italia. Da quel momento, complice l’ascesa delle discipline invernali, la storia del brand scivola veloce sulla neve. Nel ’34 confeziona il Thirring (detto «pipistrello»), un mantello speciale che si gonfia sulla schiena come l’ala di un deltaplano, realizzato per il detentore del record di velocità del chilometro lanciato, Leo Gasperl. Colmar veste praticamente tutti i più grandi sciatori dell’epoca e, grazie a un’intuizione di Irma - moglie del fondatore - crea una tuta aerodinamica studiata per Zeno Colò, che grazie a un inserto di filanca sui fianchetti della giacca, riduce lo sbattere al vento del tessuto. Per tutti diventerà la guaina Colò, oggetto entrato nella mitologia sportiva


In senso orario: 1950, Zeno Colò, Guaina; 1936, Leo Gasperi, mantello Thirring; test in Galleria del vento FIAT a Torino; foto d’archivio; 1950, Zeno Colò indossa la Guaina che porta il suo nome. Pagina accanto, ritratto di famiglia: Riccardo Vago, Giulio, Roberta, Stefano, Mario, Carlo e Laura Colombo. Ph Maki Galimberti

Clockwise: 1950, Zeno Colò, Guaina; 1936, Leo Gasperi, Thirring cape; testing at the FIAT Wind Tunnel in Turin; vintage capture; 1950, Zeno Colò wearing the iconic ‘Guaina’ named after him. Next page, family portrait: Riccardo Vago, Giulio, Roberta, Stefano, Mario, Carlo and Laura Colombo. Ph Maki Galimberti

al pari della Ceffa che indossavano gli atleti della Valanga Azzurra negli anni Settanta. Bianca, col tricolore su spalle e maniche: la più fotogenica delle divise da slalom gigante. A portarla sui gradini del podio ci penseranno gli ori olimpici Perino Gros e Gustav Thoni, poi Stricker, Radici e tanti altri. Per omaggiare un passato così importante, l’azienda ha scelto l’artista visivo Joshua Vides, che vanta una forte esperienza nel settore streetwear e del lusso. Il risultato sono dieci capi in grado di ripercorre e ridisegnare la cultura e il know how del brand: tra i pezzi iconici, due giacche e un gilet imbottiti e reversibili. Poi, due cappellini con un disegno in trompe l’oeil di occhiali da sci, una sciarpa total logo, una felpa e un paio di pantaloni in cotone, infine

una t-shirt piena di medaglie d’oro al collo. A sorpresa, il logo bianco, rosso e blu Colmar è stato pennellato in nero e in rosso d’artista. Sport e lifestyle. Competizione e moda. Tessuti sempre più tecnici e performanti, collaborazioni importanti con aziende tecnologiche e designer di rilievo internazionale. Colmar rimane un’azienda guidata dalla terza generazione - e la quarta che è già al lavoro orgogliosamente famigliare e, come è stato fin dall’inizio, sempre legata a Monza, al suo territorio e ai sani principi che lo sport trasmette. Con la consapevolezza che per restare se stessi bisogna rinnovarsi sempre, abbracciare nuove idee senza mai dimenticare le proprie radici. colmar.com


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In Case of Snow, Colmar. 100 Years of History and Innovation Past and present, mountain and city, technique and style: two souls of a single story

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o mark its first centenary, Colmar teamed up with artist Joshua Vides to create pieces that present themselves as pieces of art. Since its inception, Colmar has always straddled the realms of history and technology. A story that begins in Monza on 31st October 1923 when Mario Colombo and his wife Irma founded the Manifattura Mario Colombo & C, starting with felt hats and gaiters, then followed by workwear. The brand comes to life shortly after, a fusion of Col (Colombo) and Mar (Mario) as was once customary - surname first, then the given name. It’s accomplished. It’s Colmar. The turning point, as shared by the current CEO, Giulio Colombo, occurred in the post-war period, thanks to the foresight of his father, Angelo. While in Grenoble, he noticed groups of French people wearing ski jackets, a sport still little practised in Italy at the time. From that moment, riding the wave of winter sports ascent, the brand’s story effortlessly glides on the snow. In ‘34, the company crafts the Thirring (known as “bat”), a unique cape that inflates on the back like the wing of a hang glider, designed for the holder of the speed skiing (KL) record, Leo Gasperl. Colmar outfits virtually all the greatest skiers of the time and, thanks to an intuition from Irma - the founder’s wife - creates an aerodynamic suit tailored for Zeno

In senso orario: 1988-89, giacca Totem; 1980, Tuta Space Race; Valanga Azzurra; da sinistra: Thoeni, Messner, Grosini, Valanga-Azzurra Clockwise: 1988-89, Totem jacket; 1980, Space Race suit; ‘Valanga Azzurra’; from left: Thoeni, Messner, Grosini, Valanga-Azzurra


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Colò, minimising fabric flapping in the wind with the addition of stretch nylon inserts on the jacket’s sides. For everyone, it becomes the “guaina Colò”, an item that has become part of sporting legend, much like the “Ceffa” worn by the athletes of the “Valanga Azzurra” (Blue Avalanche) in the seventies. White, with tricolour on the shoulders and sleeves: the most photogenic of the giant slalom outfits. Olympic gold medallists Perino Gros and Gustav Thoni will take it to the podium, followed by Stricker, Radici, and many others. To honour to such a significant heritage, the company has enlisted the visual artist Joshua Vides, renowned for his expertise in the streetwear and luxury sectors. The result is ten pieces that retrace and redesign the culture and know-how of the brand. Among the iconic items, two jackets and a vest, all padded and reversible. Then, two caps featuring a trompe l’oeil ski goggles design, a total logo scarf, a sweatshirt, and a pair of cotton trousers. Finally, a t-shirt adorned with an array of gold medals around the neck. Unexpectedly, the Colmar logo in white, red, and blue has been brushed with an artist’s touch in black and red. Sports and lifestyle. Competition and fashion. Fabrics becoming ever more technical and high-performing, impactful collaborations with globally

In alto: Capsule Collection Joshua Vides, 10 perzzi per 100 anni; a sinistra 1974-75, giacca Ceffa, a destra, 1974, Coppa del mondo. Da sinistra: Gustav Thoni, Piero Gros, Erwin Stricker At the top: Joshua Vides Capsule Collection; 10 pieces for 100 years. On the left: 1974-75, Ceffa jacket. On the right: 1974, World Cup. From the left: Gustav Thoni, Piero Gros, Erwin Stricker


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renowned tech companies and designers. Colmar remains a third-generation-led company, with the fourth already working in the proudly family-driven business. As it has been from the very start, it also remains deeply connected to Monza, its surroundings, and the positive principles that sports convey. With the understanding that to stay true to oneself, constant renewal is key, embracing new ideas while never forgetting one’s roots. colmar.com

In omaggio al passato glorioso, Colmar ha scelto l’artista visivo Joshua Vides, che vanta una forte esperienza nel settore streetwear e del lusso. Il risultato sono dieci capi in grado di ripercorre e ridisegnare la cultura e il know how del brand To honour its glorious past, Colmar has enlisted the visual artist Joshua Vides, renowned for his expertise in the streetwear and luxury sectors. The result is ten pieces that retrace and redesign the culture and know-how of the brand


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Travelling di Antonella Euli

Namibia tra dune,

deserti e oceano Un viaggio esclusivo, nel deserto più antico del mondo con Maison du Voyage Onirikos

Immerso tra le montagne e le rosse dune di sabbia caratteristiche del deserto del Namib, il Sossusvlei Desert Lodge è un’oasi lussuosa di silenzio e assoluta tranquillità


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tefano Bajona, fondatore della Maison du Voyage Onirikos, confeziona da oltre vent’anni viaggi individuali o collettivi di altissimo livello, esclusivamente su misura, con mete e servizi fuori dai tradizionali circuiti, scovando in tutto il mondo le più rare esperienze e i più riservati angoli di paradiso, per trasformarli in un viaggio indimenticabile. Facendo propri gli stilemi dell’esclusività e dell’unicità, vi porterà intorno al mondo, in terre da lui già esplorate e per questo facili da “raccontare” ancor prima di partire. Questa volta il sogno si avvera in Namibia, terra di magia fatta di dune arancio e cieli cobalto in un deserto unico, di desolata bellezza e sorprendente vitalità. La fauna selvatica e rara nel Parco Nazionale di Etosha, i paesaggi ultraterreni, tra cui le iconiche dune di Sossusvlei e il Parco nazionale della Skeleton Coast, un incredibile deserto costiero. Un itinerario che porta il viaggiatore esigente lontano da sentieri battuti, per soggiornare in lodge esclusivi nel deserto africano situati in località veramente remote, alle quali si accede con voli charter privati. Sempre e solo all’insegna dell’haute villégiature. onirikos.com


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Alcune tra le attività che gli ospiti possono svolgere in questo elegante lodge, per godere appieno della singolare atmosfera circostante: safari, escursioni guidate su veicoli 4x4, quad o a piedi, scenici voli in aereo sopra le dune del deserto, e persino gite in mongolfiera


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hotellerie di Antonella Euli

Il culto dell’ospitalità EGNAZIA Ospitalità Italiana è un nuovo gruppo di gestione alberghiera basato su luoghi ed esperienze uniche per riscoprire e valorizzare il nostro Paese


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iglio d’arte con l’ospitalità inscritta nel DNA. Parliamo di Aldo Melpignano, figlio di Sergio Melpignano, noto avvocato tributarista prematuramente scomparso e Marisa Lisi Melpignano, la signora dell’ospitalità a 5 stelle. I genitori sono stati precursori del fenomeno Puglia negli anni ‘90 e hanno trasformato un luogo, in primis la masseria di famiglia oggi blasonata Masseria San Domenico di Savelletri di Fasano, in una destinazione d’élite. Aldo è il fondatore di Borgo Egnazia e proprietario con la sua famiglia del Gruppo San Domenico Hotels, ed è sua l’idea di Egnazia Ospitalità Italiana. Una nuova sfida per un giovane imprenditore forgiato da un background più che decennale nel mondo della finanza e al fianco delle più grandi figure dell’hotellerie internazionale. Pietra miliare di questo percorso, che include il suo contributo nello sviluppo e nell’evoluzione degli alberghi di famiglia, è stata la nascita di Borgo Egnazia, oggi considerato un modello di gestione alberghiera teso allo sviluppo e alla promozione del territorio pugliese. EGNAZIA Ospitalità Italiana si pone come principale obiettivo quello di diventare punto di riferimento degli imprenditori e delle realtà alberghiere che intendono lo sviluppo turistico come un’opportunità per valorizzare territori e tradizioni: patrimonio unico da promuovere e tutelare, attraverso una ricerca costante di innovazione, proponendo esperienze uniche all’interno e all’esterno delle strutture. Il Gruppo intende mettere a disposizione un modello di gestione operativa che valorizzi una cultura dell’ospitalità tutta italiana, attraverso strumenti, tecnologie e competenze sempre contemporanee e innovative, necessarie per sviluppare modelli di impresa efficienti, competitivi e capaci di mettere al centro il vero protagonista: il cliente. Di Egnazia fanno già parte diverse strutture distribuite su tutto il territorio italiano. Oltre ad alcune proprietà della famiglia Melpignano, fra cui Masseria Le Carrube a Ostuni, c’è il Santavenere di Maratea, l’Hotel de Len a Cortina, e altre due aperture previste per il 2024: Castel Badia a Brunico e una struttura alle porte di Roma. L’obiettivo è quello di arrivare al 2027 con un portfolio di venti strutture gestite. In questo percorso di promozione e valorizzazione dell’italianità si iscrive la collaborazione tra Aldo Melpignano e Red Circle, la società di investimenti immobiliari e ospitalità di Renzo Rosso, per l’Hotel Ancora di Cortina (la cui apertura è prevista per il 2025). Inoltre, solida è anche la collaborazione con il gruppo Arsenale, avviata con la gestione del Santavenere. Anche in questa nuova avventura, Aldo Melpignano è accompagnato professionalmente dal prezioso supporto di sua moglie Camilla Vender Melpignano. A guidare questo nuovo percorso vi saranno gli stessi valori che il gruppo Egnazia eredita dalla storia di successo di Borgo Egnazia, primo tra tutti, la centralità del fattore umano: arricchire la vita di ospiti e collaboratori, valorizzando i territori e le culture locali, attraverso un rapporto sinergico tra innovazione e tradizione. egnazia.com

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Un ritratto di Aldo Melpignano. Ph Traipler. Sotto e nella pagina accanto, l’Hotel de Len di Cortina. Ph Helenio Barbetta A portrait of Aldo Melpignano. Ph Traipler. Below and on the previous page, the Hotel de Len in Cortina. Ph Helenio Barbetta


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The Cult of Hospitality EGNAZIA Ospitalità Italiana is a new hotel management group centred around unique places and experiences to rediscover and contribute value to our Country

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on of art with hospitality ingrained in the DNA. We are talking about Aldo Melpignano, son of the late Sergio Melpignano, a well-known tax lawyer who left us prematurely, and Marisa Lisi Melpignano, the epitome of 5-star hospitality. The parents were pioneers of the “Puglia phenomenon” in the ‘90s transforming a location, foremost the family farmstead now distinguished as Masseria San Domenico di Savelletri di Fasano, into an elite destination. Aldo is the founder of Borgo Egnazia and owner, along with his family, of the San Domenico Hotels Group, and he is the mind behind Egnazia Ospitalità Italiana. A new challenge for a young entrepreneur forged by a background spanning over a decade in the realm of finance, alongside the most illustrious figures in international hospitality. A milestone in this journey, encompassing his contribution to developing and advancing family hotels, was the inception of Borgo Egnazia, which is today considered a model of hotel management aimed at the growth and promotion of the Apulian region. EGNAZIA Ospitalità Italiana sets itself the primary goal of becoming a reference point for entrepreneurs and hotel entities embracing tourism development as an opportunity to enhance territories and traditions: a unique heritage to champion and preserve through a continual quest for innovation, offering unique experiences both within and beyond the establishments. The Group aims to provide an operational management model that enhances

Gli eleganti interni dell’Hotel de Len. In senso orario: tavolo vista monti Ph Helenio Barbetta; il salotto; dettagli di una stanza. Ph Alessandro Amodio The elegant interiors of Hotel de Len. Clockwise: mountain-view dining table Ph Helenio Barbetta; the lounge; details of a room. Ph Alessandro Amodio


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Cartoline d’Italia: sopra Borgo Egnazia, sotto Hotel Santavenere Maratea Postcards of Italy: above, Borgo Egnazia; below, Hotel Santavenere Maratea

the distinctly Italian hospitality culture through tools, technologies and skills that are consistently contemporary and innovative, essential for developing efficient, competitive business models centred around the true protagonist: the customer. Egnazia already includes several establishments distributed throughout the Italian territory. In addition to some properties owned by the Melpignano family, including Masseria Le Carrube in Ostuni, there is the Santavenere in Maratea, the Hotel de Len in Cortina, and two more openings planned for 2024: Castel Badia in Brunico and a facility on the outskirts of Rome. The goal is to reach 2027 with a portfolio of twenty managed establishments. This journey of promoting and enhancing Italian culture includes the collaboration between Aldo Melpignano and Red Circle, the real estate and hospitality investment company of Renzo Rosso, for the Hotel Ancora in Cortina (set to open its doors in 2025). In addition, the collaboration with the Arsenale group, initiated with the management of Santavenere, is also solid. In this new venture as well, Aldo Melpignano is professionally accompanied by the precious support of his wife, Camilla Vender Melpignano. Guiding this new journey will be the same values inherited by the Egnazia Group from the success story of Borgo Egnazia, foremost among them the centrality of the human factor: enriching the lives of guests and collaborators, enhancing local territories and cultures through a synergistic relationship between innovation and tradition.


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destinations di Antonella Euli

Da Antigua a Sint Maarten

Floating Life propone un itinerario a bordo di uno yacht esclusivo per una vacanza per mare indimenticabile

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i parte da English Harbour, Antigua, a bordo di un catamarano a motore costruito dai famosi cantieri Lagoon nel 2020. Questo lussuoso yacht offre all’armatore la possibilità di alloggiare in una spaziosa cabina principale con terrazza sul mare, mentre i suoi ospiti possono godere del comfort di tre eleganti cabine VIP. La capacità totale della barca è di 8 ospiti, e il servizio a bordo è gestito da un equipaggio composto da 4 persone altamente qualificate. Questa località nella parte meridionale dell’isola di Antigua è un rifugio di tranquillità e bellezza naturali con acque cristalline che lambiscono spiagge di sabbia candida. Il fascino della baia è arricchito da insenature appartate e qui, gli amanti della natura, potranno ammirare la fauna autoctona e le barriere coralline che prosperano nelle sue acque, ideali per interessanti esperienze


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Finiture equilibrate, raffinati rivestimenti interni in legno e la scelta meticolosa dei materiali rivelano un’eleganza atemporale. Dal flybridge, dove lo spazio è condiviso tra la timoneria e la zona relax, il panorama è sensazionale. Questa estensione è semplicemente uno spazio vivibile supplementare: l’ideale per sentirsi liberi

subacquee. Lasciata Antigua si prosegue per Saint Kitts e Nevis, destinazione ideale per lo yachting con spiagge di sabbia bianca, acque turchesi e paesaggi lussureggianti. L’obiettivo è esplorare insenature nascoste e spiagge segrete lungo la costa, immergersi nella vibrante cultura locale ricca di luoghi storici e villaggi pittoreschi e andare alla scoperta delle delizie culinarie nei ristoranti fronte mare. La prossima meta dell’itinerario è Sint Eustatius, isola delle Antille Olandesi situata a est delle Isole Vergini: una gemma nascosta che offre una miscela unica di meraviglie naturali e una ricca eredità culturale. Le barriere coralline intatte sono un paradiso per subacquei e snorkelisti mentre gli appassionati di storia potranno scoprire l’architettura coloniale e i siti archeologici dell’isola. Si salpa ora per Saba, la più piccola isola dei Caraibi olandesi famosa per le sue formazioni vulcaniche e le fitte foreste pluviali: un vero Eldorado per i naturalisti. Oltre alle immersioni si possomo fare escursioni su sentieri impegnativi che culminano su Mount Scenery, il punto più alto di questa piccola isola, che regala panorami mozzafiato. Si riparte per Saint Barts che prende il nome dal fratello minore di Cristoforo Colombo, Bartolomeo. Saint-Barthélemy è un gioiello dei Caraibi che fa parte delle Antille Francesi, caratterizzata da oltre venti meravigliose spiagge


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e luogo ideale per gli appassionati di vela. L’isola vulcanica è circondata da scogliere basse e la capitale Gustavia ospita il porto principale. Ricche di coralli e habitat vulnerabili, le acque che circondano l’isola sono area protetta dal 1996. Qui si respira una frizzante atmosfera francese, fatta da resort di lusso, vivace vita notturna e negozi e ristoranti esclusivi. Ancora profumo di Francia a Marigot, sull’isola di Saint-Martin. Un tempo Marigot era solo un sonnolento villaggio di pescatori fino a quando Luigi XVI se ne innamorò e vi costruì una fortezza con spesse mura in cima alle colline. Oggi, case colorate in stile creolo adornano un paesaggio magnifico e le strade sono un brulicare di attività. Gli ospiti possono scegliere tra ristoranti a cinque stelle che offrono una fusion tra cucina caraibica ed europea, fare shopping in boutique e bancarelle o passeggiare fino a Fort Louis per vedute da cartolina. floatinglife.com

Questo yacht di oltre 24 metri, concepito dai grandi nomi dell’architettura navale VPLP, Patrick Le Quément e Nauta Design, segna l’ingresso nell’universo dei motor yacht dove il lusso e il comfort sono i concetti chiave


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photo credits Cortina Marketing


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Venetian arts di Antonella Euli

arte e materie Vetro e metallo protagonisti del saper fare tutto italiano

Paola Sorio Design Atelier, dettaglio della maniglia di Cabinet Avalon Black Light lavorata a mano. Marco Favali. Photo courtesy Paola Sorio Paola Sorio Design Atelier, detail of the Cabinet Avalon Black Light handle, handcrafted. Marco Favali. Photo courtesy Paola Sorio

Vaso Bloom, collezione Ginkgo Biloba, design by Marco Piva, 2023 Bloom vase Ginkgo Biloba collection, design by Marco Piva, 2023

VENINI 1921: Paolo Venini, avvocato milanese e Giacomo Cappellin, antiquario veneziano fondano la Cappellin, Venini & C. Da questo sodalizio nasce una delle eccellenze italiane che diventa un nome di riferimento internazionale del vetro artistico. Nel corso degli anni Venini stringe significative collaborazioni con diversi artisti e ancora oggi è sinonimo di creatività, artigianalità, unicità. Fra progetti iconici e nuove creazioni, la vetreria raccoglie le sue opere in due collezioni: Art Glass per vasi scultorei e oggetti per il decoro, e Art Light per

lampadari e importanti installazioni luminose destinate a grandi spazi pubblici o privati. Venini vanta una palette cromatica senza eguali che, insieme alle tecniche di lavorazione del vetro, è parte di un patrimonio culturale tramandato di generazione in generazione. Protagonisti di aste e raccolti nei musei più importanti al mondo, i pezzi Venini sono oggetti dal design intramontabile che si rivalutano nel tempo. La novità della stagione è la capsule collection Ginkgo Biloba, un tributo alla bellezza e alla forza di rinascita della natura, e veste gli iconici pezzi Fazzoletto, Deco, Monofiore Balloton, Opalino, i vasi Bloom, Ritagli e le lampade


111 La capsule collection di vasi Venini Ginkgo Biloba Vases from the Venini capsule collection Ginkgo Biloba

Sotto: a sinistra lampade da tavolo Deco Luce, Balloton Luce e Fantasmino; a destra gli iconici vasi Deco e Fazzoletto Below: on the left table lamps Deco Luce, Balloton Luce and Fantasmino; on the right vases Deco and Fazzoletto

da tavolo Balloton Luce, Deco Luce e Fantasmino di un giallo acceso. Il nuovo colore si ispira alla colorazione che il maestoso albero di origine orientale assume in autunno. Un colore vitale che richiama la luce, il sole e il calore, simbolo di positività, energia e cambiamento. Una tonalità che dona vibrante eleganza e intensa espressività esaltando la bellezza delle creazioni Venini. Selezionata da Silvia Damiani, Presidente di Venini, e Marco Piva, Art Director della vetreria, per raccontare la capacità del marchio di plasmare il vetro creando prodotti in grado di affascinare e creare emozioni. venini.com


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Art and Materials Glass and Metal as Protagonists of a Thoroughly Italian Know-how VENINI 1921: Paolo Venini, a Milanese lawyer, and Giacomo Cappellin, a Venetian antiquarian, founded Cappellin Venini & C. This partnership gave birth to one of Italy’s excellences, which has become an international reference brand for artistic glass. Over the years, Venini has formed significant collaborations with various artists and is still synonymous with creativity, craftsmanship and uniqueness. With iconic projects and new creations, the glass factory combines its works in two collections: ArtGlass for sculptural vases and decorative objects, and ArtLight for chandeliers and important light installations in large public or private spaces. Venini boasts an unparalleled colour palette that, with exceptional glass processing techniques, is part of a cultural heritage passed down through generations. Protagonists of auctions and collections in the most prestigious museums

Alcune immagini Venini alla The Venice Glass Week 2023 Venini at The Venice Glass Week 2023

in the world, Venini’s pieces are objects with a timeless design, which increase in value over time. The latest Ginkgo Biloba capsule collection is a tribute to the beauty and revitalising power of nature, featuring the iconic vases Fazzoletto, Deco, Monofiore Balloton, Opalino, Bloom and Ritagli, along with the Balloton Luce, Deco Luce, and Fantasmino table lamps, all dressed in a bright yellow. The new colour evokes the hue that the majestic tree of oriental origin takes on in autumn. It is also a vivid colour that recalls light, sun and warmth, symbolising positivity, energy and change. It is a hue that conveys vibrant elegance and intense expressivity, enhancing the beauty of Venini’s pieces, handpicked by Silvia Damiani, President of Venini, and Marco Piva, Art Director of the glassworks, to tell the story of the brand’s mastery in shaping glass and crafting products that captivate and stir emotions. venini.com


PAOLA SORIO DESIGN ATELIER Paola era solo una bambina e ogni sera assisteva la rito del bicchierino dopo cena che suo padre prendeva dal mobile bar degli anni ‘50. Un ricordo dolce dal profumo di famiglia, covato per anni, che diventa matrice e archetipo del suo fare artigianale. Una carriera di successo nel settore automotive e nel 2021 la svolta che asseconda la sua passione di sempre: l’arredamento. Nasce così Paola Sorio Design Atelier per creare pezzi unici che trasmettano ad altri le sue personali emozioni e realizzati manualmente da artigiani finissimi con processi che vanno dalla fusione del bronzo al rivestimento in pergamena, fino alla plissettatura della seta. In prima persona sperimenta tecniche antiche e lo fa in una storica fonderia di Verona dove si respira arte e dalla quale sono uscite opere importanti. Ognuno dei suoi pezzi, siano oggetti o mobili, ha un nome, e ogni nome una storia.

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La credenza rivestita in pergamena con maniglie in scaglie di pietra lavica si chiama Yvonne come sua madre, ma vista dall’alto, aprendo le ali laterali curve, sembra un albatros, e rimanda a viaggi e desiderio di libertà. Il mobile Arthur The King rivestito in acciaio, ha la forza di un’armatura, ma la lavorazione a mano della superficie lo ingentilisce. Il tavolo Intrigo invece è intrigante sia nella sua realizzazione (ben 900 ore di lavoro e il raffreddamento del metallo avviene come una volta, a temperatura ambiente) sia nelle sue possibilità: il piano sostenuto da due anelli in fusione di bronzo bianco lucidati a specchio in vetro può essere realizzato in vetro o in qualunque altro materiale. Oggetti diversi legati da un fil rouge: le linee curve e armoniose ispirate alle scuole europee del primo Novecento. paolasorio.com

Sopra, Sideboard Yvonne rivestito in pergamena con maniglie in scaglie di pietra lavica in fusione di ottone lucido e base con finitura in ottone texturizzato. Sotto, mobile Arthur The King: la lavorazione artigianale esalta il drappeggio e la sinuosità delle curve rivestite d’acciaio. Marco Favali. Photo courtesy Paola Sorio Above, Yvonne sideboard, embellished with a parchment covering. The handles are made of lava stone flakes in polished cast brass. The base with textured brass finish runs along the entire perimeter. Below, Arthur The King cabinet. The craftsmanship enhances the drapery, and the sinuousness of the steel-coated curves unleashes the strength reminiscent of armour. Marco Favali. Photo courtesy Paola Sorio


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In alto alcune fasi di lavorazione. Sopra, a sinistra, Amelie, fusione artistica di bronzo in edizione limitata; a destra, Il Candelabro Alain. Photo courtesy Paola Sorio. A destra, il tavolo scultoreo Intrigo e le sedute rivestite in velluto di seta Ginevra. Marco Favali. Photo courtesy Paola Sorio Above some processing phases. Above, on the left, Amelie, limited edition artistic bronze casting; on the right, The Alain Candelabra. Photo courtesy Paola Sorio. On the right, the sculptural Intrigo table and the seats covered in Ginevra silk velvet. Marco Favali. Photo courtesy Paola Soriovelvet. Marco Favali. Photo courtesy Paola Sorio

PAOLA SORIO DESIGN ATELIER As a little child, Paola used to watch her father’s after-dinner ritual of drinking his shot from the 1950s furniture bar every night: a sweet memory with a family scent harboured for years, which became her craftmanship matrix and archetype. After a successful career in the automotive sector, 2021 marked a pivotal moment for her lifelong passion: interior design. This is how Paola Sorio Design Atelier emerged, with the mission of crafting distinctive pieces through the skilled hands of excellent artisans, employing processes that span from bronze casting to parchment covering and silk pleating. She personally experiments with ancient techniques in a historic foundry in Verona saturated with artistic inspiration, from which significant works have emerged. Each of her pieces, whether objects or furniture, has a name, and each

name has a story. The sideboard, covered in parchment with handles in lava stone flakes, is named Yvonne after her mother. However, when viewed from above with its curved side wings open, it resembles an albatross, evoking thoughts of journeys and freedom. The Arthur The King steel-coated cabinet boasts the strength reminiscent of armour, yet its handcrafted surface treatment lends it a touch of gentleness. The Intrigo table, on the other hand, captivates with both its construction - requiring 900 hours of labour and traditional room metal cooling - and its possibilities. The tabletop, held aloft by two mirror-polished white bronze rings, can be fashioned from glass or any other material. The different objects are linked by a common thread: the curved and harmonious lines inspired by the European schools of the early twentieth century. paolasorio.comi


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car a cura di Giovanni Rastrelli

hyper SUV Una panoramica di auto che fanno sognare, anche da ferme


FERRARI PUROSANGUE È la prima vettura a quattro porte e quattro sedili della Casa di Maranello: una vettura unica, intrisa del DNA del Cavallino Rampante, in cui performance, emozioni di guida e fruibilità convivono in completa armonia. Grazie all’architettura unica nel suo genere, rappresenta un’auto versatile, in grado di abbinare un comfort senza pari a prestazioni tipiche di ogni Ferrari. Perfettamente calzante la definizione di Purosangue: gli esterni atletici e snelli, le scenografiche porte posteriori che si spalancano controvento elettricamente e il motore V12 aspirato in posizione centrale-anteriore, si sposano a un abitacolo lussuoso. All’interno, confortevole e dall’elevato grado di abitabilità, trovano posto quattro poltrone singole a regolazioni elettriche con funzione massaggio, oltre a pelle e Alcantara (questa con ampio uso di fibre sintetiche riciclate) e materiali tecnici come la fibra di carbonio. Per il pavimento debutta (a richiesta) il SuperFabric, un materiale di origine balistica molto resistente e facilmente lavabile. Tecnologica la plancia, con due ampi schermi per guidatore e passeggero: il cruscotto è un display ricurvo di 16 pollici, mentre per chi gli siede accanto c’è quello di 10,2” che mostra diverse informazioni sull’infotainment e sui dati di viaggio. Nessun navigatore centrale: si sfruttano le app dei telefonini che sono connessi (senza cavo) con Apple CarPlay o Android Auto. Infine, il tetto in vetro con pellicola fotocromatica oscurante, (è optional, in alternativa a quello in fibra di carbonio) inonda di luce l’abitacolo. ferrari.com


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RANGE ROVER SV Ecco tutti i numeri della MY 2024: una nuova opzione benzina MHEV da 615 CV, sempre basata sul 4.4 litri V8 già presente a listino; potenziamento delle unità plug-in che ora raggiungono rispettivamente i 460 e i 550 CV; sistema di infotainment Pivi Pro con display da 13,1" di ultima generazione e cruise control adattivo aggiornato con Terrain Response 2, oltre al servizio SV Bespoke con 391 colori per i materiali e oltre 230 vernici, nonché vari altri dettagli ed elementi opzionali. E ancora: lunghezza 5 metri e 5cm, larghezza e altezza pari a 198 e 187cm, bagagliaio da 725 litri. Il frontale caratterizzato dall’ampia griglia è stato ridisegnato con listelli cromati effetto tridimensionale con la classica scritta Range Rover sul frontale del cofano e i fari a led e il disegno delle prese d’aria sotto la targa, sono ora in un unico elemento rettangolare. L’abitacolo presenta materiali pregiati e alta tecnologia: al centro della plancia, a fianco al nuovo volante multifunzione a 4 razze, spicca il grande touchscreen da 13,1 pollici per l’infotainment che, nelle versioni più accessoriate, si accompagna a un display interattivo sul bracciolo anteriore e due schermi dietro ai sedili per l’intrattenimento in seconda fila. Infine, i rivestimenti in pelle, i sedili riscaldati e climatizzatore automatico bi-zona oltre a un set completo di ADAS e dispositivi di sicurezza. landrover.it


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LAMBORGHINI URUS È il primo (e al momento l’unico) SUV Lamborghini. Il telaio è lo stesso dell’Audi Q7, ed è condiviso anche con le altre cugine Benltey Bentayga e Porsche Cayenne. Lo stile, però, è unico, e richiama in modo evidente quello delle supercar di Sant’Agata Bolognese sia all’esterno sia all’interno, dove troviamo la strumentazione digitale di Aventador e Huracan. Sotto il cofano trova posto un 4.0 V8 biturbo da 650 Cv di potenza e 850 Nm di coppia, capace di garantire prestazioni da vera supercar in formato SUV. La velocità massima è di 305 km/h, mentre l’accelerazione 0-100 km/h viene coperta in 3,6 secondi. Nel prossimo futuro il super-SUV del Toro diverrà una BEV (Battery Electric Vehicle) nell’ambito di una strategia che punta a una drastica riduzione delle emissioni, mentre nel 2024 ci sarà un restyling (muso più aggressivo, modifiche aerodinamiche e, negli interni, un sistema di infotainment aggiornato) che andrà di pari passo a un ampliamento della gamma motori. Nello specifico, è previsto (e confermato) l’innesto di una variante V8 ibrida plug-in che potrebbe spingere la Sport Utility fino a una potenza di 700 cavalli. lamborghini.com


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BMW X5M La BMW X5 M è la versione strong del SUV di taglia grande del marchio bavarese, un concentrato di praticità, lusso e prestazioni con un design dall’aspetto dinamico, (4,92 metri di lunghezza), carrozzeria dalle linee eleganti e decise e calandra dominata dalla grande mascherina sdoppiata. L’abitacolo è molto accogliente, con sedili sportivi ma sempre estremamente comodi (c’è anche la funzione massaggio) e in opzione c’è anche la terza fila. I materiali sono tutti di alto livello, il bagagliaio è molto capiente - 650 litri - e il portellone si apre elettricamente con lunotto ad apertura separata. La trazione integrale è a inserimento automatico e su richiesta c’è anche il pacchetto Offroad, che include le sospensioni pneumatiche, le modalità di guida specifiche selezionabili e le protezioni per la carrozzeria. La gamma motori di BMW X5 è estremamente varia e al top della gamma X5 M troviamo le versioni M e M Competition. Il motore è il 4.4 V8 biturbo S63, che arriva a 600 CV sulla X5 M e a 625 CV sulla X5 M Competition. Da sportiva pura la X5 M Competition scatta da 0 a 100 km/h in 3,5 secondi, e arriva in un lampo a 250 km/h autolimitati. Tutti i modelli sono accoppiati all’apprezzato ZF a 8 marce di serie su tutta la gamma e la trazione integrale. bmw.it


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PORSCHE CAYENNE La terza generazione della Porsche Cayenne si rinnova per aumentarne ulteriormente lusso e prestazioni, sia su strada che in offroad, e coinvolge anche la versione Coupé. È stata ridisegnata la sezione frontale con i proiettori Matrix LED che ora sono di serie, mentre nel posteriore i gruppi ottici hanno un design tridimensionale. Arrivano tre nuovi colori per la carrozzeria e una nuova gamma di cerchi con misure comprese tra 20 e 22 pollici. Ma le modifiche più visibili sono nell’abitacolo: qui la Porsche Driving Experience si concentra sul guidatore e il passeggero può beneficiare di uno schermo da 10,9 pollici dedicato. Di serie anche il rilevamento di gallerie che attiva in automatico il ricircolo dell’aria. Per migliorare il comfort di marcia invece c’è il sistema PASM di regolazione elettronica degli ammortizzatori. Tre anche le motorizzazioni: nella Cayenne S il V8 biturbo di 4 litri sostituisce il precedente V6, permettendo sia alla Cayenne che alla Cayenne Coupé di accelerare da 0 a 100 km/h in 4,7 secondi. Anche la versione entry level, con il V6 turbo di 3 litri, è stata ottimizzata con un aumento di 13 CV e 50 Nm. Lo stesso V6 è montato anche sulla Cayenne E-Hybrid che, grazie all’abbinamento con un nuovo motore elettrico potenziato che ora sviluppa 176 CV, riesce a erogare 470 CV. La capacità della batteria passa da 17,9 a 25,9 kWh, consentendo di percorrere fino a 90 km in modalità completamente elettrica. porsche.com


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MASERATI LEVANTE TROFEO Maserati Levante Trofeo è il SUV di lusso della Casa del Tridente dalle dimensioni generose: lungo 5,01 metri, largo 1,98 metri e alto1,69 metri, ospita nel cofano un propulsore V8 Twin Turbo da 3,8 litri, che scarica al suolo una potenza di 580 CV a 6.250 giri/min, per una coppia massima di 730 Nm, da 2.000 a 5.000 giri/min. La velocità massima è di 300 km/h, con una accelerazione nel classico 0-100 km/h di soli 4,1 secondi. Nella parte frontale si notano la griglia a nido d’ape, con il logo della Casa, lo splitter in carbonio e le grandi prese d’aria per raffreddare il motore. I gruppi ottici sono a LED Matrix e il cofano presenta due nervature che ne accentuano la sportività. Il profilo della parte laterale è elegante e dinamico, sul montante posteriore ancora il logo, mentre nella parte posteriore i gruppi ottici sono a LED, l’impianto di scarico presenta quattro terminali, tondi, due per lato, mentre la terza luce di stop è integrata nello spoiler. L’abitacolo è elegante, tutto rifinito in pelle con sedili che presentano cuciture a contrasto e il logo “Trofeo” impresso sui poggiatesta. Sono anche presenti dettagli in fibra di carbonio e la strumentazione ha chiari richiami al mondo delle corse. L’impianto audio è firmato Bowers & Wilkins con 17 altoparlanti. maserati.com


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AUDI SQ8 Audi presenta SQ8: una perfetta combinazione tra l’eleganza di una coupé e la versatilità di un SUV. Un’auto all’avanguardia, con una piattaforma tecnologica in grado di aumentare sensibilmente il comfort, la sicurezza e le emozioni al volante. Come tutti i modelli caratterizzati dalla sigla S, si caratterizza non soltanto per la presenza di un kit estetico dedicato, ma anche di soluzioni tecniche da vera sportiva e un motore dalle performance di prim’ordine. Sotto il cofano il nuovo V8 TDI da 435 CV. Il design del nuovo SUV di grandi dimensioni, grazie alle sue linee spigolose e ai fari lunghi e stretti, mantiene una linea marcatamente sportiva, nonostante le ruote alte, inoltre risultano decisamente vistose la griglia anteriore e le profonde nervature che creano un gioco di luci e ombre unico. All’interno sedili comodi per cinque persone, pur mantenendo un livello molto alto di sportività. Il nuovo modello d’infotainment è impreziosito con la nuova tecnologia MMI Plus con display touch da 10,1 pollici e il cruscotto completamente digitale con l’optional Audi virtual cockpit da 8,6”. Ottimo anche il bagagliaio che, nonostante il vetro, risulta essere ideale per caricare qualsiasi cosa. audi.it


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BENTLEY BENTAYGA Il Bentayga è un incredibile SUV di lusso composto dall’esclusivo connubio Bentley di prestazioni straordinarie e raffinata abilità artigianale unito alla versatilità di un SUV. Il Bentayga è proposto con motore V8 benzina da 4 litri e sono disponibili tre diverse disposizioni dei sedili: una lussuosa variante quattro posti, una cinque posti più flessibile e una sette posti pensata per le famiglie numerose. Con una vasta gamma di opzioni, inclusa la specifica All-Terrain per la guida in fuoristrada, questo SUV è pronto a vivere ogni avventura. Il Bentayga prende gli elementi classici del design Bentley, dalla scintillante griglia a nido d’ape alle linee eleganti e all’imponente parafango posteriore, e li applica a un’auto dal look possente. Il risultato è un SUV dall’aspetto fantastico capace di evocare all’istante sensazioni di lusso e potenza. Ai lati della celebre griglia anteriore sono incastonati i fari a matrice LED effetto cristallo mentre le fiancate sfoggiano ulteriori dettagli scintillanti, incluse le grandi prese d’aria cromate e lucidate. I codolini dal design scolpito e i cerchi da 21” conferiscono alla vettura una presenza ancora più inconfondibile. bentleymotors.com


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ASTON MARTIN DBX7077 Il V8 biturbo dell’Aston Martin DBX707 supera i 700 cavalli, rendendo la nuova versione ancor più veloce (le prestazioni dichiarate: 310 km/h di punta e uno scatto da 0 a 100 orari in 3,3 secondi) e sempre comodissima. La vettura è dotata di frizione a bagno d’olio (una novità assoluta in questo segmento), sospensioni ritarate, un nuovo albero di trasmissione in fibra di carbonio, Launch control e freni carboceramici potentissimi, i più grandi montati su un modello Aston Martin di serie. Un insieme di prestazioni strabilianti, dinamismo estremo, stile inconfondibile e lusso eccezionale. Lo spazioso abitacolo può essere paragonato a un raffinato salotto, dove l’impostazione sportiva è evidente, ma non prevale sull’eleganza: di serie gli ampi sedili in pelle e Alcantara regolabili elettricamente, riscaldabili e ventilati, con il marchio della casa ricamato sugli schienali. Nuova la consolle centrale, che permette di accedere istintivamente alle funzioni dell’auto: ci sono i comandi per selezionare le varie modalità di guida, disattivare l’Esp, utilizzare il cambio in modalità manuale e gestire le sospensioni pneumatiche e i silenziatori, per ottenere un rombo più o meno smorzato. Gli inserti nella plancia possono essere neri lucidi o in fibra di carbonio. astonmartin.com


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luxury aviation di Antonella Euli

Sempre più in alto


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Milano Prime si conferma leader nel settore Business&General Aviation con importanti risultati e lo sviluppo di progetti sostenibili per il futuro

Una bella immagine del nuovo Hangar X


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A

nche il 2023 si conferma essere un anno in positivo per SEA Prime, la società del Gruppo SEA che, con il brand Milano Prime, è il principale gestore di Business&General Aviation in Italia e uno dei primi in Europa che gestisce le infrastrutture di aviazione generale negli aeroporti di Linate e Malpensa. Lo dimostra il fatto che la società si appresta a chiudere l’anno con una crescita del +4% rispetto allo stesso periodo del 2022 e del +26% rispetto al 2021, con un traffico internazionale che ha rappresentato complessivamente il 70% di quello totale gestito negli scali

milanesi. Catalizzatori del traffico di business aviation a Milano sono stati eventi come la Settimana della Moda, la Design Week e il Gran Premio di F1: basti pensare che, solo durante il weekend del GP, la società ha gestito un totale di circa 750 movimenti di business aviation tra Linate e Malpensa Prime, con un picco di 300 movimenti registrato durante la giornata del Gran Premio. Importanti risultati che confermano il fondamentale ruolo di Milano Prime come efficiente ed esclusiva porta d’accesso ai più importanti eventi che coinvolgono il territorio milanese,


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permettendo alla società di consolidare la posizione di leader in Italia e in Europa nella gestione di aeroporti dedicati alla business aviation. Pietra miliare del 2023 è stata, per SEA Prime, l’inaugurazione a maggio dell’Hangar X, l’hangar all’avanguardia di Milano Linate Prime, dotato di caratteristiche di performance ambientali di alto livello, in linea con gli obiettivi di sostenibilità del Gruppo. Durante la recente fiera di settore a Las Vegas è stato inoltre annunciato l’avvio, nel 2024, del primo programma di incentivi per l’utilizzo di SAF (Sustainable Aviation Fuel) per la business

aviation in Europa. I SAF, riducendo fino al 90% le emissioni di CO2 derivanti dall’uso di combustibili fossili, sono attualmente la risposta più immediata e concreta per abbatterli, rendendo il contributo di SEA Prime un supporto concreto agli operatori di business aviation che condividano un impegno in tal senso. Dopo l’Hangar X appena inaugurato, la società sta lavorando a ulteriori opportunità di sviluppo infrastrutturale in previsione dell’ancor più intenso traffico aereo che la città si aspetta in occasione delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026. milanoprime.com


CO RT I N A Director Barbara Del Duca Managing Director Antonella Euli antonellaeuli@platinummedialab.com Art Director Laura Larese de Santo lauralarese@platinummedialab.com

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