Wonder World Seasonal #10

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Belgio - Lussemburgo - Spagna Euro 15,90 - Portogallo (Cont.) Euro 14,90 - Francia - Principato di Monaco - Olanda - Euro 16,90 - Germania - Austria - Euro 19,90 - Svizzera Chf 19,90 - Svizzera Canton Ticino Chf 18,90 - UK £ 14,90

n° 10 -

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Consumi ed Emissioni Co2 Consumi (litri per 100 Km): Urbano 21,4; Extra Urbano 10,2; Combinato 14,4. Emissioni Co2: 335 g/Km










editorial Vi piace viaggiare? La risposta, ne siamo sicuri al 100%, è un gigantesco sì. Ma per farlo ci vogliono tempo e denaro, due beni che nessuno, ma proprio nessuno, oggi ha voglia di sprecare. Quindi, dove andare a colpo sicuro? Questa risposta, invece, non è affatto scontata. Ed è per questo che Wonder World Seasonal ha creato un team di esperti che girano il mondo, visitano città, verificano i servizi di alberghi e resort e ne intervistano i general manager, provano alte cucine e parlano con gli chef, cercano le novità più interessanti in arrivo. Nelle nostre pagine, vi proponiamo solo esperienze che meritano di chiudere con il quotidiano per un po’ e partire. Questa primavera abbiamo scelto per voi alberghi romantici sul Lago di Lugano e a Mauritius, una villa a St Barth, nove crociere su piccole navi dalla Borgogna ai Poli. Bon voyage! Like travelling? The answer, we’re 100% sure, is a resounding yes. But to do it, we need time and money, two things that nobody, particularly these days, can afford to waste. So, where is a safe bet? This time the answer is not so predictable. And that is why Wonder World Seasonal has created a team of experts who travel the world, visit cities, assess the services of hotels and resorts and interview their managers, sample haute cuisine, talk to the chefs and look for the most interesting novelties on the horizon. In these pages, we offer you only the experiences that are well worth leaving behind the daily routine for, to take off for a while. This spring, we have chosen romantic hotels on Lugano Lake, in Amalfi and in Mauritius, a villa in St Barth and nine cruises on small ships from Borgogna to the Poles. Bon voyage!

Sara Magro

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n° 9

spring 2015

46 departments 11

Editorial

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5 questions: Allen Smith, Ceo di Four Seasons

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Arts

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News

26

Weekend

30

Food hunter

32

Spa

34

Watches

134

Style

136

Cars

142

Luxury rental

resorts 38

San Domenico, Savelletri di Fasano

62

Royal Hotel, Sanremo

100

Dinarobin Hotel Golf & Spa, Mauritius

106

Badrutt’s Palace, St Moritz

124

Swiss Diamond, Lugano

128

Monastero Santa Rosa, Amalfi

66

in this issue 32

92

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in this issue

78

106 100

134

reportages 46

Cape Town e Western Cape

66

Crociere: navi piccole, itinerari fuori dalle solite rotte

74

Alto artigianato Made in Italy

78

Roma in 48 ore

86

Da Taranto a Itaca in barca a vela

92

Marcello Trentini, “mago� ai fornelli

112

Rembrandt in mostra ad Amsterdam

118

Conversazione con Benedetta Mazzini



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ST BARTH 16

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WESTERN CAPE

SANREMO

ST MORITZ


SAVELLETRI DI FASANO

AMSTERDAM

MAURITIUS

ROMA

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5 questions by Sara Magro

to... Allen Smith

Il Presidente e Ceo di Four Seasons è ottimista sul futuro dell’alta ospitalità, purché si punti sull’innovazione e la personalizzazione dei servizi a vantaggio degli ospiti Four Seasons’ President and Ceo i s optimistic for the coming years of luxury hospitality, if innovation and personalization is a prioirity in the relationship with guests

Mercati emergenti e mercati sviluppati: dov’è più orientata Four Seasons ora? Siamo dove i nostri ospiti vogliono andare e nei posti da cui provengono. In Cina abbiamo otto alberghi, due in Russia (a Mosca e San Pietroburgo), e abbiamo progetti già avviati a San Paolo in Brasile, e in India. Allo stesso tempo, stiamo rafforzando le nostre posizioni sul mercato europeo. Apriremo il terzo hotel a Londra, e siamo in cerca di opportunità in mercati chiave come Spagna, Germania e Grecia. Emerging and developed markets: where is Four Seasons looking at? We want to be where our guests want to go, as well as the places they come from. In the past few years, we have expanded in China where we operate eight hotels, we have opened in Moscow and St Petersburg, and we have active projects in Sao Paolo and India. At the same time, we have just announced plans to open a third hotel in London, and lastly, there are key markets in which we would like to have a presence, as Spain, Germany and Greece. Qual è la strategia di Four Seasons per emergere nel mercato del lusso, sempre più competitivo? Siamo convinti che gli unici elementi di differenziazione sostenibili siano l’impegno per un servizio straordinario e l’offerta di esperienze altamente personalizzate, fattori che distinguono da sempre Four Seasons. In futuro, sarà nostra responsabilità creare valore aggiunto mantenendo un “hightouch” nell’ospitalità, che vada però di pari passo con l’high tech. What is Four Seasons’ strategy to stand out in the coming years? The luxury travel segment is becoming increasingly competitive and our guests have higher expectations than ever before. The only real sustainable differentiator is our commitment to extraordinary service and our ability to deliver a highly customized experience. We work to truly understand guest needs to create an extraordinary stay. It’ll be our ability to continue to have a “high touch” relationship with our guests, but one that can be enabled by high tech in ways that add value to the consumer. Lei proviene dal mondo immobiliare. Che ruolo ha lo sviluppo residenziale privato nei vostri progetti? Siamo pionieri in questo settore dal 1985. È un’importante area di crescita per la compagnia, e una naturale estensione del suo modo di operare: con le residenze private offriamo un lifestyle ispirato al nostro stile di ospitalità. Più di due terzi delle nuove proprietà avrà un’area residenziale di lusso: attualmente abbiamo 32 progetti in 14 paesi, ovvero più di 3.000 abitazioni private. What is your next step to differentiation in the market? Could that be the development of the residential market? Residential offerings are a natural extension of what we do; offering a lifestyle 18

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option inspired by the unparalleled hospitality that Four Seasons extends to our guests. It is also a rapidly growing part of our business. We currently have 32 branded residential projects in 14 countries representing more than 3,000 branded residences worldwide and more than two-thirds of our hotel and resort projects under development will offer a private residence component. Previsioni per il futuro. Le fluttuazioni geo-politiche ed economiche hanno un impatto innegabile sull’industria del turismo, ma ciò non ha cambiato la nostra strategia di sviluppo, concentratata su una crescita sostenibile a lungo termine. È un momento stimolante. Il mercato del lusso è in crescita e offre nuove opportunità. Il nostro successo si basa sulla cultura dell’innovazione al passo con le esigenze degli ospiti, e le nostre recenti novità lo dimostrano: abbiamo lanciato il primo jet privato del mondo con brand alberghiero, abbiamo introdotto il letto personalizzabile e una serie di “Extraordinary Experiences” create ad hoc da ogni struttura; e non vediamo l’ora di lanciare la nostra App entro il 2015. In sintesi sono ottimista, perché gli indicatori di crescita e posizionamento per Four Seasons sembrano positivi. Forecasts for the coming years. While fluctuations in the geopolitical and economic situations have an undeniable impact on the tourism industry, it has not changed our development strategy as we are focused on long-term sustainable growth. It truly is an exciting time to be in the luxury hospitality industry. The luxury market on the whole is growing, and there is a greater opportunity than ever before available to brands that are focused on evolving to meet the needs of a rapidly changing luxury traveller. In recent months, we have launched a few new programs that demonstrate that: the world’s first hotel branded luxury Private Jet, the introduction of a customizable bed, a new collection of Extraordinary Experiences curated by each property. And in 2015, we look forward to launching our new mobile app. I am optimistic because for Four Seasons, a global company focused on highest segment of luxury hospitality and the high net worth individuals, the indicators look good and we are well positioned for continued growth. Parliamo di Italia. Ci sarà un nuovo Four Seasons? L’Italia è uno dei paesi più visitati del mondo, e senz’altro meta ambita da un viaggiatore di lusso di oggi. Non è un segreto che ci piacerebbe essere a Roma. Are you interested in opening other properties in Italy? Italy continues to be one of the most visited countries in the world and a destination of choice for today’s luxury traveller. it’s no secret that we would like to be in Rome!


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LEE MILLER

arts by Fabio Mazzetto

Tokyo

SIMPLE FORMS: CONTEMPLATING BEAUTY La mostra inaugura la riapertura del museo dopo i lavori di restauro ed è realizzata in “tandem” col Centro Pompidou-Metz. La riscoperta dell’essenzialità delle forme prodotte dal XIX e dal XX secolo come sinonimo di bellezza. Still beauty. Mori Art Museum 25 aprile - 5 luglio 2015

Londra

SARGENT - PORTRAITS OF ARTISTS AND FRIENDS Colui che, nato a Firenze da genitori americani, fece da spola tra le sponde dell’Atlantico. John Singer Sargent fu un artista legato a molti suoi colleghi e di questi realizzò numerosi ritratti: opere intime e sperimentali proprio perché non commissionate. L’amico devoto. National Portrait Gallery fino al 25 maggio 2015

Parigi

Il lato cristiano del pittore delle ninfe. Un’interessante indagine sulla produzione a tematica religiosa di Nicolas Poussin in occasione del 350° anniversario della sua morte. Raffinati misteri della fede. Musée du Louvre 2 aprile – 29 giugno 2015 The Christian side of the painter of nymphs. An interesting exploration of Nicolas Poussin’s religious works to coincide with the 350th anniversary of his death. Elegant mysteries of faith. Musée du Louvre - 2 April - 29 June 2015 - www.louvre.fr

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Successful fashion model in 1920s New York, Man Ray’s companion, and an extraordinary photographer. The work of Lee Miller Penrose ranges from surreal images to photographs of battle fields as well as portraits. Not to be missed. Albertina - 8 May - 16 August 2015 www.albertina.at

Vienna

The exhibition marks the reopening of the museum following refurbishment and is presented in tandem with the Centro PompidouMetz. The rediscovery of simple forms produced between the 19th and 20th centuries as a synonym of beauty - still beauty. Mori Art Museum - 25 April - 5 July 2015 - www.mori.art.museum

Born in Florence to American parents, he travelled back and forth across the Atlantic. John Singer Sargent had close ties with other artists, of whom he painted many portraits: intimate, experimental works precisely because they were never commissioned. A devoted friend. National Portrait Gallery until 25 May 2015 www.npg.org.uk

POUSSIN ET DIEU

Modella di successo nella New York degli anni Venti, compagna di Man Ray, straordinaria fotografa. L’opera di Lee Miller Penrose va dalle immagini surreali alle fotografie dei campi di battaglia, alla ritrattistica. Da non perdere. Albertina 8 maggio - 16 agosto 2015

FUEGO BLANCO I capolavori del Museo d’arte di Basilea in trasferta spagnola: un centinaio di opere dei più grandi artisti del Novecento. Occhio che scotta! Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía fino al 14 settembre 2015 The masterpieces from the Kunstmuseum in Basel travel to Spain: one hundred or so works by the greatest artists of the 20th century. Watch out, it’s hot! Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía until 14 September 2015 www.museoreinasofia.es

d i r d a M


THE CINEMA SHOW Un percorso espositivo che presenta il lavoro di una quarantina di fotografi, e che abbraccia un secolo di cinema; un affresco variopinto del mondo cinematografico e della sua dimensione sospesa tra realtà e immaginario. Paparazzi, divi e divine. Galleria Civica di Modena, Palazzo Santa Margherita fino al 7 giugno 2015

Roma

An exhibition presenting the work of forty photographers, which embraces a century of cinema; a multicoloured fresco of the film world and its realm suspended between reality and the imagination. Paparazzi, stars and divas. Galleria Civica di Modena Palazzo Santa Margherita, until 7 June 2015 www.comune.modena.it/galleria

MATISSE. ARABESQUE

Modena

Dipinti, disegni e costumi teatrali a rappresentare la fascinazione di Matisse per l’Oriente. Numerose le opere prestate dal Museo Pushkin di Mosca e dall’Ermitage di San Pietroburgo. Arzigogoli d’autore. Scuderie del Quirinale fino al 21 giugno 2015 Paintings, drawings and theatre costumes to represent the Matisse’s fascination with the Orient. Many works are on loan from the Pushkin Museum in Moscow and the Hermitage in Saint Petersburg. Original convolutions. Scuderie del Quirinale until 21 June 2015 www.scuderiedelquirinale.it

Forlì BOLDINI. LO SPETTACOLO DELLA MODERNITÀ Dopo la mostra sul Liberty, i musei liviensi propongono una monografica sull’autore protagonista della Belle Époque Giovanni Boldini, il più grande e prolifico autore italiano residente a Parigi durante quel fantastico periodo. Nostalgica eleganza. Musei di San Domenico fino al 14 giugno 2015 After the exhibition on Art Nouveau, The museums of Forli present a selection of works by the leading artist of the Belle Époque, Giovanni Boldini, the greatest and most prolific Italian painter residing in Paris during that fantastic period. Nostalgic elegance. Musei di San Domenico until 14 June 2015 www.mostrefondazioneforli.it

IL BEL PAESE. L’ITALIA DAL RISORGIMENTO ALLA GRANDE GUERRA, DAI MACCHIAIOLI AI FUTURISTI Il paesaggio italiano in tutti i suoi aspetti, un lungo viaggio a ritroso nel tempo della nostra penisola illustrato da un insieme di opere dei più grandi autori dell’Ottocento e del Novecento. Le Grand Tour. Museo d’Arte della Città di Ravenna fino al 14 giugno 2015

ARTE E VINO “Libiamo ne’ lieti calici” per questa mostra nata in concomitanza di Expo2015 a Milano. Curioso il tema dell’evento in cui compaiono grandi capolavori di Bellini, Arcimboldo, Caravaggio, Reni, Rubens, Tintoretto, Tiziano, Goya e Boccioni (solo per citarne alcuni). À la santé! Palazzo della Gran Guardia 4 aprile - 2 agosto 2015 “Libiamo ne’ lieti calici” at this exhibition coinciding with Expo 2015 in Milan. An interesting theme which showcases masterpieces by Bellini, Arcimboldo, Caravaggio, Reni, Rubens, Tintoretto, Titian, Goya and Boccioni (to mention but a few). Cheers! Palazzo della Gran Guardia 4 April - 2 August 2015 www.villaggioglobaleinternational.it

Verona

a n n e v a R

The Italian landscape in all of its many aspects, a long journey back through the history of our peninsula, illustrated through works by leading artists of the nineteenth and twentieth centuries. The Grand Tour. Museo d’Arte della Città di Ravenna until 14 June 2015 www.mar.ra.it

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news by Sara Magro

ISLAND RESORT IN LAGUNA Nell’ex ospedale di Venezia, su un’isola a 20 minuti di motoscafo da piazza San Marco, il bio architetto Matteo Thun ha ricavato per JW Marriott un complesso turistico contemporaneo. Il Venice Resort & Spa ha 266 tra camere, suite e ville con giardino e piscina privati. La chiesa dell’800 è ora sala da pranzo, l’orto è rimasto in funzione e rifornisce il ristorante e la scuola di cucina, la spa olistica di 1750 mq è la più grande della Serenissima. In the former Venice hospital , on an island 20 minutes by speedboat from Saint Mark’s Square, bio architect Matteo Thun has created a contemporary tourist complex for JW Marriott. The Venice Resort & Spa has 266 rooms, suites and villas with garden and private pools. The 19th century church is now the dining room, the vegetable garden is still used and supplies the restaurant and cookery school, the 1,750 m2 holistic spa is the largest in the floating city. www.marriott.com

DIMORA A CINQUE STELLE Il Sant Francesc è un concept hotel: in un palazzo nobiliare nel centro di Palma di Maiorca, gli spazi sono stati riorganizzati come albergo di lusso mantenendo però le dimensioni e l’atmosfera di una dimora privata, dal décor delle camere al profumo per gli ambienti (Figuier di Heeley), dal maggiordomo alla cucina d’autore di Simon Petutschnig. Un cinque stelle con l’armonia e la personalità di una casa di famiglia. Sant Francesc is a concept hotel. Set in a mansion in the centre of Palma in Majorca, the interiors have been reorganised like a luxury hotel, while keeping the size and atmosphere of a private residence, from the decor of the rooms to the ambient fragrance (Figuier by Heeley), the butler to the designer cuisine by Simon Petutschnig. A five-star with the harmony and personality of a family home. www.hotelsantfrancesc.com

LOST IN TRANSLATION Quello di Tokyo è il primo city resort del gruppo Aman, in cima alla nuova Torre Otemachi, nel distretto finanziario della capitale giapponese. All’interno però è preservata l’atmosfera pacata e di benessere tipica dei resort Aman: giardino ikebana, spa, piscina, grandi vetrate ovunque per guardare, in silenzio, la metropoli laboriosa. A marzo ha aperto anche Amandayan, 25 suite a Lijiang, località cinese protetta dall’Unesco. The Aman group’s first city resort is in Tokyo, at the top of the new Otemachi Tower, in the financial district of the capital. Inside, however, there is still the quiet atmosphere of wellness, typical of an Aman resort: ikebana garden, spa, pool, large windows everywhere for observing - in silence - the busy metropolis. March saw the opening of Amandayan, 25 suites in Lijiang, the UNSECO protected site in China. www.amanresorts.com

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GRATTACIELO DA RECORD 432 Park Avenue è l’edificio residenziale più alto del mondo occidentale (425,5 metri), ed è il secondo più alto dopo il nuovo World Trade Centre. È anche uno dei condomini più innovativi: oltre agli appartamenti con finestre di 3 metri x 3 per godersi la vista spettacolare su tutta Manhattan, ha un ristorante alto due piani, una piscina lunga 20 metri, palestra con personal trainer e cabine per i massaggi, sala cinema e biliardo, stanza giochi per i bambini. È pensato sì per abitarci, ma basta scendere di qualche piano per sentirsi in vacanza in un resort super lusso. 432 Park Avenue is the tallest residential building in the Western world (425.5 metres) and the second tallest after the new World Trade Centre. It is also one of the most innovative condominiums. Besides the apartments with 3x3 metre windows for enjoying the spectacular view over Manhattan, it has a restaurant two floors alto, a 20 metre-long swimming pool, gym with personal trainer and massage cabins, cinema and billiards room, and a playroom for children. It is designed for living, but just a few floors down it is like being on holiday in a super luxury resort. 432parkavenue.com

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news

ALTISSIMA CUCINA IN TICINO

Massimo Bottura, Davide Scabin, Mauro Colagreco,

Andreas Caminada, Sven Elverfeld, Anand Gaggan (a

destra), Diego Muñoz e Rasmus Kofoed: sono 8 dei migliori chef del mondo, per un totale di

oltre 25 stelle, protagonisti di San Pellegrino Sapori Ticino, appuntamento con l’alta gastronomia dal 3 maggio al 14 giugno. Massimo Bottura, Davide Scabin, Mauro Colagreco, Andreas Caminada, Sven Elverfeld, Anand Gaggan (a destra), Diego Muñoz e Rasmus Kofoed: 8 of the top chefs of the world will be in Switzerland form May, 3rd to June, 14th, for the gourmet festival San Pellegrino Sapori Ticino. www.saporiticino.com

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NEW YORK, NEW YORK Dicono che qui sia inventato il Martini e che il mito di Manhattan sia nato nei suoi salotti, frequentati da John D. Rockefeller, Francis Scott Fitzgerald. Ma già nel 1921 The Knickerbocker chiudeva i battenti. Ora dopo quasi un secolo il bellissimo palazzo Art Deco ha riaperto come cinque stelle di Leading Hotels of the World. Un belvedere sui neon di Broadway, tra la selva dei grattacieli di Times Square. It is said the Martini was invented here and the Manhattan was born in its rooms, frequented by John D. Rockefeller and Francis Scott Fitzgerald. But by 1921, The Knickerbocker had closed its doors. Now, after almost one century, the beautiful Art Deco building has reopened as five-star of The Leading Hotels of the World. A panoramic view of the neon lights of Broadway, amidst the mass of skyscrapers on Times Square www.theknickerbocker.com

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1. EXPO MILANO & GOTHIC MONZA

2. LONDRA GOURMAND

Per l’Expo, Milano si è fatta bella, insieme ai suoi dintorni. Dopo un restauro durato sei anni, nel Duomo di Monza, riapre la Cappella di Teodolinda, realizzata dagli Zavattari, la famiglia di pittori lombardi del XV secolo: 500 mq di affreschi, 45 scene che sono un omaggio alla sovrana longobarda ma anche il racconto della vita di corte con particolari sulla moda dell’epoca. Fino all’inaugurazione ufficiale, prevista ad aprile, la Cappella è visitabile per piccoli gruppi e solo su prenotazione (tel. 039326383), sfruttando i ponteggi utilizzati per il restauro. È un modo unico per ammirare da vicino questo capolavoro dell’arte gotica. Inoltre, nell’altare è custodita la “Corona Ferrea”, forgiata con il ferro di uno dei chiodi della crocifissione, poi inserito nel diadema dell’imperatore Costantino. Dormire: Excelsior Hotel Gallia (www.excelsiorhotelgallia.com, nella foto in alto), interni modernissimi e facciata Belle Epoque splendidamente restaurata. A una passeggiata dalla Torre Unicredit e gli altri edifici della nuova Milano.

Il boom culinario inglese è nato solo pochi anni fa. Nel 2004, questa nuova passione ha fatto spendere agli inglesi circa 100 miliardi di euro. Il Borough Market, il mercato alimentare a sud del London Bridge, conta 4 milioni e mezzo di visitatori annui, più della Tate Modern Gallery. Nel 2005 l’inglese Heston Blumenthal con il suo ristorante Fat Duck, poco fuori Londra, fu votato come il migliore chef del mondo. Ora il suo nuovo locale si chiama Dinner ed è all’interno del centralissimo albergo Mandarin Oriental London (www.dinnerbyheston.com). La sala, arredata da Adam D.Tihany, è di serena e non pretenziosa eleganza e anche la cucina è cambiata: non più sperimentazioni ardite, ma piatti che si riferiscono a ricette dei secoli passati. Il piatto culto è la “Meat Fruit”, un inganno di cui Blumenthal è maestro: all’apparenza è un mandarino, ma il suo cuore racchiude un paté di pollo e foie gras ricoperto da gelatina all’agrume (foto sopra).

For Expo, Milan and its surroundings has got a makeover. After six years of restoration, costing 2m euro, the Theodelinda Chapel reopens in the Cathedral of Monza, decorated by the Zavattari family of painters, active in Lombardy in the 15th century: 500 m2 of frescoes, 45 scenes paying tribute to the Lombard queen, depicting of court life with details of the fashion at that time. Before it officially opens in April, the chapel can be visited by small groups, by appointment only (tel. 039326383), using the scaffolding in place for the restoration. It’s a unique way to admire this gothic masterpiece close up. What’s more, the altar is home to the Iron Crown of Lombardy, forged from an iron nail used at the crucifixion, and later inserted in the emperor Constantine’s crown. Accommodation: Excelsior Hotel Gallia (www.excelsiorhotelgallia.com), ultra-modern interiors and splendidly restored Belle Epoque façade. Next to the train station and a short walk from the Unicredit Tower and other buildings of new Milan.

The English culinary boom began just a few years ago. In 2004, the English spent about 100 billion euro on this new passion. Borough Market, the food market south of Tower Bridge, boasts 4.5 million visitors per year, more than the Tate Gallery. In 2005, Englishman Heston Blumenthal with his restaurant Fat Duck, just outside London, was voted best chef in the world. Now, his new eatery is called Dinner and is inside the extremely central hotel Mandarin Oriental London (www.dinnerbyheston.com; www. mandarinoriental.com). The dining room, furnished by Adam D. Tihany, is comfortably and not pretentiously elegant, and the cuisine has changed too. No more bold experimentation, but dishes inspired by recipes from past centuries. The cult dish is “Meat Fruit”, a illusion, of which Blumenthal is a master: it looks like a mandarin, but inside has chicken and foie gras pate covered in citrus gelatine.

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SCICLI FOLK (+ MODICA E RAGUSA IBLA) La domenica di Pasqua, a Scicli, si celebra la Festa del Gioia: dopo la messa, i giovani portano sulle spalle la statua del Cristo Risorto al grido di “È vivo! È vivo!” in un clima di scatenata frenesia. In processione, tra fiori gettati dai balconi e il rumore degli spari dal colle di San Matteo, la statua procede, ondeggia e balla fino a sera. Sempre nel centro barocco di Scicli l’ultimo sabato di maggio, la Festa delle Milizie rievoca la vittoria dei Normanni sui Saraceni nel 1091, e si conclude con l’arrivo in scena della Madonna che, armata e su un cavallo bianco, libera la città dall’assedio straniero. Dormire: a Modica, Locanda del Colonnello, 5 camere con terrazza (www. locandadelcolonnello.it). Mangiare: a Modica, La Gazza Ladra con i piatti esteticamente perfetti, quasi grafici, dai sapori assoluti di Davide Tamburini (nella foto sotto, www.ristorantelagazzaladra.it). A Ragusa Ibla (nella foto di sfondo), Don Serafino, scenograficamente ospitato nelle grotte ai piedi del borgo barocco (www.locandadonserafino.it). On Easter Sunday, in Scicli, it is the Festa del Gioia. After mass, youths carry the statue of the Resurrected Christ on their shoulders to shouts of “He’s alive! He’s alive!” in an atmosphere of unbridled frenzy. Amidst flowers thrown from balconies and the volley of gunfire from San Matteo hill, the procession goes on, swaying and dancing until evening. Still in the Baroque centre of Scicli, on the last Saturday of May, the Festa delle Milizie recreates the Normans’ victory over the Saracens in 1091, concluding with the arrival of the Madonna who, armed and on a white horse, frees the city from foreign siege. Accommodation: in Modica, Locanda del Colonnello, 5 rooms with balcony (www.locandadelcolonnello.it). Dining: in Modica, La Gazza Ladra for aesthetically perfect, almost graphic, dishes with pure flavours by Davide Tamburini (see photo below, www.ristorantelagazzaladra. it). In Ragusa Ibla (background photo), Don Serafino, spectacularly set in the caves at the foot of the Baroque village.

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weekend

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3. ECO-MALMÖ

4. AVANT GARDE @ SALONICCO

Malmö, in Svezia, non è più la città industriale degli anni ’70; ha saputo trasformarsi, diventando giovane e sostenibile. Il centro storico, in gran parte pedonale, è dinamico e allegro con bar, caffetterie e ristoranti con chef emergenti della New Nordic Cuisine. Da visitare c’è il nuovo quartiere West Harbour, area a emissione zero, con parchi, passeggiate sul mare, piste ciclabili, e un’arena dove ballare il tango. Le case, progettate dai più famosi architetti scandinavi e internazionali, si affacciano sul mare o su canali artificiali, con belle verande e terrazze fiorite, e molte hanno tetti su cui cresce l’erba che ha il compito di trattenere l’acqua piovana, assorbire i rumori, pulire l’aria. A West Harbour, nel 2001, ha aperto il primo ristorante bio d’Europa e Green è il supermercato biologico più grande d’Europa. Dormire: Häckeberga Castle (foto sopra, www.countrysidehotels.se), su una piccola isola del lago omonimo. Mangiare: Bastard (www.bastardrestaurant.se).

Capitale della Macedonia, è la città più grande della Grecia dopo Atene, ricca di testimonianze storiche e d’arte. Nel Museo d’Arte Contemporanea (www. mmca.org.gr) conserva un’eccezionale collezione di pittori dell’Avanguardia russa donata da George Costakis. Nato a Mosca, figlio di emigrati greci, si appassionò alla pittura e sfidando gli ostracismi del regime stalinista, raccolse opere dell’arte sperimentale russa salvando dalla distruzione questa testimonianza della cultura del Novecento. Nel 1977 Costakis fu costretto a lasciare Mosca e si stabilì in Grecia, portando con sé 1277 opere che nel 2000 lo Stato greco acquistò facendone la principale collezione del museo di Salonicco (nella foto in alto). Dormire: Excelsior Thessaloniki (foto sopra; www.excelsiorhotel.gr).

Malmö, in Sweden, is no longer the industrial city of the 1970s; it has transformed itself, to become young and sustainable. The old city centre, mainly pedestrianised, is dynamic and vibrant with bars, cafés and restaurants with up-and-coming chefs of New Nordic Cuisine. Must-visits include the new zero emissions Western Harbour district, with its parks, sea walks, cycle lanes, outdoor gym and an arena for tango dancing. The houses, designed by the most famous Scandinavian and international architects, overlook the sea or the canals, with fine verandas, windows and floral balconies, and many have grass growing their roofs, there to retain rainwater, absorb noise and clean the air. In Western Harbour, in 2001, Europe’s first organic restaurant opened and Green is Europe’s largest organic supermarket. Accommodation: Häckeberga Castle (photo above, www.countrysidehotels. se), on a small island on the eponymous lake. Dining: Bastard (www. bastardrestaurant.se), lively meeting place for young people with open kitchen. 28

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The capital of Macedonia, it is the largest city in Greece after Athens, rich in historical monuments and art. The Contemporary Art Museum (www. mmca.org.gr) is home to the exceptional collection by Russian avantgarde painters donated by George Costakis. Born in Moscow to Greek immigrants, he fell in love with painting and challenging the ostracism of Stalin’s regime, collected works of experimental Russian art, saving from destruction this testament to twentieth century culture and creating an extraordinary collection. In 1977, Costakis was forced to leave Moscow and settled in Greece, bringing with him 1,277 artworks which were purchased by the Greek state in 2000, making them into the main collection of the Museum (picture on top). Accommodation: Excelsior Thessaloniki (photo above; www.excelsiorhotel.gr).



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food

hunter

by Antonella Euli

FLOWER POWER

ARCIMBOLDO AI FORNELLI

I fan di Igles Corelli lo seguiranno da Pescia a

Siamo a Venezia in uno dei ristoranti “più” della

Lamporecchio. Stessa provincia, Pistoia, ma cam-

città: Antinoo’s Lounge & Restaurant, all’interno

bio radicale, perché da questa primavera il suo

dell’hotel Centurion Palace, proprio accanto alla

Atman si trasferisce nella storica Villa Rospigliosi,

Basilica della Salute. Chef Massimo Livan, se non

del Bernini. Il ristorante è volutamente nascosto

avesse fatto il cuoco, avrebbe potuto essere un

(è al piano interrato), tecnologico e moderno

allievo dell’Arcimboldo, tanta è la sua fantasia in

nonostante i 400 anni dell’edificio. Trenta coperti,

cucina e nei piatti. Veneziano doc, è stato invece

ampliabili al doppio, stessa brigata guidata da Marco

allievo di sua madre, e da lei ha appreso i segreti

Cahssai, con una new entry in pasticceria: Ilaria

della cucina veneziana. Poi ci ha messo del suo

Di Marzio, una pastry chef che ha lavorato, tra gli

e ha elaborato la semplicità. Partendo dalla sce-

altri, al Louis XV di Ducasse. Igles, il creativo non

nografia del piatto che è sempre in armonia con

tuttologo, il ricercatore che utilizza la tecnologia

la tavola. Una “tela” da comporre con materie

per sfruttare al meglio le materie prime, non ama

prime high-level, stile mediterraneo, sapori intatti

gli effetti speciali gratuiti nei piatti. E mantiene ciò

e mai stravolti. Con mano lieve e creativa, e tanto

che promette: una cucina garibaldina, italiana, con le eccellenze agroalimentari, da nord a sud,

FANTASIA NEL PIATTO

al di là di ogni filiera corta.

All’interno di Palazzo Alvino, a Ravello, il risto-

Fans of Igles Corelli will follow him from Pescia to

rante Rossellinis è di quelli da provare una volta

dei fiori (ma anche erbe e frutta) nelle nostre pietanza, soprattutto in primavera.

nella vita, per l’ambiente, la cura del servizio,

We’re in Venice, in one of the city’s top restaurants:

Lamporecchio. The same province, Pistoia, but

l’equilibrio intelligente del menu, per la bella

Antinoo’s, inside Hotel Centurion Palace, right beside

a radical change, because from this spring his

carta dei vini (ma c’è anche quella delle acque).

the Basilica della Salute. If Massimo Livan hadn’t

Atman moves to the historical Villa Rospigliosi,

Lo chef è Michele Deleo, il suo sapere si è

become a chef, he could have been a pupil of

by Bernini. The restaurant is deliberately hidden

affinato in Francia, e c’è grande tecnica nella

Arcimboldo, such is his imagination in the kitchen

(it’s in the basement), and is technological and

sua cucina, ma anche fantasia che la profonda

and in his dishes. A true Venetian, he was a pupil of

modern despite the building’s 400 years. It seats

conoscenza della materia del territorio ac-

his mother, from whom he picked up the secrets

thirty, can fit sixty, and has the same team helmed

cende di bella creatività. La ricciola in duplice

of Venetian cooking. Then he added his own input

by Marco Cahssai, with a new entry for desserts:

versione, cruda e leggermente scottata con

and elaborated simplicity. Starting from the visual

Ilaria Di Marzio, a pastry chef who has worked

caponata, olive, burrata, biscotto di Agerola

impact of the dish, which is always in harmony with

at the Alain Ducasse’s Louis XV, among other

e arancia salata. O l’idea di antico scarpariello

the table. A “canvas” to be decorated with high

places. Igles, an artist not a jack of all trades,

a mò di insalata ‘rigatoni dei campi’ e spuma

level ingredients, Mediterranean style, intact yet

a researcher who uses technology to exalt

di latte cotto di bufala. (T.C.)

transformed flavours. With a light, creative hand,

ingredients, is not fond of special effects on the

and plenty of colours and aromas, adding some

plate. And he keeps his promise: a nationwide

Inside Palazzo Alvino in Ravello, Rossellinis is

flowers, while we’re at it (and some herbs and

Italian cuisine, selecting the very best produce

one of those restaurants you must try once in

fruit), to our meal, especially in spring.

from the north right down to the south of Italy.

a lifetime - for its setting, its meticulous service,

www.centurionpalacevenezia.com

www.iglescorelli.it e www.ristoranteatman.it

intelligently balanced menu, and for its fine wine list (and water list). The chef is Michele Deleo, whose culinary skill was refined in France, and there is great technique in his dishes, not to mention imagination, which his deep knowledge of the local ingredients ignite with creativity. Two versions of the greater amberjack, raw and slightly scalded with caponata, olives, burrata cheese, Agerola biscuit and salty orange. Or the idea of old scarpariello in ‘rigatoni dei campi’ salad style and cooked buffalo milk mousse. (T.C.) www.palazzoavino.com

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spazio a colori e profumi, per la serie mettiamo

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spa by Sara Magro

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CURARE LA SALUTE SECONDO CHENOT

BUEN RETIRO NEL PARCO

Henri Chenot è un’autorità in materia di benessere. Ha un’esperienza di 40 anni e sa spiegare in modo semplice cosa succede nel nostro corpo: il metabolismo che cambia ogni 7 anni, la memoria che svanisce, le buone e le cattive abitudini... “Ci vogliono nove mesi per creare un essere umano”, dice, “e altrettanti ne servono per rimettere un organismo in forma”, lasciandogli il tempo per compiere il suo ciclo di rinnovamento. Il metodo adottato è la Biontologia, che si basa sulla comprensione delle risorse vitali nelle diverse età, e lavora sull’equilibrio tra mente, inconscio e corpo, per invecchiare meglio, smaltire tossine e stanchezza di ogni tipo, fisica, emozionale, mentale e fisiologica. La prima settimana si trascorre al Palace di Merano con una dieta disintossicante e cure individuali all’Espace, dove è stato recentemente aggiunto anche un reparto di medicina estetica le cui cure, poco o per nulla invasive, completano i programmi detox, rigeneranti anti age, energetici. Quindi si continua a casa, con indicazioni personalizzate e i consigli per sfruttare bene gli strumenti che abbiamo in dotazione “gratis”, come masticare e respirare. www.palace.it

Inaugurata lo scorso gennaio, Villa Stéphanie è la spa destination del Brenners Park Hotel, cinque stelle storico di Baden Baden, in Germania; e rappresenta un modo nuovo di intendere la vacanza-benessere. Nella dimora “fin de siècle” splendidamente ristrutturata e circondata da un parco secolare ci sono solo 15 camere riservate a chi cerca una pausa da tutto per occuparsi finalmente dei suoi bisogni. La parola d’ordine infatti è personalizzazione: della dieta detox studiata per ogni ospite da nutrizionista e chef insieme; delle cure di bellezza con fitocosmetici Sisley e della linea bio Anika Organic Luxury; del programma di visite con dentista, ginecoloco, dermatologo, chirurgo estetico, e altri specialisti alla Haus Julius, una clinica privata collegata alla villa. Obiettivo del soggiorno è infine il benessere emotivo, al quale si arriva con coach e terapisti che aiutano a ritrovare forza, equilibrio e concentrazione. Come Pierre Clavreux che con il suo metodo Kiyindo Shiatsu migliora digestione, dolori dorsali, sonno e stress, o Henry Charlet, 5 volte campione europeo di Kick-Boxing e mental trainer, esperto nella ricerca dell’equilibrio psico-fisico. www.villastephanie.com

Henri Chenot is an authority on the subject of wellbeing. He has 40 years of experience and can explain very simply what happens inside out bodies: our metabolism changes every 7 years, our memory disappears, our good and bad habits... “It takes nine months to create a human being”, he says, “and as many months to get the body into shape”, allowing it the time to complete its cycle of renewal. The adopted method is Biontology, which is based on the understanding of vital resources at different ages, and working on the balance between the mind, the unconscious and the body, to age better, get rid of toxins and beat all kinds of fatigue, be it physical, emotional, mental or psychological. The first week is spent at the Palace di Merano, followed by Chenot and his team, with a detoxifying diet and individual treatments at Espace, where an aesthetic medicine department has recently been added offering non invasive treatments to complete the detox, anti-age, regenerating and energising programmes. Then, the programme continues at home, with personalised instructions and tips for exploiting the tools we already have “for free”, like chewing and breathing.

Opened last January, Villa Stéphanie is the spa destination of the historical five-star Brenners Park Hotel in Baden Baden, Germany, as a new way of interpreting the spa holiday. In the “fin de siècle” residence, splendidly refurbished and surrounded by an age-old park, are just 15 bedrooms reserved for those who seek a break away from it all, for some much needed me time. In fact, personalisation is the watchword, with the detox diet specially designed for each guests by nutritionist as well as chef, the beauty treatments with Sisley phytocosmetics and from the Anika Organic Luxury range, the programme for dental, gynaecological, dermatological and cosmetic surgery visits, plus other specialists at Haus Julius, a private clinic connected to the villa. The goal of the stay is also emotional wellbeing, which is achieved with a coach and therapist who help you to regain strength, balance and concentration. Like Pierre Clavreux, who with his Kiyindo Shiatsu method helps digestion, back pain, sleep and stress, or Henry Charlet, 5 time European Kick-Boxing champion, and mental trainer, an expert in the search for mental and physical equilibrium.

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MONTE-CARLO: DAL SOLE A -110 °C Solo un posto in Europa propone la Crioterapia, una cabina a due ambienti dove in pochi secondi si passa dai normali +20 °C a -60 e - 110, e lì si cerca di resistere 3 minuti sottoponendo il corpo a uno choc termico con immediati effetti antistress e rigeneranti per cellule e circolazione. È la novità delle Thermes Marins di Monte-Carlo, una delle prime spa del Vecchio Continente (fu fondata nel 1895), una delle più grandi (7000 mq), e in continuo aggiornamento, di cui l’ultimo a novembre 2014 per modernizzare gli ambienti e proporre cure all’avanguardia e hi-tech. A metterle in pratica c’è un team di 28 specialisti tra medici sportivi, nutrizionisti, fisioterapisti, personal trainer, estetisti che personalizzano i programmi da un giorno a nove settimane. Si aggiungano quindi palestra super accessoriata, saune, bagno turco e russo, una grandiosa piscina di acqua di mare tiepida, jacuzzi all’aperto, la cucina naturale del ristorante L’Hirondelle e il sole di Monte-Carlo, sempre incluso nella cura. Scommettiamo che anche dopo poche ore vi sentirete meglio? fr.thermesmarinsmontecarlo.com Only one place in Europe offers Cryotherapy, a cabin with two chambers, where in just a few seconds you move from +20 °C to -60 °C and then to - 110 °C. A three-minute session is enough to cause a thermal shock to the body, with instant anti-stress and regenerative effects for cells and circulation. This is the new treatment at Thermes Marins in Monte-Carlo, one the leading spas in Europe (it was founded in 1895), is one of the largest (7,000 m2), and is constantly being refurbished, the most recent work being in November 2014 to modernise the rooms and offer more cutting-edge and high-tech treatments. Putting those into practice is a team of 28 specialists, including sports doctors, nutritionists, physiotherapists, personal trainers and beauticians who personalise programmes lasting from one day up to nine weeks. All this is now combined with an ultra-equipped gym, saunas, Turkish and Russian baths, a magnificent heated seawater pool, outdoor jacuzzi, the natural cuisine of the L’Hirondelle restaurant and the Monte Carlo sun, which forms part of the cure. We bet you’ll feel better afterwards, right?


WATCHES

Cronografi Speed champions by Paolo De Vecchi

La misurazione dei tempi brevi è una delle più avvincenti sfide a cui si sia dedicata l’industria dell’orologeria L’elettronica applicata al calcolo di ore, minuti, secondi e di loro frazioni ha reso oggi molto più semplice ed efficace, nonché preciso, il funzionamento dei segnatempo. Ma quando non c’era altro sistema che l’utilizzo di dispositivi meccanici, la gara tra le maison per ottenere le migliori prestazioni raggiungeva sempre nuovi traguardi. L’orologio emblematico dell’accurata ricerca della precisione è il cronografo, il cui cuore è essenzialmente formato da un dispositivo che, azionato in modalità avvio e arresto dai pulsanti disposti sul lato della cassa, è in grado di registrare e memorizzare su appositi contatori la durata di un evento, come potrebbe essere una gara d’atletica o una

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corsa automobilistica.

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Measuring short time units is one of the most exciting challenges to face the horology industry

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Electronics applied to the calculation of hours, minutes, seconds and their fractions has made the function of timepieces much more simple and efficient, not to mention precise. But when there was no other system but the use of mechanical devices, the contest between maisons to achieve the highest performance raised the bar again and again. The watch most emblematic of the painstaking search

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for precision is the chronograph, whose heart is essentially made of a

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device which, stopped and started by push pieces on the side

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of the case, can record and memorise the duration of

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way as a running or a motor race.

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an event on special counters, in much the same

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WATCHES

Subacquei Marine depths

by Paolo De Vecchi

Le forme possenti, create per favorire la tenuta stagna, sono la più riconoscibile caratteristica degli orologi subacquei I segnatempo moderni sono praticamente tutti impermeabili, ma per essere classificati come subacquei devono rispondere a molte e severe caratteristiche. Innanzitutto la tenuta stagna che, grazie a guarnizioni e a particolari sistemi di chiusura delle parti più vulnerabili, deve essere garantita con specifiche prove di laboratorio fino almeno a 100 metri di profondità. Assume molta importanza anche la chiara e immediata leggibilità delle indicazioni riportate da quadranti e lunette, spesso rafforzata dal trattamento di cifre e indici con materiali luminescenti. Altri dettagli non indispensabili, ma che caratterizzano esteticamente certi modelli, sono i cinturini in caucciù e la ghiera girevole graduata con i

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tempi d’immersione.

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Their powerful shape, created to enhance water tightness, is the most identifiable feature of diving watches

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Modern timepieces are practically all water resistant, but to be classified as a diving watch they must meet many strict characteristics. Water tightness, above all, which thanks to seals and special screw-down systems for the most vulnerable parts, must be guaranteed with specific laboratory tests in depths of at least 100 metres. Also of the utmost importance is the clear and instant readability of the

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indications on dials and bezels, often enhanced by treating numerals and index markers with luminescent materials. Other additional

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and graduated rotating bezels to keep

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certain models are wrist straps in natural rubber

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details which nonetheless give aesthetic appeal to

track of diving times.

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PUGLIA


ulivi

Incanto tra gli

by Sara Magro


PUGLIA

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na distesa di ulivi centenari, il mare lì a un passo, i cieli limpidi, il buon cibo e una famiglia innamorata pazza della sua terra. Questa è in sintensi la Masseria San Domenico (www. masseriasandomenico.com), e quindi Savelletri di Fasano, un borgo in provincia di Brindisi che fino a qualche anno fa pochi conoscevano. Ora invece è una località alla moda, nota dall’Europa fino a Hollywood. Ed è soprattutto merito della famiglia Melpignano che ha intuito prima tra tutti le potenzialità di quella splendida campagna a pochi metri dal mare, trasformando la masseria di proprietà in un bellissimo albergo, con uno

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dei primi centri di talassoterapia in Italia e un golf scenografico. Così è iniziata la storia. Una storia a lieto fine, perché i primi ospiti entusiasti ne hanno chiamati altri, che a loro volta ne hanno divulgato le bellezze e sancito Savelletri come uno dei posti più chic per fare le vacanze in Italia. E chi ci incontri, infatti? Per esempio Justin Timberlake e Jessica Biel e tutti gli invitati hollywoodiani del loro matrimonio! Solo per dire che di strada, il piccolo borgo pugliese, ne ha fatta eccome! Però senza perdere quell’autenticità che tanto sono piaciute all’inizio. Infatti gli elementi sono sempre gli stessi, rinnovati e aggiornati, eppure sempre gli stessi. Il connubio tra vacanza e benessere è la mission della Masseria San Domenico: spiaggia


CAMERE ELEGANTI, GRANDI PISCINE E CASCATE DI FIORI FANNO RIVIVERE L’ANTICA MASSERIA FORTIFICATA, SORTA INTORNO A UNA TORRE D’AVVISTAMENTO APPARTENENTE AI CAVALIERI DI MALTA ELEGANT BEDROOMS, LARGE SWIMMING POOLS AND CASCADES OF FLOWERS BRING THE ANCIENT FORTIFIED FARMHOUSE TO LIFE, BUILT AROUND A WATCHTOWER THAT ONCE BELONGED TO THE KNIGHTS OF THE ORDER OF MALTA

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PUGLIA (privata) davanti, golf vista mare, campo da tennis di fianco a grotte antichissime che forse erano chiese rupestri, due piscine, biciclette per girare tra casali e alberi, tre frantoi ipogei. Sempre prestando attenzione alla salute, con medici ed esperti al lavoro, mai con costrizioni faticose. Quindi si attenua la ritenzione idrica mentre si nuota piacevolmente nella piscina di acqua di mare con le vetrate che incorniciano l’uliveto, e si mangiano piatti ottimi

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al palato e belli da guardare, preparati secondo le regole della dieta mediterranea. Il risultato è un benessere generale nel quale è compreso, solo se necessario, anche il dimagrimento. Infatti dieta, come dice la parola e come ricorda sempre Agostino Grassi, nutrizionista della Masseria, non indica la perdita di peso ma uno stile di vita da praticare ogni giorno (“die” in latino), un modo di alimentarsi quotidiano che comprende anche

pane e pasta, come vuole la nostra tradizione. E anche se non si perdono tanti chili velocemente, questo regime alimentare povero di grassi e ricco di polifenoli, seguito regolarmente, consente di mantenere il peso forma più a lungo. E permette di condurre una vita più serena, concedendosi un piatto succulento o di cedere alla pera al cioccolato fondente che, fortunatamente, nel menu della Masseria non manca mai!


MAGIC AMIDST THE

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olive trees

n expanse of age-old olive trees, the sea at your doorstep, clear skies, good food and a family with a passion for its homeland. This sums up Masseria San Domenico, and also Savelletri di Fasano, a hamlet in the province of Brindisi, both relatively unknown until a few years ago. Now, it’s a fashionable destination, famous throughout Europe and as far as Hollywood. And this is above all down to the efforts of the Melpignano family, the first to understand the potential of this splendid countryside just a few metres from the sea, transforming their farmhouse into a beautiful hotel, with one of the first Thalassotherapy centres in Italy and a spectacular golf course. And so the story began. A story with a happy ending, because the first satisfied guests called others, who in turn promoted Savelletri and its beauty as one of the most chic places to holiday in Italy. And so who could you meet there? Well, Justin Timberlake and Jessica Biel, for instance, plus all the guests at their wedding! Just to prove that this little hamlet in Puglia has certainly come a long, long way, but without losing the authenticity that made it so attractive in the first place. In fact, the elements are still the same, renovated and updated yes, but still the same. The mission of Masseria San Domenico is to combine a holiday with wellbeing, offering a (private) beach, seaview golf course, tennis courts next to ancient cave dwellings, two swimming pools, bicycles for trips through the hamlets and trees, and three underground olive mills. Health is always a priority, with doctors and experts at hand, but without imposing any strict schedules and restrictions. So you can reduce water retention while you enjoy a swim in the heated seawater pool, with a view of the olive grove outside, and dine on fine food, pleasing to both the eye as well as the taste buds and prepared according to the rules of the Mediterranean diet. The result is overall wellbeing, which can also include slimming, if required. In fact, as Agostino Grassi, the nutritionist at Masseria, reiterates, the word diet does not mean weight loss but a lifestyle to be practiced every day (from “die”, Latin for day). It is a daily regime that includes even pasta and bread, according to Italian tradition. And while you may not shed pounds in a hurry, if you follow this diet - poor in fats and rich in polyphenols - you can maintain a healthy weight for longer. Not to mention a more satisfying lifestyle, treating yourself to the odd tasty dish or to pear with dark chocolate which, as luck would have it, is always on the menu at Masseria!

OGNI AMBIENTE È PENSATO PER FAR STARE BENE GLI OSPITI: CHE SIA LA PRIMA COLAZIONE PER DUE O UN BAGNO NELLA PISCINA DI ACQUA DI MARE A 37 °C EACH AREA HAS BEEN DESIGNED FOR GUESTS’ WELLBEING: BE IT BREAKFAST FOR TWO OR A SWIM IN THE HEATED SEAWATER POOL

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REPORTAGE

Cape Town e Western Cape: il design contemporaneo, i safari nel bush, la natura e un entusiasmo contagioso. Benvenuti in Sudafrica by Sara Magro

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W onder W orld 47 Bruno Zanzottera/Parallelozero


IN APERTURA: IL DELTA DEL FIUME MOSSEL SFOCIA A WALKER BAY. SOPRA: SUNSTAR, OPERA DI CHRISTOPHER SWIFT SU SIGNAL HILL, A CAPE TOWN. IN QUESTE PAGINE: MOLTI NEGOZI E LABORATORI DI CAPE TOWN SONO SU LONG STREET E AL WOODSTOCK EXCHANGE (A DESTRA), CENTRO DEL DESIGN CONTEMPORANEO. IN BASSO A DESTRA: TIPICA CASA COLONIALE CON IL TETTO DI RAMI INTRECCIATO RA STELLENBOSCH E FRANSCHHOEK, ZONA DI VIGNETI NEL WESTERN CAPE OPENING PAGES: THE DELTA OF THE RIVER MOSSEL FLOWS INTO WALKER BAY. ABOVE: SUNSTAR, BY CHRISTOPHER SWIFT ON SIGNAL HILL. THESE PAGES: MANY SHOPS AND WORKSHOPS IN CAPE TOWN ARE IN LONG STREET AND THE WOODSTOCK EXCHANGE (RIGHT), THE CONTEMPORARY DESIGN CENTRE. NEXT PAGE, BOTTOM RIGHT: THATCHED ROOF COTTAGE IN THE WINELANDS, BETWEEN STELLENBOSCH AND FRANSCHHOEK

Q

uesta è un’Africa diversa. O meglio è un’Africa che a tratti sembra l’Olanda, a tratti la Toscana. È un’Africa che ha vissuto nell’Apartheid, e ora comincia a godersi la democrazia, giovane eppur democrazia. È l’Africa della savana e dei big five, ma anche degli oceani impetuosi e delle balene, dei pinguini, delle foche. È un’Africa filantropica e botanica, che si appiccica addosso e non si dimentica più. E sapete perché? Perché laggiù si sta bene. Molto bene. Benvenuti nel Western Cape, Sudafrica, concentrato delle bellezze del pianeta. Cape Town esce da un passato faticoso ma non lo dimentica. Nelson Mandela è ovunque, nei graffiti, nelle targhe, nei souvenir, e sulla cima di Signal Hill è stata appena montata SunStar,

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una scultura fatta con la staccionata di Robben Island, l’isola-prigione dove il futuro presidente e premio Nobel ha trascorso 18 anni. Ma la vita a Cape Town è cambiata. Ci si trova al Caprice per l’aperitivo vista mare a Camps Bay, il venerdì sera; si fa spesa e pranzo al mercato bio dell’Old Biscuit Mill il sabato mattina, e la sera, cena+drink+dance in centro o al Waterfront; la domenica invece, brunch, jogging e gita alla Table Mountain per passeggiare e indovinare quanto dista il Capo di Buona Speranza. Le donne vestono anni Cinquanta, con turbante e gonna godè, ma le vetrine di Long Street sono ultra moderne. Sembra di essere nel nord Europa invece che nel sud Africa. Non è un caso che Cape Town nel 2014 sia diventata “capitale mondiale del design”. Non immaginatevi

i soliti batik, i braccialetti di perline, le sculture in avorio. Nonono: parliamo di oggetti da 1° premio ai concorsi internazionali, di chandelier stile Regency fatti con tappi di plastica, di mini-bag da amore a prima vista. È impossibile resistere all’acquisto. Al Woodstock Exchange, ex fabbrica convertita in mall del design, gli oggetti li vedi in vetrina finiti, e dietro il banco mentre sono in lavorazione. Parli con il designer che si pulisce le mani sul grembiule, mentre alle sue spalle le macchine da cucire vanno, ta-ta-ta-ta. Che pelle questo portafogli. Quanto costa? 25 €. Lo compro. E così atelier dopo atelier: quanto viene quel candelabro rosa piggy fatto con vecchie tubature dell’acqua? 50 €. Lo compro. C’è una collezione di vasi dipinti a mano, stupendi: 50 € i piccoli, 75 i grandi. Prendo


SUDAFRICA

questo, questo e quello. Nella camera del Belmond Mount Nelson, stupendo monumento di eleganza e accoglienza con un parco intorno pieno di opere d’arte, il bottino dello shopping è sparpagliato sul letto: bisognerà comprare un’altra valigia, ed è solo il primo giorno.

Bruno Zanzottera/Parallelozero

Lasciata Cape Town e la sua contagiosa “sharing vitality”, l’autista guida veloce verso le Winelands. La costa di precipizi rocciosi e languide spiagge è alle spalle, davanti, ora, un mare di colline dolci, immense, coltivate a grano, lavanda, ulivi e vino. Sì, vino squisito che compete egregiamente con quello dei terroir più vocati d’Europa, Chianti, Langhe, Bordeaux...Le capitali di questa fertile regione sono Stellenbosch e Franshhoek, e guarda caso sono anche le capitali gastronomiche del Sudafrica. Come dimostra il concentrato di cantine per le degustazioni, di

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SOUTH AFRICA

ristoranti premiati, di piccoli curatissimi alberghi, come il Babylonstoren hotel-fattoria di Karen Roos, ex direttore di “Elle Decoration”, che quanto a tendenze e buon gusto ne ha da vendere. Cambio di scena: destinazione Sanbona Wildlife Reserve. Oh, finalmente l’Africa vera, semi desertica, selvaggia, senza casette coloniali, distese agricole e bei giardini. Fialmente il bush, 40mila ettari di bush. Sanbona non è solo un resort con tende di lusso, è un progetto di conservazione di un ecosistema delicatissimo affidato a un gruppo di ricercatori-albergatori che si occupano degli ospiti e dell’ambiente. Nel 2002 sono stati introdotti i primi animali, e ogni anno ne arrivano altri, ma mai più di quanti possa sfamarne la zona. Sono monitorati, ma vivono allo stato brado, indisturbati 50

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dai safari. I ranger hanno occhi vigili, e si scambiano informazioni per trovarli e mostrarli ai turisti. Se si è fortunati si vedono tutti i big five: leoni, elefanti, bufali, rinoceronti bianchi e l’unico leopardo che se ne sta sempre nascosto chissà tra quali fronde. Quando si torna al campo si contempla quella natura silenziosa in pace, immersi nell’idromassaggio o rilassati sul lettino della spa. Gansbaai, è famosa per le balene che vanno a partorire e svezzare i cuccioli tra agosto e novembre a Walker Bay. Affiorano, sbuffano e saltano, e quando c’è bel tempo si contano puntando il dito tra le onde, e sorseggiando champagne sulla terrazza di avvistamento di Grootbos. Grootbos è la riserva botanica del vulcanico Michael Lutzeyer, che ha iniziato sì col costruire un bel resort, ma

poi ha ampliato il progetto con un programma di conservazione del fynbos, la vegetazione costiera che esiste solo lì. Ha acquistato più terra che ha potuto, fino al mare, e ha creato una fondazione che produce tutto il cibo per il resort (orto, allevamento, piante da frutto, tutto) e una scuola per i ragazzi della township dove imparano giardinaggio, cura ambientale, ma anche matematica, lingue e informatica. Il posto è incantevole. Ci sono i cavalli per galoppare sulle spiagge, chilometri di sentieri, il cibo è biologico e pure cucinato bene. Servono caffè profumato, biscottini al burro, un gin tonic fatto con le erbe del bush che non te lo scordi mai più. Non c’è una cosa che non sia frutto del buon gusto e di una passione autentica per il bello. Da queste parti, d’altronde, sembra che sia la regola.


SAFARI GUIDATI (ANCHE A PIEDI) E RELAX NELLA RISERVA DI SANBONA, UNA TENUTA DI 40 MILA ETTARI DOVE VIVONO LEONI (TRA CUI DUE BIANCHI), ELEFANTI, RINOCERONTI BIANCHI E GLI ALTRI ANIMALI SELVAGGI DEL BUSH. I NUMERI DEGLI ESEMPLARI SONO RIGOROSAMENTE TENUTI SEGRETI PER PRESERVARNE L’INCOLUMITÀ GUIDED SAFARIS (ALSO ON FOOT) AND RELAXATION IN THE SANBONA RESERVE, A 40,000 HECTARE ESTATE AND HOME TO LIONS (INCLUDING TWO WHITES), ELEPHANTS, WHITE RHINOCEROSES AND OTHER WILD ANIMALS OF THE BUSH. THEIR NUMBERS ARE KEPT TOP SECRET TO ENSURE THEIR SAFETY

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Bruno Zanzottera/Parallelozero

Cape Town and Western Cape: contemporary design, safaris in the bush, nature and a contagious enthusiasm

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Bruno Zanzottera/Parallelozero

his is a different Africa. Or rather it is an Africa that in some parts looks like Holland, in others, like Tuscany. It’s an Africa that has lived under Apartheid, and is now beginning to enjoy democracy, a fledgling kind but democracy nonetheless. It’s an Africa of the savannah and the big five, but also of turbulent oceans and of whales, of penguins and seals. It is a philanthropic and botanical Africa, which gets inside you and never leaves. And do you know why? Because down there, you feel good. Very good. Welcome to Western Cape, South Africa, home of the planet’s great beauties. Cape Town is emerging from a difficult past which it hasn’t forgotten. Nelson Mandela is everywhere, in graffiti, on plaques, on souvenirs. And on the top of Signal Hill, SunStar, a sculpture made from the original fence of Robben Island, the prison where the future President and Nobel prize winner spent 18 years, has just been erected. But life in Cape Town has changed. People meet at Caprice for a sea-view aperitif in Camps Bay on Friday evening. They go shopping and have lunch at the Old Biscuit Mill organic market on Saturday morning. In the evening, it’s dinner, drinks and dancing in the city centre or at the V&A Waterfront, while Sunday means brunch, jogging and a trip to Table Mountain for a walk, and to guess how far away is the

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SUDAFRICA

NELLE ACQUE DI WALKER BAY, TRA AGOSTO E NOVEMBRE, VANNO A PARTORIRE LE BALENE DELL’ANTARTIDE. SULLE COSTE INVECE VIVONO FOCHE, PINGUINI E UCCELLI RARI WHALES FROM THE ANTARCTIC MATE IN THE WATERS OF WALKER BAY BETWEEN AUGUST AND NOVEMBER . THE COAST IS HOME TO SEALS,

Bruno Zanzottera/Parallelozero

PENGUINS AND RARE BIRDS

Cape of Good Hope. Women dress in Fifties style, in turbans and swing skirts, but the shop windows along Long Street are ultra modern. It is like being in northern Europe instead of South Africa. So it is no coincidence that in 2014, Cape Town was named World Design Capital. None of the usual batiks, beaded bracelets or ivory sculptures. No, no, no. We’re talking about international award-winning objects, about Regency-style chandeliers made from plastic bottle tops, about mini-bags to top your wish-list. It is impossible to resist the urge to shop. At Woodstock Exchange, a former factory converted into a design mall, you can see the finished objects in the display case, and being made behind the counter. You can speak to the designer, who wipes his hands on his apron, while behind him sewing machines go tata-tata-tata. Nice leather purse. How much? €25. I’ll take it. And so it goes from one shop to another. How much is that pink candelabra made from old water pipes? €50. I’ll take it. There’s a collection of amazing hand-painted vases - €50 for the small ones, 75 for the large. I’ll take this, this and that. In the bedroom of Belmond Mount Nelson, a fabulous monument of elegance and hospitality with a surrounding park full of art works, my shopping spree spoils are scattered all over the bed. I’m going to need another suitcase, and it’s only the first day. Leaving Cape Town and its contagious vitality, the driver speeds towards

the Winelands. The coast of rocky cliffs and lazy beaches is behind us. Now, in front, is a sea of huge, rolling hills, cultivated with wheat, lavender, olive trees and wine. Yes, exquisite wine that can ably compete with that from the best terroirs of Europe - Chianti, Langhe or Bordeaux. Stellenbosch and Franshhoek are the main towns of this fertile region, and - strangely enough - they are also the gourmet capitals of South Africa. This can be seen in the hub of wineries for tastings, award-winning restaurants and small, carefully designed hotels, like the Babylonstoren hotel-farm owned by Karen Roos, former editor-in-chief of “Elle Decoration”, which oozes fashion and good taste. A change of scene: destination Sanbona Wildlife Reserve. The real Africa at last – semi-desert, wild, devoid of colonial houses, farmlands and beautiful gardens. At last, the bush. All 40, 000 hectares of bush. Sanbona is not only a resort with luxury tented lodges, it is a conservation project for an extremely fragile ecosystem, entrusted to a group of researchers-hoteliers who look after guests and the environment too. The first animals were introduced in 2002, and more arrive each year, though only as many as the area can feed. They are monitored, yet live wild, undisturbed by safaris. The rangers have keen eyes, exchanging information on where to find them and show them to tourists. If you are lucky, you’ll spot the big five: lions, elephants, buffalo, white rhinoceroses and

the one leopard who stays hidden in who knows what foliage. Then it’s back to camp, where you can contemplate silent nature in peace, while you soak in a whirlpool tub or relax on a spa bed. Gansbaai is famous for whales, which go to calve and raise their young in Walker Bay from August to November. They break the surface, blow and then jump, and when the weather’s fine you can count them, pointing them out between the waves as you sip champagne on the whale-watching terrace at Grootbos. Grootbos is the botanical reserve of volcanologist Michael Lutzeyer, who began by building a fine resort, but then expanded the project to include a conservation project for fynbos, the coastal vegetation that is unique to this are. He bought as much land as he could, as far as the sea, and created a foundation that produces all of the food for the resort (vegetable garden, farm, fruit trees, everything) not to mention a school where the children of the township can learn gardening, care for the environment, study mathematics, languages and IT. The place is enchanting. There are horses for galloping along the beaches, miles of trails, the food is organic and well prepared. They serve aromatic coffee, butter biscuits and an unforgettable gin tonic made from bush herbs. There is nothing that is not the product of good taste and a genuine passion for beauty. However that, around here, seems to be the norm.

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SOUTH AFRICA

L’itinerario

Cape Town Belmond Mount Nelson Gli affezionati lo chiamano “Nelly” e non lo sostituirebbero con nessun altro albergo della città. Per la storia, il parco magnifico, il bar e ristorante molto frequentati, le belle camere e l’accoglienza di conseguenza (www.belmond.com). Mannabay [2] Solo sette camere, dal neobarocco al China, come impone lo stile eclettico-contemporaneo dell’hotel ai piedi della Table Mountain, con tutta la città davanti. Servizio all inclusive, compresi vini, drink, merenda, rifornimento caramelle, e servizio autista in città (www.mannabay.com). Old Biscuit Mill (www.theoldbiscuitmill.co.za) L’ex biscottificio è ora un mercato bio dal produttore al consumatore. Il cibo si compra anche pronto, e si mangia sul posto, seduti a una grande tavolata conviviale. Ci sono anche due ristoranti molto di moda: The Test Kitchen (www.thetestkitchen.co.za), uno dei “50 Best Restaurants” di San Pellegrino e The Pot Luck Club (thepotluckclub.co.za), dove lo stesso chef, Luke Dale Roberts, propone un informale “sharing menu”, cioè da condividere. Jason Bakery [4] È il posto per la prima colazione e il brunch della domenica mattina (www.jasonbakery.com).

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Fork Restaurant Tapas e drink, questa la formula del locale su Long Street. Se invece si vuole una vera e propria cena, bisogna andare al Knife (www.fork-restaurants.co.za e www.knife-restaurants.co.za). Woodstock Exchange (woodstockexchange. co.za) Un’ex fabbrica trasformata in centro commerciale con boutique, bike bar, laboratori artigiani e atelier d’artista. Imperdibile, dopo lo shopping, un giro per vedere i graffiti della zona (meglio se accompagnati da una guida, che parla italiano, Filippo: cacippo@gmail. com, e Nicola: nicolacaronti@hotmail.com).

Winelands Babylonstoren [5] A Franschhoek, l’albergofattoria di Karen Roos, direttrice dell’edizione sudafricana di “Elle Decoration”, ha 12 camere, due ristoranti e un giardino di sculture organiche (www.babylonstoren.com). La Motte [3] Sempre a Franschhoek, una storica tenuta vinicola con un buon ristorante gestito dalla chef Michelle Theron. Da provare, la zuppa di zucca e salvia e la tipica milk cake reinterpretata (www.la-motte.com).

The Robertson Small Hotel Nel piccolo villaggio di Robertson, 10 camere con piscina. Il ristorante è firmato da Reuben, tra gli chef più rinomati (www.therobertsonsmallhotel.com).

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Magpie [1] (magpieartcollective.com). A Barrydale, un gruppo di artisti crea chandelier con materiali riciclati, tipo scatolette delle pappe dei cani e tappi di plastica. Sono così belli, che ce n’è uno anche alla Casa Bianca. Hanno arredato anche una camera e alcuni spazi del grazioso Karoo Hotel, di fronte al negozio (www. barrydalekaroohotel.co.za)

SANBONA RESERVE

Montagu Sanbona Wildlife Reserve Un’immensa proprietà, con tre strutture per l’ospitalità: una casa coloniale, un hotel con sala giochi e mini safari per i bambini, un campo tendato super romantico, con idromassaggio in balcone, dove rilassarsi dopo i safari e gli aperitivi nella savana (www.sanbona.com).

FRANSCHHOEK

CAPE TOWN

BARRYDALE

STELLENBOSCH

Gansbaai Grootbos [6] Un resort con tre strutture, di cui la più bella ha suite indipendenti con pareti vetrate affacciate sul fynbos e sull’oceano, e un salotto con caminetto, di gran conforto quando fa fresco. Nella tenuta c’è anche una villa modernissima per 12 persone (grootbos.com).

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GANSBAAI

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EXPERIENCE THE WORLD SCOPRITE LA STRAORDINARIA COLLEZIONE BELMOND E CONCEDETEVI ESPERIENZE DI VIAGGIO UNICHE AL MONDO

DISCOVER THE EXTRAORDINARY BELMOND COLLECTION AND TREAT YOURSELVES TO UNIQUE TRAVEL EXPERIENCES WORLDWIDE Attraversare l’Europa a bordo del leggendario treno Venice Simplon Orient-Express e concludere il viaggio a Venezia, sorseggiando un Bellini mentre il sole tramonta su Piazza San Marco all’iconico Belmond Hotel Cipriani. Svegliarsi e godere dell’alba che illumina Machu Picchu quando i turisti sono ancora lontani e solo gli ospiti di Belmond Sanctuary Lodge hanno accesso al suggestivo sito archeologico. Provare il brivido di un safari notturno in Botswana a Belmond Savute Elephant Camp. Questo e molto di più. Un mondo da scoprire.

Travel across Europe on board the legendary Venice Simplon Orient-Express train as far as Venice and sip a Bellini at the iconic Belmond Hotel Cipriani as the sun sets over Saint Mark’s Square. Wake up and enjoy the sunrise over Machu Picchu, while tourists are still far away and only guests of Belmond Sanctuary Lodge have access to this evocative archaeological site. Experience the thrill of a night-time safari in Botswana at Belmond Savute Elephant Camp. This and much more. A world waiting to be discovered.


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W LABORATORIO CREATIVO

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Negli stessi giorni di Basel World, un gruppo di imprese svizzere ha presentato al pubblico di appassionati i suoi pezzi unici: orologi, penne e oggetti di ricerca progettati pensando al futuro e all’innovazione

arlo Naldi, italiano d’origine e svizzero d’adozione, produce le penne Edelberg Haute Manufacture ed è un grande appassionato di orologi e di oggetti preziosi. E sa bene che chi va a Basel World, l’esposizione di alta orologeria più importante al mondo, condivide con lui la passione per le cose belle. Così, nel 2009, gli è nata l’idea di realizzare SwissCreativeLab, un fuori salone all’Hotel Ramada Plaza di Basilea dove invita a esporre 30 aziende indipendenti svizzere che

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a Basilea

realizzano prodotti innovativi, in pochi esemplari, spesso assemblati a mano, uno per uno. Sono penne, orologi, oggetti di alta gamma e rari che fanno di SwissCreativeLab un appuntamento immancabile. Dopo Basilea, che ha chiuso lo scorso 26 marzo, l’esposizione viaggerà per il mondo facendo tappa in Cina, a Las Vegas, a Ginevra e, successivamente, a Istanbul, Dubai, in India e a Cortina il prossimo agosto dove organizzerà una nuova mostra di oggetti rari in partnership con Platinum Media Lab.


IN QUESTE PAGINE, SCORCI DI BASILEA, LA CITTÀ OSPITE DELL’EVENTO PIÙ IMPORTANTE AL MONDO DEDICATO ALL’OROLOGERIA. SOPRA E A DESTRA, CREAZIONI EDELBERG THESE PAGES, VIEWS OF BASEL, THE HOST CITY FOR THE WORLD’S MOST IMPORTANT WATCH AND JEWELLERY EVENT. ABOVE AND RIGHT, EDELBERG CREATIONS

Creative laboratory in Basel To coincide with BaselWorld, a group of Swiss companies presented its unique pieces to a captive audience: watches, pens and sought-after objects designed with an eye on the future and on innovation

C

arlo Naldi, Italian by birth and Swiss by adoption, produces Edelberg Haute Manufacture pens, and is an avid fan of watches and precious objects. And he knows that whoever goes to BaselWorld, the world’s leading watch and jewellery show, shares his same passion for things of beauty. So, in 2009, he got the idea for SwissCreativeLab, a fringe event at Hotel Ramada Plaza in Basel, which invites 30 independent Swiss companies that

make innovative products, in limited editions and often hand assembled one by one, to exhibit. There are pens, watches, high-end and rare goods that make SwissCreativeLab a not-to-be-missed event. After Basel, which concluded last 26 March, the exhibition will tour the world, stopping off in China, Las Vegas, in Geneva and, later, in Istanbul, Dubai, India and in Cortina next August, in partnership with Platinum Media Lab.

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LIGURIA

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Tutto il fascino di un

Grand Palais

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by Antonella Euli

a l’appel dei grandi alberghi italiani di fine Ottocento e i servizi al top dell’hôtellerie contemporanea. Il Royal Hotel (www. royalhotelsanremo.com) a Sanremo è un’istituzione: un luogo unico, nel passato molto amato da aristocrazia e bel mondo, e oggi la destinazione più ambita della Riviera dei Fiori. Circondato da un immenso giardino subtropicale con piscina di acqua di mare e un incantevole vista sul Mediterraneo, il 5 stelle lusso è una sintesi perfetta tra passato e presente, uno spazio intimo e quieto dove il relax è filosofia di vita. Pur essendo a pochi minuti dalla spiaggia e dal centro, l’atmosfera che si respira è di totale benessere in ogni ambente. Passeggiando nel parco, sostando negli ampi saloni con vista panoramica, nella privacy della propria suite e soprattutto nella spa. L’imponente palazzo

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LIGURIA offre 126 tra camere e suite, tutte super accessoriate. Gli ospiti più esigenti invece potranno scegliere il soggiorno in una delle due nuovissime deluxe suite: Sissi (111 mq) e Aurora (94mq) entrambe vista mare, con 2 camere da letto, soggiorno e grande terrazza con lettini, gazebo, vasca idromassaggio e zona pranzo. Gli spazi comuni sono grandi saloni, compreso un elegante salotto per fumatori, e ognuno con la propria destinazione d’uso: c’è la sala per il bridge e quella per la lettura, e anche uno spazio dedicato ai giochi dei bimbi con servizio di baby sitting e animazione in alta stagione. Così i genitori potranno cenare tranquilli in uno dei tre ristoranti. Le opzioni? Al Fiori di Murano, che si affaccia contemporaneamente su parco e mare, per menu del giorno o à la carte; al Giardino per una cena gourmet a lume di candela sulla terrazza; o al Gazebo dell’Amore per celebrare un’occasione speciale nell’intimità del parco. Di giorno invece si pranza all’aperto al Corallina con Pool-Bar a bordo piscina per snack, buffet, grigliate di pesce e carne. Oltre all’alta ristorazione l’intrattenimento è anche nell’area dedicata al wellness e allo sport: si nuota nella piscina scoperta d’acqua di mare a 27 °C, si prende il sole nella terrazza solarium, si gioca a tennis o minigolf. Appena fuori dall’albergo invece si va in bici sulla pista ciclabile, si praticano gli sport acquatici, si gioca a golf (18 buche) al Circolo degli Ulivi, o si va a cavallo nel vicino maneggio. Ma il vero fiore all’occhiello è il Royal Wellness, 700 mq di benessere al piano giardino suddivisi in: zona secca con trattamenti di coppia firmati Payot Paris, Decléor e Tauleto, massaggi, zona umida con vasca idromassaggio, docce emozionali, bagno turco, Vitarium e area relax con angolo tisaneria. A disposizione anche la sala fitness e l’hairstylist. In sintesi è un’oasi di lusso per una remise en forme completa.

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QUI E NELLE PAGINE PRECEDENTI: IL ROYAL HOTEL DI SANREMO, IN LIGURIA. LA RAFFINATA INTIMITÀ DEI SUOI SPAZI È PERFETTA PER RECUPERARE L’ARMONIA DEL CORPO E DELLO SPIRITO, FARSI COCCOLARE E REGALARSI MOMENTI DI BENESSERE CLASSICQUI IMODI DOLENDEBIS AUT LABORPORROR RESED MOLORERE NATUREIUS UT FACIAM HILIQUATEM EIUMQUI TE ENESECESTIIS EXCEARI BERORE, SANIST ET ES IL MA IPSANT VELENDIO. NEQUAM, OFFICII

All the charm of a Grand Palais I

t has the appeal of the great late nineteenth century Italian hotels and outstanding services of contemporary hôtellerie. The Royal Hotel in Sanremo is an institution: a unique place, much loved in the past by the aristocracy and high society, and today the most sought-after destination on the Riviera dei Fiori. Surrounded by an immense subtropical garden, with sea-water swimming pool and an enchanting view of the Mediterranean, the luxury 5-star is the perfect synthesis between past and present, an intimate, quiet refuge where relaxation is the philosophy of life. Though just a few minutes from the beach and the town centre, the atmosphere here is one of total wellbeing in all of its environments. Walking in the park, standing in the spacious halls with their panoramic view, in the privacy of one’s own suite and above all in the spa. The imposing palace offers 126 rooms and suites, all ultra-accessorised. More discerning guests can chose to stay in one of the two brand new deluxe suites: Sissi (111 m2) and Aurora (94m2), both with a sea view, 2 bedrooms, living room and large balcony with sun loungers, gazebo, whirlpool tub and dining area. The communal areas are large halls, including an elegant room for smokers, and each one with its own function: there’s a room for playing bridge and another one for reading, plus a space dedicated to kids’ games with a babysitting service and

entertainment in high season, leaving parents to dine peacefully in one of the three restaurants. The options? At Fiori di Murano, which overlooks both the park and sea, for the à la carte or daily menu; at Giardino for a gourmet dinner by candlelight on the terrace, or at the Gazebo dell’Amore to celebrate a special occasion in the privacy of the park. By day, you can lunch outside at Corallina with poolside bar for snacks, buffets and barbecued meat and fish. Besides its restaurants, the hotel also offers an area dedicated to wellness and sport: guests can swim in the 27 °C outdoor seawater pool, sunbathe on the terrace, and play tennis or mini-golf. Just outside the hotel there is a cycle path, water sports, golf (18 holes) at the Circolo degli Ulivi, or horse-riding at the nearby stables. But the real highlight is Royal Wellness, 700 m2 of wellbeing on the park level offering a dry area with treatments by Payot Paris, Decléor and Tauleto, massages, a wet area with whirlpool tub, sensory showers, Turkish bath, Vitarium and relaxation area with herbal tea corner. Guests may also avail of a fitness room and a hairstylist. In short, an oasis of luxury for total remise- en-forme Here and on the previous pages: the Royal Hotel in Sanremo, Liguria. The refined intimacy of its spaces is perfect for regaining harmony of body and mind, for self pampering and moments of wellbeing.

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Navi piccole che solcano mari esotici e fiumi. E mentre si viaggia si discute di Grand Cru e di alta cucina, si ascolta jazz, si va al cinema e si gioca a golf, come in un resort di lusso Small ships that cut through exotic seas and rivers. While onboard, guests discuss Grand Cru and haute cuisine, listen to jazz, go to the cinema and play golf, like in a luxury resort by Sara Magro

UN ALTRO MONDO Ecco come scoprire un paradiso del Sud Pacifico fuori dalle rotte turistiche a bordo della nave-boutique Paul Gauguin si naviga per 10 giorni dall’arcipelago delle Fiji alla Nuova Caledonia e ritorno approdando anche sulle isole più piccole e nelle baie inaccessibili alle grandi imbarcazioni Lautoka, le esotiche Ile des Pins, Noumea e Ile de Lifou, la nazione di Vanuatu, Tanna Island dai magnifici fondali, Efate famosa per i cantastorie. Ovunque, la natura è selvaggia e intatta, la cultura e le tradizioni sono conservate con orgoglio. ANOTHER WORLD Here’s how to discover a paradise in the South Pacific, off the beaten tourist track: on board the boutique ship Paul Gauguin, sailing for 10 days from the Fiji islands to New Caledonia and docking on the way back at the smaller islands and in bays inaccessible to larger vessels: Lautoka, the exotic Ile des Pins, Noumea and Ile de Lifou, the nation of Vanuatu, Tanna Island with its spectacular scenery, and Efate, famous for its storytellers. Everywhere, nature is wild and unspoilt, culture and traditions are conserved with pride. pgcruises.com

IL PONTE PISCINA DELLA NAVE PAUL GAUGUIN. SI NUOTA MENTRE LA NAVE AVANZA TRA ISOLE VERDISSIME, BANCHI DI SABBIA BIANCA E IL MARE TRASPARENTE DEL PACIFICO MERIDIONALE THE POOL DECK OF THE PAUL GAUGUIN. SWIMMING WHILE THE BOAT SAILS THROUGH THE GREEN ISLANDS, WHITE SANDY BEACHES AND THE CLEAR WATERS OF THE SOUTH PACIFIC

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CRUISE MONDO MEKONG Il 64 metri Aqua Mekong, tutto legno e vetro, ha iniziato le crociere (da 3 a 7 notti) tra Vietnam e Cambogia a ottobre 2014. Ăˆ un albergo di design galleggiante che accompagna i suoi 40 ospiti sul Mekong, li porta a scoprire villaggi sperduti e monasteri remoti, poi li riprende a bordo per intrattenerli con tutte le comoditĂ e i piaceri della vacanza suite con balconi e vista sulle rive, cure di bellezza e massaggi nella spa, una sala lettura piena di libri, i piatti fusion di David Thompson, chef d’origine australiana che vive da tanti anni nel Sudest Asiatico. ALONG THE MEKONG The 64-metre Aqua Mekong, all wood and glass, began cruises (3 to 7 nights) between Vietnam and Cambodia in October 2014. It is a floating design hotel that takes its 40 guests on the Mekong, to discover remote villages and monasteries, to then entertain them with all the comforts and pleasure of the holiday on board: suites with balcony and riverbank views, beauty treatments and massages in the spa, a reading room packed with books, fusion food by David Thompson, Australian chef who has been living for many years in Southeast Asia. www.aquaexpeditions.com.

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LA SEABOURN QUEST E I SUOI INTERNI DI DESIGN CONTEMPORANEO. NELLA PAGINA PRECENDENTE, L’AQUA MEKONG: NAVIGA TRA VIETNAM E CAMBOGIA ATTRAVERSO 2000 ANNI DI STORIA SEABOURN QUEST AND ITS CONTEMPORARY DESIGN INTERIORS. PREVIOUS PAGE, AQUA MEKONG: SAILS BETWEEN VIETNAM AND CAMBODIA THROUGH 2,000 YEARS OF HISTORY

SULLA ROTTA DEI VICHINGHI Ad aprile la Sebourn Quest viaggia nel Mediterraneo, tra la Spagna, la Corsica, la Francia e l’Italia. Poi cambia rotta, va verso il Baltico, San Pietroburgo e la Scandinavia, fino a Capo Nord e infine parte per la Route of the Vikings, una crociera di 24 giorni che arriva fino alle Isole Faroe, Reykjavík, e in Canada, a Terranova e nel Québec. E grazie alla collaborazione con Unesco per promuovere un turismo sostenibile, le escursioni a terra sono nei siti e ai monumenti protetti come patrimonio dell’Umanità. ON THE VIKING TRAIL In April, the Sebourn Quest travels on the Mediterranean, between Spain, Corsica, France and Italy. Then it changes route, towards the Baltic, St Petersburg and Scandinavia, as far as North Cape and lastly on the Route of the Vikings, a 24-day cruise that sails to the Faroe islands, Reykjavík, and on to Canada, to Newfoundland and Québec. And thanks to its alliance with UNESCO to promote sustainable tourism, the land excursions are to protected World Heritage sites and monuments. www.crociereseabourn.it

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CRUISE

TRA DRAGHI E CORALLI I draghi di Komodo e i fondali zeppi di coralli e pesci di Raja Ampat: tra questi due mondi paralleli si divide il nuovo veliero Amandira, un Phinisi tradizionale indonesiano di 52 metri a due alberi e 5 cabine grandi che comincia a navigare ad aprile 2015. Durante le crociere, di 5 o 7 giorni, si visitano le isole del parco nazionale di Komodo, si fanno escursioni sottomarine e si può prendere il brevetto PADI. Il veliero ha base di partenza e arrivo ad Amanwana, un resort sull’isola di Moyo, dove si prolunga piacevolmente il viaggio. AMIDST DRAGONS AND CORAL Raja Ampat: Komodo dragons and sea beds packed with coral and fish. Between these two parallel worlds comes the new sailing ship Amandira, a traditional Indonesian Phinisi, 52 metres long with two masts and 5 large cabins, set to sail in April 2015. During the 5 or 7-day cruises, guests can visit islands of the Komodo National Park, go scuba diving, and can obtain PADI certification. The ship’s base is Amanwana, a resort on the island of Moyo, where you’ll be happy to extend your holiday. www.amanresorts.com/amandira 70

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DAL POLO SUD AL POLO NORD E RITORNO Silver Explorer è una nave costruita per affrontare le regioni estreme dei poli. Dopo l’inverno trascorso nei mari antartici, parte da Cape Town e sale verso nord, facendo scali a Lisbona, Dublino, su su fino alle Svalbard, Oslo, Reykjavik. Poi traversata in mare aperto fino al Canada da dove in ottobre ricomincia la discesa verso il canale di Panama, il Perù, Valparaiso e Ushuaia, e l’estremo sud. Le crociere durano da 7 a 23 giorni durante i quali si fanno lezioni di storia e biologia, si va a teatro, si balla in abito lungo e smoking.

FROM THE SOUTH POLE TO THE NORTH POLE AND BACK Silver Explorer is built to face the extreme regions of the poles. After spending the winter in the Antarctic seas, it leaves from Cape Town and sails north, docking in Lisbon, Dublin, and up as far as Svalbard, Oslo and Reykjavik. Then an open sea crossing as far as Canada, from where the descent begins again in October towards the Panama canal, Peru, Valparaiso and Ushuaia, and the extreme south. The cruises last from 7 to 23 days, during which guests do history and biology lessons, go to the theatre and dance in gowns and black tie. www.silversea.com

ADRIATICO A RITMO DI JAZZ Le Lyrial è la 5a nave di Ponant, e rispetto alle compagne di flotta ha meno cabine (122 invece di 132) per concedere agli ospiti più spazio per godersi gli eleganti ambienti in bianco e blu. La crociera inaugurale, dal 9 al 16 maggio, parte da Venezia per la Croazia e il Montenegro sulle note jazz di Didier Lockwood e Dimitri Naiditch. La successiva, fino ad Atene, avrà a bordo un oceanologo che spiega il mare ai bimbi, mentre al ritorno, da Atene a Venezia, il tema sarà la gastronomia con i piatti sofisticati e leggeri della brava Stéphanie Le Quellec. THE ADRIATIC TO THE BEAT OF JAZZ Le Lyrial is Ponant’s 5th ship, with fewer cabins (122 instead of 132) than the rest of the fleet, to give guests more space to enjoy the elegant blue and white interiors. The maiden cruise, from 9 to 16 May, leaves from Venice for Croatia and Montenegro to the jazz notes of Didier Lockwood and Dimitri Naiditch. The next cruise, to Athens, will have a oceanologist on board to explain the sea to children, while on the return voyage, from Athens to Venice, gastronomy will be the subject with light, sophisticated dishes by the talented Stéphanie Le Quellec. www.ponant.com

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CRUISE

ECCO A VOI LA MOTONAVE-RESORT La motonave Emerald Dawn è nuova fiammante: 135 metri, 92 cabine ben arredate ed esterne su tre ponti, e una piscina sul retro circondata da vetrate per godersi il paesaggio che scorre lungo il Reno, il Meno e la Mosella o lungo il Danubio, dove l’imbarcazione navigherà da aprile 2015. Durante le crociere da 8 a 15 giorni, tra i Paesi Bassi e l’Europa dell’Est, si fa una vacanza stile resort: bar, ristoranti, sala cinema (che poi è la piscina oscurata), musica live, gite culturali, e un ponte-palestra con percorso per la camminata veloce, putting green per i golfisti, solarium.

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INTRODUCING THE SHIP-RESORT The MS Emerald Dawn is brand new: 135 metres, 92 well furnished and outside cabins on three decks, with a swimming pool at the back surrounded by glass for enjoying the landscape that scorre along the Rhine, the Main and the Moselle, or even along the Danube, where the boat will sail from April 2015. During the 8 to 15-day cruises, between the Netherlands and Eastern Europe, the holiday is resort style: bars, restaurants, cinema (which is the darkened pool area), live music, cultural outings, and a gym deck with a walking track, a putting green for golfers and a solarium. www.emeraldwaterways.com


UN BALCONE SUL RENO Primo viaggio il 23 aprile da Amsterdam a Basel scivolando sulle acque tranquille del Reno, con soste per visitare giardini, cantine e borghi medievali. Così inizierà la sua carriera la motonave Silver Amadeus II, fresca di cantiere. Le cabine sono 84 con pareti vetrate apribili; 12 sono suite con balcone e tavolino per godersi in prima fila il paesaggio che varia dal bosco alla città monumentale. Gli interni sono eleganti, alle pareti ci sono foto d’autore (nella foto a sinistra), macchina per preparsi tè e caffè, wifi gratuito. A BALCONY ON THE RHINE Maiden voyage on 23 April from Amsterdam to Basel, slipping through the calm waters of the Rhine, with stops to visit gardens, wineries and medieval hamlets. The MS Amadeus Silver II, fresh from the shipyards, thus begins her career. There are 84 cabins with drop down window fronts; 12 are suites with balcony and table for enjoying the landscape first hand, which goes from woodlands to the monumental city. The interiors are elegant, with original photos on the walls (see photo left), tea and coffee machines and free Wi-Fi. www.giocoviaggi.com L’ACCADEMIA GALLEGGIANTE DEL VINO Pascal Wagner è un’enciclopedia ambulante di enologia e scoprire con lui la Borgogna è come fare, in tre giorni, la miglior università del vino del mondo. Mentre si naviga sui canali della regione con le house boat di Belmond Afloat, si ascoltano conferenze di approfondimento sul tema, quindi si passa alla pratica con una degustazione di 11 vini a Château LeFlaive, assaggio a occhi bendati nella cantina di Château Pommard, famosa per i Pinot Noir, e, volendo, un giro in mongolfiera per una visione dall’alto dei 230 ettari di vigne pregiate. THE FLOATING WINE ACADEMY Pascal Wagner is a walking wine encyclopaedia and discovering Borgogna with him is like attending the best wine university in the world, in just three days. .While navigating the canals of the region on Belmond Afloat’s luxury barge, guests go from focus workshops on wine, to actual practice with a tasting session of 11 wines at Château LeFlaive, followed by a blind tasting at Château Pommard, famous for its Pinot Noir wines, with an optional hot air balloon flight for a bird’s eye view of 230 hectares of fine vines. belmond.com

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ARTS & CRAFTS


by Daniela Cané

L’Italia sta riscoprendo la sua identità artigianale. Da questo numero, Wonder World Seasonal parte alla scoperta di atelier e laboratori dove si lavora a mano e su misura unendo tradizione e modernità


ARTS & CRAFTS

L’

artigianato esiste ancora in Italia. Vive di una grande tradizione che viene tramandata con amore e passione attraverso tante piccole realtà di grande eccellenza. In tutto il Paese, lavorano sarti, orafi, ebanisti, ricamatrici, persone che usano le mani per creare pezzi unici, originali, fatti su misura. E anche se è vero che molte botteghe storiche hanno chiuso, sta emergendo oggi una nuova generazione di artigiani che hanno rilevato i laboratori di famiglia o dei loro maestri portando avanti la tradizione e modernizzandola con nuove tecnologie, design e ricerca. Con il loro lavoro, rappresentano un’Italia contemporanea e un made in Italy che va cercato nei cortili delle città o nei vicoli dei borghi antichi. Spesso sono atelier senza insegne e senza vetrine, dove ci si imbatte per caso o per passaparola, e dove noi di Wonder World Seasonal vi accompagneremo a conoscerne alcuni che hanno fatto dell’eccellenza il loro biglietto da visita. Partiamo da Milano. In un palazzo d’epoca del centro, Stefano Bigi fa realizzare cravatte tagliate e cucite a mano: si sceglie il tessuto, il modello e i sarti della casa le confezionano su misura, soddisfando richieste e vezzi individuali (www.bigicravatte.it). Dana Jauker invece disegna e modella cappelli che definisce «al 100% italiani». Ha la sua collezione, Yesey, ma collabora con Borsalino per la linea Haute Couture e con molti altri stilisti tra i quali Yohji Yamamoto. Il suo atelier è a Bologna (www.yesey.it). A Bologna lavora anche il trottolaio Mauro Sarti. La sua passione è nata un po’ per caso nel 2004, quando ha ritrovato un tornio acquistato da uno zio e, affascinato da quel vecchio attrezzo, ha provato a farlo funzionare. Taglia, fora, incolla, innesta, modella, leviga e lucida, e quello che era nato come un gioco è diventato un mestiere. Oggi crea trottole e piccoli oggetti con legni rari ed esotici (www.maubywood.eu). Ultima tappa di questo tour nell’Italia artigiana è a Roma da Lucia Odescalchi che, nel suo showroom nell’omonimo palazzo barocco, realizza gioielli dal design contemporaneo e in piccoli numeri. Prima di metterli in produzione, Lucia li immagina indossati e ambientati in una situazione; crea una sorta di film, quindi li trasforma in oggetti preziosi (www.luciaodescalchi.com).

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Italy is rediscovering its artisanal identity. Starting with this issue, Wonder World Seasonal embarks on the discovery of ateliers and workshops where handicraft and customisation combine tradition and modernity

C I CAPPELLI DI DANA JAUKER (QUI SOPRA), LUCIA ODESCALCHI NEL SUO ATELIER (SOPRA A DESTRA), MAURO SARTI AL TORNIO (A SINISTRA); IL CRAVATTIFICIO DI SEFANO BIGI (SOTTO E IN APERTURA) DANA JAUKER’S HATS (ABOVE), LUCIA ODESCALCHI IN HER ATELIER (ABOVE RIGHT), MAURO SARTI AT THE LATHE (LEFT); STEFANO BIGI’S TIE SHOP (BELOW AND OPENING PAGE)

raftsmanship still exists in Italy. It lives off a great tradition passed down with love and passion through many small yet outstanding businesses. All over the country, tailors, jewellers, carpenters and embroiderers are busy at work; people who use their hands to create unique, original pieces, made to measure. And while it is true that many longstanding workshops have closed, a new generation of artisans is emerging today, having taken over the family’s or their master’s shops, to continue the tradition, updating it with new technology, design and research. With their work, they represent a contemporary Italy and an Italian-made product that can be found in city courtyards or old village alleyways. Often they are shops without signs and window displays, places you happen upon by accident, or hear about by word of mouth. And we at Wonder World Seasonal will take you to some that have made excellence their calling card. We start in Milan: in a period palazzo in the city centre, Stefano Bigi makes ties, hand cut and sewn. The fabric and the pattern are selected, and then the in-house tailors make them specifically to meet individual requests and tastes (www.bigicravatte.it). Dana Jauker instead designs and makes hats which she defines as “100% Italian”. She has her own collection, Yesey, but also works in partnership with Borsalino for its Haute Couture range and with many other designers, including Yohji Yamamoto. Her atelier is in Bologna (www.yesey.it). Bologna is also where spinning-top maker Mauro Sarti operates. He discovered his passion, almost by accident, in 2004, when he found a lathe purchased by an uncle and, fascinated by the old tool, tried to get it going again. He cuts, bores, glues, joins, models, sands and polishes, and what started out as a game has become his trade. Today he creates spinning tops and small objects in rare and exotic woods (www.maubywood.eu). The final stage of this first tour of artisan Italy takes us to Rome, to Lucia Odescalchi, who in her showroom in the eponymous Baroque palazzo makes contemporary, limited-edition jewellery. Before putting a piece into production, Lucia envisages it worn and set in a particular situation, like in a certain film, before transforming it into a precious object. (www. luciaodescalchi.com)

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WHERE TO BE

48ore a

Roma by Teresa Cremona

QUI: I TETTI DI ROMA. A DESTRA: LA PASTICCERIA E PANETTERIA LE LEVAIN. A PRANZO PREPARA ZUPPE E PIATTI UNICI HERE: THE ROOFS OF ROME. RIGHT: LE LEVAIN BAKERY. SOUPS AND HOT DISHES SERVED AT LUNCH


Roma: non basta una vita! Confusa, caotica, turistica, ma anche monumentale, fascinosa e…facile da visitare a piedi perché il centro storico è relativamente piccolo comparato ad altre capitali europee. Si può scegliere un itinerario a tema: Roma imperiale, medievale, rinascimentale, barocca, neo-modernista, o si può passeggiare fermandosi dove il bello chiama. Due giorni sono pochi per vedere tutto, ma abbastanza per gironzolare, farsi un’idea, e poi tornare. La giornata inizia alla pasticceria De Bellis. Attenzione, pasticceria non caffè, quindi dolci e cornetti inimitabili, ma il caffè o il cappuccino (che sono offerti e non si pagano) si bevono in bicchierini di plastica. I dolci sono ottimi, la specialità è il millefoglie, l’ambiente minuscolo, i tavolini forse tre in tutto. Siete in Campo di Fiori dove la mattina c’è il mercato della frutta e verdura, e il banchetto con le spremute di melograno fatte al momento. Proseguite in piazza Farnese, quindi per Palazzo Spada dove c’è la pinacoteca del Cardinale Spada. Non è necessario entrare, potete accontentarvi di guardare la bella facciata ricca di stucchi e affacciarvi nell’androne per il trompe-l’oeil del Borromini: l’occhio crede di vedere una galleria con colonne lunga 37 metri con in fondo una scultura a grandezza naturale. È una falsa prospettiva: la galleria è lunga solo 8 metri e la statua è alta 60 centimetri. Attraversa Ponte Sisto, e vi trovate in Trastevere. Qui perdetevi in vicoli, vicoletti, piazze, che di mattina sono tranquille e sonnolente. Tanti i negozietti di moda, artigianato e bric a brac. Non tutto è bello, ma non ci sono le boutique dei brand internazionali, uguali in tutte le città del mondo, e chi ha pazienza e curiosità può trovare cose originali e di fantasia. In via della Lungara, c’è Villa la Farnesina con La Loggia di Galatea dipinta da Raffaello. Poco più avanti, nei giardini di Palazzo Corsini, l’Orto Botanico si sviluppa nell´area archeologica delle Terme di Settimio Severo: è un luogo sereno, ai piedi del colle del Gianicolo dove fare una sosta seduti nel verde, fra alberi maestosi e centenari. Per lo spuntino di mezzogiorno due suggerimenti. Le Levain di Giuseppe Solfrizzi, che ha lavorato all’Andana con Alain Ducasse e poi è stato allievo dell’Ecole Nationale de Patisserie di Lione, e che dal 20 dicembre ha aperto la sua panetteria-pasticceria e prepara zuppe e piatti unici. Oppure da Beppe e i suoi formaggi, al Ghetto, per assaggiare una selezione di formaggi accompagnati da buon vino o champagne. Il Ghetto, ora pedonale, è un quartiere da scoprire passeggiando tra i reperti d’epoca romana e i palazzi nobili, come quello dove abitò Beatrice Cenci. Vicino c’è piazza Mattei con la Fontana delle Tartarughe e il cortile di Palazzo Mattei progettato dal Maderno con le pareti rivestite di marmi antichi. Dal Ghetto, per il Portico di Ottavia (già mercato del pesce in epoca romana), un percorso pedonale attraversa il parco archeologico davanti al Teatro Marcello e conduce al Campidoglio. La serata si può concludere con aperitivo e cena negli indirizzi che suggeriamo a pag. 84. Il secondo giorno è dedicato all’arte. Si comincia dalla Galleria Borghese. Anche se l’avete già visitata, merita un ritorno anche veloce per rivedere l’Apollo e Dafne del Bernini e per la Paolina Borghese del Canova. Da qui attraverso Villa Borghese e poi via Veneto arrivate


QUI: TRASTEVERE, DI GIORNO TRANQUILLA, DI SERA VIVACE. SOTTO: UN APPARTAMENTO DI CASA CAU. A DESTRA: L’HOTEL EDEN. IL SUO RISTORANTE PANORAMICO ERA L’UNICO LUOGO DOVE IL REGISTA FEDERICO FELLINI CONCEDEVA LE INTERVISTE HERE: TRASTEVERE, QUIET BY DAY, VIBRANT BY NIGHT. BELOW: AN APARTMENT TO RENT AT CASACAU. RIGHT: HOTEL EDEN. ITS PANORAMIC RESTAURANT WAS THE ONLY PLACE WHERE DIRECTOR FEDERICO FELLINI WOULD GIVE INTERVIEWS

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all’Hotel Eden. Al 6° piano, il Giardino dell’Eden offre un menu di piatti della tradizione italiana e romana di curata fattura mentre la Terrazza, più elegante, propone un light lunch con piatti dello chef Fabrizio Ciervo, stellato Michelin. In ogni caso, la vista è inattesa e magnifica: Roma dall’alto è una città verde, di giardini, di fronde rigogliose fra i quali spuntano cupole e campanili. Dopo pranzo, consigliamo di scendere in piazza di Spagna dalla celebre scalinata: siete nel Tridente. È la zona delle firme alla moda, ma in via Margutta ci sono anche negozi meno noti e piccoli bistrot. In piazza del Popolo, nella Chiesa di Santa Maria del Popolo si entra per la Conversione di San Paolo e la Crocifissione di San Pietro; quindi si prosegue per via di Ripetta passando fra il Mausoleo di Augusto e l’Ara Pacis (sede di mostre sempre interessanti) fino alla Chiesa di Sant’Agostino per vedere la Madonna dei Pellegrini, poi alla Chiesa di San Luigi dei Francesi per il trittico con la Vocazione di San Matteo, il Martirio di San Matteo e San Matteo e l’Angelo: in meno di un chilometro e poco più di un’ora, si ammirano in una sequenza unica, emozionante, indimenticabile, sei capolavori del Caravaggio. A questo punto siete pronti per una pausa: o il famoso Caffè Sant’Eustachio oppure, di fronte, la pizza al taglio di Zazà.


WHERE TO BE

48hours in

Rome

Rome: one lifetime is not enough! Noisy, chaotic and touristy, yet monumental, charming and…easy to visit on foot, since the old city centre is quite small compared to other European capitals. You can pick a themed itinerary: imperial, medieval, renaissance, baroque or neo-modernist Rome, or you can just stroll around and stop wherever takes your fancy. You can’t see everything in two days, but it’s enough time to wander around, get an idea, and then come back

T

he day begins at the De Bellis confectioner’s. It’s a confectioner’s, mind, and not a café, so unrivalled cakes and pastries yes, but coffees and cappuccinos (offered free of charge) are drunk from plastic cups. The cakes are outstanding, mille-feuille is their speciality, and the place is tiny, with three tables, if that. We are in Campo di Fiori, where there is a fruit and vegetable market in the morning, with a stall offering freshly squeezed pomegranate juice. Then it’s off to Piazza Farnese and on to Palazzo Spada, home to the Galleria Spada, where you can simply admire the fine stuccoed façade and peer into the hall at Borromini’s trompe-l’oeil: the eye believes it can see a 37-metre long corridor with columns, with a life-size sculpture at the back, but it is forced perspective. The corridor is actually 8 metres long and the statue just 60 cm tall. We cross Ponte Sisto, over to Trastevere. Here you can get lost in the narrow streets, alleys and piazzas , which are quiet and sleepy in the morning. Little boutiques, workshops and bric-a-brac shops abound. They’re not all charming, but at least there are no international brand stores, which are the same the world over, and if you have a bit of patience and curiosity you might find something original. In Via della Lungara there’s the Villa Farnesina with the Loggia di Galatea decorated by Raphael. A little further on, in the gardens of Palazzo Corsini, is the Botanical Garden, set in the archaeological site of the Baths of Settimius Severus. It is a peaceful place, at the foot of Janiculum, where you can sit down and rest in the greenery, amidst majestic, age-old trees. Two suggestions for a midday snack. Soups and all-in- one meals are served at Le Levain, a bakery opened last December by Giuseppe Solfrizzi, who trained with Alain Ducasse at l’Andana and attended the Ecole Nationale de Patisserie in Lyon. Or there’s Beppe e I Suoi Formaggi, in the Ghetto, where you can sample a selection of cheeses accompanied by a fine wine and champagne. The Ghetto, now closed to traffic, is a district to be discovered on foot, walking amidst Roman findings and noble palaces, like the residence of Beatrice Cenci. Nearby is Piazza Mattei with the Turtle Fountain and the courtyard of Palazzo Mattei designed by Maderno with walls covered in ancient marbles. From the Ghetto, by the Porticus Octaviae (a fish market in Roman times) a pathway cuts through the archaeological park in front of the Theatre of Marcellus and leads to Campidoglio. 81


WHERE TO BE

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You can round off the evening with an aperitif and supper at the places recommended separately. The second day is devoted to art. We begin with a trip to the Galleria Borghese, and even if you’ve already been there, it is well worth a return visit just to admire Bernini’s Apollo and Daphne and Canova’s Paolina Borghese. From here we go through Villa Borghese and then along Via Veneto to Hotel Eden. On the 6th floor, the Giardino dell’Eden has a menu of fine traditional Italian and Roman fare, while the more elegant Terrazza offers a light lunch prepared by the Michelin-starred chef Fabrizio Ciervo. In any case, the view is unexpected and magnificent. Rome from above is a green city, made of gardens, of thick foliage interspersed with domes and bell towers. After lunch, its down the Spanish steps to Piazza di Spagna and into the Tridente, home to designer fashion brands, but its Via Margutta offers some less well-known shops and little bistros. In Piazza del Popolo, we enter the Basilica of Santa Maria del Popolo to see the Conversion on the Way to Damascus and the Crucifixion of Saint Peter. Then we continue along Via di Ripetta, through the Mausoleum of Augustus and Ara Pacis (which hosts interesting exhibitions) as far as the Basilica of Sant’Agostino to view the Madonna of Loreto, followed by the Church of San Luigi dei Francesi for the three canvases depicting the Calling of Saint Matthew, the Martyrdom of Saint Matthew and the Inspiration of Saint Matthew. In less than one kilometre, and a little more than one hour, you can admire 6 masterpieces by Caravaggio in one thrilling and unforgettable sequence. You can take a rest either at the famous Caffè Sant’Eustachio, or, opposite, with a slice of pizza at Zazà.

A DESTRA: MARCO MARTINI E SOPRA, DUE ANGOLI DEL SUO RISTORANTE, LA STAZIONE DI POSTA. A SINISTRA: LA FONTANA DEL MORO IN PIAZZA NAVONA RIGHT: MARCO MARTINI, AND ABOVE, TWO CORNERS OF HIS RESTAURANT, STAZIONE DI POSTA. LEFT: FONTANA DEL MORO IN PIAZZA NAVONA

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WHERE TO BE GLI INDIRIZZI DI ROMA Dormire

PALAZZO MONTEMARTINI, LO CHEF SIMONE STRANO, IL SUO GOMITOLO DI PATATE E GAMBERO PALAZZO MONTEMARTINI, CHEF SIMONE STRANO, HIS PRAWN AND POTATO BALL

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Palazzo Montemartini (www.ragostahotel.com) Camere contemporanee davanti alla Stazione Termini. Piacevole il ristorante diretto da Simone Strano. Hotel DOM (www.domhotel.com) Ambienti ovattati, tinte morbide dal cappuccino al caffè latte, al cioccolato, foto di Man Ray e Bert Stern, opere di Andy Warhol. Casa Cau (www.casacau.com) Cinque appartamenti in un palazzetto del Seicento a due passi da Fontana di Trevi. Tante attenzioni pensate su misura per gli ospiti. Mangiare bene Pipero al Rex (www.alessandropipero.com) Piccolo locale raffinato dove è difficile trovare posto, meglio prenotare per pranzo. Cucina di mare, creativa e di classe. Stazione di Posta (www.stazionediposta.eu) Marco Martini è giovane e bravo. La sua cucina giocosa. Il locale, bello e moderno, è nell’area dell’ex Mattatoio. Si consiglia una sosta anche al bar, per gli ottimi cocktail. Glass Hostaria (www.glass-restaurant.it) Cucina moderna e contemporanea, locale di sofisticata minimale eleganza, noto ai gourmet. Menu vario e disinvolto. Hotel Eden (www.dorchestercollection.com/it/roma/hoteleden) Due ristoranti, buona cucina, vista sulle cupole di Roma. Pizzarium (www.gbonci.it) La pizza più famosa di Roma. Zazà (www.pizzazaza.it) Per chi ama la pizza al taglio. Beppe e i suoi formaggi (www.beppeeisuoiformaggi.it). Trapizzino (www.trapizzino.it) Street food da passeggio. Pasticcerie De Bellis (www.pasticceriadebellis.com). Le Levain (www.slevin.it). Aperitivo (in hotel) The First Luxury Art Hotel (www.thefirsthotel.com) Cocktail di Patrizio Boschetto e sfizi gourmet di Riccardo, che ha lavorato con Ferran Adrià e sa bene cosa significa tapas. Majestic da Riccioli (it.hotelmajestic.com) Crudi di pesce, crostacei e ostriche per accompagnare i drink emozionanti preparati da Emanuele Broccatelli. Stravinskij Bar (www.roccofortehotels.com) Cocktail impeccabili, in estate nello splendido giardino barocco dell’Hotel de Russie, a un passo da piazza del Popolo. Gelati Gelateria dei Gracchi (via di Ripetta 261) Il gelato al pistacchio è il test! Musei Orto Botanico e Museo Corsini (largo Cristina di Svezia 24, Trastevere). Villa la Farnesina (via della Lungara 230). Palazzo Spada (piazza Capodiferro 13). Galleria Borghese (piazzale del Museo Borghese 5). Palazzo Mattei di Giove (via Michelangelo Caetani 32).



SAILING

Sulle tracce di A bordo di un veliero di trenta metri ripercorrendo una mitologica rotta by Andrea Pezzini

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L’

estate scorsa ho deciso con famiglia e amici di ripercorrere la rotta legata al mito di Ulisse, partendo dalla costa Ionica della Calabria con destinazione finale Itaca. Mi sono affidato come sempre a Floating Life (www.floatinglife.com), agenzia che mi supporta da anni, e per non perdere il senso del nostro viaggio ho affittato un meraviglioso 30 metri a vela. 1° giorno: spiagge, scogli e un buon Cirò L’appuntamento con gli amici è al porto di Roccella Ionica e lì ci imbarchiamo per raggiungere una baia protetta dove passare la notte all’ancora. È pomeriggio inoltrato e, dopo un breve tragitto, facciamo sosta di fronte a Le Castella dove aspettiamo il tramonto mentre pianifichiamo la nostra rotta e visto che siamo vicini al Parco naturale di Capo Rizzuto, passeremo lungo la costa per ammirare le spiagge a macchia mediterranea e le ripide scogliere. Dopo cena (a lume di candela e con specialità locali accompagnate da un ottimo Cirò) tutti a nanna.

2° giorno: bagno e relax prima della traversata Al risveglio siamo già in navigazione spinti da una leggera brezza. Verso l’ora di pranzo decidiamo di fermarci davanti alla marina di Cirò e attendere qui il mattino successivo per attraversare il golfo di Taranto e dirigere su Punta Ristola. Dopo il bagno e un frugale spuntino, nel tardo pomeriggio visitiamo il paese, passeggiando per il centro storico. Rientriamo a bordo con il tender per l’aperitivo e la cena a base di pesce. Il giorno dopo ci aspetta una lunga attraversata.

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SAILING

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3° giorno: navigare in mare aperto Ci svegliamo con il vento e la barca taglia le onde con un’andatura di bolina che ci fa apprezzare il suo carattere sportivo. Dopo cinque ore di navigazione in mare aperto, davanti a noi si staglia il profilo della costa e lo skipper ci indica in lontananza il porto di Santa Maria di Leuca, dove decidiamo di ancorare per la notte. 4° giorno: verso Corfù Un altro lungo viaggio ci aspetta per Corfù. Lo Ionio è un mare particolare. Le onde sono brevi e incalzanti, il vento è intenso e continuo, e immagino Ulisse perso in queste acque. Fortunatamente non sono previste forti perturbazioni e l’attraversata non è pericolosa, ma per prudenza indossiamo i giubbotti di salvataggio. Nel tardo pomeriggio Corfù è di fronte a noi. Lentamente facciamo il giro dell’isola diretti a Gouvia Marina per fare provviste, riordinare la barca e, già che ci siamo, un giretto. La nostra finale meta è Itaca, che raggiungeremo l’indomani: sarà un viaggio di circa 80 miglia e lo faremo sottocosta per evitare una perturbazione e ammirare le coste elleniche.

5° giorno: Itaca ci attende Lo yacht lascia il porto all’alba. Il vento si è placato e la barca scivola verso sud. Poco dopo Ligia davanti alla spiaggia di Paralia il paesaggio è stupendo e la costa, inizialmente selvaggia, diventa una bellissima spiaggia dove ci fermiamo per un po’. Riprendiamo a navigare fino a sera e diamo fondo nella baia di Vasiliki, a sud di Lefkada. Itaca ci attende e sono impaziente di sbarcare per completare il mio sogno. Il viaggio è breve. Giunti nella baia di Vathi, l’equipaggio ci aiuta a preparare i bagagli e con il tender raggiungiamo terra per tornare verso casa, in attesa di un’altra avventura.

UNA CROCIERA A BORDO DI UN VELIERO, PER RIPERCORRERE LA ROTTA DI ULISSE. DALLA COSTA IONICA DELLA CALABRIA FINO A ITACA, UN VIAGGIO EMOZIONANTE E RICCO DI AVVENTURE A CRUISE ON BOARD A SAILBOAT, RETRACING THE ROUTE OF ULYSSES. FROM THE IONIAN COAST OF CALABRIA TO ITHACA, A THRILLING, ADVENTURE-FILLED VOYAGE

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SAILING

LA BAIA DI VATHI, ITACA, DESTINAZIONE FINALE DEL VIAGGIO IN VELIERO NELLO IONIO

On the trail of

VATHI BAY, ITHACA, THE FINAL DESTINATION OF THE VOYAGE ON

Retracing the mythical voyage on board a thirty-metre yacht

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ast summer I decided with my family and friends to retrace the mythical route of Ulysses, leaving from the Ionian coast of Calabria, with Ithaca as our final destination. As always, I turned to Floating Life, the agency that has supported me for years, and so as not to lose the sense of our voyage, I chartered a marvellous 30-metre sail boat. 1st day: beaches, rocks and a fine Cirò We meet our friends at the port of Roccella Ionica and sail to a sheltered bay to moor and spend the night. It is late afternoon and, after a short journey, we stop opposite Le Castella and wait for sunset while we plan our route. Since we are near the Capo Rizzuto Natural Park, we sail along the coast to admire the beaches with sheers cliffs and Mediterranean scrub. After dinner (by candlelight and with local specialities accompanied by a fine Cirò) it’s off to bed. 2nd day: swimming and relaxation before the crossing By morning we are already sailing, pushed along by a gentle breeze. At about lunchtime we decide to stop in front of the marina at

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Cirò and wait there until the next morning to cross the Gulf of Taranto and head for Punta Ristola. After a swim and a light snack, in the late afternoon we visit the town, with a stroll through the old centre. Then it’s back on board with the tender for an aperitif followed by a seafood dinner. A long crossing awaits us tomorrow. 3rd day: sailing on the open sea We wake up to a wind and the boat sails close-hauled, cutting through the waves and showing off her sporting prowess. After five hours navigating on the open sea, we can see the coastline in front of us and the skipper points out the port of Santa Maria di Leuca in the distance, where we decide to moor for the night. 4th day: bound for Corfù Another long journey awaits us for Corfù. The Ionian is a particular sea. The waves are short and insistent, the wind is intense and unflagging, and I imagine Ulysses lost in these waters. Fortunately, no bad weather is forecast and the crossing is hazard free, but we wear our life jackets just to be safe.

BOARD A YACHT ON THE IONIAN SEA

In the late afternoon, Corfù appears before us. We slowly sail around the island, heading for Gouvia Marina to get supplies, fix up the boat and, since we’re there, take a stroll. Our final destination is Ithaca, which we will reach tomorrow: it will be a journey of about 80 miles and we plan to skirt the coast to avoid a weather front and admire the Greek coastline. 5th day: Ithaca awaits The yacht leaves the port at dawn. The wind has died down and the boat glides southwards. Right after Ligia, in front of Paralia, the landscape is breathtaking and the coast, initially wild, becomes a beautiful beach where we stop for a while. We continue sailing again until evening and moor in the bay of Vasiliki, south of Lefkada. Ithaca awaits and I’m anxious to disembark and fulfil my dream. The journey is short. Once in the bay of Vathi, the crew helps us get our bags ready and we reach the shore with the tender, only to then head back home, ready for another adventure. A cruise on board a sailboat, retracing the route of Ulysses. From the Ionian coast of Calabria to Ithaca, a thrilling, adventure-filled voyage



TOP CHEF

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l e d a i r o t s a o L g a

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by Antonella Euli

Un incontro fortuito e fortunato, in un pomeriggio “piemontese”, durante una divagazione sul tema tartufi. Marcello Trentini, chef di “Jeunes Restaurateurs d’Europe” con tanto di stella, ti cattura con la parlantina sciolta ed esperta venata di Piemonte, e l’aspetto decisamente informale. Forse prima ancora di assaggiare i suoi piatti, ne senti il profumo, ti si sciolgono in bocca, e il palato è riconoscente. Il suo spirito libero è anche nei capelli rasta, lunghi, legati con un nodo e ordinatamente ribelli. Niente a che vedere con lo stereotipo dello chef impomatato dei decenni scorsi, ma piuttosto un creativo globale, fisico compreso. È di qualche settimana fa la notizia che un allievo dell’Istituto alberghiero di Riccione, reo di dreadlocks (ossia di acconciatura rasta) non sia stato ammesso alle lezioni. E se questo veto avesse tarpato le ali a una giovane promessa della cucina italiana? L’associazione è immediata e penso al nostro chef che invece sfoggia fiero la sua chioma. Chi ha detto che libertà fa a pugni con haute cuisine? Nessuno, e Marcello è la prova che si tocca con mano. Il pallino della cucina è cresciuto insieme a lui: da bambino era puro divertimento mentre da ragazzo, trafficare ai fornelli, diventa la vocazione mentre frequenta il liceo artistico per obbedienza. Impara l’arte e mettila da parte, e il diploma è poi servito ad allestire piatti e imbandire tavole come fossero tele.

UN DIVERTENTE RITRATTO DI MARCELLO TRENTINI.

SOPRA A DESTRA, UNA SUA CREAZIONE: RAPE E SALSICCIA A FUN PICTURE OF MARCELLO TRENTINI AND, RIGHT, ONE OF HIS CREATIONS: TURNIPS AND SAUSAGE

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TOP CHEF La palestra culinaria è in giro per il mondo dove affina il concetto di cucina globale e il ritorno in patria è da vincitore. Il suo Magorabin (l’uomo nero che turbava gli infanti, www.magorabin.com) è proprio sotto la Mole Antonelliana e, lui torinese del centro storico, non poteva che scegliere questa location. L’ambizione è quella di riportare in città l’alta gastronomia. Con la moglie Simona (Beltrami, sommelier e maitre) apre ristorante e Enomagoteca, tanto per restare in tema di alchimie, piazzati uno di fronte all’altra così da stringere un sodalizio di mutuo soccorso creativo. Tornando al primo incontro, l’idea curiosa è un menu interpretato come uno spartito d’opera e quindi al ristorante come a teatro: “È l’idea che sto cercando di formare con lo chef’s Table”, dice Trentin. Come? Con un ristorante inteso non come luogo dove sfamarsi tra gusti conosciuti e riconoscibili, ma invece uno spazio-cultura che attraverso il cibo racconta percorsi. Come all’opera: lo spettatore-ospite sceglie l’autore che preferisce e poi assiste alla rap-

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presentazione attraverso i piatti, senza interazione, perché la scelta è stata fatta prima di acquistare il biglietto. E alla fine giudicherà se “lo spettacolo” era all’altezza delle aspettative. Perché? Per vari motivi: se ti piace Verdi non andrai a sentire Rossini, se ami il pesce eviterai una steak house, mentre se vuoi giocare coi sensi e ti incuriosisce la proposta del Mago... ti lasci sedurre. Quando? L’Opera è già in carta da un paio di mesi, ma per diventare l’unica scelta possibile, ci vuole tempo. Torino e l’Italia non sono ancora pronte a questa “rivoluzione” che a New York è già consuetudine con l’Only one taste menu. Noi arriviamo sempre un po’ dopo, ma è l’idea che mi intriga. Chef si nasce o si diventa? Credo che sensibilità, curiosità e esplorazione siano caratteristiche da codice genetico, mentre l’aspetto professionale è la somma delle esperienze di lavoro e studio. Cuoco forse si nasce, chef si diventa. Rasta fa rima con cibo globale? Esclusa l’acconciatura, eco di un’adolescenza

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MARE. SOTTO: INTERNO DEL MAGORABIN. PAGINA ACCANTO, SOPRA: LINGUA D’ANATRA, FOIE GRAS E ZUPPETTA DI FRAGOLE. SOTTO: SPAGHETTI DI MARE ABOVE, LEFT: ROCKFISH WITH SAKE, CAULIFLOWER AND GRAPEFRUIT; RIGHT: GREEN PASTA WITH SEA URCHINS. BELOW: INSIDE MAGORABIN. OPPOSITE

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PAGE, ABOVE: DUCK TONGUE, FOIE GRAS AND STRAWBERRY COULIS ; BELOW: SEAFOOD SPAGHETTI

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TOP CHEF

che non mi abbandona, il mio approccio alla vita è lontano della filosofia giamaicana. Sono iperattivo e odio il caldo; ascolto più volentieri jazz e opera del reggae; all’erba, per i miei stati di benessere, preferisco lo champagne; sono onnivoro, epicureo e agnostico. Cibo globale è uguale a visione contemporanea. Divertimento, provocazione o contaminazione in cucina? Divertimento sempre. Il cibo è cultura e gioia di vivere e produrlo è un atto d’amore. La contaminazione c’è, non posso prescindere dal tempo in cui vivo. La provocazione è solo una conseguenza: talvolta emerge solo nella percezione di chi affronta la nostra cucina, altre volte è frutto di un pensiero profondo ed è legata a un messaggio che vuole risvegliare curiosità, insinuare dubbi, sgretolare certezze. Divagazioni libere sulla cucina di tradizione che sposa l’innovazione. La mia è pura cucina contemporanea che si svolge nel contesto di un territorio. La tradizione sta nell’idea del prodotto che si evolve, quindi senza nostalgia ma con occhio affettuoso e critico. Intendo la storia come patrimonio per conoscere e preservare ma il mio vero obiettivo è nelle tecniche e nella costruzione del piatto. Oggi creo un nuovo piatto (cucina d’autore) che potrà, a sua volta, diventare tradizione. In fondo cos’è la tradizione se non un’innovazione ben riuscita?

SOPRA: PASSION LIVES HERE, PICCOLA PASTICCERIA. A DESTRA: MARCELLO E SIMONA, COMPAGNI DI VITA E CREATIVITÀ ABOVE: PASSION LIVES HERE; PETIT FOURS. RIGHT: MARCELLO AND SIMONA, COMPANIONS IN LIFE AND IN CREATIVITY

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TOP CHEF

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A lucky encounter, by chance, one “Piedmontese” afternoon, during a digression on the subject of truffles. Marcello Trentini, Jeunes Restaurateurs d’Europe chef , complete with a Michelin star, draws you in with his flowing, expert tongue with its local lilt, not to mention his impressive, decidedly informal appearance. Before you even taste his dishes, perhaps, you can smell their aroma, they melt in your mouth, and your taste buds are grateful. His free spirit comes through also in his long dreadlocks, tied up in a knot and tidily rebellious. Far removed from the decades-old stereotype of the pomaded chef, he is closer to that of a global artist, physique included. Only a few weeks ago, a student from the Hotel school in Riccione, guilty of sporting dreadlocks, made the news for not being admitted to class. And what if this veto had clipped the wings of a promising young Italian cook? The association is instant and I think of our chef proudly showings off his do. Who said that freedom and haute cuisine cannot go hand in hand? Nobody, and Marcello is living proof of that. His fixation with cooking developed over the years: pure fun as a child, while as a teen, busying himself at the stove became a vocation while he attended art high school merely to toe the line. Learn the art, they say, as you never know when you’ll need it, and in fact his school diploma would later come in handy for plating up and embellishing tables like they were canvases. His received his culinary training around the world, where he refined his concept of global cuisine and returned home as a winner. His Magorabin (the bogeyman feared by children who would refuse their meals) is right under the Mole Antonelliana and, being a downtown Turin native, he couldn’t but have chosen this location. His ambition was to bring high gastronomy back to the city. With his wife Simona (Beltrami, sommelier and maitre) he has opened a restaurant and Enomagoteca, in keeping with the alchemy theme, located opposite each other to form a partnership of mutual creativity. Going back to the original encounter, the curious idea is a menu interpreted as the libretto of an opera, turning the restaurant into a sort of theatre. How, why and when... It’s the idea I am trying to form with the “Chef’s Table”… How? With a restaurant - not understood as a place to eat what’s on the menu, choosing from known and recognisable flavours, but rather a cultural space which narrates pathways and images through food. A little like watching a theatre

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DALL’ALTO: LO CHEF ALL’OPERA; MARE; COTENNA SOUFFLÉ E CEVICHE. PAGINA ACCANTO, DALL’ALTO: BRANZINO PORCINI E CAFFÈ; SALMONE AL TAMARINDO E LATTE DI COCCO; COSTIERA

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production or listening to an opera. The spectator-diner chooses the author he prefers (or actors and melodies) and watches the show: it’s a story told through food, without interaction, because the choice was made before even buying the ticket. And at the end, the diner will decide if “the show” has met his expectations. Why? For different reasons: if you like Verdi you wouldn’t go to hear Rossini, if you love fish you won’t go to a steak house, while if you want to play with your senses and are intrigued by what the Magician offers... you will let yourself be seduced. When? The opera has already been on paper for a few months, but more time is needed for it to become the only available choice. Turin and Italy are not quite ready for this “revolution”, which is already the norm in New York with the only-one-taste menu. We always get there a little later, but the idea intrigues me. Chef by nature or by nurture? I think that sensibility, curiosity and exploration are genetic characteristics , while the professional aspect is the sum of work and study experiences. Chef by nature, maybe, by nurture, definitely. So does Rasta rhyme with global food? Apart from the hairdo, which is just a throwback to my teenage years, there’s not much Rasta in me at all. My approach to life is far removed from Jamaican philosophy. I am hyperactive and I detest the heat; I’d much rather listen to jazz and opera than reggae; to chill out, I prefer champagne to grass; I am omnivorous, epicurean and agnostic. So I’d say that global food rhymes with contemporary vision. Entertainment, provocation or fusion in cuisine? Entertainment, always. Food is culture and joie de vivre, and making it is an act of love. And there is fusion, of course; I am the product of a melting pot and I cannot ignore the times I am living in. Provocation is just a result but never an end in itself: sometimes it emerges only in the perception of those who faced with our cuisine, other times it is the product of profound thinking and is linked to a message I send to reawaken curiosity and instil doubt, to undermine certainties. Free digressions based on traditional cuisine, combined with innovation. Mine is pure contemporary cuisine within the context of the local area. Tradition lies in the idea of a product that evolves, with a fond yet critical eye, and no nostalgia. I understand history as a heritage to be learned and preserved, but my real goal is the techniques and construction of the dish. Today I am creating a new dish (designer cuisine) which may, in turn, become tradition. At the end of the day, what is tradition if not just successful innovation?

FROM TOP: SEA BASS, PORCINI MUSHROOMS AND COFFEE; SALMON WITH TAMARIND AND COCONUT MILK; COSTIERA. OPPOSITE PAGE: FROM TOP: THE CHEF AT WORK; SEA; SOUFFLÉ PORK RIND AND CEVICHE

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MAURITIUS

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perfetta

La vacanza

by Antonella Euli

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on è il solito resort nel solito paradiso tropicale, anche se lo scenario è inevitabilmente lo stesso. Teatro: Mauritius. Regista: Beachcomber Hotels (www.beachcomberhotels.com). Attore: Dinarobin Hotel Golf & Spa. Tutta un’altra storia, fatta anche di magnifici paesaggi naturali, ma non solo; fatta soprattutto di raffinata semplicità che confeziona la vacanza perfetta. Dina Arobi è il nome che gli arabi del XV secolo diedero

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a “l’isola dell’armonia”. E il nostro albergo è la quintessenza di questo stato d’animo. E in armonia con l’ambiente sono le 172 suite e tre ville con piscina privata incastonate nella penisola privata di Le Morne, abbracciate dalla montagna omonima patrimonio Unesco, affacciate su una spiaggia bianca lunga sette chilometri in una delle lagune più spettacolari dell’isola. Armonia, dicevamo, è la parola chiave. Gli interni riflettono l’art de 102

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vivre mauriziana e sono di sapore coloniale, una diffusione a piene mani di tessuti preziosi e legni pregiati, che si ritrova nelle zone living comuni e nelle spaziose suite con sale da bagno immerse nella luce naturale e grandi verande al profumo di mare. Semi nascoste dalla vegetazione di smeraldo, anche le piscine private: specchi d’acqua in ardesia naturale, circondati da deck ombreggiati da palme e resi vitali dalla voce delle cascate

d’acqua. Anche i ristoranti sembrano isole collegate tra loro da ponti e passerelle in legno e in questo arcipelago d’eccellenza culinaria si celebra l’alta cucina con quattro ristoranti che creano un percorso virtuale tra i sapori del Mediterraneo e la cucina creola, i prodotti freschi locali e la fusion internazionale. L’apice è al Saveurs des Iles, considerato uno dei migliori ristoranti dell’Oceano Indiano. Armonia anche nella Spa Maison Clarins, in pietra e paglia, affiancata da un padiglione dedicato alla filosofia e ai trattamenti ayurvedici e dall’area ‘japanese’ basata su pratiche che utilizzano i principi attivi dell’acqua. Il non plus ultra è la spa in spiaggia, ossia due gazebo a pochi passi dal bar Le Kabanon dedicati al massaggio detox e corsi di yoga all’alba e al tramonto. Per la spa on the beach nulla è lasciato al caso e il rituale prevede che il massaggio detox sia preceduto da un briefing (il giorno prima) e dalla consegna in camera di un completo di biancheria intima speciale. Il mattino seguente, poco prima delle nove, una club-car privata vi accompagnerà sulla spiaggia per inziare il “Dinarobin’s senses awakening experience”, un massaggio che attraverso una selezione di oli essenziali che combinano le proprietà di eucalipto, geranio, salvia, niaouli e pino siberiano, potrà detossinare, drenare e tonificare ogni centimetro del corpo. Una volta terminato il trattamento, viene servita la prima colazione bio proprio sulla spiaggia. Insieme al Paradis


MAURITIUS

ARMONIA È LA PAROLA CHIAVE DI QUESTO INCANTEVOLE RESORT A LE MORNE, MAURITIUS. E QUESTO SENSO DI BEATITUDINE SI RESPIRA OVUNQUE, NELLE VILLE CON PISCINA NASCOSTE TRA LA VEGETAZIONE, SULLA SPIAGGIA CANDIDA CHE GUARDA L’OCEANO E NELLA SPA, TEMPIO DEL BENESSERE HARMONY IS THE WATCHWORD FOR THIS ENCHANTING RESORT IN LE MORNE, MAURITIUS. AND THIS SENSE OF BLISS CAN BE FELT EVERYWHERE, IN THE VILLAS WITH POOL HIDDEN IN THE GREENERY, ON THE WHITE BEACH BY THE OCEAN AND IN THE SPA, A TEMPLE OF WELLBEING

Hotel & Golf Club, il Dinarobin esprime un nuovo concetto di resort: due cinque stelle lusso, costruiti sulla stessa penisola ma con caratteristiche diverse, e proprio per questo complementari uno all’altro. Strutture sportive, ristoranti d’eccellenza e centri benessere sono “in comune” e a diposizione degli ospiti di entrambi gli alberghi, senza nessuna restrizione. Risultato: la perfezione raddoppia.

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The perfect holiday N

ot the usual resort in the usual tropical paradise, even if the setting is inevitably the same. Theatre: Mauritius. Director: Beachcomber Hotels (www.beachcomberhotels.com). Actor: Dinarobin Hotel Golf & Spa. A whole different story, made of magnificent natural landscapes, but that’s not all. It is above all marked by a sophisticated simplicity that creates the perfect holiday. Dina

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Arobi is the name the Arabs gave the “island of harmony” in the 15th century. And our hotel is the epitome of this state of mind. In harmony with the surroundings are the 172 suites and three villas with private pool set in the peninsula of Le Morne, embraced by the eponymous mountain, a UNESCO world heritage site, and overlooking a seven kilometre-long white strand in one of the most spectacular lagoons on the island. Harmony, we said, is the watchword. The interiors reflect the Mauritian art de vivre and are in colonial colours, with precious fabrics and fine woods galore, found in the communal living areas and in the spacious suites with bathrooms bathed in natural light and large sea scented verandas. Private swimming pools nestle in emerald green vegetation, mirrors of water in natural slate, surrounded by decking under the shade of palm trees and brought to life by sound of water cascades. Even the restaurants, connected by wooden bridges and walkways, look like islands, and this archipelago of culinary excellence celebrates high cuisine with four restaurants, offering a virtual journey through the flavours of the Mediterranean and Creole cooking, fresh local products and international fusion. The highlight is Saveurs des Iles, considered one of the best restaurants in the Indian Ocean. Harmony also reigns at the Spa

by Clarins, in stone and thatch, with a pavilion dedicated to meditation and Ayurvedic treatments and a ‘Japanese’ area offering treatments based on the active principles of water. The last word in wellbeing is the beach spa, two kiosks just a stone’s throw from Le Kabanon bar, devoted to detox massage and yoga lessons at dawn and sunset. Nothing is left to chance for the spa on the beach, and the ritual means that your detox massage is preceded by a briefing (the day before) and the delivery of a special underwear set to your room. The next morning, just before nine o clock, a private club-car will take you to the beach to begin the “Dinarobin sensory awakening experience”, a massage using a blend of essential oils that combines the properties of eucalyptus, geranium, sage, niaouli and Siberian pine, to detoxify, drain and tone every inch of your body. Once the treatment is over, an organic breakfast is served right there on the beach. Together with the Paradis Hotel & Golf Club, Dinarobin expresses a new concept of resort: two luxury five-star hotels, built on the same peninsula but with different characteristics, and thus complementary. Sports facilities, outstanding restaurants and wellbeing centres are “in common” and available to guests from both hotels, without any restrictions. The result: double the perfection.


MAURITIUS

ARREDI IN STILE COLONIALE, PISCINE CHE SEMBRANO SPECCHI DI CRISTALLO, PALME CHE ONDEGGIANO ALLA BREZZA DEL CREPUSCOLO. SONO TUTTI GLI ELEMENTI DELLA VACANZA AL DINAROBIN HOTEL GOLF & SPA COLONIAL STYLE FURNITURE, POOLS LIKE GLASS MIRRORS , PALM TREES THAT SWAY IN THE TWILIGHT BREEZE. THESE ARE SOME OF THE FEATURES OF A HOLIDAY AT DINAROBIN HOTEL GOLF & SPA

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SWITZERLAND

by Sara Magro

l Badrutt’s Palace (www.badruttspalace.com) porta il nome della famiglia che ha inventato il turismo sulla neve e la stessa St Moritz un secolo e mezzo. Infatti secondo una leggenda, Johannes Badrutt fu il primo nel 1864 a invitare i villeggianti inglesi a trascorrere l’inverno nella soleggiata valle dell’Engadina. I quali portarono con sé lo skeleton e altri sport. Da allora St Moritz è la cittadina più famosa delle Alpi, e non ha mai conosciuto tramonti, grazie alle piste da sciatori abili, agli appuntamenti mondani, all’ospitalità di alto,

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o altissimo livello. Come il Badrutt’s Palace, aperto nel 1896 da Caspar, figlio di Johannes. Sembra un castello, fuori e dentro: immensi saloni con colonne e boiserie, una Madonna originale di Raffaello, il primo nightclub della valle, camere e suite con tv a led e PlayStation 3, party di capodanno memorabili e feste private che superano l’immaginazione, come quello recente per un ospite che ha chiesto un ambientazione in stile rurale cubano, con tanto di fieno e galline, per ospitare un concerto del Buena Vista Social Club al completo.


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adrutt’s Palace (www.badruttspalace.com) bears the name of the family that invented winter tourism and St Moritz itself, one century and a half ago. In fact, legend has it that in 1864, Johannes Badrutt was the first to invite English tourists to spend winter in the sunkissed Engadin, and they in turn brought the skeleton and other sports with them. Since then, St Moritz has been the most famous town in the Alps, whose popularity has never waned, thanks to its pistes for advanced skiers, its social events and its high to luxury hospitality. Like

Badrutt’s Palace, opened in 1896 by Caspar, Johannes’s son. It looks like a castle, inside and out: huge halls with columns and wainscoting, an original Madonna by Raphael, the first night club in the valley, rooms and suites with LED TV and PlayStation 3, unforgettable New Year’s Eve celebrations and private parties that defy the imagination, like the recent one for a guest who asked for a rural Cuban style setting, complete with hay and chickens, to host a concert by the Buena Vista Social Club.

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SWITZERLAND

Relax! Nel 1969 viene annesso al Palace il complesso Acapulco con piscina, fitness center e ristorante. Nel 2000 apre la Beauty Spa Daniela Steiner. Nel 2010 l’area benessere viene rifatta ex novo e cambia nome. Al Palace Wellness si accede ora da una grotta con una luce in fondo: è la piscina illuminata naturalmente da grandi vetrate. L’acqua è tiepida dentro, e calda, fumante, all’esterno: sembra quasi di nuotare tra le montagne tanto sono in primo piano. Difficile non lasciarsi andare tra sauna, ice room, aromaterapia, stanza del sale, docce a pioggia, stanze relax con lettini, frutta secca, tisane e vista valle.

In 1969, the Acapulco complex with swimming pool, fitness centre and restaurant was annexed to the Palace. In 2000, the Daniela Steiner Beauty Spa opened. In 2010, the wellness area was renovated and changed name. Palace Wellness has a warm swimming pool, naturally lit by huge windows. It is almost like swimming through the mountains. It is hard not linger in the sauna, ice room, aroma steam room, salt steam room, rain showers, relaxation areas with loungers, with dried fruit, herbal teas and valley views.

General Manager for kids Anna ha otto anni. Ed è il Junior General Manager del Badrutt’s Palace che, novità assoluta, affianca Hans Wiedemann per esaminare e migliorare i servizi per gli ospiti under 12. Fa sopralluoghi e relazioni e finora ha suggerito di mettere specchi più bassi in bagno e di aggiungere piatti sfiziosi al menu, oltre al solito hamburger&chips. Al Badrutt’s i bambini sono al centro delle attenzioni: hanno una sala giochi con intrattenimento, concierge dedicato, serate in discoteca con pyjama party e battaglie coi cuscini. D’altra parte non si può ignorare che il 70% degli ospiti sono famiglie con “Very Important Kids”.

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Anna is eight years old. And she is the brand new Junior General Manager of Badrutt’s Palace who flanks Hans Wiedemann to examine and improve services for guests under 12. She carries out inspections, makes reports and so far has suggested that mirrors be hung lower in bathrooms and tasty dishes, besides the usual hamburger & chips, added to the menu. At Badrutt’s, children are the centre of attention. They have a games room with entertainment, special concierge, evenings at the discotheque with pyjama parties and pillow fights. On the other hand, one cannot ignore the fact the 70% of guests are families with “Very Important Kids”.


Gourmet temple La novità, recentissima, è l’apertura di La Coupole Matshuisa, il ristorante giapponese firmato da Nobu: “Salmon Karashi Su Miso” è una delle specialità nel menu (foto in basso). Pizza e cucina rustica si ordinano invece al Chesa Veglia, ex fattoria del ‘600 annessa al Palace dal 1936 (a destra). Ci sono altri due ristoranti e due bar e alcuni appuntamenti gastronomici clou. Il primo è il “Chocolate Cult”, merenda per le occasioni speciali, con un buffet di leccornie a base di cacao (sotto a destra). Il secondo appuntamento, durante il prestigioso e ormai storico Gourmet Festival di St Moritz, è il “Kitchen Party”: chef e brigate lavorano ai fornelli, mentre decine di ospiti circolano muniti di forchetta per assaggiare i manicaretti stellati (sopra). The most recent novelty is the opening of La Coupole Matshuisa, the Japanese restaurant helmed by Nobu: “Salmon Karashi Su Miso” is one of the specialities on the menu (photo, bottom). Pizza and rustic cuisine can instead be ordered at Chesa Veglia, the former 17th century farm next to the Palace since 1936 (right). There are two other restaurants and bars, and some top gastronomic appointments. The first is “Chocolate Cult”, a snack for special occasions, with a buffet of cocoa-based delicacies (below, right). The second, during the prestigious and now legendary St Moritz Gourmet Festival, is the “Kitchen Party”, with chefs and their teams busy at the stove, while dozens of guests circulate with forks to sample the Michelin-starred treats (above).

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SWITZERLAND

“Licence to Wed”: tra i pacchetti dell’hotel, l’addio al celibato è una tre giorni (e due notti) che prevede prove pratiche e un training per approcciarsi ben oltre i confini elvetici, alla vita matrimoniale con le carte in regola: un galantuomo d’oggi deve conoscere l’etichetta, dimostrare doti culinarie e, all’occorrenza, saper stirare una camicia. La licenza alle nozze viene concessa dal maggiordomo e dall’executive chef dell’hotel. “Licence to Wed”: hotel packages include a three-day (and two-night) stag party that involves practical tests and training to arrive well beyond the Swiss border, to married life with all your papers in order: a gentlemen today must be familiar with etiquette, have culinary talents and, if necessary, be able to iron his shirts. The marriage license is granted by the hotel’s butler and executive chef .

Il King’s Club (a destra), aperto nel 1963 nei sotterranei del Badrutt’s, è stato il primo nightclub svizzero, ed è subito diventato famoso ben oltre i confini elvetici, perché in pista capitava di ballare fianco a fianco con Brigitte Bardot o i Beatles. Memorabili anche le serate danzanti in abito lungo degli anni CInquanta e gli allestimenti per il Capodanno, sempre strabilianti. All’occorrenza il maestoso Palace si trasforma in un castello Disney o in circo delle meraviglie, tema del 2012.

King’s Club (right), opened in 1963 in the basement of Badrutt’s, was Switzerland’s first nightclub. It instantly gained fame well beyond the national borders, because on the dance floor you could find yourself dancing side by side with Brigitte Bardot or the Beatles. Even the evenings danced away in long Fifties gowns are memorable, and the amazing preparations for New Year’s Eve. The Palace can be transformed into a Disney castle or a circus of wonders if required.


Per festeggiare il compleanno della moglie, un ricco ospite voleva stupirla con qualcosa di eccezionale. Tipo? Mmm, farle consegnare il regalo da un elefante? Tra il dire e il fare di solito c’è di mezzo il mare. Non al Badrutt’s però, dove vige la regola del “tutto è possibile”. Dunque, che elefante sia! E anche se il pachiderma non passava dalla porta, allettato con dolci e frutta, alla fine è entrato. D’altra parte all’hotel sono abituati ad accontentare ospiti con molte pretese, anche se Charlie Chaplin e Douglas Fairbanks (in basso a destra), nel 1931, si accontentavano di farsi trainare con gli sci da una carrozza a semplici cavalli. To celebrate his wife’s birthday, a rich guest wanted to surprise her with something exceptional. Such as? Mmm, have an elephant deliver her gift? Usually easier said than done. But not at Badrutt’s, where “everything is possible” is the mantra. And so an elephant it was! And even if the animal, festooned with sweets and fruit, couldn’t fit through the door, in the end it got in. On the other hand, they are used to pleasing highly demanding guests at this hotel, even if Charlie Chaplin and Douglas Fairbanks (bottom right), in 1931, were happy to be pulled on skis by a mere horse-drawn sleigh.

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REMBRANDT

THE EXHIBITION

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L’

essere umano nei secoli è riuscito a dominare gli elementi (terra, acqua e aria) ma non è ancora in grado di compiere incursioni nelle varie epoche della storia. Non esiste una macchina del tempo ma eventi come quello realizzato ad Amsterdam, in occasione della mostra su Rembrandt al Rijksmuseum, possono farci superare il limite temporale riportandoci nel ‘600, l’età dell’oro per la pittura olandese. Sarebbe riduttivo definire viaggio questa straordinaria opportunità: oltre a immergervi nella pittura di Rembrandt, avrete la possibilità di comprendere il contesto da cui essa è scaturita attraverso il gusto, gli itinerari e le suggestioni che nel XVII secolo hanno portato alla nascita d’un artista così rivoluzionario. Rembrandt, solo a pronunciarne il nome s’apre un mondo pittorico vastissimo indagato negli anni da numerose mostre e pubblicazioni. Ciò che mancava (ed

COME BACK TO AMSTERDAM La straordinaria monografica su Rembrandt al Rijksmuseum è il pretesto per una vera e propria “full immersion” nella capitale europea tra crociere e tour gastronomici per rivivere la Golden Age della pittura olandese by Fabio Mazzetto

ecco la validità principale di questo evento), era un’indagine dettagliata sugli ultimi vent’anni dell’attività artistica del pittore di Leida, quelli che vanno dal 1652 al 1669, anno della sua morte. Perno principale, a livello tematico, capace d’illustrare la sua poetica, sono gli autoritratti, dove diventano tangibili le mutazioni fisiche dovute al passare degli anni e quelle psicologiche in relazione ai fatti spiacevoli che hanno riguardato la sua vita. Rembrandt van Rijn è un uomo semplice, un alter ego speculare rispetto a Rubens, l’altro grande protagonista della pittura del periodo. Nell’epoca del supremo artificio barocco egli bada poco alle apparenze: l’acquisto della casa, causa del suo fallimento economico, viene realizzato forse più per compiacere la famiglia di sua moglie Saskia che per se stesso. A Rembrandt bastava la pittura e l’incessante sperimentazione di nuove tecniche giungendo a livelli che solo Monet e l’Impressionismo saranno in grado d’offrire. L’esposizione, allestita presso il Rijksmuseum

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THE EXHIBITION di Amsterdam, è stata realizzata in collaborazione con la National Gallery di Londra e raggruppa circa un centinaio di opere provenienti dai principali musei del mondo e da collezioni private, suddivise in un percorso espositivo di dieci aree tematiche. Oltre ai capolavori che fanno parte delle collezioni del Rijksmuseum (come La sposa ebrea o i Sindaci dei drappieri), si vedranno opere esposte in esclusiva per l’evento; tra queste il Ritratto di famiglia proveniente dall’Herzog Museum di Braunschweig; l’Autoritratto in veste di Zeusi giunto da Colonia e Giacobbe e l’angelo, appartenente alle collezioni statali di Berlino. Dalla collezione privata della famiglia Six proviene il ritratto del loro avo Jan; un’opera dallo straordinario realismo dove è fissato il momento in cui l’amico di Rembrandt s’infila un guanto prima d’uscire. La mostra di Amsterdam non termina negli spazi del museo ospite, ma scivola lungo le strade della città per rintracciare i luoghi dove l’artista ha lavorato e vissuto. Esiste infatti un “walking

IN APERTURA: AUTORITRATTO CON DUE CERCHI, 1665. IN QUESTA PAGINA, DALL’ALTO IN SENSO ORARIO: LA SPOSA EBREA, 1665-1669; I SINDACI DEI DRAPPIERI, 1662; FANCIULLA ADDORMENTATA, 1654. PAGINA ACCANTO: IL RIJKSMUSEUM, SEDE DELLA MOSTRA LATE REMBRANDT OPENING PAGES: SELF PORTRAIT WITH TWO CIRCLES, 1665. ON THIS PAGE, FROM TOP TO BOTTOM AND FROM LEFT: THE JEWISH BRIDE, 1665-1669; YOUNG WOMAN SLEEPING, 1654; THE SYNDICS OF THE DRAPERS’ GUILD, 1662. OPPOSITE PAGE: THE RIJKSMUSEUM

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Rembrandt in tre mostre LATE REMBRANDT fino al 17 maggio 2015 Dove: Rijksmuseum, Museumstraat 1, www.rijksmuseum.nl Aperto tutti i giorni, orario: 9-17.

tour” abbinato o in aggiunta alla crociera lungo i canali (www.blueboat.nl) che, partendo dal Rijksmuseum giunge sino alla Rembrandthuis, la casa del pittore. Oltre alla ricostruzione delle stanze, è allestita un’ulteriore mostra dedicata alla produzione grafica e pittorica dei suoi principali allievi (www.rembrandthuis. nl). Altra tappa del viaggio potrà essere il Palazzo Reale di Amsterdam (www. paleisamsterdam.nl) dove, in occasione della mostra Late Rembrandt, si può vedere virtualmente ricollocata la tela con la Congiura di Giulio Civile: l’opera, rimossa dalla sede per cui venne pensata sin dal 1662, fu ridimensionata da Rembrandt stesso ed è da anni custodita nel museo nazionale di Stoccolma (ora prestata ed esposta nelle sale dedicate all’evento al Rijksmuseum). Per sbirciare tra i volti degli olandesi illustri del ‘600 e che hanno sovente ispirato Rembrandt basta andare all’Hermitage Amsterdam (www.portraitgalleryofthegoldenage.com) dove trenta colossali ritratti di gruppo provenienti dal Museo di Amsterdam e dalle collezioni del Rijksmuseum, sono riuniti per la prima volta: una teoria d’occhi ed espressioni di reggenti, guardie civiche e mercanti d’ogni ordine e grado, classe sociale e religione sembrano sul punto di voler interloquire coi visitatori. Nel caso aveste la possibilità di fermarvi qualche giorno in più, il consiglio è quello di completare il viaggio assaporando i gusti del XVII secolo attraverso l’Old Amsterdam Food Tour, un percorso enogastronomico in alcuni storici locali della città, accompagnato da workshops, letture e laboratori sul gusto (per prenotare e personalizzare il vostro tour scrivete al seguente indirizzo: foodtour@farmingthecity.net).

REMBRANDT’S LATE PUPILS Studying under a genius fino al 17 maggio 2015 Sede: The Rembrandt House Museum, Jodenbreestraadt 4, www.rembrandthuis.nl Aperto tutti i giorni, orario 10-18. LOOK AT US! Portrait gallery of the golden age fino alla fine del 2016 Sede: Hermitage Amsterdam, Amstel 51, www.hermitage.nl Aperto tutti i giorni, orario 10-17.

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THE EXHIBITION The extraordinary Rembrandt exhibition at the Rijksmuseum is the pretext for a veritable “full immersion” in the European capital amidst cruises and food tours to relive the Golden Age of Dutch painting

COME BACK TO AMSTERDAM

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an, over the centuries, has succeeded in dominating the elements (earth, water and air), but is still not able to travel back to the various eras in history. No time machines exist, but events like the one organised in Amsterdam, for the Rembrandt exhibition at the Rijksmuseum, allow us to transcend the limits of time by transporting us back to the 17th century, the golden age of Dutch painting. It would do no justice to define this extraordinary opportunity as a mere journey. Not only can you immerse yourselves in Rembrandt’s painting, you can also understand the circumstances that gave rise to it through the tastes, itineraries and influences that led to the birth of such a

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revolutionary artist. The name Rembrandt alone opens up a vast pictorial world investigated by numerous exhibitions and publications over the years. But what was missing (and herein lies the event’s primary value), was a detailed exploration of the final twenty years of artistic activity by the painter from Leiden, between 1652 and 1669, the year of his death. Themewise, the linchpin of the exhibition are his self portraits , capable of illustrating his poetics and making the physical changes caused by the passing of time as well as the psychological scars left by the unfortunate events that marred his life really tangible. Rembrandt van Rijn was a simple man, a mirror alter ego of Rubens, the other leading figure in painting at that time. In what was the era of supreme Baroque artifice, he paid little heed to appearances. His purchase of a house, the cause of his near bankruptcy, was perhaps just to please the family of his wife Saskia, more than himself. Rembrandt was content to just paint, and his ongoing experimentation with new techniques reached levels that only Monet and Impressionism would later achieve. The exhibition, taking place at the Rijksmuseum


SOPRA: LA CASA-STUDIO DI REMBRANDT, TRA IL 1639 E IL 1658. OGGI È UN MUSEO DEDICATO ALL’ARTISTA. A SINISTRA: RITRATTO DI FAMIGLIA (SOPRA, 1665); UNA SALA DEL MUSEO HERMITAGE DI AMSTERDAM (SOTTO) TOP: REMBRANDT’S HOME-STUDIO FROM 1639 TO 1658. TODAY IT’S A MUSEUM DEVOTED TO THE ARTIST. LEFT, FROM TOP TO BOTTOM: FAMILY PORTRAIT (1665); A ROOM OF THE HERMITAGE MUSEUM, IN AMSTERDAM

in Amsterdam, has been organised in conjunction with the National Gallery in London and brings together about one hundred works from leading museums worldwide and from private collections, divided into ten themed sections. Besides the masterpieces that form part of the Rijksmuseum collections (like The Jewish Bride or the Syndics of the Drapers’ Guild), are works displayed exclusively for the event. These in-

clude Family Portrait from the Herzog Museum in Braunschweig, Self Portrait as Zeus from Cologne and Jacob Wrestling with the Angel from the State collections in Berlin. From the private collection of the Six family is the portrait of their ancestor Jan, a work of extraordinary realism which captures the moment in which Rembrandt’s friend puts on a glove before going out. The exhibition in Amsterdam does not end, however, inside the rooms of the host museum, but seeps out into the streets of the city to trace the places where the artist worked and lived. In fact, there is a “walking tour” combined with a cruise along the canals (www. blueboat.nl), which leaves from the Rijksmuseum and ends at the Rembrandt House Museum. Visitors here can tour the restored rooms of the painter’s home and see another exhibition devoted to the drawings and paintings of his main pupils (www.rembrandthuis. nl). Another port of call is the Royal Palace of Amsterdam (www.paleisamsterdam.nl) where, to coincide with the Late Rembrandt exhibition, you can see a projection of the Conspiracy of Claudius Civilis. The work, removed from

the place for which it was originally executed in 1662, was cut down in size by Rembrandt himself and has been kept at the National Museum in Stockholm for years (now on loan and on display at the Rijksmuseum Rembrandt exhibition). For a glimpse of the faces of some illustrious 17th century Dutch figures, who frequently inspired Rembrandt, just visit the Hermitage Amsterdam (www.portraitgalleryofthegoldenage.com), where thirty enormous group portraits from the Amsterdam Museum and the Rijksmuseum collections are brought together for the first time. A sequence of looks and expressions of regents, civic guards and merchants from all kinds of backgrounds, social classes and religions, who appear to actually want to interact with the viewer. And if you can stay a few more days, it is recommended you round off your journey by sampling the flavours of the 17th century on the Old Amsterdam Food Tour, which takes you to some of the city’s historical eateries, together with courses, readings and workshops (to book and personalise your tour, write to the following address: foodtour@farmingthecity.net).

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GLOBE TROTTER

Conversazione con

BENEDETTA MAZZINI Ha lasciato la musica e la tv per dedicarsi ai viaggi culturali e sostenibili in Africa, suo grandissimo amore, e in tutto il mondo

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by Sara Magro

enedetta Mazzini, figlia d’arte - la madre è cantante e il padre giornalista -, ha una passione: l’Africa. Circa 15 anni è partita per il Delta dell’Okavango, in Botswana, ed è stato amore a prima vista. Da allora è tornata tante volte in Africa, e l’ha girata quasi tutta. «La prima volta, non sapevo bene cosa fare. Dovevo imparare a gestire quel mondo di cui non sapevo nulla. Era un po’ come stare sott’acqua. Al ritorno, ho iniziato a scrivere dei miei viaggi, e ho realizzato il programma tv “Africa Benedetta”: cinque puntate, ognuna raccontava un safari con un personaggio noto che andava per la prima volta nel continente». Come esperta d’Africa, molti chiedevano a Benedetta consigli su dove andare, cosa fare. Perciò le è venuta l’idea di fondare un tour operator specializzato. Così è nato Wild Places Safaris (www.wildplacessafaris. com), e poco dopo, con la stessa idea di viaggi culturali, naturalistici e su misura, Ultimate Places (ultimate-places.com), che invece propone itinerari nel resto del mondo, dall’Estremo Oriente al Sudamerica. «Ci sono Paesi dove non si può viaggiare da soli. In Africa, per esempio, è fondamentale affidarsi a chi la conosce bene per ottimizzare i tempi e vedere le cose più

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GLOBE TROTTER interessanti. Quando parte un mio cliente, ovunque vada, gli do sempre dei consigli pratici: fermati lì, salutami il signor X, vai a trovare l’artigiano Y. In questo modo si creano dei rapporti, e anche se durano solo cinque minuti, restano impressi sia a chi viaggia sia a chi resta. In Africa tutti si ricordano tutto. Sono presenti nelle situazioni, desiderano far conoscere la loro terra, il loro orto in riva al fiume, il loro villaggio. Lo stesso vale per le guide, i manager dei campi, i ranger: chi si trasferisce a vivere in posti remoti come l’Africa o la Patagonia, lo fa per scelta e con gioia, per amore della natura e degli animali. Perciò entrare in contatto con loro, anche per pochi istanti, fa innamorare dei luoghi per sempre». Cosa si trova in Africa che non c’è altrove? Ci pensa un po’, ma poi la risposta è spontanea: «Le radici, il legame con le tradizioni. Al di là delle apparenze, credo che le società africane non siano poi così diverse dalle nostre. Le persone sono attaccate alla famiglia e alla terra; hanno persino un modo simile di muovere il viso e le mani. Io in Africa mi sento a casa. Quando viaggio faccio mille domande, cerco argomenti per entrare in relazione con le persone che incontro. Faccio un esempio: sul mio telefonino ho tante foto di mucche, adoro le mucche! Se le faccio vedere a un pastore Masai, sono sicura che lui si entusiasmerà subito, mi sorriderà e inizieremo a parlare. In Africa, si trova sempre un argomento da condividere. Una volta, in Tanzania, sono andata a visitare una comunità Datoga. All’arrivo ho offerto loro delle banane rosse che avevo con me, e si è subito creata una situazione conviviale. Di quell’incontro ricordo tutto, ogni parola, ogni tramonto, ogni falò. Sono nati dei rapporti duraturi, e ancora oggi qualcuno della tribù, quando capita l’occasione, mi manda un saluto su Facebook». Secondo Lei esiste il mal d’Africa? «Sì eccome, è immediato, e oltretutto è incurabile». Un’ultima domanda: qual è il viaggio ideale di Benedetta Mazzini? «Mi piace viaggiare da sola, lo faccio da tutta la vita. Solo così riesco a conoscere davvero la gente e i luoghi. Per me il viaggio non è una vacanza, è proprio tutta un’altra storia. Il mio sogno adesso, per esempio, sarebbe partecipare a una spedizione umanitaria con Kingsley Holgate, un avventuriero che gira l’Africa portando zanzariere nei villaggi per prevenire la malaria».

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Mi ricordo tut to,

ogni chiacchierata,

ogni tramonto, ogni falò. Qualche volta un amico

di una tribù mi manda i saluti su

Facebook


BENEDETTA MAZZINI HA GIRATO IL MONDO: TUTTA L’AFRICA E LA STEPPA MONGOLA (IN ALTO E NELL’ULTIMA PAGINA DI QUESTO SERVIZIO). È STATA ANCHE IN GIAPPONE, CINA E PERÙ BENEDETTA MAZZINI HAS TRAVELLED THE WORLD: THE WHOLE OF AFRICA, THE MONGOLIAN STEPPE (TOP AND ON THE LAST PAGE OF THIS REPORT), JAPAN, CHINA AND THE MOUNTAINS OF PERU

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GLOBE TROTTER

A CONVERSATION WITH

BENEDETTA MAZZINI

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enedetta Mazzini, born into a family of art and culture (her father was a journalist, her mother is a singer), has one passion: Africa. About 15 years ago, she took a trip to Botswana, to the Okavango Delta, and it was love at first sight. Since then, she’s been back many times, and has toured the whole continent. “When I first arrived there, I wasn’t sure what to do. I had to learn how to manage a world I knew nothing about. It was a bit like being underwater. Then when I came home, I began to write about my travels, and I made the TV programme Africa Benedetta: five episodes, each one about a safari with a famous figure, visiting the continent for the first time. As an expert on Africa, many ask Benedetta for advice on where to go, what to do. So she got the idea of setting up a tour operator specialised in Africa. Thus Wild Places Safaris (www. wildplacessafaris. com) was born, followed quickly by Ultimate Places (ultimate-places. com), with the same concept of cultural, naturalist and bespoke holidays, but in the rest of the world, from the Far East to South America. “There are countries where you cannot travel alone. In Africa it is crucial to find someone who knows the place well, to make the most of your time and see the most interesting things. When one of my clients departs, and no matter where he’s going, I’ll always give him advice: stop there, say hello to Mr X, go to see craftsman Y. That way, relationships are forged, even if they only last five minutes. In Africa, everyone remembers everything. They exude enthusiasm, and want to show you their land, their vegetable garden on the river bank, their village. The same goes for the guides, the camp managers and the rangers. Whoever moves to remote places, like Africa or Patagonia, does it by choice and with enthusiasm, out of love for the nature and the animals. So by making contact with them even for a few moments, places become special and are etched on your memory for ever”. What can you find in Africa that can’t find elsewhere? She thinks for a minute, but then her answer comes naturally: “Roots. Ties with traditions. African societies are not so different from our own. They are attached to the family, to the land. I feel at home in Africa, while I find Asia more difficult. When I travel, I ask a thousand questions, I look for subjects that will help me make a connection. If I show my photos of cows to a Maasai cattle farmer, he instantly lights up. It is not as immediate with the Japanese, they are more reserved. The same in Mongolia or in China.

She left music and TV to devote herself to cultural and sustainable travel in Africa - her great love and all over the world

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Finally is lovesickness for Africa a common feeling? “Definitely, yes. It is instant and above all incurable”. One more question: How does Benedetta Mazzini travel? “I travel alone, I always have. It is the only way I can really get to know the people and the place. When people travel as a couple or with friends, they never fully open up. To me, travelling isn’t a holiday, it is something completely different. My dream now would be an expedition with Kingsley Holgate, a humanitarian adventurer who tours Africa, bringing anti-malaria mosquito nets to the villages”.



SWITZERLAND

Relax SULLE RIVE DEL LAGO

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by Roberta F. Nicosia

andro Pertini ha soggiornato qui negli anni Ottanta, durante la sua visita ufficiale in Svizzera. Dopo di lui molti personaggi dello spettacolo, in tour a Lugano o al Casinò di Campione, hanno scelto questo hotel, ma impossibile carpire qualche nome. Perché discrezione e privacy sono le parole d’ordine dello Swiss Diamond Hotel (www.swissdiamondhotel.com) di Vico Morcote, considerato il “resort” di Lugano fin dagli anni Sessanta per la sua posizione privilegiata, sulle rive di quella parte del lago che scombina il confine con l’Italia protendendosi verso sud e regalando suggestivi scorci di monti e acqua che si intersecano e sovrappongono sfumando verso l’orizzonte. Un albergo cinque stelle che offre ai suoi ospiti un’oasi di tranquillità a 7 chilometri da Lugano e a poche centinaia di metri da Morcote, piccolo villaggio un tempo dedito alla pesca che ha saputo mantenere intatta l’atmosfera di un tempo con i portici delle antiche case patrizie, le caratteristiche stradine e la vegetazione subtropicale, frutto di un microclima particolare. L’edificio moderno nasconde un’anima classica, fatta di dettagli tradizionali e un’atmosfera raffinata che si ritrova nelle 84 camere e suite, la più parte affacciate sul lago. La Penthouse Suite di 450 mq, su due piani collegati da una scala di marmo, è com-

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SWITZERLAND

posta dalla Royal Suite e da una Suite Deluxe. Con un totale di sei camere da letto, studio e angolo ufficio, sala da pranzo con camino e soggiorno con terrazza arredata, che regala una vista incantevole sul lago e sulle Alpi, viene spesso affittata per lunghi periodi da chi la elegge a sua residenza svizzera, unendo il comfort di un magnifico appartamento privato con la possibilità di avere a disposizione tutti i servizi di un hotel di lusso. Gli ospiti arrivano da tutto il mondo a cercare il relax tra i mosaici del Venus Wellness Center, ispirato alle antiche

terme romane, con piscina coperta, docce tropicali, cascate a getto, hammam. Ma anche a ritrovare la forma grazie al Diamond Medical Aesthetic Center, aperto a febbraio, che in collaborazione con La Clinique of Switzerland propone terapie non invasive anti età e cure estetiche che si basano sull’analisi del DNA. Chi preferisce i piaceri del palato trova qui una cucina d’ispirazione mediterranea che valorizza la qualità delle materie prime, scelte seguendo la stagionalità dei prodotti dall’executive chef Egidio Iadonisi, secondo una filo-

sofia che alterna tradizione e modernità sia nel ricercato Ristorante Lago, aperto da aprile a ottobre, sia al Ristorante Panorama, al sesto piano, che unisce la buona cucina al piacere di una vista eccezionale. Nella bella stagione è protagonista il dehors: la piscina au bord du lac diventa luogo di incontro e di relax, dove gustare un drink del Pool Bar, anche se gli intenditori si ritrovano piuttosto al Bar Brasserie Orient, che offre la più grande collezione di whisky dell’intero Ticino con più di 250 etichette.

IN QUESTE PAGINE: AL SWISS DIAMOND HOTEL PROTAGONISTI DEL SOGGIORNO SONO IL BUON CIBO, LE CURE RILASSANTI E DI BELLEZZA LE MAGNIFICHE VISTE SUL LAGO ON THESE PAGES: AT THE SWISS DIAMOND HOTEL, HIGHLIGHTS INCLUDE GOOD FOOD, RELAXING TREATMENTS AND THE BEAUTY OF MAGNIFICENT VIEWS OF THE LAKE

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Lakeshore relaxation

Sandro Pertini stayed here in the Eighties, during his official visit to Switzerland. After him, many big show business names, on tour in Lugano or at the Campione casino, chose this hotel, yet their identity remains unknown. That’s because confidentiality and privacy are the watchwords of the Swiss Diamond Hotel (www.swissdiamondhotel.com) in Vico Morcote, considered Lugano’s “resort” since the 1960s for its privileged location, on the shores of the lake that borders with Italy, on a headland that stretches southwards and provides evocative views of mountains and water which intersect and overlap, fading into the horizon. The five-star hotel offers its guests an oasis of tranquillity at seven kilometres from Lugano and just a few hundred metres from Morcote, a former fishing village that has successfully maintained its bygone atmosphere, with porticoes of ancient patrician villas, characteristic narrow streets and sub-tropical vegetation,

the product of the unusual micro-climate. The modern hotel building conceals a classic soul, made of traditional details and a refined atmosphere that comes through in all of its 84 rooms and suites, most of which overlook the lake. The 450 m2 penthouse suite, on two floors connected by a marble staircase, includes a Royal and a Deluxe Suite. With a total of six bedrooms, study and work desk, dining room with fireplace and sitting room with furnished terrace, offering an enchanting view of the lake and the Alps, it is often rented out for long periods by those who chose Switzerland as their home, combining the comfort of a magnificent private apartment with the chance to avail of the services of a luxury hotel. Guests arrive from all over the world to relax amidst the mosaics of the Venus Wellness Center, inspired by the ancient Roman spas, with indoor pool, tropical showers, jet fountains and hammam. And also to get back into shape thanks to the

Diamond Medical Aesthetic Center, opened in February, which in partnership with La Clinique of Switzerland offers non-invasive anti-age therapies and beauty treatments based on DNA analysis. Those who prefer the pleasures of the palate can enjoy a Mediterranean-style cuisine that brings out the quality of the raw materials, chosen according to product seasonality by the executive chef Egidio Iadonisi. Based on a philosophy that alternates tradition and modernity, there is the elegant Ristorante Lago, open from April to October, as well as Ristorante Panorama, on the sixth floor, which unites fine food with the pleasure of an exceptional view. In summer, the patio takes centre stage, with the swimming pool au bord du lac becoming the place for socialising, relaxation and sipping drinks from the Pool Bar, although true connoisseurs prefer Bar Brasserie Orient, which offers the largest collection of whiskies in all of Ticino, with over 250 labels.

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CAMPANIA

Revival spirituale

by Teresa Cremona


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ivederlo restaurato, aperto, vissuto, è un’emozione, dopo che per anni è rimasto desolatamente abbandonato. Questa nuova realtà si deve alla passione determinata di Bianca Sharma, la signora americana nuova proprietaria che (si dice) durante una gita in barca lo vide dal mare e decise che restaurarlo sarebbe stata la sua missione di vita. Il Monastero Santa Rosa (monasterosantarosa.com) è sopra Amalfi, sulla strada che sale ad Agerola, è addossato alla

montagna e proteso sul mare, e dire che ha vista indimenticabile, non rende l’idea né della sua posizione, né del suo fascino. L’ingresso è poetico. È privo di qualsiasi sontuosità da hotel a cinque stelle, ma conserva le caratteristiche originali di quando era un monastero. C’è ancora la grata che permetteva alle suore di clausura di comunicare con il resto del mondo, non solo per dare i dolci - la tradizione racconta che sia loro l’invenzione delle

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CAMPANIA

sfogliatelle - ma davano anche medicamenti di cui erano esperte, preparati con le erbe dell’orto. L’orto era allora come oggi collegato al monastero con un ponte che passa sopra la strada, così le suore potevano uscire all’aperto senza essere viste. Ora è stato restaurato ed è coltivato secondo le indicazioni di Cristoph Bob, lo chef dell’albergo, tedesco di Amburgo, campano per scelta e per matrimonio, che fa cucina mediterranea, e solo con materie del territorio. La reception è piccola, raccolta, monastica e luminosa, e questo senso di pace e di luce accompagna in ogni ambiente. Il complesso è monumentale ma non austero, è al tempo

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stesso imponente e lieve, ha gli spazi sontuosi di quando si costruiva per l’eternità: scale, gallerie, loggiati, terrazze, refettorio, ma non c’è un centimetro quadrato che sia stato aggiunto. Nessuna superfetazione, nessun ampliamento, non ci sono sale convegni, sale per banchetti o per eventi o per matrimoni: nulla deve disturbare la serenità di chi soggiorna. Ha solo 20 camere, le tecnologie tutte presenti, ma invisibili. Il restauro durato quasi 10 anni è stato conservativo e maniacale nel perfezionismo; i mobili sono stati disegnati su indicazione della proprietaria o trovati nel monastero e restaurati. Non ci


NULLA DEL MONASTERO SANTA ROSA È STATO MODIFICATO. GLI AMBIENTI CONTEMPOARENEI DELL’HOTEL HANNO TROVATO SPAZIO NELLE ANTICHE STRUTTURE NOTHING IN THE SANTA ROSA MONASTERY HAS BEEN CHANGED. THE CONTEMPORARY ROOMS OF THE HOTEL BLEND SEAMLESSLY IN WITH THE ANCIENT BUILDING

sono frivolezze né lusso ostentato. “Nel restauro ho voluto preservare l’aspetto e lo spirito originario del complesso. La vostra camera-suite rappresenta l’impronta d’origine di una cella o di uno spazio comunitario delle suore”. È questo il saluto che Bianca Sharma fa trovare agli ospiti all’arrivo nella stanza. Tutto per dire che la storia dell’edificio, la sua monumentalità e l’unicità del luogo ne fanno un indirizzo unico. Il ristorante invernale ha dimensioni assolutamente intime, mentre in terrazza quello estivo è ombreggiato da legni leggeri e ha vista aerea su un panorama mare-montagna e sul

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CAMPANIA

giardino che decala seguendo la costa del monte, con le piante scelte da una banca di semi antichi, solo di specie indigene. I sentieri scendono fino alla piscina infinity che per colori neutri e forma irregolare si fonde e confonde nell’ambiente con le sponde strucciole, quasi come una polla naturale. La spa infine. È realizzata nelle ex cantine del convento; ha spazi sontuosi con le mura lasciate grezze che contrastano con l’opulenza dei marmi biondi e rimanda al ricordo di suggestive Terme Romane.

OMAGGIO AL PASSATO: UNA SPA ISPIRATA ALLE TERME ROMANE E CAMERE ARREDATE CON ALCUNI MOBILI TROVATI NEL MONASTERO HOMAGE TO THE PAST: A SPA INSPIRED BY ROMAN BATHS, AND BEDROOMS FURNISHED WITH SOME PIECES FOUND IN THE MONASTERY

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Spiritual revival

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eeing it restored, open and lived in is a thrill, having been desolate and abandoned for years. This new hotel is all down to the passion and determination of Bianca Sharma, the American woman and new owner who, (it is said) saw it from the sea during a boat trip and decided that restoring it would be her life’s mission. The Monastero Santa Rosa is above Amalfi, on the road that climbs up to Agerola, clinging to the mountain and protruding into the sea, and to say it has breathtaking views gives neither an idea of its position nor of its charm. The entrance is poetic. It is devoid of any typical five-star hotel opulence, instead conserving the original features from when it was a monastery. There is still the grate that allowed the cloistered nuns to communicate with the rest of the world, not only to pass through confectionery – tradition has it that they invented the sfogliatella, a shell-shaped and filled pastry – but also the remedies in which they were experts, prepared with herbs from their garden. The vegetable garden was then, as it is now, linked to the monastery by a bridge that passed over the road, so the nuns could go outdoors without being seen. Now, it has been restored and is cultivated at the behest of Cristoph Bob, the hotel’s chef – German, from Hamburg, but a local by choice and by marriage - who prepares Mediterranean cuisine, and only with ingredients from the local area. The reception is small, intimate and bright, and this sense of peace and light marks every room. The building is monumental yet not austere, it is imposing and light at the same time. It has sumptuous areas, built for eternity: staircases, galleries, loggias, terraces and a refectory, but not even one square centimetre has been added . No excrescence, no extensions, no conference, function or wedding reception rooms: nothing that could disturb the tranquillity of the guests. It has just 20 bedrooms, and the modern technology is there, but invisible. The almost ten-year restoration process was conservative and painstakingly perfect. The furniture was either designed according to the owner’s guidelines or found in the monastery and restored. No frivolity nor ostentatious luxury. “In the restoration, I wanted to keep the original appearance and spirit of the building. Your bedroom-suite represents the original imprint of a cell or a communal space for nuns”. This is the greeting that Bianca Sharma gives guests when showing them to their room. To say that the history of the building, its monumentality and the uniqueness of the setting make it a singular place. The winter restaurant is intimate in size, while the terrace for summer dining is shaded by a light wooden canopy, offering an aerial view of the sea-mountain panorama and of the garden that slopes down the mountain, with plants selected from a range of ancient seeds, for native species only. The pathways step down to the infinity swimming pool, whose neutral colours and irregular shape blends in seamlessly with the surroundings with its sculpted edges, almost like a natural spring. Lastly, the spa, created from the former cellars of the convent, has sumptuous spaces with rustic bare walls contrasting with the opulence of honey coloured marble, an evocative reference to ancient Roman Baths.

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style On the road again

Jeans

Insieme ai classici “5 tasche”, gli accessori più prevedibili e quelli insospettabili. Per una primavera in denim

CHANEL

RAY BAN WAYFARER

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by Beatrice Galbiati

e “il viaggio” avesse un volto, un corpo e un’anima, questi sarebbero inevitabilmente in jeans. Perché questa tela, entrata a pieno titolo nella storia del costume, è l’emblema del viaggio inteso come esplorazione, avventura e libertà. E ne ha fatta di strada... Dal porto di Genova alla conquista del mondo, passando attraverso l’inventiva forzata di un certo Levi Strauss che, lasciata New York per San Francisco, a metà del 1800 trasformò un telone da camion nel mito. Forbici e necessità fecero virtù, e tagliati un paio di calzoni destinati ai minatori, con tanto di rivetti alle tasche per irrobustire un tessuto già indistruttibile, Mr. Strauss piazzò i suoi rudimentali blue-jeans indosso al Pianeta. Gli anni Cinquanta e la Beat Generation ne fecero la loro bandiera, che poi sventolò, a cascata, sui divi del rock’n’roll - da Elvis in poi - e su quelli del cinema, James Dean, Marlon Brando, Brigitte Bardot e così via, passando attraverso la penna d’oro di Jack Kerouac. C’è poco altro da aggiungere, basta guardarsi intorno: il denim ha attraversato indenne decenni di moda e modi di vivere, e smessi i panni trasgressivi e troppo fashion di trattamenti più o meno tecno, di lavaggi con pietre e altro, di tagli e ritagli, oggi torna prepotente in passerella. Epurato, squisitamente naturale, denim più che mai, e conquista stilisti e street style. On the road again...


HERMÈS

With the classic “5-pocket” jeans, the most predictable and unexpected accessories. For a spring clad in denim

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f “travel” had a face, body and spirit, they would inevitably be in denim. Because this cloth, which has rightfully earned its place in the history of costume, is emblematic of travelling, of exploration, adventure and freedom. And it has come a long way indeed... From the port of Genoa, to conquer the world, moving through the ingenuity of a certain Levi Strauss who, having left New York for San Francisco, in the mid 19th century transformed a truck canvas into a legend. Necessity and a pair of scissors made virtue, as he cut a pair of trousers for miners, complete with rivets on the pockets to strengthen an already indestructible fabric. Mr. Strauss thus dressed the planet in his rudimentary blue jeans. The 1950s and the Beat Generation made them their standard, which then fluttered down on the divas of rock’n’roll – from Elvis onwards - and the stars of the cinema, with James Dean, Marlon Brando, BB and so forth, not forgetting the golden pen of Jack Kerouac. There is nothing much left to add, except to just look around you. Denim has survived decades of fashions and lifestyles, and having cast off its unconventional and ultra-trendy technical finishes, stone washes, cuts and cut-outs, it’s back to dominate the runways. Purged, exquisitely natural, more denim than ever, the choice of designers and of street style. On the road again...

JIMMY CHOO IN DENIM E PELLE

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CARS

e l l e d a t i c s a n i r a L 136

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ca sa e un m archio tu tto re che non sia m o de ve o iam noi la cc da fa e ch i, rivat a anch In te m pi di cr isi c’è e è finalmente ar ch co ec ia» an to di ca pp ell o. igl nkee, m ya op rie fa tipica mente rs i a difes a de lle pr ng, una vettura ta us M ue ng sa an zic hé ra nn icc hia no cla ssific ate er e“ pu ro e che in Amer ica so cid e di “s co nvolg ell de , qu ita di nd pio ve em di e es qu ot turismo as i pe rfetto at ta me nte una gran os te ag gr es sive, qu ca rs”. Cioè non es cle us “m il me rc ato co n pr op ionale me diz co tra i no mi: un’auto più am o co rto e fu or i 1 pe r capirci), ma 91 e ch rs Po la tra sg re ss ive. Ta gli o qu nn o (tip due porte e at tro ca sa di De tro it ha n la ca rrozzer ia a co e, ion az st po m Fo rd. I ve rti ci de lla solo a guarda rla . ng ue ne ll’i ri, spriz za energia st all on e. Il pu ro sa fuo lo e, zi ch an E , . re no tig ter la re posti all’in de cis o di cava lca us coli. ni ga lo pp a in a che m os tra i m e da ol tre 50 an ch o ell qu è Un’au to ins omm ne o lic bb pu in qu es tio il e ch ve ttu ra e as ch er ina di un a no n o fo rte: è pr es ta nt be lla vis ta su lla m da no i in Eu ro pa e d’o cc hio è davver ch o a lp M co . il ne o, be rn e eg ste sc e i Da ll’e o sf ug gir e qu li am er ica no co no ss o. No n po ss on È la M us ta ng (c om ce a. or ’ec a all no sa Fi to . ta vis rta a no n pa ra fa ng hi, è m ai st at a im po ch e l’a zie nd a m rig on fia me nt i de i Wes t) la fu or ise rie “ri nfor zo“ co me i r di i Fa l nt ve de lin ee i er gg int lva tà e cava lli se no la fis ici de lle vo lta an ch ali ch e ac ce nt ua or re pe r la pr im a er op lat pr e di ur o at ma rv cis cia ne de le sic , alt a e m as am er ica na ha a no n… m oz za ta m rta co , o. da pe co ro e la su l m er ca to eu st a sia m o fatti, o a tu tti di che pa am tri os «m di o id Al gr

sportive

zz i by Paolo Gava

delle auto a m ra o n a p il a n ustang rivoluzio M rd o F lla e d uscolosa o m a e L’arriv lin : e lic p m e a americana è s tt e c ri a L i. n io z bbordabile a o z z re p l a d ad alte presta e r tutti. A partir e prestazioni pe W onder W orld 137


CARS

goffi da lla pr es en za di n co m prom es sa no te en m ta na fo rtu co rs a. ale tto ni da au to da itis sim o fro nt ale M usta ng è il riu sc lla de ita vis da prof ila ti, e Il bi gli et to di fa ri, m olto be n fila ia pp do ia, igl ti, ch e co n do pp ia gr o di rig on fia m en or m e cofa no pi en en un na . tto tu er at pr so otoron e all’am ica r co nten er e un m pe o nn fa . af CV in 8 a 41 se m br be lle zz a di cc ch e qu i sp ar a la 00 50 di ri ind è, cil zio ne È un ot to to rio ya nkee. La tra ne l pie no de l te rri cc an te, blo to Ins om m a, sia m o au fe re nz ial e po ste rio re (co n dif lo so , te le sia en m an via ov es se re sia m ua tre il ca m bio pu ò en m a), tiv or sp ra da ve

STAN G IN QU I: LA FO RD MU USCO LOSITÀ“ “M A SU TU TTA LA ER NI SO NO IN ALTO: GLI INT DISEG NATI, CU RATI E BEN CI POST ER IO RI MENT RE LE LU N GR INTOSO SIG DE UN HA NN O MUSTAN G IN HERE: THE FORD LARIT Y“ CU US ALL OF ITS “M SIG NED DE Y LL FU RE TOP: CA UCH OF INTER IORS, A TO S THE TAIL LIGHT AGGR ESSIO N IN

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in 4 se co nd i! ian te: 0/10 0 km /h uc br e ion az ler ce ) di tu tta au to m atico. Ac la Po liz ia str ad ale ta re il pu bb lic o (e en av sp n eh m… no r più pe e E a ve rs ion re ali zz ato an ch e un o nn ha rd co Fo in , o, Eu ro pa ind ri, mo de rn po moto re qu at tro cil un da a int sp “, “e co log ica va lli di pote nz a. n i su oi be i 314 ca inq uin an te, m a co na , ve ra au to am er ica ta ng è il lis tin o da us M lla de da i llo va be si M a il ni of fe rte: tim en to e pr es ta zio er div r pe lo ico qu as i rid ag gu er rite. La de rs ela co n rivali ve à vr Do ! su in 36.0 00 eu ro sp or tiv iss im a ta pp eto ve rd e la l su te et m , pio BM W pe r es em


PPER À LVAGGIO GA LO IL CAVA LLO SE SU LL E E CH AN A LT VO PER LA PR IM A O, PEE. FOTO SOTT ST RA DE EU RO N SA BILI, LA NIS DU E RIVALI TEMI M4 W BM LA E GT-R R E GALLOPS FO THE WILD HORS AN PE ON EURO THE FIRST TIM E BELOW, TWO O OT PH S. ROAD N ALS, THE NISSA FE ARSOME RIV M4 W BM E GT-R AN D TH

ea uz ion e te de sc a. Lin nt an te de lla prod se re pp ra a did an M4, sp len inter ni di gr de ule nt a e co nc re ta, rp co ma i ss ce ec pe r ca pirci pu lita , se nz a o pia no: il m otor e, im pr di gia olo cn in cif re, cla ss e e un a te CV. Pe r tra du rre 00 tu rb o da 431 30 ri i! ind cil i se se è un tta da 4,3 co nd 0 or ar i è un a co se 10 a o rm fe a M da a. lo sc at to e ta nt a pote nz on a pe r gove rn ar dr pa da fa la . a eu ro L’e let tro nic to. Pr ez zo: 78.5 50 i, via al diver tim en se si è bu on i pil ot e, m pr e su lle sp or tiv es i pu nt an o da se on pp gia i o, re lor Fio o . Da l ca nt ne ris tic he loro qu ali tà ing eg le do on m al re cle us pe r m os tra R, un a so rta di “m sa Ni ss an è la GT go di pie im o all’o cc hie llo di ca zz at a. La rg e, un po’ an ab oli nt va Le l io a So l on rb de ca ca r“ glo ba le, co nten er e il pe so r pe i at tic fis so i pr m ater ial te cn ica di im o at tiva“ e un a fic he “c te en m ra ve ea CV, ca m bio a vo lon tà , lin 00 cc da be n 55 0 38 di ri ind cil i se ttron ico pia no. M otor e sio ni a co ntro llo ele i ra pp or ti, so sp en se a ne zio ttu ra fri ia a pp do Ins om m a, un ve qu at tro le ru ote. e tte tu su ne un e tra zio no qu ell i di ’au to co rs e. I pr ez zi so le r pe ta on pr te pr atica m en ire la rin as cit a eu ro in su. A sa nc 50 .5 96 i da o nn sofis tic at a e va tto ca m po. de lle sp or tive a tu

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CARS

The renaissance of the sports car The arrival of the Ford Mustang revolutionises the high-performance car scene. The American recipe is simple: muscular lines and features for everyone. Starting with an affordable price Hats off! In times of recession, there are those who, instead of crouching down to defend their market share, decide to “shake up” the market with aggressive, almost transgressive solutions. So let’s cut to the chase and name names then: Ford. Top management at the Detroitbased automobile house has decided to ride the tiger, actually the stallion. The thoroughbred in this case is that which for over 50 years has been galloping in plain view on the grille of a vehicle the American public knows well. One which over here in Europe has never been important. Until now. It’s the Mustang (like the wild horses of the Far West) the custom built car which the American company has decided to launch for the first time on the European market. To the shout of “let’s show everyone the kind of stuff we’re made of, that we’re not just a family brand”, the thoroughbred Mustang has finally arrived on our shores, a typically Yankee vehicle, the perfect example of what are classified in America as “muscle cars”. That is, not exactly a GT (like the Porsche 911, for example), but a more traditional car in its features, with its two-door, four-seater body. And one which, on the outside, exudes energy just by looking at it. In short, a car that flexes its muscles. From the outside, the visual impact is quite powerful: it is high performance without being excessively flashy. You will instantly notice the “reinforcements”, like the enlarged mudguards, the side ribs that accentuate the physicality of the contours and the tail, short… but not docked, high and solid but fortunately not compromised by the presence of clumsy racing car spoilers. The Mustang’s calling card is its excellent front with double grille, double row of highly defined headlights, and above all an enormous bulked-up bonnet, which appears to be just barely able to contain its big American engine.

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It’s a 5000 cc V8 that here that packs 418 horse power. In short, we are deep in American territory. Traction, of course, is just rear (with a true sports car limited slip differential), while the gears can be either manual or automatic. Smoking acceleration, at 0/100 km/h in 4 seconds! And so as not to scare the public (and the police) of all of Europe, Ford has come up with a more, ahem, “eco friendly” version, driven by a four cylinder engine, modern and clean, and with a fine 314 horse power. But what’s great about the Mustang is its American-style features, almost ridiculous in the entertainment and services offered. Prices range from 36,000 euro upwards! Bound to come up against some stiff competition. BMW, for example, rolls out the ultra sporty M4, a splendid representation of German manufacturing. Clean lines, no frills but robust and solid, very classy interior and cutting-edge technology. The engine, for instance, is a V6 3000 turbo with 431 horsepower, capable of a blistering 0 to 100 kph in a mere 4.3 seconds! The electronic steering helps to control what is a whole lot of power. But if you’re a good driver, it’s still fun all the way. Price: 78,550 euro. On their part, the Japanese have always focused on sports cars to show the world their engineering skill. The feather in Nissan’s cap is the GTR, a sort of “muscle car“ from the land of the rising sun, on steroids. Major use of sophisticated materials keeps the global weight down , with carbon galore, a truly “mean” line and top class specs. Six cylinder 3800 cc engine and 550 horsepower, 6-speed dual clutch transmission, electronic suspension and traction on all four wheels. In short, it’s practically a racing car. The price tag befits a sophisticated car, ranging from 96,550 euro upwards. Confirmation that the sports car renaissance is definitely upon us.


it 2015: oth News from Detro

er sports vehicle

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so luz ion i an ta, og gi pre se nta Fo rd GT ns ne gli an ni Se ss Ma Le a no gr an de va E . ce za vin re ch e 0 CV di po ten L’e red e de lle ve ttu tor e bit urb o da 60 mo al ri ge eg ral ult ter ial i so fis tic ate: da i ma so ph ist ica ted i ae rod ina mi ci. ss flu ai ne bu t wi th tod ay ’s atten zio s in the 19 60 s, er nn wi ns Ma r. An d ma jor the Le th 60 0 ho rse po we A de sc en da nt of in tur bo en gin e wi tw d an s ial ter ht ma so lut ion s: ult ra- lig yn am ic flo ws . rod ae to n atten tio ac ca ttiv an te, lla pic co la 4C: Lin ea Al fa 4C Sp ide r rsi on e sc op ert a de ve la n co i). Mo tor e tes ind Sta ne gli rio pe r tut ti, qu L’A lfa Ro me o tor na Pr em io (no n pr op an Gr da i as qu . e, gu ida e tec no log ico ab ita co lo pe r du sc io leg ge ris sim o ve design, r 237 Cv. In un gu pe , bo tur small 4C: Se ducti 1.7 , the ce ntr ale open ve rsion of the th wi s mount 1.7 ate St al ntr ck in the ble for all). Ce Alfa Rome o is ba ance (so not suita rm rfo pe ix Pr d an ost Gr . cabin for two, alm ht, high-tech shell 7 Hp. In an ultra-lig 23 th wi e, gin en turbo Risultato: 649 cura energizzante. Ca dil lac CT S-V ture, sottoposta a ma cro e li igo a, insomma. sp ta rat a, tut a supercar masche Una tranquilla berlin di tut ti i tempi. Un te ten po più 9 lac : 64 horsepowe r, Cadil energy. The result CV che ne fanno la gets an injection of , ed rom ch d an iky rcar in disguise. A quiet se dan, all sp all times. A supe we rful Cadillac of po st mo the it g makin rte cn olo gic a, Or a è un’au to ipe Ho nd a NSX da Ay rto n Se nn a. ata cre X NS mo tor e tur bo la di la sig ch e sa rà do tat a La Ho nd a rila nc ia de tta gli. Ma si sa i ti tut o on sc a. no si co ida so fis tic ati sim di cu i an co ra no n i ele ttr ici. Un a ibr hig h-tec h ca r, rce e alt ri tre mo tor ma 9 a io mb t no w it is an ult ra ca co n Ay rto n Se nn a. Bu by d ate cre X Ns bo tur en gin e wi th s the tha t it wi ll ha ve a Ho nd a re- lau nc he n. Bu t we do kn ow ow kn t no ica ted hy br id. ll sti are . A hig hly so ph ist wh os e ful l de tai ls ee ele ctr ic en gin es thr er oth an d an ion 9- sp ee d tra ns mi ss pe r gli St ate s Co up é qu as i co up é, ch e Me rc ed es GL E 63 zzeri a sfu gg en te, rro ca n co e tiv an de im pie go or Gr ! ee sp 5 CV di po ten za Un a SU V da lle lin litr i: 557 op pu re 58 5,5 da o urb rd o. bit bo e V8 t pe r ch i sa lirà a mo nte rà un mo tor a e gr an de co mf or zz ure sic r s wi ll mo un t pe ate ici St on é, wh ich for the up di dis po sit ivi ele ttr co a t os alm , dy ctr on ic de vic es V wi th tap ere d bo we r! Ple nty of ele A su pe r sp or ty SU 7 or 58 5 ho rse po 55 e: gin en e litr a V8 tw in tur bo 5.5 se on bo ard. co mf or t of all tho for the sa fet y an d

QUI: L’ALFA 4C, PRESENTATA DA ALFA ROMEO AL SALONE DI DETROIT. NELLA PAGINA PRECEDENTE: ANCORA LA ROSSA MUSTANG DI FORD HERE: THE ALFA 4C, PRESENTED BY ALFA ROMEO AT THE MOTOR SHOW IN DETROIT. ON THE PREVIOUS PAGE: FORD’S RED MUSTANG

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L’arte di ricevere by Antonella Euli

È la filosofia dei resort Cheval Blanc. Come nell’ultimo nato, a St Barth, l’isola più chic delle Antille Francesi, dove si affittano ville private con servizi da cinque stelle lusso

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DUE VILLE CON PISCINA E MAGGIORDOMO IN BAIE DES FLAMANDS, UNA DELLE PIÙ BELLE DI ST BARTH. I SERVIZI SONO CONDIVISI CON IL RESORT CHEVAL BLANC, PROPRIETÀ DI LVMH TWO VILLAS WITH SWIMMING POOL AND BUTLER IN BAIE DES FLAMANDS, ONE OF ST BARTH’S FINEST. SERVICES ARE OFFERED BY THE CHEVAL BLANC RESORT, OWNED BY LVMH

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VMH mette a segno un altro goal e acquista un paradiso nelle Antille Francesi. Il mare caraibico e le lunghe spiagge deserte restano tra le mete più desiderate dei viaggiatori che amano il relax, e chi è alla ricerca di un alloggio che rappresenti lo spirito tropicale e l’esclusività, troverà la “sua” casa all’Hotel Saint-Barth Isle de France (stbarthisledefrance.chevalblanc. com), sull’isola di Saint-Barthélemy. Un’isola di 25 chilometri quadrati che ospita numerose boutique e ristoranti, ed è l’emblema dell’eleganza francese al profumo di tropici. È l’ultimo acquisto della maison Cheval Blanc che si somma alle altre due strutture, Cheval Blanc Randheli alle Maldive, e Cheval Blanc Courchevel, sulle cime della Savoia francese. Là dove la spiaggia è candida e il mare turchese, il menu dei servizi è ovviamente di altissimo livello. Alla natura si aggiunge il fascino del resort che si trova a cinque minuti dall’aeroporto e da Gustavia, capitale dell’isola. L’hotel completamente rinnovato comprende 40 tra beach room sulla spiaggia, suite , bungalow immersi nella natura, camere in cima alla collina, ognuna arredata individualmente: tutte diverse ma tutte ugualmente splendide, immerse in un giardino tropicale e affacciate sulla Baie des

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Flamands, una delle più suggestive dell’isola. Infine ci sono le due ville Flamands che hanno una superficie di oltre 400 metri quadrati suddivisa in tre camere da letto con sala da bagno e guardaroba, un immenso salone, cucina attrezzata, palestra, sala cinema e maggiordomo personale. A firmare gli interni è Bee Osborn, che ha arredato ogni ambiente con legni bianchi, colori pastello e grandi vetrate, mescolando insieme lo stile delle Indie Occidentali francesi e i tratti tipici della cultura locale. A disposizione degli ospiti La Case de l’Isle, uno dei ristoranti più gettonati dell’isola, che si affaccia sulla baia, dove lo chef Yann Vinsot mette in tavola le più rinomate pietanze della cucina francese. Chi invece preferisce uno stile più informale per mangiare a piedi nudi nella sabbia sceglierà La Cabane de l’Isle; mentre, per passare una serata a tu per tu con il tropico autentico, fatto di tramonti e cocktail alla frutta, il luogo ideale è Le Bar. Oltre alle gite in yacht, gli ospiti delle ville condividono gli intrattenimenti del resort: palestra, piscina e una boutique con abiti in vendita e in mostra con sfilata ogni martedì attorno alla piscina. La remise en forme invece è affidata alla spa, con trattamenti firmati Guerlain creati in esclusiva per la struttura.


is white and the sea turquoise, the range of services is obviously top quality. The island’s natural beauty is matched by the resort’s own incredible charm, at just a five minute drive from the airport and the island’s main town, Gustavia. The completely refurbished hotel offers 40 units between beach rooms, luxury suites, garden bungalows, tropical villas and hillside rooms, each individually and differently furnished, yet all equally splendid, set in a tropical garden overlooking the Baie des Flamands, one of the island’s most striking views. And speaking of villas, the two Flamands cover a surface area of over 400 square metres divided into three bedrooms with bathroom and walk-in wardrobe, a huge sitting room, fully-equipped kitchen, gym, movie room and private butler. The interiors were designed by Bee Osborn,

furnished with white woods, pastel colours and large windows, combining the style of the French West Indies with typical local elements. Guests can dine at La Case de l’Isle, one of the island’s most popular restaurants, overlooking the bay, where the chef Yann Vinsot serves the most famous dishes in French cuisine. Those who instead prefer a more informal style, barefoot on the sand, can opt for La Cabane de l’Isle, while for an evening of tropical authenticity, with fruit cocktails and sunsets, the ideal place is Le Bar. Besides yachting trips, guests at the villas can avail of the various facilities offered by the resort: gym, swimming pool and a special boutique, displaying and selling clothes every Tuesday, with a poolside fashion show. For beauty and fitness there’s the spa, offering Guerlin treatments created exclusively for the facility.

ART de RECEVOIR This is philosophy of Cheval Blanc resorts. Like at its latest addition, on St Barth, the most chic isle of the French Antilles, where private villas are rented out complete with five-star luxury services

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VMH scores another goal and purchases a paradise in the French Antilles. The Caribbean Sea with its long deserted beaches remains one of the most desirable destinations among travellers who love relaxation, and those seeking accommodation that represents tropical spirit and exclusivity will certainly feel at home at Hotel Saint-Barth Isle de France, on the island of Saint-Barthélemy. An island of 25 square kilometres and home to numerous boutiques and restaurants, the emblem of French elegance with a tropical flavour. It is the latest acquisition by Cheval Blanc, joining the brand’s other two facilities, Cheval Blanc Randheli on the Maldives, and Cheval Blanc Courchevel in the French Alps. But here, where the sand

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EDITOR IN CHIEF Barbara Del Duca barbaradelduca@platinummedialab.com

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