Documento per le equipe della Rete Mondiale
Come
la spiritualità del Cuore di Gesù ispira e dinamizza la Rete Mondiale di Preghiera del Papa oggi?
Preambolo - La Rete Mondiale di Preghiera del Papa è stata istituita come opera pontificia da Papa Francesco nel 2018, e successivamente come entità giuridica canonica e vaticana. Nel luglio 2024, Francesco ha approvato gli Statuti definitivi. Essa è costituita da gruppi dell'Apostolato della Preghiera e del Movimento Eucaristico Giovanile (MEG). È affidata dal Santo Padre alla Compagnia di Gesù. La Rete Mondiale di Preghiera del Papa è presente in 92 paesi nel mondo, con strutture organizzative sai a livello nazionale che diocesano. Molte congregazioni religiose sono impegnate con il MEG, o hanno persino integrato l'Apostolato della Preghiera come parte del loro carisma (ad esempio: le Ancelle del Sacro Cuore di Caterina Volpicelli). La nostra Rete di Preghiera è prevalentemente parrocchiale e popolare, e la spiritualità del Cuore di Gesù ne è la fonte spirituale.
LA NOSTRA MISSIONE
Introduzione: Vangelo del paralitico
Vi ricordate il racconto di quell'uomo paralitico che alcune persone, con una barella, riuscirono, con molti sforzi, a far passare attraverso il tetto della casa dove si trovava Gesù, e a calarlo nel mezzo, davanti a Lui (Luca 5, 17-26) ? Vi ricordate cosa disse l'uomo paralitico alle persone affinché lo portassero davanti a Gesù? Prendiamoci un momento per ricordare questo racconto.
Gli ha chiesto di avvicinarlo a Gesù per ascoltarlo o essere guarito da Lui? Oppure ha gridato "Abbi pietà di me, Figlio di Davide"? Non ha detto nulla. Non ha chiesto nulla. In ogni caso, il racconto non dice nulla. Eppure, i Vangeli non ci dicono che era muto, ma "paralitico". Non poteva muoversi.
Il Vangelo di Luca ci dice: "ed ecco alcuni uomini, portando sopra un letto un paralitico", e l'evangelista Marco precisa: "un paralitico portato da quattro persone". Chi sono? Sono amici, conoscenti di lui? Non lo sappiamo. Ma probabilmente queste persone fanno lo sforzo di portarlo sulla barella davanti a Gesù, nonostante la folla e le difficoltà, scoprendo il tetto e facendolo scendere, perché pensano o credono che Gesù possa fare qualcosa per lui, forse anche guarirlo.
Perché vi ricordo questa storia? Perché è la nostra storia. È ciò che facciamo ogni giorno nella Rete Mondiale di Preghiera. Perché conosciamo Gesù, perché abbiamo fatto l'esperienza del suo amore, del suo perdono, di essere stati liberati, guariti e persino salvati da Lui, perché abbiamo sperimentato che incontrare Gesù trasforma la vita, la nostra vita, desideriamo anche che altri possano incontrarlo, in particolare tutti coloro che soffrono, che sono
nell'oscurità e nella desolazione, coloro che sono nella solitudine e hanno sete di tenerezza e amore.
È per questo che ogni giorno preghiamo, preghiamo per persone come quella persona paralitica, per persone che non ci chiedono nulla, che forse nemmeno conoscono Gesù, ma preghiamo per loro, perché la Chiesa, attraverso le intenzioni del Papa, le affida alla nostra preghiera.
Preghiamo con perseveranza, rendendoci disponibili attraverso la preghiera di offerta, e come quelle persone che portano la barella, portiamo nella nostra preghiera tanti uomini, donne, bambini e sfide dell'umanità! Con la nostra preghiera, li portiamo "nel mezzo, davanti a Gesù", al Cuore di Gesù, affinché Lui si avvicini alle loro sofferenze, li abbracci nella sua tenerezza, li guarisca e li salvi.
Questa è la missione di compassione che viviamo ogni giorno e che trova la sua fonte nel Cuore di Gesù. Con la nostra preghiera portiamo le sfide del mondo a Gesù, al suo cuore compassionevole.
Come la spiritualità del Cuore di Gesù ispira e dinamizza oggi la Rete Mondiale di Preghiera del Papa sarà spiegato in tre punti:
1. Il fondamento spirituale dell'Apostolato della Preghiera, diventato Rete Mondiale di Preghiera, è la spiritualità del Cuore di Gesù: La devozione al Cuore di Gesù, una fonte di acqua viva.
1.1 Una lunga storia
1.2 Il Santuario del Cuore di Gesù e l’Apostolato della Preghiera
1.3 L'Apostolato della Preghiera, l'Apostolato del Cuore di Gesù
2. Come l'Apostolato della Preghiera ha compreso, incarnato e promosso la spiritualità del Cuore di Gesù nel corso della sua storia: Vicini al Cuore di Gesù, disponibili alla sua missione.
2.1 Il contesto: il secolo delle missioni
2.2 La spiritualità del Cuore di Gesù, in una prospettiva apostolica
2.3 Un atteggiamento interiore di disponibilità per la missione
2.4 Una rete di cuori uniti al Cuore di Gesù
3. Come il rinnovamento di questa spiritualità oggi dinamizza la nostra missione, spingendoci verso una missione di compassione per l'umanità: Il Cammino del Cuore, una missione di compassione per il mondo.
3.1 Il nostro itinerario di formazione
3.2 I pilastri del Cammino del Cuore
3.3 Le sfide dell'umanità e della missione della Chiesa
4. Conclusioni
1. La devozione al Cuore di Gesù, una fonte di acqua viva
Storicamente, sotto l'impulso delle rivelazioni ricevute da Suor Margherita Maria Alacoque, i Gesuiti hanno svolto un ruolo chiave nella promozione di questa spiritualità, e l'Apostolato della Preghiera è stato incaricato di portare avanti questa missione. È per questo che il fondamento spirituale dell'Apostolato della Preghiera, diventato Rete Mondiale di Preghiera, è la spiritualità del Cuore di Gesù. “Chi ha sete venga a me e beva– dice il Signore. […] fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo seno” (Gv 7, 37-38).
1.1 Una lunga storia
La devozione1 al Cuore di Gesù ha una lunga storia. Si è adattata attraverso i secoli, inculturandosi secondo i contesti storici e culturali, e manifestandosi in varie forme e linguaggi. Pensiamo al «cuore trafitto di Gesù» nel Vangelo di San Giovanni, interpretato nella mistica medievale come la ferita che manifesta la profondità dell’amore di Dio. Attraverso questa spiritualità, il nostro Padre ci rivela in Gesù Cristo la profondità del mistero del Suo Amore
Permettetemi di presentarvi brevemente, poiché già li conoscete, i tre momenti più significativi.
Qui a Paray-le-Monial, nel XVII secolo, in un contesto di giansenismo e rigorismo morale, le rivelazioni di Cristo “mite e umile di cuore” (Mt 11, 28-29) a Santa Margherita Maria Alacoque hanno profondamente segnato questa devozione nella Chiesa cattolica, così come il culto del Sacro Cuore che ne è derivato.
L'Apostolato della Preghiera, nato più tardi in Francia nel XIX secolo, in pieno fervore missionario della Chiesa, si inserisce in questa devozione al Cuore di Gesù, interpretandola in una prospettiva apostolica.
Più recentemente, nel XX secolo, la Divina Misericordia, messa in luce da Santa Faustina Kowalska, si inserisce in questa continuità spirituale con la devozione al Cuore di Gesù, sottolineando, di fronte all'orrore delle guerre, l'amore misericordioso di Dio per l'umanità.
Lo Spirito Santo sembra aver suscitato, nel corso della storia, in vari modi, nuovi percorsi, anche attraverso diverse congregazioni religiose, per aiutare i cristiani a scoprire tutta la profondità, l’ampiezza e l'altezza della rivelazione dell'Amore di Dio in Gesù Cristo.
Prendiamo il tempo di considerare la relazione tra la devozione al Cuore di Gesù e la Divina Misericordia:
Ricordate i dieci lebbrosi che, secondo il Vangelo di Luca, incontrano Gesù e gridano: "Gesù maestro, abbi pietà di noi!" (Lc 17,13). Questi uomini, respinti da tutti, malati,
1 Per devozione al Cuore di Gesù, intendiamo pratiche specifiche, preghiere e gesti di venerazione che esprimono il nostro amore e rispetto per Gesù Cristo. Al contrario, la spiritualità del Cuore di Gesù riguarda il modo in cui questa devozione influenza profondamente la nostra vita quotidiana. Essa integra i valori essenziali di Gesù, come l'amore, la misericordia e la compassione, e trasforma il nostro modo di vedere il mondo e di agire come discepoli di Gesù. Così, la spiritualità include la devozione, ma ispira anche un cambiamento interiore e un nuovo modo di vivere.
disperati, gridano il nome di Gesù, «Iéshoua», che significa «Dio salva». Questo grido è anche una preghiera, che l'Oriente cristiano chiama «la preghiera di Gesù», e che va ripetuta indefinitamente: «Gesù maestro, abbi pietà di noi» o «Kyrie Eleison», affinché il nostro cuore sia riempito della Sua presenza. Gesù, di fronte al loro appello, seguendo in ciò la Legge di Mosè (Libro del Levitico), chiede loro di andare dai sacerdoti affinché possano constatare la loro guarigione. Immaginate questi poveri lebbrosi, mentre non sono ancora guariti, che si mettono in cammino, fidandosi unicamente della sua parola. Il racconto ci dice che lungo la strada furono purificati. Fanno l'esperienza della misericordia di Dio, della Divina Misericordia.
Uno di loro, vedendo che è guarito, invece di continuare il suo cammino e tornare a casa, torna indietro per prostrarsi profondamente ai piedi di Gesù e rendere gloria a Dio. Quest'uomo, questo straniero, che tutti respingono, che ha fatto l'esperienza della misericordia di Dio, ha riconosciuto la fonte di questa misericordia, il Cuore di Gesù. Tutti sono stati guariti, ma solo lui, che ha riconosciuto la fonte nel Cuore di Gesù ed è venuto a prostrarsi e rendere grazie a Dio, è salvato: «Alzati! Va'! La tua fede ti ha salvato» (Lc 17, 19).
Questo racconto, alla luce del Vangelo, ci parla della complementarità tra la devozione al Cuore di Gesù e la Divina Misericordia. Sono modi diversi di parlare della stessa fonte: l'altezza, l’ampiezza, la profondità dell'Amore di Dio manifestato in Gesù Cristo.
Nel corso della storia, ci sono state diverse inculturazioni di questa devozione, sotto varie forme e linguaggi, attraverso i quali il Padre ci rivela in Gesù la profondità del mistero del Suo Amore. L'Apostolato della Preghiera è una di queste.
Il Magistero della Chiesa sottolinea anche l'importanza della spiritualità del Cuore di Gesù. Ciò si riflette nelle encicliche sul Sacro Cuore, come quella di Papa Pio XII nel 1956, «Haurietes aquas», e «Dives in Misericordia» di San Giovanni Paolo II. Inoltre, Papa Francesco ha istituito un Giubileo della Misericordia, affermando che «il cuore di Cristo è il centro della misericordia». È naturale che ci siano nuovi linguaggi, nuovi modi di parlare dello stesso mistero dell'Amore, poiché il Signore continua ad agire oggi come ieri, aprendo nuovi cammini per risvegliare i nostri cuori e comunicare questa buona notizia a coloro che hanno occhi per vedere, orecchie per udire e un cuore per sentire
Il Papa ha recentemente pubblicato una lettera enciclica in occasione del Giubileo del Cuore di Gesù, che celebra il 350º anniversario della manifestazione del Cuore di Gesù a Santa Margherita Maria Alacoque nel 1673, all'origine della festa del Sacro Cuore
Il Giubileo del Cuore di Gesù si concluderà il 27 giugno 2025. Durante l'apertura del Giubileo del Cuore di Gesù, il 27 dicembre 2023, il Santuario di Paray-le-Monial ha aderito alla Rete Mondiale di Preghiera del Papa.
Non è sorprendente, visto che la missione della Rete Mondiale di Preghiera del Papa, conosciuta come Apostolato della Preghiera, ha legami privilegiati con Paray-le-Monial, il Santuario del Cuore di Gesù.
1.2
Il Santuario del Cuore di Gesù e
l’Apostolato della Preghiera
Versione breve:
Non solo è stato con l'aiuto di san Claudio La Colombière, gesuita, che santa Margherita Maria Alacoque ha fatto conoscere la profondità della misericordia del Cuore di Gesù, ma inoltre, durante la sua ultima visione (nel 1688), riconosciuta dalla Chiesa, il Signore ha affidato alle Suore della Visitazione e ai Padri della Compagnia di Gesù il compito di trasmettere a tutti l'esperienza e la comprensione del mistero del Sacro Cuore.
Duecento anni dopo, la Compagnia di Gesù ha ufficialmente accettato questa «missione piacevole» (munus suavissimum), con il decreto 46 della 23ª Congregazione generale (1883) e l'ha poi affidata, con il decreto 21 della 26ª Congregazione (1915), all'Apostolato della Preghiera, oggi Rete Mondiale di Preghiera del Papa. Il P. Peter-Hans Kolvenbach SJ, che è stato Superiore Generale della Compagnia di Gesù, lo afferma chiaramente: «È nel 1915 che la 26ª Congregazione Generale volle legare solennemente la promozione della devozione al Cuore di Gesù all'Apostolato della Preghiera». L'Apostolato della Preghiera è il mezzo privilegiato che la Compagnia di Gesù ha scelto per compiere questa missione Ricordo questo perché quest'opera, oggi un'Opera Pontificia, conosciuta come Rete Mondiale di Preghiera, è stata affidata dal Papa alla Compagnia di Gesù.
Versione completa:
La Rete Mondiale di Preghiera del Papa, conosciuta come Apostolato della Preghiera, intrattiene legami privilegiati con Paray-le-Monial, il Santuario del Cuore di Gesù. Ciò si spiega in parte con il fatto che l'Apostolato della Preghiera è stato fondato dai Gesuiti nel 1844, ed è grazie all'aiuto di san Claudio La Colombière, anch'egli gesuita, che santa Margherita Maria Alacoque ha potuto far conoscere la profondità della misericordia del Cuore di Gesù. Inoltre, come sapete, durante la sua ultima visione nel 1688, riconosciuta dalla Chiesa, il Signore ha affidato alle Suore della Visitazione e ai Padri della Compagnia di Gesù la missione di trasmettere a tutti l'esperienza e la comprensione del mistero del Sacro Cuore.
Il 2 luglio 1688, nella festa della Visitazione, il Signore si manifesta un'ultima volta a Margherita Maria: «La Santa Vergine era da un lato e san Francesco di Sales dall'altro, con il santo Padre La Colombière. Rivolgendosi al buon Padre La Colombière, questa madre di bontà gli disse: "Per te, fedele servitore del mio divin Figlio, hai grande parte in questo prezioso tesoro; se è dato alle figlie della Visitazione di conoscerlo e distribuirlo agli altri, è riservato ai Padri della vostra Compagnia di mostrarne e farne conoscere l'utilità e il valore affinché se ne approfitti, ricevendolo con il rispetto e la riconoscenza dovuti a un così grande beneficio"».
Duecento anni dopo, nel 1883, la Compagnia di Gesù ha ufficialmente accettato questa «missione piacevole» (munus suavissimum), con il decreto 46 della 23ª Congregazione generale: «Dichiariamo che la Compagnia di Gesù accetta e riceve con uno spirito traboccante di gioia e gratitudine il dolcissimo incarico (munus suavissimum) che le è stato affidato dal nostro Signore Gesù Cristo di praticare, promuovere e propagare la devozione al suo divinissimo Cuore». Per portare a termine questa missione, l'ha affidata nel 1915, durante la 26ª Congregazione (decreto 21), all'Apostolato della Preghiera.
I Padri della XXVI Congregazione Generale, ricordando la dichiarazione solenne della XXIII Congregazione, dove si era devotamente professato che «la Compagnia di Gesù, con il massimo piacere e la più profonda gratitudine, accetta e assume il compito molto gradito che le è stato affidato dal nostro Signore Gesù Cristo di praticare, sviluppare e diffondere la devozione al suo Divino Cuore, e sapendo per esperienza che l'Apostolato della Preghiera è un ottimo mezzo per far progredire questa devozione, hanno ratificato ancora una volta, alla soglia del centenario della restaurazione della Compagnia, il grande zelo della Compagnia per tutto ciò che riguarda il Sacro Cuore di Gesù, ed hanno espresso il fervente desiderio che tutti i Nostri, in particolare i Superiori, considerino che è loro personalmente e fortemente raccomandato di sviluppare e diffondere questa pia Associazione del Sacro Cuore con tutti i mezzi a loro disposizione».
1.3 L'Apostolato della Preghiera, l'Apostolato del Cuore di Gesù
A partire dalla fine del XX secolo, la Compagnia di Gesù ha avviato un rinnovamento della spiritualità del Cuore di Gesù, cercando di rifondare l'Apostolato della Preghiera.
Successivamente, il 9 giugno 1972, il P. Pedro Arrupe SJ, Superiore Generale della Compagnia di Gesù (1907-1991), cento anni dopo il P. Beckx SJ, ha consacrato la Compagnia al Cuore di Cristo. In una lettera inviata a tutti i Gesuiti, egli afferma:
«Superando gli ostacoli di ordine psicologico che le forme esteriori di una devozione possono presentare, il gesuita deve trovare negli Esercizi di sant'Ignazio gli elementi necessari per ridonare vitalità alla devozione al Cuore di Cristo con una spiritualità cristocentrica solida e virile. Gli Esercizi, con il loro cristocentrismo integrale che culmina nel dono totale, ci preparano a "sentire" nell'amore del Cuore di Cristo il punto di unificazione di tutto il Vangelo. La vita del gesuita si trova perfettamente unificata nella risposta all'appello del Re eterno e nel Suscipe della "contemplazione per ottenere l'amore", che è il coronamento degli Esercizi. Vivere questa risposta e questa offerta sarà per ciascuno di noi e per tutta la Compagnia la vera vita di consacrazione al Cuore di Cristo, alla maniera ignaziana.
Proprio da questo sforzo di vivere intensamente lo spirito degli Esercizi è nato, come un'esigenza apostolica ineluttabile, l'impegno a vivere e a offrire la preghiera e il lavoro personale in unione con il Cuore di Cristo e a realizzare così un'esistenza intimamente incentrata sul Cristo e sulla Chiesa. L'Apostolato della Preghiera ha vivificato e continua a vivificare in questo modo l'orientamento sacerdotale di tante esistenze cristiane, facendole culminate nell'offerta eucaristica di Cristo e nella consacrazione del mondo a Dio (LG 34). Il mezzo dell'Apostolato della Preghiera, che ha tanto aiutato il popolo di Dio, può oggi, convenientemente rinnovato e adattato, rendere un nuovo e più grande servizio in questo periodo, in cui si sente così vivamente la necessita di creare gruppi apostolici di preghiera e di serio impegno spirituale”»
Perdonatemi la lunghezza della citazione, ma ciò che dice Pedro Arrupe SJ permette di comprendere bene come egli concepiva la missione dell'Apostolato della Preghiera, legato alla spiritualità del Cuore di Gesù, e il suo rinnovamento.
Il Papa Giovanni Paolo II, nel 1986, conferma a sua volta la Compagnia di Gesù nella missione che ha ricevuto dallo stesso Cristo per diffondere la devozione al suo divino Cuore, così come nel mezzo privilegiato che ha scelto per compiere questa missione, cioè l'Apostolato della Preghiera.
«Per questi motivi, desidero vivamente che proseguiate con una azione perseverante la diffusione del vero culto del cuore di Cristo, e che siate sempre pronti a offrire un contributo efficace ai miei fratelli nell’episcopato al fine di promuovere ovunque questo culto preoccupandovi di trovare i mezzi più adeguati per presentarlo e per praticarlo, affinché l’uomo di oggi, con la propria mentalità e sensibilità, vi scopra la vera risposta ai suoi interrogativi e alle sue attese.
Come l’anno scorso, in occasione del congresso dell’Apostolato della Preghiera, vi avevo affidato particolarmente quest’Opera strettamente legata alla devozione al Sacro Cuore, anche oggi nel corso del mio pellegrinaggio a Paray-le-Monial, vi chiedo di compiere tutti gli sforzi possibili per adempiere sempre meglio alla missione che Cristo stesso vi ha affidato; la diffusione del culto del suo cuore divino»
I Superiori Generali della Compagnia di Gesù hanno risposto a questo appello impegnandosi nel tempo. Innanzitutto, il P. Peter-Hans Kolvenbach SJ (1983-2008) stesso, di cui testimonia un libro che raccoglie alcuni dei suoi discorsi e omelie sul Cuore di Cristo: «Una missione piacevole» (1988). Questi ha sottolineato che la Compagnia di Gesù, dal 1915, ha voluto «legare solennemente la promozione della devozione al Cuore di Gesù all'Apostolato della Preghiera» (p. 37). Durante il suo mandato come superiore generale, ha cercato di rinnovare l'Apostolato della Preghiera.
In seguito, il P. Adolfo Nicolás SJ, Superiore Generale dal 2008 al 2016, che ha promosso la ricreazione dell'Apostolato della Preghiera e, di conseguenza, l'aggiornamento del suo fondamento spirituale, la devozione al Cuore di Cristo
Infine, il P. Arturo Sosa, S.J., attuale Superiore Generale della Compagnia di Gesù, che, come i suoi predecessori, sostiene quest'opera, ha rinnovato la consacrazione della Compagnia al Cuore di Gesù il 31 luglio 2022, festa di san Ignazio.
Non è quindi sorprendente che l'Apostolato della Preghiera, oggi conosciuto come Rete Mondiale di Preghiera del Papa, Opera Pontificia affidata alla Compagnia di Gesù, abbia per fondamento spirituale la spiritualità del Cuore di Gesù.
Ciò che vedremo ora è come l'Apostolato della Preghiera ha interpretato, incarnato e promosso la devozione al Cuore di Gesù, e poi vedremo come oggi propone questa spiritualità. Come ho detto, l'Apostolato della Preghiera è una delle inculturazioni di questa spiritualità, pertanto dobbiamo essere particolarmente attenti al contesto storico nel quale è nato questo apostolato
2. Vicini al Cuore di Gesù, disponibili alla sua missione
2.1 Il contesto: il secolo delle missioni
È in questo quadro che è nato l'Apostolato della Preghiera, e per questo, nel corso dei suoi 180 anni, questo servizio ecclesiale ha approfondito la devozione al Cuore di Gesù, che è il suo fondamento spirituale.
L'Apostolato della Preghiera affonda le sue radici nell'intuizione di un gesuita francese, il P. François-Xavier Gautrelet. È il 3 dicembre 1844, giorno della festa di san Francesco Saverio, che questa storia inizia veramente.
Nel contesto effervescente del XIX secolo, epoca delle grandi missioni, il P. Gautrelet si trova di fronte a una sfida particolare. Nella casa di formazione di Vals-près-le-Puy, osserva i giovani gesuiti in formazione, entusiasti dei racconti dei loro confratelli missionari tornati da terre lontane, in particolare da Madurai, nel sud dell'India. Questo entusiasmo, sebbene lodevole, minaccia di distogliere questi giovani dai loro studi immediati.
È allora che ha un'ispirazione che cambierà la loro vita spirituale. Egli dice loro:
«Siate già missionari attraverso la vostra preghiera, attraverso l'offerta della vostra vita quotidiana. La vostra missione si trova qui, nei vostri studi e nelle cose semplici di ogni giorno. Compiendola in disponibilità alla volontà di Dio, siete già degli apostoli che aiutano tutta la Chiesa. Pregate per gli uomini che incontrerete domani».
Questa proposta semplice ma profonda risuona immediatamente con il desiderio di questi giovani gesuiti che desiderano partire per annunciare il Vangelo agli estremi confini del mondo. Essa offre loro un modo concreto di partecipare fin da subito alla missione di Cristo, mentre proseguono la loro formazione, approfondendo in loro la disponibilità. Questa intuizione spirituale non si limita alle mura del seminario; essa trova eco presso numerosi laici, desiderosi anch'essi di contribuire all'ardore missionario dell'epoca
Cinque anni dopo, nel 1849, il P. Gautrelet formalizza questa intuizione fondando ufficialmente l'Apostolato della Preghiera a Tolosa. Questa iniziativa si inserisce in un contesto più ampio di rinnovamento spirituale in Francia, contrassegnato da un notevole sviluppo della devozione al Sacro Cuore di Gesù.
Con l'arrivo del P. Henri Ramière SJ (1821-1884), che era stato studente del P. Gautrelet e che diventa il suo successore alla direzione dell'Apostolato della Preghiera, l'opera si sviluppa in modo significativo. Ramière, teologo brillante e scrittore prolifero, svolgerà un ruolo cruciale nell'approfondimento e nella sistematizzazione del legame tra l'Apostolato della Preghiera e la devozione al Cuore di Gesù.
2.2 La spiritualità del Cuore di Gesù, in una prospettiva apostolica
Nel 1861, il P. Henri Ramière SJ lancia la pubblicazione del «Messaggero del Cuore di Gesù», una rivista che si diffonderà rapidamente in tutto il mondo, toccando una rete di oltre 13 milioni di membri. Egli articola chiaramente la missione dell'Apostolato della Preghiera alla devozione al Cuore di Gesù, in una prospettiva decisamente missionaria. Il suo approccio trasforma una devozione personale in un vero e proprio apostolato, toccando milioni di persone.
Come emerge dal suo primo libro, il P. Ramière ha dovuto usare tutta la sua intelligenza spirituale e il suo dono di scrittura per convincere i membri dell'Apostolato della Preghiera che la loro esperienza si radicava nella spiritualità del Cuore di Gesù. Infatti, la devozione al Sacro Cuore era già molto diffusa tra i cattolici francesi nel XIX secolo. Tuttavia, essa era spesso associata a numerose Confraternite con pratiche e requisiti che potevano creare difficoltà ai membri dell'Apostolato della Preghiera. Il P. Ramière, pur distaccandosi da alcune di queste pratiche tradizionali, è riuscito a rinnovare questa spiritualità mostrando come l'Apostolato della Preghiera si inserisse nella devozione al Cuore di Gesù in modo più accessibile e universale.
Oggi può essere considerato il secondo fondatore dell'Apostolato della Preghiera, avendogli infuso un nuovo dinamismo e interpretando la spiritualità del Cuore di Gesù alla luce degli Esercizi Spirituali di san Ignazio di Loyola
L’Apostolato della Preghiera stesso è segnato fin dai suoi inizi dagli Esercizi Spirituali di San Ignazio, poiché François-Xavier Gautrelet SJ era un formatore gesuita. La preghiera di offerta, per esempio, elemento centrale dell'Apostolato della Preghiera fin dai suoi esordi, si ispira alla dinamica apostolica proposta dalla meditazione dell'appello del «Re eterno» negli Esercizi Spirituali di san Ignazio («Eccomi, Signore» - Esercizi n°91), che conduce all'offerta personale («Prendi, o Signore, e accetta…» Esercizi n°234).
Il P. Henri Ramière SJ andrà a iscrivere formalmente l’Apostolato della Preghiera, con un approccio cristologico e spirituale chiaro, nella dinamica del Cuore di Gesù. Approfondisce l’intuizione dei primordi. La preghiera di offerta non è quindi solo legata all'offerta degli studi, del lavoro e delle attività, ma è connessa a un'intenzione di preghiera per la missione della Chiesa, una preghiera di intercessione unita al Cuore di Gesù.
Inoltre, nella pubblicazione del Messaggero del Cuore di Gesù, inizia a invitare a pregare per le intenzioni del Cuore di Gesù. Un cambiamento significativo avviene nel 1879, quando le intenzioni di preghiera vengono formulate ogni mese dal Papa (Leone XIII) e affidate all'Apostolato della Preghiera. Ramière dimostra allora che questa preghiera è apostolica e aperta al mondo, e che attraverso la preghiera di offerta, i fedeli si uniscono al Cuore di Gesù al servizio della sua missione.
Quando il P. Henri Ramière SJ parla del «regno sociale di Cristo», si riferisce all'idea che la preghiera e l'azione dei credenti devono contribuire a incarnare i valori cristiani in tutte le sfere della società. È ben più di una semplice pietà individuale; significa impegnarsi, nel nome della fede in Gesù Cristo, nelle sfide concrete del nostro mondo: giustizia sociale, solidarietà, pace, rispetto della dignità umana.
È una vera e propria collaborazione al Regno di Cristo quella che propone, cercando di unire i cattolici di tutto il mondo in una preghiera apostolica affinché «il suo Regno venga!». Questa visione è presentata nel suo libro sull'Apostolato della Preghiera nel 1861, dove descrive una rete di intercessione al servizio della missione della Chiesa
Iscrivendo chiaramente l'offerta quotidiana in una prospettiva apostolica, Ramière crea simultaneamente una rete di preghiera unita al Cuore di Gesù.
2.3 Un atteggiamento interiore di disponibilità per la missione
Nel momento in cui il P. Henri Ramière SJ iscrive chiaramente l’offerta quotidiana, unita al Cuore di Cristo, in una prospettiva apostolica, mostra che non è solo la preghiera a essere apostolica o missionaria, ma tutta la nostra vita. Ciò che egli chiama «preghiera e zelo» (che significa attenzione, diligenza, impegno), noi lo chiamiamo oggi «preghiera e azione», perché la vera preghiera ci prepara all’azione, ci apre agli altri e al mondo. Attraverso la preghiera di offerta, ci rendiamo disponibili alla missione di Cristo È per questo che, quando abbiamo messo per iscritto il frutto di quattro anni di consultazioni a livello mondiale e di discernimento per la ricreazione dell’Apostolato della Preghiera, abbiamo intitolato il documento: "Un cammino con Gesù, in disponibilità apostolica" (2014). Infatti, la preghiera di offerta quotidiana, unita a un'intenzione di preghiera, ci conduce a quest'atteggiamento interiore di disponibilità per la missione.
Una parentesi. Ho menzionato il processo di ricreazione dell’Apostolato della Preghiera, avviato nel 2009, e rifondato come Rete Mondiale di Preghiera del Papa. Permettetemi di condividere un aneddoto. Quando il P. Adolfo Nicolás SJ ha chiesto di avviare questa ricreazione, abbiamo intrapreso un'analisi di questo servizio ecclesiale in tutto il mondo, cercando di percepirne il cuore.
Ovviamente, la spiritualità del Cuore di Gesù ne è il fondamento spirituale. Per molti anni, molti venivano a attingere a questo pozzo per rifornirsi della sua acqua viva e fresca, come quella «sorgente d'acqua che zampilla per la vita eterna» di cui parla Gesù alla Samaritana presso il pozzo di Giacobbe (Vangelo secondo san Giovanni, cap. 4, 1-
30). Tuttavia, abbiamo notato che dopo tanti anni, in molti luoghi, il pozzo era diventato difficilmente accessibile per la maggior parte. Era come nascosto in mezzo a una foresta fitta, invaso da arbusti e sentieri tortuosi, di cui solo alcuni fedeli conoscevano il cammino. Mantenevano accesa la lampada, ma per la maggior parte, il percorso era indecifrabile, il linguaggio incomprensibile, il tesoro invisibile.
Molti di voi fanno parte di questi fedeli, che, con la lampada accesa, conoscono da tempo il cammino. Con la ricreazione dell’Apostolato della Preghiera, abbiamo desiderato, aiutati dallo Spirito del Signore, aprire cammini, tracciare segni, posizionare indicazioni, fornire bussole, affinché ognuno possa trovare facilmente il pozzo d'acqua viva, la sorgente del Cuore di Gesù, così come la tradizione dell’Apostolato della Preghiera ce l’ha trasmessa.
La preghiera di offerta quotidiana ci apre a un atteggiamento di disponibilità interiore alla missione, che si traduce in apertura di cuore e docilità allo Spirito del Signore. Essa trae origine da un profondo amore personale per Gesù Cristo, che si inscrive nella dinamica del Cuore di Gesù.
2.4 Una rete di cuori uniti al Cuore di Gesù
Il P. Ramière sintetizza l'Apostolato della Preghiera in tre caratteristiche: «la preghiera, come mezzo di azione universale»; «l'associazione, come condizione necessaria all'efficacia della preghiera»; «l'unione al Cuore di Gesù, come fonte di vita dell'associazione». Dire, come lui, che l'Apostolato della Preghiera è la «Santa Lega dei cuori cristiani uniti al Cuore di Gesù» equivale a utilizzare l'espressione attuale «Una rete di cuori uniti al Cuore di Gesù».
In molte parrocchie del mondo intero, le nostre bandiere mostrano da un lato «Apostolato della Preghiera» e dall'altro «Lega del Cuore di Gesù». Così è stato a lungo designato questo apostolato, come testimonia il biglietto di ammissione firmato all'età di 12 anni (1885) da Thérèse Martin, futura santa Thérèse di Lisieux, che ha imparato a pregare nell'Apostolato della Preghiera con i suoi genitori, che ne erano anch'essi membri.
Questa rete di cuori è diventata oggi la Rete Mondiale di Preghiera del Papa, alla quale il Santo Padre affida le sue intenzioni di preghiera, che ci fanno conoscere le sfide dell'umanità e della missione della Chiesa. Sfide che sono il frutto del suo discernimento orante di portata universale e incarnano le intenzioni del Cuore di Gesù. La preghiera di offerta è orientata dall'intenzione di preghiera mensile del Papa, dove ci invita a impegnarci attraverso la preghiera e l'azione. Far parte di questa rete di preghiera ci conduce a renderci disponibili alla missione di compassione di Cristo per il mondo.
Abbiamo visto come l'Apostolato della Preghiera ha compreso, incarnato e promosso la spiritualità del Cuore di Gesù nel corso della sua storia. Ora vedremo come, nel corso degli ultimi quindici anni (2010-2024), abbiamo rinnovato questa spiritualità, presentando il tesoro spirituale dell'Apostolato della Preghiera alla luce degli Esercizi Spirituali, in un itinerario che abbiamo chiamato Il Cammino del Cuore.
3. Il Cammino del Cuore, una missione di compassione per il mondo
Nessuno è convinto che Cristo sia una buona notizia attraverso discorsi, trattati o documenti. Quando qualcuno lo incontra personalmente, tutto cambia. Ci sono esperienze che trasformano la nostra vita. Il Cammino del Cuore è una di queste.
Il Cammino del Cuore attualizza la devozione al Cuore di Cristo in una prospettiva apostolica e presenta in modo coerente il tesoro dell'Apostolato della Preghiera alla luce degli Esercizi Spirituali di san Ignazio di Loyola. Questo cammino mira a condurre il nostro cuore verso il Cuore di Gesù, per armonizzarsi con Lui e rendersi disponibile alla sua missione di compassione per il mondo.
Vi racconto un'esperienza personale. Quando il mio Provinciale mi ha chiesto nel 2007 di rifondare l'Apostolato della Preghiera in Francia, che era praticamente scomparso, mi ha detto che questa missione riguardava le intenzioni di preghiera del Papa e la devozione al Cuore di Gesù. Poi, mi ha consigliato di fare affidamento sulla mia esperienza degli Esercizi Spirituali di Sant'Ignazio. All'inizio, è stato uno shock, perché, a quel tempo, avevo un'immagine negativa di tutto ciò che era legato al Sacro Cuore, alle sue immagini sulpiciane e al linguaggio di un altro secolo che non mi parlava. Non avevo alcuna voglia di occuparmi di questa missione. Ma ho scoperto che l'esperienza degli Esercizi Spirituali che avevo appena vissuto durante 30 giorni di preghiera e silenzio mi aveva fatto scoprire tutta l'altezza, la profondità e l’ampiezza dell'Amore di Dio manifestato in Gesù Cristo. Ero cresciuto in una conoscenza interiore di Cristo, con un grande desiderio di amarlo e seguirlo di più, e di giungere all'Amore (Ad Amorem) in comunione con tutta la Creazione, come ci invita a fare Sant'Ignazio. Mi sono allora reso conto che questa esperienza, anche se Sant'Ignazio non usava il vocabolario del Cuore di Gesù, corrispondeva a quel tesoro spirituale che si era espresso nella storia della Chiesa in molteplici modi. Questo mi ha aiutato a non attaccarmi alla forma, ai linguaggi, alle pratiche, che possono cambiare, ma all'essenziale, al Cuore di Gesù, che è fedele e non cambia. Quando sono diventato direttore internazionale, ho sempre tenuto a mente questa esperienza, affinché, con le diverse equipe nel mondo, potessimo trovare linguaggi e percorsi che raggiungessero le nuove generazioni oggi, in base alle varie culture, perché il tesoro spirituale dell'Apostolato della Preghiera fosse conosciuto.
Viaggiando in più di 70 paesi, ho scoperto uomini e donne generosi, fedeli al Cuore di Gesù, che, invisibili agli occhi del mondo, continuano giorno e notte, nella preghiera, a tenere accesa la lampada fino a quando non verrà il «Regno di Cristo», come chiediamo nel Padre Nostro. Che sia nel Nordest del Brasile, in Messico tra gli indigeni, o nel Nord Kivu, nell'Est del Congo, o in Mozambico, a Madagascar, nelle Filippine, e in tanti altri luoghi, ho incontrato gruppi dell'Apostolato della Preghiera che pregavano con tutto il cuore per le intenzioni di preghiera del Papa, uniti al Cuore di Gesù. In questi luoghi, dove spesso avevano solo i loro cuori e le loro mani per pregare, il Signore risorto si è reso presente in modo evidente. Questa luce ci ha sostenuti e ispirati affinché questo tesoro spirituale potesse raggiungere anche i più giovani, in particolare il MEG. Questo tesoro è ciò che presentiamo oggi nell'ambito di un
itinerario spirituale chiamato Il Cammino del Cuore. Il Cammino del Cuore ci avvicina al Cuore di Cristo, rendendoci disponibili alla sua missione, una missione di compassione per il mondo.
3.1 Il nostro itinerario di formazione
La spiritualità del Cuore di Gesù è il fondamento spirituale della nostra missione, Il Cammino del Cuore è il nostro modo specifico di viverla, ed è per questo che rappresenta il nostro itinerario di formazione. Invita in nove fasi, che corrispondono ai nove primi venerdì del mese, a rendersi disponibili alla missione della Chiesa, una missione di compassione per il mondo. Nove mesi, perché si tratta di una nascita, il più vicino possibile al Cuore di Gesù, per nascere alla vita dello Spirito.
Il Cammino del Cuore aiuta a percepire le sfide del mondo con gli occhi di Gesù Cristo, affinché ci si possa mobilitare ogni mese, nella docilità allo Spirito Santo, attraverso la preghiera e il servizio. Uniti al Cuore di Cristo, percepiamo le sue gioie e le sue sofferenze per il mondo. Il Cammino del Cuore ci conduce così a impegnarci con Lui, il più vicino possibile al suo Cuore, per le sfide dell'umanità e della missione della Chiesa, che le intenzioni di preghiera del Papa formulano ogni mese. Ci trasforma ogni giorno di più come apostoli della preghiera, per uscire dalla globalizzazione dell'indifferenza, ampliando il nostro cuore a una missione di compassione per il mondo.
Questo programma di formazione orienta la nostra missione. È il frutto di un decennio di lavoro in équipe internazionale, di maturazione nella preghiera e di esperienze varie nel contesto di ritiri spirituali. Le 9 fasi del Cammino del Cuore, che chiamiamo "passi", poiché è un cammino da percorrere, si inseriscono nel processo di disponibilità alla missione proposto da Papa Francesco nell'enciclica Evangelii Gaudium, «La gioia del Vangelo». Ognuna delle 9 fasi del Cammino del Cuore è costituita da 9 elementi distinti: una Bussola per orientare il passo, un Quadro di riferimento, una dinamica interna, una prospettiva biblica, una prospettiva di fede, una prospettiva spirituale, parole del Papa, una prospettiva di preghiera e, infine, un Esercizio. Undici libri sono stati pubblicati in diverse lingue. Sebbene questi libri possano essere letti e meditati, sono soprattutto “scatole degli attrezzi” per gli accompagnatori spirituali che propongono Il Cammino del Cuore. Questa iniziativa è prima di tutto un'esperienza spirituale che si vive personalmente e con altri nel contesto di un ritiro spirituale.
Ci sono molti modi per presentare Il Cammino del Cuore; tuttavia, quando ci rendiamo attenti al processo spirituale personale di ciascuno, seguendo la pedagogia che proponiamo tra i vari "passi" di questo cammino, scopriamo che questo itinerario trasforma veramente le persone, indipendentemente dai paesi del mondo, dalle culture o dai contesti ecclesiali. Non è sorprendente, vista la coerenza del suo contenuto e il fatto che sia un adattamento degli Esercizi Spirituali di Sant'Ignazio. Non solo predispone a un'esperienza personale di incontro con Cristo e a una missione di compassione per il mondo, ma offre anche un nuovo approccio catechetico e, attraverso la sua pedagogia, un modo di vivere e celebrare in Chiesa. È infatti caratterizzato da un'ecclesiologia sinodale, al servizio di una missione comune, come invita
chiaramente l'intenzione di preghiera di questo mese di ottobre: «Preghiamo perché la Chiesa continui a sostenere in ogni modo uno stile di vita sinodale, nel segno della corresponsabilità, promuovendo la partecipazione, la comunione e la missione condivisa tra sacerdoti, religiosi e laici».
Gli Statuti del Rete Mondiale di Preghiera del Papa ce lo ricordano (Art. 4). Attraverso Il Cammino del Cuore, «la vocazione missionaria del battezzato, permettendogli di collaborare nella sua vita quotidiana, con la missione che il Padre ha affidato al suo Figlio (…)». «Il Cammino del Cuore, è un processo spirituale strutturato pedagogicamente per identificarsi con il pensiero, il volere e i progetti di Gesù. In questo modo, la persona battezzata si propone di accogliere e servire il Regno di Dio, motivata dalla compassione nello stile del Figlio di Dio. Questo percorso lo rende disponibile alla missione della Chiesa» (Art. 5)
Papa Francesco, istituendo l’Apostolato della Preghiera come Rete Mondiale di Preghiera, in quanto opera pontificia, ha confermato e approfondito la sua missione fondamentale. In occasione del 175° anniversario dell’opera, ha messo in luce una dimensione essenziale del suo fondamento spirituale: la compassione per il mondo.
Nel giugno 2019, Papa Francesco ha dichiarato: «In questo giorno della solennità del Sacro Cuore di Gesù, ricordare il fondamento della nostra missione. Si tratta di una missione di compassione per il mondo, potremmo dire un “cammino del cuore”, cioè un itinerario orante che trasforma la vita delle persone. Il Cuore di Cristo è talmente grande che desidera accoglierci tutti nella rivoluzione della tenerezza. La vicinanza al Cuore del Signore sollecita il nostro cuore ad avvicinarsi con amore al fratello, e aiuta a entrare in questa compassione per il mondo. Siamo chiamati ad essere testimoni e messaggeri della misericordia di Dio, per offrire al mondo una prospettiva di luce dove sono le tenebre, di speranza dove regna la disperazione, di salvezza dove abbonda il peccato. Entrare in preghiera è entrare con il mio cuore nel cuore di Gesù, fare una strada dentro il cuore di Gesù, quello che Gesù sente, i sentimenti di compassione di Gesù e anche fare un viaggio dentro il mio cuore per cambiare il mio cuore in questo rapporto con il cuore di Gesù».
È opportuno ricordare qui la lettera enciclica «Dilexit nos» («Ci ha amati», Rm 8,37), pubblicata da Papa Francesco nell'ottobre 2024, che propone una riflessione sull'amore umano e divino del Cuore di Gesù Cristo. Essa offre una lettura teologica, biblica e mistica della spiritualità del Cuore di Gesù, inserendosi naturalmente nella visione pastorale di Papa Francesco. Questa enciclica mira a rinnovare la comprensione e l'interpretazione della devozione al Cuore di Gesù per il nostro tempo. I criteri di discernimento e di interpretazione che presenta sono stati applicati negli ultimi anni al rinnovamento della spiritualità del Cuore di Gesù nella Rete di Preghiera del Papa. Questo rinnovamento si ispira alla dinamica apostolica introdotta all'inizio dell'Apostolato della Preghiera dal P. Henri Ramière SJ, e illuminata dagli Esercizi Spirituali di Sant'Ignazio.
Un giorno, Papa Francesco ha detto che la spiritualità del Cuore di Gesù era un antidoto all’agnosticismo e al pelagianismo, due tentazioni del nostro tempo, di cui parla in Gaudete
et Exsultate. Da un lato, di fronte al pelagianismo, essa sottolinea la gratuità dell'amore di Dio e la nostra dipendenza dalla sua misericordia, ricordandoci che la nostra salvezza è un dono, non un merito. Il Cuore di Gesù è la fonte di questa grazia, un invito a renderci docili allo Spirito del Signore piuttosto che contare sulle nostre forze. D'altro canto, di fronte all’agnosticismo, ci ricorda l'amore incarnato di Dio in Gesù Cristo, evitando così una comprensione puramente intellettuale della fede. Inoltre, questa spiritualità ci insegna che la conoscenza dell'amore di Dio passa attraverso il cuore, attraverso l'esperienza e la relazione, piuttosto che attraverso una pura speculazione intellettuale.
Più siamo vicini al Cuore di Gesù, più percepiamo le sue gioie e le sue sofferenze per gli uomini, le donne e i bambini di questo mondo; e riconosciamo la sua presenza oggi come ieri, all'opera nel mondo. Più siamo vicini al Cuore di Gesù, meno siamo indifferenti a ciò che ci circonda, ma desiderosi di impegnarci con Gesù Cristo al cuore del mondo, al servizio della sua missione di compassione.
3.2 I pilastri del Cammino del Cuore
Il Cammino del Cuore ci conduce al Cuore di Gesù, a conoscerlo intimamente, e per questo si basa su due pilastri: la preghiera alla luce del Vangelo e la rilettura spirituale.
Ascoltare il Signore, dimorare nella sua Parola (Giovanni 15), è il fondamento del Cammino del Cuore. Come posso conoscere il cuore del Signore se non mi siedo ai suoi piedi per ascoltarlo? (Luca 10,38-42). Lungo i nove passi del Cammino del Cuore, sono invitato a diventare amico di Gesù, ad ascoltarlo, a guardarlo agire, a stare con lui durante il giorno e a vegliare presso di lui durante la notte, fino a conoscere il suo cuore e a decidere per Lui. Solo il Vangelo ci rivela chi è Gesù Cristo. Il Vangelo è il Cuore di Gesù
Il Cammino del Cuore aiuta a percepire le sfide dell'umanità e della missione della Chiesa con gli occhi di Gesù Cristo, affinché ci mobilitiamo ogni mese, nella docilità allo Spirito Santo, attraverso la preghiera e il servizio. Ci aiuta ad allineare il nostro cuore al Cuore di Cristo. Il discepolo che Gesù amava di più, colui che conosceva meglio il Cuore di Gesù, che si è chinato verso di lui (Giovanni 13,23), è stato anche il primo a riconoscere Gesù risorto sulla riva del lago di Galilea (Giovanni 21,7). Solo chi ama riconosce il beneamato
Padre Pedro Arrupe SJ, superiore generale della Compagnia di Gesù, ha lasciato una preghiera che riflette il suo impegno a seguire Gesù secondo il suo modo di agire. La sua vita era centrata sul Cuore di Gesù. Ecco un estratto che mostra come contemplare Gesù nel Vangelo ci aiuti a conoscere il suo cuore:
«Signore, meditando su “il nostro modo di agire”, ho scoperto che l’ideale del nostro modo di agire era il tuo modo di agire. Dammi soprattutto il sensus Christi che mi faccia sentire i tuoi sentimenti, i sentimenti del tuo cuore con cui ami il Padre e gli uomini. Insegnami ad essere compassionevole verso coloro che soffrono, i poveri, i ciechi, gli storpi e i lebbrosi.
Insegnami il tuo modo di guardare le persone, come hai guardato Pietro dopo il suo rinnegamento, come hai penetrato le paure del giovane ricco e i cuori dei tuoi discepoli. Vorrei conoscerti per quello che sei realmente, perché la tua immagine trasforma coloro con cui entri in contatto (…)».
Rimanendo nella parola di Gesù, mangiandola per assimilarla, è Lui che dimora in noi e ci permette di riconoscere la sua presenza nella nostra vita. «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui» (Vangelo secondo san Giovanni, capitolo 14, versetto 23). «Dimorate in me, dimorate nel mio amore», dice anche.
È per questo che, oltre alla meditazione e alla contemplazione delle Scritture Sante, invitiamo ogni giorno a praticare la rilettura, chiamata anche Esame, che è un modo per riconoscere la presenza del Signore nelle nostre vite. È la rilettura quotidiana che ci aiuta ad allineare il nostro cuore al Cuore del Signore, a riconoscere ciò che ci apre alla «vita in abbondanza» (Giovanni 15) e a scartare ciò che ci conduce su sentieri mortiferi dove il nemico della natura umana, come dice san Ignazio per parlare di Satana, l’avversario, cerca di trascinarci. Perché il Cammino del Cuore è anche un cammino di combattimento spirituale per evitare le trappole del nemico e lasciarci trasformare da Cristo come discepoli missionari, al servizio della sua missione di compassione per il mondo.
Nel libro 8 del Cammino del Cuore, intitolato «Una missione di compassione», abbiamo precisato cosa significano i termini «compassione», «pietà» e «misericordia», che si trovano nella Bibbia. Questi termini traducono un termine greco che esprime il sentire la sofferenza dell'altro ed essere spinti dall'amore ad agire a suo favore. È un movimento che viene dall'interno, dal «grembo», dal «seno materno», dal «cuore». Questo è ciò che vediamo in Gesù. Bisogna sempre tornare a Lui. Ci viene detto molte volte che è preso da pietà di fronte alle folle, agli infermi, ai ciechi e ai lebbrosi, all'uomo posseduto del paese dei Geraseni, o alla vedova di Nain che ha perso il suo unico figlio. Gesù ha questa capacità di lasciarsi toccare nel profondo dagli altri e ciò che prova diventa decisione, lo mobilita interiormente fino ad agire. Ciò che vive è anche ciò che insegna; la parabola del buon Samaritano è significativa a questo riguardo: «Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia» (Vangelo secondo san Matteo, 5, 7).
Non posso qui presentare il Cammino del Cuore che conduce alla compassione per il mondo, al servizio della missione di Cristo, poiché è prima di tutto un'esperienza spirituale. Se il vostro cuore dimora nel Cuore di Gesù, cioè se rimanete nella sua Parola e vi lasciate incontrare da Lui nei sacramenti della Chiesa, lo conoscete. Alcuni restano in superficie della propria vita, come colui che rimarrebbe in superficie dell'oceano, in mezzo al frastuono e alle onde, alla schiuma e ai venti; ma chi dimora nella profondità, nel silenzio del cuore, riconosce la presenza del Signore (Giovanni 21).
Al centro del Cammino del Cuore si trova l'Eucaristia, dove il Signore si dona a noi per darci la sua capacità di amare e risvegliare il nostro cuore alla sua missione di compassione. «Questo
è il mio corpo. Questo è il mio sangue.» Tutto è qui. Ci invita a nostra volta a entrare in questa vita eucaristica
Se la spiritualità del Cuore di Gesù non cambia la nostra vita, tutto ciò è vano. Non serve a nulla ritrovarsi tanti primi venerdì del mese, tante messe del Sacro Cuore, tante adorazioni e rosari, se Gesù non è al centro delle nostre vite. Allora siamo come dei bronzi che risuonano nel vuoto, ci dice san Paolo (1 Corinzi, capitolo 13):
«Potrei essere profeta, avere tutta la scienza dei misteri e tutta la conoscenza di Dio, potrei avere tutta la fede fino a spostare le montagne, se mi manca [il Cuore di Gesù], non sono nulla.
Potrei distribuire tutta la mia fortuna ai bisognosi, potrei farmi bruciare vivo, se mi manca [il Cuore di Gesù], non mi serve a nulla.
[Il Cuore di Gesù] è paziente; serve; non è geloso; non si vanta, non si gonfia d'orgoglio; non fa nulla di sconveniente; non cerca il suo interesse; non si adira; non nutre rancore; non si rallegra di ciò che è ingiusto, ma trova gioia in ciò che è vero; sopporta tutto, crede in tutto, spera in tutto, resiste a tutto. [Il Cuore di Gesù] non passerà mai»
La spiritualità del Cuore di Gesù ci conduce così a conoscere l'altezza, la larghezza, la lunghezza e la profondità dell'Amore di Dio manifestato in Gesù Cristo. Vivere secondo lo stile di vita di Gesù e lasciarsi trasformare dal suo amore significa mettere la compassione per gli altri e per il mondo al centro delle nostre vite. Il Cammino del Cuore ci introduce a questo.
3.3 Le sfide dell'umanità e della missione della Chiesa
Ciò che propone il Cammino del Cuore, il nostro modo specifico di vivere la devozione al Cuore di Gesù, è una missione di compassione per il mondo, prestando attenzione alle sfide dell'umanità e della missione della Chiesa. Papa Francesco ci offre, nell'enciclica Fratelli Tutti, un modo concreto di vivere la compassione oggi
In questo contesto, la compassione è sinonimo di fraternità, abbracciando le molteplici dimensioni a cui Francesco si riferisce nei suoi scritti. È sufficiente dare un'occhiata alle intenzioni di preghiera mensili e settimanali che il Papa affida a tutta la Chiesa, così come ai vari temi trattati in Fratelli Tutti, per vedere come la compassione sia legata non solo alla contemplazione della nostra realtà, ma anche alla fraternità vissuta nel quotidiano. Papa Francesco dedica un intero capitolo ai gesti del Buon Samaritano, che ci fa uscire dall'indifferenza e andare verso gli altri, incarnando forme concrete di vivere la fraternità e la missione di compassione per il mondo.
«La compassione non è un sentimento, ma un principio di azione, un principio che ci spinge ad agire, di essere e di guardare il mondo», come ci dice il PASSO 8 del Cammino del Cuore.
È a questa compassione che siamo chiamati quando il Papa ci affida ogni mese le sue intenzioni di preghiera, le quali parlano delle sfide dell'umanità e ci invitano a pregare e agire
concretamente. È per questo che produciamo anche ogni mese Il Video del Papa, attraverso la quale Papa Francesco ci invita a pregare e mobilitare le nostre vite di fronte alle sfide del mondo.
È per questo che, in Click To Pray, ogni mese, vi proponiamo un modo per incarnare questa missione che ci affida il Papa nella vita quotidiana, sotto forma di atteggiamenti. Click To Pray ci invita a incarnare questa intenzione di preghiera nelle nostre vite, nelle nostre comunità, «essendo aperti a una missione condivisa con altri», «promuovendo e sostenendo la partecipazione di tutti», «favorendo l'ascolto e il discernimento», mentre adottiamo «uno stile di vita sinodale».
4. Conclusioni
Il Cammino del Cuore propone un'esperienza personale e comunitaria di incontro con Cristo che avvicina il nostro cuore al Suo Cuore, al punto di risvegliare in noi il desiderio di essere al servizio della Sua missione di compassione per il mondo. Questo itinerario spirituale presenta, in modo coerente e articolato, il tesoro spirituale dell’Apostolato della Preghiera alla luce degli Esercizi Spirituali di san Ignazio. Applica i criteri di discernimento e di interpretazione offerti da Papa Francesco nella lettera enciclica «Dilexit nos» («Ci ha amati», Rm 8,37) e rinnova la spiritualità del Cuore di Gesù.
Parlare di una «missione di compassione per il mondo» significa riassumere la missione del Rete Mondiale di Preghiera del Papa:
• Missione: si tratta di aiutare a rendersi disponibili alla missione di Cristo.
La preghiera di offerta si inserisce in questa dinamica, è un atteggiamento di disponibilità apostolica. Risveglia il nostro desiderio per la missione, per viverla secondo lo stile di Cristo.
Questo implica vederlo, ascoltarlo, desiderare di allineare il nostro cuore al Suo Cuore. In un certo senso, evoca tutto il cammino di preparazione e apertura del cuore che si compie lungo i primi tre passi del Cammino del Cuore, e che conduce, negli Esercizi Spirituali, alla meditazione del Regno, all’ascolto della chiamata del Signore e alla risposta con generosità
• Compassione: la compassione ci parla del Cuore di Gesù.
La nostra missione e la nostra disponibilità apostolica hanno origine in questa esperienza personale di incontro con Cristo, rendendo il nostro cuore vicino a quello di Gesù.
La nostra vicinanza al Suo cuore ci rende sensibili alla Sua gioia e alla Sua sofferenza per il mondo, alla Sua compassione per l’umanità. Qui abbiamo, in modo schematico, i tre passi successivi del Cammino del Cuore, che si trovano nel mezzo dell’itinerario, nel profondo e intimo della nostra relazione con Cristo
• Per il mondo: le intenzioni di preghiera della Chiesa universale.
Questa missione di compassione è per il mondo, per le sfide dell'umanità e della missione della Chiesa, espresse dalle intenzioni di preghiera del Papa. Queste intenzioni di preghiera sono la bussola della nostra missione, orientano la nostra vita e il nostro impegno nella Chiesa. Incarnano questa missione di compassione.
In un certo senso, qui raggiungiamo gli ultimi tre passi del Cammino del Cuore. L'incontro personale con Cristo, il più vicino possibile al Suo Cuore, risveglia il nostro desiderio di essere con Lui nella Sua missione di compassione e ci apre agli altri e al mondo in cui Lui ci invia. Questo implica offrire la nostra vita come Lui, secondo il Suo stile di vita, e lasciarci guidare da Lui, docili al Suo Spirito.
Come avete compreso, la Rete Mondiale di Preghiera del Papa, rifondazione dell’Apostolato della Preghiera che integra il Movimento Eucaristico Giovanile, si inserisce oggi nella dinamica
vivificante del Cuore di Gesù attraverso il suo itinerario spirituale intitolato «Il Cammino del Cuore». Questo itinerario, vera attualizzazione contemporanea della spiritualità del Cuore di Cristo, ci invita a pregare e a vivere la compassione di Gesù per il mondo.
Negli ultimi 12 anni, siamo stati guidati a rinnovare il nostro modo di vivere la spiritualità del Cuore di Gesù tornando alle nostre origini. Il Cammino del Cuore, tesoro spirituale dell’Apostolato della Preghiera alla luce degli Esercizi Spirituali, è diventato per noi una matrice che favorisce la trasformazione istituzionale dell’Apostolato della Preghiera in Rete Mondiale di Preghiera del Papa. Articola e unifica tutta la nostra missione, aprendoci a un nuovo paradigma:
Il Cammino del Cuore incarna una missione rinnovata di compassione per il mondo, fondata su una disponibilità apostolica e orientata dalle intenzioni di preghiera del Papa. Questa missione chiama a una conversione personale e comunitaria, impegnando ogni fedele a vivere la spiritualità del Cuore di Gesù in una dinamica di preghiera e di azione concreta per rispondere alle sfide del nostro mondo
La Rete Mondiale di Preghiera è un tesoro per la Chiesa. Attraverso di essa, milioni di persone - che siano in Asia, in Africa, in America o in Europa, che vivano in baraccopoli o in quartieri benestanti, che siano giovani o anziane - si uniscono ogni giorno nella preghiera. Insieme, portano nel loro cuore e nella loro preghiera le grandi sfide dell'umanità e della missione della Chiesa che il Papa affida ogni mese. È come una grande famiglia che prega con un solo cuore, oltre tutte le frontiere. Favorisce la comunione all'interno della diversità della Chiesa universale: siamo diversi, ma uniti nella preghiera e nel Cuore di Cristo.
Possiamo chiedere la grazia che, seguendo questo cammino, trasformati dall'amore del Signore, possiamo diventare, giorno dopo giorno, testimoni luminosi della Sua compassione e della Sua tenerezza verso tutta l'umanità. Una rete di intercessione che, attraverso la preghiera, affida al Cuore di Gesù le sfide dell'umanità e della missione della Chiesa.
Il mondo ha tanto bisogno di questo!
Frédéric Fornos SJ
Direttore Internazionale del Rete Mondiale di Preghiera del Papa (2016-2024)
Delegato del Direttore Generale dell’Apostolato della Preghiera, P. Adolfo Nicolás SJ (2014-2016)