Mensile di attualitĂ , economia, informazione e cultura cooperativa
IN QUESTO NUMERO
Appunti per una nuova economia Prevenire, prevenire, prevenire: ottobre è rosa Il teatro apre il sipario in Villa Badia
Anno 12
10 ottobre 2013
s om m a r i o
4-5-6-7
Appunti per una nuova economia: aggiustarci con il resto del mondo
8-9
Prevenire, prevenire, prevenire: ottobre è rosa
L’impegno di Andos in Valcamonica
10-11
Diventare mamme anche dopo il cancro
Chiara Tassoni onlus: una piccola associazione, un grande lavoro
12-13
Padernello: il Castello ritrova la sua Sala Rossa
Mantua Wine, ultima tappa
Popolis, periodico mensile di Cassa Padana autorizzazione del Tribunale di Brescia, n. 43/2000 dell’8 agosto 2000
14-15 Il teatro apre il sipario in Villa Badia
Sede, Villa Seccamani, via Garibaldi 25, Leno-Brescia Redazione Macri Puricelli, direttore macri.puricelli@popolis.it Lidia Sbarbada, coordinamento lidia.sbarbada@ cassapadana.it Armando Rossi e Debora Zanini, immagini armando.rossi@popolis.it debora.zanini@ popolis.it Sede: Villa Seccamani, via Garibaldi 25, Leno-Brescia Tel. 030 9040270 rivista@ popolis.it Comitato di redazione Franco Aliprandi, Stefano Boffini, Andrea Lusenti, Luigi Pettinati, Macri Puricelli, Armando Rossi, Lidia Sbarbada Hanno collaborato a questo numero: Sandra Bassi, Valentina Bragazzi, Benedetta Cherubini, Domenico Pedroni, Barbara Ponzoni, Marco Sacchi, Laura Simoncelli, Marco Vitale, Paola Zani Fotografie: Alessandro Bordini, Benedetta Cherubini, Elisa Cotella, Valerio Gardoni
Tutti uniti per la scuola e Rubiera si trasforma per un giorno in un “paese dei balocchi”
16-17 Il primo soccorso è ognuno di noi: a Legnago, corsi e incontri per una città cardioprotetta
18-19
Se lo sport è davvero per tutti, il sogno di Elisa e della sua associazione
Disabilità e sport: è possibile
20-21 Con i miei piedi, grazie ai tuoi occhi: il cammino di luce e fiducia di Alessandro Bordini intorno al mondo
Gabbia-No, il mondo è di tutti!
22 A g e n d a
Stampa: Staged, S. Zeno N. (Bs) Sfoglia questo numero e gli arretrati su: http://issuu.com/popolis www.popolis.it https://www.facebook.com/ pages/Popolis/138224646437 http://twitter.com/popolisweb
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QRCode contenuti multimediali su Popolis Quando, sfogliando la rivista, trovate un “riquadro” come quello riprodotto qui a lato, avrete scoperto un QRCode (dall’inglese “Quick Response”, risposta rapida) che vi permetterà, grazie al vostro cellulare, di vedere un video, leggere un testo in Internet, sfogliare un sito web. Ma come si fa? Il vostro telefono cellulare o smartphone deve avere un programma gratuito di lettura. I più comuni sono Nokia Reader, QR App e QR Launcher (per Iphone), KaywaReader, Barcode Scanner (per Android). Una volta scaricato il programma, “mostrate” al vostro cellulare, inquadrandolo con la fotocamera, il QRCode. Il gioco è fatto.
edit o r iale
Lo spirito alla base di un’impresa Leggendo gli articoli di questo numero della rivista non può non impressionare un’avventura, “scovata” nella ricognizione che abbiamo in corso nell’area della Bassa veronese del mondo non profit e delle associazioni. Quanto valore esprimono ancora le nostra comunità locali! Il lavoro di talent scout territoriale della Cassa è prezioso ed è alla base dello sviluppo di future progettualità. Alessandro Bordini, socio dell’associazione Gabbia-NO di Legnago, rimasto cieco quattro anni fa, sta girando il mondo in solitario, appoggiandosi di volta in volta alle persone che incontra, per dimostrare che il genere umano è naturalmente propenso alla solidarietà e la generosità della gente è incredibile. In questa impresa leggo una forte valenza simbolica che dà una scarica adrenalinica a tutti quanti. Idealmente la metto in relazione anche con il lucido articolo di Marco Vitale, in apertura della rivista. Porta messaggi concreti – perché vissuti in prima persona – e di grande valore: la forza interiore, la tenacia nel non abbattersi, nel cadere per poi trovare il modo di rialzarsi, nell’impegnarsi in vie nuove, non lamentandosi per limiti, vincoli, difficoltà dando la colpa a destra e a manca; la consapevolezza che nessuno è autosufficiente, ma vive in relazione e ha bisogno degli altri; il successo individuale di imprese come questa, ma anche più in generale, dipendono anche dalla capacità di tessere relazioni con gli altri per fare insieme e condividere dei pezzi di strada comuni; alla base c’è la fiducia negli altri e un radicato ottimismo, più forte dei rischi e delle difficoltà che indubbiamente sono presenti. In un’impresa estrema di questo tipo i valori e il messaggio si manifestano all’ennesima potenza. Sono però atteggiamenti da mettere in campo anche nella conduzione di imprese più “normali” – quelle economiche – e che valgono anche per Cassa Padana.
Vittorio Biemmi presidente Cassa Padana Bcc
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Appunti per una nuova economia Aggiustarci con il resto del mondo 4
di Marco Vitale
Va spezzata la spirale della sfiducia. Questa è la premessa di fondo, la condizione preliminare per ogni azione di ricostruzione effettiva. Senza questa premessa ogni misura puramente tecnica è inefficiente. Bisogna recuperare fiducia tra di noi e in noi stessi. Fiducia nei rapporti reciproci. Riscoperta della verità.
L’
Italia sta attraversando un periodo molto difficile, come sono tutti i momenti di grande trasformazione. Molti altri paesi partecipano, in modi e misure diverse a seconda delle caratteristiche del singolo paese ad un analogo processo. Da noi gli effetti economicosociali sono molto pesanti, perché il processo di trasformazione incide sui nostri specifici e tradizionali mali (che io chiamo “piaghe bibliche”) che, da molto tempo, non abbiamo saputo e voluto affrontare. “Sono trent’anni che non ci aggiustiamo con il resto del mondo” ha detto il Governatore della Banca d’Italia, in un passaggio centrale della sua bellissima e importantissima relazione del 31 maggio scorso. Le vicende e le pressioni dei mercati e delle istituzioni internazionali ci dicono semplicemente: il tempo è scaduto; ora dovete veramente aggiustarvi con il resto del mondo. Anche se talora il mondo ci impone cose sbagliate o discutibili. Ma dobbiamo farlo, comunque, con lucidità e spirito di verità. Senza ingannare noi stessi e senza muoverci in modo frettoloso e disordinato, alla ricerca di facili vie di fuga per scaricare su altri la nostra responsabilità. Ancora ci aiutano, a capire, le parole del Governatore: “Non siamo stati capaci di rispondere agli straordinari cambiamenti geopolitici, tecnologici e demografici degli ultimi 25 anni. L’aggiustamento, richiesto e così a lungo rinviato, ha una portata storica, ha implicazioni per le modalità di accumulazione del capitale materiale e immateriale, la specializzazione e l’organizzazione produttiva, il sistema di istruzione, le competenze, i percorsi occupazionali, le caratteristiche del modello di welfare e e la distribuzione dei redditi, le rendite incompatibili con il nuovo contesto competitivo, il funzionamento dell’amministrazione pubblica. È un forte e generale confiteor che tutta la classe dirigente italiana, compreso noi, deve recitare. L’aggiustamento che dobbiamo realizzare è così grande che, se necessita del contributo decisivo della politica, è essenziale la risposta della società e di tutte le forze produttive”. E tutto ciò non si improvvisa e non si fa in tempi brevi. “Festina lente”. Questo motto latino, di grande saggezza, è molto adatto alla nostra situazione. Ricuperare un ritardo trentennale richiede tempo,
costanza e tenacia. Bisogna affrettarsi a prendere le decisioni giuste, ad avviare la marcia nella direzione giusta, ma poi non bisogna attendersi miracolismi a breve. Bisogna partire subito (festina) ma con passo lento e sicuro (lente), adatto alla situazione ed alle difficoltà da superare, all’aggiustamento necessario. I guai italiani sono, in parte, dovuti al fatto che le azioni di governo sono una successione di azioni di emergenza per ottenere risultati a breve. La strategia però diventerà veramente efficace se “troverà il coronamento di un nuovo patto fiscale tra Stato e cittadini. Solo all’interno di un vero ridisegno di tasse e imposte per ridurre il peso del nucleo fiscale sul lavoro e imprese sarà possibile creare le condizioni per un rilancio, potente e duraturo, dell’economia” (Alberto Orioli, Il Sole 24Ore, 8 agosto 2013). Dipendenza dal quadro internazionale ed europeo Credo che siano in pochi a dubitare che il nostro futuro sia fortemente condizionato da direttive, pressioni, politiche che derivano da sedi internazionali e soprattutto europee. È la conseguenza inevitabile del mondo interconnesso nel quale viviamo. Di fronte a questa realtà ci si può comportare in vari modi: 1. pretendere di sfuggire a questa dipendenza, uscendo dall’euro, dalla UE, dal FMI e simili sarebbe la tragedia finale; 2. truccare i conti come ha fatto la Grecia per entrare nell’euro nel 2001, nascondendo di avere un deficit pubblico molto al di sopra della soglia del 3% del PIL e poi dilapidare i fondi di sviluppo europeo con un clientelismo assistenziale disastroso; ridurre la produttività, con una selva di regolamenti rigidi; tollerare un’alta evasione fiscale; assicurare le rendite delle professioni protette; assicurare delle pensioni privilegiate a varie categorie, più elevate della maggior parte di tutti gli altri paesi europei. Insomma, voler far parte di un club, barando. Gli errori delle manovre imposte alla Grecia dalla Troika sono fuori discussione ed è certo che hanno alzato enormemente il costo del risanamento. Ma ciò non deve far dimenticare che la responsabilità primaria del default greco è greca. In questo caso si può ricuperare, ma con prezzi sociali, economici, umani altis5
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simi (ma è significativo che, ancora oggi, il 70% dei Greci vuole rimanere nell’Euro); 3. accettare le regole del gioco e rientrare nelle stesse rapidamente, come ha fatto l’Irlanda. L’Irlanda ha sempre esemplarmente rispettato i criteri di deficit imposti dalle regole comunitarie, ma ha dovuto accollarsi i debiti di un sistema bancario in fallimento (al quale le banche estere, comprese le tedesche, avevano dato un notevole contributo). Ma l’Irlanda ha affrontato la crisi con rigore e competenza ed è riuscita a ridurre il suo debito dal 54 al 25% del PIL tra il 1998 e il 2007; 4. rispettare le regole, ma, quando necessario, chiedendo deroghe, come hanno fatto Germania e Francia, nel 2003, per chiedere e ottenere una deroga temporanea al limite del 3% del deficit sul PIL; 5. non limitarsi a rispettare le regole del gioco, ma partecipare, in modo attivo e costruttivo, alla loro formazione e applicazione. Insomma, essere soggetti attivi e responsabili del club. C’è un lavoro enorme da fare in sede europea, c’è un grande contributo che l’Italia può dare, nel suo interesse ma anche nell’interesse del processo europeo. Draghi, sia pure in una posizione europea e non italiana, è la dimostrazione che gli italiani seri possono dare molto all’Europa. Come fu con Ciampi e con molti prima di lui, sino a De Gasperi. L’importante è ritornare a credere che questa è la via, liberarci da ogni complesso di inferiorità e mettere mano, seriamente, alla nostre piaghe bibliche (che è ciò che, più elegantemente, si chiama “fare le riforme”), contrastando la condivisone, sempre più diffusa nell’Europa del Nord, che l’Italia sia un paese irriformabile. La premessa di fondo: spezzare la spirale della sfiducia Il nuovo presidente dell’Assolombarda, Gianfelice Rocca, ha tenuto la sua prima bellissima e importante relazione all’assemblea generale del 10 maggio 2013, che ha intitolato: Va spezzata la spirale della sfiducia. Ha detto molto bene. Perché questa è la premessa di fondo, la condizione preliminare per ogni azione di ricostruzione effettiva. Senza questa premessa ogni misura puramente tecnica è inefficiente. Bisogna ricuperare fiducia tra di noi e in noi stessi. Fiducia nei rapporti reciproci, riscoperta della verità che se i mascalzoni sono in numero elevato e molti di loro sono ai posti di comando, se la corruzione è soffocante, se la malavita organizzata è potente, tuttavia, la maggioranza degli italiani è fatta di persone per bene, che lavorano onestamente e con competenza e capacità, di imprese serie, di sindaci che amministrano accettabilmente le nostre città 6
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conomista d’impresa, bresciano di nascita, milanese di residenza, internazionale per cultura e attività, Marco Vitale è anche un appassionato alpinista, sciatore e viaggiatore. Ha percorso gran parte dell’Italia in bicicletta, «un ottimo metodo per osservare lo sviluppo dell’economia per come è e non per come si dice che essa sia». Popolis ospita in questo numero e nel prossimo di novembre, una sua riflessione sullo stato attuale dell’economia italiana e sulle strategie per la ricostruzione del Paese. www.marcovitale.it
e paesi, pur tra difficoltà enormi, di forze dell’ordine e di giudici eroici che si battono, con perseveranza, contro la malavita organizzata. E dobbiamo ricuperare fiducia in noi stessi come comunità. Non è possibile che un paese che ha saputo rinascere dalla guerra e dal fascismo, che ha saputo realizzare una ricostruzione ed uno sviluppo spettacolare, il paese che ha inventato la Vespa, la Topolino, la Ferrari, il Parmigiano Reggiano, il Brunello di Montalcino, il
paese di Fermi, di Toscanini, di Falcone, di Borsellino, di Muti, di Abbado, di Coppi, di Bartali, di Adriano Olivetti, di Paolo Baffi, di Einaudi, di De Gasperi, di Ezio Vanoni sia, quasi improvvisamente, diventato un paese cialtrone e senza speranza. Gianfelice Rocca chiude la sua relazione ricordando l’esemplare reazione al terremoto e la ricostruzione delle genti emiliane, di Mirandola, Medolla, San Felice sul Panaro. È un esempio molto felice, che aiuta a rompere la spirale della sfiducia, a darci coraggio: “Oggi, a distanza di un anno, il coraggio e la determinazione delle genti e degli imprenditori di quei luoghi hanno fatto miracoli, hanno ricostruito le aziende, hanno sempre mantenuto le scuole aperte, hanno riaperto le chiese. Nonostante le difficoltà burocratiche, non si sono mai arresi. Hanno dimostrato che è possibile lavorare insieme fra tutte le istituzioni, fra tutte le organizzazioni. Quando c’è l’indomabile voglia di fare. Noi li ringraziamo perché questo è l’esempio da cui vogliamo partire, l’esempio che ci dà fiducia e speranza. È questa, l’Italia possibile. Va spezzata la spirale della sfiducia”. Ma il compito di spezzare la spirale di sfiducia non è per niente né facile né breve e richiede un impegno consapevole e tenace, da parte di tutti e soprattutto da parte di chi abbia responsabilità e potere. Il punto di partenza è molto basso, come testimoniato dalla altissima astensione al voto, registrata nelle ultime elezioni amministrative, e che la maggioranza degli italiani ritiene, secondo rilevazioni serie, un segnale di pesante sfiducia verso tutte le istituzioni. Recenti rilevazioni affidabili dimostrano che il clima dominante nel paese è quello che gli esperti chiamano “depressivo-ansiogeno”, e che è, al contempo, in atto un cambiamento notevole degli stili di vita (la società si sta auto organizzando). La difficoltà di lavorare per ricostruire la fiducia tra di noi e in noi non è legata, dunque, solo allo stato di decomposizione politica dei partiti, che ha raggiunto uno stadio incredibile, ma al fatto che troppi soggetti istituzionali (dalla Confindustria ai sindacati) sono inchiodati al loro passato ed ai loro egoismi. Come ha detto lucidamente Gianfelice Rocca: “I partiti, le Istituzioni, i Sindacati, le stesse associazioni del mondo imprenditoriale sembrano congelati, incapaci di cambiare”. Ma il fatto che il presidente di un’associazione imprenditoriale importante come l’Assolombarda dica queste cose, insieme ad altre manifestazioni di pensiero responsabile come l’ultima relazione del Governatore della Banca d’Italia, Visco, riaccendono la speranza. ● 7
I n o s t ri pr o g e t t i A BRESCIA
Prevenire, prevenire, prevenire:
ottobre è rosa Ogni ora quattro donne italiane scoprono di avere un tumore al seno. Ogni anno in 40 mila si ammalano di questa patologia. Un recente studio dell’Associazione italiana registri tumori è impietoso: una donna su otto è a rischio e questo tipo di neoplasia rappresenta il 28,9% complessivo delle diagnosi di tumore, contro il 26,7% degli anni ’90. Se oggi 8 donne su 10 riescono a sconfiggere questa neoplasia, lo si deve principalmente alla prevenzione, alla diagnosi precoce e ai farmaci sempre più efficaci e mirati. Ottobre è il mese della campagna internazionale per la prevenzione del tumore al seno.
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L’impegno di Andos in Valcamonica 10 anni al servizio delle donne operate di tumore al seno di Sandra Bassi |
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l Comitato Andos di Valle Camonica si costituisce nel dicembre 2002 grazie all’impegno di volontari e volontarie, donne operate al seno e non e all’esperienza dolorosa di donne che, pur portando ancora nel corpo e nel cuore i segni delle prove subite, hanno saputo trovare la forza di superare il loro trauma. E anche la spinta positiva e attiva per aiutare altre donne colpite dalla stessa patologia. Il servizio reso alla Valle in questi anni di attività, con il trasporto di malati oncologici presso le strutture sanitarie di Brescia per sottoporsi ai cicli di radio e chemioterapia, ha raggiunto numeri record: sono ben 12500 i singoli viaggi evitati alle famiglie. Per questa ragione l’associazione ha dovuto
munirsi di un secondo pulmino. I principali scopi di Andos sono promuovere, avviare e sostenere tutte quelle iniziative utili alla riabilitazione - nel senso più ampio della parola - della donna operata al seno, aiutandola a riprendere la propria strada con consapevolezza e serenità. In questi 10 anni di passi per concretizzare questi obiettivi ne sono stati fatti, g r a z i e alla passione e alla dedizione dei volontari, trainati dall’instancabile presidente Fulvia Glisenti. Con il supporto di Cassa Padana, Andos ha presentato un progetto, ottenendo un importante contributo dalla Fondazione Comunità Bresciana, volto a sostenere azioni di sensibilizzazione sull’importanza della prevenzione e sui corretti stili di vita.
sandra.bassi@cassapadana.it
Il calendario si è arricchito di una lunga lista di appuntamenti e iniziative. Come la realizzazione, in collaborazione con la ASL, di materiale informativo per i medici di base locale e di un opuscolo con le ricette della salute distribuito nei vari incontri sul territorio. L’Andos ha portato poi il tema della prevenzione negli istituti superiori, iniziativa molto apprezzata dai dirigenti scolastici, dagli insegnanti e, a sorpresa, anche dagli studenti. Alle studentesse, Andos ha regalato uno smalto rosa a testimonianza che la prevenzione va fatta anche da giovani. In occasione della festa della donna è stata organizzata una camminata non competitiva che ha visto la partecipazione di duecentocinquanta persone, al termine della quale sono stati donati la spilla con il nastro rosa e materiale informativo.
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I n o s t ri pr o g e t t i A PA R M A
Diventare mamme anche dopo il cancro La missione di Andos Fidenza di Laura Simoncelli |
laura.simoncelli@popolis.it
“Q Da alcuni mesi l’associazione è protagonista de “La forza e il sorriso – Look Good … Fell Better Italia”, un servizio completamente gratuito di laboratori di bellezza all’ospedale di Esine: alle donne in cura vengono offerti utili consigli e accorgimenti pratici per fronteggiare gli effetti secondari delle terapie e riconquistare senso di benessere e autostima senza rinunciare alla propria femminilità. Ma le volontarie stanno già lavorando per organizzare anche quest’anno un ottobre rosa indimenticabile, con eventi di forte impatto emotivo per tenere alta la guardia e non dimenticare che la prevenzione è un’arma fondamentale per sconfiggere il cancro, perché di tumore, oggi più di ieri, si guarisce. ●
Info Andos, comitato di Vallecamonica-Sebino
Via Manzoni, 142, Esine (Brescia) Tel. 0364 369397 glisenti.fulvia@tiscali.it orario: martedì e giovedì: 9-11; venerdì: 14-16
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ualcosa all’improvviso sconvolge la tua vita quotidiana, ti lascia senza forze, attonita, vuota dentro; quel qualcosa che ha posto un’incognita su te stessa e chi ti sta intorno. Allunga la tua mano. Non sei sola, c’è chi come te ha sofferto, nel fisico e nell’anima, c’è chi ti darà sostegno, chi ti seguirà nel lungo cammino verso la guarigione”. È questo il messaggio e la missione dell’Andos onlus – Associazione Nazionale Donne Operate al seno – di Fidenza, nata il 15 febbraio 2000 grazie a un piccolo gruppo di donne che avevano vissuto l’esperienza della malattia del tumore del seno. A unirle uno scopo: aiutare le altre donne che si ritrovano ad affrontare la stessa malattia, per farle sentire meno sole e per cercare di dare risposta ai mille dubbi e paure. In dieci anni il comitato di Fidenza si è sviluppato tanto da raggiungere circa 400 soci. Oggi conta tre sezioni nei paesi di Castell’Arquato, Fontanellato e San Secondo e fornisce sempre più servizi. Tra gli obiettivi Andos quello di favorire la sensibilizzazione nei confronti della diagnosi precoce e aiutare le donne che devono affrontare un percorso di guarigione verso il completo recupero. E proprio le donne che hanno vissuto in prima persona questa malattia hanno la sensibilità di capire e di far capire il percorso da intraprende per superarla. L’Andos prevede per tutte le sue volontarie una formazione periodica, per aiutare ad affrontare al meglio, sia dal punto di vista diagnostico, sia psicologico, il tumore al seno, patologia che colpisce ogni anno, in Italia, 40.000 persone. Dal tumore al seno si può, infatti, guarire nell’80-90% dei casi, se diagnosi e terapie sono condotte in modo adeguato. “Quest’anno il nostro gruppo ha ospitato, lo scorso maggio, il XXXI Congresso Nazionale sul tumore al Seno, dal titolo Sessualità e fertilità: un nuovo equilibrio dopo l’intervento al seno – spiega il presidente di Andos Fidenza, Salvatore Napolitano – un congresso a cui hanno partecipato trenta comitati italiani Andos, numerosi medici e importanti nomi della ricerca, un impegno importante affrontato anche grazie al contributo di Cassa Padana, sempre attenta alla problematica”. Un incontro importante anche perché ha affrontato un argomento di grande attualità: il desiderio di maternità anche dopo l’esperienza del cancro. Il primo fine settimana di ottobre l’associazione sarà presente con uno stand informativo nella piazza del paese. L’8 dicembre Andos organizza il concerto natalizio per la raccolta di fondi volto a finanziare le attività. ●
Info www.andosfidenza.it; tel. 0524. 82999
I n o s t ri pr o g e t t i A PA R M A
Chiara Tassoni onlus: una piccola associazione, un grande lavoro di Laura Simoncelli |
laura.simoncelli@popolis.it
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La prevenzione a Verona 5–6 ottobre a Colognala ai Colli (la Scalinata) 6 ottobre Verona Marathon (info: 045.8009334) 12–13 ottobre a Villafranca di Verona (il Castello) 19–20 ottobre a San Bonifacio (Municipio) 26–27 ottobre a Verona (Arena) 27 ottobre in Gran Guardia: convegno sulla senologia e momento di svago con spettacolo Zelig e musica Progetto Bellessere: tutto l’anno (info: Annamaria, 348.3227312) Bisogna tornare ad essere belle dentro e fuori, sì anche nell’aspetto esteriore. Se lo specchio ci rimanda una bella immagine stiamo meglio. Ecco il perché del Progetto “Bellessere”, corso di trucco gratuito per le donne “in” e “post” chemioterapia.
a nostra realtà nasce trent’anni fa in ricordo di Marta, una ragazza morta a soli 16 anni a seguito della leucemia”, ci racconta Francesca Dosi dell’associazione Chiara Tassoni onlus, attiva nel campo della ricerca sul tumore ai polmoni e leucemie. Una piccola realtà che raggruppa oggi un centinaio di soci, ma che svolge un’importante missione. “In collaborazione con l’università di Parma promuoviamo borse di studio per gli studenti che vogliono dedicare la tesi alla tematica oncologica. In collaborazione con l’USSL di Parma, organizziamo anche i corsi di aggiornamento al centro di cure palliative Hospice Piccole figlie, quest’anno in programma per dicembre”. Si tratta di un corso sulle cure palliative per malati terminali, rivolto a medici, infermieri e psicologi per aiutare pazienti e parenti ad affrontare nel migliore dei modi il dolore fisico e quello mentale. “Accompagnare lungo il tragitto della malattia un parente o un amico malato è un’esperienza devastante e difficilissima da sostenere” – spiega Francesca. I corsi, della durata di sei mesi, rientrano nell’aggiornamento obbligatorio per il personale medico e paramedico e si svolgono presso l’ospedale di Parma. L’ associazione contribuisce, inoltre, alle spese per la ricerca e l’acquisto di macchinari medici oncologici: “A giugno abbiamo donato 5.000 euro per la ricerca in campo oncologico – specifica la segretaria Teresa Santoro – mentre questo settembre abbiamo partecipato con altrettanto impegno all’acquisto di un macchinario del reparto di pediatria oncologica”. Anche Cassa Padana sostiene questa iniziativa con un contributo all’associazione. Sempre per raccogliere fondi, l’associazione organizza, due volte l’anno, una gita aperta ai soci e alla cittadinanza in ville storiche, abbazie e chiese del territorio, mentre a dicembre si tiene un banchetto con articoli di découpage e oggettistica nelle vie del centro. In programma per il prossimo Natale, inoltre, una nuova idea: allestire, nella spaziosa filiale di Cassa Padana, un presepio a cura dell’associazione. Un messaggio di solidarietà e amore verso il prossimo.
Associazione Chiara Tassoni per la ricerca sulla leucemia e sul cancro ONLUS – PARMA
Info
www.associazionetassoni.net - Tel. 321.2992587
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I n o s t ri pr o g e t t i A BRESCIA
Padernello: il Castello ritrova la sua Sala Rossa E a dicembre inizia il restauro del salone da ballo di Domenico Pedroni
La filosofia della Fondazione di lavorare su un doppio binario, da una parte restaurare l’immobile, conservandone la patina del tempo, e dall’altro pensare e realizzare manifestazioni artistiche culturali, teatrali ed enogastronomiche, sta regalando risultati di grande valore.
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l castello ha ritrovato la sua bella Sala Rossa. Con una significativa cerimonia, dopo i lavori di ristrutturazione, lo scorso 20 settembre la sala è stata ufficialmente inaugurata alla presenza del consiglio direttivo della Fondazione Castello di Padernello e di tutti i partner e sponsor pubblici e privati. Questa preziosa sala è stata quindi aperta, per la prima volta, alle visite guidate del Castello e tornata a essere degna sala di rappresentanza per la Fondazione, così come lo è stata prima nel periodo dei Martinengo e poi negli anni dei Salvadego Molin Ugoni. Rispettando pienamente gli articoli dello statuto, la Fondazione prosegue quindi nel suo duplice obiettivo di recuperare e restaurare il castello e di riutilizzarlo come sistema culturale della Bassa bresciana. Questa filosofia di lavorare su un doppio binario, ovvero da una par-
te restaurare l’immobile, conservandone la patina del tempo, e dall’altro pensare e realizzare manifestazioni artistiche culturali, teatrali ed enogastronomiche, ha dato risultati di grande valore. Un altro importante tassello di questo lavoro è appunto il recupero della Sala Rossa, con il restauro dapprima del soffitto ligneo cinquecentesco e poi di tutto lo spazio e del suo arredamento. Si è trattato di una operazione complessa che ha visto il coinvolgimento e il contributo delle Fondazioni Cariplo, Comunità Bresciana, Asm di Brescia e della Camera di Commercio bresciana tramite la Società autostrade BresciaVicenza-Padova, oltre naturalmente alla quota sostenuta direttamente dalla Fondazione Castello di Padernello, tramite i suoi soci fondatori, tramite la Consulta dei donatori e con la preziosa collaborazione dei tre ristoranti del borgo.
Dopo il notevole lavoro di restauro – a cura delle ditte Baiguera e Fodriga, sotto la direzione dell’ingegner Sandro Guerini e l’egida della dottoressa Casarin della Soprintendenza per i beni architettonici di Mantova – è stato fatto uno studio approfondito per inserire nella Sala Rossa un idoneo arredamento, grazie anche alla collaborazione della ditta Baratti Antichità di Corticelle di Dello. Concorde e unanime l’apprezza-mento espresso dal presidente della Fondazione, Ignazio Parini, e dai vari rappresentanti delle istituzioni pubbliche presenti all’inaugurazione settembrina, anche per il lavoro svolto che ha dimostrato, ancora una volta, che operando insieme, in questa nostra terra si possono fare cose nuove, diverse, alternative, emozionanti. L’inaugurazione della Sala Rossa è stata anche il volano per lanciare il prossimo restauro a Castello: la Sala d’Oro, il salone da ballo, che ha bisogno di un intervento nell’apparato decorativo, in parte ricostruito nel 2006 dopo il crollo del 2002. I lavori di restauro, che prevedono il recupero e il rifacimento dei decori del soffitto settecentesco e delle pareti, dovrebbero iniziare a dicem-
bre e terminare a marzo 2014. Anche in questo caso si sono sovrapposte prestigiose collaborazioni: da una parte la fondazione ASM di Brescia ha stanziato un significativo contributo, integrato dalla Cassa Rurale di Borgo San Giacomo per il reintegro dei decori nelle parti mancanti; dall’altro la Fondazione Comunità Bresciana, con il “bando patrimonio”, ha deliberato un importante contributo per il restauro pittorico dei soffitti. La Fondazione Castello di Padernello, che ha già provveduto con una delibera, dovrà integrare i fondi mancanti, ricercandoli da una parte con la cena itinerante “Padernello a Tavola”, in collaborazione con i tre ristoranti del borgo, dall’altro riunendo la Consulta dei soci benefattori, per sondare tutte le altre possibilità. A lavori ultimati verranno restituite a tutta la popolazione, a tutti i visitatori, a tutti i collaboratori, due delle più importanti sale storiche del Castello, non solo per le visite guidate, ma per le manifestazioni
di rappresentanza della Fondazione. Padernello conferma ancora una volta che la collaborazione pubblicoprivato, non solo è possibile, ma è auspicabile. Perché, quando il fine è nobile e meritevole, sono possibili grandi operazioni per ridare alla nostra terra storia, arte, cultura, come motore della valorizzazione del patrimonio architettonico e paesaggistico. Per un turismo sostenibile e di qualità. ●
Info www.castellodipadernello.it
Mantua Wine ultima tappa
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Padernello ultimo appuntamento il 13 ottobre, dalle ore 14, per la rassegna itinerante di vini mantovani. Gli intenditori, ma anche i semplici estimatori, potranno avere la possibilità di assaggiare i vini DOC e IGT selezionati abbinandoli a piatti o prodotti tipici mantovani. L’evento è promosso dalla Provincia di Mantova in collaborazione con il Consorzio provinciale tutela vini mantovani, la Strada dei vini e dei sapori e Cassa Padana.
Info
tel. 030 9040334
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Il teatro apre il sipario in Villa Badia
Corsi, laboratori e passeggiate con… i fantasmi di Marco Sacchi |
marco.sacchi@fondazionedominatoleonense.it
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ta per prendere il via, in Villa Badia di Leno, una nuova stagione di appuntamenti con il teatro. Il primo evento in calendario è la “Passeggiata dei fantasmi”, organizzata dalla compagnia teatrale “CaraMella” e che andrà in scena venerdì 18 e sabato 19 ottobre. I visitatori saranno guidati in un percorso che toccherà sia il parco che le splendide sale di Villa Badia, da qualche mese ritornate all’antico splendore dopo la conclusione dei lavori di restauro. Una visita notturna, al buio, accompagnati dalle leggende dei fantasmi che qui vi abitano e dalle storie di altri spiriti che hanno lasciato il segno in luoghi come questo. Un itinerario sovrannaturale per creare suggestioni, per far riflettere su noi stessi e sulle nostre angosce più segrete. È gradita la prenotazione. Il teatro in Villa Badia non sarà solo per gli spettatori: da ottobre infatti riparte la formazione proposta dal Teatro di Desiderio. Dal 12 ottobre, per quattro fine settimana, Massimo Guerini, insegnante di tecnica vocale e cantante, condurrà il corso di tecnica della voce “Quante sono le mie voci?”: un percorso conoscitivo sulla fisiologia della voce, strumento unico e adatto a rappresentare i più disparati stati d’animo. Si lavorerà dunque sulla respirazione, sulla propria percezione vocale e sul controllo attraverso esercizi vocali e di lettura per arrivare ad una corretta fonazione. A inizio dicembre è invece previsto il laboratorio attoriale “Imparare a raccontare”, condotto della nota attrice teatrale Lucilla Giagnoni. Raccontare per sapere e scoprire chi siamo, conoscere meglio il mondo che ci sta intorno, sollevare il velo che nasconde le verità per raggiungere una migliore percezione di noi. Questi gli obiettivi del seminario intensivo che si terrà a Leno. Per concludere, ripartono i due corsi di teatro che hanno avuto un buon successo lo scorso anno: “Teatriamo”, corso annuale di teatro per adulti, che si tiene con cadenza settimanale dalle 20.30 alle 22.30; “Attori in erba”, corso di teatro annuale per bambini e ragazzi, in orario pomeridiano con cadenza settimanale. ●
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Info www.fondazionedominatoleonense.it Informazioni e iscrizioni: tel. 030 9038463
I n o s t ri pr o g e t t i A r e g g i o e milia
F Tutti uniti per la scuola E Rubiera si trasforma per un giorno in un “paese dei balocchi” di Paola Zani |
paola.zani@cassapadana.it
a uno strano effetto raccontare un evento e scrivere su Popolis guardando da una prospettiva diversa dall’Ufficio Progetti Territoriali in cui ho lavorato da quando è nato. Ho voluto provare una nuova esperienza, la filiale, e sono a Rubiera, in provincia di Reggio Emilia ma praticamente “attaccata” a Modena. Un comune veramente interessante e molto bello anche dal punto di vista architettonico, con portichetti e una piazza con un antico castello attorno al quale si sviluppa il paese. Quando, qualche mese fa, è entrata in filiale Laura Santarossa, si è creata subito tra noi una bella intesa, che si è approfondita quando mi ha raccontato di far parte del Comitato Genitori che raccoglie fondi da destinare alla scuola di Rubiera, penalizzata dai tagli e dalle riduzioni dei contributi. L’Istituto comprensivo è composto da 4 scuole dell’infanzia, 4 scuole primarie e una sede di scuola secondaria di primo grado, per un totale di circa 1.400 studenti. Quello del Comitato è un progetto ambizioso: coinvolgere il Comune e “invaderlo” di giochi, animazioni, musica… per un giorno di festa. Così è stato, lo scorso 22 settembre. La presidente del Comitato, Renata Caprioli, mi ha spiegato nel dettaglio il lavoro di genitori, insegnanti, gruppi, associazioni di volontariato e amministrazione comunale e di tutti coloro che hanno aderito all’iniziativa. Chi ha seguito il punto ristoro, chi laboratori di riciclo, matematica, arte, musica, inglese. Chi ha cucinato e venduto torte, chi ha organizzato una pesca dei fiori, chi ha coinvolto i visitatori a sfidarsi con i giochi da tavolo. E chi, ancora, ha convinto allegre squadre di bambini a trovare un tesoro nascosto tra le vie, le case e le piazze. Non sono mancati i banchetti con i libri e giochi usati e nuovi. Cassa Padana ha partecipato alla manifestazione, oltre che con il laboratorio e con l’impegno della sottoscritta e di Mario Rosa, anche con un contributo economico che vuole essere un incoraggiamento rivolto al Comitato per continuare a fare queste iniziative, sapendo che può contare anche su di noi. Sulla richiesta di contributo e sul sito dell’Istituto c’è una frase che mi è piaciuta molto e che riassume lo spirito e la passione con cui si realizzano eventi come questo. Vorrei condividerla con chi sta leggendo: “Non importa se leggiamo un libro con le pagine o il monitor di un computer, non importa neanche se le scuole non sono perfette e se studiare a volte ci sembra perfino inutile. Cerchiamo con tutte le forze di cambiare quello che non va, e non smettiamo mai di amarla, la nostra scuola, perché un futuro migliore per tutti è scritto nel miglior presente che riusciamo a realizzare insieme”. ●
Info 0522 620351
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I n o s t ri pr o g e t t i A verona
Il primo soccorso è ognuno di noi A Legnago, corsi e incontri per una città cardioprotetta di Laura Simoncelli |
laura.simoncelli@popolis.it
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olto spesso i minuti che attendono l’arrivo dell’ambulanza sono decisivi per la sopravvivenza del paziente. La vita delle persone che ci stanno accanto dipende da noi molto più di quanto potremmo pensare. In Italia ogni anno, una persona su 800 viene colpita da arresto cardiaco. Si tratta di un fenomeno quantitativamente rilevante che si manifesta prevalentemente al di fuori delle strutture sanitarie. Il 50% degli arresti cardiaci, e quindi delle morti improvvise, si verifica a domicilio, il 33% sul posto di lavoro, il 12% per strada, il 5% durante attività ricreative. Ed è raro che i soccorsi riescano a giungere sul posto en-
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tro un tempo tanto breve da poter salvare la vita. Il mancato tempismo e la non prontezza d’azione sono stati, poi, partecipi di casi drammatici in strutture scolastiche, come il decesso di bambini per soffocamento, spesso durante la pausa mensa, a causa di ostruzione delle prime vie aeree. In entrambe le situazioni un pronto intervento da parte di chi era presente sul posto avrebbe potuto essere la chiave di volta del problema e modalità per rispondere all’emergenza. La soluzione, allora, è nel territorio. Solo la presenza, al momento dell’episodio, di testimoni esperti nella rianimazione cardiopolmonare e nelle mosse di primo soccorso permette di “guadagnare tempo” in attesa che intervengano i soccorsi medici e poter consegnare al “118” un paziente vivo e senza danni cerebrali. Ecco, quindi, l’importanza della formazione al soccorso di Città Cardioprotetta, un percorso avviato dal Gruppo Alpini di Legnago e dal Lions Club, in collaborazione con Comune e ULSS 21. “Obiettivo primario è rendere i cittadini pronti al momento del bisogno” – spiega Maurizio Mazzocco, capogruppo del Gruppo Alpini. La campagna è volta a far comprendere l’importanza di creare un luogo cardioprotetto proprio attraverso i suoi abitanti e rendere ogni cittadino in grado di attuare il primo soccorso. “Una vocazione umanitario - sanitaria, questa, propria del Gruppo Alpini di Legnago,” aggiunge Mazzocco, “che aveva fondato vent’anni fa la Croce verde, realtà vicina al mondo del soccorso. Nei mesi passati abbiamo abilitato venti agenti di polizia locale all’utilizzo del defibrillatore e abbiamo tenuto un corso per venti mi-
“Vorremmo che in ogni casa, in ogni piazza, in ogni posto di lavoro, in ogni strada e in ogni scuola ci fosse sempre qualcuno che sa come aiutarci nel momento del bisogno.”
Gli incontri Prevenzione e rimozione corpo estraneo 10 ottobre, 7 novembre, 28 novembre. Sede del Gruppo Alpini di Legnago, via S. Francesco 2; dalle ore 16.
INFO Maurizio Mazzocco
Responsabili del progetto: Maurizio Mazzocco, capogruppo Alpini Legnago e Paolo Ghellere, presidente del Lions Club di Legnago.
litari dell’ottavo reggimento dei Paracadutisti della Folgore”. “Nessuna istituzione pubblica, fuori dal volontariato interpretato dagli alpini, saprebbe realizzare quanto essi fanno con grande competenza ed efficacia” sottolinea il sindaco Roberto Rettondini che così esprime il caloroso ringraziamento rivolto al Lions e agli Alpini, ben consapevole che la solidarietà è sostenuta da fatti concreti. Con il sostegno economico di Cassa Padana, è iniziato a settembre un calendario di incontri e lezioni rivolte a oltre duecento tra insegnanti e personale ausiliario dell’Istituto comprensivo Destra d’Adige. Gli incontri, tenuti da due medici pediatri dell’ospedale Borgo Roma di Verona, proseguiranno fino a novembre. L’obiettivo è fornire gli strumenti e le metodologie per intervenire in caso di arresto cardiaco e trasmettere le competenze per attuare il primo soccorso pediatrico con manovra di espulsione, come comportarsi in caso di trauma cranico e come tamponare ferite in stato emorragico. “Vorremmo che in ogni casa, in ogni piazza, in ogni posto di lavoro, in ogni strada e in ogni scuola ci fosse sempre qualcuno che sa come aiutarci nel momento del bisogno – conclude Mazzocco, “la diffusione capillare delle conoscenze base su come muoversi in casi critici garantisce la creazione di una città più protetta e sicura. L’importante è cercare di garantire a tutti la massima sicurezza, in questo consiste il progresso e per questo lavora il nostro Gruppo Alpini. Non un caso visto che il nostro motto da sempre è questo: “Ieri per la patria, oggi per l’umanità!”. ●
Docenti: Simone Rugolotto e Angelo Pietrobelli, pediatri della clinica universitaria Borgo Roma a Verona
Tel. 335 7174790 legnago.verona@ana.it
FOTONOTIZIA Un defibrillatore per la polizia locale di Legnago con 16 brevetti Blsd (Basic Life Support Defibrillation)
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o scorso luglio sono stati consegni brevetti di soccorritori BLSD ai 14 agenti della polizia locale e a due dipendenti comunali delegati alla sicurezza. I corsi hanno dato inizio alla prima fase del progetto Legnago città cardioprotetta. La polizia municipale ha quindi in auto un defibrillatore regalato dagli Alpini e dal Lions Club. E gli agenti sono in grado di utilizzarlo e di fare rianimazione cardiopolmonare, così come intervenire in caso di arresto cardiaco.
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I n o s t ri pr o g e t t i A C R E M ON A
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l sogno di Elisa Cotella si è realizzato: nel 2010 a Parma ha contribuito alla nascita dell’associazione Disform. Da allora di lezioni teoriche e pratiche ne ha fatte moltissime, a tante classi diverse, sia a Parma che a Cremona, sua città natale. Elisa, come è nato questo progetto e in cosa consiste? Insieme ad alcune compagne di facoltà, volendo sperimentare sul campo le nostre conoscenze, abbiamo contattato due associazioni che si occupano di sport per disabili e ci siamo proposte alle scuole per far provare ai ragazzi lo “sport adattato”. Si tratta di lezioni teoriche, ma soprattutto pratiche, in cui le classi sperimentano il basket in carrozzina, la pallavolo da seduti o il calcio bendati. Data l’esperienza positiva, nel 2010 è nata ufficialmente l’associazione Disform, con sede a Parma, dove in quegli anni risiedevamo per gli studi. Oltre all’esperienza parmense, i corsi poi sono partiti anche a Cremona… Elisa Cotella
Se lo sport è davvero per tutti Il sogno di Elisa e della sua associazione di Barbara Ponzoni |
barbara.ponzoni@cassapadana.it
Il sogno di una cestista che si sta diplomando all’ISEF, con una spiccata sensibilità verso la disabilità? Far conoscere ai “normodotati” lo sport adattato, diffondere i valori positivi dello sport nelle scuole, far capire ai ragazzi che non esistono disabili, ma solo persone con abilità diverse. 18
Terminati gli studi sono rientrata nella mia città e da subito ho proposto il progetto alle scuole locali. Non è stato facile perché non mi conosceva nessuno e soprattutto, non essendoci fondi, poche erano nelle condizioni di stanziare risorse per il corso. Grazie al contributo di Cassa Padana, che ha creduto in noi sin dall’inizio, nell’anno scolastico 2010/2011 le lezioni sono partite al liceo Anguissola, all’Istituto tecnico I.T.I.S. e al liceo artistico Munari. L’anno successivo, oltre all’Anguissola e all’ITIS, abbiamo insegnato all’Istituto Stanga, quest’anno si è aggiunto il liceo scientifico Aselli. Alla fine del percorso, a maggio, organizziamo sempre un torneo di basket in carrozzina con le diverse classi partecipanti. Abbiamo voluto intitolarlo “Trofeo Cassa Padana”, come ringraziamento per la fiducia accordataci.
Quest’anno si è giocato il quarto trofeo Cassa Padana, con delle new entry, i ragazzi del carcere.
Ma l’attività di Disform non si esaurisce con il progetto nelle scuole, parlami della Finale.
Grazie alla disponibilità della direttrice della casa circondariale di Cremona, Ornella Bellezza, siamo riusciti a tenere un corso di 17 lezioni a un gruppo di motivati detenuti, con lo scopo di formare un operatore che, al termine dello sconto della pena, potesse svolgere uno stage remunerato in una cooperativa o associazione che si occupa di sport per disabili. L’obiettivo è stato raggiunto e Marco ha appena terminato la sua esperienza all’associazione Futura, dove si occupava di equitazione per ragazzi con disabilità. Come gli studenti delle superiori, anche i ragazzi della Casa Circondariale hanno partecipato al torneo finale, vincendolo con grande determinazione.
Con grande soddisfazione quest’anno abbiamo organizzato a Cremona la fase finale del campionato italiano di serie B del basket in carrozzina. Un successo sotto tutti i punti di vista, soprattutto per il coinvolgimento delle scuole medie che hanno partecipato ad un convegno con un giornalista sportivo e un atleta paralimpico, per poi assistere ad una delle partite. Si sono decisamente entusiasmati, ecco perché quest’anno vorremmo proporre i nostri corsi anche alle medie inferiori. Sarebbe un altro sogno realizzato. Beh, direi fattibile. Un desiderio più grande?
to italiano paralimpico) si accorgesse di noi. Stiamo facendo tanto per diffondere la cultura e i valori dello sport fra i ragazzi, insegnare loro che non esistono limiti, salvo che quelli mentali, spesso dati dai pregiudizi. Il riconoscimento ufficiale di Disform mi ripagherebbe di tanti sacrifici fatti. ●
Info Disform Sede legale: via Stirone 4 , Parma Sede operativa: via Ghisleri 26, Cremona Cell. 338 1671913 info@disform.org www.disform.org (in fase di aggiornamento) C/C 000000340303 Cassa Padana, Cremona Porta Po IBAN IT75Y0834011401000000340303
Mi piacerebbe che il C.I.P. (Comita-
Disabilità e sport: è possibile di Benedetta Cherubini |
benedetta.cherubini@cassapadana.it
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ino a non molto tempo fa disabilità (fisica o mentale) e sport non potevano coesistere. Adesso - grazie alle nuove tecnologie ma soprattutto al venir meno di radicati e insensati pregiudizi - tutto è cambiato e fare sport non è più prerogativa dei fisicamente integri com’era nei principi di De Coubertin. Un forte segnale arriva dall’assessorato allo sport della Regione Lombardia nel sostenere lo scorso settembre la seconda edizione della Staffetta dell’amicizia dell’associazione Centro Natura Amica onlus di Gussola, per proseguire in un cammino di promozione al “diritto allo sport” che non punti solo al risultato, ma sia occasione sociale per sentirsi protagonisti nel contesto in cui si vive e strumento fondamentale per contribuire all’integrazione nel rispetto delle regole e degli altri individui. Un percorso motorio strutturato all’interno del parco naturale della golena del Po, in località Valloni, lungo circa 2 Km da percorrere in compagnia e con l’aiuto di un asino. Per non dimenticare che attraverso l’attività motoria non si ottimizzano soltanto le capacità fisiche, bensì si sviluppano le capacità logiche-intelInfo lettive soprattutto se nella pratica non si perde l’aspetto ludico. Associazione Centro Natura Amica Onlus Visto così lo sport è un fantastico momento di aggregazione e la Staffetta dell’amicizia ne ha confermato il marcato risvolto Sede legale – Via XX Settembre n. 50 Sede operativa – Località Valloni sociale-ricreativo: le persone con disabilità e le loro famiglie si Gussola (Cremona) sono sentite rispettate e hanno potuto esaltare le proprie capaTel. 331 3615741 – 339 5470562 cità in un mondo che sempre gli ricorda ciò che non sono in grainfo@centronaturaamica.it do di essere e ciò che gli manca. www.centronaturaamica.it
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Con i miei piedi, grazie ai tuoi occhi Il cammino di luce e fiducia di Alessandro Bordini intorno al mondo di Laura Simoncelli |
laura.simoncelli@popolis.it
“Dopo l’incidente ero adirato col mondo. In una frazione di secondo mi sono scontrato con i miei limiti e con la terra. Nel mondo del paracadutismo gira il detto: ‘la gravità fermerà gli stolti’ e così è stato”.
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ono le parole di Alessandro Bordini, giovane sportivo di ventott’anni che quattro anni fa ha perso la vista a seguito di un grave incidente con il paracadute. Una caduta dalla quale Alessandro ha saputo rialzarsi più forte di prima e che lo ha portato ad affrontare una nuova sfida estrema: girare il mondo affidandosi unicamente agli occhi e al cuore della gente. Lo scorso aprile è partito da Nogara, nella campagna veronese, per un viaggio epico, solo con l’aiuto di un I-phone e del suo bastone bian-
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co. Il cammino, che ha chiamato “Light the Planet” (illumina il pianeta), racconta proprio la luce che le persone riescono a regalare con i piccoli gesti. Approfittando di un breve rientro in Italia, i primi giorni di settembre, riesco a contattarlo e, mentre è intento a provare una nuova cover impermeabile per il suo inseparabile I-phone, mi racconta della prima tappa del suo viaggio, quella africana, durata quattro mesi e mezzo. “Senza dubbio il bilancio è positivo” – sottolinea immediatamente - “ho trovato grande supporto nelle persone e sono certo che sarà così anche negli altri paesi che mi ospiteranno in futuro”. Molti sono gli esempi di solidarietà che Alessandro racconta, da quell’anziano che lo ha aiutato in Congo per comprare del pane, ai bambini del Cairo che, accorgendosi della sua cecità, si sono stretti attorno a lui per indicargli la strada. “Credo nella bontà del genere umano e penso che per natura sia pronto a fare del bene” – mi rassicura quando gli domando se ha mai avuto timore nei confronti di chi aveva di fronte – “sto affrontando questo viaggio con il cuore, sono certo che chi mi incontra avverte questo sentimento di positività e si comporta di conseguenza nei miei confronti”. Una specie di “osmosi” di bontà, insomma, che porta Alessandro a essere più che mai sicuro di compiere fino in fondo la sua missione e che tutto andrà bene. Al mio dubbio su come riesca a valutare chi gli sta di fronte, risponde senza indugi: “Ascolto la voce di chi mi sta parlando e immagino l’espressione del viso. Avverto il sorriso, le smorfie, immagino i tratti del vi-
so e mi rendo conto se potermi fidare. Certo non è un metodo scientifico, ma fino ad oggi ha funzionato e intendo continuare a basarmi sulle sensazioni”. Nei primi giorni di viaggio Alessandro ha utilizzato Couchsurfing, un servizio gratuito, attivo in tutto il mondo, di scambi di ospitalità. Ma, specifica “il sito è difficilmente accessibile ai non vedenti. Così, giorno dopo giorno, ho deciso di affidarmi sempre più alle persone che la sorte mi concedeva di incontrare”. Con questo spirito Alessandro ha deciso di ripartire, lo scorso 12 settembre, alla volta della Bulgaria e dei Balcani. Un altro cammino di luce. “Quando ho conosciuto Alessandro, poco dopo l’incidente, non riusciva ad accettare quello che gli era successo” racconta Mattia dell’associazione Gabbia-No, un ente impegnato per le persone diversamente abili di cui Alessandro è membro – “attraverso la onlus lo abbiamo invitato alle nostre cene al buio e gli abbiamo presentato uno scultore non vedente. Così, giorno dopo giorno, ha iniziato il suo percorso di accettazione e ricrescita. Alessandro è un avventuriero, ha sempre amato le sfide, trovare il limite in tutto. Ora la sfida è dimostrare che il genere umano è naturalmente propenso e pronto ad aiutare gli altri” . In questi mesi, questo Forrest Gump veronese è disceso lungo la Spagna, passato in Marocco, Senegal, Golfo di Guinea e attraversato il continente africano. L’avventura proseguirà verso oriente, fino alla Mongolia, per poi passare in America, scendere il paese lungo la costa del Pacifico e risalire sull’Atlantico. Ultime tappe del lungo viaggio il vecchio continente europeo, per approdare a casa per settembre 2014. Puoi viaggiare con Alessandro seguendolo in tempo reale su Facebook. ●
Info www.lightheplanet.net
Gabbia-no, il mondo è di tutti! Da ottobre una mappa del territorio veronese con itinerari di accessibilità di l.s.
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abbia-No onlus è un’associazione il cui obiettivo è dare l’opportunità a persone diversamente abili di sperimentare, vivere, ricercare e creare nuove occasioni di autonomia nella sfera sociale, per far sì che un banale ostacolo non diventi l’Everest dell’integrazione. “Non esistono disabilità se il mondo che ci circonda è a prova di tutti” – sottolinea Paolo Bertassello, medico specializzando in geriatria e presidente dell’associazione veronese: “da quando è nata, nel 2006, l’associazione si sforza, grazie alla professionalità e passione dei suoi volontari, di abbattere le barriere, perché disabilità non deve voler dire immobilità. Per questo abbiamo in via di definizione un vero e proprio itinerario di accessibilità che, grazie ai nostri ragazzi che si sono recati direttamente sui luoghi, ha consentito di mappare la zona veronese per elencare gli itinerari praticabili per tutti. Tutti i percorsi saranno riuniti in una guida cartacea che verrà pubblicata entro ottobre e sarà scaricabile anche dal sito internet dell’associazione, anch’esso accessibile ai non vedenti grazie alle più moderne modalità di utilizzo”. Per una montagna amica l’associazione si è dotata di ”Joelette”, la carrozzina per persone con disabilità motoria adatta alla montagna e allo sterrato, unica nella provincia di Verona. L’associazione organizza, inoltre, diverse attività in montagna (Baldo, Lessinia), in collina, in golena (Adige, Po) e nelle oasi naturalistiche (Palude del Busatello, Oasi del Brusà). Per un mare amico, invece, c’è Job, carrozzina appositamente studiata per il contatto con l’acqua.
Info www.gabbia-no.org
via Pasubio, 13 Legnago (Verona) tel. 0442 080457
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agen d a a cura di Valentina Bragazzi valentina.bragazzi@popolis.it
> Eventi Innovart – Performance didattiche per le scuole sul mondo della preistoria camuna 3-10 ottobre Bienno (Brescia), Chiesa di San Pietro in Vincoli Darfo Boario Terme (Brescia), Chiesetta Ex Convento
> MOSTRE
Info: www.shomano.it
Fino all’8 dicembre
Segni d’infanzia - Festival internazionale d’arte e teatro per l’infanzia
Traversetolo (Parma)
30 ottobre - 3 novembre Sedi varie Mantova
Bodoni (1740-1813) - Principe dei tipografi nell’Europa dei Lumi e di Napoleone
Filippo de Pisis en voyage. Roma, Parigi, Londra, Milano, Venezia Villa dei Capolavori-Fondazione Magnani Rocca
Info: 0521.848327
Info: www.segnidinfanzia.org
Smart Energy Expo 9-11 ottobre Fiere di Verona Viale del Lavoro 8 (Verona)
Info: info@veronafiere.it
Mercanti in Viaggio - Mercatino Vintage & Handmade 5 e 6 ottobre Castello Quistini Via Sopramura 3/a, Rovato (Brescia)
Info: www.castelloquistini.com/eventi
Bel canto sotto le stelle 10 ottobre Cortile Federico II di Palazzo Comunale Cremona
Biblioteca Palatina Teatro Farnese - Galleria Nazionale Strada della Pilotta 3, Parma
Info: 0372.407269
Info: www.bibpal.unipr.it
Mercati della terra
Amore e Psiche - La favola dell’anima
20 ottobre Castello di Padernello Borgo San Giacomo (Brescia)
Palazzo San Sebastiano e Palazzo Te
Fino al 3 novembre Mantova
Info: info@castellodipadernello.it
Info: www.fondazionednart.it
Rombo di Tuono Rassegna italiana dedicata al mondo custom
Da Como a Kalongo
5 e 6 ottobre Fiera di Brescia Via Caprera 5 (Brescia)
Info: 045-8092199
Info: www.rombodituono.it
Io.Cucinoequo concorso culinario Invio ricette fino al 16 ottobre
Info: www.altromercato.it/il-circolo-delcibo/iocucinoequo
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Fino al 12 gennaio 2014
Fino al 20 ottobre Museo Africano Verona
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