Periodico di attualità , economia, informazione e cultura cooperativa anno 8 • n. 3 giugno 2010
La doppia sfida di Cassa Padana a Verona: una nuova filiale e un nuovo recupero storico e architettonico Biologico e solidale, le parole chiave della Fiera di San Benedetto: 10-11 luglio 1
ad approvazione del bilancio dell’esercizio 2009 avvenuta, possiamo proiettarci definitivamente verso gli importanti e stimolanti impegni che ci attendono per l’anno in corso. Riprendo alcune considerazioni emerse nel corso dell’assemblea. Dobbiamo essere molto soddisfatti dei risultati conseguiti nel corso dell’anno passato a dispetto di una situazione economica veramente difficile. Partivamo con l’obiettivo di preservare il più possibile il patrimonio netto della nostra Cassa, e siamo riusciti addirittura a migliorare i nostri indici patrimoniali. Ricordiamoci che in qualsiasi impresa, la forza che incide in maniera decisiva nell’azione quotidiana è il valore netto del patrimonio. Più consistente è questo valore, meglio si muove l’organizzazione e più facilmente si raggiungono gli obiettivi statutari, che non sono solo espressione numerica. Infatti la nostra Cassa ha proseguito con immutato vigore nella sua azione tesa a promuovere ricchezza nelle zone dove opera, a facilitare il credito a chi ne ha la necessità e a contenere i costi del credito applicando condizioni a favore dei propri soci e clienti nettamente migliori a quelle di mercato, non scaricando su imprese e famiglie gli oneri della crisi. Tutto questo senza penalizzare l’impegno a favore dei nostri territori destinando le risorse necessarie allo sviluppo dei progetti in corso e all’iniziativa di nuove e qualificate progettualità. Cassa Padana rappresenta sempre più un punto di riferimento, un fattore di sollecitazione dell’economia e dello sviluppo delle comunità e dei territori in cui opera. Impegno ed entusiasmo che contraddistinguono un modello di operatività che ora potremo estendere anche verso il territorio Camuno, un territorio ricco di storia, di tradizioni, di cultura che contribuirà ad accrescere la qualità della nostra Cassa. Vittorio Biemmi
Presidente di Cassa Padana
sommario
editoriali
Cari Soci,
4-5 Cassa Padana e Bcc Camuna: la fusione ora è realtà
6 La doppia sfida di Cassa Padana a Verona: una nuova filiale e un nuovo recupero storico e architettonico Un santo a San benedetto al Monte
7 I futuri esperti di credito cooperativo glocale vanno a scuola con Cassa Padana Aperte le iscrizioni alla quarta edizione del Master Master, istruzioni per l’uso
2
La banca dei territori Le assemblee di Cassa Padana e della Bcc Camuna, svoltesi in contemporanea lo scorso 16 maggio, hanno approvato in modo convinto la fusione fra le due banche. I soci hanno ben compreso lo spirito e soprattutto le prospettive di sviluppo che si aprono. È una soddisfazione grande. Ora prende avvio il processo di integrazione. È un passaggio molto impegnativo di allineamento informatico, organizzativo, di riallocazione di risorse umane. È uno sforzo collettivo che impegna tutta la struttura della banca. Il progetto di fusione entra nella sua fase operativa che prevede da subito una migliore copertura della Valle Camonica, attraverso l’apertura di 4 sportelli bancari. Cassa Padana si sta così configurando sempre più come una banca non di un territorio, ma di più territori che fra di loro dialogano, ognuno con le proprie caratteristiche e identità. Per essere efficaci ed efficienti sono necessarie soluzioni organizzative nuove, allo studio, che troveranno una sperimentazione proprio in territorio camuno. L’idea è di costruire una migliore prossimità rispetto alle diverse comunità locali e alle esigenze di tipo economico e non che queste esprimono. luigi pettinati
Direttore generale di Cassa Padana
8-9
12-13
Viarolo, nel cuore della tradizione parmense
Biologico e solidale: le parole chiave della Fiera di San Benedetto
I Fontanili, un’oasi protetta tra campi e canali
Omaggio al poeta della brescianità
10
Lo spiedo bio
Gita soci 2010: alla scoperta della profumata terra d’Istria
16
Visite guidate al nuovo scavo archeologico di Villa Badia Bio Prèt à porter La Fiera in musica Il nuovo volto di Villa Badia Principi, cavalieri e morti di fame, un medioevo da ridere
14 L’Europa premia i progetti a tutela dell’ambiente Aperto fino a settembre il bando Life +
17
Da Leno alla Cina, dalla Cina a Leno: incontro tra Oriente e Occidente
18
Estate da vivere, itinerario fra mille e una iniziative
Corsi estivi di iconografia
11
Fuori Classe, vivere la vita fino in fondo
Se l’ospedale va in piazza. A Leno un progetto e tanti incontri
19
Maurizio Cozzoli, il “Caimano del Po”
20-21
Io e Jago: vacanza nautica sull’Iseo
15 L’Africa in mostra a Brescia Da Cremona al Togo
22
Le ragazze del pallone 3
i n
p r imo
pi a n o
Operatività dal 10 luglio
di Stefano Boffini
stefano.boffini@cassapadana.it
Cassa Padana e Bcc Camuna: la fusione ora è realtà Di stefano boffini
stefano.boffini@cassapdana.it
L
’assemblea del 16 maggio scorso verrà ricordata per la fusione con la Bcc Camuna che i soci hanno approvato all’unanimità. Il via libera, con un solo astenuto, è stato dato anche dall’assemblea della Bcc Camuna che si è tenuta in contemporanea. I soci hanno compreso perfettamente lo spirito dell’aggregazione, le finalità e le prospettive che apre per la nuova Cassa Padana. Dopo alcuni passaggi tecnici e regolamentari la fusione vera e propria avrà effetto dal 10 luglio, data a partire dalla quale cesserà di esistere la Banca di credito cooperativo Camuna. Durante l’assemblea è stato proiettato un video realizzato da Popolis tv per dare ai soci una idea di massima di quello che è la terra camuna. La Valle Camonica è una delle valli più estese delle Alpi centrali. Lunga circa 90 km inizia dal Passo del Tonale a 1883 m s.l.m., e termina a Pisogne sul lago d’Iseo. Ha una superficie di circa 1335 km ed è attraversata in tutta la sua lunghezza dall’alto corso del fiume Oglio. È la Valle delle incisioni rupestri, è la terra che ospitò la romana “Civitas Cammunorum”, che vide sorgere castelli, roc-
che, torri; è patria di pittori e delle loro scuole. È la terra che ancora oggi ospita l’arte del legno e l’arte del ferro. È la terra di antiche tradizioni depositaria di saperi che si uniscono a
4
nuovi sapori attraverso la varietà gastronomica nella riproposta dei piatti tipici camuni. Il tessuto economico della Valle Camonica, basato fino agli anni ’70 sull’attività zootecnica, agricola, sulla siderurgia e l’industria tessile, è ricco di piccole e medie imprese il cui ambito spazia dal settore terziario al settore edile. Il ferro e la pietra e le loro lavorazioni sono stati per anni fonte economica fondamentale per tutta la Valle Camonica. Ancora oggi numerose persone, sia per lavoro che per passione, tramandano queste tradizioni alle nuove per evitare che si perdano quei preziosi saperi che compongono il patrimonio immateriale della comunità. Il turismo è una importante risorsa economica per la Valle Camonica. La montagna offre molte occasioni di svago e divertimento sia in inverno che in estate. La maggior traccia lasciata dal passato è sicuramente rappresentata dalle incisioni rupestri distribuite in tutto il territorio valligiano e racchiuse in 8 parchi archeologici. Le incisioni su pietra rappresentano il più vasto e importante comprensorio europeo d’arte rupestre preistorica, tanto da essere designate dall’Unesco, nel 1979, Patrimonio dell’Umanità. Questi graffiti sono testimonianza della vita, delle attività degli usi e costumi degli antichi camuni, da cui possiamo comprendere le varie fasi di evoluzione dell’antenato del popolo valligiano.
Il direttore generale Luigi Pettinati ha spiegato che la Cassa affronta questo momento nelle migliori condizioni possibili per svolgere a pieno la sua funzione, forte di un assetto patrimoniale ottimale (tier 1 capital ratio 21,22%) che ha mantenuto nel corso dello scorso anno. L’impatto sul conto economico della riduzione dei tassi di interesse è ben visibile. Si tratta di quasi 14 milioni di euro che sono rimasti nelle disponibilità delle aziende e delle famiglie. La Cassa ha affrontato in modo consapevole questo calo senza recuperare con forzature redditività, non giustificabile nell’attuale contesto, rispettando fino in fondo gli impegni verso le aziende, famiglie, comunità locali. La Cassa non si è tirata indietro nei momenti di difficoltà. Non si è tirata indietro nemmeno nell’impegno a tutto tondo verso la comunità, in un contesto dove la crisi rende più acuti i bisogni e gli interventi del settore pubblico soffrono di un razionamento di risorse a disposizione. Con il solito spirito. Animando, facendo reti, sviluppando progettualità e cercando soluzioni per il futuro. Insieme al bilancio di esercizio ai soci è stato distribuito il bilancio di coerenza con l’articolo 2 dello statuto che mostra concretamente l’impegno riguardante le tre mutualità, quella verso i soci, quella volta alla promozione del territorio e quella internazionale. L’assemblea di Cassa Padana, oltre alla parte ufficiale e di contenuti, rappresenta sempre un momento importante di incontro, di relazione, di riconoscimento – per i soci che hanno mostrato un particolare attaccamento alla banca – e, perché no… anche di festa. ¬
L’assemblea ha poi approvato, sempre in sessione straordinaria, una modifica del regolamento elettorale che prevede per due mandati la presenza nel consiglio di amministrazione di due persone provenienti dalla zona della Valle Camonica. Lo spirito della disposizione è quello di favorire la rappresentanza e l’integrazione dei soci camuni nella nuova compagine sociale di cui entrano a far parte a pieno titolo. La parte ordinaria dell’assemblea prevedeva l’approvazione del bilancio d’esercizio del 2009. Dietro i numeri di un esercizio, che chiude con un utile di 4,4 milioni di euro, ci sta l’impegno della Cassa a sostenere imprese, comunità locali in una fase di difficoltà nella quale la crisi fa sentire fino in fondo i suoi effetti.
Come di consueto, a conclusione dell’Assemblea il Presidente Vittorio Biemmi e il Direttore Luigi Pettinati hanno premiato i soci che da 25 anni partecipano alla compagine sociale. Quest’anno sono stati ben 41. Eccoli: ANNONI FRANCA BARBIERI GIUSEPPE BRENTONICO GIUSEPPE CASALI ALESSANDRO CENI MARIO CHIESA GIUSEPPE CONFORTI GIOVANNA COVONI RENATO CRISTAFOLINI LEANDRO DESTER GIUSEPPE ELESBANI PIER CLAUDIO FADANI GIOVANNI FERRARI DARIO PRIMO FRUSCONI LUIGI GOGNA ANGELO GOZZI GIUSEPPE GUARESCHI GIUSEPPE LAZZARI DONATO LAZZARI MARIA TERESA LAZZARI SERGIO LOSIO VITTORINO
5
MANINETTI ROSA MEDINA FAUSTO NEVI SOMENZI FRANCESCO NODARI BENITO PIETRO OSIO GIUSEPPE PALETTI GIUSEPPE PALETTI MARIA TERESA PEROTTI SERGIO PINARDI ANGELO PLODARI GIOVANNI ROMAGNOLI LUIGI RUGGERI ACHILLE SALA GIUSEPPE SALA INNOCENZA TEDESCHI FRANCA TOMASONI GOTTARDO VIDI GIOVANNA ZANANTONI ANTONIO ZILIOLI ALDO ZORZA GIUSEPPE
l a
b a n c a
a l
t u o
s e r v i z i o 1
La doppia sfida di Cassa Padana a Verona: una nuova filiale e un nuovo
recupero storico e architettonico
Una cripta benedettina nella chiesa di S. Benedetto in Monte Di Daniela Iazzi
daniela.iazzi@fondazionedominatoleonense.it
Un Santo a San Benedetto al Monte San Giovanni Calabria è il Santo veronese dei ragazzi abbandonati, degli emarginati e uno dei precursori del rinnovamento della Chiesa del XX secolo. Nacque a Verona nel 1873 e, da sempre attendo alla cura dei bisognosi, divenne sacerdote nel 1901. Nel 1907, fu nominato Vicario della Rettoria di San Benedetto al Monte, dove iniziò a curare e accogliere soldati e ragazzi abbandonati. Talmente vasta fu la sua opera che fondò le Congregazioni dei Poveri Servi e delle Povere Serve della Divina Provvidenza. Morì a Verona il 4 dicembre 1954. Fu beatificato da Giovanni Paolo II a Verona nel 1988 e canonizzato a Roma il 18 aprile 1999. Le sue Congregazioni si sono diffuse in tredici paesi del mondo, continuandone lo spirito. Oggi l’Opera è presente, oltre che in Italia, in Uruguay, Brasile, Argentina, Paraguay, Cile, Colombia, Angola, Kenya, Romania, Russia, India, Filippine.
ei pressi dell’antico foro romano di Verona, che resta anche nei secoli successivi il fulcro economico e sociale della vita della città, è testimoniata a partire dal X secolo una “casa Sancti Benedicti de Leonis”, ossia dipendente direttamente dal monastero benedettino di Leno, nella bassa bresciana. La chiesa che qui vi sorse – in mezzo alle rovine del tempio romano – è ancora presente e ha assunto negli anni il nome di S. Benedetto in Monte, per la vicinanza con la sede del Monte di Pietà fondato a Verona nel 1490 da Fra Michele da Acqui. Questa chiesa, ristrutturata completamente nel 1700, non svela la sua antichità. Non è così per la cripta sottostante che «mostra invece l’alta sua antichità la cripta, ora magazzino, con volte a vela e capitelli assai antichi, probabilmente romanici, o anteriori all’anno 1141, in cui la chiesa è per la prima volta ricordata». Scrive così Luigi Simeoni nel 1909 nella sua dettagliata guida storico-artistica di Verona. La scoperta di questo luogo e del legame insito in essa risale a qualche mese fa. Cassa Padana, che da qualche anno ha sviluppato una rete di filiali nel territorio veronese, si prepara ad aprire nei prossimi mesi una filiale proprio nel capoluogo veronese. La nuova sede, individuata nella chiesa sconsacrata di San Silvestro, si trova a pochi passi dalla cripta benedettina. In seguito a diversi incontri e sopralluoghi con Giuliana Cavalieri Manasse, direttrice del nucleo operativo di Verona della Soprintendenza ai Beni Archeologici del Veneto – con la collaborazione di Andrea Breda, funzionario della Soprintendenza per i beni archeologici della Lombardia – si è potuto attestare e confermare la reale importanza storica e archeologica della cripta benedettina, già oggetto di primi studi negli ’60 e successivamente negli anni ’80. È stato pertanto avviato uno studio per la realizzazione di un progetto di restauro, promosso da Cassa Padana e da Fondazione Do-
6
minato Leonense. L’obiettivo è quello di completare lo studio iniziato anni fa e poter riaprire al culto l’antica cripta. La chiesa originale, romanica, è grande – quanto la chiesa superiore – e molto alta. Non sembra affatto una cripta. Ha una struttura a due navate con volte a crociera; colonne dai pregiati capitelli che, nel 1715, furono inglobate in pilastri di mattoni dai Malaspina per aumentarne la stabilità. A questi pilastri si sono aggiunti negli anni puntelli in legno presenti ancora oggi. La costruzione di una dipendenza monastica nelle immediate vicinanze del mercato di una grande città, luogo strategico per controllare tutti i possedimenti situati nel territorio circostante, non era inusuale nell’Alto Medioevo. Il rapporto fra Leno e Verona fu continuo e saldo almeno fino al XII secolo. La situazione si modificò dell’epoca dei Comuni, quando l’aumento dell’egemonia politica delle città e la contemporanea crisi delle istituzioni ecclesiastiche ne modificarono e ne ridussero il potere. Il legame fra il monastero di Leno e la chiesa di San Benedetto di Verona si allentò, fino a quando quest’ultima fu assorbita nel sistema parrocchiale cittadino. ¬
»
N
Il soffitto della Chiesa di San Silvestro, ora sconsacrata e prossima sede della Filiale Cassa Padana di Verona. A sinistra, particolare della cripta della Chiesa di S. Benedetto in Monte, Verona.
l a
b a n c a
a l
t u o
s e r v i z i o 2
I futuri esperti di credito cooperativo glocale vanno a scuola con Cassa Padana R
iparte la macchina organizzativa per la 4a edizione del Master post-diploma in Esperto di Credito Cooperativo Glocale, il corso biennale voluto da Cassa Padana e patrocinato dall’Assessorato alle attività produttive e formazione della Provincia di Brescia, dall’Ufficio Scolastico Provinciale di Brescia, dal CFP “G. Zanardelli” di Brescia, nonché dal Comune di Leno e daldi Flavia Vighini l’Istituto di Istruzione Superiore “V. Capirola” di Leno. Organizzato per la prima volta nel 2007, flavia.vighini@cassapadana.it oggi i primi neo-diplomati stanno già lavorando nelle filiali e negli uffici di Cassa Padana. Il Master vuole rispondere alla richiesta di posti lavoro, garantendo, dietro verifica del merito scolastico e della compatibilità ai valori che porta avanti il credito cooperativo, un contratto di lavoro con Cassa Padana. L’impegno che la Cassa si assume conferma ancora una volta la scelta di investire nelle risorse del territorio dove affonda le radici: i nostri giovani sono una risorsa da valorizzare e chiedono posti di lavoro di qualità. Questa idea di una scuola professionalizzante che prepari i giovani ad entrare con le giuste competenze in una specifica realtà aziendale ha riscosso l’interessamento anche di altre banche di credito cooperativo, una delle quali, il Credito Trevigiano, ha scelto da quest’anno di prendere ad esempio la stessa strada per creare un vivaio di talenti da utilizzare per le future assunzioni. Le materie trattate durante il biennio sono la cooperazione, il credito cooperativo, la mutualità interna (quella che si rivolge ai soci), la mutualità esterna (quella che si rivolge al territorio locale), la mutualità internazionale (quella che si rivolge al territorio globale), le lingue (inglese, spagnolo) e l’informatica. I giovani interessati a partecipare alle selezioni per il corso dovranno essere in possesso almeno di un diploma quinquennale di scuola superiore e di una naturale predisposizione per Master, istruzioni per l’uso i temi del credito cooperativo locale e globale. È qui che sta Come presentare la propria domanda d’ammissione? infatti il nucleo del corso, l’attitudine a non vivere le frontiere come ostacoli perché la formula del credito cooperativo è una Per poter fare domanda di ammissione, il candidato dovrà leggere formula universale, glocale. attentamente il Regolamento e l’Ordinamento Didattico visionabili sul sito www.popolis.it e www.cassapadana.it, dove sono indicati tutti i vincoli relativi Cassa Padana, da banca del territorio, sta diventando semall’ammissibilità al corso. Una volta compilato il modulo, disponibile nei già pre più banca dei territori investendo risorse ed energie per citati siti internet o presso tutti gli sportelli di Cassa Padana, sarà possibile trasmettere la propria esperienza, maturata nelle zone storiche, inviarlo all’indirizzo e-mail formazione@cassapadana.it; in alternativa sarà in nuove realtà. L’area Camuna sarà il banco di prova per replipossibile consegnarlo manualmente presso tutti le filiali della Cassa oppure care e adattare un modello di banca progettuale che è già stato inviarlo tramite fax al numero 030 9068361. sperimentato con successo nelle aree della bassa bresciana, del La selezione sarà curata da una società specializzata ed avverrà Mella, del cremonese, del parmense/reggiano e del mantovano/ verosimilmente nel mese di settembre. veronese. Cassa Padana ha portato la propria esperienza anche Posti disponibili: 14 in diversi paesi dell’America Latina e del mondo. Requisiti obbligatori per l’invio della candidatura: non avere superato i Per continuare a camminare su questa strada, la Cassa 26 anni alla data di inizio delle lezioni e risiedere nelle province della zona necessita di energia: persone disponibili a spostarsi per lavoro e di competenza di Cassa Padana (Bergamo, Brescia, Cremona, Mantova, con le giuste competenze. La flessibilità e la disponibilità sono Modena, Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Trento, Verona). elementi imprescindibili. ¬
Aperte le iscrizioni alla quarta edizione del Master
Frequenza obbligatoria per l’85% del monte ore annuale.
Lezioni dal lunedì al venerdì, dalle 8:00 alle 13:00 (potrebbero essere richiesti rientri pomeridiani). Inizio lezioni: 18 ottobre 2010 Luogo lezioni: IIS “V. Capirola” di Leno. Il corso è totalmente gratuito.
7
l a
b a n c a
a l
t u o
s e r v i z i o 3
Viarolo,
nel cuore della tradizione parmense
Di Valentina Bragazzi
valentina.bragazzi@popolis.it
A
Wanni Maffei è responsabile della filiale Cassa Padana di Viarolo in provincia di Parma. Wanni, 41 anni e single, abita a Casalmaggiore, nel cremonese, con il padre Francesco. Nel tempo libero ha come hobby la musica, la lettura, lo sport e il trekking in montagna. Ma soprattutto ama viaggiare cercando di addentrarsi il più possibile negli usi e costumi locali, evitando i filtri dei vari tour operator, andando un po’ all’avventura sobbarcandosi magari anche eventuali disagi o imprevisti.
ssunto nel 1991 dalla Cassa Rurale e Artigiana di Gussola, Wanni Maffei ha vissuto nel 1993 l’esperienza della fusione del proprio Istituto con la Cassa Rurale ed Artigiana della Bassa Bresciana, operazione che ha dato il via al nuovo progetto denominato Cassa Padana BCC.
Parlaci del tuo percorso nel mondo del lavoro e dell’ingresso in Cassa Padana «Ricordo in quel periodo gli interrogativi e le apprensioni che accompagnano i dipendenti in occasione di operazioni di quel tipo, dubbi a cui però in breve tempo sono state date risposte più che soddisfacenti soprattutto con i fatti». In precedenza, dopo aver finito gli studi nel 1988 presso l’ ITC di Viadana, a Mantova, ha svolto le mansioni di impiegato presso un’azienda nel settore del commercio e successivamente presso un’agenzia di assicurazioni, esperienze che hanno contribuito ad avere una prima panoramica a 360 gradi sul modo del lavoro. Assunto in banca è rimasto in forze presso la filiale di Gussola fino a settembre 2007. «Durante quegli anni ho avuto modo di lavorare in un ambiente tranquillo e sereno dove ho potuto crescere professionalmente e umanamente grazie a un susseguirsi di colleghi con cui è stato un piacere collaborare e da cui ho cercato di apprendere il meglio. A mia volta mi sono messo a disposizione in particolare dei giovani arrivati, contribuendo volentieri al loro inserimento».
»
Da sinistra, Aftab Ahmad Chughtai, Wanni Maffei e Luca Trocino
Poi l’arrivo a Viarolo, piccola frazione della Bassa parmense. A distanza di qualche anno che idea ti sei fatto del paese? «L’arrivo a Viarolo, quasi tre anni fa, mi ha dato l’opportunità di completare un certo percorso che mi ha portato poi da giugno 2008 alla mansione di responsabile di filiale e ad un’ulteriore gratificazione personale». La filiale è stata aperta verso la fine del 1996, andando a coprire una zona “strategica” di passaggio sulla strada tra il comune di San Secondo Parmense e la città di Parma. 8
«La frazione di Viarolo ha la particolarità di avere un’amministrazione divisa tra i comuni di Trecasali e di Parma e paradossalmente la cosa ha contribuito a creare tra gli abitanti una sorta di comunità a sé stante con un proprio orgoglio e proprie tradizioni, come ad esempio la “Fiera agricola del Cornazzano”, manifestazione immancabile ormai dal 1922 ma la cui origine risale addirittura al XVI secolo».
Presenza di altri sportelli bancari in paese? «L’apertura della filiale (situata nel comune di Trecasali) è stata vista di buon grado dalla comunità locale, una sorta di valore aggiunto al paese, un’istituzione che ha permesso di avere servizi accessibili a due passi da casa senza doversi recare nei centri vicini (l’unico altro istituto sulla piazza è la Cariparma di Trecasali a circa 5 km). Con gli anni la filiale si è ben integrata nella realtà locale ed è diventata un punto di riferimento per le aziende del posto, allargando la propria influenza anche nelle zone vicine. Cassa Padana si è inoltre sempre dimostrata vicina e sensibile alle esigenze delle associazioni e delle parrocchie, oltre che all’organizzazione delle manifestazioni locali». La crisi economica, in che maniera ha inciso sul tessuto economico di Viarolo? «È innegabile che la crisi abbia colpito anche la zona e in generale la provincia di Parma. A farne le spese sono stati soprattutto il settore industriale e in particolare quello manifatturiero. La filiale di Viarolo opera soprattutto con artigiani e aziende di piccole/medie dimensioni che in generale hanno dimostrato però di riuscire a fronteggiare il momento al meglio, grazie anche alla serietà e all’oculatezza della gestione delle loro attività negli anni passati. Anche le famiglie e i privati stanno risentendo del momento e l’Istituto ha cercato di andare incontro alle esigenze dei singoli in vari modi. Da segnalare però che da queste parti il risparmio privato è ancora un grosso valore e la maggior parte delle persone anche in passato si è comportata da “formichina” in vista dei tempi di “vacche magre”». Un team di lavoro giovane e tutto al maschile: come sono i rapporti con i tuoi colleghi? «In filiale ho il piacere di condividere il lavoro da circa un anno con i colleghi Luca e Aftab. Tra di noi si è creato un gruppo affiatato basato sul rispetto reciproco. Luca, viceresponsabile, dopo aver fatto interessanti esperienze tra le filiali delle province di Cremona, Brescia, Reggio Emilia è giunto anche in quella di Parma e da subito si è instaurato un rapporto di proficua e giusta collaborazione. Aftab è stato invece assunto dopo aver completato il master post-diploma “Glocale” organizzato da Cassa Padana e sta dimostrando di essere stato una “scommessa vincente” e a tutti gli effetti un esempio riuscitissimo di integrazione. Un bel gruppo si è formato anche con gli altri colleghi dell’area, il tutto supervisionato con esperienza dal Capo Area Davide Gibellini». ¬
«Un sincero ringraziamento agli organi direttivi di Cassa Padana che permettono a noi dipendenti di lavorare in maniera serena senza dover subire le nocive pressioni a cui spesso devono sottostare colleghi di altri Istituti, pressioni che spesso si riflettono in maniera negativa sui rapporti con la clientela». Wanni Maffei
I Fontanili, un’oasi protetta tra campi e canali I Fontanili di Viarolo rappresentano una delle aree di risorgive meglio conservate di tutta la Regione Emilia-Romagna ed uno dei siti di maggior valore naturalistico del Comune di Parma. Una risorgiva, o fontanile, è una sorgente di acqua dolce tipica della Pianura Padana. L’acqua che fuoriesce da fontanili e risorgive presenta una temperatura costante (10-12 gradi). La purezza e la limpidezza delle acque che sgorgano dal terreno favoriscono lo sviluppo di una vegetazione acquatica e ripariale lussureggiante e di una fauna acquatica particolare, adattata alla temperatura costante dell’acqua e ormai rara nei territori di pianura. Se non l’unico, sicuramente il più interessante, presente nell’intera provincia di Parma, è il fontanile di Viarolo. Le sue dimensioni sono tuttora rilevanti e ha conservato notevole interesse naturalistico per il sistema di vita animale e vegetazionale; da esso, inoltre, nasce il canale Lorno che s’immette nel torrente Parma all’altezza del paese di Colorno cui dà il nome. Un tempo siti come quello di Viarolo erano molto numerosi nella fascia tra la via Emilia e il fiume Po, ma le lavorazioni della terra dovute alle coltivazioni ne hanno, molto spesso, cancellato ogni traccia. La sopravvivenza di quest’ultimo deriva quasi totalmente dall’interessamento dell’agricoltore proprietario del terreno dove si trova la risorgiva, un uomo sensibile alle meraviglie che la natura ci ha donato e più interessato al mantenimento di un ecosistema unico e in via d’estinzione rispetto allo sfruttamento intensivo della terra. Questo ambiente, grazie anche all’intervento degli organi competenti, può così rappresentare un’occasione di conoscenza del territorio nei suoi aspetti geografici, idrogeologici e di storia delle trasformazioni ambientali. Questo piccolo residuo di una fascia umida assai complessa, inserito nel progetto Rete Natura 2000 della Regione EmiliaRomagna – Aree delle risorgive di Viarolo, Bacini di Torrile, Fascia golenale del Po – rappresenta un valore aggiunto sul territorio che deve essere tutelato e valorizzato, non solo per la preziosa funzione ambientale che può continuare a svolgere ma anche come testimonianza di memoria per le generazioni future. v.b.
»
9
I fontanili di Viarolo
l a
b a n c a
a l
t u o
s e r v i z i o 4
alla scoperta della profumata terra d’Istria Gita soci 2010: Diario di un viaggio speciale di Rinaldo Luppi
G
iovedì 15 aprile la sveglia suona prestissimo: c’è un pullman che ci aspetta per la partenza! Quest’anno la gitaconvegno per i soci di Cassa Padana ci porta a visitare Slovenia e Croazia. La prima meta è Postumia, appena oltre il confine, ma ci sembra di essere ancora in Italia: cartelli stradali con doppia lingua, gente che parla benissimo l’italiano perché lo si studia a scuola visto la presenza di minoranze italiane. Postumia ospita grotte spettacolari. Ben 26 chilometri di gallerie che si snodano sotto la montagna, ricchissime di stalattiti e stalagmiti che fanno da sfondo al viaggio del nostro trenino, che corre veloce sotto terra per portarci alla stazione di arrivo. Da qui inizia la camminata tra le gallerie per vedere le figure più strane che la natura nel corso dei secoli ha saputo confezionare. Si ritorna poi in superficie e si riparte alla volta di Portorose, passando prima da Pirano, splendido paesino dove una guida turistica è stata capace di trasmetterci tutto l’amore che nutre per la sua terra. Con lei andiamo a scoprire vicoli stretti e caratteristici.
Al termine della prima giornata arriviamo a Portorose, famosa cittadina balneare ricca di splendidi alberghi e Casinò, dove saremo alloggiati per tutta la durata del viaggio. Il secondo giorno ci portiamo a Lubiana, capitale della Repubblica di Slovenia che nasce nel 1991, dopo la caduta del muro di Berlino, e che ora fa parte dell’Europa e ha adottato l’Euro. È una bella città Lubiana, con il castello che la domina dall’alto, il fiume che l’attraversa e tanti giovani in giro per le strade riscaldate dal primo sole primaverile. Quando mi capita di recarmi in posti che hanno subito una dittatura, mi chiedo sempre come fossero le strade allora. Ma il fatto di vederle ora piene di allegria, scaccia i cattivi pensieri, consentendomi di goderne la bellezza. Al pomeriggio ci attende il lago di Bled sul quale si affacciano splendide case di vacanza e alberghi più o meno
lussuosi. Il sole va e viene, ma lo spettacolo è comunque da immortalare in mille foto. Il terzo giorno ci vede in terra croata. Dopo le necessarie formalità al confine, ci dirigiamo verso Rovigno, un piccolo paese sul mare con una preziosa storia alle spalle. Siamo in Istria e percepiamo la forte influenza italiana. Dopo il pranzo, consumato in uno splendido ristorante che si affaccia su una striscia d’acqua definita “fiordo” perché assomiglia a quelli scandinavi, ci dirigiamo verso Porec (l’italiana Parenzo) altro gradevolissimo paesino. La domenica, come da tradizione, è la giornata dedicata all’incontro della dirigenza di Cassa Padana con i soci. Quest’anno si parla dei dati di bilancio, i mille progetti che la nostra Bcc sta portando avanti in vari settori, ma soprattutto della fusione con la Bcc Camuna che in questo viaggio era rappresentata
» Nella foto in alto, un gruppo di soci a Lubiana
10
dal presidente Mirko Cominini e dalla sua vicepresidente Donatella Bigatti. Dopo i saluti del Presidente di Cassa Padana Vittorio Biemmi, la parola passa al Presidente della Bcc Camuna che si dice molto contento di trovarsi in compagnia di persone che l’hanno accolto sin da subito molto calorosamente. La condivisione del modo di “fare banca”, lo stesso amore per il territorio e la grande voglia di fare e di fare bene, fanno di Cassa Padana un amico su cui poter contare. È toccato poi al Direttore Generale, Luigi Pettinati, entrare nel merito dei vari aspetti e di avvalorare la bontà del progetto che lo scorso 16 maggio ha avuto l’approvazione delle due assemblee che non hanno dubitato della grande opportunità che si prospetta a entrambe le realtà. Sulla strada del ritorno facciamo tappa a Trieste per una rapida visita, ma negli occhi abbiamo ancora i paesi sloveni e croati. ¬
l a
b a n c a
a l
t u o
s e r v i z i o 5
L’Europa premia i progetti a tutela dell’ambiente Aperto fino a settembre il bando Life +
di Marco Tabladini
Gruppo Impresa info@gruppoimpresa.it
LE TEMATICHE Natura e Biodiversità Per proteggere, conservare, ripristinare, monitorare, e favorire il funzionamento dei sistemi naturali, degli habitat naturali, della flora e della fauna selvatiche, al fine di arrestare la perdita di biodiversità nell’UE entro il 2010. Politica e governance ambientali Per stabilizzare la concentrazione di sostanze nocive per la salute dell’uomo presenti nel suolo, nell’aria e nell’acqua; migliorare le condizioni e la qualità dell’aria e dell’acqua; fornire informazioni rilevanti in ambito ambientale; migliorare e promuovere l’attuazione della normativa comunitaria in materia. Si declina in più ambiti: cambiamento climatico, acqua, aria, suolo, ambiente urbano, rumore, sostanze chimiche, ambiente e salute, risorse naturali e rifiuti, foreste, innovazione, approcci strategici, governance, ONG.
I
l programma life+, dall’acronimo francese “L’instrument financier pour l’environnement”, è il principale strumento finanziario con il quale l’Unione Europea intende sostenere la tutela ambientale e lo sviluppo sostenibile nei territori degli Stati membri. Con i contributi di LIFE+ sono stati finanziati progetti nel campo del cambiamento climatico, della protezione e conservazione degli habitat naturali e della biodiversità, ma anche inquinamento e salute, gestione delle risorse naturali, gestione dei rifiuti, riduzione delle emissioni di CO2. L’invito è aperto a tutti coloro che a vario titolo intendono agire per la salvaguardia dell’ambiente, dagli enti pubblici, alle amministrazioni locali, alle università, ai centri di ricerca, alle imprese private, piccole e grandi, nonché alle associazioni. Non solo quindi chi già opera direttamente nella gestione di risorse naturali, i parchi e le amministrazioni locali, ma anche chi svolge attività d’impresa ed è impegnato nello sviluppo di soluzioni, metodi, tecnologie che abbiano un forte impatto positivo sulla sostenibilità ambientale. Il bando è diviso in 3 tematiche: Natura e Biodiversità, Politica e governance ambientali, Informazione e comunicazione. Ad essere finanziati sono i progetti che riguardano le attività di studio e di indagine, la realizzazione di sistemi di monitoraggio innovativi sullo stato dell’ambiente, la conservazione delle specie e degli habitat, la pianificazione tecnica e la dimostrazione di approcci strategici, tecnologie e strumenti innovativi; le attività di comunicazione e di sensibilizzazione (organizzazione di eventi, attività didattiche, seminari e workshop), i collegamenti in rete e le piattaforme informative. Le spese ammissibili sono comuni alle tre aree tematiche del programma, fra queste rientrano i costi diretti del personale, le spese di viaggio e di soggiorno, le consulenze, i beni durevoli (in taluni casi anche l’acquisto o la locazione di terreni e i diritti fondiari), le infrastrutture, i beni strumentali, i prototipi, i materiali di consumo ed altri costi direttamente imputabili al progetto. L’agevolazione, indipendentemente dal beneficiario finale, consiste in un contributo a fondo perduto fino al 50% delle spese ammissibili. Le domande devono essere inviate per via telematica e cartacea al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare entro il prossimo 1°settembre. I soggetti interessati possono trovare maggiori informazioni, nonché la modulistica necessaria, sul sito ufficiale italiano www.minambiente.it, o sul sito della Commissione Europea http://ec.europa.eu/environment/life/. Per l’Italia sono a disposizione 21,43 milioni di euro. ¬ PER SAPERNE DI PIÙ Gruppo Impresa Tel 030 23.069.04 info@gruppoimpresa.it www.gruppoimpresa.it http://www.minambiente.it http://ec.europa.eu/environment/life/
Informazione e comunicazione Per garantire un flusso di informazioni regolare ed efficace quale base per la politica ambientale, produrre informazioni accessibili ai cittadini sullo stato e sulle tendenze evolutive dell’ambiente.
11
i
n o s t r i
p r ogetti 1
Biologico lee parole solidale: chiave
In Villa Badia a Leno il 10 e l’11 luglio
I
In esposizione anche il meglio del commercio equo e solidale, un’occasione di incontro e di scambio per vedere il mondo da nuove prospettive e sostenere le buone pratiche per migliorarlo. In questi due giorni saranno diverse le associazioni culturali e di volontariato presenti. Fra queste, l’Associazione Fa-
l biologico torna a riempire di gusto e colore il parco di Villa Badia. Leno ospiterà, sabato 10 e domenica 11 dalle 15 alle 24, l’ottava edizione della mostra mercato del biologico e dell’equosolidale. Organizzata dalla Fondazione Dominato Leonense e da Cassa Padana, con il patrocinio del Comune di Leno, la manifestazione si avvale della collaborazione de “La buona terra”, associazione lombarda degli agricoltori biologici. L’appuntamento, ormai storico, richiama nel secolare parco un gran numero di appassionati di alimentazione naturale, ma anche tante famiglie che condividono i valori di uno stile di vita naturale. I due giorni della mostra mercato saranno animati da espositori e specialisti del biologico, tutti impegnati per presentare le loro unicità in fatto di prodotti agricoli e caseari, miele, vino, erboristeria e altre specialità della gastronomia e dell’abbigliamento, nel rispetto dell’uomo e dell’ambiente.
Visite guidate al nuovo scavo archeologico di Villa Badia I primi sondaggi archeologici effettuati nella porzione di parco retrostante di Villa Badia lo scorso autunno, ci avevano riservato notevoli sorprese: durante la realizzazione dei sottoservizi dell’edificio era infatti emersa la struttura di una chiesa, probabilmente coeva con il monastero benedettino situato a poche centinaia di metri. Da aprile 2010 l’attività di scavo è ricominciata, coordinata dal nucleo operativo di Brescia della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia. La nuova campagna, promossa dalla Fondazione Dominato Leonense, prevede di proseguire e completare lo scavo archeologico precedentemente iniziato al fine di chiarire, in un quadro complessivo di conoscenza della storia del monastero, l’esatta scansione cronologica, nonché la relazione con le chiese monastiche testimoniate dagli scavi eseguiti all’inizio degli anni 2000. Sabato 10 e domenica 11 luglio l’archeologa Denise Morandi sarà a disposizione per alcune visite guidate allo scavo.
Omaggio al poeta della brescianità In Villa Badia si celebra Angelo Maria Canossi Sabato 10 luglio alle 17 sarà presentata la rassegna dedicata al più grande poeta dialettale bresciano, Angelo Maria Canossi, scomparso a Brescia nel 1943. La mostra è curata dell’Associazione Culturale “Accademia del Gàmber” e gode del Patrocinio della Regione Lombardia – Direzione generale Culture, Identità e Autonomie della Lombardia. L’interpretazione è stata affidata a pittori e scultori bresciani; ognuno di loro ha rappresentato una diversa poesia del poeta – tratta dal libro “Melodia e Congedo” – imprimendo nell’opera le proprie emozioni. Durante l’inaugurazione la compagnia Teatrale I Rustici eseguirà una performance teatrale dal titolo: “So nassìt nüt”. L’esposizione è nata come itinerante e nei prossimi mesi farà tappa a Gambara, Ghedi, Sarezzo e Manerbio. Info Ingresso gratuito. Sabato 10 luglio 2010 dalle ore 16.30 alle ore 24.00 Domenica 11 luglio 2010 dalle ore 17.00 alle ore 24.00
Per iscriversi telefonare al 331-6415475.
LO SPIEDO BIO Sabato 10 luglio, dalle ore 20, l’Associazione Famiglie e Solidarietà Onlus – nata dall’iniziativa spontanea di un gruppo di famiglie della parrocchia di San Paolo (Bs) per promuovere iniziative di solidarietà in Romania con particolare attenzione alla situazione dei bambini abbandonati – preparerà il tipico piatto bresciano: lo spiedo. Costo: 25 € per gli adulti; 15 € per i bambini fino a 12 anni. Prenotazione obbligatoria entro il 5 luglio: 338 5098504
12
Menù Spiedo con Carne di Suino Bio certificata del Salumificio Pedrazzoli di San Giovanni del Dosso (Mn) con Polenta Rustica Biologica Contorno di insalate dell’azienda agricola Ambiente Naturale di Gambara (Bs) Degustazione di Formaggi Bio dei produttori presenti al mercato
Dessert di Gelato alla Crema (con latte ed ingredienti certificati Bio) Biscotti Sfiziosi del commercio equo e solidale Caffè Equo e Solidale Vini da agricoltura Biologica dell’azienda agricola L’Ulif di Polpenazze (Bs) e dell’azienda agricola Durante di Cusignana (Tv)
Il nuovo volto di Villa Badia di Daniela Iazzi
daniela.iazzi@fondazionedominatoleonense.it
della Fiera di San Benedetto miglie e Solidarietà onlus preparerà per sabato sera lo spiedo, piatto tipico del bresciano, con carne biologica. Per prenotarsi (anche per poterlo acquistare da asporto) bisogna telefonare entro lunedì 5 luglio al 338 5098504. Per tutti, sia sabato che domenica, la possibilità di degustare una cena alla scoperta dei prodotti di eccellenza biologici ed equo-solidali presso il punto ristoro della fiera. Domenica pomeriggio invece l’Associazione donne senegalesi di Brescia preparerà un aperitivo a ritmo di musica con specialità biologiche senegalesi, come il bissap, bevanda tipica a base di fiori di ibisco. Il parco della villa sarà animato anche da molteplici attività dedicate ai bambini, come la preparazione di una “biobatik” insieme all’artista Papa Faye; portando una maglietta o una sciarpa di cotone bianca, potrete realizzare un batik personalizzato, colorato e unico. Ma non solo batik: sono molte le attività previste per questi due giorni di festa, tutte da scoprire e da gustare in compagnia! ¬
la fiera in musica Apertura in musica per l’edizione 2010 della Fiera di S. Benedetto. Una selezione musicale e pezzi in assolo che nascono dalla collaborazione tra il Corpo Musicale Lenese “V. Capirola” e la Corale San Benedetto di Leno. Il pubblico potrà trascorrere una piacevole serata estiva godendo di buona musica e della frescura offerta dagli alberi secolari del parco di Villa Badia, che farà da cornice all’evento. Il concerto, con ingresso gratuito, è in programma per Giovedì 8 Luglio con inizio alle ore 21. Dirige il Maestro Giuliano Mariotti.
www.fieradisanbenedetto.it
Bio pret à porter Domenica, sfilata etnica e solidale
PRINCIPI, CAVALIERI E MORTI DI FAME Un Medioevo da ridere
Non solo gli alimenti che portiamo sulle nostre tavole possono essere “biologici”. Abbracciare la filosofia “bio” è un modo di vita e quindi anche i vestiti che indossiamo possono esserlo! A dimostrarlo saranno gli studenti del Master in Esperto di credito glocale di Cassa Padana Bcc, che domenica 11 luglio alle 18 presenteranno una sfilata fuori dall’ordinario. Con la collaborazione di alcune comunità di stranieri presenti sul territorio, sfileranno abiti tradizionali di varie nazionalità, in particolare di luoghi a cui è legato il commercio equo solidale, realizzati a mano utilizzando solamente fibre naturali. Una passerella di colori e musiche in un simbolico giro intorno al mondo.
Un viaggio incredibile attraverso il medioevo compiuto da tre poveracci nell’anno mille, in attesa di una fine del mondo che per loro potrebbe arrivare prima del previsto se non si riesce a risolvere il problema fondamentale: sopravvivere! Questo è il tema dello spettacolo per bambini e adulti che sarà realizzato sabato 10 luglio, alle 21.30, in Villa Badia. Con questa nuova produzione il Teatro CaraMella ci racconta una divertentissima avventura che ci porterà a scoprire un universo lontano nel tempo, ma forse ancora presente al giorno d’oggi, fra furfanti, cavalieri e morti di fame... Regia di Mauro Bonomelli - Ingresso libero
Corsi estivi di iconografia Dopo il successo dello scorso anno, fra luglio ed agosto Villa Badia ospiterà due corsi per imparare a realizzare icone sacre. 1° corso, livello principiante: adatto a chi si avvicina per la prima volta alla realizzazione di icone. L’obiettivo è approcciarsi al disegno iconografico ed al colore. Quando: dal 26 luglio al 6 agosto (dal lunedì al venerdì, orario 15.00-19.00) Costo: € 120
Da poche settimane il “volto” di Villa Badia è nascosto da un grande ponteggio; intorno ad essa c’è un grande fermento... sono infatti iniziati i tanto attesi lavori di restauro, grazie ad un accordo stipulato da Cassa Padana e Fondazione Dominato Leonense con la Libera Accademia delle Belle Arti di Brescia, a cui è stato affidato l’intervento. Oltre ai docenti – professionisti che operano nel settore del restauro – che coordinano l’intero lavoro, sono impegnati su Villa Badia dieci ragazzi che frequentano il corso di restauro e che svolgono qui il loro tirocinio. Tre mesi per restaurare gli affreschi, pulire tutte le superfici, stuccare e consolidare le superfici ove necessario. Nel frattempo è in corso di studio il progetto di restauro anche delle strutture. Con la supervisione della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici un pool di specialisti stanno lavorando per presentare un piano di lavoro per la sistemazione completa della Villa. Un progetto ambizioso, di certo richiederà almeno un anno di lavoro, ma che riconsegnerà Villa Badia al suo antico splendore.
2° corso,livello avanzato: per chi ha già partecipato a corsi di primo livello. L’obiettivo è approfondire la realizzazione dell’icona attraverso uno studio più specifico della figura e del volto. Durante il corso sarà realizzata un’icona che avrà come soggetto San Benedetto. Quando: dal 2 all’8 agosto (dal lunedì alla domenica, dalle 9.00 alle 13.00 – dalle 15.00 alle 19.00). Costo: € 230
Info ed iscrizioni (entro l’11 luglio): Tel. 030 9038463. info@fondazionedominatoleonense.it
13
i
n o s t r i
p r ogetti 2
Se l’ospedale va in piazza A Leno un progetto e tanti incontri
“L’
ospedale in piazza”
» La Compagnia del Fare e Disfare – Gruppo di Playback Theatre di Brescia. Sotto, un momento del corso di cucina guidato dalla cuoca Gloria Cominardi.
è il titolo dato ad un progetto di coesione sociale che si è svolto da aprile a giugno e che ha visto coinvolte le numerose associazioni che collaborano a diverso titolo con l’Ospedale di Leno. Perché usare proprio i termini “ospedale” e “piazza”? Se ci facciamo caso sono due parole che si contrappongono: l’una ha solitamente una connotazione negativa, è legata alle malattie, alla tristezza, alla morte, alle cure; l’altra ha una connotazione positiva ed è collegata all’incontro, alla vivacità, a eventi e relazioni. Partendo proprio da questa antitesi, il gruppo degli organizzatori – di cui fa parte anche la Fondazione Dominato Leonense – ha scelto il nome del progetto con l’obiettivo di far rivivere gli spazi dell’ospedale con iniziative che potessero informare e anche divertire chi frequenta questo luogo. Dall’altra parte la piazza intesa come “territorio” che deve dare l’occasione all’ospedale e alle associazioni di parlare alla cittadinanza, di sensibilizzarla di fronte ad alcune problematiche che non devono restare “tabù” per pochi ma devono essere diffuse e fatte conoscere. Solo se certe malattie si conoscono si possono
di Paola Zani
paola.zani@cassapadana.it
riato come la Croce Bianca, la Lilt, l’Avis, l’Aido e l’Associazione Diabetici. Tante altre ci passano con le loro attività. Proprio partendo da questa collaborazione forte si è deciso di provare a lavorare assieme chiedendo alle singole associazioni di condividere con tutti le proprie iniziative in modo da creare un vero e proprio calendario di eventi che hanno potuto sfruttare la “forza della rete” sia a livello promozionale degli incontri che a livello di coinvolgimento delle persone. Il risultato è stato talmente positivo che il gruppo di coordinamento sta già lavorando al calendario per il secondo semestre. Vi daremo conto per tempo del calendario dei futuri appuntamenti. ¬
prevenire o almeno affrontare con la consapevolezza e con l’appoggio di professionisti con esperienza e serietà. L’Ospedale di Leno è ora sede del Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda Ospedaliera AOD, di un reparto di Riabilitazione, ambulatori, uffici dell’ASL , ma anche di tante associazioni di volonta-
I promotori del progetto Azienda Ospedaliera Desenzano del Garda (C.P.S. e Neuropsichiatria Infantile) Comune di Leno-Incontragiovani Croce Bianca del Dominato Leonense LILT AVIS AIDO Il Chiaro del Bosco Brescia e Salò Ass. Macramé Ass. Lo specchio di Alice Ass. Liocorno Ass. Jangada Gruppo A.M.A. Fondazione Dominato Leonsene
Gli appuntamenti Il taglio del nastro alle iniziative della prima stagione dell’Ospedale in piazza, l’ha dato il dottor Michele Corsetti, direttore del presidio Manerbio-Leno dell’azienda ospedaliera di Desenzano del Garda, in occasione dell’evento dell’11 aprile, “Omaggio ad Alda Merini”. Incoraggianti le parole di Corsetti che hanno dato forza ai promotori delle iniziative nel proseguire sciogliendo tante nostre paure e perplessità. Appuntamenti spassosi e golosi: il 26 aprile ha preso avvio un Corso di cucina sana e salutare guidato dalla cuoca Gloria Cominardi dell’Associazione Macramé che, con professionalità e capacità, ha coordinato per 9 lezioni, nella spaziosa ed attrezzatissima cucina dell’ospedale di Leno, un gruppo di 10 pionieri. La serata del 29 aprile il progetto ha fatto tappa all’Incontragiovani: il dottor Carlo Benvenuti, neuropsichiatra infantile responsabile N.P.I.A. Azienda Ospedaliera di Desenzano, ha affrontato le problematiche degli adolescenti dal punto di vista dei genitori, tematica ripresa dal punto di vista degli adolescenti dalla dottoressa Barbara Crosatti psicologa N.P.I.A. Ospedale Leno il 24 maggio. Croce Bianca e LILT hanno fatto gli onori di casa in Aula Magna la sera del 4 maggio: la psicoterapeuta Cristina Whürer, con l’aiuto della Compagnia del Fare e Disfare e il coordinamento della psicologa Anna Grasso Rossetti, ha intrattenuto una platea quasi tutta al femminile parlando di malattia, ma lo ha fatto in modo speciale e ottimistico. Giovedì 20 maggio all’Incontragiovani è stata organizzata una cena per i giovani, mentre l’associazione lo Specchio di Alice, il 26 maggio al Teatro Piccolo di Manerbio, ha coordinato il gruppo di lavoro per l’organizzazione dell’incontro con la psicologa Alice Bruschi, per affrontare l’attuale tema delle molestie spesso quotidiane e silenziose: lo stalking. Il 28 maggio è stato il turno dell’Associazione Diabetici della provincia di Brescia delegazione di Leno che, nell’Aula Magna dell’ospedale ha aperto la serata al dottor Armando Rotondi, responsabile del servizio di Diabetologia dell’AOD presidio Leno e Manerbio, che ha affrontato tutte le numerose “C” del diabete mellito. Evento di chiusura di questo primo approccio non poteva che essere la Festa del Volontariato presso l’ippodromo di Leno il 2 giugno dove erano presenti tutte le associazioni partner del progetto.
14
i
n o s t r i
p r ogetti 3
L’Africa in mostra A Brescia fino all’11 luglio di Paola Zani
paola.zani@cassapadana.it
R
esta aperta fino all’11 luglio la mostra dedicata al continente africano, “Riaccendi l’Africa” curata dall’associazione Cuore Amico Fraternità Onlus e dal Centro Diocesano Missionario, che per l’allestimento si sono avvalsi dei professionisti dello studio Akòmi e di un folto gruppo di volontari qualificati. L’idea nasce dal desiderio di dare forza e visibilità, con una rassegna espositiva itinerante di grande impatto culturale, all’impegno e alla generosità di tanti bresciani a favore dell’Africa. In questo senso il titolo ‘Riaccendi’ sottolinea quanto l’interesse per il continente a Brescia sia da tempo acceso. Ora si tratta di conoscere più a fondo questi luoghi, senza prescindere dalla sua attuale situazione globale. La mostra – ospitata al Centro Beschi in Via Traversa 5 (sotto la chiesa di San Giulio) al Villaggio Sereno – si sviluppa in uno spazio minimo e avvalendosi di computer e altre tecnologie vuole offrire uno spaccato di conoscenza e informazione a vari livelli e con differenti supporti. L’anno prossimo, la mostra toccherà diverse sedi e diverse sensibilità proprio perché i curatori desiderano compiere una operazione di cultura aperta, in modo che il missionario, lo studente, l’amante dei viaggi, l’africano che vive a Brescia, possano
ritrovarsi a casa propria. Un’attenzione particolare, oltre che alle missioni, è riservata alla donna africana e alla capacità degli africani di progettare il proprio futuro. In questo modo la mostra prende posizione anche contro “l’afropessimismo” diffuso talvolta anche a fin di bene, quando si vogliono individuare ragioni per aiutare l’Africa descrivendone l’irreparabile miseria. Un miliardo di abitanti, secondo gli ultimi dati, su un territorio immenso, ricco di risorse, di dinamismo e di problemi, un inno alla speranza… Riaccendi l’Africa, per l’appunto! Cassa Padana e Fondazione Dominato Leonense partecipano all’iniziativa – che rientra nei progetti legati al tema dell’integrazione – e a fine anno la mostra sarà ospitata a Leno con l’obiettivo di proporre percorsi di conoscenza e intercultura per le scuole. Sarà un modo per parlare dell’Africa e per farla conoscere nei suoi lati positivi e umani e non solo per le carestie, le malattie e le guerre. ¬ Info La mostra sarà aperta dal 19/06 all’11/07/2010 www.achab.info/riaccendilafrica riaccendiafrica@achab.info
15
Da Cremona al Togo L’associazione cremonese gli “Amici di Don Emanuele” prosegue con la sua avventura in Togo. Il “Centre medical, psyco social et spirituel Notre Dame de la Santé” a Nostè, nella diocesi di Kpalimé è diventato finalmente operativo: da febbraio scorso sono attivi l’infermeria, la farmacia, due stanze per i degenti e il laboratorio analisi (dove è stata sistemata la targa a memoria del contributo di Cassa Padana). Ora la popolazione richiede a gran voce un reparto maternità. Chissà che un’altra targa possa essere presto affissa anche per questo servizio. b.p.
i
p r ogetti 4
n o s t r i
Fuori Classe,
I numeri di Fuoriclasse 10.000 sono i giovani che hanno partecipato al progetto. Il progetto era diviso in 4 azioni.
vivere la vita fino in fondo
AZIONE 1 Successo formativo Sono stati incontrati 2.400 studenti per l’orientamento e ri-orientamento al lavoro. 70 dirigenti scolastici hanno partecipato ai programmi di orientamento e ri-orientamento al lavoro.
di Paola Zani
paola.zani@cassapadana.it
S
giovedì 13 maggio “Fuori Classe – Progetto per la valorizzazione alla vita”, il progetto promosso dalla Regione Lombardia e coordinato in provincia di Brescia da Confcooperative e sostenuto in parte anche da Cassa Padana. L’iniziativa ha visto coinvolte diverse istituzioni impegnate per lo sviluppo del territorio e attente, in particolare, alle politiche d’intervento per i giovani. Il progetto, diviso in quattro azioni, era rivolto a ragazzi di età compresa tra i 16 e i 30 anni residenti nel bresciano, con l’obiettivo di promuovere e valorizzare le cosiddette “competenze alla vita”. Fra queste spicca il lavoro, fondamento della nostra vita democratica, come troviamo nel primo articolo della Costituzione della Repubblica Italiana e inteso come diritto-dovere di ogni cittadino (art. 4). Fuori Classe ha voluto inoltre promuovere forme e luoghi di partecipazione positiva dei giovani, sviluppare i è concluso
400 i genitori coinvolti. Sono stati fatti 500 colloqui di motivazione e orientamento.
la creatività e l’auto-organizzazione di attività artistiche, musicali e legate al tempo libero, facilitare l’incontro con esperienze significative anche al di fuori del territorio nazionale. Il convegno conclusivo del 13 maggio è stato un momento di riflessione sul percorso fatto e di presentazione di video delle esperienze realizzate dai diversi partner del progetto. Dopo i saluti iniziali e il benvenuto da parte del vice-presidente di Confcooperative, Marco Menni, Don Marco Mori del Centro Oratori Bresciani ha sottolineato la difficoltà di far lavorare assieme tante realtà territoriali, aggiungendo che la riuscita del progetto è da ricondurre ad alcuni elementi. Prima di tutto si è riusciti a mettere i giovani “al centro” del progetto e si è partiti da loro, dalle loro esigenze, dai loro bisogni. Poi si è riusciti a “sfruttare” la sostenibilità di progetti già in corso, senza inventare nulla, ma imparando a conoscersi e a lavorare assieme. L’assessore
AZIONE 2 Giovani Lavoratori Sono stati coinvolti in programmi di orientamento al lavoro 148 giovani. 842 sono stati i colloqui di orientamento al lavoro presso i centri per l’impiego. Sono stati attivati 100 stage e tirocini lavorativi. Ai workshop sui mestieri e nuove professioni hanno partecipato 300 giovani. AZIONE 3 Creatività ed espressione Sono stati attivati 9 poli ricreativi. 300 giovani hanno partecipato ai concorsi musicali e artistici. 60 giovani gestiscono i poli ricreativi. 3000 giovani accedono regolarmente ai poli ricreativi. AZIONE 4 Il mondo è più grande 40 giovani hanno partecipato ai programmi di scambio all’estero. 10 hanno fatto esperienza di volontariato all’estero. Sono stati effettuati 10 incontri sulla mobilità internazionale presso i centri Informa Giovani e 20 sono gli operatori formati sui programmi di mobilità internazionale per i giovani.
alle Politiche giovanili del Comune di Brescia, Nicola Orto, ha aggiunto che da questa esperienza potrebbe nascere un “modello” di lavo-
16
ro importante che potrebbe essere replicato anche per altre iniziative sul tema dei giovani. Il primo video proiettato, complessivo sul progetto, è stato realizzato dalla Fondazione Dominato Leonense e verrà distribuito a tutti i comuni della provincia di Brescia affinché le amministrazioni comunali possano capire, ma soprattutto vedere, i frutti di un lavoro sinergico e di squadra che ha posto la propria attenzione sui giovani. ¬
i
n o s t r i
p r ogetti 5
Il programma
26 giugno 2010, Villa Badia, Leno (Bs) Ore 10 Saluti introduttivi Zhang Limin, Console Generale della Repubblica Popolare di Cina, Milano
Apertura dei lavori Paolo De Troia, Università La Sapienza, Roma
L’opera di Giulio Aleni: la cultura europea incontra quella cinese Emilo Jurman, Museo d’arte cinese ed etnografico, Parma
Culture e società a confronto nel Museo d’arte cinese di Parma
Marco Bonometti, Officine Meccaniche Rezzatesi
Dall’Italia alla Cina: l’esperienza imprenditoriale Luigi Bracchi, Presidente Libera Accademia di Belle Arti, Brescia
Dalla Cina a Leno: le borse di studio della Laba Huang Yanting, Presidente dell’Associazione Marco Polo
L’importanza degli scambi economici fra l’Italia e la Cina del XXI secolo Coordina: Luigi Pettinati, Direttore di Cassa Padana
Giulio Aleni – la cui famiglia era originaria di Leno – fu un padre gesuita, letterato, geografo, astronomo, matematico. È con questo enorme bagaglio di cultura che sbarca in Cina come missionario nel 1610, impegnandosi nella diffusione del messaggio evangelico, sempre nel pieno rispetto della cultura cinese. Senza dubbio la sua è stata un’attività unica che ha contribuito alla comprensione reciproca delle culture occidentale e cinese tanto da essere considerato come il Confucio d’Occidente. Padre Aleni muore a Yanping, in Cina, nel 1649. Info: tel. 030-9038463 www.fondazionedominatoleonense.it www.museocineseparma.org www.centroaleni.it
Da Leno alla Cina, dalla Cina a Leno: incontro tra Oriente e Occidente Di Daniela Iazzi
daniela.iazzi@fondazionedominatoleonense.it
Q
anni fa nasceva nella provincia bresciana Giulio Aleni, prete cattolico gesuita, inviato in Cina dove prestò attività di missionario per circa quarant’anni, diventando una figura emblematica per i rapporti di convivenza tra Europa e Cina. La Fondazione Dominato Leonense, con la collaborazione del Centro Studi “Giulio Aleni” – istituito dalla Fondazione Civiltà Bresciana, di Cassa Padana Bcc e con il patrocinio del Comune di Leno, vuole rendere omaggio a questo grande personaggio organizzando una giornata di studi a lui dedicata per sabato 26 giugno presso Villa Badia di Leno. L’intento è quello di incrementare la conoscenza e favorire l’incontro fra tradizione, religione, cultura ed economia fra Oriente e Occidente. Un dialogo iniziato già da padre Aleni nel 1600 con l’opera scientifica e apostolica ispirata
alla coerenza con la propria fede e a una singolare capacità di adattamento a costumi e usanze locali. A supporto della giornata di studi, nelle sale espositive di Villa Badia è allestita la mostra “Sulle tracce di Aleni. Incontri di civiltà fra Oriente e Occidente”, curata da Francesca Stroppa dell’Università di Parma, con la collaborazione di Angelo Loda della Soprintendenza per i Beni Storici Artistici e Etnoantropologici di Parma e Piacenza, il direttore del Museo d’Arte Cinese ed Etnografico di Parma padre Emilio Jurman e la Civica Biblioteca Queriniana di Brescia. Nell’ambito della rassegna, alcune testimonianze, prodotti e manufatti rappresentativi dell’incontro fra i due mondi. La scelta degli oggetti esposti percorre un fitto sistema di scambi tra Europa e Cina, ritrovabile nelle fonti artistiche, documentarie e religiose. ¬
uattrocento
17
i
n o s t r i
p r ogetti 6
Estate da vivere di barbara ponzoni
Itinerario fra mille e una iniziative
barbara.ponzoni@cassapadana.it
V
e di giornate calde. Voglia di uscire e fare tardi. Insomma, voglia di divertirsi. L’estate è finalmente arrivata e con lei molte occasioni di svago. Non viviamo certo in rinomate località turistiche, ma il nostro territorio, comunque sia, si difende bene. Gli spettacoli e gli eventi sono numerosi e tutti molto interessanti. Eccone un primo assaggio. oglia di sole
CREMONA Fiore all’occhiello dell’estate cremonese è il “Festival di Mezza Estate”. La manifestazione, in programma da giugno a settembre all’Arena Giardino, vede nel proprio carnet alcuni dei massimi talenti della scena nazionale ed internazionale. Nek, Emma Marrone (vincitrice dell’ultima edizione di Amici), Malika Ayane, Lou Reed, Josè Carreras, Loretta Goggi, i Momix, i Kataklò, Elio e le Storie tese, Mario Biondi, il duo Dalla-De Gregori, i Legnanesi, Alessandra Amoroso, Giovanni Allevi: questa l’incredibile rosa dei nomi che compare nel cartellone 2010 del Festival. I biglietti si possono acquistare online sul sito www. vivaticket.it, direttamente alla biglietteria dell’Arena Giardino, presso la libreria Cremona Books in Largo Bocaccino o presso la filiale di Cassa Padana, in via del Vasto, 24/26. www.festivalmezzaestate.it
»
Cremona (a sinistra) e Parma
PARMA Nella suggestiva cornice del Parco Ducale anche quest’anno prenderà vita una nuova, straordinaria edizione di Sotto il Cielo di Parma. La rassegna prevede 15 serate ed offrirà spettacoli di altissima qualità. Tanti i nomi importanti, uno fra tutti: Dario Fo, che presenterà il 23 e 24 giugno, in prima nazionale, il suo nuovo spettacolo “Correggio che dipingeva appeso in cielo”, partendo dall’idea che “dipingere è come recitare”. I biglietti possono essere acquistati alla biglietteria del Teatro Regio di Parma (0521 039399) o della Fondazione Arturo Toscanini (0521 391320).
VALEGGIO SUL MINCIO (Vr) Se si parla di Valeggio sul Mincio è d’obbligo parlare dell’affascinante “Festa del nodo d’amore”. La cena, ogni terzo martedì di giugno, quest’anno il 15, è dedicata ai famosi Tortellini di Valeggio sul Mincio, con sfilata in costume medievale e spettacolo di fuochi artificiali. L’Ingresso è di 65 euro, solo su prenotazione (IAT Valeggio sul Mincio 045 7951880). Anche la sagra di Salionze riscuote molto successo. Questa è una particolare festa in costume d’epoca, che si svolge a metà luglio (data da definirsi), e rievoca il passaggio di Attila in questo territorio e l’incontro con Papa Leone Magno, con serate di musica dal vivo e ballo e stands gastronomici.
www.teatroregioparma.org www.fondazionetoscanini.it
REGGIO EMILIA Dal 16 al 25 luglio, a Casoni di Luzzara (Reggio Emilia), si terrà Festa della Birra più grande d’Italia. Gli Stadio, Raul Cremona, Andrea Mingardi, Irene Grandi: nomi altisonanti per una manifestazione che raduna ogni anno 200.000 amanti della famosa bevanda, della buona musica e del divertimento. La festa, nata nel 1985, punta da sempre a far divertire giovani e famiglie contribuendo anche a sostenere le associazioni di volontariato del comprensorio. Gli stand aprono alle 19.30 e gli spettacoli sono tutti gratuiti.
www.eventiesagre.it
LENO (Bs) L’8 agosto, presso l’ippodromo di Leno, ci sarà la “Notte dei desideri”,una serata dedicata a famiglie, giovani e bambini. Dalle 18 a mezzanotte i lenesi si intratterranno con musica, giochi per bambini e ottima cucina, con piatti della tradizione locale. www.comune.leno.bs.it
Impossibile non citare la consueta Fiera di San Benedetto il 10 e 11 luglio. www.fieradisanbenedetto.it
www.casoniatuttabirra.it
18
CURTATONE (Mn) Presso il Santuario delle Grazie, ogni anno il 15 agosto, in concomitanza di una delle maggiori feste che la Chiesa dedica alla Madonna, si svolge la plurisecolare fiera delle Grazie. Oltre che un incontro religioso e commerciale, la giornata è incentrata sul tradizionale concorso dei “Madonnari”, un singolare laboratorio artistico all’aperto, sul grande piazzale antistante la chiesa, che raduna ogni anno dalle 100 alle 200 mila persone. www.curtatone.it
CIGOLE (Bs) L’ultimo fine settimana di agosto e il primo di settembre, nel parco del palazzo Cigola Martinoni, a Cigole, si svolgerà “Cigole in Festa”, rinomata e seguitissima manifestazione estiva. Per il secondo anno consecutivo la kermesse ospiterà “Birra da Bere”: un evento interamente dedicato al mondo della birra di qualità e ai Micro Birrifici Artigianali che lo producono. I micro birrifici presenti, oltre a proporre le loro birre derivate spesso da antiche ricette, rivisitate dai maestri birrai, porteranno in fiera una birra prodotta col monococco: antichissimo cereale ritrovato e coltivato proprio nelle terre di Cigole. www.cigoleinfesta.it
i n co n t r i
Maurizio Cozzoli, il “Caimano del Po”
Maurizio Cozzoli, cremonese classe 1952, stella di bronzo al merito sportivo CONI nel 2008 e Azzurro d’Italia dal 1987 per la specialità “nuoto di gran fondo”, ha rappresentato l’Italia nelle più importanti maratone internazionali e da sempre è attivo nel consiglio dell’associazione Atleti Olimpici e Azzurri d’Italia di Cremona. Questa la parte ufficiale, ma per tutti i cremonesi Maurizio è il “Caimano del Po”. di barbara ponzoni
barbara.ponzoni@cassapadana.it
»
Queste imprese, compiute al di fuori delle maratone federali, costituiscono l’essenza della mia interiorità. Cerco attraverso esse di trasmettere un determinato messaggio umanitario e sociale. In questo modo utilizzo lo sport, maestro di vita, per i bisogni del prossimo, facendo miei i principi delle Associazioni Panathon International e del Lions Club di Cremona, di cui mi onoro di essere socio. Insieme a questi gruppi mi sto dedicando a molte iniziative umanitarie, come la traversata in occasione del “Sight First”, del 24 novembre 2007, per favorire la ricerca su alcune patologie oculari che colpiscono i bambini africani. È stata per me un’esperienza unica, nei villaggi equatoriali, a contatto con le persone del luogo.
Maurizio, il nuoto di gran fondo non è per tutti, oltre
Maurizio all’impegno fisico, necessita di grande concentrazione, Cozzoli a qual è il tuo segreto? Casalmaggiore Il mio amico più grande è il silenzio. Nell’86 ho letto un nel giugno del 2000; a destra, libro di Max Pichard, medico e filosofo, che fa un’analisi dela Malta nel la parola silenzio, ne sono rimasto affascinato. Il mio allena2004. mento prevede fino a 4 ore di nuoto in solitudine, inevitabile Sotto, con Barbara il pensiero che vaga e il lungo colloquio con me stesso. NuoPonzoni.
Traspare dai tuoi occhi una forza incredibile, è l’acqua quindi la tua fonte di serenità? Sì, l’acqua e lo studio, mi mancano tre esami alla laurea in Filosofia a Parma, con una tesi dal titolo “Acqua fonte di silenzio, contemplazione e trascendenza con l’universo cosmico”. Grazie alla mia particolare esperienza nello sport sono riuscito a trasporre la mia visione di vita in un libro che uscirà entro fine anno: “Nuotando sotto le stelle”. Spesso infatti mi alleno di notte, con la volta celeste come spettatrice, a mio modo parlo con l’universo. Nel modo di vivere quotidiano mi sento un missionario laico che esercita tramite lo sport. Ora, cerco di trasmettere tutte queste mie esperienze ai miei allievi della Facoltà di Scienze Motorie, non c’è nulla di più bello che vedere i loro sguardi attentissimi alle mie parole e alle immagini di supporto attraverso le quali cerco di far capire il motore interiore che anima ogni mia impresa.
tare allora diventa una sorta di meditazione. Col tempo ho raggiunto la capacità di vedere l’acqua in senso spirituale.
Le traversate che ricordi con più orgoglio? La più prestigiosa ed affascinante è stata quella a New York, nel Periplo di Manhattan, 52 chilometri in un tempo di 8 ore e 19 minuti. La gara più bella del mondo, ho nuotato sotto i ponti di Brooklyn, George Washington Bridge e lungo il quartiere di Harlem e del Bronx. Mi sono classificato all’8° posto assoluto su 50 nuotatori invitati dalla International Marathon Swimming Federation. Anche se, come mi disse anni fa mio padre: “la traversata più importante è la traversata della vita”. Oltre
agli impegni
Ci salutiamo, e sono certa che mai soprannome per una persona fu più azzeccato. Il “Caimano del Po”: un uomo che ha dedicato la sua vita al nuoto, all’acqua, allo studio e alla solidarietà, con un occhio alle persone più disagiate, in Africa e nel mondo, ma con il cuore e l’anima sempre qui, a Cremona, lungo le rive del grande fiume. ¬
“ufficiali”
con la maglia azzurra, hai fatto molte traversate per beneficenza...
Sì, adesso mi dedico solo a queste iniziative, non più di 30 chilometri a traversata. 19
iti n e r a r i
Io e Jago: vacanza nautica sull’Iseo di Valerio Gardoni
valerio.gardoni@popolis.it
N
on credo per niente di essere un tipo meteoropatico, anzi temporali e pioggia mi affascinano, specialmente quelli primaverili o estivi che esaltano saettando la forza della natura, ma dopo una ventina di giorni di pioggia continua, al primo seppur pallido giorno di sole mi assale la frenesia di un’uscita “en plain air”. Questa primavera piovosa ha ingrigito i nostri fine settimana in snervanti giornate. Ne è cosciente anche il mio fedele cane Jago che ha passato gli ultimi quindici giorni sonnecchiando tra il corridoio di casa e la sua cuccia. Sono bastati pochi minuti d’un sabato mattina scaldato da un afoso sole
velato per convincermi a programmare una piccola vacanza nautica: tenda, sacco a pelo, fornelletto, cibo e pochi ricambi cacciati in un sacco a tenuta stagna, il tutto da sistemare in una canoa che mi avrebbe portato a zonzo per il lago d’Iseo con il mio inseparabile amico a quattro zampe. In men che non si dica eravamo già sulla sponda del lago, canoa pronta, bagaglio essenziale sistemato, salvagente per entrambi, due colpi decisi di pagaia e stavamo galleggiando nella nostra piccola avventura, confidando che il grigiore della nuvolaglia all’orizzonte si sarebbe dissolto col venir della sera. Non avevo stabilito una
rotta precisa, avrei vagabondato lungo la costa aspettando che Jago, alla sua prima esperienza in acque aperte, si fosse abituato alla navigazione. Non c’è voluto molto, dopo mezz’ora era già il capitano della nave, seduto trionfante con il suo salvagente arancione. Padrone della situazione. Ora potevamo attraversare il lago puntando sull’isolotto di San Paolo al Lago e poi Montisola, dove avremmo passato la notte. All’altezza di San Paolo abbiamo incrociato una motonave carica di turisti. È bastato che uno di loro gridasse: “Guardate un cane in canoa con il salvagente!” che si sono scatenate macchine fotografiche e incitazioni. Gli stessi 20
turisti l’hanno poi riempito di coccole a Peschiera Maraglio, porto di Montisola, quando siamo sbarcati anche noi per far scorta d’acqua e pane per la cena. Per il vogatore, stanco e affamato visto che aveva remato a colpi di pagaia per ore portando a gondola l’eroe del giorno, nessuna considerazione, tranne un “ma come si chiama?”, per poi rimpinzare il mio amico a quattro zampe di mozziconi di pane e salame che si è guardato bene dal condividere con me. La sera si avvicinava, il tempo non era migliorato, strascichi di nuvole grigiastre erano rimaste immobili aggrappate alle montagne della Valcamonica. A noi
rimaneva luce abbastanza per andare in cerca di un pianoro erboso per passare la notte. Già avevo un’idea su dove piantare il campo, una sorta di piccolo terrazzamento ombrato dagli ulivi e adibito a luogo pubblico con
Il cigno maschio, con impeto paterno, gonfiava il petto allargando le ali. Minaccioso comunicava che di lì non si passava. Non abbiamo insistito e siamo sbarcati un poco più avanti. Raggiunti i terrazzi erbosi, abbiamo piantato il campo. Il tepore umido ha riempito la notte che si è adagiata sulle acque lacustri, striata all’orizzonte dalle luci delle case. Ha nascosto i monti mentre mille lucciole galleggiavano nell’aria. Era talmente piacevole esser persi nel buio che persino la luce della pila sembrava offendere l’armonia del momento. L’alba è giunta presto, anche oltre il sottile telo della tenda. Quando mi sono alzato, la femmina di cigno era a cova, ancora nella stessa posizione sul nido, le uova protette dalla sua estenuante dedizione. Il maschio era fuori in cerca di cibo. Oramai la nostra vicinanza non infastidiva più la coppia che proseguiva con i propri riti quotidiani, incuranti della nostra presenza rumorosa, del profumo
un approdo facile. Il luogo in mia memoria c’era, ma l’approdo non era poi così facile. Per di più la piccola spiaggetta, unica rimasta all’asciutto con l’alzata delle acque del lago, era occupata da una coppia di cigni. La femmina aveva recuperato tutto ciò che il riparo offriva per costruirsi il nido, purtroppo anche l’immondizia che ancora alcuni stolti gettano nel fiume e che era arrivata al lago con le piene dei giorni passati. Sei grosse uova erano al centro di un nido fatto di rami, foglie e morbide piume, contornato da bottiglie di plastica, polistirolo, immancabili borse e altro, un immondezzaio che secondo norma di civiltà e rispetto reciproco andrebbe riciclato o almeno messo nei cassonetti della spazzatura; ma questa norma sembra ancora sconosciuta a molti incivili, che pure pagano annualmente la tassa sui rifiuti.
21
del caffè, dei preparativi per smontare il campo e prepararsi alla partenza. Una domenica semplicemente piacevole ci attendeva. La canoa è scivolata sulle acque del lago circumnavigando Montisola, sfiorando l’isolotto di Loreto con il suo castello, regalandoci viste meravigliose, con un sole abbastanza caldo per inaugurare il primo bagno della stagione. Possiamo dire di essere un equipaggio affiatato: il mio fedele compagno di viaggio è oramai un provetto marinaio, pronto per avventure più ardite. Canoa e tenda sono un sistema essenziale per viaggiare, ma anche un’immersione totale nella natura liquida di fiumi e laghi, un modo semplice e appagante per scoprire il territorio. È tardo pomeriggio quando riattraversiamo il lago per raggiungere Iseo. Le acque sono mosse da motoscafi che sfrecciano pretenziosi. A noi che procediamo alla velocità di crociera dei miei colpi di pagaia, quei rumorosi mezzi sembrano solo surrogati delle automobili e della nevrosi del nostro tempo. ¬
u n a
f i n e s t r a
s u ll e
bcc
Le ragazze del pallone di Paola Zani
paola.zani@cassapadana.it
di calcetto femminile, come ti sei trovato in questo ruolo?
’ tradizione, si è rinnovato l’appuntaC mento con il Torneo Nazioom è ormai
nale di calcetto delle Banche di Credito Cooperativo sia maschile che femminile, ospitato dal 28 al 30 maggio scorso dalla Bcc della Maremma che ha accolto tutti i partecipanti con la riconosciuta ospitalità toscana. Anche quest’anno a rappresentare Cassa Padana è stata la squadra femminile che da tre anni non manca all’appuntamento. Quest’anno abbiamo dato il benvenuto a Barbara Ponzoni e abbiamo salutato qualche giocatrice per infortuni o problemi personali... ma il bello della nostra squadra è la flessibilità con cui gestiamo gli imprevisti. Piccolo dettaglio a parte: i tifosi quest’anno hanno superato le giocatrici e a fare un tifo tutto speciale c’era anche
Devo dire a mio agio anche se si tratta della prima vera esperienza di allenatore di una squadra femminile. L’anno scorso ero subentrato al collega Franco, progenitore dell’iniziativa. Le ragazze seguono i consigli, chiedono informazioni e fanno di tutto per poi applicarle. Il gruppo è compatto, lavora bene e in allegria, cosa fondamentale e scopo finale. Tutto il lavoro è finalizzato alla partecipazione del torneo di calcetto a 5 delle Bcc italiane che si tiene ogni anno. Ma non dimentichiamo i tornei estivi: l’anno scorso abbiamo conquistato il torneo a 7 di Gambara.
la piccola Isabel, figlia della collega e supporter Elisa (di volta in volta vestita con le divise come le nostre) e i piccoli Daniele e Riccardo, nipoti di Luisa Ardesi, la nostra centrocampista, che ci hanno sostenuto anche l’anno scorso soprannominandoci le “zie padanine”. Tutto è andato per il meglio, soprattutto grazie al nostro capo area della Bassa Bresciana Ciso Priori: ci siamo presentate al Torneo con borsoni, cappellini e polo di rappresentanza. Ma prima di raccontarvi com’è finita la nostra avventura calcistica vorrei lasciare la parola al mister, Massimo Minuti, che pazientemente ci ha allenate e sopportate per tutto l’anno, a cui rivolgiamo il nostro GRAZIE.
Cosa
cambieresti di questa squadra e cosa no?
La forza della squadra, come detto, è il gruppo coeso. Ci sarebbe comunque la necessità di allargare il numero delle “atlete” per avere un ricambio durante i vari tornei estivi senza però intaccare lo spirito che anima l’intero gruppo.
Pensi di continuare la sfida anche l’anno prossimo?
Massimo,
per tutto l’anno hai seguito la squadra
L’intenzione è tale... le componenti del gruppo mi fanno sentire la loro stima e mi danno lo stimolo per continuare in questa avventura sempre più coinvolgente ed emozionante.
la squadra di calcetto femminile Paola Zani, Daniela Iazzi, Elisa Brunelli, Luisa Ardesi, Marina Bertoni, Barbara Ponzoni, Flavia Vighini, Elisa Mosini, Carina Viotti, Paola Raggi Allenatore: Massimo Minuti
22
Non abbiamo vinto ma credo che, come per tutti i progetti importanti, quando si fanno scelte strategiche quali giocare con le proprie forze senza ricercare la vittoria facile, ma per costruire un gruppo affiatato, bisogna aspettare il medio-lungo termine per raccogliere i frutti. Noi accettiamo la sfida, quindi... alla prossima! Ultima nota: per la prima volta quest’anno è venuto anche il direttore Luigi Pettinati a fare il tifo! ¬
i risultati Torneo Femminile 1° Federcasse 2° Bcc dei Colli Morenici del Garda Torneo Maschile 1° Mantovabanca 1896 2° Banca Padovana
Popolis, periodico bimestrale di Cassa Padana autorizzazione del Tribunale di Brescia, n. 43/2000 dell’8 agosto 2000
Sede, Villa Seccamani, via Garibaldi 25, Leno-Brescia Redazione Macri Puricelli, direttore macri.puricelli@popolis.it
Lidia Sbarbada, coordinamento lidia.sbarbada@cassapadana.it
Antonella Rossi, coordinamento antonella.rossi@popolis.it
Armando Rossi, immagini armando.rossi@popolis.it
Sede: Villa Seccamani, via Garibaldi 25, Leno-Brescia Tel.030-9040270, rivista@popolis.it
Comitato di redazione Franco Aliprandi, Elisabetta Berto, Stefano Boffini, Valentina Bragazzi, Benedetta Cherubini, Valerio Gardoni, Daniela Iazzi, Andrea Lusenti, Luigi Pettinati, Barbara Ponzoni, Macri Puricelli, Antonella Rossi, Armando Rossi, Lidia Sbarbada, Paola Zani Hanno collaborato a questo numero: Stefano Boffini, Valentina Bragazzi, Valerio Gardoni, Daniela Iazzi, Rinaldo Luppi, Barbara Ponzoni, Marco Tabladini, Flavia Vighini, Paola Zani Fotografie: Patrizio Baroni, Gioia Bonfanti, Valentina Bragazzi, Valerio Gardoni, Daniela Iazzi, Rinaldo Luppi, Manuel Pini, Paola Zani Copertina: Archivio Fotolia Stampa: Staged, S. Zeno N. (Bs)
23
II