Mensile di attualitĂ , economia, informazione e cultura cooperativa
Anno 13
10 ottobre 2014
IN QUESTO NUMERO
La Casa delle imprese per affrontare la sfida Il soffio umano di Timo Bortolotti Legnago e il suo passato al Museo Fioroni
somm ari o
4-5 La Casa delle Imprese per affrontare la sfida
6-7 Addio carta: Cassa Padana sempre più “paperless” Famiglia e assicurazioni: incontro a Leno
8-9 Autunno a Castello TAG Europa: esperienze europee a confronto su giovani, ambiente e territorio
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Popolis, periodico mensile di Cassa Padana autorizzazione del Tribunale di Brescia, n. 43/2000 dell’8 agosto 2000
Il soffio umano di Timo Bortolotti. Fino al 5 novembre a Bienno una personale dell’artista
12-13
Sede, Villa Seccamani, via Garibaldi 25, Leno-Brescia Redazione Macri Puricelli, direttore macri.puricelli@popolis.it Lidia Sbarbada, coordinamento lidia.sbarbada@ cassapadana.it Armando Rossi e Debora Zanini, immagini armando.rossi@popolis.it debora.zanini@ popolis.it Sede: Villa Seccamani, via Garibaldi 25, Leno-Brescia Tel. 030 9040270 rivista@ popolis.it Comitato di redazione Franco Aliprandi, Stefano Boffini, Andrea Lusenti, Luigi Pettinati, Macri Puricelli, Armando Rossi, Lidia Sbarbada Hanno collaborato a questo numero: Sandra Bassi, Valentina Bragazzi, Alice Cherubini, Andrea Daffi, Enrico Frosio, Barbara Ponzoni, Macri Puricelli, Laura Simoncelli
Dalla parte dei bambini: ventisei anni di impegno dell’associazione Giorgio Conti
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Profit – non profit: insieme per la comunità
Musica e solidarietà: Road Show dei Popsy Music per la ricerca contro l’atassia
16-17 Uova a chilometro zero: nuove iniziative dei nostri soci
18-19 La casa museo di Maria Fioroni
20-21 Verona, mostra permanente per l’artista cinese Zhu Renmin Verona, a Legnago una cena del cuore
Fotografie: Valentina Bragazzi, Chiara Chiodi, Paola Galvani, Valerio Gardoni, Virginio Gilberti, Barbara Ponzoni
Verona, il cavolo ha fatto festa a Castagnaro
In copertina: Immagine autunnale di Valerio Gardoni
Ferrara, pedalando per Cona
Stampa: Staged, S. Zeno N. (Bs)
22 A g e n d a
Rovigo, un giardino a Lendinara per ricordare Giuseppe Marchiori Cremona, estate all’Apiflor di Pescarolo
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ed i t o r i ale
Alla radice delle questioni
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a situazione di crisi nei territori dove la Cassa opera non accenna a placarsi. Soffrono le comunità locali, soffre anche la banca. Ciò che ci sta investendo non è un andamento congiunturale negativo che si protrae nel tempo, ma un vero e
proprio cambio strutturale di paradigma. La Cassa ha scelto di non giocare in difesa, ma di provare ad andare fino in fondo alle radici delle questioni, dei problemi. Lo ha fatto con il progetto di sostegno alla internazionalizzazione delle nostre imprese. Ora lo fa con la Casa delle Imprese. In questo numero della rivista un ampio spazio è dedicato a questa iniziativa. Non ci sono soluzioni facili, immediate, miracolose. I risultati duraturi, che portano con sé cambiamenti culturali nel modo di vedere le cose e nella tipologia stessa della relazione fra attori economici e non operanti nei territori, si ottengono con il tempo, l’impegno, la costanza, la passione. È necessario cambiare e questo vale per tutti. All’orizzonte non intravediamo altre vie possibili.
Vittorio Biemmi presidente Cassa Padana Bcc
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IlNa PbRIMO a n ca PaI lA Nt O uo servizio Da sinistra in piedi: Laura Zito, Monica Alghisi, Mona Singh, Giampietro Bissoli, Monica Bernamonte, Domenico Rossini. Da sinistra seduti: Maria Lodi, Francesco Piovani, Cristiana Passerini
Il progetto della Casa delle Imprese nasce da lontano. Dal lavoro che negli ultimi anni Cassa Padana sta facendo per trovare strade nuove e opportunità concrete per andare oltre la crisi economica. E’ il frutto e lo sviluppo naturale del nostro impegno a fare rete e a diventare glocali.
La casa delle imprese per affrontare la sfida di Luigi Pettinati |
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direttore generale Cassa Padana
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i sono esperienze che ci hanno certificato un DNA da pionieri. Ci siamo allenati a gestire complessità, ad affrontare cose nuove, a ragionare con la nostra testa, a navigare controcorrente. La situazione di crisi è sotto gli occhi di tutti. All’orizzonte non si intravvedono, purtroppo, miglioramenti significativi di questa condizione.
Due sono le riflessioni di fondo maturate propedeutiche alla strategia e all’azione. Da un lato è necessario non ripetere gli errori del passato. Non è più possibile proseguire nel vecchio modo, che ha generato o aggravato l’intensità della crisi. Andare avanti come prima non è più sostenibile in futuro. Dall’altro, sulla base di diversi presupposti, è anche il momento di osare, di provare ad incidere alla radice dei problemi. Lo ha detto recentemente lo stesso Mario Draghi che oggi “il rischio di fare troppo poco supera quello di fare troppo”. C’è un problema di visibilità delle banche sul mondo delle imprese, di conoscenza reciproca, di trasparenza di rapporti. Il sistema bancario negli anni di vacche grasse, del credito facile, della concorrenza spinta all’eccesso, ha erogato finanziamenti senza valutare correttamente – e quindi prezzare come elemento di costo – il rischio attuale e prospettico delle operazioni. Non ha fatto l’interesse di lungo periodo – che è quello che conta – né delle istituzioni bancarie stesse né delle imprese. Oggi ci viene presentato un conto salato, appesantito in modo esponenziale dagli effetti prodotti dalla crisi. Il rapporto con le aziende deve tornare ad essere più diretto, di lungo periodo, con più visibilità permanente sull’attività per permettere di valutare correttamente il rischio. Diversamente una politica di espansione degli impieghi non è sostenibile nel tempo, oltre ad essere dannosa anche per le aziende stesse. Avere conoscenza, maggiore consapevolezza del mondo delle imprese ne è la precondizione. L’impegno, il coinvolgimento della banca con le aziende e nelle aziende può diventare più forte, più stringente – e lo diventerà in futuro - se ciò si realizza. C’è poi il problema delle imprese, soprattutto del nostro target di riferimento, che necessitano di sostegno su temi importanti, come il mercato, la dimensione, il cambio generazionale, l’organizzazione, la tecnologia, l’innovazione. Sono spesso caratterizzate da margini di guadagno inesorabilmente erosi nel tempo che faticano ad adattarsi al nuovo contesto in cui si trovano giocoforza ad operare e che da sole difficilmente hanno competenze per sapersi orientare. L’origine della crisi dei nostri territori viene da qui. Alla base c’è la necessità di un diverso approccio culturale non facile da prodursi. La complessità di oggi deve portare necessariamente a condivi-
dere, a fare insieme. La Cassa non è solo una controparte erogatrice di finanziamento, ma partner interessato, quanto l’imprenditore, a che l’azienda vada bene. La Cassa fa già molto, ma oggi non è più sufficiente. Il progetto della Casa delle Imprese nasce per dare risposta strutturale a questi problemi e riflessioni di fondo. Sono stati coinvolti una decina di colleghi, provenienti dalla rete commerciale, che hanno maturato già esperienza, sono abituati a confrontarsi con le imprese, ne parlano il linguaggio. E’ solo l’inizio di un lungo percorso di crescita reciproca, da fare insieme alle aziende, per restituire visibilità al mondo delle imprese, capirci di più, istaurare rapporti basati su modalità nuove e che nel tempo si arricchirà di servizi che necessitano alle aziende per meglio adattarsi al mercato. Puntiamo tutto sulla qualità delle persone e delle relazioni che sono in grado di instaurare. Le difficoltà di contesto, ambientali, culturali ci sono. La strada nel fare cose nuove non è mai tracciata e priva di rischi. Però sappiamo che è questa una via necessaria per restituire un senso più alto al lavoro bancario. Per dare futuro alla Cassa e alle imprese. Nella Cassa ci sono le risorse umane, patrimoniali, reddituali, organizzative adeguate per affrontare il tempo necessario affinché il cambiamento produca frutti. Ci sono le condizioni per osare. ●
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l a b a n ca a l t u o s e r v i z i o
Addio carta: Cassa Padana sempre più “paperless” di Andrea Daffi |
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andrea.daffi@cassapadana.it
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a numerosità e la complessità dei documenti e delle informazioni presenti in banca rappresenta da sempre un fattore di criticità che ostacola la competitività e la flessibilità dei processi bancari. Per far fronte a tutto ciò, Cassa Padana ha intrapreso la strada della smaterializzazione dei documenti che ne consentirà una migliore gestione e processi più efficienti. Il percorso è iniziato con la consultazione elettronica dei tabulati a uso interno, è proseguito con la smaterializzazione dei documenti da inviare ai clienti (estratto conto, scalare, contabili, etc) e, grazie alla firma grafometrica, continuerà con la realizzazione della busta cassa elettronica e della eliminazione della contabile di cassa, sostituita dalla sua versione elettronica.
Cosa è la firma grafometrica e come funziona? La firma grafometrica è una firma elettronica realizzata con un gesto manuale del tutto analogo alla firma autografa su carta, ma eseguita tramite uno stilo, simile ad una matita o penna a sfera, e apposta su un dispositivo (tablet, tavoletta grafometrica) in grado di acquisire dinamicamente il movimento su una superficie sensibile (emulando l’utilizzo della penna sulla carta). Questa tecnologia consente di ottenere risoluzione posizionale, frequenza dei campioni nell’unità di tempo, disponibilità del dato relativo alla pressione dello stilo sulla superficie, inclinazione, ecc, in modo che la firma associata al documento sia poi verificabile, in caso di disconoscimento, da parte di un grafologo che la può esaminare esattamente come nel caso cartaceo. Per maggiore sicurezza, inoltre, il sistema utilizza una firma elettronica avanzata grafometrica per cui i dati della firma acquisita
sono associati univocamente al documento (formato PDF) oggetto di sottoscrizione, cifrati per renderli inaccessibili per un utilizzo con altri documenti, quindi inseriti in un normale campo di firma elettronica che ne protegge l’integrità. Tale modalità, grazie al valore legale conferito dalle ultime modifiche al Codice dell’amministrazione digitale (soddisfacimento pieno del requisito della forma scritta), permette di estendere la dematerializzazione anche nei casi in cui sia richiesta una firma a un comu-
ne cittadino non provvisto di strumenti per la firma digitale. Il documento cartaceo viene sostituito dalla sua versione elettronica che viene inviata al cliente tramite mail e, per i possessori di Home Banking (previo richiesta di attivazione), consultabile online in una apposita sezione. La fase pilota è iniziata su due filiali (Leno Centro e Isorella) e sarà estesa, una volta superati i test, a tutte le filiali di Cassa Padana a partire dall’ultimo trimestre 2014. ●
Famiglia e assicurazioni: incontro a Leno Proteggere la nostra famiglia è necessario e importante. Per farlo può essere utile anche una buona assicuirazione che sappia sostenerci in caso di bisogno. Non sono poche le riflessioni su queste problematiche. Sul tappeto ci sono la protezione del nucleo familiare sia dal punto di vista assicurativo che previdenziale, la conservazione del reddito della famiglia e ancora le connessioni con la riforma pensionistica. Su questi temi, Cassa Padana organizza una serata informativa aperta a tutti. L’appuntamento è per il 30 ottobre alle 21 nel Forum del Centro polifunzionale di Cassa Padana, in piazza Dominato Leonense a Leno, bassa bresciana.
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NEL TE R R I TO R I O A b r e scia
AUTUNNO A CASTELLO di Laura Simoncelli |
laura.simoncelli@popolis.it
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a Fondazione Castello di Padernello si appresta ad un autunno ricco di iniziative e manifestazioni. Alcune sono collaudate e inserite nel solco del progetto culturale e teatrale della Fondazione, altre invece eventi inediti. La scaletta autunnale è ricca e variegata e l’obiettivo principale è quello di poter condividere con un pubblico in crescita e sempre più sensibile la voglia di fare cultura. Per tutto il mese di ottobre una ventata di freschez3 OTTOBRE: za: il ciclo intitolato “Saperinascoltati” vede protagoni“Chi crede più nella politica?!?” sti dieci intraprendenti giovani che proprio al Castello con Giuditta Serra e Francesca Uberti si sono rivolti con il progetto NarrAzioni filosofiche 10 OTTOBRE: d’autunno; immediatamente accolto con grande entu“Narrazione e filosofia: un incontro necessario” con Anna Frattin e Paola Moroni siasmo. Nei cinque incontri dialogati le due voci narranti si confronteranno e scontreranno, ragionando su 17 OTTOBRE: “Tra Mediterraneo e Argentina. Ovvero, di come Antigone diventò furiosa” tematiche quotidiane in chiave filosofica, con il desidecon Alice Salogni e Federico Lotta rio di dare un proprio contributo (fin’ora inascoltato) e 24 OTTOBRE: aprire a nuovi spiragli e riflessioni.
SAPERI INASCOLTATI
“Augustine: clitoridea nascosta? Il corpo femminile come luogo di resistenza politica” con Andrea Savoldi e Daniela Pietta
31 OTTOBRE: “Uno sguardo politico altro” con Giuditta Serra e Linda Filippini
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UN’ORA D’AUTORE 2 OTTOBRE: di Francesca Lancini, “ARMI DI FAMIGLIA”, Ed. Bompiani 9 OTTOBRE: di e con Palumbo Giannini, “VIAGGI IN ALFABETO. A piedi negli States e altri cieli”, Ed. Angolazioni 16 OTTOBRE: di Paulo Coelho, “ADULTERIO”, Ed. Bompiani 23 OTTOBRE: di e con Sara Galli, “PENELOPE ASPETTA ANCORA ULISSE e si compra un monolocale”, Ed. Angolazioni
Dal 2 Ottobre torna “Un’ora d’autore”, in collaborazione con la BCC dell’Agro Bresciano. Curatore e presentatore dell’evento lo studioso Agostino Garda che anche quest’anno propone una personale selezione di letture. La novità stagionale sarà la presenza della casa editrice orceana Editore Angolazioni con due pubblicazioni di scrittori locali, Sara Galli e Palumbo Giannini, che interverranno alle serate in programma. L’esordiente narrativa locale sarà affiancata da una consolidata letteratura nazionale ed internazionale che vede la scelta cadere sullo scrittore brasiliano Paulo Coelho e sulla bresciana Francesca Lancini, entrambi editi da Bompiani. A metà Novembre inizia la nuova stagione teatrale, supportata dalla BCC di Pompiano e della Franciacorta, che ripartirà dall’attesa rappresentazione “Michelangelo”, per la regia di Giacomo Andrico, dove il divino artefice sarà interpretato da Antonio Piovanelli, già presente al Castello la scorsa primavera in occasione della rassegna Versi in pianura 2014, in cui propose un’emozionante interpretazione dell’Inferno dantesco. ●
STAGIONE TEATRALE Dal 13 al 15 OTTOBRE: “MICHELANGELO” di Giacomo Andrico, con Antonio Piovanelli
TAG Europa: esperienze europee a confronto su giovani, ambiente e territorio
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ppuntamento il 9 ottobre a Leno, nella sede di Cassa Padana, con il seminario voluto dall’associazione Ethical Banking – alla quale aderiscono 23 Raiffeisen, Cassa Rurale di Trento, Emilbanca, Cassa Padana e Bcc di Filottrano - con l’obiettivo di sviluppare una riflessione sul ruolo che in futuro le banche di credito cooperativo potranno svolgere nelle comunità locali dove operano. Il confronto si concentrerà su tre specifiche tematiche (ambiente, giovani e territorio) partendo dai progetti di alcune realtà bancarie etiche e alternative, che aderiscono alla rete Febea delle banche etiche europee: Ekobanken (Svezia), Credal (Belgio), Tyse (Polonia), Credit Cooperatif (Francia), Ebank (Croazia), oltre che alcune esperienze italiane come quella di Ethical Banking e Banca Etica. La mattina, coordinata da Claudia Benedetti di Federcasse, è dedicata alla presentazione delle esperienze; il pomeriggio a uno scambio di idee fra i partecipanti, moderato da Matteo Passini, presidente di Coopermondo. Il seminario è assistito da servizio di traduzione simultanea.
Il programma della giornata Ore 10.30 Territorio, ambiente, generazioni: esperienze a confronto. Coordina Claudia Benedetti Federcasse Ulla Herlitz Ekobanken Svezia Bernard Horenbeek Credal Belgio Cyrille Langendorff Credit Cooperatif Francia Filip Wadowski TYSE Polonia Goran Jeras Ebank Croazia Adriano Pallaro Banca Etica ore 12.30 Buffet ore 14.00 L’attività di Ethical Banking– Helmut Buchmayer. ore 14.30 Confronto fra i partecipanti al seminario. Coordina Matteo Passini, presidente Coopermondo Info: relazioni.internazionali@ cassapadana.it
21 e 22 OTTOBRE: “COPENAGHEN” di Bruno Frusca, Compagnia La Betulla 29 NOVEMBRE: “BRUTO” di e con Alessandro Mor e Alessandro Quattro 06 DICEMBRE: “SALDI DI FINE RAGIONE” di Manuela Sabatelli
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NEL TE R R I TO R I O A b r e scia
Il soffio umano di Timo Bortolotti Bienno una personale dell’artista: fino al 5 novembre A PALAZZO SIMONI FE A sessant’anni dalla sua scomparsa e con il contributo di Cassa Padana, la Valle Camonica darà finalmente un degno riconoscimento allo scultore con una mostra delle sue opere e un convegno. Appuntamento in uno dei borghi più belli d’Italia, Bienno, che ospita sul Colle della Maddalena una delle opere più maestose dell’artista: la statua dorata del Cristo Redentore, posata nel 1930 a ricordo del giubileo sacerdotale di Papa Achille Ratti, al secolo Pio XI. di Sandra Bassi sandra.bassi@cassapadana.it
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ienno (Brescia) “Timo Bortolotti, nonno Timo : è un ricordo dolce di occhi azzurri , di capelli bianchi tagliati corti, morbidissimi, su cui ero solita passare la mano con grande piacere, quando in braccio a lui, stavo per ore ad ascoltare i suoi racconti, fiabe di guerra: l’Ortigara, la neve, il nemico, le bombe, e poi un orologio che vorrà dire la vita. Avevo dieci anni quando nonno Timo se ne è andato, era il mio primo incontro con la morte e con il dolore cui non c’è rimedio. Non avevo allora grandi curiosità artistiche, però mi dispiacque
rendermi conto di non aver mai visto il nonno scolpire. Il suo studio in corso Garibaldi non me lo ricordavo: più presenti mi erano delle fotografie della mamma, giovane, prese vicino ad una scultura ancora non finita, che era il suo ritratto, all’interno dello studio di allora, con cavalletti che supportavano forme abbozzate, coperte da panni umidi per non far crepare la creta. Nonno Timo era forte e dolce a un tempo, sereno e a volte mesto, mi diceva che i suoi capelli fulvi e il suo sguardo chiaro avessero spezzato molti cuori. Certamente aveva un modo tenero di porsi, lo stesso che ritrovo nelle sculture. Perché è anche di queste che vorrei parlare, anche se non mi è facile, è un po’ come parlare dei propri sentimenti, guardarsi dentro e mettere a nudo debolezze e affetti.”
Il soffio umano di Timo Bortolotti fino al 5 novembre 2014 Palazzo Simoni Fe, Bienno (Brescia) Orari: sabato - domenica, ore 9.30-12.00 e 15-18 In tutti gli altri giorni la mostra è visitabile contattando: Ufficio Turistico Bienno tel 345-0484986 info.biennoturismo@gmail.com Info: www.timobortolotti.it Ufficio Turistico Bienno Area Camuna Cassa Padana Sandra Bassi tel 0364-360616
Parole queste di Claudia Gianferrari, in ricordo di nonno Timo. Bortolotti è scultore sicuramente noto agli specialisti dell’arte italiana della prima metà del Novecento, numerose infatti sono le esposizioni collettive ed antologiche dove il suo nome è comparso, a testimonianza della buona considerazione della sua arte e della sua significativa presenza nel contesto dell’arte plastica italiana a lui contemporanea. Ma come spesso accade, l’artista che aveva ottenuto importanti riconoscimenti fuori dalla Valle Camonica, è rimasto quasi sconosciuto nei luoghi ove aveva iniziato a sviluppare il suo talento artistico sin da bambino. Da qui la volontà di ripercorrere le fasi principali della sua vita, il significativo percorso formativo dello scultore, dalla cava del padre, alla bottega, all’atelier per far conoscere un artista
che ha inciso nella storia dell’arte locale, lasciando un segno indelebile con oggetti che sembrano esistere da sempre, segni inosservati, ma che definiscono uno spazio, raccontano una vita, rappresentano un legame. Opere che danno voce a sentimenti di gratitudine, riconoscenza, dolore e amore. A sessant’anni dalla sua scomparsa, la Valle Camonica darà finalmente un degno riconoscimento allo scultore Bortolotti con una mostra delle sue opere e un convegno alla presenza di importanti critici ed esperti dell’arte, nell’incantevole cornice di uno dei borghi più belli d’Italia, Bienno, che ospita sul Colle della Maddalena una delle opere più maestose dell’artista, la statua dorata del Cristo Redentore, posata nel 1930 a ricordo del giubileo sacerdotale di Papa Achille Ratti, al secolo Pio XI. Le opere giungeranno
da tutta Italia e resteranno esposte fino al 5 novembre a Palazzo Simoni Fe, aperto al pubblico dopo i lavori di restauro voluti dall’amministrazione comunale proprio per accogliere questo importante evento. ● 11
NEL TE R R I TO R I O A C R E M ON A
L’incontro non è certo dei più semplici. In via Mantova, sede dell’associazione Giorgio Conti, mi attende Adriana Rinaldi, presidente della Onlus ma soprattutto mamma di Giorgio. Dove sta la difficoltà? Condensare 26 anni di attività sul territorio, emozioni, momenti duri, rinascite e vittorie in una manciata di battute.
di Barbara Ponzoni |
barbara.ponzoni@cassapadana.it
DALLA PARTE DEI BAMBINI Ventisei anni di impegno dell’associazione Giorgio Conti
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l feeling con la signora Adriana è immediato. “Aspetti che mi tolgo la giacca, mi vien caldo a rivangare certi momenti”, mi dice con piglio deciso. Ma poi parte in quarta a spiegarmi la nascita di questa idea: un’associazione a favore dei bambini malati e delle loro famiglie. “E’ stato Giorgio a chiedermi di aiutare un bambino in difficoltà: era il suo compagno di stanza al Besta di Milano. Ho acconsentito, ma mai avrei pensato che questo gesto avrebbe influenzato tutta la mia vita”. Già, perché il piccolo Giorgio, allora undicenne, dopo qualche mese morì, lasciando un vuoto incolmabile. 12
“Sono tornata quasi subito al lavoro, sarei impazzita altrimenti. Ma questo non bastava a sanare la ferita profondissima. Un giorno ho capito cosa fare: quello che molto chiaramente mio figlio mi aveva chiesto quando era in vita”. Era fine ‘88. Da allora la signora Adriana e il marito Carlo non hanno mai smesso di aiutare i bambini e le loro famiglie. “Erano altri tempi, al sud la sanità non esisteva, bisognava venire al nord, con tutti i problemi del caso, vedevo famiglie costrette a dormire in macchina. Allora io partivo e andavo direttamente agli ospedali di Pavia e Milano, chiedevo alle associazioni di riferimento quali fossero i casi più urgenti e poi davo in contanti quello di cui c’era bisogno”. Ora non è
Profit – non profit: insieme per la comunità
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più così, le cose nel meridione sono cambiate, ma non certo la voglia di fare del bene. A Cremona fortunatamente i casi gravi non sono molti. Le necessità alle quali far fronte sono quelle delle famiglie extracomunitarie: spese mediche, occhiali, cure particolari, quanto serve per il benessere fisico e psicologico di questi ragazzi. “Ma io continuo comunque a seguire i casi speciali delle principali strutture ospedaliere per i bambini. I ragazzi aiutati da noi sono stati moltissimi. Ricordo un ragazzo gravemente ustionato, vent’anni fa, abbiamo fatto di tutto per salvarlo e poi garantirgli una vita normale, ora ha trent’anni, ha un lavoro e gioca a calcio. Ricordo la gioia di un semplice ciao al telefono, era una ragazzina gravemente sorda che, guarita dal problema, pronunciava le sue prime parole. Queste sono le mie gioie”. Non molla un colpo la signora Conti, che è anche aiutata da persone speciali, come Viso Visigalli, da anni vicino alla famiglia e all’associazione, insostituibile factotum, ora novantunenne. Da qualche anno anche l’area Cremonese-Casalasco di Cassa Padana stanzia un contributo per questa importante associazione. “Ma le persone da ringraziare sarebbero tantissime. Sa, ogni volta che c’era un caso disperato, incredibilmente, riuscivamo a trovare sul nostro cammino le persone giuste, e i fondi, per arrivare felicemente alla risoluzione”. Come per Aurora, sedicenne di Casirate d’Adda: “ I genitori si sono presentati alla nostra porta i primi di luglio, disperati per la situazione della figlia, affetta da una scogliosi gravissima che la costringeva in una posizione innaturale e molto pericolosa per la sua sopravvivenza. Per un caso sfortunato il professore americano che avrebbe dovuto operarla in una clinica italiana non è riuscito a farlo alla data stabilita perché quando è stato pronto è venuto fuori che la struttura che doveva
isvol Cremona, in collaborazione con Cassa Padana Bcc, ha organizzato per giovedì 6 novembre un convegno per approfondire, insieme alle principali associazioni di categoria, il proficuo legame fra le realtà profit e noprofit, fra esperienze e prospettive di collaborazione per un nuovo welfare. In particolare, l’intervento del direttore generale della Bcc, Luigi Pettinati, darà spazio e voce all’importanza di lavorare insieme sul territorio portando al convegno l’esperienza di Cassa Padana nelle comunità locali. L’incontro, che inizierà alle 15, è ospitato nell’auditorium della Camera di Commercio di Cremona. Adesioni e informazioni: Cisvol Cremona, Tel. 037226585.
ospitarli aveva cessato la convenzione con lo stato italiano. Niente operazione, quindi? Eh no, è stata la piccola a volare in America. Nel giro di due mesi, noi nel cremonese e i signori Cazzulani nel bergamasco, siamo riusciti a trovare i fondi necessari, e non erano certo pochi. Ma se una cosa deve andare, va. Aurora è stata operata il 12 settembre. Ora incrociamo le dita che il decorso post operatorio vada bene”. Quante cose da dire, quante storie da mettere nero su bianco. Impossibile rendere pienamente l’emozione di questo incontro. Fortunatamente la tecnologia viene in mio aiuto. E’ di recente costituzione il nuovo sito dell’associazione, www.associazionegiorgioconti.it, creato dall’ufficio I.T. Popolis, molto lineare, pulito e soprattutto aggiornatissimo, con tanto di testimonianze e una sezione dedicata alle donazione on-line. Con un click potrete dare una mano alla signora Conti – e ai “suoi” bambini – per far fronte a tutte queste necessità. ●
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NEL TE R R I TO R I O l aF E bR aR n Aca A R Aa l t u o s e r v i z i o
di Macri Puricelli macri.puricelli@popolis.it
musica e sol ROAD SHOW D idarietÀ: LA RICERCA C EI POPSY MUSIC PER ONTRO L’ATASSI A
A fine settembre è partito, con il sostegno di Cassa Padana, il tour che i Popsy Music stanno facendo a fianco della Fondazione A.C.A.RE.F. Obiettivo: poter garantire nel 2015 la prosecuzione delle attività di supporto ai disabili e avviare un ambizioso e costoso progetto di ricerca sull’atassia. Da ottobre a dicembre appuntamento a Viarolo, nel parmense, Rovigo, Legnago, nella bassa veronese, Verona e Ferrara.
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l 25 settembre scorso in tutto il mondo si è parlato di atassia: una malattia degenerativa, invalidante, purtroppo mortale e che conta un milione di ammalati nel mondo. Il disturbo che caratterizza l’atassia è la perdita progressiva della capacità di eseguire un movimento volontario propriamente orientato nella direzione, nella forza e nella coordinazione dei muscoli necessari alla sua corretta esecuzione. Giorno dopo giorno viene meno la coordinazione tra le diverse parti del proprio corpo, in particolare
tronco e capo, tronco e arti. A tutto ciò, in alcuni casi, si associano altri disturbi come movimenti involontari degli arti, del capo o del tronco, lentezza nei movimenti oculari, disturbi nella deglutizione, incontinenza urinaria, problemi della memoria. All’origine delle sindromi atassiche vi è un’alterazione del DNA in un gene. L’errore del “prodotto genico” (la proteina sintetizzata dal gene) determina a sua volta una lenta e progressiva perdita di funzioni di diverse parti del sistema nervoso centrale.
LE PROSSIME DATE DEL ROAD SHOW sabato 4 ottobre Viarolo (Parma) - Fiera paesana sabato 25 ottobre Verona - Filiale Cassa Padana piazza Arditi sabato 8 novembre Rovigo - Teatro Don Bosco sabato 22 novembre Legnago (Verona) - Teatro “Salus” sabato 13 dicembre Ferrara - location da definire
Come tutte le malattie genetiche le sindromi atassiche sono spesso ereditarie (sebbene non manchino casi “sporadici”). Possono essere trasmesse per via autosomica recessiva, quando entrambi i genitori sono portatori sani del difetto genetico (è il caso dell’atassia di Friedreich), o dominante, nel qual caso è sufficiente che uno solo dei due genitori sia affetto perché nascano figli malati. Purtroppo, nonostante i progressi scientifici, il cammino verso una cura della malattia è ancora lungo. In Italia l’atassia vede una particolare incidenza nei territori dell’asta del fiume Po. E’ anche per questa ragione “territoriale” che Cassa Padana è da tempo vicina alla Fondazione A.C.A.RE.F., nata nel 2012 a Ferrara con un ideale filantropico di grande valore: creare una comunità solidale e attenta a sostegno delle persone svantaggiate, con disabilità e sostenere la ricerca scientifica sull’atassia spinocerebellare SCA1. E’ così che, in coincidenza con la giornata mondiale contro le atassie, con il sostegno di Cassa Padana il 27 settembre è partito il Road Show dei Popsy Music, a fianco della Fondazione A.C.A.RE.F.. Quella di Cigole, nella bassa breesciana, è stata la prima di sei tappe che porterà lo spet-
tacolo a Viarolo, nel parmense, Rovigo, Legnago, nella bassa veronese, Verona e Ferrara. In occasione delle diverse tappe del tour sarà allestita anche una mostra fotografica sul tema della disabilità, curata dalla Fondazione A.C.A.RE.F.. Un’occasione per unire l’allegria e il coinvolgimento degli spettacoli musicali con una riflessione su un tema che merita, anch’esso, i riflettori: la disabilità, la malattia, il rischio di emarginazione e solitudine di chi soffre. Sarà l’occasione per vedere la disabilità sotto una luce diversa, che grazie all’arte svelerà risvolti diversi, a volte sconosciuti. Cassa Padana offrirà il proprio supporto finanziario e logistico, i Popsy Music sprigioneranno l’energia della loro musica, tutti saranno uniti per dare forza a un’idea: un futuro migliore e più sereno, per chi è meno fortunato. Le mostre fotografiche saranno aperte al pubblico e sarà l’occasione anche per raccogliere i contributi – piccoli e grandi – che ognuno di noi vorrà donare a favore della Fondazione. L’obiettivo? Poter garantire nel 2015 la prosecuzione delle attività di supporto ai disabili e avviare un
ambizioso – e costoso – progetto di ricerca sull’atassia. L’aiuto di ciascuno può fare la differenza, anche con pochi euro: quello che conta è la voglia di esserci e di stare dalla parte di chi è più debole. ●
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i n c o n t ri
Uova a chilometro zero Nuove iniziative dei nostri soci: creativi in tempi di crisi con un occhio alla salute Pierangelo e Luca Cappelli appena possono amano rifugiarsi nella loro cascina a Bagnolo Mella, nel bresciano, per assaporare da vicino il contatto con la natura, il profumo della loro terra, il contatto con i loro animali, il cibo sano e di propria produzione. In particolare amano allevare galline. Da qui è nata un’idea: uova a chilometro zero e galline in affitto.
di Alice Cherubini alice.cherubini@cassapadana.it
I fratelli Pierangelo e Luca Cappelli, oltre a lavorare a tempo pieno nella loro officina meccanica Novamek srl, appena possono e hanno un po’ di tempo libero amano rifugiarsi nella loro cascina a Bagnolo Mella, nel bresciano, per assaporare più da vicino il contatto con la natura, il profumo della loro terra, il contatto con i loro animali, il cibo sano e di propria produzione. In particolare amano allevare galline, con il prezioso aiuto della loro mamma e della compagna di Luca. Le galline stanno proprio bene, sono lasciate all’aperto, libere di razzolare, sono amate, nutrite con prodotti biologici, sono felici e producono tantissime uova. Uova molto buone, naturali, dal sapore un po’ speciale.... così almeno dicono tutti coloro che le hanno assaggiate e che ormai consumano solo queste. E’ per questo che a un certo punto a Luca è venuta un’idea particolare... 16
Bene Luca, e allora? queste galline? Io e la mia famiglia viviamo in cascina e quando abbiamo bisogno di uova usiamo quelle delle nostre galline, che sono piuttosto ‘prolifiche’ e producono ben oltre le necessità personali, tanto da spingerci spesso a regalarne. Qualche mese fa ne abbiamo regalate un po’ a un amico cuoco. Dopo averle mangiate, ci ha ringraziato con sinceri apprezzamenti sulla eccezionale bontà del prodotto. Atto di riconoscenza, certo, ma la cosa va avanti per giorni. Cosa intende? Che lui continua a ribadire quanto sono buone, altro che quelle che compra. Ha perfino cucinato in ugual modo un nostro uovo e uno del supermercato, con risultati assolutamente diversi, naturalmente meglio di gran lunga il nostro! Nonostante il compiacimento, la cosa ci ha lasciati un po’ perplessi. Noi siamo abituati a mangiare le nostre uova, conosciamo solo queste, sono così, certo hanno un buon sapore, anche un tuorlo un po’ più pallidino rispetto a quello che si vede sui giornali o in tv. Non ci sembravano così eccezionali...... E invece? Le abbiamo fatte assaggiare anche ad altre persone, amici e conoscenti: verdetto unanime: il sapore delle nostre uova è davvero unico. Dopo lo stupore iniziale, quindi, cosa avete fatto? Abbiamo iniziato a fare ricerche: sui diversi tipi di uova, sulla loro possibile provenienza, sui vari tipi di allevamenti, su cosa significa bio, ecc... E abbiamo scoperto molte cose interessanti, ci siamo fatti una cultura, ma ciò che più ci ha colpito è vedere le condizioni in cui vengono allevate le galline negli allevamenti industriali. Tutto totalmente differente nel nostro piccolo mondo, dove gli animali si alimentano con mangimi non chimicamente modificati e con ciò che trovano razzolando nel campo. Vivono in spazi liberi e tutt’altro che angusti, seguendo il normale ciclo della natura, con i suoi pro e i suoi contro. Queste ricerche vi hanno portato a fare alcune riflessioni. Noi riserviamo molta attenzione alla cura e al benessere del nostro corpo, trattamenti, creme, diete, ma spesso e volentieri ci ritroviamo a nutrirlo con alimenti
che sani proprio non sono. Le uova sono tra gli alimenti più comuni e usati in cucina. Anche se già mi sembra di udire molte obiezioni del tipo “ma no! Macchè! Io mangerò un uovo, massimo due a settimana!”. In realtà vengono utilizzate per fare torte, biscotti, dolci vari, polpettoni e polpette, ripieni per ravioli, creme pasticcere, impanature e tante tante altre preparazioni, portandole così sulla nostra tavola, in una forma o nell’altra, quasi quotidianamente. Al supermercato, quando scegliamo le uova, viene spontaneo scegliere quelle con la dicitura “allevate a terra” (codice 2), convinti di fare un bene alla nostra salute, perché nella nostra mente ci immaginiamo la gallina che le ha prodotte, libera e felice nel campo a razzolare. Sfortunatamente basta fare una ricerca veloce su internet per capire cosa significa in realtà quel codice e a che tipo di allevamenti si riferisce. Solo un animale allevato con amore puo’ essere felice e dare un prodotto buono e sano. E voi come amate e come curate le vostre galline? Il nostro obiettivo è quello di allevarle secondo le tradizioni rurali, in ampi spazi aperti, senza arrivare alla stregua dello sfruttamento, rispettando i principi del
benessere animale, per ottenere uova di alta qualità e con valori nutrizionali intatti, che ci diano la sicurezza di mangiare un alimento sano. Avete così pensato di condividere questa possibilità anche con altri... Esatto e da ciò è nato il progetto “Adotta una gallina”: chiunque voglia una propria gallina personale, che garantisca ottime uova fresche tutti i giorni, ma non ha spazio o tempo per allevarla, può “adottarla”. L’adozione dura un anno e ha un costo di 9 euro al mese: comprende la fornitura di sei uova settimanali nel periodo di piena produzione e di tre uova settimanali nei mesi di ‘calo’. Calo naturale e fisiologico dell’animale, non forzato a produrre con sostanze chimiche esterne. Dopo 12 mesi, il cliente deciderà se continuare un altro anno con l’adozione e godere della fornitura di uova. Nel caso rinunciasse, la gallina rimane comunque di sua proprietà e potrà decidere se portarla a casa con sè e accudirla come abbiamo fatto noi fino a quel momento o riservarla ad altri fini, forse meno nobili, ma altrettanto interessanti. Il costo di 9 euro mensili potrebbe apparire elevato, ma se consideriamo che in un anno ci sono 52 settimane, il cliente ha diritto a 234 uova all’anno, il che farebbe 0,46 cent a uovo, prezzo che già di per sé non è caro dato il prodotto di qualità. E se teniamo conto che dopo i 12 mesi la gallina è di sua proprietà, il costo medio per uovo si abbassa ulteriormente. Per un prodotto sano e di qualità il costo è relativo. E se si può avere ad un prezzo giusto e contenuto, perché non approfittarne? ●
PER SAPERNE DI PIÙ www.adottaunagallina.it 17
TE S O R I N A S C O S T I A LEGN A GO
LA CASA MUSEO DI MARIA FIORONI di Macri Puricelli |
macri.puricelli@popolis.it
È uno stupore continuo il sentimento che accompagna la visita del museo Fioroni di Legnago. Non tanto e non solo per la quantità e la qualità dei reperti raccolti in cinquant’anni di intenso lavoro, dal 1920 al 1970. Ma soprattutto per la scoperta della donna che c’è dietro questo gioiello della bassa veronese. Una donna che per Legnago nel 1964 ha voluto anche una biblioteca pubblica che a ottobre compie 50 anni.
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ro ancora bambina, quando, nelle valli che si estendono a sud di Legnago, vennero alla luce delle tombe romane. Mi sembrava racchiudessero la storia di misteriosi antichi popoli e fui felice, quando, per le mie insistenze, potei avere un vasetto di vetro verde; non permisi fosse lavato, perché volevo rimanesse come era stato trovato. Da quel vasetto che ancora conservo, e da quella passione di bambina ebbe origine il museo”. 18
E’ uno stupore continuo il sentimento che accompagna la visita del museo Fioroni di Legnago. Non solo per la quantità e la qualità dei reperti raccolti in cinquant’anni di intenso lavoro, dal 1920 al 1970, con in mezzo la seconda guerra mondiale. Non solo per l’impegno profuso a rintracciare i resti di una Legnago scomparsa, di una fortezza imponente della Repubblica di Venezia e del Quadrilatero, che per secoli aveva scandito i ritmi della vita comunita-
ria. Ma soprattutto per la scoperta della donna che c’è dietro questo gioiello della bassa veronese. Una donna incredibilmente poco conosciuta e studiata in Italia. Storica, archeologa, ceramologa di valore, filantropa generosa e attenta nei confronti della sua amatissima città d’adozione. Maria Fioroni era nata in Toscana nel 1887 e svolse la sua intensa attività di ricerca da autodidatta, tra le quiete stanze del palazzo di famiglia che, a partire dai primi anni ’30, trasfor-
I libri della città: 50 anni della biblioteca pubblica Fioroni mò lentamente in un museo dedicato a raccontare la millenaria storia di Legnago. Da quel vasetto verde in poi, Maria non si fermò più. A partire dagli anni ’20 iniziò sistematiche campagne di ricognizione e di scavo archeologico nella pianura veronese individuando siti di fondamentale importanza e recuperando preziose testimonianze archeologiche, altrimenti disperse dalla massiccia meccanizzazione che, soprattutto nel secondo dopoguerra, stravolse irrimediabilmente gli assetti ambientali e paesaggistici della pianura veronese. Dopo aver ricostruito il palazzo di famiglia bombardato nel 1944 e aver riallestito il museo – arricchendolo con le collezioni di ceramiche legnaghesi scoperte nel 1947-1948 – assieme alla sorella Gemma, maturò l’idea di dar vita a una fondazione che preservasse l’immenso patrimonio raccolto, mettendolo finalmente a disposizione della città. Il 15 luglio 1955, alla ‘Fondazione Museo Fioroni’ - non ancora costituita e che sarà riconosciuta con decreto del Presidente della Repubblica il 9 febbraio 1958 - donò le sue intere collezioni e buona parte del patrimonio per il mantenimento del museo. E nel 1959 decise di creare a Legnago una biblioteca pubblica, una delle prime
in Italia, che venne inaugurata nel 1964, che è ancora attiva e che quest’anno festeggia 50 anni di vita. La dotazione libraria iniziale era di circa 6 mila volumi, suddivisi nei vari rami del sapere, dalla storia all’economia, dalla letteratura alle discipline tecniche; in questi confluirono i circa 2500 volumi della biblioteca storica di Maria Fioroni. Ma a rendere veramente all’avanguardia questa biblioteca pubblica era la sala di ascolto, dotata di due giradischi, due amplificatori, sei cuffie, con una selezione di dischi non solo di musica classica, moderna, operistica, di folklore, ma anche incisioni dei più noti attori del teatro italiano. Oggi il museo raccoglie collezioni di armi medievali, ceramiche antiche e rinascimentali, un museo archeologico, un lapidario fra frammenti di epigrafi e lapidi trovate in riva all’Adige, ma anche fra le rovine dei bombardamenti. C’è anche un’importante raccolta di cimeli risorgimentali che fa del Fioroni uno dei più suggestivi esempi di casa-museo in Veneto. ●
Fondazione Fioroni Via Giacomo Matteotti, 39 Legnago (Verona - tel. 0442 20052 museo@fondazione-fioroni.it www.fondazione-fioroni.it
Per festeggiare il suo primo mezzo secolo, dall’11 al 19 ottobre la Fondazione organizza numerose iniziative. Sabato 11 ottobre, ore 17.30 (sala conferenze della Fondazione Fioroni): giornata di studio “I libri della città. Tre secoli di storia delle biblioteche di Legnago”. Domenica 12 ottobre, ore 11.00 (palazzo Fioroni): “Little Nemo”, spettacolo di danza verticale della compagnia “Il posto”, coreografie di Wanda Moretti, musiche di Marco Castelli; ore 12.00 (palazzo Fioroni): inaugurazione della mostra “I libri della città. Tre secoli di storia delle biblioteche di Legnago”, a cura di Andrea Ferrarese; ore 16.30 (sala conferenze della Fondazione Fioroni): presentazione del libro di Paolo di Paolo, Tutte le speranze. Montanelli raccontato da chi non c’era, a cura di Andrea Ferrarese. Mercoledì 15 ottobre, ore 21.00 (Biblioteca pubblica della Fondazione Fioroni): il gruppo di lettura ABC legge “Storie di libri. Amati, misteriosi, maledetti”, a cura di Giovanni Casalegno. Domenica 19 ottobre, ore 16.30 (sala conferenze della Fondazione Fioroni): presentazione del libro di Pierluigi Battista, I libri sono pericolosi. Perciò li bruciano, a cura di Mirella Zanon.
Le filiali Cassa Padana dell’area Legnago Centro via Marsala, 30 tel. 0442 607380 5 addetti, responsabile: Simone Mazzucco
Bovolone via Garibaldi, 60 tel. 045 6902549 4 addetti, responsabile: Francesco Bedon
Cerea via Mantova, 77 tel. 0442 320777 8 addetti, responsabile: Giorgio Crema
Sanguinetto Corso Vittorio Emanuele II, 15 tel. 0442 365331 3 addetti, responsabile: Susanna Valentini
San Pietro di Legnago viale Europa, 37/c tel. 0442 629773 5 addetti, responsabile: Michele Menini
Carpi di Villa Bartolomea Largo Don Quirino Maestrello, 12/14 – tel. 0442 677211 8 addetti, responsabile: Paolo Ligabò
Menà di Castagnaro Piazza P.O. Mantovani, 82 tel. 0442 96006 4 addetti, responsabile: Eligio Valentini
Villa Bartolomea Corso A. Fraccaroli, 49 tel. 0442 91666 4 addetti , responsabile: Magda Maron 19
EVENT I
VERONA
MOSTRA PERMANENTE PER L’ ARTISTA CINESE ZHU RENMIN
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verona
IL CAVOLO HA FATTO FESTA A CASTAGNARO
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nche quest’anno il consorzio di tutela, in collaborazione con il Comune e Cassa Padana Bcc, ha organizzato a settembre la festa regionale del cavolo dell’Adige. Il cuore della sagra è stato il goloso stand gastronomico che ha proposto piatti della tradizione locale a base, e in abbinamento, al prezioso ortaggio. Inoltre, a contorno, mostre tematiche, conferenze, serate danzanti e musica per tutte le età.
opo la fortunata tappa bresciana del 2012 e le giornate veronesi del 2013, la mostra permanente è stata inaugurata martedì 9 settembre. Le opere dell’artista sono ospitate a Palazzo Bernini, edificio settecentesco nel centro storico di Verona, da poco ristrutturato, e dove ha sede anche un negozio finanziario di Cassa Padana. All’inaugurazione era presente anche il maestro, in visita in Italia. La mostra sarà aperta con ingresso libero in occasione di Artverona dal 9 al 13 ottobre, mentre per le altre date sarà aperta su appuntamento (info: Tel. 030-9038463 / 331-6415475 -
info@fondazionedominatoleonense.it). Per Cassa Padana Bcc questa mostra non rappresenta la prima iniziativa in ambito culturale realizzata a Verona. Nel 2010 infatti ha promosso e sostenuto lo scavo archeologico all’interno della Cripta della Chiesa di San Benedetto al Monte, in Piazza Monte di Pietà. L’intervento è stato effettuato in accordo con la Soprintendenza ai Beni Archeologici del Veneto e con la collaborazione della Soprintendenza per i beni archeologici della Lombardia, ed ha portato alla luce ulteriori importanti tasselli per la ricostruzione del Capitolium romano.
verona
A LEGNAGO UNA CENA DEL CUORE
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.000 mila euro: è questa la cifra raccolta a Legnago, al Piccolo Salieri, grazie ad una cena di beneficenza organizzata con l’aiuto di Cassa Padana e fortemente voluta dai soci Mario ed Aurora. I coniugi, colpiti dalla povertà e dal degrado di Manbrui, un villaggio vicino a Malindi, in Kenya, hanno promosso questo evento per la costruzione di una scuola per i bambini del paese. Grazie alla Cena del cuore la scuola, presto, arriverà!
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ROVIGO
un GIARDINO A LENDINARA PER RICORDARE GIUSEPPE MARCHIORI
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n giardino riportato agli splendori del passato per rendere omaggio a uno dei più grandi critici d’arte della nostra epoca. Il giardino si trova a Palazzo Pretorio, uno dei più antichi edifici estensi del Polesine, fine trecento, nato come castello fortificato con mura e torri, in seguito divenuto sede civile e militare dell’autorità estense e poi veneziana, sede del podestà. La cerimonia di inaugurazione è stata la conclusione di un lungo percorso, iniziato nel 2009 a seguito
ESTATE ALL’ APIFLOR DI PESCAROLO
di un accordo tra Cassa Padana e il Comune di Lendinara, in occasione del trasferimento della filiale da Via Varliero a Piazza Risorgimento. La banca si è fatta carico di una spesa rilevante per la realizzazione di un accesso che, da piazza Risorgimento, porta al giardino racchiuso tra le mura e che rappresenta, inoltre, la seconda via di fuga necessaria per poter realizzare manifestazioni pubbliche in sicurezza.
CREMONA
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er il secondo anno consecutivo i bambini di Pescarolo e dintorni hanno avuto la possibilità di partecipare a un singolare Centro estivo, organizzato dall’agriturismo Apiflor con il contributo di Cassa Padana. Per quattro settimane i piccoli hanno potuto sperimentarsi nella cura dell’orto, nell‘accudimento degli animali, partecipare a laboratori per la lavorazione dell’argilla, della cera, delle erbe officinali. Per un’immersione totale nella natura e nelle nostre tradizioni.
FERRARA
PEDALANDO PER CONA
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essun luogo è insignificante. Nessun paesaggio è muto. Nessun incontro è sterile. Pedalando per Cona in una domenica d’estate è stato possibile scoprire luoghi e storie che rappresentano la memoria di questo paese. Abitanti, colleghi di Cassa Padana e rappresentanti della Proloco di Cona, un piccolo esercito di 80 persone in sella, sono partiti e arrivati al sagrato della chiesa di fronte ai locali della banca. Sono stati cinque chilometri divisi in 4 tappe “raccontate” nei luoghi storici di Cona. Un itinerario che può essere ripercorso da chiunque alla ricerca del passato e del presente di questo paese. 21
agenda
l a b a n ca a l t u o s e r v i z i o
a cura di Valentina Bragazzi valentina.bragazzi@popolis.it
Rinvio per la mostra sui Longobardi a Leno L’apertura della mostra archeologica “Tra Mella e Chiese. Arimanni nobili e re. I longobardi della Pianura Bresciana”, voluta dalla Fondazione Dominato Leonense e prevista in Villa Badia dallo scorso settembre, è stata rinviata ai prossimi mesi. La mostra, organizzata sotto la direzione della Soprintendenza per i Beni archeologici della Lombardia, sezione di Brescia, avrà l’obiettivo di ricostruire l’assetto insediativo e le forme organizzative assunte dai nuclei di Longobardi al loro primo arrivo durante la migrazione dalla Pannonia verso l’Italia.
> EVENTI
> MOSTRE
Stradivarifestival – Cremona incanta e suona
Manzù-Marini. Gli ultimi moderni
fino al 12 ottobre Cremona
Info: www.museodelviolino.org
Internazionale a Ferrara 3 – 4 – 5 Ottobre Ferrara
Info: festival@internazionale.it
fino all’8 dicembre Fondazione Magnani Rocca – Traversetolo (Parma)
Info: tel.: 0521.848327
Templari: storia e leggenda dei Cavalieri del Tempio fino al 5 ottobre Palazzo Te - Mantova
Info: www.fondazionednart.it
Mercanti in viaggio a Castello Quistini 18-19 ottobre Rovato (Brescia) Info: www.mercantinviaggio.it
Mercanteinfiera autunno – Mercanteinauto – Mercanteinvespa dal 4 al 9 ottobre Fiere di Parma
Info: tel.: 0521.9961
Slow Book - “Quel giorno che i bambini piantarono semi in biblioteca” 12 ottobre Biblioteca Panizzi – Reggio Emilia
Info: www.archeosistemi.it
Mercati della Terra 19 ottobre Castello di Padernello – Borgo San Giacomo (Brescia)
Info: www.castellodipadernello.it
LUBES Libera università dei Santi Benedetto e Scolastica (su iscrizione) 8 ottobre - ore 15.00 Villa Badia – Leno (Brescia) Intolleranze alimentari e allergie: un fenomeno in continua crescita. Relatore Samanta Robecchi, naturopata e psicosomatica 15 ottobre – ore 15.00 Istituto d’Istruzione superiore Capirola Leno (Brescia) Visita alla mostra “Capirola in Arte”. L’arte della memoria: raccontare Piazza Loggia quaranta anni dopo 22 ottobre – ore 15.00 Villa Badia – Leno (Brescia) Storia della Croce Rossa Italiana relatore Maria Grazia Baccolo 29 ottobre – ore 15.00 Castiglione delle Stiviere (Mantova) Visita al Museo della Croce Rossa Italiana
Info: tel.: 0309038463 22
Ciao Massimo
Non chiamare addio ciò che è un arrivederci solo un pò più lungo Il mondo è piccola cosa e il tempo di una vita passa in fretta sicchè non potremo allontanarci più di tanto Enrico Frosio
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