DOGS EMERGENCY & Cats

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Dogs Emergency &CATS n° 1-FEBBRAIO 2016

32 pagine !

L’ialia e i suoi randagi Un viaggio nell’italia del sud

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Torino la città più vegana d’Italia Il regno dei vegani

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Lotta al randagismo

Cosa fanno gli altri paesi

La scomoda eredità Quando gli eredi non vogliono il cane dell’anziano defunto

SALVIAMONE ANCHE SOLO 1


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Il nostro numero 1

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Questo è il nostro primo numero. Un’ambiziosa operazione che dovrebbe collegarsi alla nostra associazione benefica,la DOGS EMERGENCY & CATS.! Perché un giornale?! Perché sentiamo il bisogno di parlare,di scrivere,di interrogare,di dire anche delle scomode verità e di scomodare chi se ne sta tranquillo senza muovere un dito pur avendo l’autorità.! Denunciando i casi peggiori,mettendo in piazza fatti che altri tentano di ! minimizzare.! Questo come abbiamo già precisato è il nostro numero 1 ed è stato concepito un pochino di fretta,ma siamo certi che con la vostra collaborazione,le vostre proposte e richieste o anche le vostre critiche potremo migliorare e offrirvi la panoramica più completa sulla piaga del randagismo nel sud del nostro paese ma per non parlare soltanto di tragedie all’interno del giornale troverete anche notizie divertenti,informazioni,curiosità riguardanti il mondo degli animali.!

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Vi preghiamo di leggerlo con attenzione e di richiederci argomenti di vostro interesse o di suggerire temi da trattare,condividetelo più che potete e fatelo diventare uno strumento di collaborazione fra volontari e persone che amano gli animali!

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Graziella Porro

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DOGS Emergency! & Cats L’Italia e i suoi randagi Un viaggio nell’Italia del sud Volontari Chi sono e cosa fanno STERILIZZAZIONI perché costa così caro sterilizzare Torino La città più “VEGANA” d’Italia

Direttore

Graziella Porro General Manager

Mariella Vitale Assistant Director and Projects

Alessandro Porro Editor

Dogs Emergency & Cats Columnist

Michele Bergese Raffaele Folino Cristina Eise Silvio Zucco

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! 09-10-11.

Randagi

ALLO SBARAGLIO O RECLUSI A VITA Sono stimati in circa 600 mila i cani randagi in Italia e più di 2 milioni e mezzo i gatti. Vagano per le strade in cerca di cibo, riparo, forse una carezza

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La grande raccolta per il freddo 14.

coperte pappe,e medicinali per i randagi

! 15-16.

RANDAGI nel MONDO

Caso abbastanza anomalo è la Germania, in cui non esiste praticamente il randagismo canino. Problematico risulta invece, sempre per la Germania, il randagismo dei gatti,

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! TORINO la più VEG d’Italia 17-18-19-20.

Ancora una volta Torino stupisce per la sua capacità di sorprendere, di primeggiare in qualcosa.

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22-23.

CANI,la scomoda eredità

MOLTI sono i cani degli anziani o delle persone sole che finiscono in canile

! LS CODA E I SUOI MESSAGGI

26.

il linguaggio della coda,come imparare

! ! ! CANI GEOLOCALIZZATI

27.

Libertà quasi assoluta,inimmaginabile fino a ieri per i nostri pelosi

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Via Carlo Alberto 53 10100 TORINO

ArchitettandO "Maison" di

Daniela Giulini


exclusive story by LA REDAZIONE

RANDAGI

ALLO SBARAGLIO O RECLUSI A VITA Sono stimati in circa 600 mila i cani randagi in Italia e più di 2 milioni e mezzo i gatti. Vagano per le strade in cerca di cibo, riparo, forse una carezza Solo nel 1991, con l’entrata in vigore della Legge quadro per la prevenzione del randagismo (n.281/91), i cani e i gatti accalappiati vedevano riconosciuto il loro diritto alla vita. Fino a quel momento dopo soli tre giorni di detenzione venivano uccisi!

Ma i principi ispiratori della legge non hanno trovato sufficiente attuazione pratica. Carente la costruzione di canili sanitari da parte delle amministrazioni locali, scarsi o assenti i programmi di prevenzione delle nascite, le campagne di adozione, le iniziative di promozione di un corretto rapporto uomo/animale.

E negli anni c’è chi ha fatto della detenzione a vita dei randagi un vero e proprio affare. Nonostante la Legge 281/91 indichi nelle associazioni di protezione animali i soggetti prioritari cui concedere le convenzioni per la gestione dei canili, in tutta Italia sono sorte strutture esclusivamente private, nelle quali gli animali devono fare numero e sopravvivere il più a lungo possibile. INCIDENTE COL RANDAGIO..paga IL COMUNE! In caso di incidente con cane randagio, dal quale siano derivate lesioni, sarà il Comune a dover ri! sarcire i danni.! E quanto stabilito dalla Suprema Corte di Cassazione con sentenza 12 febbraio 2015, n. 2741.!

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DIAMO I NUMERI Le cifre che si sostengono per la sterilizzazione degli animali. ! Quella di un cane maschio si aggira sui 100 euro mentre quella dei gatti maschi sui 70. Per le femmine di entrambe le categorie, le tariffe stabilite per tipologia di intervento diviso fra la rimozione delle ovaie o delle ovaie insieme all'utero variano dai 200 ai 300 euro

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Liguria ed Emilia insieme non raggiungono il numero dei randagi della Campania Ma se Liguria ed Emilia Romagna insieme non raggiungono quota 12 mila, la Campania da sola ne ha 70 mila, la Calabria 65 mila, il Lazio 60 mila. Un’emergenza che ha due pesanti aggravanti: in Italia abbiamo delle norme per la prevenzione del randagismo considerate ottime dalla maggior parte degli esperti e, dal 2001 a oggi, per combatterlo lo Stato ha stanziato qualcosa come 30 milioni di euro. Perché allora nel Meridione può ancora capitare che dei bambini vengano sbranati da branchi di cani allo stato semi-selvaggio? Per tre motivi, principalmente: una cattiva amministrazione, un alto tasso di abbandono degli animali e un modo di accudirli e di farli riprodurre non proprio responsabile. «La legge 281 del 1991 stabilisce che gli animali randagi non debbano essere soppressi e che i sindaci devono prendersi cura di quelli che si trovano sul loro territorio », spiega Carla Rocchi, ex senatrice e presidente nazionale dell’Enpa.

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Ma se a Milano gli abbandoni sono calati del 25 per cento, tra Sicilia, Puglia, Sardegna e Campania sono cresciuti del 5 per cento, con punte drammatiche fino al 30 per cento. «In queste regioni il tasso di natalità dei cani è troppo alto — afferma Laura Rossi, presidente della Lega nazionale per la difesa del cane —: si tende infatti a far riprodurre liberamente gli animali magari con l’idea di regalare poi ad amici e parenti i cuccioli, ma alla fine la maggior parte di essi finisce per doversela cavare da soli». «Nei piccoli centri del Sud i cani sono lasciati troppo all’aperto—aggiunge Carla Rocchi —, spesso vivono giorno e notte senza mai essere tenuti in luoghi recintati e ciò non aiuta certo a tenere sotto controllo né il loro comportamento né il ritmo riproduttivo». Ecco allora spiegata l’esistenza dei branchi, composti da cani abbandonati e dai loro figli che assomigliano piuttosto ai lupi che ai cani—, dice Carlotta Bernasconi, vicepresidente della Federazione Nazionale dell’Ordine dei Veterinari

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Assicurazioni Assenti Non esistono al momento assicurazioni in grado di coprire spese veterinarie ingenti. Il premio annuale sarebbe troppo alto. Si trovano polizze in grado di offrire coperture per disturbi comuni,per determinate patologie salvo poi escludere nelle clausole a parte, proprio quelle razze che sono naturalmente soggette a presentare proprio quelle patologie. E' un escamotage utilizzato soprattutto per le coperture assicurative rivolte ai cani ma esteso spesso anche ai gatti. Chiedere un preventivo è semplice ma non così tanto trovare delle soluzioni ad hoc. In ogni caso si tratta di polizze che vanno ad integrare quelle legate alla responsabilità civile del capo famiglia. Oltre alla tutela in caso di danni provocati a terzi, infatti, in questi contratti rientrano anche le cure mediche e l'assistenza. Attenzione però le franchigie ad esempio, sono piuttosto alte per evitare che le persone si approfittino dell’assicurazione stipulandola solo ed esclusivamente nel momento in cui sia necessario affrontare un intervento chirurgico di importante entità. In questi casi, le compagnie di assicurazione specializzate, provvedono ad effettuare il pagamento esclusivamente dopo l’intervento dietro presentazione delle fatture e valutando caso per caso l’eventuale risarcibilità stessa.!


La grandezza di una nazione e il suo progresso morale si misurano dal modo in cui in essa vengono trattati gli animali.

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Grande risultato ! La nostra prima raccolta

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medicinali per i randagi Si ringraziano i negozi e i negozianti che hanno aderito,per la loro grande disponibilità e per il lavoro fatto nel ritirare e stoccare le offerte. OTTICA DE CARLO Via Di Nanni 66/a - TORINO TORINO PARRUCCHE BOUTIQUE - Via Nizza 90 - TORINO

ARCHITETTANDO “Maison”Via Carlo Alberto 53-TORINO! Molte sono le persone che hanno scritto,il post della raccolta su Facebook ha registrato più di 12,000 visualizzazioni!

L’inverno che in alcune città è stato clemente non è finito e si teme che potrebbe diventare molto freddo nei mesi che seguono.!

Servono anche trasportini o cucce,tutto ciò che puo’ aiutare i volontari che in mille luoghi,paesini e città si stanno prendendo cura dei randagi. ! 14


RANDAGI MONDO

NEL

GERMANIA GERMANIA Caso abbastanza anomalo è la Germania, in cui non esiste praticamente il randagismo canino. Problematico risulta invece, sempre per la Germania, il randagismo dei gatti, nonostante gli sforzi che vengono fatti, sia tramite la sterilizzazione e la restituzione dei gatti alle loro colonie di appartenenza, sia tramite l'affido familiare, da parte di molte associazioni impegnate nel settore. Vengono uccisi solo gli animali pericolosi o malati incurabili.

RUSSIA

gravissima situazione in Russia nei confronti degli animali ed in particolare a situazioni di crudeltà.

BELGIO

Vengono sterilizzati e tatuati anche i gatti come in Germania

GIAPPONE

Deludente la situazione: secondo i dati fornitici sono stati catturati ed uccisi nei canili cani e gatti con numeri da rabbrividire e numerosi sono stati affidati a laboratori universitari e non, dove sono

stati vivisezionati. La situazione del Giappone è sembrata abbastanza grave, nonostante molte associazioni stiano prendendo piede.

INDIA

Dal 1994 a Mumbai non si uccidono più i cani ma li si sterilizza e tatua.Hanno bloccato l'uccisione dei randagi dal 23 maggio '99, Governo alle associazioni per un progetto di sterilizzazione di massa. Pare inoltre che un grosso problema in India sia dato dai morsi dei cani randagi. Le associazioni lottano giornalmente anche contro la sovrappopolazione di altri animali, quali mucche, cavalli, scimmie, serpenti ed asini.

BRASILE

STATI UNITI D'AMERICA! Sistema "cattura ed elimina".Associazioni molto attive con programmi di sterilizzazione a basso costo, programmi di educazione nelle scuole, collaborazione con veterinari, ecc. Interessantissimo uno studio del NCPPSP (National Cuoncil on Pet Population and Policy ) del 1998, condotto su 12 canili selezionati, per esaminare le cause di abbandono, e ad intervenire su queste. Ci ha particolarmente colpito la grande attività e abnegazione di Dottie Schira, del Pregnant Dogs Without Homes,che ha anche un servizio di accoglienza per le cagne incinte; veramente lodevole ed utile, anche perchè ha molte altre attività di protezione e diversi siti internet in cui spiega ciò che fa per gli animali.

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CANADA

Molte soppressioni anche in Canada ma anche moltissime adozioni. Qui si effettua la sterilizzazione precoce a cinque mesi di età la situazione in Canada è meno grave che negli States, perchè il Canada è meno densamente popolato, ma negli ultimi anni la situazione sta peggiorando. Esiste un Codice Etico per la vendita dei cani di razza che devono essere sterilizzati prima

della vendita, a meno che non siano destinati alla riproduzione.

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EST EUROPEO

Brutte notizie, sia per quanto riguarda gli animali randagi, sia per quanto riguarda allevamenti di cani di razza destinati all'esportazione nel resto d'Europa, spesso fatti entrare di contrabbando, soprattutto verso la Germania. In alcuni canili si

parla delle orribili condizioni sanitarie in cui sono tenuti gli animali randagi catturati, nonchè delle uccisioni di massa.

ISRAELE

ci dice della sterilizzazione troppo costosa in Israele, dei veterinari che non collaborano molto. Si usa sparare ai randagi, avvelenarli o, se catturati, soppressi nei canili.

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Torino la città più vegana d’Italia

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il servizio speciale by MICHELE BERGESE

Torino citta “VEG” Ancora una volta Torino stupisce per la sua capacità di sorprendere, di primeggiare in qualcosa.

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Senza voler ripercorrere la storia della prima capitale d’Italia (e già questo come primato non è poi banale…) come non ricordare che all’ombra di Superga sono nate la radio; la televisione; il cinema (il primo film nazionale, quel “Cabiria” di dannunziana memoria, è stato girato sulle rive del Po); l’alta moda femminile? Come dimenticare che lungo i viali alberati del centro cittadino sono state fondate la Fiat e la Lancia, poi accomunate sotto la stessa bandiera, che hanno portato lo stile e l’ingegno sabaudo sulle strade di tutto il Mondo?

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Molti sarebbero ancora gli esempi illustri, ma ciò che importa – oggi – è che Torino, dopo anni di grigiore industriale, si è guadagnata lo scettro di città più ospitale d’Italia oltre a quello di una fra le mete più ambite a livello turistico internazionale, alla pari di “mostri sacri” come Firenze, Venezia e Roma. Ed uno dei motivi che hanno acceso questa nuova luce su Torino è anche quello di essere stata capace, in silenzio, senza dare troppo fastidio come è sua tradizione e indole, di ritagliarsi uno spazio importante nel mondo e nella cultura vegetariana, prima, e vegana poi. Malgrado una storia gastronomica fatta di arrosti, bolliti e ripieni di carne, Torino ha saputo reinventarsi e, senza eliminare le sue caratteristiche “piole” dove assaporare un gran bollito sotto il pergolato di uva fragola, offrire ai suoi abitanti ed ai tanti turisti una vasta e qualitativamente elevata offerta, appunto, vegana.

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Torino è una città “veg” ? !quindi !

Non ci pare azzardato affermarlo con forza, visto che propria sotto la Mole progettata dall’Antonelli è nato il primo Festival Vegano, fortemente voluto da quel poliedrico personaggio che risponde al nome di Viviana Ribezzo, editrice e vegana da sempre. Ma i vegani a Torino sono tanti, tantissimi. Probabilmente più che in qualsiasi altra città. Almeno se vogliamo dare la giusta importanza alle logiche commerciali, non possiamo che pensarla così visto quanti punti vendita di cibo vegano sono stati aperti fra i confini cittadini negli ultimi anni.

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Non solo in centro città ci sono ristoranti, bar per aperitivi, gastronomie, pasticcerie (sì, pasticcerie) dove acquistare le tradizionali “bignole” (i bignè per i non torinesi) alla crema, senza latte e senza uova. Così come è facile trovare gelaterie con creme alla nocciola e vaniglia assolutamente veg e buonissimi. E se questo accade nella città dove è nato il giandujotto e dove i turisti fanno la fila per assa-

L’approccio vegano è uno stile di vita L’approccio vegano però non è solo una regola da applicare sul cibo, è uno stile di vita, ci sono abiti veg, scarpe veg e veg-borse. Tutto deve rispettare la regola di non provenire da animali o dallo sfruttamento dei medesimi, deve essere biologico e non essere prodotto da multinazionali. Detta così potrebbe sembrare un’impresa improba, ma possiamo dire che non è così: la vita veg a Torino pare facile.

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Talmente facile che in via Barbaroux, a due passi da piazza Arbarello, in pieno centro storico, esiste addirittura da un paio d’anni un fast food vegano, che potrebbe essere fin un po’ troppo “green”

per i “soli” vegetariani. Sì, perché quello che è stato il primo fast food torinese applica con convinzione e dedizione le rigorose regole vegane. Banditi quindi non solo carne e pesce, ma pure tutti i derivati animali: latte, formaggio, uova e miele. Talmente facile da permettere a chi lo desidera, di abbinare alla classica gita fuori porta della domenica un pranzo rigorosamente vegano, in un territorio (quello delle Valli Olimpiche) da sempre legato alle più antiche tradizioni culinarie del territorio.

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Lettera ai clienti Ecco come si è accomiatato il titolare di uno dei locali storici della val di Susa, il Phoenix di Condove,dai suoi clienti prima della consueta chiusura di inizio anno

La Lettera!

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“Gentili e affezionati clienti, Con la presente desidero informavi che il ristorante, dopo la chiusura per ferie dall’11 al 31 gennaio riaprirà con una novità: proporrò unicamente portate senza carne e pesce.

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Questa mia scelta nasce dall’esigenza di motivarmi e trovare nuovi stimoli.

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Nel 2016 festeggerò il mio 50° compleanno e nel 2017 i 30 di gestione del Ristorante Phoenix; necessito di qualche cambiamento.

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Per assaggiare i nostri nuovi piatti non dovrete diventare vegetariani, ma solo curiosi verso una cucina ricca di materie prime di qualità, rispettosa verso ciò che ci circonda e più salutare.

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Nella speranza che partecipiate a questo nuovo progetto vi auguro ogni bene.

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Sandro”

E sono proprio le parole racchiuse nell’ultima frase del saluto ai suoi clienti che devono fare riflettere. “Speranza” – “Partecipiate” Progetto” – “Auguro” e “Bene”.

In cinque parole, tremendamente profonde nella loro semplicità, lo chef ha voluto (e saputo) racchiudere tutta la filosofia ed il pensiero che vanno al di là del semplice “veganesimo” alimentare.

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Un pensiero che parte dalla volontà e dalla convinzione che partecipare ad un progetto comune di attenzione per l’ambiente nel quale viviamo, con i nostri simili e con tutte le altre forme di vita che ci accompagnano in questo percorso, non può che portare del bene.

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Un progetto che sta trovando ampi spazi sul territorio torinese, da sempre e storicamente legato al territorio ma anche capace di reinventarsi e di adeguarsi ai tempi grazie a quell’intelligenza contadina del “contadino: scarpe grosse e cervello fino”. Perché proprio dai contadini nasce la certezza che se non

si tratta bene la natura, questa non ci restituisce nulla. Perché senza l’aiuto del fedele “can da pajie” (cane da pagliaio, letteralmente) non si sarebbero mai potute radunare le greggi e men che m e n o a c c o m p agnare le mandrie nel lento percorso della transumanza dagli alpeggi alle stalle di pianura e viceversa, in un lento incedere che da solo ha sempre segnato il susseguirsi delle stagioni.

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Torino “veg”, dunque. Torino attenta al suo territorio al di là delle mode del m o m e n t o . To r i n o profondamente radicata nella sua storia ed in quella del suo territorio che da sempre ha avuto nella natura, nell’ambiente e nel mondo “animale” forti alleati.

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Torino da scoprire con un’altra ottica, come se ce ne fosse bisogno………

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La nostra prima azione sul campo ha avuto un successo incredibile

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Ja m Gu m ag liù

la scomoda eredità

E' morto Cantalupo, l'uomo che salvava i cani e viveva con loro nei quartieri,i figli non li hanno voluti. MOLTI sono i cani degli anziani o delle persone sole che finiscono in

canile quando muore l’anziano o la persona sol,difficilmente i figlie se ne fanno carico

Nell’anno che ho vissuto a Napoli per lavoro,l’ho conosciuto,non di persona ma lo vedevo ogni tanto con i suoi cani,la prima volta ho pensato che fosse un dog-sitter perchè anche al Sud c’è chi ama gli animali,li cura e li segue o li fa seguire.Poi prendendo un caffè ,un giorno,ne ho parlato col barista che mi ha spiegato che quello era Salvatore e i cani erano i suoi.Willy, Jerry, Romina, Lisa, Leo,le razze più strane uno alto e uno basso,una grassottella e la bassottina.Lui Salvatore Cantalupo era stato un dipendente del comune di napoli e poi una volta in pensione aveva trasformato il suo amore per gli animali in una ragione di vivere. Jamme Guagliù lo si sentiva dire quando li chiamava a raccolta per via Toledo e loro,chi raccolto per strada chi salvato da un abbandono perchè in famiglia non lo volevamo più vivevano con lui nei quartieri spagnoli.Ma da ieri Salvatore non c’è più e i figli hanno subito alzato il telefono per avvertire il comune che i cani erano chiusi nella stanza dove cantalupo viveva con loro.” veniteli a prendere noi non possiamo tenerli” e così che l’amore per gli animali non è sicuro che si tramandi!

NAPOLI piange uno dei suoi figli dal cuore d’oro.! Salvatore cantalupo era benvoluto da tutti e con i suoi cani era una delle tante “cartoline viventi” di questa indimenticabile città.! I cani ora cercano casa anche se per i più vecchi ci saranno poche speranze.

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la notizia by GRAZIELLA PORRO

Salvatore e i suoi pelosi

E’ NAPOLI una città incredibile dove gli abbandoni e il randagismo si registrano numeri importantissimi,ma dove interi quartieri, o gruppi di negozi e ristoranti adottano un randagio e lo allevano a turno

E Ora che succederà !

Quando uscirà il giornale non avremo ancora le ultimissime notizie, ma le ultime si. Romina la vecchietta anziana e' stata accolta nella famiglia della meravigliosa Valentina Scatola! Il piccolo Jerry lo hanno portato alla casa rifugio di Gianna Senatore dove sarà curato e seguito! Restano Lisa (quella che Salvatore chiamava la sua fidanzata) e Willy il suo compagno! Auspichiamo per loro una meravigliosa

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costume: by RAFFAELE FOLINO

Ho adottato un cucciolo… come lo chiamo? Non so come chiamare il mio cucciolo: mi fido del vecchio Fido? Esistono molte tendenze, manie e particolarità ma forse a vincere resta il cuore. Eccolo il cucciolo sta arrivando ma il nome non c’è! Siete lì a scegliere un nome perfetto per il vostro nuovo amico che lo identifichi nella sua unicità. Magari un nome che rimandi alle prodezze belliche di vostro nonno? O il nome del cantante preferito di vostra madre? Tentativi divertenti e originali ma il nome al cane è per una vita come per una persona, però, mentre la persona lo può cambiare o accorciare e storpiare con dimi-

nutivi improponibili ma che fanno “fico” il cane se lo terrà. Volendo ci sono delle regole; un nome corto fatto di massimo due sillabe. Questo perché i nostri cuccioli sono in grado di riconoscere solitamente proprio queste due prime sillabe,quindi si abitueranno a riconoscere il vostro richiamo più facilmente. Se non riuscirete invece a sfuggire alla tentazione di un nome lungo, vi troverete,poi,ad abbreviarlo per comodità; quindi se dovete pensare ad un nome sostanzioso fate in modo che abbreviato non sia inascoltabile! Non cadete,inoltre, nell’errore di dare un nome simile ad un comando perché quel comando potrebbe non essere più riconosciuto. Se volessimo chiamare il nostro cane Paffuto (seppur non rispetti le regole della brevità) il cane potrebbe confon-

derlo con seduto! creando così inconvenienti nell’obbedienza. Ricordate anche, che il vostro nuovo ospite al parco troverà altri simili,che possono avere lo stesso nome, per cui meglio un nome non troppo comune per non ritrovarsi con più pelosi che arrivano al vostro richiamo. La fantasia non manca. C’è chi sceglie un nome in base alle particolarità fisiche dell’animale ( Coda, Occhietto,Nerone), chi in base al carattere , chi per tenerezza ( Polpettina, Patatina, Cuoricino). C’è poi chi non resiste al fascino del cinema o della musica leggera e allora vai di Johnny, Leonardo, Rambo, Heidi, Pippi) e chi invece non riesce a staccarsi dall’idea che un cane debba per forza essere Rex, o Lessie).

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Ultima tendenza diffusa è quella di scegliere il nome di una persona cara, o di una persona che non stimiamo. Potrebbe

essere un problema se la persona in questione non viene avvisata della scelta: non a tutti può far piacere che il proprio nome sia dato ad un animale ma sono punti di vista. Quando ero piccolo avevamo in casa un pesce rosso: gli diedi il nome di Giovanni,come il di-

rettore di mia madre che mi piaceva,era gentile. Sicuramente il Dott.Giovanni non avrebbe apprezzato perché solo un po’ di tempo fa non si davano assolutamente ai cani i nomi delle persone e chi lo faceva veniva criticato. Ma alla fine che cosa vince? IL CUORE. Scegliere di adottare un cucciolo magari

meticcio,non di razza,magari il meno bello del canile,è un grande atto d’amore. E quando si compie un gesto d’amore poco importa come si sceglie il nome,sarà lui a suggerirvelo con il suo sguardo con i suoi guaiti con la sua riconoscenza.

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La coda e i suoi messaggi Il cane che scodinzola è sempre felice? Ci si interroga da anni sui vari movimenti della coda. Ogni volta esce un’interpretazione nuova che sfata le precedenti

eccitazione ed euforia. La coda bassa, tra le zampe, indica paura e sottomissione. Una coda alta indica che il cane prende una posizione di comando nell'ambiente circostante è un avvertimento, che segnala agli altri cani

La coda ha sempre rappresentato un indicatore di felicità, di socievolezza ma anche di ansia, di aggressività e di paura. Quando è da solo il cane non scodinzola, dal momento che il movimento della coda ha una funzione sociale. L'evoluzione delle razze ha fatto sì che i cani sviluppassero code sempre più visibili e sempre diverse nel colore e nella foggia. Ma senza voler dare ragione agli uni o agli altri ,una coda in orizzontale rispetto al resto del corpo, tesa e rigida, indicherà tensione e nervosismo del cane. Il cane sta all'erta. Uno scodinzolìo ad altezza media e ad alta velocità indica

di non avvicinarsi e di fare molta attenzione a non invadere i suoi spazi. Ad esempio, una coda mantenuta alta mentre si muove freneticamente, coprendo un raggio molto breve, indica che il cane sta per scattare.

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Vi aspettiamo e ricordate che lo fate anche ! e soprattutto per i “pelosi” !

parte del ricavato andrà all’associazione ! Dogs Emergency per la sterilizzazione dei randagi nel sud!

Ci vediamo lì !!!!


! Ritrovare il proprio cane anche se non si sa fischiare

La Geolocalizzazione Costi! ce ne sono di diversi prezzi! vanno dai ! 50,00 ai! 200 euro a ! seconda del modello e della marca.

Libertà quasi assoluta,libertà inimmaginabile fino a ieri per i nostri pelosi,ma anche molta tranquillità in più per i padroni che li possono seguire a distanza.La geolocalizzazione è sempre più diffusa,piccoli dispositivi da attaccare al collari di cani e gatti, sono ormai quasi alla portata di tutti.Una volta applicato al collare,l’apparecchio emette un segnale che è possibile captare con un tablet o con uno smartphone una volta scaricata e installata l’applicazione.!

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Nell’erba alta,fra gli alberi e gli arbusti,dietro ai cespugli I nostri amici potranno passeggiare annusando liberi e sicuri sotto lo sguardo del satellite. Basta trovare l’area dove intendiamo far sgambare il nostro amico a 4 zampe e il trasmettitore attraverso un segnale radio ci dirà sempre dove si trova il nostro amico quando lo perderemo di vista.!

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Incredible !!!!!!! Gift Il cane di casa tenta incessantemente di fecondare i vostri stinchi? Nessun problema, ecco un pratico feticcio in plastica che sarà ben lieto di sottoporsi a tale incombenza.

I cani più chic vanno a dormire con indosso soltanto una goccia di Sexy Beast.

Il seggiolino da tavolo per cani è pratico e carino, ottimo per coloro che vorrebbero un figlio ma ancora non hanno trovato la persona giusta. Attenzione, l’accessorio potrebbe allontanare ulteriormente possibili partner sessuali.

Se avete poco spazio ma volete comunque creare un ambiente avventuroso per il vostro amato gatto, questo tavola vi farà gioire. Non potrete mai usarlo come un normale tavolo, ma guardate quanto si diverte!
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SALVIAMO VITE‌.anche una sola per volta

DATECI UNA MANO Dogs Emergency & CATS! Torino!

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! la storia del cuore

Succede ainMessina Sicilia

DO

E T NA

Fanno una scelta e insieme a tutta la casa impacchettata se ne va solo l’altro cane,lui deve restare e con lui una povera micia.!

by GRAZIELLA PORRO

Lui abitava qui con i suoi padroni,con un altro cane e con un gatto,doveva essere felice,una bella casa e un giardino che si può volere di più?! Magari era anche amato,per come possa amare chi poi si macchia di una specie di atto immondo che si chiama “abbandono”!

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Ma un bel giorno la famiglia se ne va,cambia casa,c’è il trasloco e lui deve aver pensato che sarebbe partito,anche lui,come suo “fratello” e il resto della famiglia,ma non va così.!

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Un piatto vuoto,una ciotola senz’acqua,ormai bevuta, pensando che l’abbandono era solo momentaneo e che sarebbero tornati a prenderlo e via.!

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Passano i giorni,fa freddo e l’unico rifugio dal freddo è dietro una vecchia bombola del gas.!

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I suoi padroni devono aver scelto in fretta,tanto è solo un cane,qualcuno lo salverà o si unirà agli altri branchi di randagi che ci sono lì in zona, o morirà di fame o di sete,se sarà destino!!

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E il gatto? Oh i gatti si aggiustano sempre,i gatti per natura sopravvivono devono essersi detti.E se ne sono andati senza voltarsi.!

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LI DOBBIAMO SALVARE…..

POSTE PAY 5333 1710 1486 5808 intestata a FELIS GIOVANNA ! cod fisc.flsgnn69p67f158y

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