La SCIENZA Per scienza si intende un complesso organico di conoscenze ottenuto con un processo sistematico di acquisizione delle esse, allo scopo di giungere ad una descrizione precisa della realtĂ fattuale delle cose e delle leggi in base alle quali avvengono i fenomeni. Le regole che governano tale processo di acquisizione di conoscenze sono generalmente conosciute come metodo scientifico. Gli elementi chiave del metodo scientifico sono l'osservazione sperimentale di un evento naturale, la formulazione di un'ipotesi generale sotto cui questo evento si verifichi, e la possibilitĂ di controllo dell'ipotesi mediante osservazioni successive.
LA SCIENZA UNITA La SCIENZA è una e deve lavorare in maniera unita perché i vari aspetti della Natura sono collegati tra loro nel divenire del tempo e dello spazio. Spesso il cittadino del mondo di oggi ha perso le visioni dell’insieme, importanti invece nel passato per le nuove conquiste della coscienza dell’uomo e del suo ambiente. Lo scopo ultimo della scienza è la comprensione della natura al fine di potere prevedere e possibilmente intervenire sullo sviluppo di uno o più fenomeni.
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ZOOLOGIA Adesso vi presenteremo alcuni tipi di animali.....come i simpaticissimi delfini,a il maestoso leone bianco fino al velocissimo falco pellegrino!!
LEONE BIANCO DESCRIZIONE I leoni bianchi non sono leoni albini: il loro colore (che varia dal biondo al bianco sporco, od addirittura rossiccio) viene causato da un gene recessivo chiamato chinchilla oppure color inhibitor. Questa colorazione penalizza i leoni in natura perché vengono avvistati facilmente dalle prede, che riescono così a fuggire: un leone bianco è quindi spesso condannato alla morte per inedia. STORIA In virtù della loro bellezza e rarità, i leoni bianchi sono da sempre considerati delle ambitissime prede dai cacciatori, sia indigeni (per i quali i leoni bianchi erano messaggeri degli dèi) che europei. Linda Tucker, nel libro-documentario “Mystery of the White Lions – Children of the Sun God”, riporta che i leoni bianchi venivano allevati in campeggi del Sudafrica come trofei per cacce preparate. Oggi questi allevamenti non si praticano più e i leoni bianchi sono severamente protetti, poiché la loro presenza attira consistenti folle di curiosi ed è fonte di prestigio per lo zoo, il parco o la riserva dove essi sono ospitati. DIFFUSIONE Ogni tanto si trova un leone bianco nato spontaneamente in qualche riserva naturale del Sudafrica, in particolare nelle regioni delle riserve naturali di Timbvadi e nel Parco Nazionale kuger, di tanto in tanto si trovano leoncini bianchi tra i leoni fulvi; tuttavia, la maggior parte degli esemplari con questa mutazione si trova negli zoo, dove questi animali vengono tenuti per la loro bellezza e riprodotti in modo da incrementare la popolazione.
DELFINO STRUTTURA I delfini hanno un corpo affusolato, adattato per nuotare velocemente. Usano la pinna come organo motore. La testa contiene un organo particolare e voluminoso, utilizzato per l'orientamento e la ricerca del cibo. Il cervello del delfino è largo e possiede una corteccia molto strutturata, per complessità paragonabile al cervello umano, anche se non è ancora chiaro per cosa sia utilizzato. La colorazione di base consiste di gradazioni di grigio con il lato del ventre bianco, spesso combinato con linee e macchie con tonalità differenti. NUTRIZIONE I delfini sono predatori e cacciano le loro prede in velocità. La dentatura è adattata agli animali che cacciano: le specie con molti denti si nutrono prevalentemente di pesci, mentre le specie con becchi più corti e minor numero di denti si nutrono di molluschi. Alcune specie di delfini catturano anche crostacei, tra cui i granchi. ETOLOGIA Fin dall'antichità i delfini sono stati avvistati nel Mar Mediterraneo, e hanno mostrato un'intelligenza superiore a quella normalmente attribuita ai pesci, sia nel proprio gruppo che nei confronti dell'uomo, il che ha creato una precoce e persistente idea della loro socievolezza e li ha posti al centro di culti, miti e rappresentazioni, come a Creta. È ormai noto in effetti che i delfini, dispongono di un sistema di comunicazione come un vero linguaggio, fondato non solo sulla capacità di produrre ultrasuoni significanti all'interno del gruppo.
FALCO PELLEGRINO IDENTIFICAZIONE Il falco pellegrino è facilmente distinguibile dalla poiana
comune per il suo corpo compatto e la sua siluette più agile, le ali sono strette e a punta e non larghe e frangiate all'estremità, come quelle della Poiana. Notevoli sono anche i suoi colpi d'ala veloci e vigorosi, mentre i battiti della poiana tendono ad essere più lenti. Più difficile è distinguerlo dal gheppio, più piccolo e meno massiccio e con la coda più lunga, ma per il resto simile. Il pellegrino, a differenza del gheppio, non fa mai lo "spirito santo", un atteggiamento di caccia, utile per la cattura di insetti e roditori, che consiste nel librarsi fermo nell'aria, grazie l'intero a piccoli movimenti delle ali. dei poli, ciò determina SPAZIO VITALE Il falco popola globo con esclusione un adattamento alle più svariate condizioni ambientali, dalla tundra artica ai deserti australiani. In Italia caccia prevalentemente in spazi aperti ed è perciò osservabile in quasi tutti i biotopi - tuttavia prevalentemente negli spazi aperti e sui bacini lacustri con abbondanza di uccelli. In alcune città si è pure urbanizzato. Altrimenti il falco pellegrino predilige ripide rupi come luogo di cova, molto più raramente nidi abbandonati di altri rapaci.
Sono uccelli di taglia medio/grande appartenenti alla stesso ordine dei picchi (piciformi) e alla famiglia dei Ranfastidi La loro caratteristica principale è il beccoforte e lungo ma leggerissimo a dispetto della dimensione: esso è in gran parte pieno d'aria e costituito all'interno da spazi vuoti contornati e sostenuti da trabecole ossee. Inoltre in alcune specie, come nel Tucano solforato e il Tucano arcobaleno, il becco è multicolore. Il tucano è onnivoro quindi non mangia solo bacche e frutta ma in alcuni casi mangia anche rettili, piccoli uccelli,alcuni topi,granchi,piccoli pesci che trova nei ruscelli. Questo animale arriva ad essere alto circa 40 centimetri becco escluso “con il becco circa 60 cm”.
Il koala misura da 60 a 85 cm di lunghezza. Il suo aspetto singolare è dovuto soprattutto alla grossa testa, agli occhi vivaci e al muso largo, e le grandi orecchie pelose. Il suo corpo è tozzo e sprovvisto di coda, i suoi piedi hanno cinque dita prensili, provviste di unghie affilate che gli permettono di arrampicarsi sugli alberi. La parte superiore del corpo è di colore grigio cenere, il ventre è bianco, il pelo è lungo, morbido e lanoso. Fanno 2 ore circa di movimento al giorno. Il koala mangia le foglie e i germogli di eucalipto. Quest' albero è oltre alla fonte del suo nutrimento anche la sua casa.questa specie vive in Australia e si divide in due tipi di koala quello nordico e quello meridionale. I maschi sono più grossi delle femmine e i koala del sud sono più grandi di quelli del nord.
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Mineralogia
Tutto minerale La Mineralogia è la scienza che studia origini,struttura cristallina,composizione chimica,proprietà fisiche dei minerali. La mineralogia si divide in:
Cristallografia
Cristallochimica Disposizione geologica Mineralogia descrittiva
Classificazione mineralogica
Che cos’è un minerale? I minerali sono sostanze naturali, dalla composizione chimica definita e costante. Sono quindi degli elementi o composti puri, che non possono essere separati attraverso processi meccanici in componenti diversi. I vari minerali si differenziano tra loro sia per la diversa natura degli elementi, sia per il modo in cui gli atomi, o gli ioni, sono disposti nello spazio a formarne la struttura. Ogni minerale può essere riconosciuto in base a un insieme di proprietà fisiche e chimiche costanti, che permettono di identificarlo e distinguerlo dagli altri. Vi sono minerali costituiti da semplici elementi altri da composti chimici, che contengono due o piÚ elementi in proporzioni sempre uguali.
Classificazione dei Minerali I Minerali si catalogano in base a questi criteri: * Struttura e Abito cristallino * Lucentezza e Colore * Sfaldatura * Durezza * Magnetismo e Paramagnetismo * Peso Specifico * RadioattivitĂ * Reazione all'acido cloridrico * FusibilitĂ alla fiamma * Striature I Minerali,si possono,catalogare anche in base alla loro composizione chimica e struttura: * Elementi Nativi * Solfuri e Solfosali * Ossidi e Idrossidi * Alogenuri o Aloidi * Carbonati * Nitrati * Borati * Silicati * Fosfati * Solfati
CAVE DI MARMO
Le cave sono luoghi, dove da molti secoli, avviene l'escavazione e la lavorazione del marmo e possono essere di due tipi: chiuse e a cielo aperto. L'estrazione del marmo in cava è stato un continuo divenire di documenti vivi e drammatici attraverso i secoli: dai primitivi cunei di legno, al sistema della tagliata dei romani, al rivoluzionario filo elicoidale, all'attuale filo diamantato, tanto veloce quanto pericoloso, tra gli anfratti delle cave e i candidi e scoscesi ravaneti sono conservati gli eroismi, le fatiche, i sacrifici dei cavatori che con tenacia e capacità continuano ancora oggi a demolire queste montagne tagliandole, frantumandole e smontandole pezzo a pezzo, in piccoli blocchi per poi inviarli nel mondo.
Le cave di marmo di Carrara Le cave di marmo di Carrara erano probabilmente già utilizzate durante l’età del rame. Con i Romani si sviluppò l'attività estrattiva vera e propri,. Dal V secolo l'attività estrattiva subisce un periodo di stasi a seguito delle invasioni barbariche . In seguito con la maggiore diffusione del Cristianesimo il marmo viene richiesto in grandi quantità per l'edificazione di edifici religiosi e per il loro arredo interno. La fervente attività delle cave si deve soprattutto ai Magistri cumasini, tra cui Giovanni Pisano e Nicola Pisano, che lo utilizzano per le loro opere nell’ Italia centrale. Il marmo di Carrara fu utilizzato anche da Michelangelo per le sue sculture; egli veniva a scegliere personalmente i blocchi con i quali realizzare le proprie opere.
Proprietà dei minerali Un minerale può essere identificato mediante alcune proprietà fisiche e chimiche, alcune di esse possono essere sufficienti per arrivare ad un'identificazione sicura, in altri casi si rende necessario ricorrere ad analisi più approfondite. Le proprietà fisiche più utilizzate per l'identificazione sono: * Durezza * Lucentezza * Colore * Peso specifico dei minerali * Birifrangenza Sfaldatura * Frattura * Densità
Mineralogia moderna Storicamente, la mineralogia è sempre stata in stretta relazione con la tassonomia dei minerali che formano le rocce. Più recentemente, guidata dai progressi nelle tecniche sperimentali e la disponibilità di potere computazionale. La scienza ha cominciato a prendere in esame problemi più generali relativi alla chimica inorganica e alla fisica dello stato solido. Quest'ultima, comunque incentra il suo studio sulle strutture cristalline comunemente incontrate nei minerali che formano le rocce; in particolare, in questo campo si sono fatti dei grandi passi avanti nella comprensione delle relazioni tra la struttura in scala atomica dei minerali e le loro funzioni, in natura, degli esempi prominenti potrebbero essere accurate misurazioni e previsioni delle proprietà elastiche dei minerali, che hanno portato ad uno sguardo approfondito sul comportamento sismologico di rocce e discontinuità profonde nei sismogrammi del mantello terrestre. A questo scopo, nel loro concentrarsi sulla connessione tra fenomeni su scala atomica e proprietà macroscopiche.
MINERALI
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Ora presenteremo alcuni minerali spiegando le cose essenziali, cioè le loro caratteristiche, le loro zone di origine e per cosa vengono utilizzati dopo aver subito le dovute trasformazioni.
Vacfacile.info
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ZOLFO
Caratteristiche
Hwh22.it
Questo elemento è di color giallo pallido, morbido, leggero, e ha un odore caratteristico quando si lega con l’ idrogeno
Disponibilità
Per la maggior parte, lo zolfo è diffuso in natura legato ad altri elementi nei solfuri e nei solfati. Si trova allo stato nativo vicino a sorgenti calde e vulcani.
Applicazione
Lo zolfo si usa in molti processi industriali,per la polvere da sparo ecc. Si può usare anche per produrre Sali minerali come il solfato di rame.
ZINCO
paleofox.com
Caratteristiche
Disponibilità
Lo zinco è solido a temperatura ambiente. È un metallo moderatamente reattivo, che si combina con l‘ossigeno e altri non metalli
applicazione Lo zinco è il quarto metallo più comune nell'uso tecnologico
Lo zinco è il ventitreesimo elemento più abbondante nella crosta terrestre; i maggiori produttori sono l‘Austria, il Canada, la Cina, il Perù gli Stati uniti. In Europa le due miniere più importanti sono la Vieille Montagne in Belgio e la Zinkgruvan in Svezia.
BOTANICA kansastravel.org - Google
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La Botanica La botanica è la disciplina della biologia che studia le forme di vita del mondo vegetale, specie in rapporto alla loro fisiologia, classificazione ed ecologia. Gli organismi piÚ complessi studiati dalla botanica costituiscono il regno delle piante. In passato tutto ciò che non si considerava animale veniva considerato "pianta", "vegetale". Attualmente, solo gli organismi pluricellulari autotrofi vengono considerati parte del regno delle piante: gli altri sono assegnati ai regni Monera, Procarioti o Funghi
asfodelotrkkingsardegna.it
Che cosa sono le piante? Le piante non sono altro che organismi autotrofi, cioè che riescono a produrre il proprio nutrimento da sole. Queste hanno alcune caratteristiche fondamentali: *Svolgono la fotosintesi, che è la particolare reazione chimica che permette di trasformare carbonio, Sali minerali e acqua, in zuccheri e ossigeno, con l'aiuto del Sole e della clorofilla *Sono formate da cellule eucariote, cioè cellule perfettamente evolute, dotate di un vero e proprio nucleo *Le pareti cellulari sono ricche di cellulosa e le cellule stesse di amido
La botanica nel Settecento Nel 1716 nacque la Società Botanica Fiorentina, la prima accademia botanica europea. A fondarla fu Pier Antonio Micheli, scienziato di fama europea, in contatto con i più grandi botanici del tempo. Le sue opere manoscritte, conservate nella Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, costituiscono uno dei documenti più rilevanti per la storia del pensiero scientifico toscano settecentesco. Alla sua morte, nel 1737, le preziose collezioni naturalistiche furono acquistate dal discepolo Giovanni Targioni Tozzetti. Nel corso di questo secolo, grazie anche alla politica del It.wikipedia.org governo lorenese, le scienze naturali ebbero un impulso notevolissimo. Nel 1723 Michelangelo Tilli pubblicò il catalogo delle piante del Giardino dei semplici pisano, mentre nel 1748 Targioni Tozzetti dette alle stampe il catalogo del Giardino dei Semplici fiorentini. Nell'abbazia di Vallombrosa, don Bruno Tozzi e altri monaci studiarono e raffigurarono con estrema perizia le essenze vegetali della regione. E grazie a questo sviluppo vennero istituite accademie agrarie e botaniche.
La botanica nell’Ottocento Agli inizi dell'Ottocento, l'insegnamento universitario della storia naturale fu suddiviso in zoologia, anatomia comparata, geologia, mineralogia e botanica. A Firenze, l'insegnamento della botanica fu coperto da Ottaviano Targioni Tozzetti. A Pisa, Gaetano Savi insegnava botanica e dirigeva l'Orto botanico. A Lucca, nel 1820, la Duchessa Maria Luisa di Borbone favorì la creazione di un Orto botanico. Gli studi agricoli ebbero sviluppi decisivi grazie a Cosimo Ridolfi, Raffaello Lambruschini e Lapo de' Ricci, fondatori del Giornale Agrario. Nel 1842, all'indomani della terza riunione degli Scienziati Italiani tenuta a Firenze, Filippo Parlatore istituì presso il Museo Botanico fiorentino la prima raccolta botanica nazionale di campioni d'erbario, mentre nel 1854 fu istituita la Società Toscana di orticultura.
Sissiludwing.forumfree.it
Recenti orti botanici Dopo aver fatto tappa negli storici giardini botanici cittadini, l'itinerario può utilmente prosegue negli orti di piÚ recente istituzione. All'isola d'Elba, presso Portoferraio, si trovano i Giardini Botanici dell'Ottonella e dell'Ottone, precoci esempi di giardini di acclimatazione nati fra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento. Sempre sull'isola, in un scenario di grande bellezza e interesse naturalistico, si trova il piccolo ma grazioso Orto dei Semplici Elbani. Anche la montagna propone suggestivi luoghi di ricerca e di divulgazione della botanica. Dal territorio delle Apuane, dove si trovano l'Orto Botanico dei Frignoli, l'Orto Botanico "Pietro Pellegrini�.
Ipssarmaffioli.it Paperando.forumfree.it
Museo di storia naturale sezione di botanica Il Museo di Botanica a Firenze è il più grande del genere in Italia. È’ una delle sezioni del Museo di Storia Naturale di Firenze. Ospita diversi erbari, uno dei quali risale addirittura al XVI secolo, nonché una ricca collezione di modelli in cera di piante e frutta e una ricca xiloteca. L'erbario tropicale raccoglie la più importante collezione al mondo di esemplari originari di Etiopia e Somalia. Vi sono inoltre conservate alcuni esempi unici al mondo di piante estinte, come quelle delle zone paludose della Toscana, prima delle bonifiche del XIX secolo. Annesso al museo è presente l'istituto scientifico dell'Erbario Centrale Italiano. Dilia.splinder.com
msn.unifi.it
BOTANICA Presenteremo alcuni tipi di fiori, alberi da frutto, piante‌ il loro colore, il loro significato,e la loro storia.
Speriamo che sia di vostro gradimento ‌
GERANIO La famiglia di appartenenza del Geranio è un gruppo vegetale di medie proporzioni organizzato in 12 generi. Il genere di appartenenza è abbastanza numeroso e comprende circa 420 specie, diffuse soprattutto nelle regioni temperate di tutto il mondo. Una trentina di queste specie sono proprie della flora Italia
R O S E
GiĂ nell'antichitĂ la coltivazione della rosa era diffusissima, Sono state le specie spontanee che hanno fornito nel passato le prime varietĂ coltivate; Alla fine del 1700, fu introdotta in Europa la R. semperflorens nota come Rosa del Bengala dai fiori piccoli e riuniti in mazzetti. All'inizio del 1800 fu introdotta in Europa la R. indica var. fragrans nota col nome di Rosa Tea originaria della Cina. Nel 1900 un floricoltore di Lione (tale Pernet Ducher) ottenne,specie spontanea del medio-oriente, arbusto dai fiori semplici di colore giallo, che sbocciano a giugno, coltivato da secoli nel mediterraneo, un ibrido che riuniva le caratteristiche delle specie originarie, con rami rifiorenti, lunghi e vigorosi, molto spinosi, foglie lucenti e dentate, fiori non molto grandi, doppi. CosĂŹ si arriva ad oggi. I fiori esistono di 8 colori: rosa-rossa-giallaarancione-blu-nero-rainbow-bianca
ALBERI DA FRUTTO Tutti gli alberi producono frutti in senso botanico, ma il termine albero da frutto è riservato a quegli alberi che producono frutti utilizzati dall'uomo per l'alimentazione o per altre finalità economiche. Sono esempi di alberi da frutto il melo, il noce, il castagno, il susino, il mango, il caffè. D'altra parte, la frutta non è prodotta esclusivamente da alberi: cocomeri, meloni, fragole e mirtilli, per esempio, sono prodotti da piante erbacee. molti alberi non sono considerati alberi da frutto perché i loro frutti sono irrilevanti dal punto di vista economico.
MELO
PERO
PESCO