Le pagine che presento qui al lettore non sono veramente unlibro, nel buon senso antico della parola; sono undocumento. La maggior parte delle lettere che seguono sonostate scritte in meno di tre settimane, — una lettera al
giorno quasi; — e quasi ogni lettera è stata preceduta da
lunghe, faticose escursioni, da tristi pellegrinaggi di sei, otto,
dodici ore; e tutte insieme raccolgono, o meglio sintetizzano,
tutto ciò che in queste escursioni ho veduto e sentito epensato. Esse sono quindi il risultato non del semplice mio
lavoro, ma di una immensa collaborazione anonima; peresse non parla solo la mia, ma anche e più la voceinnumerevole del paese desolato…
Questo è il loro merito, e forse fu questa loro qualità che
potrei chiamare rappresentativa; fu questa eco risonante in
esse della voce confusa del paese, che trasse su di esse tanta benevole attenzione quando furono pubblicate nella Tribuna.