Bitume Photofest 2014 Report ¯¯¯¯¯
Presentazione delle attività, documentazione fotografica, analisi di monitoraggio, rassegna stampa
A cura di Associazione Culturale Positivo Diretto finito di stampare nel mese di novembre 2014
Introduzione
Esposizioni
Note a margine della 1a edizione
02.09—15.09 Bitume Preview
La città e le sue vene
12.09—27.09 Bitume Grand Tour
Gli stakeholder del festival
12.09—27.09 Bitume Fab 30
L’infrastruttura delle attività
12.09—27.09
Profilo degli utenti
19.09—21.09 Bitume Photobook
Profilo dei partecipanti Open Call
Bitume Photofest Indoor
Edutainment 12.09 Passeggiata inaugurale 13.09 Slideluck + Dj set Populous 20.09 Live set Il Genio 26.09 Seminario Creactivitas 27.09 Dance Performance
Open Talk 13.09 Talk di inaugurazione 14.09 Ren Hang 15.09 Luc Fierens 16.09 Lorena Vaschetti 17.09 Julia Borissova 19.09 Talk con editori 21.09 Luca Bandirali (skype) 26.09 Mufoco
Comunicazione
Workshop
Rassegna stampa cartacea
15.09—16.09 Lorena Vaschetti
Rassegna stampa web
17.09—18.09 Julia Borissova
Materiali stampati
19.09 Associazione Zabar
Comunicazione online
22.09—23.09 Allegra Martin
App multimediale
24.09—25.09 Lorenzo Papadia
Introduzione Note a margine della prima edizione
BITUME PHOTOFEST è stato il primo festival urbano di fotografia contemporanea del Mezzogiorno, in programma a Lecce dal 12 al 27 settembre 2014. Bitume ha portato la fotografia per le strade della città, rendendo accessibile a fasce allargate di pubblico il fascino della contemporaneità, slegata dagli abituali contesti espositivi. Attraverso il tema della prima edizione, Street Memories, il Festival si è proposto di indagare il tessuto urbano come contenitore di racconti, ricordi, esistenze, archivi di memorie. L’attività espositiva si è aperta con una mostra d’anteprima, BITUME PREVIEW, presso gli spazi dell’Aeroporto di Brindisi. Durante il festival è stato possibile visitare tre diversi circuiti espositivi. La sezione BITUME GRAND TOUR ha ospitato tredici protagonisti internazionali della fotografia contemporanea in esposizioni esterne che invadono il tessuto storico urbano, dai balconi dei palazzi storici alle facciate di abitazioni private. La selezione degli autori e delle opere è stata curata in modo da alimentare il dialogo sul paesaggio urbano e sulla memoria, in un gioco di rimandi che ha invitato il visitatore a fruire in maniera consapevole dell’intero percorso espositivo. Gli esercizi commerciali del centro cittadino hanno ospitato la sezione BITUME FAB 30, che comprende fotografi emergenti under 35 selezionati tramite open call. I trenta artisti hanno declinato in maniera personale il tema della “memoria della strada”, utilizzando i più svariati linguaggi e tecniche della fotografia contemporanea. Dal reportage alla fotografia documen-
I
taristica, dal ritratto al fotoritocco, dall’appropriazione di immagini del passato alla creazione di nuove immagini “tridimensionali”. Il Cineporto di Lecce, sede di attività di Apulia Film Commission, ha invece ospitato la sezione BITUME PHOTOFEST INDOOR, che ha proposto una serie di mostre più intime, in grado di fornire un approfondimento sul patrimonio identitario della città e sul recupero della memoria locale. Alle attività espositive si è affiancata al Cineporto una serie di eventi formativi e di intrattenimento completamente gratuiti, dai workshop agli open talk con artisti internazionali, dalle presentazioni di libri fotografici e una rassegna dedicata all’editoria specializzata a eventi musicali con artisti del panorama musicale indipendente. Il festival, reso possibile grazie al finanziamento di Apulia Film Commission e altri attori privati, ha potuto contare su una massiccia azione di comunicazione (bilingue, italiano e inglese), portata avanti attraverso una serie di artefatti comunicativi stampati, ma anche e soprattutto grazie alla comunicazione digitale, attraverso il sito internet, i social network e l’applicazione multimediale per smartphone. La prima edizione di Bitume ha visto la partecipazione in qualità di visitatore di un pubblico ampio ed eterogeneo, composto sia da addetti al settore che da appassionati di arte e cultura. (positivo diretto)
Introduzione La città e le sue vene introduzione al catalogo Bitume Photofest 2014
La città e le sue vene, le sue giunture, le sue orbite, le sue guance, a cercare un nesso che sia ancora umano, umido e palpitante nelle strade che percorriamo sempre più di corsa, sempre meno a piedi, con le gambe, le giunture, le orbite, le guance. La città da sempre anche solo immaginata oppure sperata, quando le urbanistiche sembrano creature autistiche e addormentate, non più in dialogo con chi le vive, e le storie–massa del nuovo turismo appannano le storie originarie, radicate, insinuate nella pietra, nelle pieghe, tra gli scalini delle porte. Le storie delle strade, i nomi, gli amori, le gesta piccole, quotidiane e gli sguardi di chi le guardava, l’occhio del tempo da preservare. Abbiamo provato a immaginare un gioco di visioni che partisse da questo punto, il brulichio delle strade e ciò che custodisce, l’urbano come dialogo intimo di chi si impegna ad osservarlo ed ha necessità di raccontarlo per trovare senso al suo stesso stare nell’urbano, nel viaggio quotidiano, nel paesaggio. BITUME è un nome “raso terra” eppure stratificato e immerso nella storia della fotografia. Più livelli di lettura per un progetto che vuole includere, diffondere, avvicinare al vasto sguardo la cultura fotografica e la fotografia contemporanea, impresa stimolante e non sempre facile. Bitume–Asfalto e tutto il mondo semantico che si porta dietro, come paesaggio, vita, storie, viaggio, visioni, e Bitume di Giudea la mistura di bitume, standolio, argilla ed essenza di trementina che Joseph Nicéphore Niépce, partendo dalla terrazza del suo studio, utilizzò per anni ed anni nel corso dell’Ottocento al fine
I
di ottenere la sensibilizzazione delle prime lastre fotografiche. La storia della fotografia è una storia di eccitanti e complicati tentativi, un filo di acrobata tra la chimica e lo spiritismo; oggi come ieri, nonostante i mutamenti genetici avvenuti, che sia di ricerca, di concetto, di documentazione o di “social–ità”, avere a che fare con la fotografia vuol dire ancora esperire il mondo attraverso uno spazio che fin dall’inizio della sua storia offre magia e scoperta. Questo primo esperimento avviene nella nostra città, Lecce, per alcuni di noi camminata e vissuta da sempre, per altri lasciata per perfezionare la propria formazione e poi ritrovata; dalla storia dell’arte, al design, alla poesia, alla comunicazione creativa, le strade si uniscono e si mettono alla prova. La città, le sue memorie, gli autori del passato riaffiorano dagli archivi del tempo e provano a dialogare con visioni appartenenti a una contemporaneità piena di contraddizioni. Lecce, città oggi fortemente “guardata”, inquadrata dal mirino del cinema e dei media, vuole guardare sia dentro se stessa che fuori dai suoi confini, lontano, a riportare nuovi punti di vista, nuove esperienze d’arte e formazione. Città–terrazza meridiana su cui volgere la scatola magica che da sempre ci appassiona, per imprimere un segno di novità e scovare nuove strade di confronto sulla visione fotografica. (positivo diretto)
Introduzione Gli stakeholder del festival
Esposizioni P. A
12.09—27.09 Bitume Grand Tour
.
02.09—15.09 Bitume Preview
12.09—27.09 Bitume Fab 30 12.09—27.09
Bitume Photofest Indoor
Edutainment 12.09 Passeggiata inaugurale
P im ic pr col es e e
19.09—21.09 Bitume Photobook
13.09 Slideluck + Dj set Populous 20.09 Live set Il Genio
27.09 Dance Performance
Open Talk
In cr du ea st ti ria va
26.09 Seminario Creactivitas
13.09 Talk di inaugurazione
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14.09 Ren Hang
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16.09 Lorena Vaschetti
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15.09 Luc Fierens
17.09 Julia Borissova 19.09 Talk con editori
Workshop 15.09—16.09 Lorena Vaschetti 17.09—18.09 Julia Borissova 19.09 Associazione Zabar 22.09—23.09 Allegra Martin 24.09—25.09 Lorenzo Papadia
I
Ed it
26.09 Mufoco
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21.09 Luca Bandirali (skype)
Introduzione Infrastruttura delle attività
Esposizioni 02.09—15.09 Bitume Preview 12.09—27.09 Bitume Grand Tour 12.09—27.09 Bitume Fab 30 12.09—27.09
Bitume Photofest Indoor
19.09—21.09 Bitume Photobook
Edutainment 12.09 Passeggiata inaugurale 13.09 Slideluck + Dj set Populous 20.09 Live set Il Genio 26.09 Seminario Creactivitas
Open Talk 13.09 Talk di inaugurazione 14.09 Ren Hang 15.09 Luc Fierens 16.09 Lorena Vaschetti 17.09 Julia Borissova
mostra “Il segno totale” presso Fondo Verri
27.09 Dance Performance
19.09 Talk con editori 21.09 Luca Bandirali (skype) 26.09 Mufoco
15.09—16.09 Lorena Vaschetti 17.09—18.09 Julia Borissova 19.09 Associazione Zabar 22.09—23.09 Allegra Martin 24.09—25.09 Lorenzo Papadia
I
corso di fotografia I.I.S.S. “A. De Pace”
Workshop
Introduzione Profilo degli utenti
u
F
4
V
1
A
P
3
E
2
S
Diagramma I Settore professionale
Diagramma II Fascia di età
F.........10,3% fotografia
1.........8,5% meno di 25 anni
2.........48,5% tra 25 e 34 anni
3.........21,3% tra 35 e 44 anni
4.........14,7% tra 45 e 59 anni
5.........3,5% 60 anni e oltre
u.........3,5% undefined
fotografi professionisti e artisti fotografi, fotoamatori, appassionati di fotografia
A.........20,5% arte e cultura
[α]
artisti visivi, architetti, designer, operatori e manager culturali, musicisti, storici dell’arte, critici e curatori, performer
E.........7% educazione
educatori, insegnanti e docenti, ricercatori universitari
S.........15,1% studenti
[β]
scolari dell’istruzione superiore secondaria, studenti universitari, dottorandi
P.........19,6% liberi professionisti
manager, lavoratori professionisti e specializzati, lavoratori autonomi
V.........17,3% vari
lavoratori dipendenti, impiegati, casalinghe, inoccupati
u.........10,2% undefined
[γ]
campo non compilato, dato non censito
I
5 u
campo non compilato, dato non censito
note al diagramma I [α] Unendo i primi due cluster si ottiene che oltre il 30% del campione analizzato è connesso lavorativamente con la natura del festival; [β] Unendo E+S, ricaviamo che oltre il 22% fa parte del macrocluster ‘istruzione’; [γ] In questo caso la mancata compilazione del campo potrebbe suggerire empiricamente lo status ‘disoccupato’
Introduzione Profilo degli utenti
a1
u
s a2
w2
c
r
a3 p
w1
Diagramma III Tipologia di contatto
Diagramma IV Provenienza territoriale
a1.........11,1% diretto
c.........43,1% città
contatto diretto con i membri dell’Associazione Positivo Diretto
a2.........21,8% tam—tam
passaparola di amici e di appartenenti al cluster a1
a3.........3,1% stampa
[α]
p.........23,6% provincia r.........19,5% regione s.........8% stato
inserzioni pubblicitarie e redazionali su stampa tradizionale e manifesti
e.........4,4% estero
w1.........21,4% internet
contatto tramite visita al sito bitumephotofest.org o inserzioni pubblicitarie e redazionali online
w2.........18,2% social network
u.........24,4% undefined
u.........1,4% undefined
campo non compilato, dato non censito
[β]
visite agli account Facebook, Twitter, Google+
campo non compilato, dato non censito
I
e
u
note al diagramma III [α] I tre cluster con il marcatore a appartengono al macrocluster ‘analogico’ (36%), trattandosi di tipologie di contatto che escludono l’interfaccia digitale; [β] I due cluster con il marcatore w appartengono al macrocluster ‘web’ (39,6%), che include i contatti tramite interfaccia digitale
Introduzione Profilo dei partecipanti alla Open Call BITUME FAB30
N
Tabella Ia Formazione dei selezionati per provenienza (occorrenze) 7:
ISIA, Urbino
2:
Y llllll nnnnnnnnnnnnnn eeeeeee iii Diagramma V Partecipazioni all’open call
N.........75% non selezionati (90/120)
Y.........25% selezionati (30/120)
30 selezionati di cui l.........6 locali n.........14 nazionali e.........7 europee i.........3 internazionali
Luz Academy, Milano; Scuola Romana Fotografia; Art University College, Bournemouth (UK); Università degli Studi, Bari
1:
Naba, Milano; CFP Bauer, Milano; John Kaverdash, Milano; Ecal, Losanna; UniBZ, Bolzano; Politecnico, Milano; IUAV, Venezia; IUAV, San Marino; AABB, Venezia; Università degli Studi, Pescara; Università degli Studi, Firenze; Int. Center of Photography, NY (USA); Middlesex University, Londra (UK); Universidad de Cordoba (ARG); Univ. of Applied Art, Bielefeld (DE); Danish School of Media and Journalism; Usti nad Labem University (CZ)
Tabella Ib Formazione dei selezionati per settore di studi (occorrenze) 19:
Fotografia
4:
Giornalismo; Design e Grafica
3:
Filosofia
2:
Architettura; Arti Visive
1:
Sound Art; Economia
I
Esposizioni 02.09—15.09 Bitume Preview 12.09—27.09 Bitume Grand Tour 12.09—27.09 Bitume Fab 30 12.09—27.09
Bitume Photofest Indoor
19.09—21.09 Bitume Photobook
Daniele Coricciati, Sola andata > Terminal Partenze, Aeroporto di Brindisi Ambra Biscuso (a cura di),
Terra di permanenza temporanea Salvatore Starace (a cura di Ilderosa Laudisa e Positivo Diretto),
Memorie di strada Andrea Laudisa, I.R.A. Italian Rap Anthology > Cineporto di Lecce
Esposizione e fiera di editoria indipendente dedicata alla fotografia. > Cineporto di Lecce
II
Bitume Preview Daniele CORICCIATI Sola andata 02.09–15.09.2014
Sola Andata è il racconto personale di un viaggio nell’Azerbaijan. Sola Andata, perché il paese è in pieno boom economico ed ha intrapreso, come la totalità dei paesi occidentali, un percorso senza ritorno dai risvolti in parte sicuramente positivi ma anche difficili. Nei luoghi che l’autore ha visitato è stato accolto come se fosse un emigrante, che torna a casa per le feste. Dall’immancabile tchay a tutte le ore del giorno (e della notte) alle lunghe chiacchierate con la gente dei villaggi fumando sigarette preparate al momento, è stato un susseguirsi senza sosta di momenti di vita che ha cercato in tutti i modi di fissare al meglio sulla pellicola. Giornate intense, piene di luce e soprattutto di emozioni. Forti.
num. opere: 20 stampa: analogica ai sali d’argento supporto: carta baritata luogo: Aeroporto di Brindisi
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Bitume Preview Daniele CORICCIATI Sola andata 02.09–15.09.2014
II
Bitume Preview Daniele CORICCIATI Sola andata 02.09–15.09.2014
II
Bitume Photofest Indoor Ambra BISCUSO Terra di Permanenza Temporanea 12.09–27.09.2014
C’è sempre qualcosa di estremamente attraente e ripugnante insieme nelle fotografie di altri tempi, di altri uomini, di voci altrui, di storie e facce che non ci appartengono. Perché queste storie, non ci appartengono! Eppure prende una speciale pietà, un pathos che fa raccogliere ciò che rimane dalla battaglia, dall’assenza, dalle macerie. Ciò che ancora si ostina a parlare. Così sempre si è preso, dai taschini dei soldati caduti, come bottini di anima, dalle case dei terremotati e disastrati di ogni latitudine; naturale o metaforica che sia la guerra in cui ci arruoliamo è sempre quella contro la disgregazione. Mi trovavo a scrivere sulla “disgregazione”, già qualche anno fa, davanti ad un singolare archivio nato sul web subito dopo la serie di tornado che devastarono l’Alabama, in cui i resti di fotografie scompigliate, devastate, volate per aria e ritrovate chissà dove venivano messe in rete nel tentativo di cercare loro di nuovo un proprietario o restituire ai parenti delle vittime qualche traccia dei loro cari. È un’operazione, quella del recupero, del lavoro concettuale sulla memoria e della de-contestualizzazione di rettangoli fotografici senza più padrone, immagini d’archivio o rintracciate per caso nei mercatini o per strada, che affascina sempre più il mondo della fotografia contemporanea. Un esempio tra tutti, la ricerca compiuta dall’artista tedesco Joachim Schmid, che già in tempi non sospetti raccoglieva dalle strade di tutto il mondo le fotografie di cui la gente, per volontà o per caso o per necessità, si sbarazzava. Le immagini ritrovate, che diventino oggetto d’arte, progetto formativo o riflessione sociologica, portano sempre con sé tutta la potenza atavica che sta alla base dell’esperienza fotografica: il rapporto dell’umano col tempo e l’identità. Specchio e monumento che nel profondo ci co-mmuove e ci parla dell’appartenenza alla comunità visuale dell’umano. (Gioia Perrone)
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num. opere: 22 stampa: analogica supporto: carta fotografica luogo: Cineporto di Lecce
Bitume Photofest Indoor Ambra BISCUSO Terra di Permanenza Temporanea 12.09–27.09.2014
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Bitume Photofest Indoor Salvatore STARACE Memorie di strada 12.09–27.09.2014
Il 1955 fu un anno importante da un punto di vista culturale per la città di Lecce, fu istituita l’Università e il fermento che soffiava era nutrito da un folto gruppo di intellettuali tra cui si distinsero nomi importanti come quello di Vittorio Bodini. Proprio in questo anno, in questo contesto e in questa direzione prese forma un’importante progetto artistico con il nome di Bella Lecce, a cura del neonato ‘Circolo di Cultura’, con il fine di inaugurare e dare inizio alle attività presso il Sedile. L’intento della mostra fotografica, come scrive lo storico dell’arte Ilderosa Laudisa nel libro ‘La città dell’anima’, era quello di svelare agli occhi distratti e pigri degli abitanti, la città per molti versi ignorata, fraintesa, trascurata. Il ruolo primario per l’ideazione e strutturazione del progetto venne affidato a Francesco Barbieri, scultore ed artista eclettico nonché fotografo amatore, che si avvalse tuttavia della preziosa collaborazione tecnica e artistica di Salvatore Starace, fotografo professionista ed esperto artigiano della camera oscura. La felice liaison artistica, nella quale spesso Starace si concedeva delle digressioni personali, si concretizzò in una mole di opere impressionante, si parla di circa duemila negativi, dai quali si selezionarono trecento fotografie per la mostra inaugurale datata 9 novembre 1955. Ad oggi una più acuta disamina circa la composizione e il taglio di queste immagini rivela particolari storici importanti. Barbieri e lo stesso Starace, di certo non vollero emulare i tratti distintivi delle maggiori esperienze fotografiche europee, ma è lampante come la ricercatezza delle immagini nella studiata compostezza dei luoghi che talvolta diventa azzardo nei dettagli, trovi radici nella somma di esperienze autoriali già consolidate, quasi come viaggiare velocemente tra la misura pacata di Atget e l’audace ricerca di Rodchenko. Il felice risultato finale fu quell o di riportare uno sguardo rinnovato sui luoghi della quotidianità, scorci e vedute ordinari che agli occhi degli spettatori locali divennero quasi irriconoscibili, in fin dei conti come Ilderosa Laudisa sottolinea, per ritrarre la città non fu necessario muoversi nello spazio, ma scavare nel tempo e nella memoria. (Andrea Laudisa)
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num. opere: 13 stampa: analogica ai sali d’argento supporto: carta fotografica luogo: Cineporto di Lecce
Bitume Photofest Indoor Salvatore STARACE Memorie di strada 12.09–27.09.2014
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Bitume Photofest Indoor Andrea LAUDISA I.R.A. Italian Rap Anthology 12.09–27.09.2014
Il rap italiano è in giro da tanto. Alcuni artisti hanno fatto la sua storia; quasi nessuno, al di fuori degli artisti, si è però preoccupato di raccontare questa storia, o anche semplicemente di documentarla in modo accurato. Andrea Laudisa, che è figlio di una cultura hip hop autentica, persino ortodossa, è riuscito attraverso il dispositivo meccanico della fotografia a staccarsi anzitutto da sé. La sua fotografia non è il gesto di chi si avvicina a un oggetto e lo indaga: lui si allontana, deve farlo, è già dentro l’oggetto, la sua strategia è uscirne. A volte addirittura si nasconde: lo scatto live di Fabri Fibra, attraverso i boschi di braccia tese del pubblico, racconta anzitutto un fotografo che vuol essere altro da sé, un fotografo che preferisce identificarsi con i mezzi piuttosto che con i fini. L’artista distanziato, Fabri Fibra, sprigiona tutta l’energia del corpo glorioso; ciò accade grazie all’occultamento del fotografo nell’audience. Nella serie dei ritratti di artisti del rap, ogni volta Laudisa ripete l’allontanamento: la distanza può essere composizione, luce, messa in quadro, elementi di stile che si frappongono tra occhio e realtà. In questo modo, finalmente questi artisti vivono non soltanto nella pura documentalità, ma trovano posto in un’altra arte. I ritratti in bianco e nero apparsi su Nuovo Rap Italiano fanno la storia come l’hanno fatta i soggetti dei ritratti. Se dovessi sintetizzare la tecnica peculiare di Laudisa per il rap, userei un verso del suo MC preferito, Ghemon: Nel silenzio nessuno che corre il rischio di fare un passo anche falso verso l’altro. (Luca Bandirali)
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num. opere: 20 stampa: digitale supporto: carta cotone fine art luogo: Cineporto di Lecce
Bitume Photofest Indoor Andrea LAUDISA I.R.A. Italian Rap Anthology 12.09–27.09.2014
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Bitume Photobook 19.09–21.09.2014
Editori: RUMORE NERO (Milano) OSSERVATORIO FOTOGRAFICO (Ravenna) POSTCART (Roma) SKINNERBOOX (Milano) WITTIKIWI (Napoli) Autori: Ren HANG Julia Borissova Mauro MARINO AURORA Pierangelo LATERZA Sofia BUCCI Emile ANTIC Veronica MACCARI Stefano MANIERO Luca MARIANACCIO Francesca OCCHI Vika HASHIMOTO Emanuele BRUTTI Joseph LA MELA Tatyana PALYGA Alice CARACCIOLO IDUME Studio Anne-Sophie STOLZ
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Bitume Photobook 19.09–21.09.2014
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Esposizioni 02.09—15.09 Bitume Preview 12.09—27.09 Bitume Grand Tour 12.09—27.09 Bitume Fab 30 12.09—27.09
Bitume Photofest Indoor
19.09—21.09 Bitume Photobook
1) Giorgio Barrera, Attraverso la finestra > Ex Convento dei Teatini - Corso Vittorio Emanuele II, 16 2) Julia Borissova, Dom Document. Object. Model > B&B Suites Chiesa Greca - Piazzetta Chiesa Greca, 11 3) Andrea Botto, Ka-boom > Palazzo Tamborino Cezzi - Via Guglielmo Paladini 50 4) Michele Cera, Dust > Palazzo Turrisi Palumbo - Via Marco Basseo, 1 5) Claudio Corrivetti, Non si avrà ragione di me > Ex Ospedale Spirito Santo - Via Libertini 4 6) Paola De Grenet, Life as a transexual > Via Idomeneo 3 7) Anna Di Prospero, Urban Self-portrait > VicodellaCavallerizza - Vico della Cavallerizza 8) Ren Hang > Accademia Belle Arti - Via Adua 9) Allegra Martin > Palazzo Maremonti Chillino - Via Principe dei Savoia 67 10) Anastasia Rudenko, A visual dictionary of Russia > Viale Francesco Lo Re 11) Sasha Rudensky, Remains > Piazzetta Mariotto Corso, 11 12) Pio Tarantini, Il passato e i pensieri > Chiesetta di San Marco, Piazza S. Oronzo 13) Lorena Guillén Vaschetti, Historia, memoria y silencios > Palazzo Belli - Via Vittorio Emanuele II, 33
II
Bitume Grand Tour Giorgio BARRERA Attraverso la finestra 12.09–27.09.2014
Attraverso la finestra è un progetto che ha accompagnato Barrera per diversi anni, partendo da lontano, dalla Danimarca, e toccando più paesaggi urbani e geografie fino ad arrivare a Reggio Emilia, quando Fotografia Europea gli commissionò di riprendere ‘‘la vita di ogni giorno’’ di una certa particolare area, il quartiere Rosta Nuova e il complesso dell’INA CASE, costruzioni edificate subito dopo la seconda Guerra Mondiale. Barrera documenta una determinata porzione di spazio urbano abitato seguendo una linea formale ben precisa, sceglie la serialità e include in ogni inquadratura una parte di spazio legato all’abitazione e le sue ‘‘presenze’’ — scene realizzate ad hoc e frutto di un lavoro di collaborazione e complicità degli stessi abitanti degli appartamenti — e una parte di spazio legato al contesto esterno, più ‘‘fortuito’’ ma sempre rientrante in un approccio cinematografico che l’autore studia nei minimi dettagli. L’operazione, nonostante la sua essenza ‘‘chirurgica’’ ha, lungi dall’essere una fredda riflessione sul paesaggio contemporaneo, in sé un germe fortemente ludico e fresco. Cosa si vede attraverso la finestra? Cosa si vede attraverso la fotografia? Ciò che a Barrera interessa è il gioco della messa in scena all’interno di una riflessione estremamente interessante su spazio, sguardo, mezzo fotografico, rapporto tra chi guarda e chi viene guardato. [...] (Gioia Perrone)
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num. opere: 3 stampa: digitale supporto: pvc luogo: Ex Convento dei Teatini - Corso Vittorio Emanuele II, 16
Bitume Grand Tour Giorgio BARRERA Attraverso la finestra 12.09–27.09.2014
II
Bitume Grand Tour Julia BORISSOVA DOM (Document. Object. Model) 12.09–27.09.2014
Julia Borissova ha intrapreso una ricerca concettuale che dura da soli cinque anni, ma il suo amore per l’immagine fotografica ha inizio molto tempo fa quando prese a fotografare i paesaggi familiari che la circondavano. La storia della sua patria, e il rapporto-dialogo che lei stessa ha con il Tempo è un aspetto fondante della sua ricerca. Ideatrice, curatrice ed editor dei suoi progetti, Borissova riesce a far ascoltare il flusso del tempo attraverso le sue stesse produzioni, costruzioni, l’utilizzo dei materiali fragili che ricerca e utilizza con cura per poi farne restare solo le visioni, solo il succo primo del processo che innesca, una danza di specchi e ricostruzioni intorno al ‘‘ricordare’’. Per DOM (Document. Object. Model), progetto nato nel 2013, l’autrice ha costruito dei micro-set esterni (le case di cartone, che ha riempito di terra diventando anche fioriere ), ed interni, con l’utilizzo di vari tipi di carta, collage, materiali originali anni ‘60, come le foto acquistate nei mercatini, e risalenti appunto a quel che in Russia hanno definito ‘‘periodo del disgelo’’. L’autrice: ‘‘Io non miro a creare un’immagine realistica, ma piuttosto il contrario, sono attratta dalla possibilità di riflettere sulla mia interpretazione del tempo. Di alcuni periodi ricordo solo i raggi del sole attraverso le tende, il suono del tram la mattina presto e l’odore di neve, e mia mamma nello specchio quando si stava ancora facendo l’acconciatura con le forcine. Dove finiscono i ricordi e comincia la fantasia?’’ Il viaggio di Borissova è attraverso gli specchi ed i rimandi di questi ‘‘modellini’’, e quindi attraverso la scatola magica della sua macchina fotografica, uno sguardo che dall’esterno, dalla documentazione del paesaggio e della terra di Russia, si proietta in un interno immaginifico che conserva, come unico appiglio, pezzetti di immagini vintage, sguardi sconosciuti che si ergono a simbolo del rapporto tra tempo, storia e intima immaginazione. (Gioia Perrone)
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num. opere: 2 stampa: digitale supporto: pvc luogo: B&B Suites Chiesa Greca - Piazzetta Chiesa Greca, 11
Bitume Grand Tour Julia BORISSOVA DOM (Document. Object. Model) 12.09–27.09.2014
II
Bitume Grand Tour Andrea BOTTO Ka-boom 12.09–27.09.2014
Secondo Francesco Zanot ‘‘Le fotografie di Andrea Botto sono il frutto (o la misura) di un’attesa. Lo scatto non avviene nel momento esatto dell’esplosione, ma appena dopo. È una questione di pochi secondi, forse anche meno, eppure la differenza è sostanziale. Perché si possa ‘vedere’ un’esplosione, infatti, deve essere già avvenuta. È come un suono udibile esclusivamente attraverso la sua eco. Le fotografie di KA-BOOM rappresentano la causa attraverso il suo effetto, evidenziando una caratteristica tanto banale quanto spaventosa di qualsiasi processo di questo tipo: l’irreversibilità.’’ Dal 2008 Botto costruisce questa serie fotografica dedicata alle esplosioni e a come l’esplosivo viene usato in diversi ambiti civili, dalla demolizione, alla bonifica ambientale, fino alla pirotecnica. La parola ‘‘irreversibilità’’ utilizzata da Zanot fa molto riflettere sulla natura del mezzo fotografico, il rapporto con il tempo che esso ha insegnato e modificato fin dalla sua nascita, incuneando nei sogni, nei desideri, nelle fascinazioni dell’uomo contemporaneo il concetto di ‘‘frammento’’ staccato dal flusso temporale. Ai tanti appassionati di fotografia questo discorso sul tempo potrebbe far pensare inevitabilmente al celebre ‘‘attimo decisivo’’ di Henri Cartier Bresson, ma lungi dall’interessarsi a quel tipo di decisività del tempo, Botto sottolinea come tutto ciò che lo interessa è cosa accade e cosa c’è tra questi momenti decisivi. Le esplosioni di Botto fermano processi di demolizione, cancellazione, limite, margine tra fine di qualcosa e inizio di qualcos’altro. Tutto è cancellato ma è anche segnato, tracciato, reso voragine-cicatrice. Le stesse stratificazioni lasciate da questi processi fanno parte di quel paesaggio reale e metafisico che Botto insegue con la sua macchina grande formato 4 x 5 pollici, e che, come natura fotografica vuole, ricrea un mondo, fornendo una visione cristallina e pur viva e brulicante del sentimento contemporaneo dell’attesa. (Gioia Perrone)
II
num. opere: 2 stampa: digitale supporto: pvc luogo: Palazzo Tamborino Cezzi - Via Guglielmo Paladini 50
Bitume Grand Tour Andrea BOTTO Ka-boom 12.09–27.09.2014
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Bitume Grand Tour Michele CERA Dust 12.09–27.09.2014
Dust è un lavoro fotografico, lungo 10 anni, dedicato al volto dell’Albania. O in realtà, a tutti i volti dell’Albania ritratti lungo quella striscia polverosa di terra affacciata sul Mediterraneo. Michele Cera decostruisce l’ideologia del racconto lineare per restituirci in un unico frame l’universo umano del popolo albanese. Nella geometria del quadrato la figura umana non solo vi abita, ma è resa unica e tattile nel continuo rimando tra uomo e paesaggio circostante, entrambi assolutamente presenti ma precari. Mentre le città scompaiono nell’universale anonimato topografico – così come i soggetti si sottraggono allo sguardo deciso della camera – questi fotogrammi prendono in considerazione l’ambiente urbano innanzitutto come ambiente umano e poi come terreno di un gioco di partecipazione tra l’autore e il paesaggio, attivandolo di compresenza e compenetrazione. Questa forte immersione del narratore onnisciente è giustificata e difesa dalla volontà dello stesso Cera di consegnarsi alla memoria dei suoi nonni che hanno cresciuto i genitori in Italia dopo la seconda guerra mondiale. Dust è anche un libro con un corpus di 37 fotografie ma un’ampia letteratura concernente la questione della marginalità, geofisica e antropica in totale mimetismo. Ha vinto il premio Open Your Books assegnato ad autori di libri fotografici autoprodotti al SI Fest 2012. E’ stato pubblicato lo scorso novembre dall’editore tedesco Kehrer con il supporto di Lab – Laboratorio di Fotografia di Architettura e Paesaggio, con cui da qualche edizione Michele Cera addestra lo sguardo di numerosi fotografi e appassionati. (Valentina Isceri)
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num. opere: 2 stampa: digitale supporto: pvc luogo: Palazzo Turrisi Palumbo - Via Marco Basseo, 1
Bitume Grand Tour Michele CERA Dust 12.09–27.09.2014
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Bitume Grand Tour Claudio CORRIVETTI Non si avrà ragione di me 12.09–27.09.2014
Claudio Corrivetti è un raggio di luce purissima nel panorama della fotografia italiana. Fotografo per vocazione e artefice coraggioso della casa editrice Postcart, si cimenta nel 2008 in una piccola grande impresa poetica in collaborazione con Gabriel Cacho Millet dal titolo ‘‘Non si avrà ragione di me’’, una raccolta di testi poetici, composti da diversi autori del Novecento, dedicati a Dino Campana, scritti che all’interno del volume dialogano con un diario fotografico, di cui Corrivetti è autore, che ripercorre le tappe fondamentali della vita del poeta di Marradi. Le suggestive fotografie in bianco e nero evocano con empatica dedizione scorci che lasciano vagare la fantasia sul vissuto del poeta. Stazioni, camere d’albergo, campagne, muri, sono passaggi iconici che danno un volto a quei vecchi contesti. Chi ama la poesia di Campana, amerà il lavoro di Corrivetti, chi non la conosce avrà un buon pretesto per avvicinarsi, e nell’anno in cui in Canti Orfici compiono cent’anni il nostro omaggio si fa poesia. In ogni caso né da vivo e tanto meno da morto, si avrà ragione di me. (Andrea Laudisa)
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num. opere: 1 stampa: digitale supporto: pvc luogo: Ex Ospedale Spirito Santo - Via Libertini 4
Bitume Grand Tour Claudio CORRIVETTI Non si avrà ragione di me 12.09–27.09.2014
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Bitume Grand Tour Paola DE GRENET Life as a transexual 12.09–27.09.2014
Paola De Grenet è una ritrattista di talento, di quei ritrattisti merce rara nel mondo della fotografia, capaci non solo di raccontare storie con passione e tatto ma di cogliere la profondità morale dei soggetti al di là della tecnica, così come il credo di Nadar professava. Negli ultimi anni la sua sensibilità si è affinata in maniera eccellente divenendo più solida nella forma e questo lo dimostrano i lavori in progressione, dalla serie dedicata agli albini (Albino Beauty) fino ai bambini (Growing Up) e alle ragazze adolescenti segnate dal passaggio all’età adulta (Barely Legal), progetti questi che si legano ad un tipo di ritratto che è molto vicino alla caratura etica alla Sander ma che non disdegna il senso di attrattiva estetica dei codici contemporanei. Life as a Transexual, il progetto che qui si presenta, nasce con l’idea di raccontare la vita di un gruppo di transessuali a Barcellona. Il progetto si può definire come un punto di partenza dall’approccio più emotivo, rispetto a quel fil rouge poetico che l’autrice andrà in seguito sviluppando. Una narrazione della vita, dei sogni e delle paure di persone che spesso sono costrette a nascondere dietro la maschera dell’esuberanza il desiderio di una vita semplice, senza pregiudizi, una chimera per chi nel cambiamento radicale nutre la speranza del compimento delle proprie aspirazioni. In tutto ciò gli aspetti che appaiono più sordidi, quelli legati alla prostituzione, non sono mai messi in primo piano e anche quando i soggetti sono ripresi in strada sembrano nutrire un’aura atipica quasi come fossero delle dee urbane. In definitiva possiamo affermare che concetti come, il rispetto dell’altro, la conoscenza scevra da preconcetti, il racconto della bellezza della diversità umana, che dovrebbero essere alla base di qualsiasi reportage fotografico, costituiscono le fondamenta e lo spessore del linguaggio fotografico della De Grenet. ‘‘Ho imparato che rispetti invece di aver paura, quello che conosci’’. (Andrea Laudisa)
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num. opere: 1 stampa: digitale supporto: pvc luogo: Via Idomeneo 3
Bitume Grand Tour Paola DE GRENET Life as a transexual 12.09–27.09.2014
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Bitume Grand Tour Anna DI PROSPERO Urban Self-portrait 12.09–27.09.2014
Quali sono le origini e i confini di un sè esplorato, annunciato ed esposto? La produzione seriale dell’autoritratto reiterata in tutti i lavori di Anna Di Prospero, si piega in tutte le coniugazioni sociali possibi con un andamento singolare e decrescente: dalla città natale (Self-portrait at home) al coinvogimento delle cosiddette agenzie di socializzazione primaria come i gruppi familiari e amicali (Self-portrait with my Family, Self-portrait with my Friends, Self-portrait with Strangers), dalle esplorazioni delle città straniere (Self-portrait in temporary houses, Urban self-portrait) fino a una torsione profondissima dell’otturatore nell’io più spirituale con le successive due serie (Instinct, 2012 e Ardore, 2014). Queste autorappresentazioni individuali e gruppali fanno parte di un’interiorizzazione così costante attraverso la presa diretta della macchina da divenire un’incisione radicale nelle mani di un’autrice che fa della fotografia la sua stessa immagine. Il gesto fotografico è un rilevatore progressivo di atti di comprensione e conoscenza. Nella necessità di definire la propria individualità attraverso il mezzo fotografico, l’autoscatto diviene inevitabilmente il rimedio alla proliferazione delle immagini cui sottrarsi alla casualità della vita ed esprimere, quindi, la naturale determinazione ad affermare il proprio esistere e le proprie origini. Urban Self-portrait segna dunque la precisa e univoca volontà di coesistere e coabitare lo spazio urbano, non a caso tutta l’operazione si chiama I’m here. (Valentina Isceri)
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num. opere: 4 stampa: digitale supporto: pvc luogo: VicodellaCavallerizza Vico della Cavallerizza
Bitume Grand Tour Anna DI PROSPERO Urban Self-portrait 12.09–27.09.2014
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Bitume Grand Tour Ren HANG opere senza titolo 12.09–27.09.2014
È indubbio che l’universo fotografico di Ren Hang sia connotato da un forte senso edonistico della vita, la semplicità e la crudezza tecnica con le quali affronta i suoi soggetti sono al tempo stesso la forza e la caratteristica del suo stile, uno stile che nonostante la sua giovane età, è già ben chiaro e riconoscibile. Di fatto le sue fotografie non necessitano un’analisi semantica approfondita, non celano significati o rimandi colti, ma nonostante ciò, dietro l’apparente maschera della semplicità si cela un mondo assai più complesso, che convoglia all’ineluttabile scontro tra il volto disinibito delle nuove generazioni cinesi e la compassata tradizione conservatrice di un paese ricco di contraddizioni estreme. Questa fatale dualità che porta in sé il seme del cambiamento ha generato nel corso di questi anni, inesorabili conseguenze che hanno portato alla censura e alla condanna dell’opera di Hang. La portata sovversiva della sua arte che si tramuta in presunta pericolosità sociale fa di questo artista e delle sue mise en scène ironiche ed erotiche, un simbolo culturale moderno, un faro per quel tipo di arte che parla attraverso il linguaggio della dissidenza. La sottile linea che separa la validità artistica dalla mera reificazione, la si supera quando ci si immerge nella lettura più attenta dell’intero modus operandi di Hang. Un dato abbastanza curioso nelle fotografie di Ren Hang è che per quanto i corpi nudi e le situazioni create richiamino un senso di emancipazione dagli schemi, mai nessun soggetto sorride, come se nel gesto di quelle pose spesso astratte e prive di senso i soggetti svelassero le loro paure più profonde. Proprio qui si snoda il senso dell’arte di Hang, nel gioco dei rapporti che il fotografo instaura nella bolla prossemica dei suoi set fotografici, che rimbalzando da un claustrofobico muro bianco all’ampiezza vertiginosa degli skyline urbani pechinesi, svelano l’anima di un’inevitabile rivoluzione generazionale. (Andrea Laudisa)
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num. opere: 2 stampa: digitale supporto: pvc luogo: Accademia Belle Arti Via Adua
Bitume Grand Tour Ren HANG opere senza titolo 12.09–27.09.2014
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Bitume Grand Tour Allegra MARTIN opere senza titolo 12.09–27.09.2014
Per Allegra Martin fotografare è innanzitutto un fatto personale, una necessità. Un rito dello sguardo, di liberazione e di concentrazione, in cui lasciarsi sorprendere e rintracciare nel paesaggio tracce di sè. Si trasferisce a Venezia per studiare architettura, con la convinzione che il disegno, pratica di estrema sintesi, sia la sua principale strada espressiva. Solo in seguito, dopo l’incontro con Guido Guidi nel 2006, abbraccia la fotografia come strumento di espressione, con in sè il suo mistero, la scoperta e l’apertura ai luoghi e le sue forme e le sue tracce, che da allora non smette di darle soddisfazioni. Autrice profonda ed ironica, intrisa del paesaggio, della luce e delle tracce di Veneto e Romagna, la Martin ricerca sempre nel mondo circostante elementi di un suo paesaggio interiore: ‘‘Per me significa riconoscere quello che ho davanti, trovare una parte di me in quello che ho intorno. Quando guardo alcune mie fotografie, ritrovo me stessa in quel luogo, in quel preciso momento. Non è un ricordo, è più un riconoscersi in un’immagine.’’ L’elemento umano, che per lungo tempo non è stato affrontato dalla Martin, è oggi un’esigenza naturale nella sua ricerca: considera le persone e gli incontri radicalmente appartenenti al paesaggio indagato, prediligendo gli sconosciuti, che ritrae cogliendoli alla sprovvista, concentrandosi sui dettagli, sui momenti ‘‘marginali’’. L’autrice: ‘‘I ritratti più ‘riusciti’ sono quelli in cui metto a disagio il soggetto, perché non lascio modo né tempo di chiedersi quale posa assumere; prediligo gli sconosciuti perché non conoscendo le loro storie personali posso immaginare quello che voglio. Fotografare le persone che conosco è più difficile, meno interessante. Nel ritratto ricerco sempre una tensione, un racconto possibile che è quello che mi affascina quando guardo le fotografie.’’ (Gioia Perrone)
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num. opere: 3 stampa: digitale supporto: pvc luogo: Palazzo Maremonti Chillino - Via Principe dei Savoia 67
Bitume Grand Tour Allegra MARTIN opere senza titolo 12.09–27.09.2014
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Bitume Grand Tour Anastasia RUDENKO A visual dictionary of Russia 12.09–27.09.2014
L’approccio della Rudenko è ‘‘personale’’, parte da una visione ‘‘interna’’: i suoi familiari e la sua gente sono i protagonisti principali delle sue immagini; i suoi primi lavori sono dedicati alle famiglie colpite da violenza domestica, compresi i membri della sua famiglia e le persone che ha incontrato seguendo la polizia. Nel corso degli ultimi due anni Rudenko ha esplorato questioni sociali in Russia e ha documentato la vita nella sua terra d’origine, il Kazakhistan. Il nome altisonante del progetto in mostra, A Visual Dictionary of Russia, ci trasmette tutta la cifra poetica dell’autrice che ha a che fare con un sentimento definitivo, graffiante e allo stesso tempo intriso di amara ironia. La Russia che la Rudenko ‘‘cattura’’ è ben diversa dall’immagine che i tanti turisti possono avere della sua terra: dai ritratti dalla struttura più classica ai momenti rubati e decisamente ‘‘marginali’’ fino alle foto di strada che ritraggono storie estreme e un po’ perdute, la Rudenko afferma di voler creare una sorta di guida contemporanea, come fossero le immagini delle nuove e atipiche cartoline di viaggio, cercando di portare avanti l’idea di mostrare la realtà russa di oggi, una critica e una riflessione portata avanti con coraggio e talento. (Gioia Perrone)
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num. opere: 2 stampa: digitale supporto: pvc luogo: Viale Francesco Lo Re
Bitume Grand Tour Anastasia RUDENKO A visual dictionary of Russia 12.09–27.09.2014
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Bitume Grand Tour Sasha RUDENSKY Remains 12.09–27.09.2014
I Remains (2004-2007) di Sasha Rudensky, a cavallo tra il linguaggio giornalistico ed un approccio più emotivo, sono la deposizione strutturata delle trasformazioni politiche e sociali dell’ex Unione Sovietica dopo il crollo del regime comunista. Il lavoro è una panoramica non tanto sui cambiamenti globali nella regione, quanto sugli intimi dettagli della vita quotidiana, gli interni e gli esterni che costruiscono l’essenza di una cultura. Le cucine scarsamente decorate, i saloni, i parchi gioco abbandonati, le vetrine e le facciate delle case si svelano attraverso quel timbro che l’ideologia sovietica ha siglato sulla regione ottant’anni fa. Queste visioni trascendono sobriamente la specificità dei luoghi dove sono state scattate e si condensano nella documentazione della comune esperienza di condivisione che a un certo punto unisce le repubbliche sovietiche in una nazione, e ora nella comune esperienza condivisa della disintegrazione. (Valentina Isceri)
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num. opere: 2 stampa: digitale supporto: pvc luogo: Piazzetta Mariotto Corso, 11
Bitume Grand Tour Sasha RUDENSKY Remains 12.09–27.09.2014
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Bitume Grand Tour Pio TARANTINI Il passato e i pensieri 12.09–27.09.2014
L’opera Il Passato e i Pensieri può considerarsi una delle pietre miliari del lavoro di ricerca fotografica di Pio Tarantini. L’immagine qui presentata racchiude in sé tutti i temi cari all’autore, dalla riflessione sulla memoria all’analisi sul tempo, fino ai suoi studi sul mosso. Frammenti di immagini si sovrappongo e susseguono come in una danza, ritmata dall’amore che l’autore ha verso la propria terra di origine, il Salento, e i ricordi sia passati che presenti che in essa si racchiudono. L’attenzione per i piccoli dettagli, gli oggetti di uso quotidiano o gli elementi che ‘‘comunemente’’ esistono sul nostro territorio, sono l’espressione di una sensibilità colta e mai scontata ma allo stesso tempo semplice e genuina. La sovrimpressione di più immagini non porta, come si potrebbe semplicisticamente pensare, ad uno spaesamento visivo e linguistico ma, tutt’altro, regala a chi l’osserva un’esperienza onirica e fortemente evocativa. Ombre di figure evanescenti, luci di lontane feste di paese, fuochi che ricordano antichi riti ancestrali cullano il nostro sguardo e la nostra mente facendo riaffiorare memorie sopite e riflessioni sull’importanza del ruolo della memoria e sulla fragilità e caducità umana, nonché un’analisi sul senso possibile della nostra vita. (Valentina Trisolino)
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num. opere: 1 stampa: digitale supporto: pvc luogo: Chiesetta di San Marco, Piazza S. Oronzo
Bitume Grand Tour Pio TARANTINI Il passato e i pensieri 12.09–27.09.2014
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Bitume Grand Tour Lorena GUILLÉN VASCHETTI Historia, memoria y silencios 12.09–27.09.2014
Storia, Memoria e Silenzi. In ordine: ognuno di noi ha una storia, un passato, un insieme di esperienze agglomerato di volti e gesti; ognuno di noi è un raccoglitore di memorie, un database, spesso basta ricordare, a volte la fotografia aiuta a conservare; ognuno di noi oltre alle parole conserva immagini mute, la storia personale di ognuno di noi è fatta anche di pause, di cose taciute, di momenti che si scordano al passare del tempo. Historia, Memoria y Silencios è un progetto quanto mai unico nel suo genere, che prende forma tra le mani e i ricordi di Lorena Guillén Vaschetti, fotografa argentina che ricostruisce la sua storia, la storia della sua famiglia attraverso il ritrovamento o meglio il salvataggio di una scatola contenente alcune vecchie diapositive del nonno, che la madre era intenzionata a buttar via. Proprio qui, in questa scatola color sabbia, Lorena ritrova fotografie scattate tra gli anni sessanta e settanta, alcune sparse altre legate da elastici altre ancora rinchiuse in piccole scatole, un composto di storie memorie e silenzi appunto, momenti di vita smarriti e diversi da come lei li ricordava. L’artista decide quindi di lavorare in due direzioni: da una parte cerca di dare voce ad alcuni di questi ricordi nuovi, lavorando su alcune immagini con un taglio ben preciso che spacca di netto le figure con una sfocatura ponendo l’attenzione su alcuni particolari, dall’altra parte sceglie di celebrare il silenzio delle fotografie contenute nelle piccole custodie chiuse, realizzandone degli still life e decidendo quindi di non aprirle. Lo spettatore infine non può far altro che assistere a questo piccolo miracolo, dove la memoria si esplicita e si nasconde, lasciando al segreto una parte della memoria. (Andrea Laudisa)
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num. opere: 2 stampa: digitale supporto: pvc luogo: Palazzo Belli - Via Vittorio Emanuele II, 33
Bitume Grand Tour Lorena GUILLÉN VASCHETTI Historia, memoria y silencios 12.09–27.09.2014
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Esposizioni 02.09—15.09 Bitume Preview 12.09—27.09 Bitume Grand Tour 12.09—27.09 Bitume Fab 30 12.09—27.09
Bitume Photofest Indoor
19.09—21.09 Bitume Photobook
1) Emile Antic, Slot Machine > Orient Express, Via G. Palmieri, 31 2) Giulia Flavia Baczynski, InternoContinuo > Caffé Letterario, Via G. Paladini, 46 3) Massimo Barberio, After laughter comes tears > GF Parrucchiere, Via L. Maremonti, 4 4) Anastasia Bogomolova, Recall > Emporio Lecce, Via Matteotti, 22 5) Daniele Brescia, Appuntamento al buio > South&Comfort, Via F. D’Aragona, 20 6) Emanuele Brutti, Solo un altro pugile > Artego, Via G. Palmieri, 9 7) Sofia Bucci, Ricordi cuciti > Bambola di Kafka, Via Palmieri, 37A 8) Alice Caracciolo, Ab-senses > Ottica Adriana, Via G. Palmieri, 17 9) Claudia Corrent, L’amore degli altri > Casa della Sposa, Via Matteotti, 32 10) Marie-Pierre Cravedi, La réunion > La Sapore, Via M. Basseo, 36 11) Ilaria Di Biagio, Dubai > Epiphany Society, Via Ammirati, 6 12) Emma Grosbois, Santa Elemosina > Corte dei Pandolfi, P.tta Orsini 13) Vika Hashimoto, Seeing double > Biba Vintage, Via Matteotti 23B 14) Idume Studio, Rumore bianco > Bar Paisiello, Via G. Palmieri 72 15) Joseph La Mela, Opus Minoris > Whitephoto Studio & Gallery, Corte dei Mesagnesi, 45 16) Orlando Lacarbonara, Territori del cinema > Syrbar, Via Libertini, 67
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17) Pierangelo Laterza, Sansavenir > Il Banco, Via Umberto I, 1 18) Eduardo Macarios, Andante > Road 66, Via dei Perroni, 8 19) Veronica Maccari, Flussi > Bar Astoria, Piazza Italia, 2 20) Stefano Maniero, Forgottenship > South, Via A. Petronelli, 9 21) Luca Marianaccio, Buffetto all’italiana > 00, Via G. Paladini, 2 22) Francesca Occhi, Memento > Crem Bar Gelateria, Via G. Marconi, 19 23) Tatyana Palyga, Obstructed view > Pescheria con cottura, Via dei Mocenigo, 23 24) Luca Quagliato, 5 years winter > Shui Bar, Via Umberto I, 21 25) Anne-Sophie Stolz, Beige > 0400, Via L. Maremonti, 17 26) Giacomo Streliotto, Via della Stazione > Ciro il Pizzaiolo, Via Principe dei Savoia, 18 27) Lara Tabet, The Hole Truth > Orologiaio Errico, Via Petronelli, 10 28) Vera Teodori, Geografie del quotidiano > Offside, Via L. Maremonti, 41 29) Shaun Tompkins, Lost in the Labyrinth > Mamma Elvira, Via Umberto I, 19 30) Alex Withey, Four faces Eight Places > Bar Moro, Via degli Ammirati, 10
Bitume FAB 30 Emile Antic
1988, Ancona (IT)
Slot Machine, 2013 emileantic.com
12.09–27.09.2014
Emile Antic sceglie di documentare e rilevare una specifica tipologia di sguardo, quello che intercorre tra la slot machine di un qualsiasi bar e il giocatore che le si pone davanti. Il guardare in questo caso fa davvero parte del gioco (d’azzardo) e ci parla di un possibile ‘‘rapporto’’ tra l’uomo e la macchina. Indagando questa collezione di occhi l’autore rivela forse, ma senza alcun tipo di moralismo, anzi con approccio distaccato e chirurgico, qualcosa su certe dipendenze contemporanee che riguardano appunto proprio lo sguardo.
num. opere: 4 stampa: digitale supporto: carta Y Kodak luogo: Orient Express, Via G. Palmieri, 31
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Bitume FAB 30 Giulia Flavia Baczynski Verona (IT)
InternoContinuo, 2011-12 giuliabaczynski.it 12.09–27.09.2014
Giulia Flavia Baczynski inizia il suo percorso fotografico durante gli anni universitari interessandosi allo spazio dell’uomo e ai suoi mutamenti. Il progetto rappresenta una lettura su tre livelli diversi dello spazio pubblico del quartiere della Maddalena a Genova. Astrazione di percorsi che si trasformano in un filo da seguire all’interno del labirinto-città; rappresentazione delle piazze intese come stanze urbane disadorne; i loro nomi che diventano le parole degli abitanti. num. opere: 4 stampa: digitale supporto: composizione forex luogo: Caffé Letterario, Via G. Paladini, 46
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Bitume FAB 30 Massimo Barberio
1983, Acquaviva delle Fonti, Bari (IT)
After laughter comes tears – Taksim unrest, 2013 massimobarberio.com 12.09–27.09.2014
Dopo più di un anno dalla loro esecuzione è significato osservare questi scatti fotografici. L’autore, Massimo Barberio, non avrebbe immaginato come sarebbe andata a finire e con che occhi sarebbero state osservate le sue immagini. La documentazione della rivolta di Gezi Park a Instabul, avvenuta nel giugno del 2013, assume oggi un carattere più riflessivo e fa meditare sui sogni infranti dei giovani ragazzi di piazza Taskim. num. opere: 5 stampa: digitale supporto: carta Y Kodak luogo: GF Parrucchiere, Via L. Maremonti, 4
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Bitume FAB 30 Anastasia Bogomolova 1985, Chelyabinsk (RUS)
Recall, 2012–13
anabogomolova.viewbook.com 12.09–27.09.2014
Classe 85, la fotografa russa Bogomolova incentra il suo interesse attorno alla tematica della memoria. Il tema, sviluppato da diverso tempo tra le nuove leve della fotografia contemporanea, in lei come succede per rari autori, riesce a trovare una dimensione intensa, originale e che sembra parlare a tutti, nonostante il legame di partenza con le sue personali foto di famiglia. Il rettangolo fotografico viene rifotografato e manipolato con l’utilizzo di più materiali, le fotografie d’archivio sono interrate, impolverate,intrappolate da lastre di vetro frantumate, piccoli ritratti realizzati in casa mostrano familiari che a loro volta mostrano le proprie vecchie fotografie che li ritraggono, in un tempo perduto, lontano, ma ‘‘salvato’’, come solo la fotografia riesce a salvare.
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num. opere: 5 stampa: digitale supporto: carta Y Kodak luogo: Emporio Lecce, Via Matteotti, 22
Bitume FAB 30 Daniele Brescia
1983, Monopoli, Bari (IT)
Appuntamento al buio, 2013 12.09–27.09.2014
Nella notte insonne del viaggiatore la città si cela in ombre e vicoli privi dei comuni punti di riferimento, labirinto interiore che si confronta con la riflessione, la domanda, nel vis-à-vis con l’elemento urbano. Il vagare notturno narrato lascia un segno, crea un percorso, crea spazi altri e li porge al nostro sguardo.
num. opere: 3 stampa: digitale supporto: carta Y Kodak luogo: South&Comfort, Via F. D’Aragona, 20
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Bitume FAB 30 Emanuele Brutti 1984, Verona (IT)
Solo un altro pugile, 2012 bruttiemanuele.com 12.09–27.09.2014
Emanuele Brutti documenta l’esperienza unica e solipsistica del boxeur e del suo immaginario agonistico confrontandosi attraverso una diretta conoscenza delle riunioni pugilistiche del Nord Italia. Quello tra il pugilato e la strada è un legame forte. I più grandi pugili del passato hanno storie che attraversano il disagio di aver vissuto sul marciapiede, rappresentazione emblematica della crudezza di una vita fatta di povertà e lotta per la sopravvivenza. La strada è sempre il primo ring. num. opere: 7 stampa: digitale supporto: carta Y Kodak luogo: Artego, Via G. Palmieri, 9
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Bitume FAB 30 Sofia Bucci
1991, Giulianello, Latina (IT)
Ricordi cuciti, 2014 sofiabucci.com
12.09–27.09.2014
Bucci è un’artista molto giovane ma già in possesso di una sensibilità particolarmente sviluppata, nei suoi lavori riecheggia spesso di fondo la sua storia personale, il suo vissuto, come se la fotografia fosse il metodo ideale per mettere a nudo e curare al tempo stesso le ferite scoperte. Il passato e la memoria sono per lei tessere da cucire silenziosamente, con cura, con un filo rosso capace di tenere insieme i pezzi che il tempo inesorabilmente sbiadisce. num. opere: 3 stampa: analogica supporto: polaroid luogo: Bambola di Kafka, Via Palmieri, 37A
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Bitume FAB 30 Alice Caracciolo 1986, Pisa (IT)
Ab-senses, 2014
cargocollective.com/alicecaracciolo 12.09–27.09.2014
Ab-senses è una sintesi teorica delle potenzialità della fotografia contemporanea. L’autrice del progetto, Alice Caracciolo, nonostante la giovane età affronta e riassume in pochi quadri lo studio di diversi linguaggi, che sembra già gestire con particolare abilità. Si palesa fin da un primo sguardo alle opere, la percezione dell’assenza in una sorta di convivenza forzata e in questo divertissement dal gusto pop, l’autrice ci consente di riflettere sugli aspetti labili delle memorie private.
num. opere: 5 stampa: digitale supporto: carta Y Kodak luogo: Ottica Adriana, Via G. Palmieri, 17
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Bitume FAB 30 Claudia Corrent Bolzano (IT)
L’amore degli altri, 2014 claudiacorrent.carbonmade.com 12.09–27.09.2014
Il progetto si configura come la costruzione di un grande raccoglitore dell’esperienza della coppia attraverso ritratti di ragazzi, giovani, adulti e anziani. Claudia Corrent intende vocabolarizzare i racconti dell’amore vissuti attraverso culture altre, amori platonici, amori convenzionali e non, amori felici e amori maturi in un’unica grande enciclopedia che definisce il catalogo di una memoria colletiva in divenire.
num. opere: 5 stampa: digitale supporto: carta Y Kodak luogo: Casa della Sposa, Via Matteotti, 32
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Bitume FAB 30 Marie–Pierre Cravedi 1981, Toulouse (FR)
La Réunion, 2013
mariepierrecravedi.com 12.09–27.09.2014
La trasmissione della memoria unita a un forte senso di appartenenza degli oggetti è al centro della riflessione di La Réunion. In un ambiente complesso come la famiglia, come può la fotocamera trovare il suo posto senza cambiare l’atteggiamento dei protagonisti? L’esegesi è lineare ma connotata da quella sofferenza e determinazione tipica di una certa letteratura ispanoamericana, quasi serraniana. num. opere: 4 stampa: digitale supporto: carta Y Kodak luogo: La Sapore, Via M. Basseo, 36
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Bitume FAB 30 Ilaria Di Biagio 1984, Firenze (IT)
Dubai, 2014
ilariadibiagio.com 12.09–27.09.2014
Dubai è una città neonata, vista con gli occhi della vecchia europa. Una città in cui le nostre ancore identitarie si scardinano e dove l’architettura anche pedonale è un mero arredo urbano destinato alla sola esperienza fallimentare di esistere nel non–luogo. Il medio formato sancisce un’alleanza visiva tra la precarietà del soggetto indagine e un vasto senso di vacuità e indeterminazione del luogo inabitato e disumanizzato.
num. opere: 4 stampa: digitale supporto: carta Y Kodak luogo: Epiphany Society, Via Ammirati, 6
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Bitume FAB 30 Emma Grosbois
1985, Rennes (FR)
Santa Elemosina, 2013
emmagrosbois.ultra-book.com 12.09–27.09.2014
Grosbois ha concentrando la sua attenzione su presenze spesso ‘‘invisibili’’ agli occhi e ai passi frettolosi dei passanti. Lungi però dall’approcciarsi con retorica buonista a questo tipo di soggetto così frequente nella storia della fotografia, il mendicante, l’autrice opera con ironia e originalità sul concetto stesso di immagine, ritratto e icona, decontestualizzando i soggetti ritratti per strada mentre mostrano davanti al suo obiettivo il proprio ‘‘santino’’, e immergendoli in uno sfondo posticcio e pop. num. opere: 5 stampa: digitale supporto: carta Y Kodak luogo: Corte dei Pandolfi, P.tta Orsini
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Bitume FAB 30 Vika Hashimoto Tokyo (JP)
Seeing double, 2012
isweariwasthere.tumblr.com 12.09–27.09.2014
La serendipità è la capacità di trasformare un errore in una scoperta illuminante, un concetto su cui la storia della fotografia potrebbe raccontarci storie infinite. Vika Hashimoto nel suo Seeing Double ci racconta come la casualità, il possibile sbaglio, possano anche questa volta diventare un racconto di straordinario fascino.
num. opere: 5 stampa: digitale supporto: carta Y Kodak luogo: Biba Vintage, Via Matteotti 23B
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Bitume FAB 30 Idume Studio Lecce (IT)
Rumore Bianco, 2014 idume.org
12.09–27.09.2014
Idume Studio è un collettivo artistico nato nel dicembre 2013 a Lecce. Il suo intento è far dialogare l’‘‘immaginario sotterraneo’’ locale con le suggestioni dell’arte contemporanea. Il racconto di Idume vuole definire il modo in cui la città scompare, travolta dal tempo che passa, dal progresso, la novità che è scavalcata dal succedersi degli eventi fino a diventare passato, e quindi storia. Il paesaggio in perenne evoluzione, sempre più incalzante e incapace di trattenere una identità duratura. La memoria che viene annientata dall’urgenza industriale, economica e urbana.
num. opere: 5 stampa: digitale supporto: carta Y Kodak luogo: Bar Paisiello, Via G. Palmieri 72
II
Bitume FAB 30 Joseph La Mela
1979, Thionville (FR)
Opus Minoris, 2014 lamela.fr
12.09–27.09.2014
Opus Minoris può considerarsi un’indagine fotografica sulla scoperta del mondo. Ritratti enigmatici, piccoli oggetti, dettagli all’apparenza banali concorrono insieme a creare un racconto affascinante e misterioso. La Mela guarda con occhi disincantati e sempre nuovi tuttò ciò che lo circonda, e attraverso le esperienze e le storie che intreccia con i luoghi stessi. num. opere: 20 stampa: analogica supporto: carta su supporto rigido luogo: Whitephoto Studio & Gallery, Corte dei Mesagnesi, 45
II
Bitume FAB 30 Orlando Lacarbonara
1989, Martina Franca, Taranto (IT)
Territori del cinema, 2013 orlandolacarbonara.com 12.09–27.09.2014
Nell’era di internet, del multivision, dello streaming e dei multisala da blockbuster, cosa resta dei cinema con una sola sala di proiezione? Quelli con le panche in legno, dove il biglietto era composto da un piccolo foglio di carta giallina? Spesso, anzi, molto spesso, non rimane più nulla. Interi edifici abbandonati ad un destino fatto di macerie o, per quelli più fortunati, di un riciclo ‘alla buona’, cambiando magari la destinazione d’uso. Tutto ciò cerca di documentare ed indagare Orlando Lacarbonara sul territorio pugliese. Il suo obiettivo, come è lo stesso a far presente, è quello di ‘‘costruire un bagaglio di informazioni utili per la conoscenza dello stato attuale e per la programmazione dello scenario futuro’’.
II
num. opere: 6 stampa: digitale supporto: carta Y Kodak luogo: Syrbar, Via Libertini, 67
Bitume FAB 30 Pierangelo Laterza
Montescaglioso, Matera (IT)
Sansavenir, 2013
pierangelolaterza.com 12.09–27.09.2014
Sansavenir è un racconto a toni tenui di una città, Taranto, in cui convivono in aspro conflitto la storia di un paesaggio dall’aura fiera e antica e i segni urbanistici e sociali del progresso industriale. Pierangelo Laterza ha la maturità giusta per impostare le basi di questo racconto, i suoi non sono gli occhi disincantati di un bambino, tantomeno la voce rabbiosa di chi non trova rimedio alle ferite a cielo aperto di una città piegata alla sofferenza, Pierangelo ha la misura del fotoreporter vero, di colui che ci pone delle domande attraverso le immagini.
num. opere: 5 stampa: digitale supporto: carta Y Kodak luogo: Il Banco, Via Umberto I, 1
II
Bitume FAB 30 Eduardo Macarios 1987, Curitiba (BR)
Andante, 2009-2013 eduardomacarios.com 12.09–27.09.2014
Andante è un viaggio lungo. Buenos Aires, Londra, Milano, Siviglia, Faro, metropoli dove Eduardo Macarios si immerge prendendone il ritmo e inseguendone i flussi. Quello che ne ricava è una visione urbana globale sottoforma di quadri sporchi e viscerali, alla Klein, e come da precetto del fotografo americano non ha paura di avvicinarsi al soggetto, di interagire con esso. num. opere: 3 stampa: digitale supporto: carta Y Kodak luogo: Road 66, Via dei Perroni, 8
II
Bitume FAB 30 Veronica Maccari 1988, Macerata (IT)
Flussi, 2013
behance.net/veronica_maccari 12.09–27.09.2014
Ogni sequenza è composta da 48 fotografie scattate a 25 secondi di distanza dove gli spazi analizzati sono quelli del centro storico di Ancona e delle zone ad alta frequentazione. Attraverso la creazione delle griglie fotografiche è possibile confrontare i flussi di persone paragonando quantità, temporalità, costanza ed omogeneità.
num. opere: 4 stampa: digitale supporto: carta Y Kodak luogo: Bar Astoria, Piazza Italia, 2
II
Bitume FAB 30 Stefano Maniero
1989, Pordenone (IT)
Forgottenship, 2013–14 stefanomaniero.com 12.09–27.09.2014
La città di Pesaro è fortemente e tragicamente connotata dalla storia e dagli eventi che l’ hanno segnata soprattutto durante i conflitti mondiali. Il Novecento è stato un secolo di grandi mutamenti derivati dai tumulti che hanno cambiato il volto del territorio, subendo e assorbendo determinati episodi storici sulla propria terra. L’autore espone il lettore ad un archivio fotografico dei luoghi in cui sono avvenuti i fatti, operando una strettissima selezione degli eventi più decisivi.
num. opere: 4 stampa: digitale supporto: carta Y Kodak luogo: South, Via A. Petronelli, 9
II
Bitume FAB 30 Luca Marianaccio
1986, Castiglione Messer Marino (Chieti)
Skatedance, 2013 lucamarianaccio.it 12.09–27.09.2014
Quando si pensa alla parola ‘buffetto’ ci si immagina un piccolo schiaffo, scherzoso e affettuoso, verso un ragazzino un po’ vivace. Ma nei confronti di un’immagine fotografica cosa vorrà significare? Luca Marianaccio ci spiega che in questo caso ‘buffetto’ evidenzia un’attenzione nuova verso i luoghi, uno schiaffetto amorevole fatto con lo sguardo, con l’osservazione attenta di un paesaggio italiano oramai quasi completamente, se non del tutto, artificiale. num. opere: 5 stampa: digitale supporto: carta Y Kodak luogo: 00, Via G. Paladini, 2
II
Bitume FAB 30 Francesca Occhi 1988, Ferrara (IT)
Memento, 2013
francescaocchi.com 12.09–27.09.2014
Memento è il tentativo di recupero storiografico e geografico in modo sistemico dei luoghi post bellici del secondo conflitto mondiale nell’areale ferrarese. Il territorio del Delta del Po in questo caso viene presentato come paesaggio di archeologia militare riferito ad un insieme di resti, reperti e tracce presenti in modo diffuso nei Comuni che lo compongono. Il trauma collettivo di cui i bunker sono testimonianza non deve essere rimosso ma superato ed il loro riuso a scopo turistico è l’azione più decisiva per poterlo elaborare. num. opere: 4 stampa: digitale supporto: carta Y Kodak luogo: Crem Bar Gelateria, Via G. Marconi, 19
II
Bitume FAB 30 Tatyana Palyga
1982, Cherepovets (RUS)
Obstructed view, 2013
cargocollective.com/tatyana_palyga 12.09–27.09.2014
Questa serie è stata scattata lungo il Lieutenant Schmidt Embankment del fiume Neva a San Pietroburgo. Il terrapieno è stato testimone degli eventi più significativi della storia russa collegati ai viaggi sul mare. Chi si sofferma qui, con un’attitudine sgangherata e voyeuristica più che con uno sguardo inquisitorio, sono i passanti che senza una ragione apparente contemplano placidamente il transito delle navi che partono e tornano. num. opere: 14 stampa: digitale supporto: carta Y Kodak luogo: Pescheria con cottura, Via dei Mocenigo, 23
II
Bitume FAB 30 Luca Quagliato
1988, Opera, Milano (IT)
5 Years Winter, 2009–13 lucaquagliato.com 12.09–27.09.2014
5 Years Winter di Luca Quagliato è un progetto che attraversa l’intimità dei luoghi in cui l’autore è cresciuto, in una Milano periferica che appare lenta e scarna. Quagliato ha il merito di superare il rischio che si corre quando il racconto è circoscritto al luogo in cui si è cresciuti, quando i volti e i luoghi sono familiari all’occhio, quel rischio che può bloccare la fantasia e l’astrazione poetica, ma che l’autore valica felicemente infondendo una sbalorditiva potenza lirica alle sue immagini. num. opere: 4 stampa: digitale supporto: carta Y Kodak luogo: Shui Bar, Via Umberto I, 21
II
Bitume FAB 30 Anne–Sophie Stolz 1984, Karlsruhe (DE)
Beige, 2011
annesophiestolz.de 12.09–27.09.2014
La fotografia della Stolz ci mostra la fisionomia di un paesaggio che si mostra attraverso la costante azione e interazione tra natura e umanità. La tensione del paesaggio con la sua complessa sedimentazione si rende evidente ai nostri occhi in uno spaccato di periferia, tra bellezza e ordinarietà, mitigata da una temperatura acquarello.
num. opere: 4 stampa: digitale supporto: carta Y Kodak luogo: 0400, Via L. Maremonti, 17
II
Bitume FAB 30 Giacomo Streliotto
1986, Cittadella, Padova (IT)
Via della Stazione, 2012–13 giacomostreliotto.com 12.09–27.09.2014
Via della Stazione è un progetto fotografico che ha come punto focale l’analisi attenta della strada che porta dalla stazione di Urbino al centro della stessa cittadina, Via della Stazione appunto, e del territorio ad essa intorno. L’assenza di una meta permette di non focalizzare la nostra mente, e dunque la nostra osservazione, su un solo punto ma ci aiuta ad analizzare il durante, a dare nuovo senso all’attraversamento. I toni delicati e poco contrastati permettono inoltre di osservare queste immagini creando percorsi visivi sempre nuovi e mai unilaterali. È questa forse la democrazia dell’immagine. num. opere: 5 stampa: digitale supporto: carta Y Kodak luogo: Ciro il Pizzaiolo, Via Principe dei Savoia, 18
II
Bitume FAB 30 Lara Tabet
1983, Hamra, Beirut (RL)
The Hole Truth, 2012 ltabet.com
12.09–27.09.2014
Beirut, ‘‘la città che non muore mai’’ è stata negli anni passati teatro altalenante di splendori e tragedie. Oggi la città è divenuta nuovamente un importante centro culturale e finanziario per il medio oriente e i segni della ricostruzione sono ben visibili per le strade. Lara Tabet, artista libanese, si muove di notte per la città, percependo questi cantieri come ‘‘ferite aperte’’, dei fori invalicabili attraverso i quali è difficile assimilare la metamorfosi, perciò per cogliere i segni del cambiamento urbano decide di adottare uno sguardo ‘‘a tempi lunghi’’, attraverso l’uso di una camera stenopeica.
num. opere: 5 stampa: digitale supporto: carta Y Kodak luogo: Orologiaio Errico, Via Petronelli, 10
II
Bitume FAB 30 Vera Teodori
1984, Tivoli, Roma (IT)
Geografie del quotidiano. Roma sud–ovest, 2012 verateodori.com
12.09–27.09.2014
Vera Teodori, presenta un progetto che nasce come ri-esplorazione dei luoghi del film L’Eclisse. Le immagini di Antonioni raccontano una periferia romana semi-deserta, spazi vuoti, strade silenziose in cui l’ambiente possiede autonomia rispetto all’elemento umano. Il paesaggio deserto della periferia romana degli anni ‘60 e gli elementi architettonici inquietanti che sovrastano i personaggi de L’Eclisse, come ad esempio la ‘torre-fungo’, lasciano il posto ad una città complessa e caotica, rispetto alla quale quegli stessi elementi, che in Antonioni sembravano così maestosi vengono ridimensionati assumendo una certa sembianza di arretratezza e di ‘umanità’.
num. opere: 4 stampa: digitale supporto: carta Y Kodak luogo: Offside, Via L. Maremonti, 41
II
Bitume FAB 30 Shaun Tompkins
1989, Sydney (AUS)
Lost in the Labyrinth, 2014 shauntompkins.com/home 12.09–27.09.2014
Shaun Tompkins (1989) di origini australiane, è attratto dai luoghi dove la presenza dell’uomo è ben dichiarata in ogni dettaglio. Ciò che urge al suo sguardo è l’impatto che sull’uomo nel suo complesso, dal suo modo di vivere alla percezione di se stesso e del mondo, hanno lo sviluppo delle città e della società postmoderna. I nostri sogni e desideri, la nostra quotidianità paiono essere all’artista senza alcuna speranza, omologati e conformati. Al suo occhio, invece, unica speranza di sopravvivenza della individualità di ognuno è l’errore, l’imperfetto, la creazione derivata dalla casualità.
num. opere: 5 stampa: digitale supporto: carta Y Kodak luogo: Mamma Elvira, Via Umberto I, 19
II
Bitume FAB 30 Alex Withey
1988, Helsinki (FI)
Four Faces Eight Places, 2012 alexwithey.com
12.09–27.09.2014
Four Faces Eight Places è un viaggio fotografico attraverso la città di Taipei. In un bianco e nero dai toni forti e contrastati, l’autore traccia su pellicola frammenti di storie che, osservate in sequenza, rielaborano e creano nuove associazioni e nuovi significati. Withey sa come sfruttare a suo vantaggio una delle caratteristiche più affascinanti del mezzo fotografico, l’essere un messaggio senza codice, e lo fa apparentemente di getto, in maniera viscerale e istintiva.
num. opere: 5 stampa: digitale supporto: carta Y Kodak luogo: Bar Moro, Via degli Ammirati, 10
II
Edutainment 12.09 Passeggiata inaugurale 13.09 Slideluck + Dj set Populous 20.09 Live set Il Genio 26.09 Seminario Creactivitas 27.09 Dance Performance
Tour delle esposizioni bitumiche in città, guidati dai curatori del festival che illustrano i singoli progetti. Slideluck @ BITUME PHOTOFEST è una serata dedicata al cibo e alla fotografia. Con Bitume, Slideluck sbarca nel Sud Italia per la prima volta. Slideluck ha finora coinvolto il pubblico di circa 70 città del mondo, a suon di cibo e fotografia. Durante la serata, ad ingresso libero, si condivide del cibo, si ascolta musica live, e si visualizzano in slideshow progetti fotografici di autori emergenti selezionati tramite call, spesso presenti.
Il Genio é Gianluca De Rubertis e Alessandra Contini, duo leccese trapiantato a Milano, celebre per l’ironico mantra “Pop Porno”. Sonorità accattivanti che richiamano un’elettronica un po’ retrò, influenze indie rock e grandi cantautori francesi. L’ultimo album,“Una voce poco fa”, è del 2013.
BITUME PHOTOFEST chiude il suo programma all’insegna della danza sperimentale, con due performance coreografiche esclusive.
III
Passeggiata inaugurale 12.09.2014, h. 18.00
luogo: centro cittĂ
III
Passeggiata inaugurale 12.09.2014, h. 18.00
luogo: centro cittĂ
III
Slideluck + Dj set Populous 13.09.2014, h. 19.00
luogo: Cineporto di Lecce
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Slideluck + Dj set Populous 13.09.2014, h. 19.00
luogo: Cineporto di Lecce
III
Live set Il Genio 20.09.2014, h. 21.00
luogo: Cineporto di Lecce
III
Live set Il Genio 20.09.2014, h. 21.00
luogo: Cineporto di Lecce
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Dance Performance 27.09.2014, h. 21.00
luogo: Cineporto di Lecce
FLUID LANDSCAPES Fluid Landscapes è una riflessione sulle comuni tendenze a percepire l’identità come uno statico status-quo; una sorta di riconoscimento, attraverso il corpo, che siamo esseri trasformativi, sotto molti aspetti e in modi diversi. Nel pezzo i due corpi si relazionano al loro essere temporanei, al loro essere in costante trasformazione; osservano e si connettono a quel movimento sottostante ciò che all’apparenza può sembrare statico. È una ricerca d’infinita temporaneità nella pelle, nella carne, nei pensieri e nelle memorie, nei fluidi e nelle sensazioni, mentre la cognizione scivola continuamente tra cosa è ora, cosa era e cosa potrebbe essere o sarà. Questa esplorazione conduce i corpi a fitti e introversi monologhi o a relazionarsi con ciò che li circonda, presentarsi ed invitare ad essere visti per trovare interrelazioni. La pressione e le onde sonore trapassano e vibrano intorno ai corpi, ridefinendo e creando un nuovo spazio nello spazio, mentre le luci lavorano in una sorta di cooperazione organica. L’effetto è un luogo ipnotico e senza tempo, che ha il potere di definire e rifinirne la sensibilità attirando lo spettatore lungo il percorso e rendendolo partecipe di un incontro che sprona la coscienza dell’esperienza condivisa e lo incita a percepire, pensare e interrogarsi. SI STA COME... Si sta come... è un’idea coreografica, liberamente ispirata a Soldati di Giuseppe Ungaretti. Quest’idea nasce dall’esigenza di esprimere una condizione sociale, politica e, più in generale, esistenziale di immobilità, attraverso la danza, l’arte del movimento. La Grande Guerra di cui parla Ungaretti, lo stato precario dei soldati in attesa nelle trincee, è come la grande depressione che viviamo oggi ed è anche la calamità che ha colpito L’Aquila. Si vive in un’epoca di sospensione. Si sopravvive, aspettando, senza una precisa idea di futuro, senza nemmeno una speranza non tanto di migliorare ma almeno di progredire. La maggior parte fatica a vivere in questo stato indefinito.
III
FLUID LANDSCAPES coreografie: Mirko GUIDO performers: Katrine JOHANSEN, Louise DAHL
SI STA COME... coreografie e performance: Erika SCHIPA
Dance Performance 27.09.2014, h. 21.00
luogo: Cineporto di Lecce
III
Dance Performance 27.09.2014, h. 21.00
luogo: Cineporto di Lecce
III
Open Talk 13.09 Talk di inaugurazione 14.09 Ren Hang 15.09 Luc Fierens 16.09 Lorena Vaschetti 17.09 Julia Borissova 19.09 Talk con editori 21.09 Luca Bandirali (skype) 26.09 Mufoco
IV
Talk di inaugurazione 13.09.2014, h. 11.00
partecipanti: Ambra Biscuso, Ilderosa Laudisa, Andrea Laudisa, Luca Bandirali luogo: Cineporto di Lecce
IV
Ren Hang 14.09.2014, h. 19.00
partecipanti: Ren Hang, Laura Giglio (interprete) moderatore: Andrea Laudisa luogo: Cineporto di Lecce
IV
Ren Hang 14.09.2014, h. 19.00
partecipanti: Ren Hang, Laura Giglio (interprete) moderatore: Andrea Laudisa luogo: Cineporto di Lecce
IV
Lorena Vaschetti 16.09.2014, h. 19.00
partecipanti: Lorena Vaschetti moderatore: Beatrice Bambi luogo: Cineporto di Lecce
IV
Julia Borissova 17.09.2014, h. 19.00
partecipanti: Julia Borissova moderatore: Gioia Perrone luogo: Cineporto di Lecce
IV
Talk con editori 19.09.2014, h. 19.00
partecipanti: Andrea Boscardin, Emilio Macchia, Claudio Corrivetti, Arianna Sanesi moderatori: Andrea Laudisa, Valerio Nicoletti luogo: Cineporto di Lecce
IV
Luca Bandirali 21.09.2014, h. 19.00
partecipanti: Luca Bandirali (collegamento skype) moderatori: Andrea Laudisa, Mattia Epifani luogo: Cineporto di Lecce
IV
MUFOCO 26.09.2014, h. 11.00
partecipanti: Roberta Valtorta, Gabriella Guerci moderatore: Andrea Laudisa luogo: Cineporto di Lecce
IV
MUFOCO 26.09.2014, h. 19.00
partecipanti: Roberta Valtorta, Gabriella Guerci moderatore: Andrea Laudisa luogo: Libreria Liberrima
IV
Workshop 15.09—16.09 Lorena Vaschetti 17.09—18.09 Julia Borissova 19.09 Associazione Zabar 22.09—23.09 Allegra Martin 24.09—25.09 Lorenzo Papadia
V
Lorena Guillén Vaschetti Historia, memoria y silencios 15—16.09.2014
durata: 14 h partecipanti: 8 output: progetti personali
Intervenire sulle fotografie, rifotografarle, editarle creandone di nuove a partire da esse, realizzare collage o realizzare nuove fotografie che dialoghino con quelle originarie, suggerire nuovi dialoghi tra le due fotografie; questi sono solo alcuni dei metodi che possono permetterci di lavorare sulla nostra memoria e dunque sulla nostra identità. Ogni partecipante è libero di scegliere uno o più metodi che ritiene più affini al proprio vissuto.
partecipanti: Paolo ARRIGHI Daniele BRESCIA Angela CAPUTO LEZZI Francesco ROMANELLI Laura SCALCIONE Claudio SETTEMBRINI Lara TABET Marco VITALE
PRIMO GIORNO Mattino Fotografia del gruppo di lavoro del workshop e presentazione individuale dei partecipanti; considerazioni sulla relatività del documento fotografico nella costruzione della memoria; presentazione del processo completo del libro Historia, memoria y silencios, dall’ideazione alla progettazione editoriale del libro. Pomeriggio Lettura progetti dei partecipanti; sviluppo di un piccolo homework (da concordare con i partecipanti). SECONDO GIORNO Mattino Presentazione di lavori di alcuni artisti visuali che hanno approfondito le questioni legate alla famiglia secondo la propria storia personale. Pomeriggio Lettura del piccolo homework dei partecipanti; domande e risposte dei partecipanti all’autrice e ultima fotografia del gruppo di lavoro.
V
Lorena GuillÊn Vaschetti Historia, memoria y silencios 15—16.09.2014
durata: 14 h partecipanti: 8 output: progetti personali
V
Julia Borissova A constant accumulation of images 17—18.09.2014
durata: 14 h partecipanti: 9 output: libro fotografico collettivo
Per me le foto d’archivio sono sempre una fonte di ispirazione. Quando ho in mano vecchie foto mi sembra di “sentire” il tempo, lo tengo tra le mani per trattenerlo, per non farlo scivolare via. L’immaginazione inizia a raccontarmi storie, tutto ciò che resta fuori dalla superficie del rettangolo. L’immagine mi serve come punto di partenza e da quel punto mi sembra di districare questo groviglio di storie. Durante il workshop proporrò ai partecipanti di unirsi a questo processo, utilizzando proprio materiale d’archivio o progetti personali in via di sviluppo con la finalità di creare un photobook. I partecipanti potranno portare pi tipologie di oggetti, visuali, testuali, cartoline, lettere, o un proprio lavoro di base che individualmente verrà seguito per creare una narrazione e un prodotto finito.
partecipanti: Daniele BRESCIA Angela CAPUTO LEZZI Alice CARACCIOLO Joseph LA MELA Annalisa LAZOI Francesco ROMANELLI Marco VITALE Alex WITHEY Gianni ZANNI
PRIMO GIORNO Presentazione di alcuni progetti fotografici ed editoriali di Julia Borissova. Chiacchierata con i partecipanti e scelta delle modalità di sviluppo del workshop: opzione A) lavorare con materiale personale, sulla base di un progetto già avviato, per sviluppare un proprio libro in maniera individuale; opzione B) lavorare collettivamente con materiale d’archivio (portato dai partecipanti) per sviluppare un libro per ogni gruppo di lavoro. SECONDO GIORNO Presentazione di libri di autori russi che lavorano con il tema della famiglia, della memoria, del recupero di materiale d’archivio. I partecipanti discutono i loro progetti. Lavori pratici di progettazione: stampare, tagliare, incollare, cucire prototipi di carta proporzionali al formato finale del libro.
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Julia Borissova A constant accumulation of images 17—18.09.2014
durata: 14 h partecipanti: 9 output: libro fotografico collettivo
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Zabar Mani cucite di fine estate 19.09.2014
durata: 8 h partecipanti: 8 output: libretti rilegati a mano
Manicucite di fine estate. Una giornata rilassata per imparare a rilegare a mano in tanti modi diversi e ad autoprodurre libri, quaderni, rubriche, blocchi per appunti. Vengono spiegate le quattro principali modalità di cucitura della carta (cucitura singer, giapponese, intrecciata e copta) e si sperimenta con i materiali portati da Zabar e dai partecipanti. Ognuno potrà portare a casa i propri quaderni autoprodotti e una copia del manuale «Mani Cucite».
partecipanti: Graziana CONTE Alice CARACCIOLO Paolo FERRANTE Annalisa LAZOI Angela CAPUTO Jo LA MELA Andrea CAPUANO Iole NOVELLI
V
Allegra Martin Che cosa guardiamo? 22—23.09.2014
durata: 14 h partecipanti: 10 output: progetti personali
Fotografare è un’azione ben lontana dal riprodurre la realtà. Una fotografia risulta sempre diversa da quello che si visto con gli occhi al momento dello scatto. Non sono solo i colori, la luce, la distanza, le correzioni che il nostro occhio mette in atto. C’è sempre uno scarto, qualcosa in più o in meno rispetto all’esperienza del “vedere” che è dato in parte dall’apparecchio stesso, e in parte dall’utilizzo più o meno consapevole di quest’ultimo da parte del fotografo. Una fotografia è bidimensionale: fotografare significa sempre restituire una interpretazione di ciò di cui si è fatto esperienza. E in questa “restituzione” entrano in atto vari fattori: quello autobiografico, quello geografico, quello sociale. Le immagini sono un serbatoio di possibilità, e le fotografie hanno differenti livelli di lettura e di approfondimento. Proveremo insieme a riflettere sull’atto di guardare come esperienza personale per poi guidare i nostri occhi sui vari aspetti delle cose che ci circondano.
partecipanti: Daniele BRESCIA Alice CARACCIOLO Angela CAPUTO Gloria CASTO Maria Teresa CONTALDO Domenico DORONZO Annalisa LAZOI Marco RIZZO Alessia ROLLO Marianna SPADONE
Il workshop si terrà a Lecce, e sarà innanzitutto una riflessione sull’atto di guardare e di interpretare la realtà da parte del fotografo. Ciascun partecipante sarà invitato a “fare esperienza” del paesaggio circostante, registrando tracce, segni, incontri, per poi costruire un proprio racconto (fotografico). PRIMO GIORNO Mattino Presentazione Allegra Martin; proiezione di alcuni lavori ed esperienze (tra cui “Lido”); excursus sulla fotografia italiana di paesaggio: alcune esperienze recenti. Pomeriggio Lettura portfolio dei partecipanti. SECONDO GIORNO Mattino Uscita fotografica in città. Pomeriggio Visione dei materiali, discussione. Si consiglia ai partecipanti di venire muniti di attrezzatura fotografica (analogica, digitale) e di un portfolio (stampe o file).
V
Allegra Martin Che cosa guardiamo? 22—23.09.2014
durata: 14 h partecipanti: 10 output: progetti personali
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Lorenzo Papadia La Polaroid. Storia e tecniche di manipolazione 24—25.09.2014
durata: 14 h partecipanti: 10 output: fotocomposizioni polaroid
Il workshop, attraverso lo studio della storia, degli autori, delle macchine fotografiche e pellicole legate al marchio Polaroid, intende avviare i partecipanti alla conoscenza di questo mezzo fotografico. I ragazzi verranno guidati in un percorso in cui, successivamente allo scatto, proveranno originali tecniche di manipolazione della pellicola, esaltando l’unicità delle fotografie che avranno prodotto. Questo workshop è riservato agli studenti del Corso di Fotografia dell’I.I.S.S. “Antonietta De Pace”
partecipanti: Gianmarco LEUZZI Laura DE RICCARDIS Claudio FASIELLO Mirko DELL’ANNA Giulia COSTANTINI Piriyangan THEVARAJAH Giulia SOLINAS Leliana ALTAVILLA Lidia CATANIA Jennyfer TAMBORINO
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Lorenzo Papadia La Polaroid. Storia e tecniche di manipolazione 24—25.09.2014
durata: 14 h partecipanti: 10 output: fotocomposizioni polaroid
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Comunicazione Rassegna stampa cartacea Rassegna stampa web Materiale stampato Comunicazione online App multimediale
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Rassegna stampa cartacea Nuovo quotidiano di Puglia 02.09.2014 Bitume Photofest Preview
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Rassegna stampa cartacea La Gazzetta del Mezzogiorno 12.09.2014 Bitume Photofest / inaugurazione
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Rassegna stampa cartacea La Gazzetta del Mezzogiorno 12.09.2014 Bitume Photofest / inaugurazione
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Rassegna stampa cartacea Nuovo quotidiano di Puglia 12.09.2014 Bitume Photofest / inaugurazione
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Rassegna stampa cartacea Nuovo quotidiano di Puglia 16.09.2014 Open Talk Vaschetti / Borissova
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Rassegna stampa cartacea Nuovo quotidiano di Puglia 19.09.2014 Bitume Photobook
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Rassegna stampa cartacea La Gazzetta del Mezzogiorno 19.09.2014 Bitume Photobook / Open talk editori / Workshop Zabar
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Rassegna stampa cartacea Salento in Tasca 19.09.2014 Bitume Photofest
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Rassegna stampa cartacea La Gazzetta del Mezzogiorno 20.09.2014 Live set Il Genio
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Rassegna stampa cartacea La Gazzetta del Mezzogiorno 21.09.2014 Open Talk Bandirali
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Rassegna stampa cartacea La Gazzetta del Mezzogiorno 26.09.2014 Open Talk Mufoco / Seminario Creactivitas
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Rassegna stampa cartacea La Gazzetta del Mezzogiorno 27.09.2014 Chiusura / Dance Performance
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Rassegna stampa cartacea Corriere del Mezzogiorno 27.09.2014 Chiusura / Dance Performance
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Rassegna stampa cartacea Qui Salento 09.2014 Bitume Photofest
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Rassegna stampa cartacea Qui Salento 09.2014 Bitume Photofest
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Rassegna stampa cartacea Qui Salento 09.2014 Bitume Photofest
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Rassegna stampa cartacea Qui Salento 09.2014 Bitume Photofest
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Rassegna stampa web
Giugno–Agosto 2014 ART A PART of CULTURE
http://www.artapartofculture.net/2014/09/12/bitume-photofest-lecce-12-27-settembre/
MAMMOTH REFLEX
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BLA BLA CAR
http://www.blablacar.it/blog/bitume-photofest
QUI SALENTO
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SALENTO INFO
http://www.salento.info/1596-bitume-photofest-fotografia-contemporanea-lecce/
PUGLIA EVENTS
http://www.pugliaevents.it/it/gli-eventi/bitume-photofest
DAYLIGHT BOOKS
https://daylightbooks.org/blog/2014/5/24/2006
IL POST
http://www.ilpost.it/2014/07/30/slot-machine-emile-antic/
Settembre–Ottobre 2014 IL TACCO DI BACCO
http://www.iltaccoditalia.info/nws/?p=22660 http://iltaccodibacco.it/puglia/eventi/117486.html
REPUBBLICA BARI
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BROOKLYN BREWERY
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CINEMA DEL SILENZIO
http://www.cinemadelsilenzio.it/index.php?mod=special&idspe=262
AREA NEWS
http://www.audionews.it/ViewDocument.aspx?catid=6cc301a0a57b456283715c19271eeccd&docid=a5bda24e70714a2595ea72ff8d0479cc
VI
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SALENTO BLOG
http://www.salentoblog.it/2014/09/12/bitume-photofest-lecce-12-27-september-2014.html
GIORNALE DI PUGLIA
http://www.giornaledipuglia.com/2014/09/arte-contemporanea-live-set-e-photobook.html?m=1
ABITARE
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MUST LECCE
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TISCALI
http://notizie.tiscali.it/regioni/puglia/feeds/14/09/05/t_74_20140905_1003_news_Bitume-Photofest-il-primo-Festival-Urbano-di-Fotografia-Contemporanea.html?puglia
LIBERO 24X7
http://247.libero.it/lfocus/21177113/0/lecce-bitume-photofest-12-27-settembre-2014/
CREACTIVITAS
http://www.creactivitas.org/fotografia-industria-creativa-cross-cutting-a-lecce-per-bitume-photofest/
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http://eventi.leccenews24.it/eventi/bitume_photofest_popolous_lecc.htm
SCOOP SQUARE
http://www.scoopsquare.com/post/ it/2014/09/21/01/3681142-lecce-bitume-photofest.html
EXTRA MAGAZINE
http://www.extramagazine.eu/it/blog/6-cultura/3427-bitume-photofest-creativita-in-strada.html
ZIGULINE
http://www.ziguline.com/ci-persi-bitume-photofest/
VI
Materiale stampato Totem didascalici
misure: 200x100 cm copie: 13 distribuzione: nei pressi delle esposizioni del circuito Grand Tour
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Materiale stampato Affissioni urbane 6x3
misure: 600x300 cm copie: 3 distribuzione: in tre punti a ridosso del centro cittadino
VI
Materiale stampato Affissioni urbane 70x100
misure: 70x100 cm copie: 150 distribuzione: nelle vie principali di accesso al centro
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Materiale stampato Giornale
misure: 31x43 cm copie: 2500 distribuzione: cineporto e centri informazione turistica
VI
Materiale stampato Mappa / guida alle esposizioni
misure: 15x21 cm (chiuso) 64x88 cm (aperto) copie: 10.000 distribuzione: cineporto, esercizi del circuito FAB30 e centri di informazione turistica
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Materiale stampato Catalogo delle esposizioni FAB30 e Grand Tour
misure: A3/A4 copie: 100 distribuzione: online
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Materiale stampato Inserzioni stampa
misure: vari formati distribuzione: principali testate locali (Gazzetta del Mezzogiorno, Quotidiano, Corriere del Mezzogiorno)
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