Pride - Aprile 2014

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Pride Rivista mensile – Autorizzazione del tribunale di Milano n. 351 del 7/5/1999 – Direttore responsabile: Stefano Bolognini. Distribuzione gratuita in tutti i locali (in edicola o libreria 2,5 euro). Trasporto esonerato da DDT ai sensi del DPR n. 472 del 14/8/1996

5 STELLE FUMETTI VINTAGE QUEER FLOP

175 • APRILE 2014

(2,5 € in edicola e libreria) www.prideonline.it

copia gratuita


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Nonna imprevista

Claudia Toscano

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Custodi di omofobia

Dario Accolla

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Spezza le catene

Marco Verbania

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Orgoglio stellato

Stefano Bolognini

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Mappamondo

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Fumetti vietati

Mauro Giori

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Finocchi da manuale

Giovanbattista Brambilla

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Mariti ideali

Antonio Malvezzi

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Tutti a letto

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L’altro Novecento

Vincenzo Patanè

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Amori di frontiera

Francesco Belais

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Splendido splendente

Francesco Belais

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Segnalazioni

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Omorama

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Metropoli

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Dove e cosa

PRIDE 175 APRILE 2014

Foto in copertina: Shawn Adeli DIRETTORE RESPONSABILE Stefano Bolognini E-mail: direttore@prideonline.it

Giovanni Dall’Orto

AMMINISTRATORE UNICO Frank Semenzi ART DIRECTOR Paolo Colonna SEGRETERIA DI REDAZIONE Marco Albertini E-mail: segreteria@prideonline.it Edito da: Associazione Culturale GLBT Stampato da: Starcom Events s.r.l. di Turate (CO) REDAZIONE via Antonio da Recanate 7 20124 Milano Tel. (+39) 342 0526976

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Apertura: 14:30–19:30 da lun. a ven. o su appuntamento PUBBLICITÀ PRIDE Frank Semenzi: (+39) 335 6133417 E-mail: pubblicita@prideonline.it Abbonamento annuale: 50 € Abbonamento semestrale: 30 € (assegno intestato ad “Associazione GLBT” o bonifico bancario)

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APRILE

www.prideonline.it

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La prenotazione di spazi pubblicitari deve avvenire entro il giorno 5 del mese precedente la pubblicazione (es. il 5 gennaio per il numero di febbraio). I comunicati stampa (anche per l’aggiornamento della guida ai locali gay d’Italia e per l’agenda) e i file grafici relativi alla pubblicità devono pervenire in redazione entro il giorno 10 del mese precedente la pubblicazione (es. il 10 gennaio per il numero di febbraio). Non si garantisce la pubblicazione di quanto prenotato o pervenuto oltre tali date.

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ATTUALITÀ + CULTURA

NONNA IMPREVISTA Quei due, mio figlio e il suo compagno, un bel giorno, si inventano questa storia di diventare padri. Il racconto di una testimone d’eccezione: nonna Claudia. TESTO — CLAUDIA TOSCANO · claudiatosca@alice.it  |  FOTOGRAFIA — ØYVIND HOLMSTAD

C’È CHI NASCE E MUORE una sola volta, che noia! Io ho avuto almeno tre vite. La prima nascita mi dissero che era stata normale, la seconda, 50 anni dopo, fu la più traumatica e corrispose al coming out di mio figlio. La terza, altri 13 anni dopo, ebbe un’incubazione un po’ travagliata perchè non ero convinta e coincise con la nascita delle mie nipoti gemelle, che ora hanno sei anni. Sono nata con loro come nonna, una nonna come le altre in sostanza ma non in apparenza. Quei due, mio figlio e il compagno-ora-marito, svizzerificati entrambi, non contenti delle loro invidiabili realizzazioni affettive, sociali, lavorative, un bel giorno si inventano questa storia della paternità omogenitoriale, si informano e ce ne informano: se siete d’accordo, bene, se no, la facciamo lo stesso. Il coming out al confronto fu una passeggiata. Lì si trattava di capire, accogliere, impostare nuovi rapporti, qui si trattava di mettere al mondo persone che non sapevamo come l’avrebbero presa una famiglia così, e come l’avrebbe presa il resto del mondo. I due comnque non sentirono ragioni e si buttarono nell’impresa temeraria. Alla faccia di tutti i miei dubbi. Andarono avanti e indietro negli Usa non so quante volte, una per conoscere la candidata madre e accettarsi reciprocamente (condizione necessaria posta dall’agenzia, come se fosse un matrimonio combinato temporaneo), l’altra per il concepimento. Fu loro negato il piacere di assistere alla nascita, con la tradizionale anticamera dei padri, perché il 31 dicembre 2007, nell’ Ohio coperta di neve, furono scodellati in anticipo quei due esserini piccoli piccoli. Avevano già quattro o sei ore di vita quando videro per la prima volta i loro padri, partiti di corsa alle prime avvisaglie. Cinque giorni dopo, alla vigilia della befana per combinazione, arrivarono le due nonne, io e l’altra, e cominciammo la nostra vita a sei, fatta di turni di servizio.

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Dormivamo ogni madre col proprio figlio, a metà della notte ci scambiavamo di camera e di turno di guardia accanto alle bambine. Fu un periodo faticoso ma pieno di gioia, come per tutti. Dopo un mesetto dovemmo affrontare il rientro in Italia, il lungo viaggio, il freddo, con quegli esserini ancora tanto piccoli. Proprio in pieno inverno! Non potevano aspettare qualche mese nella programmazione? E Tara, la donna che le aveva partorite? Ci veniva a trovare insieme al marito, ai suoi due figli, ai genitori. Tutti allegri e sereni, in questa strana ma disinvolta famiglia allargata che si era creata. La mattina della partenza Tara ci tenne a salutarle. Fu il momento che io temetti di più: se si fosse messa a piangere? Era pur sempre la madre, anche se surrogata, l’istinto poteva prevalere sulla ragione e i patti. Così non fu per fortuna, Tara è una donna solida, è rimasta amica, dopo tre anni ci ha fatto un maschietto. Che posso volere di più dalla vita, io madre di un unico figlio gay? E pensare che ci sono tante persone timorate di Dio che si preoccupano del destino di questi bambini come i nostri, super amati e super curati, quando ce ne sono tanti altri veramente bisognosi di affetto e di cure. Vediamo di soddisfare qualche legittima curiosità. Com’è andata, come gliela abbiamo raccontata la loro storia? C’erano una volta due uomini, i loro papà, che si volevano bene e desideravano dei figli, ma siccome non potevano farne perché erano due maschi, chiesero aiuto a una signora, di nome Tara, che si prestò a fargliene, prima loro poi il fratellino. Silenzio sull’altra donna, la donatrice di ovuli, non capirebbero. Clelia e Maddalena sanno che si può avere un papà e una mamma, due papà, due mamme o un genitore single, ma non si rendono ben conto dell’eccezione e della regola. Anzi, tendono a pensare che la regola sono loro e gli altri l’eccezione. Data l’età, non hanno le idee chiare su concepimento e nascita. Tara per loro era una donna che faceva i bambini per tutti, aveva fatto i loro papà, anche me, anche mia madre. Quando constatarono che io avevo solo loro come nipoti avendo avuto un figlio solo, Clelia sentenziò: “Potete chiedere aiuto a una signora...”. Già, peccato non averci pensato! All’asilo disegnano la loro famiglia come è e anche i compagni disegnano loro 5 in scaletta, i due papà e i tre bambini. Tutto normale, insomma, l’omologazione negli usi e costumi è totale, smanie per la villeggiatura e per il pranzo di Natale incluse. In casa c’è grande armonia, in America psicologi e sociologi cominciano a scoprire che nelle famiglie omogenitoriali c’è più equilibrio di rapporti, i conflitti di ruolo si vivono in altro modo e la parità fra i sessi è scontata. Sarà per questo che le anime belle che si preoccupano in realtà rosicano? E poi, c’è poco da fare, sono in prima linea e tutti li guardano, questo un po’ conta. Purtroppo all’estero ci sono già le separazioni e relativi contrasti, non so se ce ne sono già pure in Italia. Di una cosa sono certa e loro pure: dovessi sentire discorsi di separazione, prendo un randello e senza sentire ragioni glielo rompo sulla schiena a tutti e due!

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LA NUIT ROYALE

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PRIDE · aprile 2014

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ATTUALITÀ + CULTURA

CUSTODI DI OMOFOBIA Il fronte omofobo nostrano ha preso coraggio e con “Le sentinelle in piedi” si oppone all’uguaglianza di omosessuali, lesbiche e trans. Il fenomeno non può essere preso alla leggera. TESTO — DARIO ACCOLLA · dario.accolla@libero.it

ASSISTIAMO A UN preoccupante regresso nel campo dei diritti civili. La società italiana vive una doppia frattura: certe prerogative sono state sì acquisite (come il divorzio e l’interruzione di gravidanza) ma non c’è la possibilità effettiva di ricorrere a essi (si pensi al caso dell’obiezione di coscienza nei pubblici ospedali, che rende impossibile l’applicazione della legge 194). D’altra parte sembra che, per le richieste che riguardano il matrimonio gay, la fecondazione assistita e il trattamento di fine vita non ci sia una possibilità effettiva di successo politico. Sul fronte opposto, si registra la nascita di agguerritissime organizzazioni con un fine apparentemente nobile: difendere la libertà di espressione dei cittadini. Eppure, lo scopo reale sembra essere un altro: impedire ogni forma di miglioramento per le condizioni di vita di gay, lesbiche e persone trans. Il movimento delle Sentinelle in piedi, ad esempio, come si legge sul loro sito, “è una resistenza di cittadini che vigila su quanto accade nella società e sulle azioni di chi legifera denunciando ogni occasione in cui si cerca di distruggere l’uomo e la civiltà”. La strategia comunicativa scelta da questa realtà è molto semplice e di immediato impatto. Si sceglie una piazza, si sta in piedi a leggere un libro, in silenzio. Apparentemente non violenti, per il bene collettivo. Nella stessa area si colloca il Manif pour tous Italia, clonato dall’omonima organizzazione francese che si è espressa con una certa veemenza contro la legge sul matrimonio per gli omosessuali del governo socialista del presidente François Hollande. Anche in questo caso, la comunicazione è basata su atti diretti e rassicuranti: manifestazioni di piazza, palloncini colorati e bambini accompagnati da entrambi i genitori. Tutti uniti contro il pericolo sempre più minaccioso che nel nostro paese si approvino leggi che distruggano la famiglia, o meglio, l’unica che riescono a concepire, e soprattutto la libertà individuale.

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Ma da chi o da cosa? Nello specifico, la legge sull’omofobia, un provvedimento che così com’è legittimerebbe affermazioni e comportamenti omofobi dentro chiese, scuole, partiti e associazioni. Ci si potrebbe chiedere quale siano, allora, le ragioni di queste proteste ed è ipotizzabile pensare che la causa di queste reazioni non stia nella difesa delle libertà, quanto nell’impossibilità di accettare alcune diversità. Non è un caso, infatti, che veglie silenziose e avvenimenti similari accompagnino o facciano da sfondo a convegni pubblici, organizzati dentro le istituzioni cittadine (come è successo a Roma e a Firenze nei mesi scorsi) che mirano a dimostrare la pericolosità di qualsivoglia legge “pro-gay”. Sotto accusa c’è anche la cosiddetta filosofia del gender funzionale, per i detrattori, a sottrarre i bambini all’educazione dei genitori, sminuendo il loro ruolo dentro la società stessa, per iniziarli a una sorta di “omosessualismo” imposto. Il legame tra piazza e palazzo è ancora testimoniato dalle critiche, a volte verbalmente violente, verso provvedimenti come quello della consigliera Camilla Seibezzi che a Venezia ha promosso un’ordinanza per sostituire con il termine “genitore” quello di “madre” e “padre” nella modulistica per l’accesso agli asili nido. Lo scopo di questa iniziativa è quello di non discriminare a livello linguistico anche le realtà omogenitoriali. Per gli apocalittici della famiglia (bianca, cattolica ed eterosessuale), invece, è solo una delle tante prove di una nuova dittatura relativista che vuole cancellare il ruolo della diversità di genere dalla società italiana. A Trento, invece, le cronache registrano segnali opposti e preoccupanti: il consigliere Claudio Cia ha infatti presentato un ordine del giorno per rintracciare e denunciare alle autorità competenti “casi di omogenitorialità singola o multipla” che “verifichino l’ambiente di crescita del bambino, in considerazione dell’assenza di una figura materna o paterna, per deliberata scelta che sottende motivi di illegalità”. Una proposta che ricorda il caso Mortara: figlio di ebrei benestanti, battezzato in segreto dalla governante e che fu tolto alla famiglia nel 1858 poiché ormai cattolico non poteva più vivere in un contesto contrario alla sua fede. Si ha l’impressione, in altre parole, che con i figli di gay e lesbiche si stia procedendo in questa direzione: come se l’essere genitori fosse solo una questione legata a una determinata visione della vita. E pare che sia per questo che si vada a leggere libri in silenzio, in mezzo alle piazze. Non per difendere la famiglia, ma per imporne un modello soltanto. Nel nome di una libertà, se di questo si tratta, che ci ricorda quanto possa essere pericoloso non poter più gridare a qualcuno che è “frocio”. Evidentemente non solo a scuola, in chiesa e dentro un partito.

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ATTUALITÀ + CULTURA

SPEZZA LE CATENE Dopo anni di assoluto silenzio sulla prevenzione dell’Hiv sbarca a Milano una innovativa campagna svizzera: Break The Chains. L’obiettivo? Fermare la diffusione del virus. TESTO — MARCO VERBANIA · marco.verbania@gmail.com

GLI MSM, OVVERO i maschi che hanno rapporti sessuali con altri maschi, sono tra le persone maggiormente a rischio di contrarre l’Hiv, aumentano infatti le nuove infezioni e le istituzioni si stanno occupando ancora troppo poco della prevenzione. A rendere i rapporti sessuali tra maschi più a rischio non è solo la maggior pericolosità dei rapporti anali o l’alto numero di partner sessuali ma anche la carica virale della comunità. Se un maschio omosessuale su 7 circa è sieropositivo, è evidente quanto più semplice sia trasmettere il virus piuttosto che tra eterosessuali dove l’incidenza è di uno su 400. Dei 3853 nuovi casi di Hiv rilevati in Italia nel 2013 dall’Istituto Superiore di Sanità, 1030 provengono dalla Regione Lombardia e 1457 sono MSM. I casi di nuove infezioni tra maschi omosessuali sono gli unici a crescere, dal 2012 al 2013 del 18,7%. Di fronte a questi dati allarmanti, la Regione Lombardia non ha brillato in questi anni per le politiche di prevenzione all’Hiv rivolte alla popolazione generale, e ancora meno per quelle rivolte agli MSM. A titolo d’esempio non ci sono ancora tempi certi sulla ricostituzione della Commissione regionale per la prevenzione e il controllo dell’Hiv (deputata alla programmazione dei progetti di prevenzione), nonostante la richiesta di diverse associazioni e l’interrogazione del Movimento 5 Stelle all’assessore regionale alla sanità Mario Mantovani. Si inizia comunque a vedere per esempio qualche passo positivo attraverso gli stanziamenti dell’Asl di Milano rivolti alla prevenzione MSM e alla collaborazione tra l’Azienda sanitaria e la Lila di Milano (Lega Italiana Lotta all’Aids). Proprio il mondo delle associazioni e in particolare Lila, Asa Milano (Associazione Solidarietà Aids) e CIG Arcigay Milano hanno

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deciso di attivarsi per partecipare a una campagna svizzera rivolta agli MSM, Break The Chains, adattandola al territorio milanese. Abbiamo chiesto come sia nata questa idea a Lella Cosmaro di Lila che ci ha risposto: “La nostra associazione partecipa a diversi network internazionali e proprio così abbiamo conosciuto la campagna Break The Chains realizzata dall’Aiuto Aids Svizzero, ci è piaciuta e ci siamo mossi per portarla a Milano”. Abbiamo così chiesto informazioni sulla camM. Angarini e D. Guarini, volontari Lila

pagna a Vittorio Degli Antoni, coordinatore di Zonaprotetta, l’antenna ticinese dell’Aiuto Aids Svizzero, che ci ha risposto “Break The Chains è la campagna annuale che mira a spezzare le catene delle infezioni tra gli MSM. Il concetto è che bisogna fermare la trasmissione del virus laddove è più forte, cioè tra quei maschi che non sanno di essersi appena infettati. Per questo chiediamo di adottare comportamenti protetti con tutti i partner sessuali nel mese di aprile, e di fare il test hiv a Maggio

per conoscere la propria situazione”. I volontari di Asa , della Lila e dell’appena ricostituito Gruppo Salute del CIG Arcigay Milano si sono subito attivati e faranno conoscere la campagna nelle prossime settimane in diversi locali gay di Milano come anche all’interno dei momenti aggregativi delle rispettive associazioni. La ricostituzione, dopo molti anni di assenza, del Gruppo Salute di Arcigay Milano non passa inosservata e così incuriositi abbiamo chiesto lumi a uno dei responsabili, Diego Deserti, che ci ha risposto: “Davanti all’emergenza nuove infezioni tra gli MSM e alla disinformazione dilagante, abbiamo creduto fondamentale riattivare un gruppo di volontari Arcigay. Le associazioni lgbt hanno infatti il compito di promuovere azioni di prevenzione rivolte agli MSM, non sempre sono riuscite a farlo e noi siamo qui a dimostrazione che possono e devono occuparsene”. Bisogna ripartire da noi e mantenere alta l’attenzione insomma, e questo sembra il concetto più forte anche della campagna. Per essere costantemente aggiornati, la campagna prevede un’applicazione gratuita per smartphone nella quale è presente l’elenco dei luoghi dove potersi sottoporre al test Hiv in modo gratuito e anonimo, dove ricevere consulenza sulla salute sessuale, e che prevede anche una lista di buoni sconto che i locali aderenti a Break The Chains mettono a disposizione degli utenti. La campagna in Svizzera è stata un successo e l’entusiasmo dei promotori fa ben sperare in un buon risultato anche a Milano. Nel frattempo possiamo fare la nostra parte ricordando le regole del sesso sicuro ovvero penetrazione sempre con il preservativo e niente sperma in bocca. L’app di Break The Chains è disponibile al sito www. breakthechains.it.

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ATTUALITÀ + CULTURA

ORGOGLIO STELLATO A sorpresa il Movimento 5 Stelle candida a sindaco di Pavia per le amministrative di maggio un omosessuale visibile. Ecco il suo punto di vista sulle stelle arcobaleno. TESTO — STEFANO BOLOGNINI · direttore@prideonline.it

PAVIA GUIDATA DA UN sindaco gay come Parigi e Berlino? Il Movimento 5 Stelle ci crede e candida a primo cittadino, per le amministrative del maggio prossimo, un omosessuale visibile con una lunga esperienza in Arcigay: Giuseppe Polizzi. Polizzi, in M5S, è probabilmente il primo e solo (tra eletti e aspiranti rappresentanti istituzionali) a vantare una storia di visibilità pubblica e militanza. E, mentre il quadro dei candidati alle elezioni amministrative arcobaleno è in via di definizione, abbiamo deciso di incontrarlo. M5S candida a sindaco di Pavia un omosessuale visibile, il primo per il movimento. È una notizia. I candidati del M5S provengono dalla società civile: il mio profilo quindi è perfettamente in linea con gli ideali del Movimento. Non sono stato scelto come candidato gay, ma come il candidato giusto. È chiaro che i militanti e i cittadini pavesi mi conoscono anche per il lavoro che ho svolto nella (e per la) comunità gay e per il mio impegno come avvocato sociale al fianco dei disabili e dei migranti. La mia azione di governo non potrà prescindere dalla promozione dei diritti civili e della cultura dell’eguaglianza. Questo è vissuto come un valore aggiunto. Ovviamente sono consapevole che un candidato sindaco dichiaratamente gay sia una novità importante, dentro e fuori il Movimento, non mi pare esistano altri casi nel nord Italia e mi auguro che possa rappresentare una svolta simbolica importante. A quanto mi risulta la rappresentanza arcobaleno di M5S è pari a zero: non ti senti un po’ solo? Al contrario: nel Movimento esiste da tempo una rete di attivisti specializzati sui diritti gay. Ci confrontiamo, ragioniamo con i nostri rappresentanti in parlamento e cerchiamo di mantenere alta l’attenzione su questi temi.

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Non è certo un caso che i soli a battersi contro l’odiosa presa in giro della legge del piddino Scalfarotto contro l’omofobia siano stati i deputati 5 stelle. Fino all’altro ieri fare militanza politica da omosessuali significava essere di centrosinistra. Cosa è cambiato? Il punto, paradossalmente, è che non è cambiato niente: dopo anni di promesse l’Italia sconta, sempre più sola in Europa, l’assoluta assenza di leggi che promuovano l’eguaglianza, che puniscano l’odio omofo-

bico e che favoriscano la pari dignità sociale. Il centro-sinistra, fondendosi in un partito senza identità quale il PD, non ha maturato neppure la più miserevole coscienza politica sul tema dei diritti civili. Francamente non è più credibile. E del resto tutti si sono accorti che il M5S ha scavalcato la sinistra su tantissimi temi, dall’ambiente alla giustizia sociale. Quale sarà, da sindaco, il tuo impegno sui diritti civili? I registri comunali delle unioni civili, piuttosto che l’adesione a reti di istituzioni anti-omofobia sembrano ormai

armi spuntate. I provvedimenti che chiami armi spuntate, in assenza di un impianto legislativo nazionale, sono effettivamente strumenti insufficienti. Tuttavia, dato che il Comune di Pavia non è dotato di un registro anagrafico per le coppie di fatto, è un mio preciso impegno realizzarlo. Poi, come tutti sanno, il Movimento promuove una democrazia partecipata e infatti abbiamo fatto nostre le sollecitazioni che arrivano dal movimento gay pavese: dalle modifiche nelle intestazioni dei documenti d’identità per le persone transessuali alla convenzione per il turismo inclusivo. A livello comunale poi si può agire efficacemente nella lotta all’omofobia, promuovendo la cultura dell’eguaglianza e del rispetto, partendo dalla scuola primaria. Sono tutte questioni che conosco e che mi stanno a cuore. La mia personale storia di attivista gay è la garanzia che questi provvedimenti, quando saremo al governo, verranno realizzati. Sei rappresentante in un movimento difficile da afferrare… Fuori dalla retorica elettorale e da militante gay, i 5 stelle sono arcobaleno o no? Eccome! Guardiamo ai fatti: chi ha presentato in parlamento un disegno di legge sul matrimonio egualitario? Il movimento. Chi era pronto a votare una legge decente contro l’omofobia, estendendo la legge Mancino ai reati di odio omofobico? Il movimento. Chi ha portato nel Consiglio regionale lombardo, dopo decenni di impero ciellino, i temi dell’omogenitorialità, delle tutele per le persone transessuali, dell’omobullismo? Ancora il movimento 5 Stelle. L’elenco potrebbe continuare a lungo, e dimostra che quanto più si è sganciati, e noi lo siamo, da lobby, rendite di posizione, ricatti clientelari, tanto più si è forti e capaci di agire con coraggio per un cambiamento vero.

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MAPPAMONDO

TIBET

In una intervista il Dalai Lama ha affermato di non avere obiezioni nei confronti delle coppie omosessuali e ha condannato l’omofobia. Il leader spirituale tibetano ha dichiarato: “Credo che sia ok, credo che si tratti di una faccenda individuale. Se due persone, una coppia, davvero ritengono di stare meglio così ed entrambi sono d’accordo, allora perché no?” E ha aggiunto: “La persecuzione e la violenza, questo non va bene. È una violazione dei diritti dell’uomo”. In nessun paese a maggioranza buddista il matrimonio omosessuale è consentito anche se un timido dibattito sul tema si è avviato negli ultimi mesi in Nepal, Taiwan e Vietnam (foto Niccolò Caranti-Wikicommons).

GERMANIA Il governo tedesco ha approvato una misura per il rafforzamento dei diritti d’adozione per le coppie omosessuali unite civilmente. Il provvedimento permette al coniuge di una coppia gay di adottare i figli precedentemente adottati dal partner, dando la possibilità ai minori di avere, sostanzialmente, due genitori legali. Il disegno di legge recepisce una sentenza della corte costituzionale federale, che aveva riconosciuto il diritto all’adozione successiva di una coppia omosessuale, e aveva invitato il legislatore a un adeguamento del codice.

BIRMANIA Una coppia gay birmana è diventata ieri la prima a sposarsi con una cerimonia pubblica nel paese, l’ennesimo simbolo di apertura di una Birmania che sta progressivamente uscendo da mezzo secolo di isolamento internazionale sotto una dittatura militare. Il matrimonio di Tin Ko Ko (38 anni) e Myo Min Htet (28) celebrato con una festa tradizionale e un banchetto a cui hanno preso parte circa 200 invitati non ha però valore legale: non è riconosciuto dalle autorità in base a una legge coloniale britannica che vieta le relazioni omosessuali, ma che non viene applicata alla lettera.

EUROPA Il Parlamento europeo ha chiesto ai paesi membri, con una risoluzione non vincolante adottata a larga maggioranza, di sanzionare Uganda e Nigeria per aver adottato leggi anti-gay. Per gli eurodeputati le leggi adottate nel dicembre 2013 in Uganda e Nigeria che prevedono pene detentive contro gli omosessuali costituiscono una minaccia per i diritti umani. In quasi tre quarti dei paesi africani sono in vigore leggi che proibiscono o penalizzano l’omosessualità. Il Sudafrica è l’unico paese africano a riconoscere il matrimonio tra persone dello stesso sesso.

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ATTUALITÀ + CULTURA

FUMETTI VIETATI Letture “a una mano sola”, tra rivoluzione sessuale e alfabeto dei piaceri “proibiti” degli italiani: ricostruiamo la storia mai raccontata dei fumetti “sporcaccioni” degli anni ’70. TESTO — MAURO GIORI · mauro.giori@gmail.com

CHIUNQUE ABBIA FATTO il servizio di leva (o le scuole medie) negli anni ’70 o ’80 se li ricorda: erano centinaia, stampati su carta straccia, scritti male, disegnati in fretta, scurrili e violenti all’inverosimile. Pochi ne andranno fieri, ma i fumetti erotici che hanno inondato il mercato per almeno trent’anni sono un fenomeno tutto nostrano, esportato in mezza Europa e anche oltreoceano. E tra i perplessi è facile immaginare le sorelle Giussani, le celebri fumettiste che hanno dato i natali a Diabolik. Il ladro mascherato ha involontariamente fornito l’ispirazione ai fumetti a luci rosse, tanto che i primi esemplari ne replicano il modello aggiungendovi dosi crescenti

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di sesso, che un po’ alla volta si mangia tutto il resto. Figli per il resto un po’ del cinema (che sfruttavano con sprezzo del diritto d’autore) e un po’ della rivoluzione sessuale, centinaia di titoli hanno accompagnato trent’anni di evoluzione dei costumi, facendo quello che si conviene a ogni forma di pornografia: stimolare fantasie, allentare tabù, (dis)informare sul sesso (vista l’ignoranza abissale in cui i giovani erano lasciati) e proporre vicende perlopiù indifendibili se viste nella prospettiva del politicamente corretto. Ho sempre pensato che non abbia senso condannare la pornografia né da un punto di vista morale, come fanno i benpensanti, né da un punto di vista estetico, come fanno gli intellettuali di buon gusto spaccando il capello in quattro per dimostrare che l’erotismo è ciò che piace a loro, la pornografia ciò che piace agli altri. Mi sembra più produttivo analizzarla, comprenderla e smitizzarla per lasciarla dov’è, se proprio annoia così tanto, o per fruirne senza farsene troppo condizionare. Mi sorprende dunque il disprezzo generale con cui sono ancora additati questi fumettini che, piaccia o meno, sono un pezzo della nostra cultura popolare, reperti di un’Italia che certo tutti avremmo voluto diversa e più matura. Anche tra chi si occupa di fumetti gay mi sembra prevalere ancora la convinzione che rappresentino nell’insieme un indistinto agglomerato di omofobia indegno di seria considerazione. In realtà, se si va a scavare con un po’ di pazienza (spendendo pochi soldi nei mercatini rionali o sul sito d’aste Ebay), le sorprese non mancano, sicché alla fine il quadro si dimostra complesso e a suo modo sensibile ai cambiamenti sociali. Il fatto è che, non conoscendo un’effettiva segmentazione del mercato, questi fumetti hanno sempre flirtato con ogni pratica sessuale. Nella stessa storiella si può trovare di tutto: dalla quieta sessualità nuziale al sadomasochismo più efferato, passando per unioni tra umani e animali, mostri e alieni. E si trovano anche rappresentanti di ogni orientamento possibile, essendo gli autori ben consapevoli che i loro potenziali lettori erano i più diversi. Se ne ricavano così cataloghi più esaustivi di Krafft-Ebing, psichiatra e autore nel 1886 di Psychopathia Sexualis il primo tentativo di fotografare la sessualità umana in tutte le sue espressioni, e Freud messi insieme: il disegno non pone vincoli alla fantasia. L’inizio non è in verità promettente. Nella serie che ha dato i natali al genere, Goldrake (1966), gli omosessuali sono sempre gli avversari del bell’eroe col volto di Jean Paul Belmondo, e cioè comunisti cinesi oppure dementi che farneticano di far diventare gay tutti gli uomini del pianeta con l’ausilio di improbabili macchinari. La paranoia del complotto ritorna in varie serie dell’epoca, come nell’affine Playcolt (1972) e nella rinascimentaleggiante Isabella (1966). Diabolici e dissoluti, i gay si riconoscono subito per la svenevolezza degli atteggiamenti e per la erre moscia con cui sbavano sui “bei vagazzi”. Accanto a loro non

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CULTURA + ATTUALITÀ

si contano le lesbiche algide e poppute, mai sazie di sesso e violenze. Ma mentre costoro cambiano poco negli anni, perché è rigida la loro posizione nell’immaginario porno eterosessuale, i maschi sono sottoposti a un’evoluzione più complessa, tanto che già nel 1972 appare Rolando del Fico. Diverso dai propagatori del “terzo sesso” e dalle marchette che erano state l’unica alternativa sino ad allora ammessa, il precoce protagonista gay di questo fumetto è un attore che interpreta ruoli romantici per spettatrici ingenue. Fuori dal set è però effeminatissimo, veste biancheria femminile, è perennemente arrapato e trascorre le giornate tra nobili nullafacenti, artisti sopravvalutati e onorevoli dalle inclinazioni inconfessabili, dove tutti si parlano al femminile ma perdono la testa per uomini virilissimi che si concedono solo per soldi o interesse. Renzo Barbieri (il principale ispiratore di questa industria) orecchia evidentemente il potenziale insito nell’organizzarsi della comunità gay italiana, che va rendendo visibile un’appetibile fetta di mercato. Il tentativo tuttavia è maldestro e incerto: difficilmente un personaggio come Rolando può conciliarsi con le esigenze dell’emergente movimento gay, mentre la penuria di donne tra queste pagine è tale che il poter ridere del protagonista (e dei suoi amici) rappresenta una compensazione insufficiente per il lettore eterosessuale, che rimane il principale destinatario. Di conseguenza Rolando resiste poco, ma Barbieri non si dà per vinto e i suoi fumetti iniziano a fare spazio a rappresentazioni di varia ambivalenza, con protagonisti bisessuali come De Sade (1971), Karzan (1975) o Belzeba (1977): il celebre libertino, un disinibito fanciullo allevato dalle scimmie come Tarzan e un versatile diavolo ermafrodito nato da una vacca. E questi sono solo pretesti per inseguire quell’unicorno cui i fumetti erotici italiani hanno dato la caccia per tutta la loro esistenza e cioè una sorta di racconto pansessuale che potesse accontentare tutti infrangendo ogni possibile tabù. Negli anni ’70 l’omosessualità maschile è abbastanza esotica da interessare gli autori, sufficientemente conosciuta da poter

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incuriosire qualche lettore, piccante per le lettrici, indubbiamente auspicata da una nicchia di gay in cerca di rispecchiamenti. Resta ancora potenzialmente disturbante per la maggioranza dei lettori, etero orgogliosi della loro virilità, non necessariamente curiosi e magari un po’ ansiosi nei confronti di qualsiasi dubbio che possa offuscarla. A seconda delle convenienze si può dunque essere più o meno friendly, tanto poi l’eterosessualità in un modo o nell’altro prevale e se necessario si può rinnegare tutto (come accade negli ultimi episodi di Karzan). Giocando tra liberazione e moralismo, disinvoltura (di pratiche e orientamenti) e irreggimentazione falloide, questi fumetti cercano di accontentare tutti, tentando di mettersi al contempo al riparo dalle critiche più ovvie. Certo tutt’intorno gli esemplari derisori quando non apertamente omofobi non si contano, ma così facendo si spiana pur sempre la via per Sukia (1978), variazione del fumetto sexy horror sul tipo di Lucifera (1971, dove c’è tutto un sottointreccio sul diavolo gay Belfigor) e Cimiteria (1977, dove un extraterrestre, di una razza in cui solo i maschi si accoppiano fra di loro, ingravida nientemeno che Quasimodo). Ad aiutare Sukia vi è un gay

dichiarato, Gary, felice della propria omosessualità e persino militante, tanto che in un episodio viene eletto vicesegretario del Dentro (omaggio, più che parodia, al gruppo di militanti gay Fuori), ovvero Diritti Elementari Non Trascurabili Riferiti Omosessuali. La sua prima missione è attraversare nudo la Piazza Rossa di Mosca con scritto sul petto: “Giustizia per i gay russi”. E l’entusiasta Gary, qui come altrove, viene promosso dall’eroina: “Si sente un eroe… e forse ha ragione: la causa dei gay è simile a quella di altre minoranze perseguitate in Urss come in Usa e altrove!”. E molto ci sarebbe da dire sul fatto che un fumetto simile si dimostri ancora tristemente attuale. Intanto il genere svolta: intorno al 1980 si passa dal soft all’hard e l’immaginario si fa più crudo. Le sorti però non sono progressive nemmeno in questi fumetti: Batty & Gay (1981), con il suo maggiordomo effeminato e lezioso, fa un passo indietro verso Rolando, ma a compensare arriva Macho (1984), con il suo scaricatore di porto leather orgogliosamente gay che si elegge a (cruento) protettore di tutti gli omosessuali d’Olanda e all’occorrenza plagia nientemeno che Tom of Finland. Parallelamente proliferano le serie che, fingendo di ispirarsi a fatti di cronaca, a partire almeno da Attualità nera (1978) perpetuano luoghi comuni infami su omosessuali che sfruttano le donne, massacrano famiglie per futili motivi o sono costretti a prostituirsi. Al massimo si concede un po’ di compassione. Altri esemplari si ispirano invece a gossip (come Scandali, aperta nel 1987 da un outing di Sylvester Stallone) o a una comicità pecoreccia da barzellette oscene, oscillando tra l’omofobia di Lando (1973) o Pierino (1982) e l’umorismo condiscendente di Fumetti folk (1981), per cui “gay è bello”. Gli esempi sarebbero in verità legione, ma credo che questa selezione possa bastare per giungere al punto, e cioè che uno storico non ha più ragioni di ignorare questi fumetti di quante ne abbia un militante di sentirsi in imbarazzo nel divertirsi a leggerli. Quanto agli esteti, per una volta nella vita possono anche chiudere un occhio e ammettere di essere pure loro umani troppo umani.

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ATTUALITÀ + CULTURA

FINOCCHI DA MANUALE Tra i “fumettacci” degli anni Settanta il Manuale del finocchio raccoglie il meglio e il peggio dell’omosessualità del tempo, tra omofobia e favolosità. TESTO — GIOVANBATTISTA BRAMBILLA · gbbita@tin.it

NEL 1972 LA CASA editrice milanese Segi, specializzata in fumettacci sgangheratamente sexy e volgari, per la delizia dei suoi lettori inaugurò la collana dei Klic-Klac, alludendo al celebre giochetto allora in voga con due palline appese a fili che dovevano essere sbattute per fare rumore, divertissement che spesso faceva finire anche i più ganzi al pronto soccorso col polso fratturato. Libercoli sotto mentite spoglie di “manualetti” dagli alettanti titoli di Oroscopo demoniaco, Agenda erotica 1972, Manuale della strega e Manuale dei sogni. Dulcis in fundo, non si sa per quali esigenze editoriali, pubblicò pure un succulento Manuale del finocchio. Così, giusto per lo sfizio etero di sghignazzare sulle “disgrazie altrui”. Eppure anche in questo territorio stupidotto “da caserma”, al di là d’ogni decenza e legge divina, allegramente si sgranavano perle d’un certo rispetto per la categoria degli “invertiti”, abbinate a delle illustrazioni esplicative, decisamente più caricaturali e omofobe del testo, per mano di un non ben specificato fumettista. Secondo gli studiosi del “genere” trattasi dell’illustratore Giuseppe Montanari. A riprova del fatto in fondo al libretto è allegato un episodio a fumetti di Rolando del Fico (alias “La Rolanda”, divo cinematografico). Personaggio sfacciatamente frocissimo inventato nel 1966 proprio da Montanari e che a poco a poco, da comparsa di contorno, conquistò una collana d’albi a suo nome (sopravvissuta fino al 1973 ma ristampati fino al 1981). Giusto per chiarire i titoli delle avventure di Rolando: La bella Checca, Vacanze nel Tu-Cul, Culatello nostrano... Cose all’epoca gradite anche agli omosessuali in transito, sicuramente molto più autoironici di oggi, pur di sopravvivere in una simile giungla quotidiana.

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Praticamente questo manuale era un’edizione per gay, mascherata da eterosessualità omofoba, pur di non scontentare nessuno. In assenza di rivistine dichiaratamente gay nelle edicole, causa censura democristiana, era meglio La Rolanda che il nulla. Come diceva Claude Lévi-Strauss, ogni

minoranza discriminata cerca i minimi indizi della propria esistenza anche nella “cultura” di massa imperante pur di sopravvivere. Il finocchio (sempre questo epiteto vi si trova, mai il più volgare “frocio” o “invertito”, neppure la parola “gay” allora sconosciuta in

Italia) vi è descritto in questo modo: “Il finocchio non ha età. Si può essere tale a 15 come a 90 anni. Si può nascere o diventare. È lo spirito che conta. Il sentirsi diverso, sicuro di sé, amante della vita e del successo. Qual è l’aspetto del finocchio? Quali sono le sue preferenze? Come veste, quali luoghi frequenta, come vive, corteggia, ama...? Queste e molte altre cose sono qui spiegate con ricchezza di particolari. Con lo studio diligente di questa guida al pensiero, alla conversazione e al comportamento di un vero finocchio, tutti possono dunque aspirarne al titolo”. Il libro è diviso in allegri paragrafi, come un trattatello: L’aspetto, Il sonno e la dieta del finocchio, La giornata del finocchio bene, Il finocchio seduttore, I finocchi U.S.A. (inaspettato riassuntino sulla Gay Liberation nata da Stonewall, addirittura vi si parla di matrimoni tra uomini), Confidenze (una posta del cuore con finte lettere di lettori in patemi d’amore), Pagine Gialle (con lista di celebri trans, rubata da un numero del 1965 della rivista Il Delatore di Bernardino Zapponi, tra cui figurano anche la futura Amanda Lear e Coccinelle), Il Foro Romano (con riassuntone storico delle vicende gaye di Giulio Cesare, Tiberio&co), Vizietto greco (le gioie del Ginnasio, Socrate, eccetera). Sul frontespizio vi figura, lapidario, questo mottetto: “Noi siamo i figli degli antichi Sodomiti. Poiché ci vedono belli, lasciamoci amare; la nostra sorte è la più desiderabile: piacere, siamo adorati dalle donne e dagli uomini”. Non credo che questa sia esattamente una parafrasi di Gide ma la “categoria” si salvava il cosiddetto con orgogliosa dichiarazione di “favolosità”, unica ed esclusiva. Ma certo che se mi metto a contare quante volte ho scritto in questo articolo la parola “finocchio” come minimo mi cala un malore.

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ATTUALITÀ + CULTURA

MARITI IDEALI Ecco i migliori gay single dell’universo secondo la classifica del mensile americano Out: dai cantanti top Adam Lambert e Ricky Martin al bellissimo politico americano Brian Sims. TESTO — ANTONIO MALVEZZI  |  FOTOGRAFIE — MANFRED WERNER

Darryl Stephens Gustoso cioccolatino ripieno californiano, attore televisivo e cinematografico (Noah’s Arc, Circuit, Another Gay Movie), è piuttosto timido e riservato. Gran twittatore - 14.000 cinguettii esatti mentre scriviamo - dice che gli unici consigli per fidanzarsi sono fare il test dell’Aids insieme o usare il preservativo. Ed essere sé stessi. È il Fante di Cuori. Eliad Cohen Siderale modello, attore, imprenditore, ex soldato e chi più ne ha più ne metta, è un cover boy della guida Spartacus e uno dei cofondatori di Gay-Ville, una sorta di villaggio vacanze lgbt di Tel Aviv. È la bellezza mediterranea fatta carne e sangue. È il Re di Cuori.

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ADAM LAMBERT Cantante tecnopop coccolatissimo, lanciato da American Idol - arrivò secondo, primo come visibilità nei media mondiali - è un guerriero di platino mascherato da tenero castorino dagli occhi bistrati e look glam (nella foto). Per sedurlo, bisogna conoscere a memoria il testo di Marry The Night e niente lampade abbronzanti: ama i biondi palliducci come il suo ex finlandese Sauli Koskinen. Adorato dai produttori discografici, oggetto di culto per giovani fan idolatranti pronti a tutto, si dice che sia un Cinque di Picche (ossia avrebbe un patrimonio di cinque milioni di dollari). Ma per noi è l’Asso Pigliatutto.

Brian Sims Titano della politica americana, deputato democratico, avvocato civilista sostenitore dei matrimoni gay, è la chiave di volta nei rapporti tra associazioni queer e la Casa Bianca. Non è facile parlare con lui ma si direbbe affabile. Il suo sorriso uccide. È l’Asso di Picche. Chris Colfer Potente e celeberrimo attore di Glee per cui ha vinto un Golden Globe, è l’ex nerd diventato bravo ragazzo giudizioso e modaiolo al punto giusto. Da piccolo è stato vittima di atti di bullismo. Ideale per un daddy protettivo che cerca un pulcino d’oro pigolante tutto il giorno. È la Regina di Picche.

Chris Salvatore Apollo apollineo con cintura d’Apollo totale perché accennata al punto giusto, originario della Pennsylvania, è un Dio d’Ordine Superiore dalla bellezza accecante e ammutolente. Eclettico modello, cantante, attore, attivista gay, ha uno sguardo ineffabile che trapana e perfora i muri. Per avvicinarsi a lui bisogna giocare la carta del cinemaniaco (indipendente). Sconsigliata la carta dello svenimento. È la Regina di Cuori.

Christopher Rice È uno dei più influenti scrittori gay americani, figlio della regina del genere gothic Anne Rice, autrice di Intervista col vampiro. Non si può sperare di dirgli una sola parola senza aver letto almeno uno dei sue cinque best seller. Se lo sposate, dovete invitare al matrimonio Leavitt e Cummingham e avere come testimoni Cameron e Hollinghurst. Potentissimo. È l’Asso di Fiori.

Wentworth Miller Probabilmente il più bell’attore gay vivente. Deve la sua celebrità a blockbuster quali Prison Break, Underworld e Resident Evil: Afterlife nonché ai televisivi Buffy l’ammazzavampiri e E.R.. Tra i più pagati al mondo, tentò il suicidio all’età di 15 anni per paura di non essere accettato come gay. È l’Asso di Quadri. Andrej Pejic Modello transgender bosniaco naturalizzato australiano, spesso felicemente scambiato per una splendida ragazza, ha sfilato sia come modello che come modella per Jean-Paul Gaultier e come uomo per Marc Jacobs. Chi ama il genere androgino se ne innamorerà istantaneamente. Ha impersonato nientemeno che David Bowie da giovane nel magnifico video di quest’ultimo The Stars (Are Out Tonight). Glam al calor bianco. È la Regina di Fiori. Ricky Martin Fino a qualche mese fa la sua sembrava la famiglia gay più felice del mondo. Poi, l’Apocalisse: dopo quattro anni, la magica unione con Carlos Gonzalez si spezza. Ora è sulla piazza. O meglio, sulla spiaggia: frequenta le spiagge deluxe di Miami come la Sunny Isles Beach ma ha recentemente venduto la sua Golden Mansion e il buen retiro El Dorado a Portorico. È il Re di Cuori. Patrick Neil Harris Il più eclettico single sulla piazza: attore, presentatore, doppiatore, ballerino, prestigiatore, ha due bimbi da David Burtka. Cerca un marito che sappia fare il padre e tenere lontano i paparazzi. È il Jolly nero. Jonathan Groff Potenzialmente è l’attore emergente gay più quotato in America dopo il successo di C.O.G. e della nuova serie televisiva Looking. È stato fidanzato con Zachary Quinto. Si direbbe un romanticone. È il dieci di Cuori.

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TUTTI A LETTO È primavera e si risvegliano gli ormoni, ma arrivati a sera chi tra noi non ha bisogno di un sano riposo ristoratore? Approfittando di un personale progetto di nudo artistico del fotografo brasiliano Daniel Rodrigues, che ha lavorato su servizi di moda per testate come GQ, Vanity Fair, Fucking Young, Maxim, The Fashionisto e altre, vi presentiamo una selezione di scatti per tenervi compagnia mentre scivolate tra le braccia di Morfeo o per ispirarvi dolci sogni. Se invece preferite immaginare che come per magia al vostro risveglio uno di loro si trovi accanto a voi, per condividere le prime effusioni del mattino e una sana prima colazione, noi non avremo nulla da eccepire. danielrodriguesphotographer.wordpress.com

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L’ALTRO NOVECENTO Un documentario di Gianni Amelio ripercorre il recente passato gay attraverso le testimonianze di chi l’ha vissuto. Un lavoro prezioso di denuncia (e liberazione) che ha trovato spazio nelle sale cinematografiche. TESTO — VINCENZO PATANÈ · vincepatan@gmail.com

COS’È PIÙ IMPORTANTE per il movimento gay: il coming out di Gianni Amelio o il suo documentario Felice chi è diverso, presentato al Festival di Berlino (è uscito a marzo nelle sale ma, c’è da giurarci, girerà ancora molto in manifestazioni varie)? Risposta non facile. La rivelazione di Amelio (“lo dico per tutti gli omosessuali, felici o no, io sono omosessuale”), di cui pure ovviamente tanti erano a conoscenza, è di gran peso perché può aprire una breccia, visto che si tratta di uno dei maggiori registi italiani, vincitore anche di un Leone d’oro (Così ridevano, 1998). Ma il documentario (il cui titolo rimanda a una delicatissima, celebre poesia di Sandro Penna che dice: “Felice chi è diverso essendo egli diverso. Ma guai a chi è diverso essendo egli comune”) è veramente ricco di significato. Sinceramente, c’è da dire che chi ha dimestichezza con i festival gay (o anche con una buona televisione, come History Channel) più volte si è imbattuto in prodotti di questo genere; ma è la prima volta che, grazie anche alla fama del regista, un’opera simile esce in un circuito nazionale. Il documentario mette la lente di ingrandimento sull’omosessualità in Italia nel Novecento, dai primi anni del secolo agli anni Ottanta (un po’ come il bel saggio di Andrea Pini, Quando eravamo froci, o anche la ricerca sugli omosessuali inviati al confino in epoca fascista di Goretti e Giartosio, La città e l’isola). Gioca su due registri differenti: da un lato ci sono spezzoni di repertorio, dall’altro le testimonianze di chi, ora anziano, ricorda la violenza delle angherie subite sulle propria pelle. Trovare documentazioni dell’epoca, ha rivelato Amelio, è stato veramente complicato, semplicemente perché nell’Italia del fascismo e del dopoguerra si voleva affermare che “gli omosessuali non esistevano” e basta. Così, paradossalmente, le più significative sono quelle che riguardano la stampa di destra, con riviste come Lo Specchio o

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Il Borghese, che non perdevano occasione per dare addosso a “invertiti” e “finocchi”, come venivano chiamati allora, alla ricerca continua di “balletti verdi”, aggredendo Pasolini o politici come il ministro dc Sullo, il quale fu costretto a sposarsi per far tacere le malignità sul suo conto, che però non diminuirono, anzi. Ma ci sono pure film (anche una scena de Il sorpasso), cinegiornali e vignette,

tutti impregnati di volgarità e doppi sensi, nonché televisione, come un coming out del fine cantautore Umberto Bindi o uno sketch di Raimondo Vianello in versione omo, due scene ovviamente censurate ma che per fortuna hanno resistito nei depositi della Rai. Le 20 testimonianze sono la parte decisamente più intensa. Tra di esse vi sono anche persone famose, come l’artista Corrado Levi, l’attore e giornalista John Francis Lane

o Ninetto Davoli, che (specificando però di essere etero) rievoca con emozione l’incontro con Pasolini che gli cambiò la vita. Quasi sempre traspare un’inquietudine, spesso frutto della solitudine, e non mancano i racconti tragici, come chi è stato cacciato di casa o chi ha avvertito sempre la propria omosessualità come una disgrazia. Nello stesso tempo, in alcuni serpeggia l’idea (portata avanti anni fa anche da Nico Naldini) che tutto sommato “si stava meglio quando si stava peggio”, perché se è vero che l’omosessualità era socialmente condannata era però eccitante viverla di nascosto, con amori consumati, come dice Paolo Poli, “alla cosacca”, magari negli androni dei palazzi. I due interventi più intriganti sono forse quelli con Poli e con l’attore Ciro Cascina: il primo è quasi una voce fuori dal coro, nel raccontare di aver avuto una famiglia meravigliosa alle spalle che lo ha accettato senza colpo ferire e lo ha aiutato; il secondo è divertente quando rivendica nel suo colorito accento napoletano la perdita della diversità, causata dall’avvento della parola “gay” che secondo lui ha tristemente “cementificato” ogni differenza. Il documentario evidenzia appieno la spietata omofobia della società italiana (che purtroppo, sia pure in termini fortunatamente diversi, continua a esserci ancora…), ma è anche tenero nel mostrare la dignità e il coraggio di chi ha dovuto inghiottire tanta saliva per vivere in libertà le proprie scelte e come l’amore sia sempre lo stesso, qualunque sia il sesso delle persone interessate. Parimenti, vuole essere un augurio per un futuro migliore, dove magari un’opera così non avrebbe più senso. Non a caso l’ultima testimonianza è quella di Aron Sanseverino, un ragazzo diciottenne bello e fiero. Insomma, come lo stesso Amelio ha ribadito in più occasioni, questo lavoro è un atto politico e di solidarietà. Un impegno, bisogna dire, riuscito in pieno.

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AMORI DI FRONTIERA È uno degli scrittori omosessuali italiani più prolifici, e da questo mese è di nuovo in libreria con un nuovo romanzo: Una rivoluzione. Intervista ad Alessandro Golinelli. TESTO — FRANCESCO BELAIS · info@francescobelais.it

“UNA RIVOLUZIONE NE causa sempre altre, spesso interiori. Ed è quello che accade a un gruppo di italiani durante una vacanza di due settimane sul Mar Rosso in coincidenza con le rivolte che hanno portato alla caduta di Mubarak nel 2011”. È questo, come riporta l’aletta di copertina, l’argomento di Una rivoluzione di Alessandro Golinelli, edito da Frassinelli. Lo abbiamo incontrato. Racconti una storia che nasce in mezzo agli eventi che hanno dato il La alla primavera araba. Cosa ti ha ispirato? È stato l’Egitto. Una nazione dove si respira una grandissima cultura e sei accompagnato dal senso della storia. Ho avuto l’occasione di passarci un po’ di tempo e di rimanere suggestionato da un popolo e da un modo di affrontare la vita molto diverso dal nostro, per certi sensi all’opposto. Volevo mettere in luce proprio questo. Le primavere arabe hanno accelerato l’urgenza di raccontare. Ti sei già occupato più volte del mondo islamico. Con il romanzo Le rondini di Tunisi del 2005 e qualche anno dopo con Angels on Death Row The Ebrahim Hamidi’s Case, documentario sulla pena di morte in Iran per i gay. Come mai tutto questo interesse? Quindici anni fa ho avuto una bellissima storia con un ragazzo a Tunisi, che poi racconto nel romanzo, e da allora è nata anche la curiosità per la cultura africana, distante e esotica, ma anche mediterranea e quindi con molto in comune con la nostra. E poi è penetrata nella nostra società attraverso l’immigrazione e per ciò merita di essere approfondita. Veniamo al tuo nuovo lavoro... Il libro racconta più rivoluzioni. Quella egiziana, ma anche le rivoluzioni interiori che i fatti provocano nei protagonisti del romanzo. Sono personaggi della mia generazione, un medico, con la moglie, lui anche scrittore, una produttrice televisiva rimasta senza lavoro a cinquanta anni e che rivede una vecchia amica dopo otto. E una coppia giovane

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con un bambino di nove anni che è uno dei principali attori della storia. Ho voluto mettere questi personaggi italianissimi sotto la lente, raccontando giorno per giorno una vacanza che si rivela ricca di esperienze, di emozioni, proprio per confrontare le due culture quella occidentale e quella araba. L’omosessualità è un tema ricorrente in molti tuoi romanzi, in questo c’è qualche riferimento?

C’è una tenerissima storia d’amore tra due ragazzini, il bambino italiano e un egiziano di 15 anni. Naturalmente è casta, e più di amicizia, come può esserci a quell’età, ma apertamente omoerotica, e importantissima, perché in realtà il bambino è il solo italiano che riesce a entrare davvero in Egitto. Si innamora e allora cerca di capire, supera le differenze, addirittura impara un po’ l’arabo…

Molto spesso gli scrittori omosessuali raccontano il proprio mondo. Quando se ne discostano resta comunque una prospettiva gay, come accade nei tuoi romanzi. È vero, anche in alcuni miei libri con personaggi omosessuali ci sono storie etero. Come Ombre è, per esempio, un libro di 900 pagine, e con cinque personaggi etero tra i protagonisti. Il mio penultimo libro, L’amore semplicemente, raccontava un amore impossibile tra un ragazzo e una ragazza a Mauthausen nel 1944 e non c’era niente di gay, tranne appunto la prospettiva di chi è abituato agli amori impossibili, come uno scrittore omosessuale… E in Una rivoluzione quel punto di vista lo esprime il bambino. Talvolta accade il contrario, scrittori etero che raccontano storie omosessuali. Cosa ne pensi? Che ci riescono di rado, scadono negli stereotipi e sono molto superficiali, costruiscono personaggi ridicoli o malati. I casi migliori appartengono alle scrittrici. Le donne sanno più spesso rappresentare il desiderio omosessuale e non è difficile immaginare il perché. Concludiamo parlando di coming out. Sei stato tra i primi a uscire allo scoperto in tv. Ritieni che oggi in Italia dichiararsi possa essere un freno per la propria carriera, di qualunque tipo essa sia? Ad alcuni personaggi televisivi il coming out è servito per riciclarsi, per ritornare alla ribalta. Però non so quanto abbia funzionato alla lunga. In Italia anche nel mondo del lavoro ci sono molti gay dichiarati, anche a livello manageriale, che è una cosa nuovissima. Nel mondo dello sport, nella musica, e anche in tv e persino nel mondo della cultura, il pregiudizio c’è, è pesante, e può danneggiarti anche se a Tiziano Ferro non è successo quello che accadde a Umberto Bindi. In molti uffici o in fabbrica, invece, credo che tranne rare eccezioni non sia certo un vantaggio per la carriera essere dichiarati.

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SPLENDIDO SPLENDENTE Splendore, il nuovo libro di Margaret Mazzantini è un inno all’amore omosessuale. Abbiamo incontrato l’autrice per parlare di letteratura, omofobia, politica e famiglia. TESTO — FRANCESCO BELAIS · info@francescobelais.it

È DIFFICILE CHE UNO scrittore eterosessuale riesca a cogliere l’emozione di una storia d’amore tra uomini. Margaret Mazzantini lo fa con delicatezza insolita raccontando nel suo nuovo romanzo, Splendore edito da Mondadori, una tormentata e meravigliosa storia d’amore gay. La abbiamo intervistata. C’è qualche motivo in particolare che l’ha spinta a scegliere due uomini come protagonisti della sua storia? Avevo in mente l’idea di scrivere una storia di due ragazzi, di estrazione sociale differente, lasciarmi coinvolgere dalle loro vicende e raccontarne tutte le loro difficoltà. Un amore, etero o omo che sia, è fatto di ostacoli. Un amore omosessuale lo è ancora di più. All’inizio pensavo a una storia estiva di due adolescenti, da qui lo splendore, l’estate della bellezza in cui sboccia questo sentimento virile, questo cercare l’altra metà di sé che, in due persone dello stesso sesso, è ancora più accentuato. Poi mi sono lasciata prendere. Quello dell’omosessualità è il tema del romanzo che è un inno all’omosessualità. L’accettazione di sé è centrale nei due protagonisti. Perché? Parlo di due ragazzi cresciuti negli anni ‘60. Ci sono tutti gli stereotipi che riguardano l’omosessualità, ma raccontati in maniera anomala e sorprendente. Le nostre vite e le storie d’amore sono fatte di stereotipi. Questo è un romanzo sulle difficoltà intime e sociali, sul rifiuto tremendo della diversità, su una Roma lacustre, su un sud d’Italia che diventa teatro di violenza, la violenza che non ti aspetteresti ma di cui è capace anche la borghesia illuminata. Non solo, lei ha affrontato anche il tema, così attuale e dibattuto, dei nuovi tipi di famiglia. Guido e Costantino, i protagonisti della mia storia, hanno entrambi figli. Rispetto alle adozioni, ai gay che hanno figli, al riconoscere i nuovi tipi di famiglia io sono assolutamente d’accordo. Non credo all’idea che la famiglia tradizionale vada bene e il

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resto no. Ritengo che una coppia omosessuale che vuole un figlio ne ha un grande desiderio e una forte necessità e che sia capacissima di dare amore e di tirare su degli esseri umani migliori. Due donne poi, insieme, devono essere fenomenali a organizzare una famiglia. La coppia che lei racconta è purtroppo vittima di violenza. Il nostro è un Paese retrogrado, fermo. Non

dimentichiamoci i retaggi culturali del cattolicesimo. Essere omosessuali nel sud o nel nord più o meno depresso, con la chiesa, i vicini che ti spiano, i ragazzini che a scuola ti prendono in giro, non fa differenza. La crisi economica ha esacerbato tutto questo. L’omofobia è rifiutare una parte di noi stessi. Ognuno ha delle pulsioni non esattamente nella linea. Guardiamoci bene dagli ipocriti

che puntano il dito e giudicano. Cosa pensa della legge sull’omofobia, attualmente in discussione? Non ho seguito molto il dibattito, ma penso sia assolutamente necessaria. La letteratura può aiutare a combattere l’omofobia? Una storia d’amore in letteratura fa sempre bene, soprattutto perchè ti scalda il cuore, in un’epoca in cui grandi amori ce ne sono sempre meno, in cui le persone sono sempre più sole e abbandonate a sé stesse. Mi hanno scritto tante persone, anche donne di una certa età, con grande reticenza rispetto al tema. Molti miei lettori erano scioccati per la scelta, poi alla fine, in questo senso la letteratura può fare molto, mi hanno detto che le avevo aiutate a capire molte cose, a superare i loro freni o pregiudizi o remore. Questo mi ha fatto rendere conto che c’è qualcosa di buono, al di là del piacere di una lettura. Lei ha toccato certi argomenti senza scadere nel banale o nel luogo comune. Come ha fatto? Penso che uno scrittore è qualcuno che debba farsi abitare. In questo ci vuole una grande umiltà, unita alla volontà di correre una forte dose di rischio. Sono uno scrittore altruista, non egoriferito, uno che scrive su se stesso, sempre guardandosi addosso per ribadire la sua tesi. Cerco di restituire qualcosa del mondo, come un radar che ha trovato delle cose. Questo libro è un dono, un dono a tanti ragazzi che si amano che hanno il diritto di essere raccontati nella maniera più bella e più giusta. E qui c’è tutto, con rispetto e amore. Per me è stato facile entrarci dentro, anche perchè ho un grande affetto nei riguardi della questione. L’ho scritto con le braccia aperte, pensando a tutti quei meravigliosi ragazzi che si amano e che hanno il diritto di potersi amare liberamente e di poter condurre la loro vita, con tutte le difficoltà che comporta, ma senza la discriminazione che è veramente assurda.

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RUBRICHE

Teatro

Portami in un posto carino regia di Manuel Renga

Parliamo di due storie legate al nostro presente, costellato di relazioni filtrate dai social network, incontri virtuali, disagio esistenziale e pulsioni razziste nei confronti delle minoranze. È consolante che nel panorama dell’asfittica drammaturgia italiana una compagnia di giovani voglia confrontarsi con la realtà delle persone lgbt: sono i Chronos3, nati nella fucina creativa della Scuola Paolo Grassi di Milano. Il sodalizio artistico tra il regista Manuel Renga e l’autore Tobia Rossi ha portato alla realizzazione di due spettacoli, La mia massa muscolare magra (debutto nella sezione Open Up dell’ultima edizione di Wonderland Festival a Brescia e prossima tournée) e Portami in un posto carino (prima nazionale al Libero di Milano dal 15 al 19 aprile, poi il 16/5 a Palazzo Benamati di Toscolano Maderno, il 18/5 a Palazzo Deodato Lanfranchi di

Musica

Vibrate, The Best Of Rufus Wainwright

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Lo abbiamo applaudito durante la toccante esibizione allo scorso festival di Sanremo, dove con nonchalance ha accennato anche alla sua omosessualità. In questo mese Rufus Wainwright si accinge a salire su due palchi di altrettanti teatri italiani. Lo potremo ascoltare venerdì 4 aprile al Teatro Grande di Brescia e martedì 8 aprile al teatro Duse di Bologna. Per l’occasione il cantante americano estrarrà dal cilindro una carrellata dei suoi brani classici, molti dei quali presenti nella recente raccolta Vibrate, The Best Of, come la stupenda Cigarettes And Chocolate Milk (interessante la versione deluxe che comprende alcuni brani inediti e performance dal vivo tra cui la beatlesiana Across The Universe, presentata anche sul palco del Teatro Ariston). Tecnicissimo, ma privo di spontaneità. Così è stato etichettato da alcuni blasonati editorialisti inglesi il nuovo live di George Michael, Symphonica, registrato durante il tour orchestrale che lo ha visto anche protagonista

di Mario Cervio Gualersi cerviogualersi@alice.it

Carpenedolo e di nuovo a Milano, Isolacasateatro il 14 e 15/6). Protagonista del primo lavoro è Dario (Renato Avallone), trentenne attore gay e sesso dipendente che alterna compulsivi rapporti online a incontri seriali e fugaci ottenuti tramite le applicazioni dell’iPhone. Prendendo coscienza della sua infelicità, si rivolge a un gruppo di auto-aiuto e in seguito, durante una serata in discoteca, incontra Luca ed è subito amore a prima vista. Messo finalmente davanti a se stesso, tramite questo nuovo sentimento, ritroverà il contatto con la bellezza, la natura e la famiglia. Atmosfera noir è invece quella che avvolge Portami in un posto carino: siamo in una cittadina del Nord dove abitano due ragazzi, Christian e Carlo. Esuberante e sognatore alla ricerca del principe azzurro il secondo, introverso e impenetrabile, ancora incerto sulla propria sessualità il primo. Si conoscono in chat e cominciano a frequentarsi: in breve Carlo se ne innamora e impegna tutte le sue energie per conquistare l’enigmatico giovanotto, anche chiedendo consigli alla collega parrucchiera Anna e alla cliente Gianna che però è la fidanzata… dell’oggetto del desiderio. A sconvolgere le vite di tutti, l’omicidio di un ragazzo gay vittima di violenza omofoba a cui sembra che anche Christian, al pari di alcuni amici, non sia del tutto estraneo. “Ho trattato il testo come una fiaba notturna pop” ci dice Manuel Renga “i personaggi vanno sopra le righe, tracimando quasi nel melodramma, però trattato con ironia e leggerezza.”

di Roberto Cangioli roberto.cangioli@gmail.com

all’Arena di Verona nel settembre del 2011. Delusione dunque per i fan che si attendevano nuovi brani (Patience risale ormai a 11 anni fa); d’altro canto George ha smesso da tempo di scendere a compromessi con lo star business e da qualche anno a questa parte, quando gli va, dispensa qua e là un nuovo brano sulla rete. Tuttavia, se vogliamo dirla tutta, le eccellenti performance contenute in questo disco (ultimo prodotto dal compianto Phil Ramone) gli fanno perdonare anche questa sua incostanza e quella che potrebbe a prima vista sembrare una mancata riconoscenza nei confronti dei suoi fedeli ammiratori. Al giorno d’oggi i fan si acquistano via rete a colpi di click. Ne sa qualcosa il bravo (nonché figo) cantautore americano Steve Grand, il cui same-sex video All-American Boy ha ricevuto il plauso di 2,8 milioni di apprezzamenti su YouTube (ma anche il suo più recente e accattivante Stay non sta andando affatto male) e che nel giro di 17 ore, tramite il famoso sito di crowdfunding Kickstarter (http://kck.st/1hfGicr), è riuscito a racimolare 200.000 dollari (più del doppio di quelli preventivati inizialmente) per registrare il suo primo album completo. Ciò prova – almeno negli Stati Uniti – cosa può fare un artista indipendente dichiaratamente gay che abbia buona volontà e autodeterminazione. Torneremo sicuramente a parlare di lui non appena avremo notizie del suo cd, nel frattempo gustatevi i suoi video.

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RUBRICHE

Omorama

di Giovanni Dall’Orto gdallorto@gmail.com

CONTRO LA TEORIA QUEER LA QUEER THEORY È una teoria sul significato dell’omosessualità che ha molto successo da almeno vent’anni negli Stati Uniti, dove è nata, e che negli ultimissimi tempi ha goduto di grande attenzione da parte delle case editrici italiane (soprattutto la ETS di Pisa) che ne stanno traducendo i testi fondamentali, affiancandoli a seguaci nostrani (come Marco Pustianaz, Lorenzo Bernini o Cristian Lo Iacono). Riuscire a dire cosa sostenga la teoria queer è un’impresa, dato che una delle attività preferite dei suoi seguaci è disquisire interminabilmente su cosa s’intenda, vada inteso, è auspicabile s’intenda, si vuole che sia inteso... per “queer”. Trovare due seguaci della teoria queer che usino la parola nello stesso modo è quindi impossibile. Il che è sensato, se si pensa che quella queer si vanta d’essere una teoria nata per rifiutare le definizioni e farle esplodere (loro dicono “decostruire”). Si aggiunga il fatto che, essendo nata in ambiente accademico, la teoria queer s’esprime in un gergo demenziale totalmente incomprensibile, creato espressamente per fare sentire cretino chiunque non faccia parte della combriccola, laddove i concetti queer, una volta tradotti in italiano corrente, si rivelano o assolute banalità impacchettate in carta d’oro, o affermazioni straordinariamente “originali” in quanto basate su assurdità che nessun altro riesce a sostenere (ma “la contraddizione è feconda” ed è “queer”, sappiatelo!). La tesi fondamentale del queer è che l’omosessualità non esiste. E già questo basta a spiegare la mia dichiarata ostilità (una mia critica argomentata è online qui: www. giovannidallorto.com/saggistoria/queertheory/queertheory.html). Omosessualità ed eterosessualità sono infatti mere “costruzioni sociali”, che i queer intendono “decostruire”. Ovviamente anche la sessualità è una costruzione sociale, e altrettanto dicasi dei sessi, che esistono solo come dato biologico, mentre per tutto ciò che non riguarda la biologia occorre parlare di “genere”. Ma anche parlare di due “generi”, maschile e femminile, è frutto d’una costruzione sociale, causata dal “binarismo di genere” dettato dalla “eteronormatività”. E trattandosi di mera costruzione sociale, i generi possono essere quanti si vuole, tant’è che il movimento lgbtqia americano ha appena ottenuto da Facebook una strabiliante vittoria: la possibilità di scegliere, nel profilo, tra una cinquantina di generi diversi. Vaniglia e liquirizia inclusi. È esattamente questo il motivo per cui la sigla “lgbt” continua a partorire nuove aggiunte, per le quali fra poco esauriremo l’alfabeto: oltre ai “queer”, dobbiamo infatti farci carico adesso degli “intersessuali” e, udite udite, degli “asessuali”, cioè persone che non provano la minima attrazione né per il genere maschile né per quello femminile. E “quindi”, molto coerentemente, vengono categorizzati assieme a lesbiche e gay che, come

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è noto, non provano neppure loro il minimo interesse per il sesso... Logico, no? Questa proliferazione si basa sul fatto che, non esistendo né etero né omosessualità, viene meno il bisogno di un movimento per le persone omosessuali. Al suo posto è teorizzato un movimento “queer” (appunto) nel quale trova posto indistintamente qualsiasi “trasgressione”, come per esempio il sadomasochismo e in ultimo, come era esattamente prevedibile che sarebbe successo, anche la “e” di “eterosessuale”, perché chi lo ha detto che un etero non possa essere trasgrezzivo ‘na cifra? E con questo, la liquidazione del movimento lgbt (che io sostengo essere stata fin dall’inizio il vero obiettivo della queer theory) è conclusa. Ora, non esiste idea umana che, “da un certo punto di vista”, non contenga aspetti reali. Perfino i nazisti avevano ragione nel dire che gli operai tedeschi erano sfruttati dai capitalisti. Certo, mentivano concludendo che tutti i capitalisti sfruttatori erano ebrei, tuttavia ciò non implica che mentissero anche nella prima metà della frase. Nello stesso modo anche la queer theory, se teniamo conto del contesto in cui è nata, ha aspetti positivi. Il principale è stato quello di agire come un acido per sciogliere le calcificazioni che una società profondamente razzista come quella americana (e non a caso la queer theory è letteralmente ossessionata dalla “razza”!) ha a poco a poco imposto all’identità omosessuale. Un’identità ri-teorizzata come una specie di “destino razziale”, un’etichetta che gli altri possono affibbiarti che tu voglia o meno, magari dopo un processo penale: in altre parole, uno stigma, non un’identità. Lo Stato americano ha letteralmente bollato come omosessuali decine di migliaia di cittadini/e per perseguitarli, ed è lungi dall’avere smesso di farlo. Certo a San Francisco e New York ciò non avviene più, ma spostatevi in Texas o Louisiana e la musica cambia. Dunque, qui “decostruire” queste pretese aveva e ha tuttora un senso politico – progressista – ben preciso. Purtroppo, al di fuori del contesto originario, e applicato nel modo ottuso in cui lo vedo applicare dai queer nostrani, questo acido rischia di fare solo danni. Così come l’acidificazione degli oceani rischia di sciogliere i delicati scheletri esterni delle diatomee, provocando un disastro ecologico, nello stesso modo è disastroso usare l’acido queer in un contesto come quello italiano, dove la strategia dello Stato è sempre stata esattamente opposta a quella degli Usa (ossia negare caparbiamente che gli omosessuali esistessero) e dove le “ossa” dell’identità delle persone omosessuali sono da sempre fragilissime. Tant’è vero che in Italia le tesi dei queer, dello Stato e dei cattolici finiscono per coincidere. Certo, i queer si oppongono al matrimonio egualitario perché è “eteronormativo” mentre i cattolici lo fanno perché minerebbe la norma eterosessuale, però per me che giudico in base ai fatti e non ai proclami, il fatto che conta è che alla fine entrambi arrivano alla medesima conclusione. E in politica le idee si valutano in base alle conseguenze, non alle intenzioni.

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PIEMONTE TORINO GARAGE CLUB SPAZIO UOMO A sette anni dall’apertura, Garage Club si conferma come locale di tendenza dell’ambiente gay e gay friendly piemontese. Ubicato nella zona più bella di Torino, è aperto a tutti senza distinzioni di sorta e supera gli schemi consueti delle saune tradizionali favorendo la relazione tra i soci. Il circolo mette a disposizione sauna finlandese, bagno turco, idromassaggio, lounge bar, video corner, glory wall, ambienti relax, area fumatori e una nuova sala video. Lunedì e mercoledì alle 22 “Naked party”; martedì alle 21.30 “Young party”; venerdì alle 22 “Fluo naked”; sabato dalle 21.30 “Ibiza night”, beachwear e sorteggio consumazioni omaggio per Queeever; giovedì e domenica serata normale. Ingresso libero a chi presenta un nuovo socio o con il coupon della nostra pagina Facebook. Info 346 3006612
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LOMBARDIA MILANO ALBA D’ORO Trattoria toscana di lunghissima storia, ubicata vicino ai locali di porta Venezia frequentati

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dalla comunità gay milanese più di tendenza ma lontano dal caos cittadino, Alba d’Oro vi dà il benvenuto a pranzo e cena tutti i giorni in un ambiente curato e intimo. Silverio ed Edoardo sono gestori cordiali e competenti, che accolgono i clienti con un sorriso e li fanno sentire come se fossero ospiti di casa propria, consigliando loro sempre il meglio. Sul sito trovate il menù, le porzioni sono generose, e anche la carta dei vini accontenta i palati più esigenti. Da scoprire in compagnia per cominciare la serata o in due per un’occasione speciale. www.albadoro1906.com BANGALOV Bangalov ormai da due anni è presente nelle notti “hot” milanesi, e per questo ti aspettiamo sabato 12 per festeggiare con noi il secondo compleanno del club in un party spumeggiante, unico e trasgressivo. Se ancora non ci conosci vieni a scoprire la cura che poniamo nella scelta degli oggetti, della musica e delle luci, dettagli che rendono l’atmosfera accattivante e unica. Bangalov è un cruising diverso e internazionale. Non perdere, inoltre, la serata “Hot spot night” sabato 26, la notte leather e fetish con dress code rigido e obbligatorio. L’intero programma del mese lo puoi vedere nella nostra pubblicità all’interno della rivista. Oppure chiedi di essere membro del club su Gayromeo per ricevere le newsletter delle nostre serate o collegati alla nostra pagina Facebook. Info: 02 33220193, 389 2071335 www.bangalov.com DEPOT Un altro mese ricco di eventi al Depot! I naked parties del mercoledì e della domenica pomeriggio sono imbattibili ed eccitanti. Le serate “no ID” nudi con il viso coperto da passamontagna vi aspettano tutti i martedì sera e ancora il primo sabato del mese. I “Bisex parties” proseguono ogni lunedi sera. Per quelli timidi c’è l’underwear party del venerdì notte, che in alcuni casi si trasforma nell’evento “al primo colpo”, con i bracciali fluorescenti per capire al volo il ruolo sessuale dei presenti. “Fog party” è l’unico evento nella nebbia mai realizzato e in cui girerete nudi o in underwear. Sabato 26 evento “Sport lads”, la serata dedicata a chi ama e trova sexy l’abbigliamento sportivo. Da Depot c’è sempre un party per ogni gusto! www.depotmilano.com ILLUMINED All’Illumined l’entrata vale per 24 ore, ovvero si può rientrare gratis e il guardaroba è sempre compreso nel prezzo di ingresso di 10 euro. Inoltre da lunedì a mercoledì il locale vi offre anche il primo drink! Tre piani di superdivertimento vi aspettano all’Illumined. Al piano superiore ogni sera dalle 22 e la domenica dalle 20 apre la “sala Fire”, la naked area del locale dove a date prefissate si tengono gli appuntamenti speciali. Il bar è aperto 24 ore su 24 e nel piano seminterrato la zona relax è sempre pronta, pulita e attrezzata con numerose e accoglienti cabine. Gli appuntamenti nella “sala Fire” del mese di aprile sono: “Mutanda party” ogni lunedì, “Sneakers night” ogni martedì con obbligo di scarpe da ginnastica, “Fist” venerdì 4, “Masked” venerdì 11, “Dildos” venerdì 18,

“Masked” venerdì 25, domenica 20 “Fist” dalle ore 22 (apertura speciale per Pasqua); “Naked” tutti i sabati. L’ingresso è riservato esclusivamente ai soci muniti di tessera e di un documento di identità. Cruising Illumined è in via Napo Torriani 12 (vicino alla Stazione Centrale). Info: 02 66985060 METRÒ CENTRALE SAUNA Tante feste in sauna vi aspettano questo aprile. Domenica 13 ci sarà la mega estrazione di due uova di cioccolato giganti. Domenica 20 megabuffet di colombe e spumante per tutti. Tutti i giorni la sauna Metrò vi aspetta per rilassarvi nella zona acqua con saune umide, sauna secca e mega idromassaggio con cascata e per divertirvi nelle ampie zone cruising per caldi incontri distribuite su tutti i tre piani. Servizio massaggi anche su prenotazione. Info: 02 66719089 www.metroclubmilano.it STUDIO KNOW HOW Proprio accanto alla stazione Centrale lo Studio Know How è il più grande sex shop gay only in Italia, che soddisfa ogni vostra esigenza grazie al suo assortimento di dvd per ogni gusto, accessori fetish, leather, bdsm dei migliori produttori mondiali, t-shirt e intimo uomo di Andrew Christian, gadget per un regalo divertente o per sentirsi più orgogliosi. Veniteci a trovare o chiamateci, con la cortesia, la discrezione e il supporto di sempre vi aiuteremo a scegliere e acquistare i prodotti che state cercando. Spedizioni in tutta Italia in pacchi anonimi. Info: 02 67391224

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 La sauna Exit ti accoglie anche in primavera in una location confortevole, calda e accogliente. Un ambiente unico, il tuo angolo intimo per relax e incontri a Bolzano! Approfitta delle due saune finlandesi, il bagno turco, due vasche idromassaggio, la stanza del sale, la sala relax, i camerini relax e lo snack bar. Exit è una vera oasi in città. Lasciati tentare e potrai conoscere tanta gente nuova in un posto unico e naturale crocevia tra nord e sud Europa! Siamo aperti martedì, giovedì e venerdì dalle 18 a mezzanotte, sabato e domenica dalle 14 alla mezzanotte.
 Info 347 4700645
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VENETO VENEZIA MESTRE JUICE BERRY Per la prima volta in assoluto in Italia “Hard On London”, la festa fetish per eccellenza di Londra sbarcherà a Venezia Mestre! Vi aspettiamo sabato 12 aprile con Suzie Krueger che presenta uno dei party del Regno Unito più importante

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METROPOLI

OFFICINA Anche ad aprile continua la promozione dei venerdì sera: chi si prenota al 349 0941909 e arriva prima delle 23 avrà l’ingresso gratuito al party “Orgia con animazione”! Tutti i sabati doppio divertimento con disco e cruising dalle 23.30 alle 8. Per tutta la notte potrai ballare sull’ottima musica selezionata dai resident djs Dior e Morris e divertirti facendo del buon sesso. Special event sabato 12 con il gruppo Les Folies Pour Homme e special guest dj Claudio Di Rocco, art director Giuliano Bavutti, voice Lele e go-go boys Les Folies. Altro evento imperdibile l’after hour di domenica 20 dalle 2.30 di notte alle 10 del mattino di lunedì con Les Folies de Pigalle, guest dj Ricky Montanari. Officina è aperto anche tutte le domeniche pomeriggio dalle 16 con party a tema: domenica 6 “Naked mask”, domenica 13 “Porsei veneti”, domenica 27 “Leather, fist e fetish”. Altri appuntamenti speciali giovedì 24 e e mercoledì 30 con il “Naked e underwear” party dalle 22. Info 349 0941909 www.clubofficina.it e duri con dress code rigidissimo: leather, sporting, rubber, military, naked. Musica, attori porno e molto altro ti aspetteranno all’Hard On del Veneto, l’unico dove potrai assaporare un autentico London fetish party! Dalle 22 alle 5 e oltre di mattina in consolle dj Paolo Baga direttamente da Gorillas e dal Frutta e Verdura after party di Roma; due attori porno Sidney Phoenix e Ravi Khan per un hard show very strong e molto porco! Special guest Thom Barron e Faruk. Info dress code hardonclub. co.uk/dresscode.html; event info 348 5623843. Info 041 8778042, 392 2954966 www.juiceberry.it

PADOVA AGENZIA LEILEILUILUI A chi cerca una relazione duratura, l’agenzia LuiLuiLeiLei offre serietà e discrezione unite a una esperienza mirata e maturata negli anni. Un ricco database di contatti, che comprende le persone che non hanno pubblicato il proprio annuncio sul sito web per privacy, permette di trovare per voi la persona giusta con cui programmare un primo incontro. Consulenza e ascolto completano i servizi offerti. Per informazioni contattate una delle cinque filiali distribuite nel Triveneto: VR 045 6931208, PD 049 2050393, VE 041 924183, TV 0422 1741361, PN 0434 080627. www.agenzialuiluileilei.it HOT DOG Special parties e aperture straordinarie pomeridiane a Hot Dog. Lo “Hot Pasqua weekend” inizia venerdì 18 con “100% Naked e all Gayromeo’s clubs” party all’Extrastrong; sabato 19 special Hot boy “Spartacus XXL”; domenica 20 Hot boy Matthias Vannelli; lunedì 21 apertura alle 15 con mixed party ed estrazione “Vinci le tue vacanze”. Venerdì 25 apertura alle 15 e seconda estrazione di “Vinci le tue vacanze”. Giovedì 1 maggio apertura alle 15 e ultima estrazione per vincere un voucher per volare lontano! www.hotdogclub.it

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LAZIO ROMA BATTUAGE Il cruising più grande d’Europa vi aspetta nei suoi attrezzatissimi 1500 mq dove troverete gay bar, centro benessere con spa, cinema porno, camere a tema, suites, cybersex room, disco area, prison area, black room. La programmazione, ricca di appuntamenti settimanali, soddisferà tutti i vostri desideri e le vostre più segrete fantasie. Ampio parcheggio gratuito. Visitate il sito per tutti i dettagli e cercateci su Facebook Battuageprive. Info 333 8881564 www.battuageprive.com

B&B è gay friendly e saremo lieti di darvi i nostri consigli, ove richiesti, sulla Gallipoli naturista. www.gallipolisottosopra.it

CAMPANIA NAPOLI BLUE ANGELS SAUNA Blu Angels da 16 anni vi offre servizi di sauna finlandese con spazio dark, bagno turco, vasca idromassaggio, stanzette relax, bar, sala video, salottini, sala fumatori, dark labyrinth room, sala massaggi. Aperta tutti i giorni dalle 13, si trova a pochi passi dalla stazione centrale. Info 081 5625298 www.saunabluangels.com DEPOT Tutti i martedì sera l’ingresso è gratuito per tutti gli under 25. Mercoledì sera appuntamento con il classico naked party. Giovedì sera potete partecipare al divertimento in due pagando solo un ingresso. Se non volete spogliarvi o partecipare a eventi particolari, il venerdì “Open cruising” è la serata che fa per voi. Lunedì 21 il club rimane aperto e vi aspetta dalle 22. Sabato 12 l’appuntamento hot al buio chiamato “Blackout party”, per divertirsi senza essere riconosciuti. Domenica 13 e 27 il party in underwear, per quelli timidi. “Al primo colpo”, il party con i bracciali di riconoscimento sessuali vi aspetta sabato 26. Domenica 6 e 20 sono “Hot Sunday”, doppio appuntamento masked dalle 17 alle 21 e underwear dalle 21. www.depotnapoli.com

SEX SHOP Nuova sede per l’ex Studio Know How in via Stradivari 23, zona ponte Testaccio, con apertura dalle 11 alle 14 e dalle 15.30 alle 20 (giorni di chiusura domenica e lunedì). Dvd per ogni gusto, accessori fetish, leather, bdsm, gadgets. Info: 333 6459047

THE BASEMENT
 Sabato 26 e domenica 27 “Sex Fist Fucking” party di primavera dalle 16 alle 21 e dalle 22 sex cruising. Il locale è munito di ampio bar, zona fumatori e zona relax con cabine confortevoli. Giovedì “double drink night”; venerdì serata “più ti spogli e meno paghi”; sabato serata “open cruising”; la prima e terza domenica del mese apertura alle 20.30 mentre la seconda e quarta domenica apertura alle 16; lunedì “free entry” dalle 22. Info: 081 19252174, 348 0977856
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PUGLIA

SVIZZERA

GALLIPOLI

LUGANO

SOTTOSOPRA B&B Trascorrere le vostre vacanze nella nostra struttura risulterà la scelta migliore per essere a pochi passi dal centro di Gallipoli e dalle più belle spiagge del Salento. Potrete passare le vostre giornate nelle vicinissime spiagge del litorale gallipolino (Elios, Baia Verde) oppure allontanarvi di pochi chilometri e raggiungere posti dalla natura incontaminata come il Parco Naturale di Punta Pizzo, Punta della Suina o stabilimenti gay friedly come il Picador o il Makò. Il

GOTHIC SAUNA
 A due passi da Milano troverai l’atmosfera di una vera sauna nordica, con la lunga seduta a quasi 100 gradi che si conclude con docce e bagni freddi. Non mancano le possibilità di riscaldarsi cominciando dalla vasca idromassaggio con più postazioni. Aperta ogni giorno a partire dalle 14, Gothic attrae quotidianamente una clientela internazionale davvero unica! Visita il sito per le serate a tema. www.gothicsauna.ch

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GIORNO & NOTTE

Cool-Made Metropoli www.prideonline.it

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Grande festa all’11clubroom di Milano per celebrare Cool-Made, l’agenzia di animazione e servizi di cui è titolare Enrico Santamaria, che insieme al suo staff propone ai clienti progetti chiavi in mano con grafiche accattivanti, per far sì che il party non sia solo uno stereotipo ma un evento sempre ben identificato e riconoscibile. Quella di Enrico è una passione che ha radici che affondano lontane nel tempo, nei ricordi di suo nonno materno che si prodigava per organizzare le feste del paese, alla costante ricerca di nuove soluzioni per far passare una bella giornata a chi sarebbe intervenuto. I tempi moderni richiedono professionalità, conoscenze di marketing e strategie di comunicazione da fondere con sapienza con la creatività dell’animazione, competenze che Enrico da dieci anni mescola con colore, sorrisi e la giusta dose di puntigliosità. www.cool-made.com

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ANCONA Locali e discoteche Pensiero Stupendo Via Montignano 3, Castel Colonna (AN) tel. 3393041376, 3474961109 Saune Velluto S.S. Adriatica Sud 184, Marzocca (AN) BARI Associazioni Between “Be-events” tel. 346 1674512 Locali e discoteche Makumba Gay Pride c/o Heineken Disco Pub via G. Pastore km 1.100, Gioia del Colle (BA) Saune Millennium Bath via Adriatico 13 tel 080 5342530 BERGAMO Locali e discoteche Divina Fashion Bar borgo Santa Caterina 1 Mamo’s Bar via Baschenis 13/a dalle 17:00, chiuso lunedì tel. 035 270014 www.mamos.it Saune The City Sauna via della Clementina 8 tel. 035 240418 Altro Man2Man, agenzia di incontri via Masone 5 tel. 366 7861960 www.man2manitalia.it BOLOGNA Associazioni Arcigay nazionale via Don Minzoni 18 tel. 051 6493055 www.arcigay.it Locali e discoteche Bart via Polese 47/a tel. 051 243998 Red Club via del Tipografo 2 tel. 051 6011241 The Block via Maserati 9 one night sabato 23:00-04:00 Saune Black Sauna via del Tipografo 2 tel. 051 6011241 Cosmos Sauna

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via Boldrini 22 Steam via Ferrarese 22/i tel. 051 363953 Shop Igor Libreria via S. Petronio Vecchio 3 tel. 051 229466 BOLZANO Saune Exit sauna wellness via Visitazione 2/Mariaheimweg 2 mar. gio. ven. 18:00–24:00, sab. dom. 14:00–24:00, chiuso lunedì www.sauna-exit.it BRESCIA Locali e discoteche Art Club Musical Theatre via Mella 4, Desenzano del Garda (BS) mer., ven., sab. dalle 23:00 tel. 030 9127285 www.artclubdisco.com Living Room Bar via E. Ferri 31 lun.–ven. 09:00–15.00, 20:00–01:00 sab. 18:00–02.00, dom. 20:00–01:00 tel. 030 2310939 www.livingroombrescia.it Re Desiderio Pub vicolo Lungo 11 Sisì pub piazza Duomo 13/a, Desenzano del Garda (BS) Trap via Castagna 55 venerdì e sabato tel. 340 6857585 www.trapmad.it

Terme di Achille via Tezzano 13 tutti i giorni 15:00–24:00 www.termediachille.com Sauna Mykonos via Platamone 20 chiuso lunedì South Factory Club via Fischetti 10 chiuso lunedì FIRENZE Locali e discoteche Crisco club, gay disco - cruising bar via San Egidio 43/r Fabrik, cruising bar via del Lavoro 19 zona ind. Fibbiana, Calenzano (FI) mar.–dom. dalle 22:00 tel. 349 8906645 www.fabrikfirenze.it Hard Bar 85 via Guelfa 85 rosso tel. 055 2645461 Piccolo Café borgo Santa Croce 23/r tel. 055 2001057 Tabasco Disco Gay piazza Santa Cecilia 3 055 213000 Y.A.G. B@R via de’ Macci 8r tel. 055 2469022 Saune Florence Baths via Guelfa 93 rosso tel. 055 216050 GENOVA Locali e discoteche Aqua Club Bar (presso la sauna) aperto ven.–sab. 21:30–02:00 Virgo Discoclub via Carzino 13 rosso tel. 347 8151451 Lussurian Club Via Sampierdarena 112r

Saune Splash Club via Faustinella 1, Desenzano del Garda (BS) tel. 030 9142299

Hotel

Sexy Shop C’est La Vie viale Marconi 130, Desenzano del Garda (BS) aperto tutti i giorni tel. 030 9911784 BRINDISI Hotel Pietrefitte Associazione culturale e Casa vacanze tel. 348 0446507, 393 1890726 www.pietrefitte.com CATANIA Locali e discoteche Codice Rosso cruising bar via Conte Ruggero 48 Le Capannine viale Kennedy 93, Lidi Playa Pegaso’s Circus

tel. 02 54122225 Telefono amico gay: 20:00–23:00 lun.–ven. 02 541222227 www.arcigaymilano.org AGEDO nazionale Associazione Genitori Di Omosessuali via Bezzecca 4 giov 14:00–17:30 tel. 02 54122211 www.agedo.org Hotel

MANTOVA

B&B Iknos via G. Fracastoro 1 tel. 347 1738394 www.iknos-bb.com Hotel Charly, 2 stelle via Settala 76 sconti ai lettori di Pride secondo disponibilità (no periodi fiera) tel. 02 2047190 www.hotelcharly.com Hotel Garda, 3 stelle via Napo Torriani 21 sconti ai lettori di Pride secondo disponibilità (no periodi fiera) tel. 02 66982626 www.hotelgardamilan.com

Associazioni

Locali e discoteche

Circolo Arcigay Mantova La Salamandra via G. Arrivabene 22 tel. 340 8244132 www.arcigaymantova.it

Afterline Club via Sammartini 25 gio.–sab. dalle 21:00 Bangalov, cruising bar via Calabria 5 mar.–sab. dalle 22; dom. 16-23

Ristoranti Buddy viale Europa 9, Torre del Lago (LU) Frygo viale Europa, Torre Del Lago (LU)

Shop Etnoambienti, mobili etnici via Donatori di Sangue 7, Castiglione delle Stiviere (MN) chiuso lunedì mattina tel. 0376 638007, 339 1118042 www.etnoambienti.it MILANO Associazioni Comitato provinciale Arcigay CIG Centro di Iniziativa Gay via Bezzecca 3 lun.–ven. 15:00–20:00

tel. 02 33220193, 389 2071335 www.bangalov.com Club 23 via Sammartini 23 Join the Gap by CIG c/o Papaya Infinity, via Fabio Massimo 36 one night domenica dalle 20:00 Company Club via Benadir 14 chiuso lunedì Depot cruising bar via dei Valtorta 19 chiuso giovedì

Saune Aqua Club salita Salvatore Viale 15/r tel. 010 5533098

Shop

tel. 393 0333999 Mama Beach viale Europa a 100 m dal Mama Mia, Torre del Lago (LU) Mama Mia viale Europa 5, Torre del Lago (LU) tel. 345 1068618 New HUB c/o ex Makia Revolution, via Giacomo Puccini, Porcari (LU) tel. 393 2239322 Priscilla bar tabacchi viale Europa, Torre del Lago (LU) aperto tutto l’anno, Pride in distribuzione tel. 0584 341804 www.priscillacaffe.it Stupid!A viale Europa 1, Torre del Lago (LU) tel. 0584 350976

LECCE

Sottosopra B&B via Natali 2 tel. 0833 274665, 338 1825860 Gallipoli (LE) www.gallipolisottosopra.it Locali e discoteche X Cube, cruising club via Torquato Tasso 32 tel. 0832 387154, 340 1990340 LUCCA Hotel B&B Las Dunas via Alfano 20/b, Torre del Lago (LU) tel. 348 9173963 B&B Libano via Tabarro 23, Torre del Lago (LU) tel. 335 5955290 Locali e discoteche Frau Marlene, discoteca viale Europa 6, Marina di Torre del Lago (LU)

aprile 2014 · PRIDE


DOVE & COSA

tel. 349 0941909 www.clubofficina.it Perché no? café via Manzoni 4 19:00–02:00, chiuso lunedì Saune Metrò Club via Turazza 19 tel. 049 8075828 Altro Agenzia LeiLeiLuiLui, agenzia relazionale dalle 11:00 alle 20:00 tel. 349 0893495, 049 2050393, 045 6931208, 041 925183, 0422 1741361, 0434 080627 www.agenzialuiluileilei.it Il Punto Jeans via Antoniana 212/B, Campodarsego (PD) tel. 049 5566842 www.facebook.com/ilpunto.jeans Tanti Lati Latitanti c/o Radio Gamma 5 MHz 94,0 lun. dalle 19.30 alle 21.30 L’altro martedì tel. (in diretta) 049 700700, 049 700838 c/o Radio Popolare FM 107.6 www.radiogammacinque.it 12/12/13 16.42 mar. dalle 22:40 alle 23:30 anche in streaming PALERMO www.radiopopolare.it Locali e discoteche Twizz, agenzia viaggi online tel. 02 20245481 Exit Bar www.twizz.it piazza S. Francesco di Paola 40

Via Vitruvio, 43 - Milano - T. 02 66 93 723 - www.lamilanottica.it www.depotmilano.com Flexo 116x76-lamilanottica OK 2.indd 1 via Oropa 3 tel. 02 2682 6709 H.D. via Caruso ang. via Tajani Illumined cruising via Napo Torriani 12 aperto 24 ore tutti i giorni tel. 02 66985060 K.O. Club via Resegone 1 Magazzini Generali one night sabato via Pietrasanta 16 Le Maschere Pub via Maiocchi 12 Maison Milano via Montegani 68 serata DQ con La Cesira ogni 15 giorni www.lacesira.it Mono via Lecco 6 chiuso lunedì Next Groove Café via Sammartini 23 One way disco via F. Cavallotti 204, Sesto S. Giovanni (MI) one night sabato tel. 02 2421341, 348 7424824 VM18Milano via Sammartini 23/25 Ristoranti Alba d’oro via G.B. Morgagni 40 tel. 02 20242201 aperto tutti i giorni pranzo e cena www.albadoro1906.com Grani e Braci via Farini angolo via Ferrari aperto tutti i giorni tel. 02 36637422 www.graniebraci.it Little Italy Poma via Poma 9 (zona corso XXII marzo) aperto tutti i giorni a pranzo e cena tel. 02 83417131 Little Italy Tadino via Tadino 41 angolo via Vitruvio tel. 02 29522734, 3357578894 Little Italy Borsieri via Borsieri 5 tel. 02 69016034 Special, hamburger & Italian fast food via Lecco 4 lun.–ven. 12:00–16:00, 19:00–01.00, sab. e dom. 12.00–01.00 tel. 02 29537233 www.specialhamburger.it Ristorante Tondo c/o B4 Hotel, via Stephenson 55 tel. 02 87387517

PRIDE · aprile 2014

www.ristorantetondo.it Taverna della Lampara via G. Uberti 3 (angolo piazzale Dateo) chiuso lunedì tel. 02 7385845 www.tavernadellalampara.it Saune Alexander’s Club Sauna via Pindaro 23 Magic Sauna via Maiocchi 8 (4° piano) tel. 02 29406182 Metrò Milano Centrale via Schiapparelli 1 tutti i giorni 12:00–01:30 tel. 02 66719089 www.metroclubmilano.it Fenix via Oropa 3 tel. 02 28510528 Royal Hammam via Plezzo 16 tel. 02 2641 2189 Shop Studio Know How Entertainment sexy shop, leather shop via Antonio da Recanate 7 tel. 02 67391224 lun.–sab. 09:30–19:30 Arconati 9, arte e cornici su misura via Arconati 9 tel. 02 54100035, 338 7246028 La Milanottica via Vitruvio 43 sconti per i lettori di Pride tel. 02 6693723 www.lamilanottica.it Altro

MODENA Locali e discoteche Frozen via Contrada 346 ogni martedì 21:00–02:00 MONZA Ristoranti El Cordobés, ristorante pizzeria via C. Villa 78, Biassono (MB) chiuso martedì tel. 039 490290 www.cordobes.it NAPOLI Dolce sonno Morelli via Domenico Morelli 49 tel. 081 2452291, 338 3576314 Locali e discoteche Depot via della Veterinaria 72 mar.–sab. dalle 21:00, dom. 15:00–03:00 www.depotnapoli.com Macho Lato, disco-cruising-lounge club via Abate Minichini 62 tel. : 081 7803062, 320 1994834 The Basement, cruising sex bar via Atri 36b mer.–dom. dalle 22:00 www.thebasement.it Saune

Massaggi rilassanti e terapeutici antistress, shiatsu, watsu e sportivi Armando Migliolaro, via Gluck 50 tel. 347 2364970 www.milanomassaggi.info

Terapista del massaggio Massaggi antistress, decontratturanti e shiatsu, depilazione corpo. via Valfurva 3 tel. 345 2162929

Massaggiatore Massaggio sportivo, svedese, total relax. Studio in zona piazzale Lodi Patrick 329 8510802 (madrelingua inglese – English mother tongue)

Blu Angels Sauna Centro direzionale Isola A/7 (via Taddeo da Sessa - corso Meridionale) tutti i giorni 14:00–22:00 tel. 081 5625298 www. saunabluangels.com

tel. 348 4005251 348 7814698 Hot club via Candelai 43 tel. 388 0598368 Altro Associazione Stanze al Genio Casa-museo con collezionismo vario via Garibaldi 11 tel. 340 0971561 , 335 6885379 PARMA

Siesta Club 77 via Porta a Mare 26 tel. 050 2200146 Altro Gay.it S.p.A. via Ravizza 22/f RAVENNA Hotel Zeus via Vivaldi 66, Lido di Classe (RA) tel. 0544 939172, 335 6106861 www.zeushotel.it Locali e discoteche Calipsho, bar gelateria via M. Polo 22, Lido di Classe (RA) tel. 0544 939234 Shop Cactus Sex Shop viale da Verrazzano 24, Lido di Classe (RA) tel. 0544 948207 www.sexyromagna.com ¿Why Not? Sex Shop Via Circ.ne al Molino 74/a tel. 0544 39308 www.sexyromagna.com RIMINI Locali e discoteche Classic Club, discoteca via Feleto 11 Enigma Labirint Club via Ausa 173, Coriano (RN) tel. 0541 729401 Fuera piazzale Gondar 1, Bellariva (RN) tel. 338 4655512

Locali e discoteche

ROMA

Disco Andromeda via Gramsci 5, Soragna (PR) tel. 0524 597204

Associazioni

PESARO - URBINO Shop Sexy Moon sex shop via Nazionale Adriatica 21/23, Gabicce Mare (PU) tel./fax 0541 953608 www.sexyromagna.com

Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli via Efeso 2/a tel. 06 5413985 Rainbow line 800 110611, lun.-gio. 12.0019.00, ven 12.00-17.00 www.mariomieli.net Gay Help Line tel. 800 713 713 (gratuito anche da cell.) www.gayhelpline.it Hotel

PESCARA Locali e discoteche David, gay cruising via Palermo 41 tel. 340 7708324 Euphoria via Caravaggio 109 tel. 085 73689, 338 5252134 Saune Rainbow Thermas viale Europa 10, Montesilvano (PE) PIACENZA

PADOVA

Locali e discoteche

Locali e discoteche

Chikos strada dell’Aguzzacane 87, zona Borgatrebbia tel. 320 1168813

Flexo Club, disco-bar-cruising via Turazza 19 tel. 049 8074707, 339 7379579 Hot Dog via Turazza 19, scala A tel. 049 7995740 Officina cruising via A. Volta 1/7, Limena (PD) gio.–sab. 22:00–03:00

Saune

PISA Locali e discoteche Bar Colors via Mossotti 10 tel. 050 500248

Hotel Derby, 3 stelle via Vigna Pozzi 7 tel. 06 5136978 www.hotelderby.it Second Floor Colosseo via San Giovanni in Laterano 10 tel. 06 96049256, 333 4118620 Locali e discoteche Alibi via Monte Testaccio 39/44 tel. 06 5743448 Amigdala c/o GOA, via Libetta 13 tel. 392 0929671 Battuage, cruising club via Borghesiana 124 tel. 333 8881564 www.battuageprive.com Bunker club, cruising bar via Placido Zurla 68 tel. 348 5793760, 380 75054466 Coming Out Pub via S. Giovanni in Laterano 8 tel. 06 7009871 Garbo vicolo Santa Margherita 1/a (Trastevere)

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DOVE & COSA

tel. 06 5812766 Glamda c/o Circolo degli Artisti, via Casilina Vecchia ogni primo e ultimo venerdì del mese c/o Lanificio 159, via di Pietralata 159 ogni terzo sabato del mese Gloss c/o L’Alibi, via di Monte Testaccio 40/44 Gorgeous I Am c/o Planet Alpheus, via del Commercio 36 one night sabato Hangar Disco Bar via in Selci 69 tel. 06 48813971 Il Diavolo Dentro largo Itri 23/24 tel. 389 9840654, 339 8419298 K Men Club, leather cruising via Amato Amati 6/8 tel. 06 21701268, 349 5876731 Muccassassina c/o Qube, via di Portonaccio 212 one night venerdì www.muccassassina.com Skyline Bar via Pontremoli 36 tel. 06 7009431 Splash Roma party mensili ed extra date tel. 329 5633975 Ristoranti Ristorante Cinese Città in Fiore via Cavour 273 tel. 06 4824874 Saune Apollion Sauna via Mecenate 59/a 14:00–23:00 tutti i giorni tel. 06 4825389 www.apollionsauna.com Europa Multiclub via Aureliana 40 tel. 06 4823650 www.europamulticlub.com Mediterraneo Sauna via Pasquale Villari 3 tel. 06 77205934 Terme di Roma

via Persio 4 tel. 06 7184378 Shop Nuova apertura sexy shop via degli Stradivari 23 (Ponte Testaccio) mar.–sab. 11:00–14:00, !5:30-20:00 chiuso domenic e lunedì tel. 333 6459047 Icecream Bears, dolci artigianali via S. Giovanni in Laterano 120 tel. 06 97997028 RAGUSA Locali e discoteche B Side club, cruising bar via G. Ungaretti 6 tel. 347 5137939 SASSARI Associazioni MOS Movimento Omosessuale Sardo via Rockfeller 16/c tel. 079 219024 www.movimentomosessualesardo.org TARANTO Hotel Lune saracene, b&b gay e naturista S.P. 122 Litoranea Salentina Campomarino-Torre Ovo tel. 333 7351904, 338 2829837 www.lunesaracene.it

TORINO

Locali e discoteche

Associazioni

Luclà bar via Bentegodi 4/a Romeo’s Disco Bar via Giolfino 12 tel. 045 8403215, 347 6374337 Skylight via Fontanella 28, S. Bonifacio (VR) tel. 045 7612587, 338 2390848, 347 4200010

Circolo culturale glbt Maurice via Stampatori 10-12 tel. 011 5211116 Locali e discoteche Caffè Leri corso Vittorio Emanuele II 64 tel. 011 543075 Les Folies Scandal c/o Club 21 corso Vittorio Emanuele II 21 tel. 347 5811687 Queever c/o La Gare, via Sacchi 65 XXX Cruising bar via Messina 5/d tel. 011 284263 www.011saunaclub.it Ristoranti Zi’ Barba, risto-pub via Giachino 71 tel. 331 3386552

Saune The City Sauna via Giolfino 12 tutti i giorni h. 14:00–02:00 tel. 045 520009 Altro Massaggiatore Roberto Massaggi professionali: biointegrante, hawaiano, svedese, decontratturante, sportivo e amazzonico (nuovo in Italia) tel. 348 4113903

Saune

VICENZA

011 Sauna via Messina 5/d tel. 011 284263 www.011saunaclub.it Garage Club corso Stati Uniti 35 tutti i giorni 14:00 –02:00 tel. 346 3006612 www.garageclub.it

Associazioni

TREVISO

Associazione D.E.L.O.S. via Cristoforo Colombo 9 incontri mer. dalle 20:30 tel. 339 8946918 www.delosvicenza.it Altro Dott. Buratto, medicina estetica tel. 347 88447687 www.medicinaesteticaburatto.it

Locali e discoteche Locali e discoteche Cocomero’s viale Jonio 160, S. Vito (TA) tel. 099 4002795, 348 5416059 Yannis club, bear bar Litoranea Salentina, Torre Ovo Campomarino km3 tel. 348 0341217

Gold via L. da Vinci 4, Godega S. Urbano (TV) one night sabato Saune Hobby One Club via L.da Vinci 4, Godega S. Urbano (TV) VARESE Locali e discoteche Zsa Zsa via Orrigoni 7 tel. 349 1734234 (info/liste), 346 2211545 Saune New Flug Sauna strada Paradisera 58, Gallarate (VA) tel. 0331 245959

ESTERO SPAGNA - GRAN CANARIA Hotel Pasiòn Tropical c/o Las Adelfas 6, Playa del Inglés, San Agustìn tel. 0034 928770131 www.pasion-tropical.com Robi Nud B&B gay c/o Cervantes, Playa del Inglés, Maspalomas tel. 0034 828129044 www.facebook.com/pages/Robi-NudBB-gay SVIZZERA - LUGANO Saune

VENEZIA Locali e discoteche Glitter, disco-cruising bar via delle Macchine 41/43, Marghera (VE) Juice Berry via Torino 162 aperto tutti i giorni dalle 12.00 tel. 041 8778042, 392 2954966 www.juiceberry.it Saune Metrò Venezia via Cappuccina 82/b, Mestre (VE) tel. 041 5384299

Hotel Lugano guesthouse via Tesserete 7, (Massagno), vicino alla Gothic sauna (dove vi si darà la chiave) tel. 0041 91 9676077 www.gothicsauna.net/ita/guesthouse.html SVIZZERA - ZURIGO

VERONA

Associazioni

Hotel

Checkpoint Zürich Konradstrasse 1 tel. 0041 44 4555910 www.checkpoint-zh.ch

Il Minotauro, b&b Ospitalità, anche naturista, a pochi km dal centro di Verona tel: 338 3407227 http//ilminotauroverona.blogspot.com

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Gothic vicolo Vecchio 3, (Massagno) lun.–gio. e dom. 14:00–23:00, ven.–sab. e prefestivi 14:00–01:00 tel. 0041 91 9675051 www.gothicsauna.ch

Sul nostro sito oltre a una selezione del mese corrente ora potete anche sfogliare e scaricare per intero gli ultimi numeri della rivista in formato PDF: www.prideonline.it

aprile 2014 · PRIDE


PRIDE 路 aprile 2014

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