Larry Kaufman
APERTURE INBIANCO ENERO
PRISMA EDITORI
BIBLIOTECA DI APERTURE
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Larry Kaufman
APERTURE INBIANCO ENERO
PRISMA EDITORI
Traduzione Livia Doni Titolo originale ‘The Chess Advantage in Black and White’ © 2004 Larry Kaufman Questa traduzione del libro di Larry Kaufman viene pubblicata secondo accordi presi con l’autore
Edizione italiana Copyright © 2008 Prisma Editori Srl Via Pacchiarotti 109, Roma ISBN 10: 88-7264-115-2 ISBN 13: 978-88-7264-115-6 PRISMA EDITORI SRL Tel: 06 8813636 Fax: 06 8813683 Email: prisma@nexus.it Sito: www.prismascacchi.com Fotocomposizione, grafica e impaginazione PRISMA EDITORI Srl Finito di stampare nel mese di giugno 2008 dalla tipografia Centro Stampa e Riproduzione Srl, Roma
Indice
Introduzione ....................................................................................................................................11 Introduzione all’edizione italiana ..........................................................................................17 Aperture per il Bianco INTRODUZIONE ..............................................................................................................................20 CAPITOLO 1
Variante di Cambio della Partita Spagnola ............................................................23 CAPITOLO 2
Varianti secondarie della Partita Spagnola ............................................................49 CAPITOLO 3
Difesa Russa ...........................................................................................................................68 CAPITOLO 4
Difesa Philidor e Gambetto Lettone ..........................................................................77 CAPITOLO 5
Variante di Mosca della Difesa Siciliana..................................................................87 CAPITOLO 6
Variante Rossolimo della Difesa Siciliana ............................................................116 CAPITOLO 7
Difesa Siciliana con 2… e6 .........................................................................................130 CAPITOLO 8
Altre varianti della Difesa Siciliana ............................................................................144 CAPITOLO 9
Variante Tarrasch della Difesa Francese ..............................................................151 CAPITOLO 10
Sistema Short della Difesa Caro-Kann.................................................................180 APERTURE IN BIANCO E NERO
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INDICE
CAPITOLO 11
Difesa Pirc ..............................................................................................................................200 CAPITOLO 12
Difesa Moderna ..................................................................................................................216 CAPITOLO 13
Variante di Cambio della Difesa Alekhine............................................................225 CAPITOLO 14
Difesa Scandinava e altre difese ..............................................................................233 Aperture per il Nero INTRODUZIONE ...........................................................................................................................243 CAPITOLO 15
Difesa Berlinese ..................................................................................................................245 CAPITOLO 16
Partita Italiana .......................................................................................................................278 CAPITOLO 17
Partita Scozzese.................................................................................................................303 CAPITOLO 18
Partita dei Quattro Cavalli .............................................................................................316 CAPITOLO 19
Apertura Ponziani ...............................................................................................................331 CAPITOLO 20
Gambetto di Re ..................................................................................................................336 CAPITOLO 21
Partita del Centro e Gambetto Danese ...............................................................344 CAPITOLO 22
Partita Viennese e Apertura d’Alfiere ......................................................................351 CAPITOLO 23
Difesa Semi-Slava INTRODUZIONE...........................................................................................................................363 CAPITOLO 24
Difesa di Merano ................................................................................................................367 CAPITOLO 25
Sistemi Anti-Merano .........................................................................................................381 CAPITOLO 26
Variante di Mosca ..............................................................................................................395 CAPITOLO 27
Variante Anti-Mosca .........................................................................................................410 8
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INDICE
CAPITOLO 28
Gambetto Marshall ...........................................................................................................419 CAPITOLO 29
Variante di Cambio e Variante Simmetrica .........................................................427 CAPITOLO 30
Partita Catalana ...................................................................................................................438 CAPITOLO 31
Partita di Donna ..................................................................................................................449 CAPITOLO 32
Altre mosse del Bianco ..................................................................................................462 Bibliografia ....................................................................................................................................475
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Introduzione
Una volta che lo scacchista ha appreso gli elementi base del finale, ha acquisito i rudimenti della tattica e della strategia del mediogioco e gli strumenti essenziali per valutare la posizione, in genere si volge allo studio delle aperture. È il momento per lui di dotarsi di un repertorio d’apertura con cui ribattere mossa su mossa all’avversario, ed il presente libro intende offrirgliene uno basato su una precisa scelta operativa. Il libro inoltre darà al lettore la possibilità di imparare a valutare correttamente le posizioni scacchistiche, e quindi anche chi non ha ancora raggiunto la forza necessaria a mettere subito in pratica le aperture consigliate, avrà indicazioni utili per affinare le sue capacità di gioco. Al momento di scegliere le ‘sue’ aperture, il giocatore può prendere una scorciatoia, più semplice da ricordare, oppure optare per le varianti migliori indicate dalla pratica più recente dei GM. Anche nella vita ci troviamo a fare scelte del genere, e mentre alcuni mirano ad obiettivi minimi, altri vogliono solo il meglio, per sé e per la propria famiglia. Naturalmente ci sono decisioni minori che possono essere prese senza badare troppo alla qualità, e altre più importanti dove l’unica possibile scelta dev’essere quella migliore. Nel nostro caso credo che il più delle volte ‘la seconda migliore’ sia la scelta da fare. Nelle situazioni della vita spesso la differenza tra ‘la migliore’ e ‘la seconda migliore’ è quasi impercettibile, anche se in termini di costi essa è in genere notevole. Negli scacchi, scegliere schemi d’apertura semplici perché facili da ricordare vi darà la parità con il Bianco, e possibilità più o meno inferiori con il Nero. Se questo vi basta, rivolgetevi ad un libro che offra qualche elementare schema di sviluppo: riuscirete a leggerlo nel giro di un pomeriggio e questo è tutto. Il mio libro si rivolge a coloro che vogliono il vantaggio che spetAPERTURE IN BIANCO E NERO
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INTRODUZIONE
ta loro in virtù della prima mossa quando hanno il Bianco, e la quasi parità con il Nero, con possibilità che essa si trasformi in vantaggio se il Bianco devia dalle linee sperimentate dai GM. Tengo però a precisare che non è mia intenzione cercare ad ogni diramazione ‘la mossa migliore’; per farlo occorrerebbe un libro di 2000 pagine, che diventerebbe obsoleto prima ancora di raggiungere gli scaffali delle librerie. In molte situazioni scelgo ‘la seconda migliore’ ad una delle prime diramazioni critiche, in genere quando la differenza in qualità (misurata con parametri statistici) è insignificante, e la quantità di teoria che occorre imparare (il ‘costo’) è infinitamente ridotta. Comunque, ogni suggerimento che troverete nel presente libro ha avuto la sostanziale legittimazione da parte di GM molto forti, eccettuati i casi in cui la mossa dell’avversario sia stata sperimentata molto raramente ai più alti livelli. Perciò, sebbene i commenti siano indirizzati a giocatori intermedi, il repertorio in sé è perfettamente adatto anche ai grandi maestri, non per niente contiene le esperienze di alcuni tra i migliori giocatori al mondo. Nello scegliere le aperture da proporre al lettore, ho tentato di lasciar fuori le linee che fanno prevedere una loro futura confutazione, soprattutto quelle che implicano arrocchi su lati opposti, allorché ogni cosa sembra appesa ad un filo. Ho perciò la ragionevole speranza che il libro mantenga nel tempo la sua validità. Un’altra sua caratteristica è offrire un enorme numero di novità in apertura, idee cioè mai giocate prima. E questo non già perché io sia un giocatore particolarmente originale e prolifico, ma per il ruolo fondamentale che i computer hanno avuto nella stesura di questo libro. Solo alcuni anni fa i programmi scacchistici per PC raggiungevano a malapena il livello più basso del gioco magistrale, mentre del tutto inadeguata era la loro abilità a valutare la posizione. Gli autori di testi scacchistici li usavano per controllare eventuali sviste, non certo per cercare nuove idee. Oggi invece i programmi sono fortissimi. Fritz 8 e Junior 8 che ho usato per il presente libro (insieme a Hiarcs 8 e 9 che pure ha pattato un match con uno dei primi dieci giocatori al mondo) hanno recentemente pattato un match rispettivamente di sei e otto partite contro i due giocatori con il punteggio più alto in assoluto, Vladimir Kramnik e Garry Kasparov, quest’ultimo al momento dell’uscita del libro ancora in cima alla classifica mondiale. Ma mentre in quei match tali programmi hanno giocato su macchine dotate di multiprocessori, io ho potuto affidarmi ad un solo processore, 2.8 GHZ Pentium 4 chip, quindi sulla mia macchina i programmi citati non raggiungono il livello più alto possibile. D’altra parte però, essendo stato nel passato co-autore di diversi programmi scacchistici ed editore di Computer Chess Reports, ritengo di essere più qualificato della 12
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INTRODUZIONE
maggior parte dei giocatori del mio livello a decidere quando accordare credito ai programmi e quando ritenere ‘confusa’ la loro conclusione, come pure a giudicare quale programma ‘comprende’ meglio una determinata apertura. Negli ultimi anni il livello di valutazione dei programmi è cresciuto enormemente e ritengo che oggi sia almeno pari a quello di un maestro internazionale, anche se certi tipi di posizioni ancora sfuggono ai computer (come vedremo nel corso del libro). Attualmente hanno una buona capacità di comprendere qual è il compenso per la perdita di materiale, e sotto questo aspetto Hiarcs è molto più conservatore di Junior (forse come lo è Kramnik rispetto a Kasparov), con Fritz nel mezzo. Da un punto di vista tattico superano ogni essere umano. Così, nel complesso penso sia corretto dire che le mosse suggerite da questi programmi, con me a fare da arbitro quando danno pareri contrari o anche a rifiutarli in blocco se necessario, sono come minimo di uno standard mediamente simile alle mosse che potrebbe fare Kasparov oppure Kramnik. E così, visto che mentre io commento una partita il computer a sua volta lavora, è difficile che io vada oltre la 20ª mossa senza che venga trovato un miglioramento per la ‘nostra’ parte; i miglioramenti riguardano anche l’avversario, ma devo ammettere di non dedicare molto tempo a cercarli. Con ‘noi’ intendo riferirmi ai programmi scacchistici ed a me, fatta eccezione per il capitolo sulla Difesa Berlinese per il Nero, in cui ho avuto come co-autore il GM Alex Sherzer. Il libro è strutturato con ‘partite’ commentate che aprono con le ‘mie’ aperture, scelte in modo da coprire ogni importante replica dell’avversario. Le virgolette della parola ‘partite’ dipendono dal fatto che molto spesso il computer o i commenti pubblicati segnalano che un giocatore ha commesso un grave errore che toglie interesse alla partita, nel qual caso non proseguo l’analisi, mi limito a mostrare la continuazione corretta. Faccio lo stesso con quelle partite il cui esito è scontato, anche se può capitare che a volte il giocatore in vantaggio si lasci sfuggire la vittoria! Naturalmente troverete anche partite complete, spesso tra fortissimi giocatori, prive di errori veri e propri, ma poiché il libro si propone di trattare in modo esauriente sia le linee del Bianco che quelle del Nero, ho dovuto interrompere abbastanza presto la maggior parte delle partite. Inoltre nelle sottovarianti non troverete né riferimenti alle partite né alle fonti, e questo sia per motivi di spazio sia perché molte varianti sono state migliorate con l’ausilio del computer. Poiché l’opera pone l’accento sulla valutazione posizionale, non sempre do la giustificazione tattica di tutte le mosse; se la mossa consigliata vi sembra una svista, vogliate controllarla sul computer prima di concludere che ci APERTURE IN BIANCO E NERO
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INTRODUZIONE
siamo lasciati sfuggire qualcosa. Praticamente tutto è stato sottoposto al vaglio del computer, così un eventuale errore tattico dovrebbe trovarsi molto in profondità, a meno che non si tratti di un errore redazionale. Per le valutazioni date, riporto le motivazioni sia del computer che mie; come si sa, i computer hanno un linguaggio numerico, perciò i commenti verbali non possono che essere miei. Molte posizioni poi offrono dei vantaggi ad entrambi i colori, quindi le mie valutazioni sono in certa misura necessariamente soggettive; comunque, ogni volta che ho dei dubbi, li segnalo. Ad eccezione di quando il tema riguarda aperture ormai datate, la maggior parte delle partite sono di anni recenti, e ciò per un motivo molto semplice. Per prepararsi contro un determinato avversario il giocatore ne esamina le partite, e quindi nella maggior parte dei casi le novità giocate ad alto livello saranno state collaudate al computer prima della partita, perciò molto probabilmente risultano superiori alle mosse giocate in precedenza. Se una mossa non viene più giocata dai GM, ci sarà pure una ragione. Nel presente libro troverete gli sviluppi della teoria fino al novembre 2003. Per quei lettori che non hanno familiarità con le graduatorie elo, ecco una nota informativa. I due primi giocatori al mondo hanno intorno ai 2800 punti, circa una dozzina supera i 2700, un centinaio i 2600 e 2500 sono i punti necessari per diventare grande maestro. Il titolo di maestro internazionale (è il mio caso) ne richiede 2400 e quello di maestro FIDE 2300. Il titolo di maestro richiede un minimo di 2200 punti e quello di candidato maestro 2000. Un giocatore di prima categoria deve avere almeno 1800 punti, di seconda 1600 e di terza 1500. Accanto ai nomi dei giocatori troverete il loro punteggio elo, in modo che possiate giudicare quanto peso hanno le loro mosse, e anche rendervi conto del perché ora l’uno ora l’altro scelgano di evitare o di cercare la patta. La maggior parte delle partite hanno come protagonisti giocatori con punteggi sopra i 2400 e in molte figura almeno un giocatore al più alto livello. Una differenza di sette punti elo implica che il giocatore con l’elo più alto gode di un’aspettativa di successo del 51%. Mediamente il Bianco tende a registrare uno score del 55%, il che significa che avere il Bianco può compensare una differenza di circa 35 punti elo. Nel libro non parlerò di percentuali, perché esse possono indurre a una valutazione distorta delle reali potenzialità di questa o di quella variante, visto che non sempre i due giocatori hanno la stessa forza. Invece citerò sempre i punti elo che corrispondono a quella percentuale. Ad esempio, uno score di +35 significa che la prestazione del Bianco è stata tale da rispecchiare una differenza di 35 punti elo rispetto al Nero (che poi in questo caso rappresen14
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INTRODUZIONE
ta il punteggio di riferimento). In altre parole se i due avversari avessero un punteggio elo uguale, il Bianco presumibilmente otterrebbe il successo nel 55% dei casi. In generale, per trasformare in percentuale un’aspettativa espressa in punti elo, bisogna dividere per 7 e aggiungere 50. Quindi -21 significa che il Bianco dovrebbe nella pratica ottenere il 47% dei punti, mentre +70 equivale al 60%. Naturalmente al Nero vanno più che bene tutti i punteggi negativi e dovrebbe essere soddisfatto con qualsiasi punteggio al di sotto di +25. Al contrario il Bianco mira a un punteggio minimo di +40. Ho utilizzato Fritz Powerbook 2003 per dotarmi dei dati necessari a calcolare gli score delle diverse varianti. Un tema che attraversa un po’ tutto il libro riguarda la coppia degli Alfieri; molte delle aperture che consiglio mirano ad ottenere i due Alfieri, il cui peso negli ultimi anni è andato via via crescendo, al punto che possederli sembra spesso l’obiettivo della partita! Gran parte della lotta in apertura ruota attorno al tentativo di uno dei giocatori di assicurarsi tale vantaggio, e alla determinazione dell’avversario di fargli pagare un costo altissimo per ottenerlo. Uno studio statistico da me fatto alcuni anni fa ha portato alla conclusione che due Alfieri valgono in media mezzo pedone più di Cavallo e Alfiere o dei due Cavalli. Di fatto però la differenza dipende da quanto è ‘aperto’ il gioco. Con tutti i pedoni sulla scacchiera, seppure innegabile esso è molto minore, mentre su una scacchiera molto aperta può arrivare a valere quasi un pedone. Mi auguro che il lettore impari a capire quale sia il prezzo giusto da pagare per ottenere la coppia degli Alfieri. Da notare che un solo Alfiere contro Cavallo in genere non costituisce di per sé un vantaggio, lo è solo in posizioni aperte o in posizioni con opposte maggioranze pedonali. Quando la posizione è chiusa, con catene pedonali bloccate, un Cavallo di solito è superiore ad un Alfiere spaiato. Molta dell’abilità scacchistica ruota attorno al tema del cambio Alfiere-Cavallo. Una volta qualcuno ha detto che non fosse per il fatto che Alfieri e Cavalli hanno quasi uguale valore, gli scacchi non sarebbero così affascinanti! Desidero chiudere quest’introduzione con una nota personale. Ho 56 anni e gioco a scacchi da circa mezzo secolo. Oltre a mio padre, il mio primo insegnante è stato Harold Phillips, Campione newyorkese nell’anno 1895!! Il mio primo maggiore successo è stato il Campionato Open americano nel 1966, l’ultimo in ordine di tempo il Campionato Open americano degli Stati dell’Est alla fine del 2002. La maggior parte dei miei contemporanei o hanno rinunciato a giocare seriamente a scacchi oppure hanno visto precipitare il loro elo, perché i giovani usano i database e giocano su Internet, acquisenAPERTURE IN BIANCO E NERO
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INTRODUZIONE
do in pochi anni quelle conoscenze e quell’esperienza che a noi hanno richiesto decine d’anni di lavoro. Le aperture ed i piani che funzionavano bene negli anni sessanta e settanta oggi non sono più efficaci, eppure tanti scacchisti non più giovani continuano a giocare le linee che hanno imparato in gioventù. Qualche tempo fa mi sono reso conto che se volevo mantenere il mio livello di gioco, dovevo seguire gli sviluppi della teoria e usare il computer, così il libro che avete in mano si basa su partite e idee degli ultimissimi anni. Molte delle linee le ho sperimentate in prima persona, altre mi sono del tutto nuove. Scrivere mi ha costretto a guardare in modo critico al mio repertorio, e tutte le volte che non sono riuscito a giustificare le linee che avevo scelto nel passato, le ho sostituite con altre che davano prova di essere migliori. Nutro quindi la speranza che il libro non solo contribuisca a migliorare il vostro gioco, ma anche il mio! Quando giungerà il momento che non riuscirò più ad assimilare e ad impiegare nuove idee, vorrà dire che sarà ora per me di ritirarmi dagli scacchi competitivi.
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Introduzione all’edizione italiana
Sono passati quattro anni da quando il libro ha visto la luce la prima volta, e durante questo periodo molto è accaduto per quel che riguarda le aperture qui raccomandate. I computer ed i programmi scacchistici oggi sono più potenti, ed è stato quindi possibile fare molte nuove scoperte; io comunque ho il piacere di assicurare il lettore che la maggior parte delle linee raccomandate nel libro hanno superato la prova del tempo, ovviamemte con qualche eccezione. Ecco qui di seguito un breve excursus degli eventi relativi alle nostre linee. La Variante di Cambio della Spagnola non ha perduto in popolarità nel gioco ad alto livello; generalmente è recepita come una linea che tende a condurre alla patta, ma a volte viene adottata da giocatori al vertice (perfino nelle competizioni per il Campionato del mondo!), i quali ritengono che nella Spagnola sia anche più difficile vincere contro l’Attacco Marshall. Sono stati apportati alla variante molti piccoli miglioramenti, ma le linee principali non hanno subito modifiche sostanziali. Nel mio ultimo database la Variante di Cambio registra un punteggio di +29, solo cinque punti sotto la Spagnola con 4. åa4. Nulla è cambiato per quel che riguarda la Berlinese: è infatti l’unica tra le varianti secondarie che continua ad essere considerata pienamente rispettabile, anche se la Schliemann attualmente viene talvolta giocata da due giocatori al vertice. L’Attacco Kaufmann contro la Difesa Russa non ha preso molto piede nella pratica, anche se registra un eccellente +38 nel nuovo database: forse perché la linea della Partita 4 è molto vicina alla parità e il Bianco vuole di più. Comunemente si ritiene che se il Bianco intende permettere che i suoi pedoni vengano doppiati sulla colonna ‘c’, 5. ©c3 è il modo migliore per farlo, e così ora questa mossa è molto popolare e ottiene un punteggio di +57 APERTURE IN BIANCO E NERO
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INTRODUZIONE ALL’EDIZIONE ITALIANA
nel database appena citato. Per la Philidor, la maggior parte delle linee che ho dato vanno ancora benissimo. Quanto alla Siciliana, la Rossolimo ha tenuto bene, con uno score di +33, ed è piuttosto comune nel gioco al più alto livello. Sfortunatamente non si può dire lo stesso della Variante di Mosca (2. ©f3 d6 3. åb5+). Avevo da poco consegnato il manoscritto, allorché Ivanchuk le inferse un terribile colpo, che tolse valore alla linea della Partita 3. Egli proseguì con 3… åd7 4. å≈d7+ ∂≈d7 5. c4 ©f6 6. ©c3 g6 7. 0_0 åg7 8. d4 c≈d4 9. ©≈d4 0_0 10. f3 †c8 11. b3 d5!! 12. e≈d5 ©≈d5 13. ©≈d5 e6 14. åh6 e≈d5, pareggiando il gioco e ottenendo una rapida patta. Se il Bianco vuole giocare per vincere, dovrebbe tentare 7. d4 c≈d4 8. ©≈d4 åg7 9. f3 0_0 10. åe3 †c8 11. b3 ©c6 12. 0_0, che come minimo gli dà un margine di circa 13 punti nel database, confermato da Rybka (il programma più quotato al momento, di cui sono co-autore), che gli accorda un leggero vantaggio. In alternativa si può seguire la Partita 1, sebbene Rybka non condivida il giudizio favorevole che do della posizione finale. Personalmente ora gioco la Siciliana Aperta (3. d4) contro 2… d6 proprio per le suddette ragioni, ma ciò esula dal tema del libro. Per finire, dopo 2… e6 la linea con 3. b3 non ha riscosso molto favore, forse a causa di 3… b6, dopo di che lo score del Bianco è solo di +5, praticamente niente. A riscrivere il libro oggi, io raccomanderei 3. c3, l’Alapin differita, perché la difesa con una precoce e7-e6 non sembra la scelta migliore contro l’Alapin, tant’è che dà al Bianco uno score di +31. Le raccomandazioni per il Bianco che ho dato negli altri capitoli hanno mostrato una buona tenuta. La Variante Tarrasch della Francese continua ad essere popolare, con un ottimo score di +39. Il Sistema Short nella CaroKann è diventato la linea principale della Variante di Spinta, come avevo previsto, e registra +39. Le mie linee contro la Pirc, la Moderna, l’Alekhine e la Scandinava mantengono tutte buone prestazioni. Per quel che riguarda il Nero, nel gioco ad alto livello la Berlinese ha mantenuto più o meno la stessa popolarità, e supera di 3 punti lo score dell’usuale difesa con 3… a6. Kramnik, Topalov e altri giocatori al vertice di tanto in tanto la giocano, anche se non regolarmente. La teoria si è ampliata enormemente, ma non ha cambiato di molto il suo giudizio sul vantaggio del Bianco, continuandolo a ritenere molto piccolo. Le difese contro gli altri tentativi del Bianco dopo 1. e4 e5 hanno tutte resistito alla prova del tempo, anche se la maggior parte dei giocatori al vertice ora preferisce 4… åc5 nella Scozzese. 18
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INTRODUZIONE ALL’EDIZIONE ITALIANA
La Semi-Slava con la Variante Mosca e Anti-Mosca, come viene data nel presente libro, è ora immensamente popolare nel gioco al vertice. L’impressione è che sia l’unica difesa contro 1. d4 che non permetta al Bianco di trovare un modo sicuro per ottenere un sia pur piccolo margine. Il margine di 28 punti che il Bianco ottiene è minore che in altre maggiori linee con 1. d4 (la Slava con 6. ©e5 ne ricava 35, il Gambetto di Donna rifiutato 35, l’OvestIndiana 35, la Variante di Cambio della Grünfeld 37, l’Est-Indiana 32). Anche la poco conosciuta linea Zvjaginsev, che raccomando nella Merano, la si è vista talvolta al più alto livello. Naturalmente, dato l’interesse per le linee molto taglienti, le nuove scoperte non si contano, ma le linee principali che trovate nel libro rimangono per lo più valide. Tuttavia quasi tutti i giocatori al vertice attualmente scelgono di entrare nella Semi-Slava con l’ordine di mosse della Slava (1. d4 d5 2. c4 c6 3. ©f3 ©f6 4. ©c3 e6) piuttosto che con l’ordine che do io, sia per evitare il Gambetto Marshall oppure (più verosimilmente) per evitare la Catalana. Se desiderate seguire le loro orme, dovrete semplicemente rivolgervi ad un’altra fonte ed imparare la Variante di Cambio della Slava, come pure le linee contro 4. e3 e 4. ∂c2. E, per finire, le mie linee contro la Catalana (che ottiene +31 per il Bianco) e contro le aperture irregolari e meno comuni del Bianco, hanno tutte mantenuto popolarità e validità. Potomac, Maryland, USA marzo 2008
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Aperture per il Bianco Introduzione
White to Play and Win (Il Bianco gioca e vince) era il titolo di un’opera del 1940 scritta dal maestro statunitense Weaver Adams, il quale tentò di dimostrare che il Bianco aveva il vantaggio contro tutte le difese del Nero a 1. e4, raccomandando molte linee insolite, specialmente gambetti. Il mondo scacchistico non ritenne che il suo lavoro avesse raggiunto lo scopo, in parte perché molte delle posizioni cui mirava lasciavano il Bianco con un’iniziativa insufficiente a compensare il materiale sacrificato. Da allora ci sono stati altri libri sul tema, tutti scritti prima che i programmi per PC raggiungessero la forza di un GM, così le analisi in essi contenute risultano alquanto inaffidabili. La parte del mio libro riguardante il Bianco utilizza la tecnologia del ventunesimo secolo, nello spirito però di quei tentativi precedenti. Io non credo che negli scacchi il Bianco abbia una vittoria forzata, però penso che con 1. e4 o 1. d4 egli dovrebbe poter ottenere un qualche vantaggio atto a prolungarsi fin nel finale. Se negli scacchi il punteggio fosse assegnato come nella boxe, e ci fosse un qualche sistema per dare alle patte un valore numerico che favorisca il giocatore andato più vicino alla vittoria, allora credo che in teoria il Bianco avrebbe davvero una vittoria forzata. Questa prima parte tenta di dimostrare un vantaggio forzato del Bianco dopo 1. e4, lasciando da parte le impervie varianti che possono solo essere definite ‘poco chiare’. Ma per riuscire ad ottenerlo, non dobbiamo fare troppo i difficili sulla sua natura. Talvolta abbiamo un attacco, talora guadagniamo un pedone concedendo però l’iniziativa, altre volte entriamo in un finale leggermente più piacevole. Personalmente do la preferenza alle linee posizionali rispetto a quelle aggressive, perché più vicine al mio stile di gioco e anche perché quelle con attacchi reciproci sono difficili da valutare. Comunque, sono molte le linee qui presentate che permettono di attaccare, poche in20
APERTURE IN BIANCO E NERO
PER IL BIANCO INTRODUZIONE
vece quelle dove il nostro Re correrà pericoli. Allorché sostengo un qualche vantaggio per il Bianco contro tutte le difese, in certi casi le mie valutazioni possono non avere l’avvallo di qualche GM, mentre in altri casi il vantaggio, pur reale, è così minuscolo da essere quasi irrilevante. Ciò in parte può dipendere dal fatto che do la preferenza a linee che sono ‘la seconda migliore scelta’, ma può anche essere, semplicemente, che occorre andare più in profondità con l’analisi per avere pienamente ragione di certe difese. Poiché la maggior parte delle linee sono tra loro indipendenti, se ne trovate una insoddisfacente sostituitela con la vostra e continuate ad utilizzare il resto del repertorio. Ci sono GM che giocano il mio repertorio con il Bianco? Che io sappia nessuno gioca tutte le mie linee, neppure io l’ho ancora fatto pur avendone tutta l’intenzione. Igor Glek è il GM che più di qualsiasi altro utilizza le mie linee, in particolare quelle contro la Siciliana, la Variante Morphy della Spagnola e la Francese; egli è noto per essere un grande teorico delle aperture, con una predilezione per le linee meno comuni. Tra i giocatori al vertice, a ruota segue Mickey Adams, che pure utilizza molte delle mie linee contro la Siciliana, come anche contro la Francese e la Pirc. Nel mettere insieme il presente repertorio mi sono proposto di evitare le Varianti Aperte della Siciliana (3. d4 dopo qualsiasi seconda mossa). La scelta ha a che fare con la mia filosofia della ‘seconda migliore’: evitando 3. d4, la sezione che riguarda la Siciliana la riduco a forse un terzo di quello che sarebbe utilizzando tale mossa. Ma ha a che fare anche con la mia convinzione che la Siciliana Aperta è intrinsecamente ‘poco chiara’, poiché il Bianco concede al Nero una superiorità numerica di pedoni centrali in cambio di prospettive d’attacco. Tentare di dimostrare un vantaggio per il Bianco in tutte le linee della Siciliana Najdorf e Sveshnikov è un compito incredibilmente difficile, se non impossibile. Il rovescio della medaglia della mia scelta è che i vantaggi che si ottengono contro un avversario preparato tendono ad essere molto piccoli. Per contro, però, la maggior parte degli avversari si sentirà molto meno a loro agio in apertura che se potessero giocare la Siciliana che preferiscono. Le linee che suggerisco prevedono di giocare åf1-b5 alla prima occasione. Contro 1… e5 non scelgo le principali linee della Spagnola ma la Variante di Cambio, cosa che nuovamente riduce di molto la mole della sezione. In questo specifico caso esse sarebbero state perfettamente in tema avendo il Bianco quasi sempre un piccolo margine, ma il popolare Attacco Marshall costituisce la mia ‘giustificazione’ per averle evitate, visto che nessuno degli APERTURE IN BIANCO E NERO
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PER IL BIANCO INTRODUZIONE
attuali sistemi anti-Marshall mi convince. Quando ho verificato che alcune recenti partite avevano alterato in favore del Bianco la valutazione delle linee chiave della Variante di Cambio, mi sono deciso a inglobarla nel repertorio, anche perché ero solito giocarla con successo negli anni in cui pure Bobby Fischer la praticava (1966-72). Per poterla inserire però nel libro ho dovuto praticamente ripartire da zero, perché nel frattempo erano sopravvenuti così tanti cambiamenti. Contro la Francese suggerisco la Variante Tarrasch, il che dovrebbe essere pacifico perché pur essendo la Tarrasch seconda in popolarità, segue a ruota la più comune 3. ©c3. Ugualmente, in molte recenti partite il sistema Short contro la Caro-Kann è vicino alla linea principale della Variante di Spinta per numero di volte in cui viene giocato. In tali aperture alquanto ‘chiuse’ i computer tendono ad essere di scarso aiuto, così le mie valutazioni hanno più probabilità di andare incontro a delle critiche. La mia scelta del sistema åc1-e3 contro la Pirc è perfettamente in linea con le attuali tendenze, mentre le scelte contro la Difesa Russa (l’attacco Kaufmann) e la Scandinava (2… ∂≈d5 3. ©f3) sono quasi sconosciute, anche se spero di aver perorato bene la loro causa. Contro altre difese meno popolari le mie linee sono quelle principali, o quantomeno non ne sono troppo lontane, per esempio la Variante di Cambio contro la Difesa Alekhine o il sistema con c2-c3, åf1d3 contro la Difesa Moderna. Non ho ancora avuto modo di mettere alla prova nel gioco di torneo tutte le linee che suggerisco per il Bianco, ma quelle che ho utilizzato mi hanno procurato molto spesso posizioni vincenti, oppure molto vantaggiose, dopo solo una dozzina di mosse o giù di lì, anche contro avversari di livello magistrale. A meno che il vostro avversario sia un vero professionista, è improbabile che conosca abbastanza queste linee secondarie anche solo per avvicinarsi alla parità. In molte di esse il Nero è sull’orlo del disastro, mentre raramente il Bianco rischia più della patta se dimentica l’analisi.
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APERTURE IN BIANCO E NERO
CAPITOLO 1
Variante di Cambio della Partita Spagnola
La moderna versione della Variante di Cambio della Spagnola, con 5. 0_0 dopo il cambio in c6 alla 4ª mossa, dovrebbe portare il nome dell’ex campione del mondo Bobby Fischer. Un secolo fa normalmente si giocava 5. d4 e≈d4 6. ∂≈d4, ma nella pratica moderna questa linea conduce solo ad una piatta parità (+3 sulla mia scala), visto che la scarsa flessibilità della maggioranza pedonale del Nero è pienamente controbilanciata dalla coppia degli Alfieri. Successivamente i teorici videro che è preferibile giocare 5. ©c3 per costringere il Nero a difendere il pedone e5 prima che il Bianco proponga il cambio, dopo di che la linea principale prosegue con 5… f6 6. d4 e≈d4 7. ©≈d4 c5 8. ©de2 ∂≈d1+ 9. ©≈d1åe6 10. åf4 0_0_0. Le statistiche qui registrano +14 a significare un piccolissimo margine per il Bianco, molto inferiore comunque a quello che ha normalmente in altre aperture. Ovviamente sarebbe migliore per il Bianco poter catturare in d1 con una Torre avendo arroccato prima: 5. 0_0 f6 6. d4 e≈d4 7. ©≈d4 c5 8. ©e2 (8. ©b3 è pure buona ed è quella che suggerisco) 8… ∂≈d1 9. †≈d1 åd7 (necessaria se il Nero vuole arroccare lungo) 10. ©bc3 0_0_0 11. åe3, e a questo punto le statistiche balzano a un sorprendente +116, più del triplo del normale vantaggio che il Bianco ottiene in altre aperture! Sebbene i vantaggi statici siano gli stessi che nelle due linee più vecchie, qui il Bianco ha un comodo vantaggio di sviluppo. A dispetto di tutto ciò, molti GM ai più alti livelli scelgono di difendere la Variante di Cambio esattamente come abbiamo appena visto. Ma se questa è la linea migliore per il Nero, si può capire perché nella Spagnola raccomando di giocare la Variante di Cambio. Poiché la superiorità di 5. 0_0 su 5. ©c3 salta agli occhi, viene da chiedersi perché non sia stata da sempre la linea principale. La risposta è che per molto tempo si è pensato che 5. 0_0 åg4 6. h3 h5! fosse ottima per il Nero, APERTURE IN BIANCO E NERO
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PER IL BIANCO VARIANTE DI CAMBIO DELLA PARTITA SPAGNOLA
visto che è difficile liberarsi dell’inchiodatura. Poi, nel 1965 una poco conosciuta partita tra due tedeschi (Barendregt-Teschner) cambiò il corso della storia della teoria delle aperture. Il Nero vinse brillantemente e rapidamente con un sacrificio di Torre, ma Bobby Fischer si rese conto che se il Bianco avesse declinato l’offerta, avrebbe avuto un finale superiore. Cominciò così a giocare la Variante di Cambio con 5. 0_0, vincendo partita dopo partita, e continuò a giocarla con successo anche nel match con Boris Spassky vent’anni dopo la conquista del titolo, in quello che fu il suo ultimo evento scacchistico ufficiale, nel 1992. Negli ultimi quarant’anni sono stati individuati possibili miglioramenti per entrambi i colori prima dell’offerta del sacrificio di Torre, così la linea 5. 0_0 åg4 6. h3 rimase critica, anche se dopo 6… h5 7. d3 ∂f6 8. ©bd2 (la linea principale) lo score del Bianco è comunque +74, grosso modo il doppio di quanto è normalmente! Durante tutto questo tempo sono state sviluppate parecchie altre difese alla 5ª e 6ª mossa; le più popolari sono 5… f6 6. d4 åg4 allorché 7. d≈e5 raggiunge il punteggio di +67, e 5… ∂d6 allorché 6. ©a3 åe6 7. ∂e2 f6 8. †d1 ottiene +80; con 6. ©a3 b5 7. c3 c5 8. ©c2 si raggiunge +63. Due altre popolari difese sono 5… åd6 6. d4 e≈d4 7. ∂≈d4 f6 8. åe3 ©e7 9. ©bd2 (+87) e 5… ©e7 6. ©≈e5 ∂d4 7. ∂h5 g6 8. ∂g5 åg7 9. ©d3 (+140!). Questi risultati sono tutti così buoni per il Bianco che potreste chiedervi come mai il Nero continui a giocare 3… a6 e come mai nella maggior parte dei casi il Bianco si ostini a replicare con 4. åa4. La risposta è che quantunque la Variante di Cambio della Spagnola sia statisticamente molto allettante, se il Nero gioca con molta precisione dovrebbe essere in grado di raggiungere un finale quasi pari in alcune linee, nelle quali non dovrebbe essere difficile per un GM pattare. A meno che il vostro avversario non sia in lizza per il Campionato del mondo, dovreste poter contare sul fatto che il peggio che vi può capitare in questa apertura è un finale comodo ma teoricamente patto. Mentre i 10 migliori scacchisti al mondo non utilizzano spesso la Variante di Cambio della Spagnola (solo Ivanchuk negli anni 2001-2003), ci sono numerosi forti GM che la giocano, alcuni piuttosto frequentemente. Il fuoriclasse cinese Zhang Zhong l’anno scorso l’ha giocata ogni volta che ne ha avuto l’opportunità, mentre tra coloro che l’hanno usata ripetutamente nel biennio 2001-2003 troviamo Vescovi, Baklan, Macieja, Fressinet e Nisipeanu. In tempi brevi mi aspetto una sua forte crescita in popolarità. A parte i 24
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PER IL BIANCO VARIANTE DI CAMBIO DELLA PARTITA SPAGNOLA
suoi meriti intrinseci, la Variante di Cambio ha il grande vantaggio di evitare l’Attacco Marshall che al momento di scrivere pone una grande sfida teorica per il Bianco nelle linee ‘normali’ della Spagnola. Idee strategiche In molte varianti le Donne vengono cambiate presto, ma sulla scacchiera resta spesso un discreto numero di pezzi, tanto che si ha l’impressione di essere in una posizione di mediogioco. Quando il Bianco cambia il suo pedone ‘d’ per quello ‘e’ (o ‘f’) del Nero, come fa di solito, la sua maggioranza sul lato di Re può produrre un pedone passato, mentre la maggioranza del Nero sul lato di Donna non può farlo a causa dei pedoni doppiati ‘c’. Ciò significa che i finali di Re e pedoni, come pure molti altri, sono in genere vinti per il Bianco. Al contrario del Nero, il Bianco in genere non incontra difficoltà a portare avanti il suo sviluppo. La situazione del Nero sarebbe critica non fosse per la coppia degli Alfieri, che costituisce per lui una grande risorsa. Il Bianco perciò farà di tutto per cambiare uno degli Alfieri neri, ma se nel processo dovesse sdoppiare i pedoni neri egli perderà gran parte del suo vantaggio, se non addirittura tutto. Talvolta il Bianco permette che gli vengano doppiati i pedoni del lato di Re per togliere al Nero la coppia degli Alfieri, conservando un leggero margine grazie al suo Alfiere migliore. Quando il Nero arrocca lungo, se restano abbastanza pezzi, è possibile portare un attacco pedonale al Re. La casa d5 può rappresentare un superbo avamposto per il Cavallo bianco. Esistono alcune linee meno comuni nelle quali il Nero non difende il suo pedone alla 5ª mossa: in tutti i casi, suggerisco di catturare il pedone.
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PER IL BIANCO VARIANTE DI CAMBIO DELLA PARTITA SPAGNOLA
Guida al capitolo Variante di Cambio della Partita Spagnola
>________! @1@ (QYOTMUPW) ∫ (YRXRYRXR) (RYCYZYZY) (YZYZXZYZ) (ZYZYFYZY) (YZYZYDYZ) (FLFLZLFL) (KDIBGZYE) <--------ò 1. e4 e5 2. ©f3 ©c6 3. åb5 a6 4. å≈c6 @1@
1
2
1 2
3 4 5
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… d≈c61 … …
0_0 f62 … ∂d6
d4 e≈d43 ©a3 b58
©≈d4 c54 c3 c5
©b3 †≈d1 f3 ∂≈d1 åg45 åe66 ©c2 †e110 åb79
7 8 9 10
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åe37
4… b≈c6 5. ©c3 cfr. nota alla quarta mossa del Nero della @PARTITA@@1@ 5… åe7 (e altre insolite quinte mosse) 6. ©≈e5 cfr. @PARTITA@@1@ 5… ©e7 6. ©≈e5 cfr. @PARTITA@@2@ 5… åd6 6. d4 cfr. @PARTITA@@3@ 5… åg4 6. h3 cfr. @PARTITA@@4@ 6… åg4 7. d≈e5 cfr. @PARTITA@@8@ 7… åd6 8. ∂h5+ oppure 7… ©e7 8. åe3 cfr. note alla @PARTITA@@9@ 9… åe6 10. åf4 cfr. note alla @PARTITA@@10@; per altre none mosse, cfr. @PARTITA@@9@
6
9
10… åd7 11. åf4 cfr. @PARTITA@@9@ cfr. @PARTITA@@10@ 6… åe6 7. ∂e2 cfr. @PARTITA@@5@ 8… ©e7 9. a4 cfr. @PARTITA@@6@ cfr. @PARTITA@@7@
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APERTURE IN BIANCO E NERO
PER IL BIANCO VARIANTE DI CAMBIO DELLA PARTITA SPAGNOLA
5. 0_0 @2@
PARTITA 1
Ω Brynell S. ∫ Hector J.
(2489) (2546)
Svezia 2001 1. e4 e5 2. ©f3 ©c6 3. åb5 a6 4. å≈c6 d≈c6 Oppure 4… b≈c6?! (una mossa cui i forti giocatori raramente ricorrono, ma il veterano GM Kuzmin la giocò due volte nel 2001 e ciò mi ha fatto riflettere) 5. ©c3! (normale è 5. 0_0, e dopo 5… d6 6. d4 f6 il Bianco ha un tempo in più rispetto a una delle linee principali della Difesa Steinitz Ritardata; tuttavia il suo tempo in più è dato dall’arrocco, ma in quella linea egli di solito arrocca lungo, in modo da attaccare in seguito la struttura del Nero con h2-h4. Ecco perché propongo 5. ©c3) 5… d6 (è stata suggerita 5… åb4, ma 6. d4 dovrebbe favorire il Bianco) 6. d4 f6 (6… e≈d4 7. ∂≈d4 prepara l’arrocco lungo) 7. åe3 †b8?! (altre mosse sono migliori, ma allora il Bianco può giocare ∂d1-d2 oppure ∂d1-d3 e arroccare lungo e sia che il Nero spinga in g6 o porti il Cavallo in g6, h2-h4 risulterà molto fastidiosa; il vantaggio di spazio e di sviluppo del Bianco vale più della coppia degli Alfieri) 8. d≈e5 f≈e5? (8… †≈b2 9. ©d4 favorisce il Bianco) 9. ©≈e5! d≈e5? 10. ∂h5+ ®e7 11. †d1 åd7 12. åc5+ ®f6 13. å≈f8 e il Bianco vince.
>________! @ 2@ (QYOTMUPW) ∫ (YRXZYRXR) (RYRYZYZY) (YZYZXZYZ) (ZYZYFYZY) (YZYZYDYZ) (FLFLZLFL) (KDIBYEGZ) <--------ò 5… åe7 Il Nero vorrebbe proteggere il suo pedone con l’Alfiere (åe7-f6), invece di spingere come al solito in f6. Se il Bianco in seguito giocherà d2-d4 per lasciare il Nero con una maggioranza inoffensiva ad Ovest, l’Alfiere riprenderà vita. In caso di 5… åe6?! 6. ©≈e5 ∂d4 7. ©f3 ∂≈e4 8. ©g5 il Nero avrà un debole pedone isolato ‘e’ senza alcun compenso. Oppure 5… ∂e7 6. d4 e≈d4 7. ∂≈d4 åg4 8. åf4 å≈f3 9. g≈f3 ©f6 10. ©c3 ©h5 11. åg3 †d8 12. ∂e3 ©≈g3 13. h≈g3: il Bianco è chiaramente superiore perché è avanti nello sviluppo e controlla il centro; se dopo ∂e7-c5 il Nero cambia le Donne in e3, l’indebolita maggioranza del Bianco, al contrario di quella del Nero, acquisterà mobilità. 5… ∂f6 6. d4 e≈d4 (6… åg4 7. d≈e5 ∂g6 8. ∂d3 †d8 9. ∂b3 ∂≈e4?! 10. ∂≈f7+ e il Bianco rimaAPERTURE IN BIANCO E NERO
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PER IL BIANCO VARIANTE DI CAMBIO DELLA PARTITA SPAGNOLA
ne con un pedone in più) 7. åg5 ∂d6 (7… ∂g6 8. ∂≈d4 åd6 9. ©bd2 c5 10. ∂e3 åe6 11. †fd1 favorisce il Bianco) 8. ©≈d4 åd7 9. ©c3 åe7 10. å≈e7 ©≈e7 11. ©b3 ∂≈d1 (11… 0_0_0 12. ∂e2! g5?! 13. ∂e3 guadagna un pedone) 12. †a≈d1 0_0_0 13. ©c5 permette al Bianco di raggiungere il suo obiettivo: una sana maggioranza ad Est contro quella paralizzata del Nero. 6. ©≈e5 ∂d4 7. ∂h5 @3@
>________! @ 3@ (QYOYMYPW) ∫ (YRXZURXR) (RYRYZYZY) (YZYZJZYB) (ZYZTFYZY) (YZYZYZYZ) (FLFLZLFL) (KDIZYEGZ) <--------ò
10. d4 åe6 11. ©c3 0_0_0 12. åg5! å≈g5 13. ©≈g5 †≈d4 14. †≈f7 å≈f7 15. ©≈f7 †d8 16. †d1 †f8 17. ©≈h8 ©e7 18. †d3 †≈h8 19. †h3 perde un pedone, lasciando il Bianco praticamente con due pedoni in più. 8. d3 ©f6 9. ©f3 ∂≈e4 Le alternative: 9… ∂a4?! 10. ∂e5 ∂≈c2 11. ∂≈c7 ∂≈d3 12. ∂≈b7 †c8 13. ©c3 ©≈e4 14. ©e5 ∂d6 15. ©≈f7 ®≈f7 16. ©≈e4 e il Bianco ha un sano pedone in più. 9… ∂≈f2+! 10. ®≈f2 ©≈h5 11. ©c3 ©f6 12. åf4 0_0_0 13. ©g5 e il Bianco elimina la coppia degli Alfieri conservando una struttura pedonale migliore. 10. ∂≈f7+ å≈f7 11. d≈e4 ©≈e4 12. †e1
7… åe6 A 7… g6 segue 8. ©f3, dopo di che: a) 8… ∂≈e4 9. ∂a5 ∂≈c2 (9… b6 10. ∂c3 åf6 11. d4 åe6 12. †e1 ∂d5 13. ∂d3 è fastidiosa per il Nero, che difficilmente può aspettarsi di conservare la coppia degli Alfieri) 10. †e1 ∂d3 11. ∂≈c7 ∂d8 12. ∂f4 ®f8 13. ©c3 g5 14. ∂e3 ©h6 15. b3 ©f5 16. ∂e4 lascia il Bianco con uno sviluppo migliore e il Re più sicuro. b) 8… ∂≈f2+?! 9. †≈f2 g≈h5 28
APERTURE IN BIANCO E NERO
Sebbene la coppia degli Alfieri compensi pienamente l’immobile maggioranza pedonale del Nero, egli ha problemi tattici dovuti all’inchiodatura sulla colonna ‘e’. 12… åg6 13. ©bd2 ©f6 @4@ A questo punto il Bianco giocò 14. ©c4 å≈c2 15. ©d4 con sufficiente iniziativa per riprendersi favorevolmente il pedone, e finì per vincere anche se in modo non del tutto con-
PER IL BIANCO VARIANTE DI CAMBIO DELLA PARTITA SPAGNOLA
>________! @ 4@ (QYZYMYZW) Ω (YRXZUZXR) (RYRYZVOY) (YZYZYZYZ) (ZYZYZYZY) (YZYZYDYZ) (FLFJZLFL) (KZIZKZGZ) <--------ò vincente. Quello che segue è un miglioramento di Donev. 14. c4 †d8 15. ©b3! åe4 Se 15… ©e4 allora 16. ©e5 åb4 17. åg5 å≈e1 18. †≈e1 ©≈g5 19. ©≈g6+ ®f7 20. ©≈h8+ †≈h8 21. ©c5, e le minacce ©c5≈b7 e h2-h4 fanno guadagnare al Bianco un pedone. 16. ©g5 åb4 17. åf4 å≈e1 18. †≈e1 0_0 19. ©e6
å≈c6 d≈c6 5. 0_0 ©e7 La mossa più aggressiva. Il Nero ‘minaccia’ di difendere nel modo migliore il suo pedone con ©e7-g6, assicurandosi un vantaggio grazie alla sua coppia degli Alfieri, e la normale 6. d4 e≈d4 7. ©≈d4 c5 è altrettanto buona per il Nero, che dopo il cambio delle Donne può svilupparsi agevolmente sempre con ©e7-g6. Così il Bianco è costretto ad accettare il gambetto se vuole un qualche vantaggio; fortunatamente per noi, il gambetto non è considerato del tutto corretto. 6. ©≈e5! ∂d4 7. ∂h5 g6 Dopo 7… åe6?! 8. d3 g6 9. ∂g5 h6 10. ©f3 ∂d7 11. ∂e5 †g8 12. ∂d4 il Nero ha solo la coppia degli Alfieri per il pedone, mentre il Bianco domina il centro. 8. ∂g5 åg7 9. ©d3 f5
Il Bianco si riprende la qualità e conserva il vantaggio di una sana maggioranza pedonale rispetto a quella paralizzata del Nero, oltre a disporre di minacce dirette quali åf4≈c7 e ©b3-c5, difficili da parare. ■ PARTITA 2
Ω Zavgorodniy S. ∫ Varavin V.
(2407) (2484)
9… ∂≈e4? 10. †e1 h6 11. ∂g3 e il Bianco guadagna il pedone c7. 10. e5 @5@ Il Nero ha solo la coppia degli Alfieri come compenso per il pedone in meno.
Mosca 2002
10… ∂g4
1. e4 e5 2. ©f3 ©c6 3. åb5 a6 4.
Dopo 10… å≈e5? 11. ©≈e5 ∂≈e5 APERTURE IN BIANCO E NERO
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Q Le pagine 30-242 sono state omesse volutamente
Aperture per il Nero Introduzione
Com’è possibile pensare che il Nero possa giocare per il vantaggio? La stragrande maggioranza dei manuali d’apertura considera la patta come l’obiettivo primario del Nero, e in effetti dovrebbe essere così se i due giocatori hanno uguale forza. Spesso però il vostro avversario è più debole, quindi una patta non è ciò cui aspirate. In teoria, con il Nero dovreste preparare due distinti sistemi di apertura, uno finalizzato a minimizzare i vostri svantaggi mirando alla patta, un altro volto a complicare il gioco anche a costo di dover accettare una posizione teoricamente dubbia. Il che richiede una doppia preparazione, con l’inevitabile conseguenza che conoscerete ciascun sistema meno bene che se vi concentraste su uno solo. Il mio obbiettivo è proporre buone difese che mirino alla parità, ma che non consentano al Bianco alcun modo ovvio di giocare per la patta. Non ci sarà spazio per quelle difese che permettano ripetizioni di mosse, scacchi perpetui, massicci cambi in posizioni simmetriche, oppure vantaggi per il Bianco che non abbiano una contropartita per il Nero. Le difese che tratteremo dovranno inoltre dare al Nero anche la possibilità di ottenere un vantaggio se il Bianco non segue le linee raccomandate. In questo modo inevitabilmente scartiamo la maggior parte delle difese alle principali aperture del Bianco, ma per fortuna qualcuna ne resta! Fondamentalmente, il Bianco ha due modi di ottenere un vantaggio dall’apertura. Può aprire con 1. e4 mirando ad un rapido sviluppo, oppure giocare d2-d4 e c2-c4 nelle primissime mosse (il Gambetto di Donna), cercando di guadagnare spazio. Questa parte del libro è dedicata principalmente a contrastare questi due piani, scelti dalla stragrande maggioranza dei GM. Ci sono innumerevoli altri schemi di sviluppo del Bianco, come l’Est-Indiana in contromossa, il Sistema di Londra, la Partita Veresov, il Sistema Colle, quello APERTURE IN BIANCO E NERO
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PER IL NERO INTRODUZIONE
Stonewall, l’Apertura Nimzo-Larsen, il Gambetto Blackmar-Diemer e molti altri. A gioco corretto, nessuno di essi garantisce il vantaggio al Bianco, e qui ho limitato la loro trattazione a due capitoli. Mi spiace che considerazioni di spazio non mi permettano di approfondirli come faccio con le principali aperture. I miei suggerimenti contro le due principali aperture del Bianco hanno una cosa in comune: provocare il Bianco a cercare un vantaggio di sviluppo e di spazio al prezzo della coppia degli Alfieri. Per avere possibilità di vittoria con il Nero, bisogna pur dotarsi di qualche punto di forza su cui costruire il proprio gioco, e per ottenerlo è necessario essere pronti a pagare un prezzo. In molte linee cercheremo di spingere il Bianco a sacrificare un pedone per l’iniziativa, ed io sono convinto che questo sia per il Nero uno dei modi migliori di giocare per vincere. Il Bianco spesso si troverà a dover ricorrere a misure estreme se vuole evitare di entrare in un finale con un pedone in meno, nel qual caso un’attenta difesa dovrebbe dare al Nero il punto pieno. Mi rendo conto che molti preferirebbero attaccare, ma per il Nero nella maggior parte dei casi ciò non è realistico. La migliore possibilità di vincere con il Nero è quella di conquistare qualche vantaggio duraturo (un pedone, la coppia degli Alfieri, migliore struttura pedonale) e come contropartita concedere l’iniziativa al Bianco. Le vostre abilità di attaccante tenetele in serbo per quando avete il Bianco! In particolare, il mio repertorio si basa sulla Difesa Berlinese contro la Partita Spagnola (la principale apertura del Bianco con 1. e4) e sulla SemiSlava contro il Gambetto di Donna (indipendentemente dall’ordine di mosse scelto dal Bianco). Queste due difese sono molto popolari ai più alti livelli, sebbene la Berlinese sia superata dalla Difesa Morphy (3… a6) e la SemiSlava sia meno usuale della Slava. A mio parere, però, le difese suggerite soddisfano i nostri criteri meglio delle più popolari sorelle.
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APERTURE IN BIANCO E NERO
CAPITOLO 15
Difesa Berlinese
La Difesa Berlinese contro la Partita Spagnola è la difesa più importante tra quelle che raccomando contro 1. e4. Ho invitato il GM Alex Sherzer ad assistermi nel presente capitolo perché egli è un noto esperto di questa difesa, avendola giocata quasi esclusivamente nello scorso decennio, molto prima dell’attuale ondata di popolarità che l’ha investita. È anche l’inventore di uno dei principali sistemi difensivi della Berlinese, che però qui non suggeriamo. Perché la Berlinese? Scegliendo la nostra difesa a 1. e4, dobbiamo decidere la prima mossa da fare. Sono quattro le repliche abbastanza frequenti e con uno score tale da giustificare la loro candidatura a nostra principale difesa. La Caro Kann è la più rara delle quattro ed ha la reputazione di essere solida ma di dare difficilmente la vittoria, ed è sotto pressione in almeno tre linee, la Variante Classica, l’Attacco Panov e la Variante di Spinta. La terza in popolarità è la Difesa Francese, un po’ più ambiziosa della Caro Kann ma anch’essa sotto pressione in tre linee, la Classica, la Tarrasch e la Variante di Spinta. Ha anche la controindicazione che se il Bianco cambia semplicemente i pedoni creando una posizione simmetrica, per il Nero è praticamente impossibile vincere. Le due mosse più popolari sono 1… c5 (la Siciliana) ed 1… e5. A mio giudizio sono queste le due mosse migliori, e a ben vedere anche a giudizio della maggior parte dei giocatori al più alto livello, visto che in partite recenti tra giocatori con elo superiore ai 2650 punti, esse sono risultate tre volte più numerose di qualsiasi alternativa. E per dirla tutta, sembra un’inutile concessione spingere il pedone di una sola casa: lo spazio è importante negli scacchi! A quale delle due dare la preferenza? In termini di risultati, la Siciliana è quella che realizza di più, ma solo perché in genere viene scelta da giocatori più forti che sperano di evitare una patta contro avversari più deboli; quando APERTURE IN BIANCO E NERO
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PER IL NERO DIFESA BERLINESE
invece la forza degli avversari è più o meno pari, le due mosse danno risultati buoni quasi allo stesso modo. In entrambi i casi il Bianco mantiene un vantaggio di circa 35 punti. La Siciliana è considerevolmente più popolare nel gioco magistrale, ma più si sale di livello, più si riduce la disparità tra le due; in ogni modo la Siciliana conduce ad un minor numero di patte di quanto faccia 1… e5, e la ragione sta nell’asimmetria che introduce. Il motivo per preferire 1… e5 come nostra difesa è che la Siciliana in genere offre al Bianco un attacco già bell’e pronto. La maggior parte dei giocatori di torneo di medio livello che aprono con 1. e4 si trovano di fronte la Siciliana più spesso di 1… e5, che tende ad essere popolare a livello di principianti e di GM, ma non di giocatori medi! Io credo che la maggior parte degli amatori si trovino meno a proprio agio contro 1… e5 che contro la Siciliana. Spesso ricorrono a una vasta gamma di dubbi gambetti contro 1… e5 e così molto spesso il Nero può uscire dall’apertura con un vantaggio. Inoltre, se il Bianco vuole ottenere il vantaggio contro 1… e5, è opinione comune che l’unica scelta possibile per lui sia la Partita Spagnola, il che ci rende la vita molto più semplice. Dopo 1. e4 e5 2. ©f3 ©c6 (la Difesa Russa 2… ©f6 non è male, ma difficilmente permette di vincere e probabilmente non dà nemmeno una piena parità; i suoi risultati infatti sono un po’ sotto la media) 3. åb5 il Nero ha due mosse degne di nota (le altre sono dubbie e si vedono raramente). Di gran lunga la più popolare è 3… a6, la Difesa Morphy. Nelle linee principali il Nero finisce a difendere posizioni leggermente inferiori, e nell’insieme il Bianco ottiene buoni risultati. Se optate per la Morphy, suggerirei l’Attacco Marshall che contro 1. e4 ottiene un punteggio migliore di qualsiasi altra difesa (_8, praticamente completa parità) ed è analizzato fino alla patta (per scacco perpetuo o per ripetizione di mosse nella maggior parte delle linee). Il Bianco di solito lo evita, giocando alla 8ª mossa delle alternative, che in genere però non si rivelano molto pericolose per il Nero se egli conosce le linee giuste da giocare. Avevo pensato all’Attacco Marshall come principale suggerimento, ma memorizzare un bel po’ di teoria solo per avere lo scacco perpetuo non fa per tutti, oltre al fatto che pochi giocatori lo permettono. Inoltre alla 4ª mossa il Bianco può giocare la Variante di Cambio, che in genere conduce ad un finale con alcune somiglianze con il ‘Finale Berlinese’. La Difesa Berlinese, 3… ©f6, fino a poco tempo fa era una linea secondaria della Spagnola piuttosto sconosciuta, visto che nella linea principale il Bianco può forzare il Nero ad entrare in un ‘finale’ (di fatto un mediogioco senza Donne, che dopo non molto sfocia in un finale vero e proprio) in cui, 246
APERTURE IN BIANCO E NERO
PER IL NERO DIFESA BERLINESE
senza il diritto all’arrocco e con i pezzi privi di coordinazione, verosimilmente perderebbe a causa della sua struttura pedonale se tutti i pezzi venissero cambiati. Tuttavia negli ultimi anni il Nero ha ottenuto ottimi risultati (nel complesso -22, molto più di qualsiasi altra principale difesa contro 1. e4) avendo in questo pseudo finale anche lui delle importanti risorse, nella fattispecie la coppia degli Alfieri, oggi tenuta in grande considerazione. Anche se vengono cambiati gli Alfieri camposcuro, il Nero avrà Alfiere contro Cavallo, il che è considerato un vantaggio in presenza di maggioranze pedonali, come qui. L’unico Alfiere in mano al Bianco è cattivo perché il pedone si è portato in e5, vale a dire su una casa dello stesso colore del suo Alfiere; inoltre il pedone e5 è molto avanzato e può diventare un bersaglio. Da parte sua il Re nero al centro potrebbe anche rivelarsi un vantaggio se alcuni pezzi vengono cambiati, e a loro volta le Torri nere spesso entrano in gioco alle spalle dei loro pedoni (avanzando, il pedone apre la strada alla sua Torre, proprio come si vede fare nelle partite tra principianti!). E per finire, i pedoni spesso vengono sdoppiati ricatturando un pezzo posizionato sulla colonna ‘d’ oppure con la spinta c6-c5-c4 se il pedone del Bianco è in b3. In confronto ai finali che scaturiscono dalla normale Variante di Cambio della Spagnola, il Nero ha più problemi con la coordinazione dei pezzi, ma ciò è compensato dal fatto che qui, a differenza che nella Variante di Cambio, l’Alfiere bianco è cattivo. Il Bianco alla 4ª, 5ª, 6ª oppure 8ª mossa può evitare il ‘Finale Berlinese’ con mosse alternative, nessuna delle quali però si ritiene gli dia alcun ravvisabile vantaggio. Poiché sia la Berlinese che la Morphy consentono al Bianco di raggiungere, almeno statisticamente parlando, un finale appena un’ombra migliore, perché non scegliere la difesa che nel mediogioco dà molti meno problemi, e cioè la Berlinese? Ancora una considerazione sul Finale Berlinese. Sebbene si creda che sia solo uno stratagemma per giungere alla patta, di fatto il Nero ha maggiori possibilità di giocare per vincere che in altre aperture in cui le Donne vengono cambiate presto, proprio a causa degli squilibri che vengono a crearsi. L’esperienza dimostra che il giocatore più forte spesso vince il Finale Berlinese sia con il Bianco che con il Nero, e anche quando la partita finisce con una patta il Nero va molto vicino alla vittoria. Insomma non c’è proprio da annoiarsi! Il Nero può scegliere tra diversi modi di predisporre i pezzi, così anche se la linea da voi scelta dovesse rivelarsi dubbia, non sarà un problema entrare in un’altra sottovariante alla 9ª o 10ª mossa. Noi diamo tre possibili scelte. APERTURE IN BIANCO E NERO
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Cosa pensano della Berlinese i migliori giocatori del mondo? Tra i sei che nel maggio del 2003 avevano l’elo più alto, cinque l’hanno giocata almeno una volta nel 2002 o nella prima metà del 2003. Kasparov l’ha giocata due volte in quel periodo, Anand una volta, Shirov due volte e Topalov una. Ma il suo principale esponente è Vladimir Kramnik, che dalla prima volta che l’ha giocata nel 1999 l’ha usata 21 volte contro giocatori con un elo di 2700 punti o superiore, riportando quattro vittorie, due sconfitte e 15 patte. Ponomariov l’ha giocata sei volte nel periodo 2002/inizio 2003 e il perenne aspirante al Titolo Ivanchuk l’ha giocata quattro volte dal 2000, incluse le due del 2003. Se ne deduce che ormai la Berlinese si è guadagnata l’onore di essere una delle migliori difese e non mi sorprenderei se diventasse la difesa per eccellenza contro 1. e4. La si vede poco invece a livello amatoriale, così potete stare tranquilli che i vostri avversari non saranno all’altezza delle sottigliezze di quest’eccellente difesa! Quanto a me, l’ho giocata regolarmente nel corso dell’ultimo anno, vincendo molte partite e perdendo solo una volta (in una linea secondaria). Alex Sherzer da parte sua ha un record davvero notevole nella Berlinese, con molte vittorie ottenute contro altri GM. Idee strategiche a cura del GM Alex Sherzer Alcuni dei vantaggi che offre la Berlinese sono psicologici. Per esempio, contro un maniaco dell’attacco saprete di non rischiare di prendere matto. La Berlinese è anche un buon antidoto contro giocatori che si affidano troppo alla teoria; in quest’apertura infatti la comprensione strategica conta più delle linee imparate a memoria. Il Bianco corre poi il rischio di lasciarsi andare ad un falso senso di sicurezza, mentre nella realtà il finale è pieno di sottigliezze. Dopo tutti questi anni durante i quali ho giocato tale difesa, resto ancora allibito a vedere come il Bianco possa scivolare tanto facilmente in una posizione inferiore. Uno dei temi chiave è conservare l’Alfiere campochiaro, che in seguito può attaccare sul lato di Donna formazioni pedonali quali a2/b3/c4, a2/b3/c2 o a4/b3/c2. È per questo che con il Bianco io spesso preferisco giocare a2-a3, onde evitare di mettere su case chiare tutti i pedoni del lato di Donna, con l’ulteriore vantaggio di prevenire åf1-b4. Il Nero tende ad avere più pezzi che si contendono lo stesso spazio, e così spesso capita che il suo Re, il Cavallo e l’Alfiere camposcuro abbiano contemporaneamente bisogno della ca248
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sa e7. Per tale ragione, alla prima opportunità io in genere cambio l’Alfiere camposcuro, per esempio catturando un Cavallo in c3. Il finale che ne risulta, con Alfieri di colore contrario, è tutt’altro che patto. Il Nero può portare i suoi pedoni del lato di Donna in a5, b6, c5 e c7, essendo la base di tale struttura immune da un attacco dell’Alfiere bianco grazie alla presenza del pedone in e5. All’opposto, i pedoni bianchi del lato di Donna, se posti su case chiare, saranno estremamente vulnerabili quando l’Alfiere nero si porterà in f5. In ogni caso il Nero dovrà evitare tutte quelle situazioni in cui, con il suo Re in e8 ed avendo già spinto in h5, l’incontrastato Alfiere camposcuro del Bianco possa portarsi in g5, creando un’orribile presa sulla posizione. Il fatto che il Re nero sia al centro è una spada a doppio taglio. All’inizio può dare dei problemi, perché il Bianco crea minacce ed il Nero deve cercare un rifugio sicuro. Una manovra diventata recentemente popolare è b7-b6 e ®e8-d8-c8-b7, ma in molti casi il Re nero si troverà bene sia in e7 che in e8. Il Re centralizzato però può improvvisamente diventare un vantaggio allorché vengono cambiati alcuni pezzi. Il Re nero infatti spesso si porta in e6, dopo di che il pedone e5 troppo avanzato diventa un bersaglio. Una strategia di primaria importanza per il Bianco è di dar vita sul lato di Re alla formazione e5/f5/g4/h3; nel caso gli riesca senza fare concessioni, si può affermare che avrà una partita strategicamente vinta. Il Nero ha a disposizione parecchie manovre per contrastare tale piano, tra cui h7-h5 e ©f5-e7g6. Molto importante è la loro tempestività, specialmente quando si tratta di decidere se giocare presto h7-h5 oppure h7-h6. A volte il Nero gioca anche h7-h6 per salvaguardare la casa g5 e poi, dopo poche mosse, h6-h5 quando la minaccia del Bianco di spingere in g4 diventa più o meno reale. Ciò sottolinea la costante necessità di mantenersi flessibili in questa apertura.
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Guida al capitolo Difesa Berlinese
>________! @232@ (QYOTMUZW) Ω (XRXRYRXR) (ZYPYZVZY) (YCYZXZYZ) (ZYZYFYZY) (YZYZYDYZ) (FLFLZLFL) (KDIBGZYE) <--------ò 1. e4 e5 2. ©f3 ©c6 3. åb5 ©f6 @232@
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0_01
d43
å≈c65
d≈e56
∂≈d8+8
©c310
©≈e42
©d64
d≈c6
©f57
®≈d89
®e811
h312 åe713
È considerata la migliore, essendo le altre mosse meno flessibili, ma lascia indifeso il pedone e4. Può sembrare che il Nero possa fare meglio giocando prima 3… a6, ma non è necessariamente così, perché nella Berlinese il Nero si avvantaggia del fatto che giungendo in d6 il Cavallo attaccherà l’Alfiere in b5. 4. ©c3 rientra nella Partita dei Quattro Cavalli che vedremo in un altro capitolo. 4. å≈c6 d≈c6 non ha molto senso; visto che non è stato ancora sviluppato, dopo il cambio, l’Alfiere nero si porterà in d6 (cfr. note alla @PARTITA@@5@ dove il cambio avviene dopo 4. d3 åc5, quando cioè l’Alfiere nero si sarà già sviluppato). 4. d4 e≈d4 dovrebbe rientrare in una vecchia linea chiamata Attacco del Centro, che non ha fama di favorire il Bianco. cfr. @PARTITA@@1@ 4. ∂e2 åc5 è un modo molto comune di impedire la Berlinese vera e propria, ma il Bianco non riesce a spingere in d4 perché il Nero porta la sua Torre in e8 in opposizione della Donna bianca e nel complesso tende ad ottenere buoni risultati. cfr. @PARTITE@@2-4@ 4. d3 åc5 è pure popolare per il Bianco, con gioco molto simile a quello
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della Partita Italiana (3. åc4 åc5 4. d3), ma non si capisce perché il Bianco in questa linea dovrebbe preferire di avere l’Alfiere in b5 piuttosto che in c4 (cfr. @PARTITE@@5-6@). Qui lo score della variante è +21, circa lo stesso della Partita Italiana e ben al di sopra (dal punto di vista del Nero) dello score di riferimento. Nelle linee con 4. ∂e2 e con 4. d3 il Bianco può guadagnare un pedone, ma raramente lo fa visto che, come vedremo, in tal caso il Nero ottiene pieno compenso per il pedone. 4… åc5 è la Berlinese Classica, che non è male ma non è la nostra scelta qui. È il tentativo più diretto per ottenere un vantaggio. 5. †e1 ©d6 6. ©≈e5 ©≈e5 7. †≈e5+ recuperando il pedone, ma la struttura pedonale simmetrica praticamente assicura al Nero la parità se egli sa come procedere; dopo 7… åe7 il Bianco può scegliere se attaccare con 8. åd3 oppure giocare la posizionale 8. åf1; entrambe le mosse nella pratica ottengono buoni risultati, ma se il Nero si attiene alle linee che suggeriamo, non dovrebbe avere problemi. cfr. @PARTITE@@7-8@ 5… åe7 ormai si vede raramente e nella pratica registra un misero +50. Ci sono due alternative a questo ‘sacrificio’ della coppia degli Alfieri. 6. åg5 f6 è un’eccitante ma dubbia linea di gambetto che probabilmente favorisce il Nero. cfr. @PARTITA@@9@ 6. d≈e5 ©≈b5 7. a4 e il Bianco si riprende il pezzo, ma il Nero può comodamente pareggiare il gioco. cfr. @PARTITA@@10@ Dà al Bianco una maggioranza pedonale sul lato di Re, mentre la maggioranza del Nero su quello di Donna è inficiata dal pedone doppiato: è il compenso del Bianco per la coppia degli Alfieri. Se però egli cattura in e5 con il Cavallo, il pedone doppiato del Nero non sarebbe più un problema, perché non farebbe più parte di una maggioranza, e il Nero sarebbe da preferire. 7… ©e4 sarebbe la mossa da preferire (non chiude la diagonale dell’Alfiere) se solo il Bianco cambiasse le Donne, ma 8. ∂e2 causa qualche problema al Nero. Questa mossa ha dei sostenitori, in particolare il GM Westerinen, ma io non la ritengo del tutto soddisfacente. 8. ∂e2 ©d4 porta di solito a posizioni molto simili alle linee principali della Berlinese ma con il Nero ancora in grado di arroccare, così 8. ∂e2 non può che essere inferiore, tant’è che nella pratica il Nero ottiene uno score positivo contro questa mossa. cfr. @PARTITA@@11@ Questa posizione è conosciuta come il ‘Muro Berlinese’, visto che è così APERTURE IN BIANCO E NERO
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difficile per il Bianco averne ragione. Altre mosse sono diventate rare. 9. †d1+ ®e8 10. ©c3 inutilmente impegna la Torre, rinunciando alla possibilità di portare le Torri in e1 e d1, che spesso risulta essere la scelta migliore. Una buona replica è 10… ©e7 11. h3 (per 11. ©d4 cfr. note alla @PARTITA@@17@) 11… ©g6, allorché le Torri bianche appaiono mal collocate; anche 10… åe6 qui è buona. 9. b3 invita a replicare 9… a5, e se il Bianco blocca il pedone con 10. a4, il Nero avrà in b4 una comoda casa per il suo Alfiere. Porta via il Re dalla colonna aperta e rimanda la decisione su come procedere con lo sviluppo a quando il Bianco avrà fatto un’altra mossa; per noi costituisce la raccomandazione primaria. 9… åe7 viene talvolta scelta da giocatori al più alto livello, ma ultimamente la preferenza viene più spesso accordata alla mossa del testo, in modo da evitare di impegnare l’Alfiere con åf8-e7 prima che il Bianco spinga in h3; da qui la nostra raccomandazione. 9… åe6 è la preferita di Sherzer, ma mentre sembra perfetta dopo 10. †d1+ ®e8 11. ©g5 åc4, non si vede perché il Bianco non debba giocare subito 10. ©g5, nel qual caso 10… åc4 11. †e1!, che prepara †e1-e4, favorirebbe il Bianco. Il Nero dovrebbe invece replicare 10… ®e7!, con l’intenzione di ricatturare in e6 con il Re, ma è un po’ rischioso avanzare il Re con tanti pezzi ancora sulla scacchiera. Il principale fautore di questa mossa, il GM Alexandrov, negli ultimi due anni ha smesso di giocare 9… åe6, di conseguenza noi qui non la raccomandiamo, anche se non è mai stata confutata. 9… ©e7 (introdotta da Sherzer una decina di anni fa) 10. h3 h6 (oppure 9… h6 10. h3 ©e7) rappresenta l’ultimissima moda. Il Nero pensa di risolvere i suoi problemi di congestione con ©e7-g6, åf8-e7, åc8-d7 (oppure con c6-c5 e åc8-e6 se il Cavallo bianco lascia c3) per poi preparare il trasferimento di una Torre in d8, mentre conserva la coppia degli Alfieri. Se non vi va bene una patta, questo è il piano che fa per voi. cfr. @PARTITA@@17@ 9… åd7 venne scoperta solo alcuni anni fa e si deve principalmente a lei la decisione di Kramnik di adottare la Berlinese, con la quale vinse il match per il Campionato del mondo contro Kasparov senza perdere una sola partita. Sebbene abbia poi perso in popolarità, la si vede ancora ai più alti livelli. L’idea è di giocare ®d8-c8, b8-b6, ®c8-b7 e spesso c6-c5 (quando il Cavallo bianco lascia c3) e poi åd7-c6. Attualmente sembra
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soddisfacente, cfr. @PARTITE@@18-19@. L’analisi delle Partite 17, 18 e 19 è la sola parte del capitolo per la quale non ho avuto la collaborazione del GM Sherzer. 10. †d1 rientra nella nota alla 9ª mossa. 10. b3 a5 11. åb2 åb4 va benissimo per il Nero, perché se il Cavallo lascia c3 il Nero gioca a5-a4, portando così in gioco la Torre di Donna, mentre se il Cavallo rimane in c3 il Nero semplicemente lo cambia. Ciò lo lascia con un Alfiere molto migliore di quello del Bianco, il che lo compensa pienamente del fatto di avere una maggioranza danneggiata. Il Nero spesso vince partite del genere infiltrandosi con l’Alfiere e facendo man bassa del lato di Donna. 10. ©e2 è ben controbattuta da 10… ©e7 11. h3 (altrimenti 11… åg4) 11… ©g6, contrastando il piano del Bianco di portare il suo Cavallo in f4 e forse in h5, visto che un cambio di Cavalli dovrebbe favorire il Nero. Queste sono le uniche mosse solitamente giocate dal Bianco e quella del testo, 10. h3, è la più comune di tutte perché è la più vantaggiosa: tiene l’Alfiere fuori da g4, previene la possibilità di matto sulla prima traversa e, cosa più importante, rende possibile una tempestiva g2-g4 ma evita che il pedone rimanga in presa quando il Cavallo lascia f5. Il Bianco mantiene tutte le opzioni possibili per quel che riguarda il collocamento dei suoi pezzi. In precedenza rara, questa mossa è ora in gran voga. Forse prima si temeva di perdere la coppia degli Alfieri dopo 11. åg5 o forse impensieriva 11. g4 seguita da f2-f4 dopo il cambio dei Cavalli, ma come vedremo (cfr. @PARTITE@@12-16@), né l’una né l’altra replica è pericolosa per il Nero. Prima le mosse principali erano 10… a5, 10… ©e7 e 10… h6, ma se non si può dimostrare che una mossa naturale come 10… åe7 è sbagliata, allora molto probabilmente è la migliore. Il Nero spesso cambia i Cavalli in h4, ma solo quando l’attacco pedonale con g2-g4 ed f2-f4-f5 non si mostra efficace. I dati statistici su 10… åe7 sono molto positivi, ma il numero delle partite è ancora troppo limitato perché si possa parlare di una valutazione definitiva. A tutt’oggi l’esperienza mostra che le possibilità del Nero non sono inferiori a quelle del Bianco, cosa questa che raramente si può dire di una qualunque linea principale.
Le partite del presente capitolo sono state scelte in primo luogo per il buon gioco evidenziato dal Nero in apertura, anche se ho fatto di tutto per non omettere esempi dove il Bianco ha messo a dura prova le nostre linee. NonoAPERTURE IN BIANCO E NERO
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stante ciò, nella maggior parte delle partite il Nero ha ottenuto o avrebbe potuto ottenere il vantaggio dall’apertura, e nelle restanti ha facilmente raggiunto la parità, sebbene in un paio di casi la valutazione data alla posizione potrebbe essere materia di discussione. Sembra davvero che la Berlinese sia la difesa definitiva contro la Spagnola, come il GM Arthur Bisguier non ha mancato di affermare per quasi tutta la seconda metà del Ventesimo secolo! PARTITA 1
Ω Leskovar M. ∫ Korneev O.
(2379) (2600)
Malaga 2001 1. e4 e5 2. ©f3 ©c6 3. åb5 a6 4. åa4 ©f6 5. d4 e≈d4 6. 0_0 åe7 Noi raggiungeremmo questa posizione dell’Attacco al Centro della Spagnola con 3… ©f6 4. d4 e≈d4 5. 0_0 a6 6. åa4 åe7. In caso di 5. e5 ©e4 6. 0_0 a6 7. å≈c6 (7. åa4 è la nostra partita, e 7. åc4 d5 8. e≈d6 ©≈d6 9. †e1+ åe7 10. åd5 ©f5! 11. å≈c6+ b≈c6 12. g4 ©d6 13. ©≈d4 ©b5 va benissimo per il Nero) 7… d≈c6 8. †e1 (8. ∂≈d4 åf5, seguita da åf8c5 venne giocata da quel genio di Morphy addirittura nel 1858!) 8… ©c5 9. åg5 åe7 10. å≈e7 ∂≈e7 11. ∂≈d4 åf5 12. ∂c3 ©e6 il Nero è già da preferire secondo il GM Wedberg (e Hiarcs). Hector-Miles 1998 continuò con 13. ©bd2 0_0_0 14. b4 †d5 15. ©f1 åg4 16. ©3d2 †hd8 17. ©c4 ∂g5 18. a4 ®b8 19. ©fe3, ed ora 19… ©f4! 20. ©≈d5 c≈d5 21. ©b2 ©e2+ avrebbe favorito il Nero. 7. e5 254
Un’importante alternativa è 7. †e1 b5 8. e5 (8. åb3 d6 9. åd5 ©≈d5 10. e≈d5 ©e5 11. ©≈d4 0_0 12. åf4 åb7 dà il margine della coppia degli Alfieri al Nero; FressinetKramnik 2002 continuò con 13. ©e2?! ©c4 14. ©bc3 åf6 15. †b1 †e8 16. ∂d3 å≈c3 17. ©≈c3 ∂f6 18. åd2 ∂g6 e il Nero presto guadagnò un pedone e vinse) 8… ©≈e5 9. †≈e5 d6! 10. †e1 b≈a4 11. ©≈d4 åd7 12. ∂f3 0_0 13. ©c6 å≈c6 14. ∂≈c6 d5 (con questa posizione il Nero riesce ad ottenere risultati notevoli) 15. ∂≈a4 ©e4. Il superiore sviluppo del Nero gli dà un leggero margine. 7… ©e4 8. ©≈d4 0_0 9. ©f5 d5 10. å≈c6 10. ©≈e7+ ©≈e7 sembra promettente per il Nero nonostante la coppia degli Alfieri del Bianco, come del resto appare buona 10. e≈d6 å≈f5 11. d≈e7 ©≈e7. 10… b≈c6 11. ©≈e7+ ∂≈e7 12. †e1 @233@ 12… †e8! 13. f3 ©d6! Quest’eccellente ripiegamento, reso
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>________! @ 233@@ (QYOYZWMY) ∫ (YZXZTRXR) (RYRYZYZY) (YZYRLZYZ) (ZYZYPYZY) (YZYZYZYZ) (FLFYZLFL) (KDIBKZGZ) <--------ò possibile dalla mossa precedente, lo giocò per primo il maestro Paul Brandts contro l’autore del libro (LK) negli anni ’60; esso dà al Nero un buon gioco. 14. b3 14. åf4 f6 15. ©c3 f≈e5 16. å≈e5 åf5 va pure benissimo per il Nero. 14… f6 15. åb2 ©f7 16. f4 f≈e5 17. f≈e5 åf5 18. ©d2 †ad8 19. ©f1 ©g5 20. ©g3 åg6 21. ∂e2 a5 22. †ad1 a4 23. ®h1 ©e6 24. †f1 †f8 25. †≈f8+ †≈f8 26. c4 a≈b3 27. a≈b3 ∂b4 28. c≈d5 c≈d5 29. ∂d2 ∂≈d2 30. †≈d2 c6 31. b4 †f4 32. b5 c≈b5 33. †≈d5
PARTITA 2
Ω Luther T. ∫ Levin F.
(2510) (2465)
Neubrandenburg 1998 1. e4 e5 2. ©f3 ©c6 3. åb5 ©f6 4. ∂e2 åc5 5. c3 0_0 Con 5… ∂e7 il Nero può evitare il sacrificio di pedone della Partita 4, ma si tratterebbe di un’inutile concessione. 6. 0_0 †e8 Di solito è buona strategia mettere la Torre in opposizione alla Donna avversaria. 7. d3 h6 8. åe3 åf8 Il Nero qui non ha tempo per 8… d6 perché finirebbe con pedoni triplicati e isolati, ma il ripiegamento in f8 funziona bene, perché l’Alfiere difende il Re senza bloccare la Torre. La manovra †f8-e8, åc5-f8 è molto comune nel gioco ad alto livello. 9. h3 a6
Qui il Nero giocò 33… b4 ed ebbe solo la patta, mentre 33… †b4! 34. †d2 ©c5 35. h3 ©d3 36. åc3 †c4 37. åb2 ®f7 lo avrebbe lasciato con un largo vantaggio. ■
Il Nero è pronto ad accettare pedoni doppiati pur di avere la coppia degli Alfieri. 10. åa4 b5 11. åc2 Non 11. åb3?! ©a5 12. åc2 c5, APERTURE IN BIANCO E NERO
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Q Le pagine 256-474 sono state omesse volutamente
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APERTURE IN BIANCO E NERO Larry Kaufman Il libro che Larry Kaufman ci propone affonda le sue radici nella lunga esperienza pratica e teorica dell’autore con le più importanti aperture contemporanee. Dell’opera di Kaufman, John Watson ha scritto: “Raramente, per non dire mai, ho avuto tra le mani un repertorio così preciso e dettagliato per un colore, figurarsi per tutti e due”. Per entrambi i colori il libro consiglia scelte classiche, 1. e4 per il Bianco e 1. e4 e5 o 1. d4 d5 per il Nero. Contro le altre alternative (1. c4, 1. ©f3 ecc.) del Bianco, vengono proposti sistemi basati su d7-d5 e e7-e6 oppure c7-c6, sviluppando però l’Alfiere di Donna al di fuori della catena di pedoni se il Bianco opta per continuazioni lente, come ad esempio nella Partita Reti. Nelle parole di Larry Kaufman, “Il libro si rivolge a coloro che vogliono il vantaggio che spetta loro in virtù della prima mossa quando hanno il Bianco, e la quasi parità con il Nero, con possibilità che essa si trasformi in vantaggio se il Bianco devia dalle linee collaudate dalla pratica dei grandi maestri”. Naturalmente non è possibile garantire il vantaggio al Bianco contro qualsiasi replica, ma l’ambizioso obiettivo che si è posto l’autore rende quest’opera enormemente interessante e assolutamente utile ad una larghissima fascia di giocatori. Per dirla sempre con John Watson, acuto e attento critico della letteratura scacchistica, il libro di Kaufman merita di diventare un bestseller (lo è già negli Stati Uniti) perché, semplicemente, è l’opera che più risponde alle esigenze del giocatore competitivo.
è un maestro internazionale americano, che ha vinto numerosi campionati nel suo paese ed è campione americano open. Ha anche presieduto la commisione responsabile per la pubblicazione della lista ELO della federazione statunitense, oltre ad essere stato co-autore di diversi programmi scacchistici, tra cui RYBKA, ed editore di Computer Chess Reports. LARRY KAUFMAN
Nella stessa collana ENCICLOPEDIA DELLE APERTURE, Gabor Kallai STRATEGIE DINAMICHE IN APERTURA, Vlastimil Jansa I SEGRETI DELLE APERTURE, Keres, Larsen, Petrosian ed altri GM
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ISBN 978-88-7264-115-6
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