Prodigio dicembre 2021 - Buone feste!

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pro.di.gio. BIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE PRODIGIO ODV SUL MONDO DEL DISAGIO E DELL’HANDICAP

Dicembre 2021 - n. 6

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Aut. del Trib. di Trento n. 1054 del 5/6/2000 - Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - 70% - DCB Trento. Contiene I.R.

NUMERO VI - DICEMBRE 2021 - ANNO XXII - 129° NUMERO PUBBLICATO

Elisa Zendri, una trentina d’oro agli EuroTrigames pag. 4 Percorrere gli spazi virtuali insieme con i videogiochi senza barriere pag. 5 Katia Aere, bronzo paralimpico nell’handbike pag. 8 GrowingAut, il pullmino accessibile per giovani con disturbi dello spettro autistico pag. 10

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IN EVIDENZA

EDITORIALE

Direttore responsabile Martina Dei Cas

Care lettrici e cari lettori, Eccoci giunti alla fine di un altro anno intenso, ancora segnato dalla pandemia. Come d’uso in questo periodo di nuove fini e nuovi inizi, anche noi ci siamo interrogati su quanto fatto fin qui e soprattutto su quanto rimane da fare – purtroppo tanto forse troppo – per rendere effettivo il cammino dell’inclusione delle persone con disabilità. Alla fine, però, abbiamo deciso di dedicare questo numero a una serie di piccole storie straordinarie che ci hanno particolarmente colpito nei mesi scorsi e che – siamo sicuri – daranno a tutti coloro che le leggeranno la giusta carica e motivazione per scrivere i buoni propositi del 2022. Abbiamo quindi riper-

corso i grandi successi sportivi dei mesi scorsi assieme a due atlete d’eccezione: Elisa Zendri, stella trentina degli EuroTrigames e Katia Aere, bronzo paralimpico a Tokyo. Di sport abbiamo continuato a parlare con quattro biker sardi protagonisti di un’operazione Santa Claus più unica che rara, da Rovereto a Capo Nord, e con il presidente dell’A.C. Trento 1921 Mauro Giacca, che ci ha illustrato le nuove possibilità di fruizione dello stadio Briamasco di Trento ristrutturato e sbarrierato. In materia di accessibilità, abbiamo presentato le risultanze del progetto GrowingAut che ha visto protagonista il pullmino di Prodigio e – assieme al nostro nuovo civilista Michele Anastasia a cui va il nostro più caloroso benvenuto – abbiamo approfondito il tema

dell’inclusione sociale attraverso i videogiochi. Ma le sorprese non finiscono qui: sfogliando queste pagine troverete infatti i simpatici consigli per sopravvivere al “Blue Monday”, il giorno più triste dell’anno, conditi con l’inconfondibile ironia del nostro Ugo Bosetti, nonché tutte le informazioni per partecipare alla sesta edizione del Premio Melchionna, che sarà dedicata ai “Legàmi”. Curiosi di ricevere le vostre poesie, racconti e fotografie, facciamo a tutti voi e alle vostre famiglie i più sinceri auguri di buone feste e felice anno nuovo. Che i prossimi giorni e settimane siano ricchi di pace, luce, salute, sensibilità e rispetto di ogni diversità!

MICHELE ANASTASIA, IL NUOVO CIVILISTA DI PRODIGIO, SI PRESENTA… Mi chiamo Michele Anastasia, a ottobre ho cominciato il Servizio Civile all’Associazione PRODIGIO e ci ho sempre visto doppio. Non sempre sempre, in realtà. È iniziato tutto verso i dodici anni. Un giorno mi sono accorto che facevo fatica a leggere i sottotitoli dei film e che le immagini si sovrapponevano fra loro. Col passare dei mesi il mio occhio sinistro si è spostato sempre più a sinistra. Niente di che, per quello che mi riguarda. Vivo una vita normale, ci ho fatto l’abitudine e a parte qualche mal di testa di tanto in tanto non posso lamentarmi. Dopo una visita oculistica sono venuto a conoscenza della sindrome di Treacher Collins. Non sapevo di averla. Sono stato molto fortunato. L’ho contratta in forma lieve e non ho complicazioni gravi, ma questo non mi ha impedito di informarmi e di conoscere altre persone che vivevano la mia stessa situazione. È molto probabile che ci sia una correlazione fra la sindrome di Treacher Collins e lo strabismo e la vista doppia, ma non sono un medico e non vorrei dire sciocchezze. Invece studio Lettere, leggo molto e mi piace scrivere. Tutte cose che mi causano un grande mal di testa. Anche adesso ho mal di testa. A vederci doppio prima o poi capisci che non esiste solo una prospettiva. È come se ci fosse sempre un’angolazione alternativa, un’inquadratura storta che si diverte a rovinare la scena e ti ricorda che ci sono tanti modi di raccontare lo stesso fatto. Quando ho conosciuto l’Associazione Prodigio ho pensato che questo mi

sembrava un buon modo di raccontare i fatti da un punto di vista diverso. Siccome mi piacciono molto anche i videogiochi, c’è una metafora che mi è particolarmente cara: vederci doppio è come quando giochi in due sullo stesso televisore. Un giocatore guarda la metà superiore e l’altro quella inferiore. Ti ricorda che si è sempre almeno in due, che non possiamo fare a meno degli altri. L’ho capito spostandomi in Trentino. Quando sono arrivato qui dalla Puglia non conoscevo nessuno o quasi. Ci ho messo un po’ per ambientarmi, per azzeccare i ritmi, per trovarmi degli amici. Poi è arrivata la pandemia. Mi sembrava di essere ripartito da zero. Non volevo essere un turista. Volevo capire davvero questo posto, dire di averlo vissuto: volevo essere un viaggiatore. Penso che solo vivendo a stretto contatto con una comunità si possa dire di conoscere un luogo e di averci vissuto. E penso che il senso stesso del viaggio sia scoprire nuove comunità e condividere qualcosa con esse. Soprattutto donare qualcosa di noi stessi e ricevere qualcos’altro in cambio. Siamo rimasti chiusi in casa per diversi mesi e abbiamo imparato questa lezione sulla nostra pelle. Ora non possiamo permetterci di lasciare indietro nessuno. Forse anche per questo mi è piaciuto il progetto dell’Associazione. Scrivere e aiutare, aiutarsi aiutando. Se dovessi riassumere in quattro parole le mie aspettative, penso che userei queste.

Abbonamento annuale (6 numeri) Proprietà: Associazione Prodigio Odv Indirizzo: via A. Gramsci 46/A, 38121 Trento Telefono: 0461.925161 Fax: 0461.1590437 Sito Internet: www.prodigio.it E-mail: associazione@prodigio.it Aut. del Trib. di Trento n. 1054 del 5/6/2000 Spedizione in abbonamento postale Gruppo 70% Stampa: Publistampa (Pergine Valsugana) Direttore responsabile: Martina Dei Cas Hanno collaborato a questo numero Michele Anastasia, Luciana Bertoldi, Ugo Bosetti, Giacomo Carbonara, Stella Diluiso, Samuele Maranelli, Lorenzo Pupi Credits copertina: foto Dollar Gill e N. (Unsplash), elaborazione Publistampa In stampa: 01 dicembre 2021

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Privati € 15,00; Enti, associazioni e sostenitori € 25,00 con bonifico bancario sul conto corrente con coordinate IBAN IT 67G 08304 01846 000046362000 intestato a “Associazione Prodigio ODV” presso la Cassa Rurale di Trento indicando la causale “Abbonamento a pro.di.gio.”

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a cura di Michele Anastasia


SPECIALE NATALE

CAPO NORD SARDINIA EXPEDITION: La magica “operazione Natale” di quattro amici sardi, da Rovereto a Rovaniemi per consegnare a Santa Claus i desideri di inclusione di quaranta bambini disabili Un venditore d’auto, un carabiniere, un artigiano e un commesso… Sembra l’inizio di una barzelletta e invece questi quattro amici sardi – Michele Marongiu, Jose Murranca, Manuel Deriu e Luca Manca – sono i protagonisti di una meravigliosa fiaba moderna. Quest’estate, infatti, hanno partecipato alla competizione di ultra-cycling “Northcape4000” e pedalato senza supporto per 4.800 chilometri attraverso undici paesi europei, da Rovereto a Capo Nord, classificandosi addirittura tra i primi cento a raggiungere l’arrivo. «Pedalavamo in media 220 chilometri al giorno, senza sapere dove avremmo dormito o mangiato – spiega Marongiu, 62 anni, un po’ il papà di questa pazza avventura – perciò ci eravamo preparati con un duro allenamento fisico e mentale, perché penso che in circostanze estreme come queste il 60% del lavoro lo faccia la testa. Durante il viaggio, mi sono arricchito dal punto di vista atletico, culturale e interiore. Ho imparato tantissimo e alla mia età non pensavo più di riuscire a farlo». Ma la loro impresa fuori dal comune non finisce qui. Ambasciatori sardi della mobilità sostenibile, “i quattro Mori” – come sono stati ribattezzati in patria – avevano infatti un’altra importante missione: incontrare Santa Claus nella sua casa di Rovaniemi in Finlandia e

Le quaranta letterine dell’inclusione consegnate a Babbo Natale

Rovaniemi, Finlandia. I quattro Mori incontrano Santa Claus consegnargli quaranta letterine scritte da altrettanti bambini e ragazzi disabili sardi assieme alle loro fami-

glie, a cui lui – proprio in queste settimane – sta rispondendo con un bel biglietto di auguri. Una vera e pro-

a cura di Martina Dei Cas

pria “operazione Natale”, ribattezzata “Noi con voi” per sfatare i tabù sulla disabilità. «Mio figlio Marco – continua Marongiu – è un ragazzo disabile, che nella sua vita ha affrontato sei mesi di coma. L’idea della Capo Nord Sardinia Expedition mi è venuta anche pensando a lui. Volevo raccontare la disabilità in modo diverso, ribadire che non è una vergogna». Nelle letterine, infatti, non ci sono richieste di videogiochi e regali all’ultima moda, bensì tante testimonianze di inclusione e coraggio, capaci di far riflettere e ispirare gli altri. Per questo, le quaranta missive si preparano a diventare un libro, che verrà distribuito gratuitamente nel periodo natalizio per incentivare lo sviluppo di nuovi percorsi di inclusione e ricordarci che tutti hanno qualcosa da dire. E che il primo buon proposito per il 2022 dovrebbe essere saper ascoltare gli altri e imparare a metterci nei loro panni, anziché giudicare senza conoscere. Segui le avventure dei quattro Mori sulla loro pagina Facebook Capo Nord Sardinia Expedition

La partenza della Northcape4000 da Rovereto, il 24 luglio scorso

BREVE STORIA DI UN ALBERO DI NATALE Mi chiamo Abete, e sono un albero di Natale, come quello che sicuramente starà sfavillando nelle vostre case in questi giorni, per la gioia dei vostri bambini e anche degli adulti. Già da seme immaginavo la mia sorte: un mese di splendore e poi l’abbandono nella spazzatura. Ma quando sono cresciuto ho purtroppo capito che, probabilmente, nemmeno quel breve periodo di gioia avrebbe allietato il mio destino. Infatti, io non sono bello: ho rami bassi e disordinati e neanche un bel ciuffo

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in cima per posarci la stella cometa come in ogni albero di Natale che si rispetti. Quando fui messo in vendita, il commerciante, scuotendo la testa, mi relegò in un angolo del negozio, col cartellino del prezzo scontato, certo che un così brutto alberello non sarebbe mai riuscito a venderlo. Invece il destino ha deciso diversamente per me.

Mi hanno, infatti, acquistato due bambine, che coi loro piccoli risparmi non potevano permettersi un granché! Ero il loro dono per la mamma e da subito sono stato molto amato. Abito nel loro terrazzo perché non amo il caldo della casa. Ogni anno a dicembre rappresento le feste: mi ricoprono di pal-

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L’arrivo a Capo Nord

a cura di Stella Diluiso

line e festoni colorati e mi dicono che sono bellissimo. Io le ricambio in estate, ospitando un rampicante di fiori bianchi e diventando il loro “albero di ferragosto”! Tra poco sarà di nuovo Natale. Aspetto con ansia quel momento magico per leggere nei loro cuori i sogni e le speranze nascoste. Saremo felici di festeggiare insieme. Sono un albero fortunato.

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STORIE CHE ISPIRANO

ELISA ZENDRI, UNA VITA IN CORSA!

a cura di Martina Dei Cas

Tra allenamenti, acconciature e tanto impegno, la stella dell’atletica trentina, 5 volte medagliata agli Eurotrigames di Ferrara, si racconta senza filtri

Elisa (in centro) assieme ai compagni di squadra. Da sinistra: Dennis, Oleg, Stefano, Thomas. In piedi: Lorenzo, Alice, Beatrice, Maddalena, Veronica e Andrea Che emozioni provi quando corri? All’inizio sono un po’ agitata, poi i miei allenatori mi danno delle indicazioni, mi tranquillizzo, parto e cerco di dare il massimo. L’importante è divertirsi, partecipare, ma se si vince non è mica male!

fano, Veronica, Maddalena e Alice. A dire il vero avrei un altro sogno nel cassetto: le Paralimpiadi di Parigi. Sarebbe bellissimo se, da qui al 2023, aprissero questo evento così prestigioso anche a chi, come me, ha un cromosoma in più.

ni di atletica leggera Fisdir di Nuoro, in ottobre si è classificata infatti campionessa europea nelle staffette 4x100 e 4x400 agli Eurotrigames di Ferrara. Ma non solo. In occasione della prestigiosa competizione, aperta agli atleti con sindrome di Down provenienti da tutta Europa, inclusa la Russia, ma anche dagli Stati Uniti, Zendri si è aggiudicata altre tre medaglie: due argenti nei 100 e 200 metri e un bronzo nel salto in lungo. E ora punta dritta alle Paralimpiadi di Parigi, sperando che – di qui al 2023 – la regina di tutte le gare dia la possibilità di competere anche a chi è nato con un cromosoma in più.

Quest’estate, assieme a Chiara Zeni, Nicole Orlando e Sara Spano, hai stabilito il nuovo record del mondo nella staffetta 4x100 con un tempo di 1:09.21. Come è andata? Le conoscevi già? Con Chiara abbiamo fatto altre gare, siamo amiche. Nicole l’avevo incontrata tre anni fa ai campionati di Firenze e l’avevo seguita in tv a “Ballando con le stelle”. Sara, invece, la conoscevo meno. In realtà era la prima volta che affrontavo la staffetta. Ma le altre ragazze mi hanno dato indicazioni su come passare il testimone alla compagna della seconda frazione. Sono partita per prima ed è andato tutto bene. Finita la gara ci siamo abbracciate, abbiamo fatto una foto e quando abbiamo saputo del record del mondo, è stato magico.

E i tuoi progetti di vita? Dal marzo scorso faccio un tirocinio lavorativo al salone Bellezza Studio di Rovereto. Ho trovato dei colleghi simpatici e sto imparando delle belle cose. Perciò vorrei continuare a lavorare in questo settore. E chissà magari un giorno caricare un tutorial di trucco sui social e scoprire che lo ha guardato anche Chiara Ferragni!

Elisa, in neanche tre mesi, hai portato a casa sette importanti medaglie. Che cosa provi? È una bellissima soddisfazione. Per me, per la mia famiglia, per i miei allenatori e per i miei compagni di squadra che mi hanno sostenuta. Queste medaglie le dedico a tutti loro. In particolare a mia sorella Carlotta.

Quali sono i tuoi progetti futuri? Continuare a lavorare con i miei allenatori Elisa Canal, Michele Bais e Fabrizio Pedri che non mi hanno mai lasciata sola neanche durante il lockdown perché mi mandavano gli esercizi da fare. E a correre assieme ai miei compagni di squadra Tomas, Dennis, Lorenzo, Andrea, Oleg, Ste-

Elisa Zendri. Al collo le medaglie conquistate agli EuroTrigames 2021 Scarpette chiodate ai piedi, trecce da pugile, unghie multicolori, grinta da vendere, la passione per i Ferragnez e una camera in cui attestati e medaglie non si contano più. È questo il ritratto della campionessa trentina di atletica FISDIR (Federazione Italiana Sport Paralimpici degli Intellettivo Relazionali) Elisa Zendri. Originaria di Ala, classe 1996, nel corso di quest’anno si è rivelata in diverse occasioni una ragazza d’oro, nel senso più letterale del termine. Dopo aver conquistato, a fine agosto, un oro nei duecento metri e un argento nei cento metri ai campionati italia-

Chiara Zeni, Elisa Zendri, Nicole Orlando, Sara Spano. Insieme, quest’estate, hanno stabilito un nuovo record del mondo nella staffetta 4x100

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Quanto ti alleni? Faccio parte di “Ability Sport – Progetto Inclusione e Benessere” della cooperativa sociale Iter, che promuove l’attività motoria per le persone con disabilità cognitiva e/o fisica. Si può fare nuoto, trekking, ginnastica, basket, tango, arrampicata, yoga e molto altro. Io per esempio ho scelto atletica. Ho cominciato cinque anni fa. All’inizio, ho provato salto in lungo e corsa, ma quasi subito ho preferito quest’ultima e adesso mi alleno due volte alla settimana.

Elisa con la sorella Carlotta, a cui dedica le sue vittorie di quest’anno

EUROTRIGAMES Gli EuroTrigames sono una manifestazione sportiva per atleti con la sindrome di Down. All’edizione 2021 – svoltasi a Ferrara dal 4 all’11 ottobre scorso – hanno preso parte i rappresentanti di 17 nazioni. Oltre all’Italia hanno gareggiato infatti Bulgaria, Croazia, Estonia, Francia, Irlanda, Polonia, Portogallo, Regno

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Unito, Repubblica Ceca, Romania, Russia, Slovenia, Spagna, Svezia, Turchia, e Stati Uniti. Otto le discipline affrontate: atletica leggera, calcio a cinque, judo, nuoto, nuoto sincronizzato, pallacanestro, tennis e tennis tavolo. Scopri di più sul sito www. eurotrigames2021.eu


INNOVAZIONE SOCIALE

PERCORRERE GLI SPAZI VIRTUALI INSIEME:

Dicembre 2021 - n. 6 a cura di Michele Anastasia

Xbox e videogiochi accessibili a tutti

na, ma la compagnia continuerà ad espanderle – come filtro per le proprie ricerche digitali. Una delle più interessanti è senza dubbio la possibilità di attivare una funzione di lettura vocale dei menu. Questo agevolerebbe la fruizione del prodotto da parte delle persone con difficoltà visive, sia che si tratti di ipovedenti, sia che si tratti di persone affette da cecità completa (e sui videogiochi pensati con questo pubblico in mente prima o poi bisognerà ritornare). Un’altra funzione molto interessante è quella che permette di giocare ad un titolo con un solo analogico, in modo da rendere più semplice l’esplorazione di ambienti tridimensionali i quali, spesso, richiedono l’utilizzo di entrambi gli stick e, quindi, di entrambe le mani. L’impegno di Microsoft, però, non si ferma qui. Da qualche tempo la compagnia ha attivato dei colloqui molto particolari, durante i quali si propone al candidato di risolvere assieme ad altre persone una mappa all’interno del popolarissimo videogioco “Minecraft”. Questo approccio partecipativo agevola soprattutto i candidati che presentano un disturbo dello spettro autistico, i quali possono esprimere le proprie qualità collaborative senza pressioni eccessive. Nel corso della conferenza sono state presentate anche alcune nuove funzionalità aggiunte in alcuni titoli molto popolari. “Halo Infinite” – il nuovo capitolo di una delle serie più popolari di Microsoft – permetterà di ingrandire i sottotitoli, attivare una modalità per daltonici, attivare alcuni aiuti relativi al movimento del personaggio, disattivare alcuni effetti grafici per favorire l’esperienza di persone autistiche e molto altro. In passato altri giochi della compagnia hanno adottato lo stesso approccio. “Gears 5” (2019, disponibile su PC ed Xbox) è stato considerato da molte testate giornalistiche il gioco più accessibile del 2019, grazie all’elevato numero di opzioni dedicate

gli ultimi anni sempre più publisher e sviluppatori hanno preso a cuore l’accessibilità dei loro prodotti, compiendo numerosi progressi e ampliando il bacino d’utenza in maniera considerevole. L’impressione, ascoltando i vari ospiti della conferenza, è che i videogiochi siano diventati dei veri e propri spazi virtuali in cui le persone possono incontrarsi anche quando tutto il resto del mondo è costretto in casa. Molti di noi hanno trascorso l’ultimo anno e mezzo lontani dai propri amici e hanno accorciato le distanze con una partita a “Fortnite” o ad “Overwatch”. Se i videogiochi sono diventati degli spazi di incontro è giusto che questi spazi diventino accessibili a tutti i cittadini virtuali, proprio come avviene in una città reale. Molto altro ci sarebbe da dire a riguardo dell’Xbox Accessibility Showcase, ma noi ci limitiamo a lodare l’impegno di Microsoft nei confronti di una frangia di pubblico che non può essere assolutamente ignorata e che ha il diritto di percorrere e vivere i videogiochi come gli “altri” e assieme agli “altri”. La strada è ancora in salita, ma un po’ meno di prima.

MARKETING SAIT

Il primo ottobre di quest’anno Microsoft ha trasmesso in diretta sui principali siti di streaming il suo “Xbox Accessibility Showcase”. Durante la conferenza, la società di Redmond ha illustrato al grande pubblico tutte le iniziative che il marchio Xbox ha intrapreso per rendere il mondo dei videogiochi più accessibile. Da qualche tempo, infatti, il mercato dei videogiochi ha iniziato a produrre un quantitativo di introiti capace di rivaleggiare e spesso superare altre grandi industrie come quella del cinema. Non stupisce, quindi, l’attenzione che i publisher e gli sviluppatori dedicano in misura sempre maggiore anche a chi, per via di disabilità motorie o sensitive, non riesce a usufruire dei suoi titoli preferiti come vorrebbe. Microsoft sviluppa da più di vent’anni videogiochi per computer e per Xbox – la sua console da gioco – e rappresenta quindi uno dei più grandi colossi all’interno di questo settore ormai consolidato. La conferenza del primo ottobre è stata un evento importante, che va a coronare un percorso iniziato già nel 2018 con la pubblicazione dell’Xbox Adaptive Controller, uno speciale controller disegnato appositamente per venire incontro ai giocatori affetti da atrofia muscolare o da altri problemi fisici. Da quel momento in poi, Microsoft si è impegnata a proporre, all’interno dei suoi titoli di maggior successo, sempre più opzioni relative all’accessibilità. Per farlo ha fondato “Xbox Accessibility Insiders League”, un gruppo di giocatori con disabilità, o impegnati nell’assistenza a persone disabili, che fornisce il proprio feedback sui titoli in sviluppo per renderli più accessibili a tutti. La società ha anche ridisegnato i negozi digitali della console Xbox permettendo di controllare sin da subito se un titolo fornisce delle opzioni relative all’accessibilità e di quali opzioni si tratti. È stata inoltre aggiunta la possibilità di utilizzare queste opzioni per l’accessibilità – sono in tutto una venti-

alle persone con disabilità – e per un titolo molto competitivo e adrenalinico come questo la possibilità di configurare i comandi a piacimento o di godere di qualche aiuto nel prendere la mira è davvero una manna dal cielo. Ci sono anche altri tipi disturbi che ogni tanto vengono presi in considerazione. “Grounded”, un altro titolo di Microsoft pubblicato lo scorso anno, permette di sostituire i ragni presenti nel gioco con delle simpatiche palline colorate che si addicono all’atmosfera scanzonata del titolo e permettono a chiunque soffra di aracnofobia di godersi l’avventura senza problemi. “Sea of Thieves”, invece, lo splendido gioco ad ambientazione piratesca sviluppato da Rare nel 2018, è stato aggiornato con una modalità che permette al personaggio di galleggiare in maniera automatica una volta entrato in acqua, per venire incontro ai giocatori che soffrono di idrofobia o talassofobia (e capirete che, quando si parla di pirati, c’è sempre il mare di mezzo). Entrambi questi giochi, comunque, hanno al loro interno anche diverse opzioni relative alla mobilità e ai movimenti richiesti al giocatore per interagire con il mondo di gioco. Ne-

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PAGINA DI PUBBLICA UTILITÀ

#IOMIVACCINO: PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

scopri come funziona la vaccinazione antinfluenzale in provincia di Trento A partire dai primi di novembre, in Trentino, è possibile effettuare il vaccino antinfluenzale. L’influenza è una malattia di forte impatto sulle categorie più fragili e anziane e sull’intero sistema sanitario. Il direttore generale dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari Antonio Ferro spiega: «Vaccinarsi è fondamentale anche nell’ottica di avere meno pressione sugli ospedali, in modo da consentire al sistema sanitario di rispondere al meglio alle richieste di salute della popolazione trentina. Il vaccino è sicuro e collaudato e per un’eventuale concomitanza con il vaccino anticovid-19 non ci sono rischi».

Il vaccino antinfluenzale L’influenza è una malattia infettiva causata da diversi tipi di virus che si trasmettono, per via aerea, attraverso le goccioline emesse con la tosse o gli starnuti, ma anche attraverso le mani che hanno avuto contatto con secrezioni respiratorie. I virus influenzali circolano soprattutto nella stagione fredda, causando molti casi di malattia, di ricovero e anche di morte. La vaccinazione è, al momento attuale, lo strumento di prevenzione della malattia influenzale più semplice ed efficace, in grado di difendere l’organismo da un virus che, di anno in anno, può modificare le proprie caratteristiche. Il vaccino è sicuro, ben tollerato e solo raramente provoca effetti collaterali severi.

L’anno scorso la vaccinazione antinfluenzale ci ha aiutato a distinguere fra casi covid e influenza; quest’anno possiamo contare sui vaccini anticovid, ma questo non toglie importanza al vaccino contro l’influenza che è fondamentale per preservare il nostro sistema ospedaliero dai ricoveri, provato dai lunghi mesi di questa pandemia. Stefania Segnana Assessore alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia della Provincia autonoma di Trento


PAGINA DI PUBBLICA UTILITÀ PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

INFLUENZA? #IOMIVACCINO

PRENOTA IL TUO VACCINO

La vaccinazione antinfluenzale è raccomandata dal Servizio sanitario provinciale e offerta gratuitamente a determinate categorie di persone. Per informazioni o per vaccinarsi basta rivolgersi al proprio medico o pediatra di famiglia oppure agli ambulatori vaccinali dell’Azienda sanitaria.

cup.apss.tn.it PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

Chi deve vaccinarsi Gli anziani restano sempre il target prioritario per la vaccinazione antinfluenzale, ma anche nella campagna di quest’anno, come l’anno passato, la vaccinazione sarà gratuita per tutte le persone a rischio di avere complicanze in caso di influenza e per le categorie maggiormente esposte al virus. Il vaccino antinfluenzale è comunque indicato per tutte le persone che vogliono evitare di ammalarsi di influenza. La vaccinazione è raccomandata e offerta gratuitamente dal Servizio sanitario provinciale a: • medici e personale sanitario di assistenza • persone con più di 60 anni • donne in gravidanza e nel post partum • popolazione a rischio (malati cronici, familiari di soggetti ad alto rischio, caregiver) • bambini dai sei mesi ai sei anni • addetti ai servizi pubblici (forze di polizia e vigili del fuoco) • persone che per motivi di lavoro entrano in contatto con animali (allevatori, addetti al trasporto di animali vivi, macellatori, veterinari pubblici e privati) • donatori di sangue • personale dei servizi socioeducativi e dell’infanzia • personale addetto al trasporto pubblico • lavoratori al dettaglio di generi alimentari e della grande distribuzione. Le persone fragili, per le quali l’influenza potrebbe costituire un problema di salute serio, possono vaccinarsi in qualsiasi momento della stagione influenzale.

Quando e dove vaccinarsi È possibile vaccinarsi dai primi di novembre e la vaccinazione diventa efficace dopo circa due settimane. I picchi influenzali si verificano di solito tra la fine di dicembre e i primi di febbraio. Per avere informazioni sulla vaccinazione e per la somministrazione basta rivolgersi al proprio medico o pediatra di famiglia, oppure prenotare la vaccinazione al Cup online nei centri vaccinali di Apss (https://cup.apss.tn.it/ > prenotazione senza ricetta > vaccinazione antinfluenzale > spuntare la categoria di appartenenza > selezionare sede e orario). Si consiglia di indossare una maglia a maniche corte. I bambini con patologie croniche ricevono una lettera d’invito per la vaccinazione.


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SOCIETÀ

KATIA AERE Quattro chiacchiere con l’atleta che ha vinto un bronzo di handbike alle Paralimpiadi di Tokyo 2020 Spesso le disabilità nascono da un episodio repentino che spezza la normalità di tutti i giorni. Qual è la tua storia? Tutto inizia nel 2003. Mi travolge nel giro di poche ore l’impossibilità di bere, muovermi, alimentarmi e compaiono dolori lancinanti dovuti alla distruzione della muscolatura striata. Solo dopo molto avrei saputo che quello che mi aveva colpita violentemente era una malattia rara autoimmune. Il giorno prima ero in montagna a camminare e quello prima ancora a equitazione: vivevo una vita piena e normale. Posso parzialmente accomunare quello che mi è accaduto a un grave incidente soprattutto per la velocità del decorso delle prime ore della malattia. Con una differenza sostanziale: essendo una malattia rara non svelava dall’inizio quale poteva essere la prognosi, né a breve né a lungo termine, lasciandomi in una situazione di grande incertezza sul futuro. Sapevo solo che a trent’anni la mia vita era stata sconvolta. Quello che c’era prima non esisteva più. Il conto da pagare è arrivato quando hanno fatto luce sulla malattia. Il primo anno è servito solo a capire se fossi sopravvissuta. Un anno di stand by, non volendo realizzare l’accaduto. Solo dopo ho iniziato a metabolizzare. La nuova vita, convivere con la malattia e trovare dei percorsi di successo. Chi è Katia Aere oggi? Bella domanda. Se dovessi descrivermi dall’esterno vedrei una persona che è la somma delle sofferenze vissute, soprattutto di quelle che è riuscita a sfruttare a suo vantaggio. Le cose succedono

dere i mondiali di paraciclismo. Nemmeno ho il tempo di orientarmi che vengo spinta in carrozzina nello stand di Obiettivo3. Mi convincono a salire sull’handbike. Il vento sul viso dopo tanti anni ha fatto il resto. Non sono più scesa.

Katia Aere, bronzo nell’handbike a Tokyo 2020 per caso, ma mai a caso. Mi ritengo fortunata perché ho riconosciuto, accettato la malattia e fatto in modo che diventasse la mia forza e non il mio limite. Sia chiaro, la malattia non se ne è andata, c’è e la curo, tradizionalmente e con lo sport. Mettendo insieme tutti i pezzi è inevitabile che ne esca una nuova te, che è forte. Il tuo successo è un insieme di molti fattori: agonismo, determinazione, fortuna, dedizione. Quali sono i talenti che ti contraddistinguono? Non solo agonisticamente ma anche umanamente penso la caparbietà, la resilienza e la resistenza alla sofferenza. Dal 1992 al 2002, prima dell’esordio della malattia, ho subito sedici interventi chirurgici per una grave patologia addominale. La vita quindi non mi ha lasciato alternative se non resistere. Guardando all’indietro vedo positivamente questo percorso perché mi ha messo alla prova e mi ha fatto capire

che sono forte. Dandomi speranza e facendomi credere che quando vedi tutto nero, gli altri colori devi tirarli fuori da dentro di te. Non ho mai permesso a nessuno di dirmi che non ce la farò. Il tuo percorso sportivo parte dal nuoto, come arrivi al mondo delle tre ruote ruggenti d’handbike? Io devo iniziare con l’acqua. Diventa, nel decorso della malattia, fondamentale lavorarci per rafforzare la muscolatura respiratoria. L’indispensabilità del percorso mi fa mettere in secondo piano la fobia per l’acqua che ho fin da bambina. Qui si parla di vivere o morire e a trentatré anni decisi per la prima, anche se significava affrontare le mie paure. Andare oltre era imprescindibile. In primis idroterapia, poi nuoto e agonismo si susseguirono naturalmente facendomi portare a casa oltre quaranta titoli italiani. L’handbike è arrivata nel 2008 quando vengo convinta a andare a Maniago a ve-

BLUE MONDAY

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di Pasqua troppo lontane per non parlare di quelle estive, al portafoglio in secca per cene e cenoni, al girovita da tre nuovi buchi sulla cinghia! Se poi per sventura abitiamo, a caso, qui in via Gramsci, allora il rischio è doppio: el Bondon ci nasconde il sole già alle 14 e il vento freddo da Spini ci stacca le ’sbardele (per i non trentini, gli “orecchi”). Aggiungiamoci qualche paturnia pregressa (chi non ne ha?) e il rischio lacrime è servito... Però, per non sembrarvi troppo leopardiani, farvi cioè avvitare in una tristezza integrale (il poeta la chiamava “pessimismo cosmico”), vi allunghiamo una speranziella: è possibile circoscrivere il danno! Proprio così! Come? Con una bella gita sulla neve oppure assistendo ad una partita di basket o pallavolo, passando una serata di teatro dialettale, satollandovi con una pantagruelica abbuffata, una biciclettata in compagnia e via discorrendo. Insomma, cibi e situazioni che diano felicità alla vostra giornata più infelice, che esaltino la vostra capacità di sprizzare allegria e prender a calci la tristezza: l’importante è farsi

Arrivando a questa medaglia di Tokyo 2020. “La” Medaglia. Faccio fatica ancora a crederci. Settimana dopo settimana sto realizzando il peso di questa medaglia paralimpica. Mi ha stravolto la vita. Sento di essere rimasta la stessa di prima, quella che è partita per Tokyo sognando un risultato, quella che voleva dare tutto per non aver nessun rimpianto. Questo podio non lo considero un punto d’arrivo, ma un meraviglioso punto di partenza. Mi fa guardare oltre. Tornata a casa ho sentito il calore della gente. Le paralimpiadi hanno ormai da molti anni una loro identità e a Tokyo hanno riconosciuto ai disabili la dignità di atleta. Il 2021 sta finendo. Che regalo vorresti per Natale? Vorrei un regalo semplice: vedere riunita la mia famiglia. Tornata da Tokyo, tra un impegno e l’altro, non ho ancora festeggiato come si deve e questa è l’occasione perfetta per farlo. Per i buoni propositi, primo fra tutti, non voglio dimenticare tutto quello che è stato fatto nel 2021. Ciò che ho costruito deve diventare carburante per cercare nuovi stimoli e traguardi: questo è il mio modo per vivere al meglio. Avere degli obiettivi che diano un senso alla mia vita.

a cura di Ugo Bosetti

Come affrontare il giorno più triste dell’anno? State pensando di empitonarve (ingolfarvi oltre ogni decenza) di pasticcio al forno, frittura, arrosto, smacafam, torta a mille e più sfoglie, caffè e resentin? Meditate di saltabeccare quotidianamente per i banchi di piazza Fiera? Di ingollarvi decine di punch al rum con la scusa de ’na sciada en Paganella? Di poltrire ogni giorno fin le 10? In eterno? Ebbene carini… cominciate anche a prepararvi per il terzo lunedì di gennaio, ormai mondialmente patentato come “il giorno più triste dell'anno”! È quello che si chiama "Blue Moday" (lunedì triste), il 17 gennaio, giorno in cui il vostro buonumore sarà ai minimi storici! Secondo uno psicologo inglese, certo Arnal, il terzo lunedì di gennaio porta tristezza, grigiore, irritabilità, svogliatezza, paturnie, pessimismo! Perché? Per la concomitanza di condizioni metereologiche, economiche e sociali sfavorevoli, freddo, nebbia, umido, giornate corte e reclusi in casa, ombre lunghe, ko i buoni propositi per l’anno nuovo. I ricordi agli ormai passati festeggiamenti natalizi, settimana a Cuba compresa, e alle vacanze

a cura di Samuele Maranelli

coinvolgere in qualcosa, un fare che renda questo giorno gradevole e indispensabile come tutti gli altri 364! Se però le paturnie fossero “resistenti”, vi resta un’estrema difesa: gli abbracci. Un altro psicologo, stavolta italianissimo, li suggerisce nel suo libro “La scienza degli abbracci” come toccasana straordinario per la salute e il nostro equilibrio interiore: rilasciano ormoni salutari come l’ossitocina, riducono i livelli di stress, fanno bene alla circolazione cardiovascolare, difendono dalle infezioni (come l’oio de merluz de ’na volta) e sono in grado di sprigionare emozioni positive! Questa storia del “lunedì triste” naturalmente va presa con le pinze: a determinarla sono fattori inconsci ed individuali più che collettivi. Però una qualche ragione per crederci c’è visto che ritmi biologici e circadiani, influenzati dal tempo e dalle condizioni meteorologiche, sono ormai accettati anche dal punto di vista scientifico! Passato poi il “lunedì triste” senza troppe perdite, potete guardare al futuro con occhiali rosa: dopo il giorno più

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triste dell’anno arriva quello più felice, verso il 21 giugno: sole fin le otto, scuole finite, la quattordicesima, vacanze al mare ormai prossime, gita a New York, barbecue da 2 metri quadrati, vostra suocera a casa sua per i tre mesi estivi, tirar tardi... quasi un sogno! In chiusura, però, vi invito a restar sempre con i piedi ben solidamente piantati nella vostra vita: sempre il super triste gobbetto di Recanati ci ammonisce ne “Il sabato del villaggio” che il sabato dei preparativi e delle attese è ben più eccitante della domenica stessa! Ossia: quello che ci aspettiamo di vivere domani (tra 15 e 21 giugno, giorni più felici) sarà una delusione rispetto all’oggi, 17 gennaio (giorno più triste) se non riusciamo a controllare le nostre emozioni. Questo però vale tutti i giorni! Meditate gente, meditate e… siate felici!


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CULTURA

IL PREMIO MELCHIONNA COMPIE SEI ANNI E RIPARTE DAI “LEGÀMI” a cura di Martina Dei Cas

BUON COMPLEANNO SAMMY!

Dopo il gioioso ritorno in presenza per festeggiare i finalisti della quinta edizione, torna il concorso letterario e fotografico in memoria di Pino. Iscrizioni entro il 10 marzo 2022! Dopo la premiazione online del 2020 a causa dell’emergenza sanitaria, il Premio Melchionna – il concorso letterario e fotografico bandito in memoria del nostro Pino – è tornato in presenza, il 2 ottobre al Polo Vigilianum di Trento. Dal 2016, anno della sua scomparsa, ad oggi hanno partecipato all’iniziativa più di seicento persone e numerosi gruppi classe provenienti da tutta Scatto corale durante la premiazione della quinta edizione del concorso, Italia e anche dall’esteil 2 ottobre a Trento ro. Solo nel 2021 sono arrivati oltre 100 racconti, poesie e fotografie di autori e autrici dai 9 ai ne racconto agli an90 anni, provenienti dalla zona del Triveneto, ma ziani ospiti della RSA anche da Puglia, Lombardia, Lazio, Friuli, Campa- di Lecco dove lavonia, Basilicata, Emilia-Romagna, Toscana, ma an- ra, duramente provati dall’isolamento forche Argentina, Brasile, Belgio e Canada. Alle opere più meritevoli sono andati buoni zato dell’ultimo anno. E, finiti i festeggiaacquisto libri. I primi dieci classificati di ogni sezione sono stati premiati con l’inserimento della menti, è subito ora di propria opera in un’antologia cartacea e con una ripartire. Il 3 dicemstampa del vignettista Maurizio Menestrina, edu- bre, Giornata internaLa campionessa catore Anffas ideatore del “pesce grazie”. Come zionale delle persone paralimpica Silvana ogni anno le opere dei poeti, fotografi e scritto- con disabilità per proValente, vincitrice ri normodotati si sono mischiate e intrecciate a muovere la loro piedella menzione quelle arrivate dai laboratori sociali come Hap- na inclusione nella società e l’abbandono di py Ranch, Laboratorio sociale Pozza di Fassa, speciale “Sensibilità” Cooperativa Iter e Albergo Etico. Tra i premiati ogni forma di discrinella sezione Poesia, di questa quinta edizione le giovanissime autri- minazione e violenmostra come ci trentine Sofia Pergher, Erica Bellotti e Sara Soi- za nei loro confronti, leggono gli ipovedenti ni un gruppo di ex studenti dell’Opera Armida il Premio Melchionna Barelli di Rovereto, la campionessa ipovedente di apre infatti i battentandem paralimpico e poetessa Silvana Valente ti della sua sesta edizione. Il tema sarà “Legàmi. di Schio, il maestro di sostegno Diego Baldassar- Io sono perché noi siamo”. Una frase che Nelson re di Pistoia, il poeta pugliese Emanuele Zambet- Mandela amava ripetere e che racchiude in sé il ta che ha recitato una poesia in vernacolo barese senso stesso dell’esistenza umana: essere per e sull’importanza di non arrendersi alla pandemia con gli altri. In questa sesta edizione del concore l’operatore socio-sanitario Luca Bettega, che ha so chiediamo quindi ai e alle partecipanti di involuto dedicare il suo secondo posto nella sezio- terrogarsi sui legàmi che più contribuiscono a definire la loro identità. Legàmi di sangue o di amicizia, di lavoro o sportivi, ma anche legame con un animale o una terra. Attaccamento a un valore, un oggetto o un ricordo, capace di raccontare chi siamo. Come da tradizione, si potranno inviare racconti di massimo tremila battute spazi inclusi, poesia in italiano e vernacolo e fotografie. Previste anche tre autonome sezioni per L’antologia con le opere premiate nella quinta edizione del concorso bambini e giovani.

di Giacomo Carbonara Sammy Basso è un biologo molecolare vicentino e un attivista per la ricerca sulla progeria, la malattia rara che causa l’invecchiamento precoce da cui è affetto. Il 1° dicembre compie 26 anni e noi vogliamo festeggiarlo con questa poesia. Dove passa l’acqua ritorna la vita, anche quando questa sembrava finita. Il mondo capovolto, i cattivi sono buoni e viceversa. E questo incendio esagerato. Questo tempo accelerato. Un incendio che non troverà mai acqua. Tienici la mano. Non stare così lontano. Entra nelle città. Un alieno non è mai entrato. Questa tua forza, infatti non è di questo pianeta. Nel dire: “Non cambierei mai nulla”. E poi c’è chi resta in mezzo al nulla. Nella corsa ci saremo noi. Nella lotta ti accompagneremo. E poi insieme rideremo. In veneto parleremo, anche se non saremo capaci. È la tua forza a spingerci. Comitato di accoglienza, sono i tuoi occhi. Nelle tue rughe i viaggi senza ritorno. Un motivo per gioire ad ogni buongiorno. Viaggio, sì la vita è un viaggio. Si collezionano souvenir. E ogni stella serve accudir. Perché non si spenga. Perché non si arrenda. Perché fino alla fine lotti. Come la luce del sole contro la tenda. Questa luce accecante. Che sia il tuo un timone o un volante. Si viaggia più leggeri. Sì più leggeri, quando nel mondo scopri l’esistenza di un dono così importante.

Sammy in un ritratto regalo di Maurizio Menestrina

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INCLUSIONE E TEMPO LIBERO

PROGETTO GROWINGAUT

a cura di Lorenzo Pupi

Costruire relazioni vivendo insieme esperienze e tempo libero è la chiave per includere e far crescere in autonomia giovani con Disturbi dello Spettro Autistico Come si può ricostruire le relazioni insieme a giovani con disturbi dello spettro autistico durate una pandemia? L’associazione NuoveRotte Aps in collaborazione con Archè Scs, Ass. Charisma, Appm Onlus, Prodigio odv e con il patrocinio di Fondazione Caritro, ha cercato di dare una risposta concreta a questa domanda, progettando e realizzando un percorso di 46 uscite sul territorio per avvicinare ed accompagnare un gruppo variegato di giovani, insieme a volontari ed educatori. Nasce così il progetto GrowingAut, che propone una gestione del tempo libero alla scoperta del Trentino e non solo. Nuovi bisogni crescono Il periodo di emergenza sanitaria che stiamo vivendo ha investito il sistema economico-sociale con grande forza. Chi ha pagato le conseguenze più gravi dell’isolamento sono le fasce di popolazione che già vivevano in situazioni di particolare fragilità, esclusione sociale e presa in carico frammentata da parte dei servizi. In particolare, per le famiglie di persone con disabilità intellettiva in età scolare la sospensione di molti servizi socioeducativi e il venir meno della possibilità di contatto con reti parentali e di solidarietà, ha comportato un sovraccarico del lavoro di cura e assistenza da gestire esclusivamente all’interno del nucleo familiare. Inoltre, l’interruzione delle attività scolastiche e le difficoltà tecniche di accesso ai servizi telematici della didattica a distanza hanno significato per molti ragazzi e ragazze con disturbi del neuro sviluppo l’arresto quasi totale delle relazioni abituali. In alcuni casi, la combinazione di questi elementi ha portato delle regressioni sul fronte delle conquiste di autonomia di minori e famiglie, e ha costretto questi nuclei a riformularsi, non sempre con esiti adattivi. In questa fase, e successivamente ad essa, è fondamentale ricostruire una rete eterogenea di supporto per contrastare il rischio di impoverimento delle esperienze e delle relazioni, e concedere spazi per ridefinire gli equilibri interni al nucleo familiare. Per rispondere alle esigenze e nuovi bisogni di una categoria di utenza a forte rischio di marginalizzazione sociale, NuoveRotte ha proposto di intercettare questi giovani con l’aiuto di una rete di organizzazioni partner, accompagnandoli in esperienze che favoriscano la loro autonomia socia-

Uscita GrowingAut, estate 2021

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Il pullmino accessibile di Prodigio in partenza per la gita accessibile le e la capacità di gestione di contesti normali e quotidiani. La relazione al centro I destinatari del progetto sono stati individuati in un gruppo di giovani con Disturbi dello Spettro Autistico (ASD), di età compresa fra i 14 e i 24 anni. Tra le finalità principali c’è anche il sostegno delle famiglie attuando momenti in cui possono essere libere dalla gestione quotidiana dei loro figli, sapendo che al contempo essi stanno vivendo un’esperienza motivante in mani sicure. La scelta di riferirsi a questa categoria di giovani e limitare il numero di partecipanti al progetto è stata dettata da elementi di concretezza, poiché si è deciso di concentrarsi sui destinatari che avessero già avuto la possibilità di costruire una relazione durevole nell’ambito di percorsi pregressi come il progetto estivo “SupAbility” di Archè SCS e in secondo luogo, la volontà è stata quella di garantire un lavoro educativo di qualità, in continuità con quanto già sperimentato dai ragazzi in altre esperienze. Il progetto tutt’ora in corso, ogni due mesi, propone ai giovani e alle loro famiglie diverse gite dedicate al tempo libero con l’obiettivo di raggiungere un totale di 46 uscite sul territorio per un gruppo di 7 giovani con ASD, presso parchi, impianti sportivi, laghi, strutture ricreative, cinema, biblioteche, musei e castelli, bar, eventi musicali o culturali, ecc. I giovani partecipanti sono sempre accompagnati da un educatore di Archè SCS e da un gruppo di volontari delle diverse organizzazioni coinvolte, per sperimentare insieme situazioni normalizzanti di vita quotidiana e tempo libero. Le uscite sono organizzate in modo da sostenere i giovani nello sviluppare autonomie legate sia ad aspetti relazionali, di conoscenza del gruppo, mediazione tra i desideri di tutti, comprensione dei ruoli e caratteristi-

che differenti, oltre ad aspetti organizzativi come spostamenti, equipaggiamento utile ad ogni uscita in piscina, palestra, piuttosto che al museo o cinema, anche sviluppando un approccio alle relazioni con persone con cui si hanno interazioni occasionali. Esperienze accessibili Minimo comun denominatore delle proposte è stato l’elemento dell’accessibilità, non solo fisica ma anche culturale e sociale. Uno sforzo quello di trovare strutture e competenze adatte ad accogliere i giovani, che ha permesso di scoprire e testare nuove opportunità presenti sul territorio. Una delle sorprese più coinvolgenti si è dimostrata essere l’esperienza di SlowRafting sul fiume Sarca, in valle dei Laghi nel tratto tra Dro ed Arco, in compagnia dell’associazione RiverSpirit e dei suoi fantastici istruttori che hanno fatto vivere ai ragazzi un’emozionante gita sulle rapide alla scoperta dei segreti naturalistici di questo ambiente unico. Protagonista poi di tanti momenti di relazione, e divertimento, si è dimostrato il Pulmino accessibile di Prodigio. Un mezzo che nasce proprio con l’intento di mettersi al servizio di privati e organizzazioni per avere un trasporto accessibile per raggiungere in comodità e sicurezza mete turistiche, culturali e ricreative. Un servizio di mobilità su misura e accessibile a tutti che può essere prenotato contattando direttamente l’associazione Prodigio Onlus che mette a disposizione il mezzo e il conducente. Si tratta di un servizio che vuole creare l’opportunità di ampliare e migliorare la vita relazionale di persone con disabilità, permettendo loro di partecipare a eventi culturali e di svago nella maniera più accessibile ed immediata possibile. Al suo volante, Roberto, volontario dell’associazione e attento conducente che è diventato un punto di riferimento per i ragazzi e ha per-

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messo loro di raggiungere sempre nuove mete e avventure fuori porta. Un fattore che ha reso le trasferte e le esperienze di viaggio altamente coinvolgenti durante le quali sono nate anche molte amicizie tra i ragazzi. Forse uno degli elementi trainanti del progetto GWA è stata proprio la creazione naturale di una filiera organizzativa tra le realtà partner che ha permesso la partecipazione continuativa del gruppo e l’approccio positivo dello stesso con i diversi volontari ed educatori presenti a ogni uscita. Attraverso questa esperienza è stato possibile anche percepire il grado di inclusione presente sul territorio sia in tema di strutture ricettive che attività sportive e culturali. Un modo per contaminare positivamente anche la società civile che si è vista misurarsi in maniera crescente con soggetti con fragilità intellettive, acquisendo così competenze di base in tema di accoglienza e supporto, almeno questo è l’augurio. Da questo progetto potrebbero quindi nascere ulteriori riflessioni e sviluppi all’insegna di una proposta integrata e dedicata al tempo libero e allo svago delle persone con disturbi dello spettro autistico o con disturbi da neuro sviluppo. Auguriamo intanto ai ragazzi, volontari ed educatori coinvolti una buona continuazione del progetto all’insegna dell’amicizia e della scoperta delle meraviglie del nostro territorio.

a cura di Samuele Maranelli “Valerie” è una pubblicazione che racconta, con consapevolezza, l’amore. Il trasporto tra persone diverse narrato in modo passionale, adolescente e senza pregiudizi. Un filo volitivo che nasce da una curiosa corrispondenza. La disabilità c’è, ma se ne colgono soprattutto le luci grazie alla personale interpretazione di Maria Guida.


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ACCESSIBILITÀ

ALLO STADIO BRIAMASCO DI TRENTO, IL GOAL PIÙ BELLO L’HA SEGNATO L’INCLUSIONE!

a cura di Martina Dei Cas

Inaugurata a settembre l’isola sbarrierata che permette a dieci persone con disabilità motoria di assistere alle partite in sicurezza da bordo campo

La nuova isola sbarrierata dello stadio Briamasco. A soli 5 metri da bordo campo Se Rita Pavone venisse oggi a cantare a Trento probabilmente dovrebbe modificare il ritornello della sua hit «La partita di pallone». E per fortuna, aggiungiamo noi. Perché da quando – a settembre – sono finiti i lavori di ristrutturazione dello stadio Briamasco, più nessuno la domenica deve rimanere a casa da solo mentre amici e familiari si godono quel rito collettivo che è il calcio. Lo stadio, che ha una capienza di oltre quattromila posti, è stato infatti sbarrierato all’insegna dell’accessibilità. Al suo interno è stata creata un’isola per permettere alle

persone con disabilità motorie di tifare in tutta tranquillità. L’area, coperta per evitare pioggia e giri d’aria, dispone di dieci postazioni ed è dotata di tutti i confort, come prese usb e prato sintetico. «Questo tipo di strutture – spiega il presidente dell’AC Trento Calcio 1921 Mauro Giacca – esistono già in altri stadi italiani, ma spesso sono lontane dall’area di gioco. La nostra isola, invece, è a soli cinque metri da bordo campo, appena rialzata, proprio per permettere a chi vi è seduto di seguire la partita in sicurezza e direttamente dalla prima fila». L’iniziativa

si colloca in una cornice più ampia, che vede l’associazione calcistica impegnata in diverse attività di promozione sociale, anche con il supporto delle Acli trentine. Proprio assieme a loro, a ottobre, il Trento Calcio ha infatti lanciato Trento Academy, un progetto che mira ad accompagnare la crescita dei calciatori dal punto di vista sportivo ma anche umano e personale. Tante le attività pensate per rafforzare la presenza sul territorio e promuovere il dialogo tra generazioni diverse, come le domeniche «nonninipoti» a base di goal, ma anche di gite al museo, passeggiate nel centro di Trento e pranzi in compagnia, facilitati dai mezzi pubblici e da apposite navette. Per i genitori è stato ideato invece il servizio di animazione per bambini allo stadio in occasione delle partite. Stretto anche il legame con le scuole, in particolare con l’Enaip, dove i calciatori entre-

ranno come testimonial di sport e vita per motivare e ispirare gli studenti. Per i tifosi nel territorio, infine, i Servizi Acli e i circoli garantiMauro Giacca, ranno il servizio Presidente AC di biglietteria per Trento Calcio i tifosi. «Questo 1921 perché – conclude Giacca – per noi è fondamentale portare nella vita di tutti i giorni alcune delle lezioni più importanti e sane dello sport, come il fair play, il valore del gruppo come mezzo per superare insieme le difficoltà e l’importanza di impegnarsi in quello che si fa. Sicuramente sul campo, ma anche nel proprio percorso scolastico e all’interno della propria comunità».

Se sei una persona con disabilità, puoi accedere gratuitamente all’isola sbarrierata dello Stadio Briamasco assieme a un accompagnatore. Per informazioni scrivi o chiama la biglietteria: biglietteria@actrento.com

PUBBLICA UTILITÀ COMUNE DI TRENTO

L’INIZIATIVA DEL TAVOLO DELLA SOLIDARIETÀ RESPONSABILE PER AIUTARE CHI HA BISOGNO Sono sempre di più le persone che vivono in una situazione di marginalità sociale, vulnerabilità e precarietà, problematiche che l’emergenza sanitaria ha amplificato, creando nuove povertà. Solo qualche dato, a conferma della percezione degli operatori del servizio Welfare e coesione sociale: nei primi mesi dell’anno 2021 oltre 6000 persone hanno chiesto e ottenuto aiuti alimentari. Durante il lock down nel 2020 (marzo-maggio) sono stati distribuiti pacchi viveri a circa 800 nuclei famigliari. L’attività è stata svolta dal servizio Welfare in stretta sinergia

con le realtà del territorio (Trentino Solidale, Banco alimentare del Trentino Alto Adige, Caritas, Ana) e un’ampia rete di associazioni attive nei quartieri, avviando anche un gruppo operativo sul tema della solidarietà alimentare che sta lavorando su più fronti: il rinforzo di buone prassi di collaborazione tra enti, lo studio di forme diverse di erogazione degli aiuti e la raccolta congiunta di dati per costruire un osservatorio sulla vulnerabilità socioeconomica. È proprio in questo quadro in cui emerge la necessità di rispondere all’aumento delle fragilità che il Comu-

ne, in collaborazione con il Tavolo per la solidarietà responsabile, ha lanciato una raccolta fondi per acquistare beni alimentari destinati alle persone che hanno difficoltà anche nei loro bisogni primari, come il poter preparare un pasto dignitoso ogni giorno. Vista l’esigenza degli enti che si occupano della distribuzione di pacchi viveri di raccogliere risorse in breve tempo, si è deciso di attivare uno strumento più agile del tradizionale conto corrente bancario intestato al Fondo di solidarietà città di Trento (IT87Y0830401811000045356565). Chi desidera contribuire per garantire il di-

ritto di ogni persona ad avere risposta ad un bisogno primario, quello del cibo quotidiano, può fare una donazione anche tramite Una spesa per chi non può, iniziativa attivata sulla piattaforma GoFundMe.

ATTIVA SPID IN COMUNE! Con SPID puoi accedere a tutti i servizi online della Pubblica Amministrazione (locale, provinciale e regionale) con un solo nome utente e una sola password. Ecco qualche esempio concreto: • compila le pratiche comodamente online sullo Sportello online del Comune di Trento • visualizza i referti direttamente online accedendo alla Cartella Clinica del Cittadino (TreC)

• ottieni il Green Pass tramite l’app IO, l’app Immuni o il sito del Governo • compila la dichiarazione 730 direttamente online sul portale dell’Agenzia delle Entrate Il Comune di Trento ha attivato una convenzione con il gestore Lepida per cui attivare SPID in Comune è facilissimo! 1. Registra i tuoi dati sul sito di Lepida: https://id.lepida.it/lepidaid/registra

2. Scegli il riconoscimento di persona e, come sede per l’identificazione, scegli “Comune di Trento” 3. Prendi appuntamento in Comune: all’URP, presso l’Anagrafe in piazza Fiera, nelle circoscrizioni o presso il Servizio Innovazione in via Maccani 148 Per saperne di più: https://www.comune. trento.it/Aree-tematiche/Smart-city/ Utilita/Attiviamo-SPID-in-Comune

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Al 22/08/2021 risultano attivate in Comune 3261 identità SPID.

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Auguri, ovunque voi siate. Con la speranza che possiate vivere serenamente le festività e affrontare con fiducia le sfide di oggi e di domani.

Buon Natale e Felice Anno Nuovo

sito banca www.cassaditrento.it


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