pro.di.gio. ottobre-novembre 2016

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BIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE PRODIGIO ONLUS SUL MONDO DEL DISAGIO E DELL’HANDICAP NUMERO V - OTTOBRE 2016 - ANNO XVII - 98° NUMERO PUBBLICATO

WWW.PRODIGIO.IT

PROGETTO DI GIORNALE I Giochi paralimpici di Rio 2016

L’associazione a sostegno dei giovani motociclisti che non vogliono smettere di sognare e correre pagina 4

Trentino Social Tank

Biografie d’oltremare

L’innovazione nel terziario all’insegna del welfare e del benessere di comunità pagina 9

Aut. del Trib. di Trento n. 1054 del 5/6/2000 - Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - 70%- DCB Trento . Contiene I.R.

Si è svolta quest’anno in Brasile dal 7 al 18 settembre la 15° edizione dei Giochi paralimpici pagina 3

Diversamente Disabili Onlus

Dopo le Paralimpiadi cosa resta ? calata l’attenzione mediatica sul tema sport e disabilità, serve tornare a pensare all’accessibilità quotidiana, tra barriere architettoniche e culturali

Continua il viaggio alla scoperta di terre lontane e storie di migrazione pagina 11


IN EVIDENZA

Dopo le Paralimpiadi cosa resta ? calata l’attenzione mediatica sul tema sport e disabilità, serve tornare a pensare all’accessibilità quotidiana, tra barriere architettoniche e culturali

/in copertina

Cosa ci resta...

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e paralimpiadi sono state un’occasione unica per riportare i riflettori sulla diversità e le potenzialità che le persone con disabilità motorie e intellettive dimostrano superando ogni giorno barriere fisiche, ma soprattutto culturali. Tante le atlete e i gli atleti che si sono cimentati nella gara sportiva per eccellenza, e molti i traguardi e le sfide personali che sono stati raggiunti. Ma le olimpiadi adesso sono finite, al contrario del pregiudizio e dell’intolleranza verso chi è considerato

diverso. In questo numero vogliamo rilanciare e valorizzare l’impegno di tante persone che hanno creduto e continuano a credere nella lotta alle discriminazioni e nell’abbattimento delle tante, troppe barriere sociali. Il nostro Presidente, Giuseppe Melchionna, venuto meno recentemente, aveva ben presente quanto fosse arduo il percorso verso una reale inclusione, al di là dei riflettori e false promesse. Sapeva che è un lavoro da compiere con costanza giorno dopo giorno, affrontando sempre nuove sfide con altruismo e onestà. Sfide piccole agli occhi dei più, come affrontare una rampa inclinata, accedere ad un bagno o ad un luogo pubblico e che oggi talvolta non si possono ancora considerare compiute, perché evidentemente necessitano di una maggior presa di coscienza e una sensibilità più condivisa. Noi a riflettori spenti, continueremo comunque a parlare e approfondire i temi della disuguaglianza, dell’intolleranza, degli spazi poco accessibili e in generale dei disagi sociali più stratificati. Come da sedici anni a questa parte cercheremo la coerenza nelle parole, nella testimonianza di chi vive sulla propria pelle il disagio e l’isolamento, consapevoli che l’unico vero strumento di cambiamento è fatto di conoscenza, comunicazione e confronto reciproco. L.P.

La vita è un prodigio! Un saluto a Giuseppe, l’uomo che ci ha insegnato il valore del vivere in comunità

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iao Giuseppe, ti salutiamo con affetto e grande senso di responsabilità per la persona che eri e che rimane ora nei nostri ricordi e azioni quotidiane riconoscendo in te il ruolo di una guida preziosa, che non smette mai di far riflettere. In molti ti hanno definito un uomo vero, ed è così, hai saputo trasmettere la tua voglia di vivere a chiunque abbia avuto il piacere di incontrarti e parlarti. Rappresenti per noi un modello di altruismo che ha saputo fare della sensibilizzazione all’inclusione uno strumento di azione concreto. Il tuo lascito è un grande messaggio di pace che attraverso la perseveranza ci insegna a non abbatterci mai, trovando in noi stessi e in relazione con l’altro le forze e le sinergie per un cambiamento culturale all’insegna del rispetto delle diversità. Hai sempre sostenuto l’innovazione, i giovani e le persone a cui nessuno dava voce, mettendoti in prima linea e costruendo opportunità di crescita per tutta la comunità. Il tuo lavoro, lungo più di trent’anni di sacrifici e soddisfazioni, ha permesso di far crescere e maturare realtà importanti,

Lo scambio di libri senza barriere Dalla collaborazione tra associazione PRODIGIO e Cse Anffas di via Gramsci, nasce a Trento la prima biblioteca ambulante-accessibile I bambini della Clarina durante una lettura al parco

Sommario

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'La vita e' un prodigio' un saluto a pino lo scambio libri senza barriere i giochi paralimpici di rio 2016 anglat e l'accessibilita' dell'a22 Diversamente disabili onlus moving beyond inclusion l'accessibilita' del parco di melta trento informa trentino social tank luci che illuminano progetto di redazione accessibile il quaderno del destino il tempo passa e noi invecchiamo sociocinema l'angolo della filosofia esperienze di quartiere biografie d'oltremare orizzonti comuni al centro giovani la donazione di organi in trentino

pro.di.gio.

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Proprietà: Associazione Prodigio Onlus Indirizzo: via A. Gramsci 46/A, 38121 Trento Telefono: 0461.925161 Fax: 0461.1590437 Sito Internet: www.prodigio.it E-mail: associazione@prodigio.it Aut. del Trib. di Trento n. 1054 del 5/6/2000 Spedizione in abbonamento postale Gruppo 70% Stampa: Publistampa (Pergine Valsugana).

nonché progettualità che guardavano a tutti. Come la nostra redazione, “pro.di.gio.”, il progetto che consideravi oramai un po’ come un figlio e che attraverso la tua tenacia e caparbietà, hai fatto crescere, mentre al contempo educavi la comunità alla creazione di spazi più accessibili, al superamento delle barriere culturali e all’inclusione di persone con disabilità o disagi sociali. Credevi nella buona e onesta comunicazione, capace di educare i giovani a scuola attraverso il racconto della tua e di altre esperienze significative. Credevi nel coinvolgimento dal basso attraverso il buon esempio, e soprattutto credevi in un’informazione libera, vicino a quelli che spesso ancora oggi sono considerati ultimi o esclusi a vario titolo dalla vita di comunità. Noi non possiamo che accogliere il tuo messaggio di speranza e il tuo spirito vitale, facendoli nostri, cercando di trarre il più possibile dai tuoi insegnamenti. Ci leghiamo ad un sottile filo rosso consapevoli della necessità più che mai attuale di portare avanti il tuo lavoro e valorizzare il tuo pensiero, verso una società più equa, attenta all’altro e al suo potenziale. Ciao Pino, un abbraccio sincero, da parte di tutti quelli che hanno avuto la fortuna di collaborare con te. Ti promettiamo di non dimenticare quanto hai fatto. E’ stato un onore conoscerti e intraprendere con te questo viaggio, che speriamo possa continuare. La Redazione

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n mondo magico di carta e inchiostro si farà largo a breve nel quartiere di Clarina, popolandolo di libri di fiabe, romanzi, gialli e avventure per grandi e piccini da prendere in prestito in uno scambio continuo all’insegna della condivisione. A metà ottobre partirà infatti il progetto pilota Bibliotake che, realizzato in collaborazione con l’Anffas, mira a dar vita alla prima biblioteca ambulante accessibile della città di Trento. L’idea è nata con il ritrovamento di un mobiletto in procinto di essere raccolto dal camion dei rifiuti ingombranti, più o meno nello stesso periodo in cui la biblioteca di Clarina stava chiudendo per lavori di ristrutturazione e doveva quindi mandare al macero intere collane di vo-

lumi per bambini e ragazzi. La concomitanza degli eventi ha fatto sì che l’associazione PRODIGIO decidesse di dare al mobiletto una “seconda opportunità”, adibendolo a deposito libri per il bookcrossing e affidando il restauro all’operatore del Centro socio educativo di via Gramsci, Maurizio Menestrina, che racconta: «A Trento sono già attivi altri punti per lo scambio di libri, uno a Gardolo e uno nel nostro stesso quartiere. Per le loro caratteristiche strutturali però, entrambe le strutture non sono adatte all’uso da parte di persone disabili. Pertanto, quando l’associazione PRODIGIO ha proposto di rimettere a nuovo il mobiletto ponendo come unico vincolo quello di renderlo accessibile a tutti, abbiamo accettato con piacere e progettato un sistema di scorrimento delle ante adatto a chi ha disabilità motorie. L’altezza sarà inoltre contenuta, in modo che gli scaffali possano essere raggiunti anche dalle persone in sedia a rotelle». Ultimo, non meno importante, accessorio della biblioteca ambulante? Un bel paio di rotelle. Essa non nasce infatti come deposito di libri dimenticati, ma come veicolo per portare a spasso per la città l’amore per la cultura e la lettura. Martina Dei Cas

Lo scambio libri in 4 semplici: mosse: 1.Scegli il libro che fa per te 2.Portalo a casa/in treno/autobus/in montagna/sotto l’ombrellone 3.Sfoglialo, leggilo, divoralo, assaporalo 4.Quando l’hai finito, liberalo di nuovo in un luogo dove un altro lettore possa scoprirlo e apprezzarlo come hai fatto tu.

Direttore responsabile: Francesco Genitoni. Redazione: Giuseppe Melchionna, Luciana Bertoldi, Carlo Nichelatti, Lorenzo Pupi, Giulio Thiella, Alessandro Vanin, Martina Dei Cas, Maurizio Menestrina, Milena Boller. Hanno collaborato: Marco Groff, Ilaria Girardelli, Jessica Dellai, Alessia Vinante, Domenico Recchia, Emiliano Malagoli, Fabiola Motta, Francesca Bortolin, Valentina De Concini, Mehmood F., Alì G., Usman M. In stampa: 10 ottobre 2016.

Abbonamento annuale (6 numeri) Privati €15,00; enti, associazioni e sostenitori €25,00 con bonifico bancario sul conto corrente con coordinate IBAN IT 67G 08304 01846 000046362000 intestato a “Associazione Prodigio Onlus” presso la Cassa Rurale di Trento indicando la causale “Abbonamento a pro.di.gio.”


S E N Z A O S TA CO L I

I Giochi paralimpici di Rio 2016 Al termine della rassegna sportiva per eccellenza, lo sport ha superato la disabilità

Beatrice Vio sul podio di Rio

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i è svolta quest’anno in Brasile dal 7 al 18 settembre la 15° edizione dei Giochi paralimpici, dove 4300 partecipanti da tutto il mondo si sono sfidati in 22 sport portando a casa un totale di 526 medaglie, in una competizione internazionale all’insegna dell’inclusione. L’introduzione delle attività sportive come aiuto alla riabilitazione ha origine dopo il secondo conflitto mondiale, come nuovi metodi di trattamento terapeutico. La nascita delle Paralimpiadi risale però al 1960, quando per la prima volta si svolsero a Roma in occasione dei Giochi Olimpici, anche se per il nome uffi-

ciale “Giochi Paralimpici” bisognerà aspettare il 1988, quando furono chiamate così per la prima volta, letteralmente con il significato di “evento parallelo alle Olimpiadi”. Quella prima edizione vide la partecipazione di ben 400 atleti provenienti da 23 paesi, che si sfidarono nelle diverse categorie dei soli 8 sport riconosciuti all’epoca, tra cui atletica leggera, nuoto, pallacanestro in carrozzina, tennistavolo e biliardo. Una componente imprescindibile degli sport ammessi alle Paralimpiadi è la classificazione, che permette agli atleti di competere con partecipanti aventi funzionalità fisiche simili, come ad esempio la suddivisione in base al peso nelle discipline di combattimento corpo a corpo. Le classificazioni vengono compiute sia in base al tipo di disabilità, sia in base allo sport praticato, e comporta perciò una valutazione medica, fisica e tecnica di modo da rendere le gare adatte a tutti e favorendo così una competizione equilibrata. Per questo motivo le tipologie di disabilità fisica riconosciute sono molteplici, come ad esempio la potenza muscolare, la ridotta mobilità degli arti o la mancanza di questi. Le disabilità visive comprendono anche le cecità parziali sufficienti da essere considerati ciechi totali. Le guide per gli atleti con disabilità visive sono una parte essenziale della

Anglat Onlus torna nelle stazioni di servizio in autostrada A distanza di tre anni dalla mappatura, Marco Groff visita due autogrill per valutarne l’accessibilità

Un tratto dell’Autostrada A22

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isale ai primi di settembre la visita di Marco Groff, presidente di Anglat onlus, effettuata presso le stazioni di servizio di Rovereto, Nogaredo est e ovest, per verificare l’accessibilità dei servizi per i disabili. Anglat onlus, Associazione Nazionale Guida Legislazioni Andicappati Trasporti nasce nel 1981 come Associazione di categoria per sensibilizzare le persone al tema della mobilità e promuovere legislazioni che consentano a tutte le persone disabili di potersi muovere sul territorio in maniera autonoma e sicura. Un’associazione che da 35 anni si occupa di mettere in luce tutte le carenze, strutturali e legislative, che affliggono il sistema dei trasporti italiano, collaborando attivamente con le realtà del territorio. La sezione del Trentino-Alto Adige di Anglat, attiva dal 1983 nella battaglia contro tutte le barriere architettoniche, aveva recentemente collaborato all’analisi delle stazioni di servizio dell’autostrada del Brennero, segnalando possibili miglioramenti, alcuni dei quali eseguiti, mentre altri ancora da portare a termine, ma all’epoca c’era il “tema” della Concessione da parte dello Stato Italiano. Pur riconoscendo l’impegno dimostrato negli anni da Autostrada del Brennero S.p.A. per migliorare le situazioni di inaccessibilità, il giudizio di Marco Groff resta negativo. Spazi troppo angusti per le manovre, porte che si aprono verso l’esterno e rampe troppo strette, rendono l’accesso ai servizi poco agevole a chi si deve spostare in carrozzina. Pochi giorni dopo è arrivata la pronta risposta dell’amministratore delegato dell’A22 Walter Pardatscher, che ha voluto sottolineare innanzitutto la piena condivisione delle battaglie portate avanti da anni per lo sbarrieramento degli spazi a favore di tutti gli utenti, aggiungendo che sebbene tutte le stazioni siano a norma di legge, sono in programma lavori di ristrutturazione per rendere ancora più

l’hanno seguita apposta dall’Italia. Un’altra conferma arriva invece dal pluricampione Alex Zanardi, che a 49 anni sale ancora sul podio del ciclismo su handbike, la quinta medaglia in due Paralimpiadi, a 15 anni dal terribile incidente che lo costrinse ad abbandonare la carriera di pilota e ad andare oltre. “Mi sono spezzato ma non mi piego”, dichiarò in diretta durante la sua prima apparizione in pubblico. L’animo dei Giochi sembra essere proprio questo, per quanto alto sia l’ostacolo che la vita pone davanti alle persone, queste saranno sempre in grado di adattarcisi e di renderlo un punto di forza, per raggiungere i propri limiti, superarli e andare oltre, verso nuove mete. Giulio Thiella

Alex Zanardi durante la premiazione

Sezione Trentino-Alto Adige INFO&CONTATTI: Presidente Marco Groff Via di Madonna Bianca, 74 telefono 0461 911528 fax 0461 395532 mail: trento@anglat.it

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accessibili tutti gli impianti messi a disposizione sull’autostrada. Ciò che ha fatto notare Marco Groff è quanto poco basti per complicare la fruizione di alcuni servizi di prima necessità da parte di persone disabili, ad esempio non prevedendo una seconda maniglia per sostenersi all’interno della toilette, e quanto spesso sia difficile riuscire a tenere sempre in considerazione questi canoni nella realizzazione e nell’allestimento delle stazioni. Un altro esempio è la presenza di un solo parcheggio per invalidi, che limita notevolmente l’utilizzo della stazione a più persone con necessità particolari contemporaneamente. È strano ancora oggi dover parlare di accessibilità dei servizi, dopo tanti anni di battaglie per creare luoghi più inclusivi per tutti. Terminati i Giochi paralimpici di Rio sembrava quasi che per le persone disabili non ci fossero più ostacoli, ci siamo convinti che con forza di volontà e coraggio si possano superare tutti i limiti, un pensiero incoraggiante che purtroppo spesso si scontra con la realtà di tutti i giorni, perché se sei disabile ma primeggi in uno sport verrai elevato nell’olimpo degli eroi, uomini e donne coraggiosi che si sono rimboccati le maniche per superare tutte le difficoltà che la vita li ha posto davanti, ma se devi fermarti in una stazione di servizio, allora cambia tutto. Quel gesto così normale e sottovalutato che i più possono compiere in totale libertà e autonomia, per alcuni può diventare un ostacolo insormontabile, sotto gli occhi di tutti ma lontano dall’attenzione dei più. Nessuno nega che ci sia ancora molto da fare, ma solo collaborando si riuscirà un giorno a non dover più trattare queste tematiche in maniera critica, senza dimenticare che per quanto un luogo possa essere a norma di legge, se una persona dimostra quanto per lui sia inaccessibile tale spazio, bisognerebbe sempre chiedersi il perché e agire per rimuovere gli ostacoli denunciati. Solo così, un pezzo alla volta, potremo lasciarci alle spalle tutte le critiche, ma soprattutto le barriere architettoniche che rendono molti servizi ancora oggi utilizzabili solo da alcuni, fortunati fruitori. Giulio Thiella

competizione, tanto che atleta e guida sono considerati a tutti gli effetti una squadra, ed entrambi vengono premiati in caso di vittoria. Per quanto riguarda le categorie riservate alle disabilità cognitive, sono ammessi tutti gli atleti con significativi deficit intellettivi, e come sempre la categoria di appartenenza determina contro quali atleti si compete. 101 gli atleti italiani che hanno partecipato a questa edizione, tra cui Beatrice Vio, portabandiera azzurra e schermitrice classe 1997 alla sua prima esperienza paralimpica, che è riuscita a portare a casa una medaglia di bronzo nel fioretto a squadre e un oro nell’individuale. La sua esultanza è già storia, dopo l’ultimo punto leva il fioretto al cielo, una gioia incontenibile sfogata davanti ai tanti suoi tifosi che

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I N C LU S I O N E

Tornare a correre con Di.Di. Onlus

presentato durante l’Eicma 2015 di Milano la Federazione Italiana Motociclismo Paralimpico – FIMPAR, la prima nel mondo paralimpico internazionale dedicata ai disabili appassionati delle due ruote, per la quale siamo in attesa di riconoscimento ai fini sportivi. Da marzo 2016 è stato lanciato un programma televisivo interamente ideato e condotto da noi: “Never Give Up”, un format studiato per offrire informazioni, idee, soluzioni a chi vuole tornare a guidare in moto per semplice passione o per facilitare i propri spostamenti. Un approfondimento tra sport, gare, corsi di guida, patenti speciali, adattamenti, normative per tornare a inseguire i propri sogni e tornare ad essere indipendente.Inoltre suggeriamo un appuntamento quindicinale, in onda da marzo a settembre 2016, sul canale 148 AutomotoTV di Sky. A condurre Chiara Valentini e Annalisa Minetti. Questo video riassume in pochi minuti la nostra sfida: “No limits” - Quando i sogni diventano realtà

L’associazione Diversamente Disabili fondata da Emiliano Malagoli a sostegno dei giovani motociclisti che non vogliono smettere di sognare e correre

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ello scorso numero vi abbiamo raccon- a prescindere dalla propria condizione fisica. tato la storia di Emiliano Malagoli, disa- In soli 3 anni Di.Di. ha realizzato tante iniziabile in seguito ad un grave incidente, tive, tra le quali una Scuola Guida dedicata tornato a correre in sella alla sua moto. Qui ai ragazzi diversamente abili che vogliono di seguito vi proponiamo la presentazione ritornare sulle due ruote; e un Team di piloti dell’Associazione di cui è fon“speciali” (ad oggi circa una cindatore e attraverso la quale “Perché inseguire e quantina), per offrire l’opportunità aiuta i giovani con disabilità realizzare i propri sogni, a tutti quei motociclisti disabili che ad avvicinarsi con passione a lo desiderano, di misurarsi anche soprattutto con gravi agonisticamente. Abbiamo creato questo sport. Di.Di.Diversamente Disabili menomazioni fisiche, anche il primo e unico campiona(www.diversamentedisabili. è un traguardo ancora to al mondo dedicato unicamente it), è la prima Associazione in a piloti disabili, a cui hanno partepiù importante” Italia che dal gennaio 2013 si cipato anche piloti provenienti da è occupata di (ri)avvicinare al mondo delle Nuova Zelanda, Australia, Francia e Inghildue ruote i ragazzi disabili. Madrina e grande terra. Sport ma non solo. Abbiamo proposto sostenitrice della Onlus è Annalisa Minetti, anche altre iniziative importanti per il sociale: cantante e atleta paralimpica. Il Presidente l’Educazione Stradale nelle scuole e il Proonorario è Lucio Cecchinello, Team Manager getto Patenti AS che ci ha portato a firmare della LCR in MotoGP. un importante protocollo d’intesa con ACI Non è semplice portare avanti un percorso Roma e il Centro di Guida Sicura di Valleluncosì, soprattutto in Italia dove il disabile è an- ga per aiutare i ragazzi disabili a riprendere la cora visto come una persona debole e “sfortu- patente per la moto. Ad oggi abbiamo fatto nata”. Ma è importante non demordere e di- rilasciare 30 Patenti AS. Da poco è stata avviamostrare che con determinazione e passione ta anche la collaborazione con INAIL BUDRIO si possono raggiungere traguardi inaspettati, per lo studio delle protesi per tutti i motoci-

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Emiliano Malagoli in sella alla sua moto

clisti che volessero rimettersi alla guida, per strada o per sport. Questo percorso ci ha portato a raggiungere un altro importantissimo traguardo: in accordo con il CIP – Comitato Italiano Paralimpico, abbiamo costituito e

Associazione Diversamente Disabili Onlus

“Moving beyond inclusion” A Oriente Occidente la danza quest’anno è senza barriere

Il gruppo della Candoco Dance Company

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ogliamo costruire una società più inclusiva attraverso la danza, in cui anche un ragazzo o una ragazza disabile possa sognare di diventare un artista» racconta Anna Consolati, referente italiana di Moving beyond inclusion, il progetto europeo

di durata biennale che mira a promuovere l’alta formazione per i ballerini affetti da disabilità fisiche e/o cognitive, stravolgendo i tradizionali canoni di arte e abilità. Il progetto, finanziato attraverso il programma UE Europa Creativa, è coordinato dalla Candoco Dance Company che, nata a Londra venticinque anni fa, è oggi considerata, grazie all’impiego congiunto di danzatori abili e disabili, la compagnia inclusiva più grande del mondo. Tra i cinque partner, provenienti da altrettanti Paesi diversi figurano l’Istituto croato per il movimento e la danza, la compagnia svedese Producentbyrån, la tedesca Tanzfähig, la svizzera BewegGrund e il festival Oriente Occidente di Rovereto che, in occasione della sua trentaseiesima edizione, ha dedicato a Moving beyond inclusion una tre giorni (9-11 settembre 2016)

ricca di workshop e seminari sulle politiche e le buone prassi che, a livello nazionale ed europeo, tutelano gli artisti diversamente abili. «Nel Nord Europa questi soggetti dispongono di numerosi finanziamenti. Anche in Italia la legislazione è stata riformata al fine di prevedere tale opportunità, ma essa rimane ancora in larga parte disattesa. Per esempio, il Liceo Coreutico ad oggi non ha specifiche modalità di ammissione per gli studenti disabili e ciò costituisce una grossa barriera all’entrata, in quanto impedisce a questi ragazzi di formarsi nelle arti performative in maniera professionalmente completa, soddisfacente e compatibile con la loro situazione personale spiega Consolati - Proprio per questo Moving beyond inclusion ha come obiettivo primario quello di promuovere la formazione degli

artisti disabili, fornendo loro al contempo strumenti per comprendere dove reperire i finanziamenti per le proprie attività, per esempio attraverso la creazione di un portale dove siano inseriti gli estremi di tutte le organizzazioni che operano nel settore, e occasioni in cui rendere visibile il prodotto del proprio impegno. Per questo vi diamo appuntamento a settembre del prossimo anno, quando a Oriente Occidente le compagnie sopracitate metteranno in scena una serie di spettacoli inclusivi di grande qualità e impatto». Martina Dei Cas

ORIENTEOCCIDENTE

Nuovi parchi verdi e inclusivi nascono a Trento Siamo andati a scoprire quanto è accessibile il “parco di Melta” a Gardolo

Altalena del parco di Melta con seggiolino accessibile

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naugurato nel settembre 2015, il nuovo parco di Melta a Gardolo, rappresenta un traguardo importante per tutta la comunità, che ha finalmente visto la realizzazione di un ampio spazio verde tanto atteso nella zona di Trento nord. Dopo più di dieci anni di lavori e un costo di circa quattro milioni di euro, le aspettative non sono state certamente deluse. Tanti percorsi ciclabili e pedonali, diversi campi sportivi, un ampio laghetto, centinaia di alberi e un locale di recente apertura, rendono lo spazio fruibile da famiglie, giovani e anziani indistintamente.

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Per quanto riguarda l’accessibilità a persone con disabilità, sono state realizzate misure in modo da rendere l’intera area percorribile sia in carrozzina manuale che elettrica, senza incorrere in barriere e ostacoli che possono impedire il regolare passaggio di tutti. I percorsi pedonali infatti non si interrompono mai, e dove sono presenti dislivelli, le pendenze sono ridotte di modo da rendere meno difficoltoso possibile anche il passaggio di una persona con ridotta mobilità. Dal lato nord sono stati inoltre previsti ampi parcheggi per disabili e vie pedonali senza scalini, di modo da favorire il transito di tutti. L’accesso da sud invece presenta alcune criticità soprattutto per chi transita in sedia a rotelle, in quanto vi è la presenza di barriere fisse poste per impedire l’accesso a ciclomotori non autorizzati, rendendo di conseguenza difficoltoso o poco pratico l’ingresso per le persone con ridotta mobilità che utilizzano una carrozzina manuale o elettrica. Segnaliamo nel segno di una maggior sensibilità, che le stradine che si diramano dal

percorso principale verso le aree di gioco per bambini sono sterrate, con erba, ghiaia o corteccia, quindi difficilmente percorribili in sedia a rotelle. Altra osservazione, riguarda tanti spazi realizzati per i più piccoli, in cui è presente un’unica altalena accessibile a bambini con disabilità, composta da una seduta a forma di orsetto e da cinghie di sicurezza. Al contrario non sono presenti altalene dotate di pedana con rampa d’accesso o con piattaforma ribaltabile per consentirne l’utilizzo anche da parte di bambini in sedia a rotelle o elettrica. Vorremmo per un istante far riflettere sul reale grado di inclusione che questi giochi potrebbero generare tra bambini disabili e non. Sono davvero accessibili a tutti? Anche a chi non può spostarsi dalla carrozzina perché con tetraplegia? Si potrebbero creare l’effetto di non coinvolgere abbastanza i bambini normodotati come chi presenta all’opposto, difficoltà motorie. I primi potrebbero scegliere di giocare con giochi diversi, separati da quelli accessibili, mentre gli altri potrebbero trovarsi nella reale impossibilità di usarli perché non possono scendere dalla carrozzina. Questo ci fa pensare alla complessità nel trarre soluzioni semplici considerando le diverse disabilità, e quindi nel realizzare opere concretamente e contemporaneamente accessibili a tutti. Un parco inclusivo, ricordiamo, è quello che pre-

vede zone adatte a chiunque indistintamente, consentendo a chi è a ridotta mobilità, come anche chi ha altre tipologie di disabilità, di vivere insieme agli altri lo stesso spazio, che deve quindi essere pensato e costruito per non presentare ostacoli. Questo permetterebbe così di condividere, nei limiti del possibile, le medesime emozioni: primo vero passo verso una reale inclusione.

Barriera presente all’entrata nord

Esempi di parchi inclusivi sono ancora pochi in Italia, quello di Melta a Gardolo è andato nella direzione giusta anche se la possibilità di migliorarsi con alcuni piccoli accorgimenti lo renderebbe sicuramente ancora più un vanto per tutta la comunità.

pro.di.gio. progetto di giornale | www.prodigio.it | redazione@prodigio.it | OTTOBRE 2016 - n. 5

La Redazione


Pagina a cura del Comune di Trento

Spostamento seggi e rinnovo tessera elettorale

Tn 18 Oltre le mura, la cultura come bussola per il rinnovamento

Aperto il nuovo parcheggio di attestamento a Trento sud

A seguito della ristrutturazione dell’edificio di via Veneto, che ospitava la sede provvisoria delle “Crispi”, i locali non risultano più idonei ad ospitare i seggi elettorali. A partire dalle prossime tornate elettorali verranno utilizzati i locali della scuola elementare “Crispi” di via S. Giovanni Bosco. Per diminuire il numero degli elettori e rendere più celeri le operazioni di voto e scrutinio, è stato istituito un nuovo seggio presso il centro civico di Sopramonte, mentre il seggio ubicato nel centro civico di Baselga del Bondone è stato accorpato presso l’ufficio comunale di Cadine in via dell’Androna 1. I cambi di sede dei seggi sono stati comunicati agli elettori interessati inviando a casa il tagliando adesivo per aggiornare la tessera elettorale. L’Ufficio Elettorale (piazza Fiera, 17) ricorda che in caso di esaurimento dei diciotto spazi disponibili per la certificazione del voto è possibile fin da subito richiedere una nuova tessera elettorale.

Sessanta pagine, uno slogan, quattro sentieri tematici nel dossier per la candidatura di Trento a Capitale della cultura 2018. Il 31 dicembre 2017 una notte bianca invernale inaugurerà l’anno di eventi e interventi di miglioramento urbano “Trento si candida a Capitale italiana della Cultura 2018 con l’intento di mostrare come la cultura, intesa in tutte le sue ampie declinazioni, possa costituire una bussola di rinnovamento delle città e occasione per riaccendere passioni e intraprendenza dei territori”. Così esordisce il dossier “Tn18” consegnato al Mibact (Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo) lo scorso 30 giugno: in sessanta pagine vengono illustrate le ragioni e i contenuti di un progetto che non si limita a delineare un calendario di iniziative in vista del 2018, ma si propone di costruire una città diversa che sappia andare “Oltre le mura”. “Oltre” è infatti la parola chiave di “Tn18”: “Oltre la linea di divisione tra le persone, tra le lingue e le culture, tra saperi, le pratiche e i linguaggi che impediscono comunicazione e relazione”. Ma anche “Oltre i confini amministrativi della città, attraverso osmosi e riverberi verso il territorio prossimale e quelli più distanti”. Iniziative, eventi, interventi di miglioramento urbano, di rigenerazione e di promozione hanno l’ambizione di lasciare un’eredità durevole, nel medio-lungo periodo, anche dopo il 2018. “Oltre le mura” è dunque la bussola che guida attraverso i quattro sentieri, che prenderanno avvio dalla notte del 31 dicembre del 2017: “Sarà una notte bianca invernale, con i luoghi della cultura aperti e vivi, con spettacoli e narrazioni”. Una di queste, sarà proiettata sulla facciata del Castello del Buonconsiglio, davanti alla platea di piazza Mostra, finalmente liberata dalle auto. All’altro capo del centro storico, in piazza Dante, ad accogliere i visitatori ci sarà Gate capitale: un luogo in cui i visitatori, attraverso un’installazione multimediale, virtuale, in 3D, riusciranno ad avere una percezione immediata e accelerata della città e della sua storia. Da qui dunque prenderà avvio il fitto programma di eventi, che percorrerà in modo rapsodico i quattro sentieri della mappa: il primo, Confini della storia. Geografie del dialogo indugerà sull’eredità del Concilio (che sarà attualizzato in un concilio laico delle città a palazzo delle Albere), sulla storia del Simonino e la costruzione del mito del nemico religioso, sulla fine della prima guerra mondiale, sulla costruzione dell’Europa, sulla figura di De Gasperi. Il “segnale” di questo sentiero sarà una sirena nuova, diversa: una sigla di “Tn18”, brevissima, originale, che risuonerà tutti i giorni alle 18. The social city. Energie insieme è il tema del sentiero numero due. Il suo segnale sarà “un canto lungo dodici mesi” che coinvolgerà la coralità trentina (“Chorus city”) in una serie di grandi eventi musicali. Su questo sentiero si incontreranno iniziative dedicati ai beni comuni, ai giovani, alle smart city, all’innovazione, per andare oltre, superare le barriere tra individuo e società, rinnovando i valori che hanno ispirato gli usi civici e il movimento cooperativo. La storia di Trento proiettata sul Castello del Buonconsiglio sarà il segnale del sentiero numero tre, Arti e scienze: indiscipline. Contemporaneamente. Ricerca, università, festival, biblioteche, musica, innovazione e creatività sono i temi e gli attori protagonisti di questo percorso, che unisce iniziative già note ad altre inedite, tutte inserite nella cornice sempre ben riconoscibile di “Tn18”. In questo caso, la barriera da superare è quella tra i linguaggi, tra l’arte e le scienze. Infine, il sentiero quattro: La cultura oltre la cultura. Aprire il patrimonio, un invito a conoscere la Trento più nascosta in modo inedito. Non a caso il segnale di questo sentiero sarà il “Silver surfer”, una sorta di enciclopedia contemporanea per immagini scritta da ragazze e ragazzi under 19, chiamati a scoprire, vedere e far vedere Trento da nuovi punti di vista. Il programma di avvicinamento a “Tn18” prevede una serie di iniziative di sensibilizzazione locale e nazionale sul progetto, servizi fotografici e, a settembre, un flash mob per ricordare le parole chiave della candidatura. Il 2017 sarà dedicato alla promozione del programma culturale e del calendario degli eventi, in stretta collaborazione con la Provincia autonoma, che ha condiviso e sostiene il progetto, e con Trentino Marketing. Sempre nel 2017, un grande evento di avvicinamento introdurrà alle tematiche di Tn18. Redatto dalla società Pts Consulting, il dossier “Tn18” è stato finanziato dagli sponsor, che sono anche partner di questa candidatura: si tratta di Isa, Itas Assicurazione, Dolomiti energia, Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto. La short list delle dieci città finaliste sarà comunicata dalla commissione giudicatrice a novembre, mentre a gennaio è prevista la proclamazione della vincitrice.

Due nuove aree parcheggio con ingresso indipendente per un totale di 296 posti auto. Piantati 97 nuovi alberi. In centro con la Linea A/ o col bike sharing. Il nuovo parcheggio di attestamento a Trento sud è composto da due parcheggi con accessi rispettivamente in via Lidorno, la strada per l’aeroporto, e in via Ragazzi del ‘99, di fronte all’area camper gestita da Trentino Mobilità. Nel parcheggio di via Lidorno (6200 metri quadri circa di superficie) trovano posto 155 posti auto di cui 4 riservati ai disabili, in quello di via Ragazzi del ‘99 (4600 metri quadrati circa la superficie) 141 posti auto di cui 4 riservati ai disabili. Salgono così a 2.093 i posti auto disponibili nei parcheggi di attestamento in città: ex Zuffo (1.050), monte Baldo (295), stazione Villazzano (102), PalaTrento (350). All’interno dell’area di via Lidorno (denominata “parcheggio A”) trovano posto il golfo di fermata dell’autobus oltre che uno spazio riservato al deposito di biciclette elettriche del sistema provinciale “Bike sharing Trentino e.motion” per un trasporto pubblico “attivo”, pulito ed ecocompatibile. Vicino al parcheggio poi corre la pista ciclabile provinciale arginale sinistra Adige. I parcheggi sono serviti dalla linea A/ del trasporto pubblico che serve già via Fersina ed è stata leggermente modificata per servire anche il parcheggio di via Lidorno con l’aggiunta di una fermata per il parcheggio di via Ragazzi del ‘99. Nei parcheggi sono state messe a dimora 97 piante di Morus alba fruitless (gelso senza frutto, 54 in via Lidorno e 43 in via Ragazzi del ‘99, che permettono un’ombreggiatura efficace per i veicoli in sosta.

Servizi comunali promossi: 7,3 il voto medio Biblioteche, acquedotto e anagrafe sono i servizi con il maggior gradimento

Sito Internet del Comune di Trento: www.comune.trento.it Numero Verde 800 017 615

I cittadini di Trento promuovono i servizi comunali. 7,3 il voto complessivo di una pagella di fatto lusinghiera, che assegna giudizi più che buoni a servizi come le biblioteche (8,4), l’acquedotto (8) e l’anagrafe (8), ma che premia con voti al di sopra della media anche l’ufficio relazioni con il pubblico (7,8), l’ufficio tributi (7,8), la rete fognaria (7,8), l’offerta culturale (7,7), l’attività di informazione (7,6), le piste ciclabili (7,5), il servizio Casa (7,5) e la manutenzione dell’illuminazione pubblica (7,5). Nella media le attività sociali (7,3), appena sotto lo smaltimento dei rifiuti (7,2), la manutenzione del verde pubblico (7,1), il trasporto pubblico (7,1), gli impianti sportivi (7). Nella parte più bassa della classifica del gradimento, la manutenzione delle strade (6,8), la polizia municipale (6,7), l’edilizia privata (6,2). Non raggiunge invece la sufficienza la gestione dei parcheggi (5,2). I giudizi raccolti dall’edizione 2016 dell’Indagine sulla conoscenza e sulla soddisfazione dei cittadini nei confronti dei servizi comunali sono in linea con quelli espressi negli anni precedenti (7,2 il voto complessivo nel 2013, 7,3 nel 2010), a conferma che la qualità dei servizi è rimasta costante nel tempo, nonostante il calo delle risorse.

Meglio muoversi che commuoversi: un fondo per la solidarietà responsabile Un nuovo conto corrente per un progetto che continua Un conto corrente per raccogliere le offerte di chi decide di fare elemosina in modo diverso: dal 2010 il Fondo di solidarietà Città di Trento, promosso dal Tavolo per la solidarietà responsabile, aiuta le persone in condizioni di emarginazione sociale, in difficoltà economica, abitativa, sociale e personale che vivono in strada o in sistemazioni di fortuna, per dare risposta a quei bisogni minori, ma non meno importanti, che non sono coperti dagli interventi istituzionali tradizionali. Dal 2010 al 2015 le donazioni effettuate sono state pari a 70.846,73 euro. Nello stesso periodo sono stati spesi 61.607,60 euro per 527 interventi vari, che riguardano, ad esempio, la predisposizione della documentazione necessaria alle operazioni di rimpatrio o al rinnovo del permesso di soggiorno, l’acquisto di farmaci, il sostenimento di spese legali o sanitarie. A seguito della fusione della Cassa rurale di Aldeno e Cadine con la Cassa rurale di Trento è cambiato il numero di conto corrente su cui effettuare le donazioni, ma non certo lo spirito di questa iniziativa: non lasciare solo il cittadino di fronte ad una mano tesa ma farlo sentire forte di una rete di realtà attente e impegnate sul territorio. Per chi volesse partecipare all’iniziativa, oltre a segnalare eventuali situazioni di bisogno agli enti che la promuovono, ecco le coordinate per effettuare le donazioni: conto corrente bancario: IBAN IT 16L08304 01845 000045356565 intestato a: Cooperativa sociale Villa S. Ignazio causale: progetto fondo di solidarietà città di Trento

Riscoprire il patrimonio storico artistico della città con Wiki Loves Monuments Wiki Loves Monuments è un concorso fotografico internazionale organizzato da Wikimedia Italia che coinvolge cittadini e turisti di tutto il mondo nel documentare il meraviglioso patrimonio artistico e culturale di cui è ricco il nostro territorio. Il concorso si rivolge a fotografi professionisti, appassionati e dilettanti invitandoli a fotografare monumenti e beni di valore artistico, autorizzati dai rispettivi proprietari. Il Comune aderisce a questa iniziativa mettendo a disposizione il suo ricco patrimonio artistico, visionabile su www.comune.trento.it (area tematica Turismo). Le foto che verranno scattate e caricate fino al 30 settembre su Wikimedia Commons (info: wikilovesmonuments.wikimedia.it) verranno valutate sia a livello nazionale che internazionale.


IL TUO AIUTO È IMPORTANTE VERSA UN CONTRIBUTO

CODICE IBAN: IT 12 S 02008 01820 000003774828 CAUSALE: fondo di solidarietà terremoto centro Italia

LA SOLIDARIETÀ NON TREMA

Per informazioni: e-mail dip.protezionecivile@ provincia.tn.it | tel 0461 494929



PROGETTI NEL SOCIALE

Trentino Social Tank

Un hub specialistico che a Gardolo promuove la co-progettazione, l’impresa giovanile e l’innovazione nel terziario all’insegna del welfare e del benessere di comunità

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n questo numero andiamo a conoscere Trentino Social Tank – TST, una start up nata nel 2013 grazie ad un bando Seed Money, co-finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale. Il gruppo proponente ha partecipato e vinto la sezione speciale del bando finalizzata a costituire un hub specialistico per il settore economico definito “welfare e benessere”. Sostenuto da Con.Solida. scs, Consorzio della Cooperazione Sociale e No Profit Network - Centro Servizi Volontariato, per i quali oggi rappresenta il partner operativo, TST è una cooperativa di produzione e lavoro costituita da 4 soci tra i 30 e 33 anni, di cui 3 donne, che nasce con l’intenzione di rispondere concretamente ai bisogni di informazione e orientamento, formazione, accompagnamento allo sviluppo di impresa, canalizzazione nelle reti e accesso al credito tipici di chi si avvia in un percorso di creazione di impresa. Sostiene e incentiva l’innovazione del terziario sociale e i giovani che intendono avviare attività in questo settore. La cooperativa opera anche per indagare, esplorare le iniziative, di stampo imprenditoriale e non, promosse dai giovani oppure ad essi destinate. Intende quindi favorire l’imprenditorialità attraverso azioni che possano facilitare o rendere sostenibili tali iniziative. Molte delle attività specifiche che sono state realizzate per perseguire gli obiettivi di cui sopra, sono state declinate attraverso l’organizzazione di percorsi formativi e laboratori di gruppo finalizzati a sostenere i partecipanti nella definizione di un piano economico nell’ambito dei servizi alla famiglia e dell’economia solidale. Nel 2015 sono stati realizzati due percorsi, a cui hanno partecipato prevalentemente giovani under 30 e, nel secondo, due team sono stati selezionati per essere accompagnati nella definizione di un piano economico. Altra area di azione è il supporto nell’elaborazione di proposte progettuali da presentare a bandi o concorsi di idee nazionali o internazionali. TST sostiene infatti gruppi che portano proposte innovative o con buone prospettive di sostenibilità e di impatto sul territorio. Il supporto è offerto inizialmente a titolo gratuito e, nel caso il progetto riceva il finanziamento richiesto, TST viene coinvolto nelle attività di accompagnamento o coordinamento della fase di avvio. Il supporto nella trasfor-

La sede di TST

mazione di esperienze giovanili in iniziative imprenditoriali che diventano poi vere opportunità di lavoro per i giovani è testimoniato dal percorso positivo che nel 2015 ha portato “l’AssociaAnimazione” di Rovereto alla costituzione di una cooperativa Smart specializzata nella gestione di spazi pubblici, in cui lavorano ad oggi sette giovani. Altro esempio virtuoso riguarda il settore dell’organizzazione e della gestione di concorsi di idee. Infatti, nel 2015 TST ha promosso A new social wave, concorso lanciato a livello nazionale per intercettare idee di giovani under 35 provenienti da tutta Italia con l’obiettivo di portare innovazione nelle imprese sociali del territorio. Attualmente tre team stanno lavorando alla costruzione di un budget e alla realizzazione delle prime sperimentazioni progettuali. TST sta attualmente collaborando con il consorzio Con.Solida. e alcune sue Associate ad una iniziativa volta a elaborare un modello distintivo per il sistema cooperativo, sociale e non, un’offerta formativa rivolta sia ai soggetti coinvolti in percorsi di inserimento lavorativo “protetto” sia a coloro che sono fuori dal mercato del lavoro, con particolare riferimento ai giovani non impegnati nello studio, né nel lavoro, né nella formazione, i cosiddetti NEET . Nel 2014 e 2015 Trentino Social Tank ha collaborato alla realizzazione di Allora Crealo, il contenitore rivolto ai giovani e all’impresa giovanile promosso da Euricse

all’interno del Festival dell’Economia, partecipando alle fasi ideative dell’evento e all’organizzazione di seminari, laboratori e incontri aperti. All’interno di Allora Crealo, TST si è occupato di promuovere e organizzare alcuni incontri e seminari che avevano l’obiettivo di raccontare delle esperienze, imprenditoriali e non, realizzate da giovani trentini o provenienti dai territori limitrofi. Trentino Social Tank è attualmente impegnato nella progettazione di alcuni strumenti e servizi rivolti in particolare ai giovani: servizio di consulenza agli enti di Servizio Civile per l’elaborazione di proposte progettuali, rivolto in particolare a Con.Solida., consorzio della cooperazione sociale trentina e alle sue associate; un servizio di accompagnamento di associazioni, rivolto in particolar modo agli associati a Non Profit Network - Centro Servizi Volontariato. Anche la formula del coworking basato sullo scambio di competenze è uno dei temi affrontati attraverso cicli di attività e eventi sui temi dell’impresa sociale, imprenditoria giovanile, mettendo a disposizione luoghi aperti presso lo spazio di coworking a Gardolo. Altro ma non ultimo campo di azione di TST è la promozione di pratiche e strumenti utili a promuovere l’equilibrio di genere nel mercato del lavoro e la conciliazione vita-lavoro. Attualmente promuove un percorso formativo sulla gestione delle lunghe assenze lavorative rivolto alle aziende del territorio. In quest’ottica di welfare, ha elaborato un progetto per verificare la fattibilità di un Distretto famiglia sulla zona di Trento Nord e, grazie anche al contributo della Legge 15/88, è stato realizzato un percorso partecipativo che ha portato alla sperimentazione di un servizio attivo nella logica di integrazione fra le politiche di benessere. Dunque Trentino Social Tank si presenta come un’importante e innovativa risorsa per il nostro territorio, un vero e proprio incubatore di idee e azioni che possono creare valore sociale e tendere ad una piena condivisione e valorizzazione di competenze e capitale umano. Lorenzo Pupi

La mia estate a pro.di.gio. Luci che ci illuminano

Milena, Martina e Luciana in redazione

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aprile, ore 10:30: la prima volta che ho solcato la porta di PRODIGIO. Quel giorno, che oramai sembra così lontano, mi presentai in quanto avevo sentito parlare dell’Associazione e volevo svolgere un’attività di tirocinio per l’università.

Ho sempre fatto del volontariato nel campo del sociale ed inizialmente quest’attività mi sembrava una come le precedenti: mai avrei pensato di affezionarmi così tanto all’atmosfera, alla sinergia e allo spirito che si respira nella piccola redazione di Pro.di.gio. Potrei parlare a lungo di tutte le attività a cui ho potuto partecipare grazie all’Associazione che è sempre alle prese con progetti, eventi, manifestazioni e quant’altro; ma ciò su cui vorrei soffermarmi non sono le azioni, bensì le persone che ho potuto incontrare e conoscere e che in un modo o nell’altro mi hanno aiutato a maturare e a crescere. Quest’estate ho imparato ad osservare ed ascoltare i vissuti degli altri. Tutte le vite sono così: hanno una luce, una scintilla che sta lì, ferma, solo in attesa che qualcuno la carpisca e la faccia sua. Quest’estate ho trovato molte luci che hanno illuminato la mia vita. Ho conosciuto il giornalista Antonio Dossi e il suo scooter elettrico, l’artista Maurizio Menestrina e la sua

determinazione nel migliorare il mondo, i giovani del Centro Oltrefersina che mi hanno fatto emozionare con le loro storie di viaggi e di difficoltà. Leggendo gli articoli di Pro.di.gio ho conosciuto Olga ed ho capito l’importanza che una casa domotica può avere per un disabile; ho conosciuto il motociclista Emiliano e mi sono sorpresa nel vedere come una passione ti possa far superare barriere che si credevano insolcabili e mi sono emozionata leggendo la storia del fotografo Roberto che nonostante la cecità ha “disegnato con la luce” il suo vissuto. Osservando le loro vite, ho rivalutato la mia e mi sono resa conto di quanto sia importante agire per migliorare le cose, perché anche solo uno di noi può fare la differenza. In sintesi, Pro.di.gio mi ha insegnato ad essere “una goccia che perfora la roccia”. 1 aprile, ore 10:30: la prima volta che ho solcato la porta di Prodigio… l’ultima? Spero non accada mai. Milena Boller

Il progetto di “Redazione accessibile” e l’esperienza di Antonio Un percorso redazionale adatto a tutti, per raccontare se stessi e il proprio ruolo nella comunità mentre si impara il linguaggio e la metodologia giornalistica.

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he problematiche comporta un portone troppo pesante che non concede a chiunque voglia uscire la facoltà di farlo liberamente? Quanto può essere di ostacolo la limitata autonomia di uno scooter elettrico per disabili? Domande forse insolite, ma di grande peso per chi, come Antonio, deve affrontare quotidianamente queste situazioni nella sua battaglia verso una maggiore indipendenza. Tutto è iniziato quando, all’inizio della primavera, ho deciso che alla mia nuova vita da studentessa universitaria mancava qualcosa. Mi serviva uno stimolo in più, desideravo incanalare le mie energie in qualcosa a cui sentivo di volermi dedicare ormai da un po’ di tempo: il volontariato. Ciò che più mi ha colpito dell’associazione Prodigio Onlus, attenta alle tematiche quali la disabilità e il disagio sociale, è stato soprattutto il fatto che, tramite la redazione di un bimestrale, offriva ed offre tuttora un’occasione di espressione anche a coloro che rischiano spesso di passare inosservati innanzi agli occhi della società. In questo modo ho iniziato ad affiancare Antonio, un ragazzo affetto da disturbi neuromotori, nel progetto “Redazione accessibile”: una rubrica che, consentendo a persone affette da handicap di collaborare al giornale, ne promuove la partecipazione attiva nella comunità, sviluppando le poten-

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La redazione e i volontari

zialità di cui sono già in possesso e rafforzandone l’autostima. Nonostante la timidezza iniziale, ho subito riconosciuto in Antonio una persona con una gran voglia di raccontare la propria esperienza e le difficoltà incontrate nella vita quotidiana. In breve tempo abbiamo instaurato un buon rapporto e nei

nostri incontri settimanali alla redazione Prodigio, fatti iniziare con un caloroso “ciao Fransisca!”, mi ha dato l’occasione di poter vedere per qualche istante il mondo attraverso i suoi occhi: gli occhi di un ragazzo che quotidianamente deve affrontare sfide e battaglie che, nella nostra disattenzione di persone “normali”, non avremmo mai potuto immaginare essere tali. Ciò che è emerso nel lavoro svolto con Antonio, e da lui stesso raccontato in un recente articolo, è stata la consapevolezza di aver creato con l’associazione un rapporto di scambio reciproco, in cui l’opportunità che a lui veniva offerta si trasformava in un arricchimento per il giornale stesso, grazie all’apporto del suo punto di vista spesso anche critico. In conclusione l’esperienza a Prodigio è stata fonte di riscoperta e soddisfazione, sia per me, che ho avuto l’opportunità di affiancarlo per parte del suo percorso, che per Antonio stesso. Ho ancora ben stampato nella mente il ricordo di un giorno in cui, dopo essere salita a casa sua per accompagnarlo in redazione, ho visto sulla panca vicino all’entrata l’ultimo giornale di Prodigio fresco di stampa, aperto orgogliosamente… sulla pagina dell’articolo da lui scritto!

pro.di.gio. progetto di giornale | www.prodigio.it | redazione@prodigio.it | OTTOBRE 2016 - n. 5

Francesca Bortolin


P U N T I D I V I S TA

Il quaderno del destino

Dal Triveneto al Nicaragua un cortometraggio per dire sì al diritto all’istruzione

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ari lettori, Vi abbiamo sempre detto che per noi di Pro.di.gio la comunicazione sociale non conosce barriere linguistiche, sociali o strumentali e così quest’estate abbiamo deciso di metterci alla prova, spedendo una copia del nostro giornale in Centro America, assieme a Martina Dei Cas, nostra collaboratrice, recatasi lì per girare un docufilm ispirato al suo ultimo romanzo Il quaderno del destino (2015), con la regia del veronese Luca Sartori. Martina ne ha approfittato per prendere contatti con le realtà che, in loco, si occupano di disabilità e inclusione sociale delle famiglie che vivono al di sotto della soglia di povertà:

«Sui prossimi numeri vi racconterò del laboglie povere e ad alto rischio di emarginazioratorio che a Matagalpa, tra le piantagioni ne, con cui collaboro da 5 anni. Nel Nicaragua di cacao e di caffè, costruisce sedie a rotelle rurale purtroppo i tassi di abbandono scolae della Gioventù Sandinista che, quotidianastico precoce sono infatti molto alti: già a 7 – mente, macina chilometri e chilometri sulle 8 anni i bambini vengono tolti da scuola per strade non asfaltate dei quartieri poveri della lavorare come braccianti agricoli, lustrascarcapitale, distribuendo giocattoli, libri, vestiti pe o venditori ambulanti di cibi e bevande. e galline – annuncia Martina – ma intanto vi Tra le partorienti invece 1 su 4 è minorenne presento Maycol e Anmari, gli splendidi proe ciò comporta il perpetuarsi del ciclo della tagonisti del cortopro.di.gio. in dono alla biblioteca municipale di Waslala povertà, che può metraggio. Per me essere spezzato e Luca è stata una solo sostituendolo grande emozione con un altro ciclo, poterli avere come quello dell’istruzioattori, perché anche ne. In quest’ottica loro sono ospiti della partecipazione al la Finca de los niños, docufilm di Anmari, la struttura che nella Maycol e degli altri cittadina di Waslala ospiti del Centro si occupa di bambini assume una valenza provenienti da famidoppiamente im-

Primo fotogramma ufficiale del corto

portante, perché oltre a regalare alla storia grande autenticità, incoraggia questi bambini a lottare per realizzare i loro sogni, aumentando la loro autostima e convincendoli che con fatica, dedizione e un pizzico di fortuna, anche loro potranno avere il lieto fine de Il quaderno del destino». La Redazione

“El tiempo pasa y nos vamos poniendo viejos”

Il tempo passa, stiamo diventando vecchi, così dicono le prime parole d’una canzone argentina

Cari amici, di sicuro state pensando che non ho scoperto niente di nuovo, si sa che il ciclo della vita è così. Si nasce, si cresce, si invecchia e si muore. Questo lo sappiamo da sempre, ma saperlo, viverlo e prendere consapevolezza del passare del tempo non è affatto facile. Ne-

sentito mia madre ripetere questa dei ricordi, ma peggio ancora di amicizie, né coltivato nuove passiofrase. Allora sì!! Io sono nella fase di tutto quello che non sono riusciti a ni. Sono certa che invecchiare è un consapevolezza, il tempo sta pas- fare, quei sogni nel cassetto messi lì processo e come tale, sicuramente sando per me. E cosa devo fare? Ci da parte, per mancanza di tempo, più complesso di come l’ho racconsi può preparare ad invecchiare? Di per lavoro, aspettando che fosse il tato in queste righe, ma sono anche sicuro non posso fermare il tempo, momento giusto. Invece il momen- sicura che se riusciamo a capire non sarebbe neanche giusto, ma to non è mai arrivato e senza ren- queste tre cose possiamo vivere dalla mia esperienza lavorando con dersene conto il tempo è passato, e meglio la nostra vecchiaia. Infine degli anziani, ho imparato tre cose quei sogni e passioni si sono persi non vorrei dimenticare di ringraziafondamentali sulla vecchiaia, che in una vecchiaia piena di stanchez- re tutti quelli né vecchi, né anziani, adesso condivido con voi. La diffi- za. Ma senza dubbio la più brutta di ma che simpaticamente definisco coltà ad accettare i cambiamenti tutte queste cose è la solitudine. La “diversamente giovani”, che si danfisici: si cammina più lenti, non si maggioranza di loro si sentono soli no da fare ogni giorno per essere possono fare tutte le cose che si ed esclusi dal mondo, perché non felici. Un grande grazie a tutti voi. facevano prima. Spesso questa si- hanno avuto figli, perché i figli non Fabiola Motta tuazione si vive con angoscia, come hanno tempo per loro. Tanti altri una colpa, in certi casi come una invece si sentono soli perché non vergogna. Invece di viverla come hanno un cerchio sociale intorno a un percorso, una conoscenza del sé, perché non hanno creato nuove nostro nuovo copro, con lo spirito di capire ciò che riusciamo ancora a fare, anziché quello che facevamo Spazio condiviso solo una volta. La nostalgia: viviamo o no sotto lo stesso cielo? tanti anziani vivono ogni giorno con la tristezza della Spesso siamo così impegnati nel de- il giusto spirito di gioco? Non ci giuregioventù che se n’è andata, finire ciò che sentiamo nostro da di- rei! è bene credere nell’esistenza di un menticare che apparteniamo a qual- anima mundi come quella definita dai cosa di più grande, precisamente al filosofi platonici: i singoli organismi piante Terra. La nostra idea di sicurezza (o i giocatori?), pur differenziandosi prevede la definizione di confini fisici secondo le proprie specificità indivio la costruzione di muri dentro la no- duali (o azioni?), prendendo forma stra testa limitiamo l’apertura nei con- da un principio unificante universale fronti dell’altro. Eppure (o accettazione di da piccoli siamo stati una condizione di raccontare, tutte legate da un attento sguardo al abituati a condividere gioco?) che li lega sociale. In questi primi mesi del progetto le piccouna classe, una mensa, tra loro? sfruttiamo le equipe cinematografiche si sono mobilitate reun parco giochi ecc… questo legame insicuperando contatti e scrivendo sceneggiature, un Allo stesso modo però, to negli esseri umani solo gruppo ha già dato il via alle riprese svolgendo per fare un esempio, in iniziando a pensare delle video interviste al festival delle Resistenze tetanti abbiamo provato positivo, ovvero atnutosi a Trento il 23giochi da tavolo di contuiamo e promuo24 e 25 settembre, quista, come il famoso viamo esperienze di potendo ascoltare Risiko e, fin da subito, ci condivisione; infine l’opinione di alcuni siamo sentiti soddisfatlasciamoci coinvolesperti fra giornalisti ti nel possedere territogere da attività gloe sociologi su diversi ri. Allora cosa può farci bali che superano temi d’attualità, quapropendere per una sile barriere come il li immigrazione, con tuazione di spazio conBookcrossing. Infatl’intervento dello diviso piuttosto che di ti la cultura, al pari scrittore marocchino difesa spropositata dei dell’impegno sociaThar Ben Jelloun e nostri spazi personali? A mio avviso la le, può avvicinarsi l’un l’altro in quanla delegata UNHCR consapevolezza che siamo tutti sotto to permette a tutti di riconoscersi nei Alessandra Morelli e lo stesso cielo, eseri umani intenti a grandi temi umani che porta con sé. criminalità organizsopravvivere al meglio indipendente- Insomma, quando possibile, cerchiazata con l’ausilio e mente dal luogo di nascita. mo di fare spazio all’altro… nei penle testimonianze del Alla luce di questo vi invito ad astrarvi sieri ma anche nella pratica! E se qualgiornalista Sandro Ruotolo e del vicepresidente di dallo spazio fisico, ad essere compren- cosa in noi fa resistenza alziamo gli Nuova Cooperazione Organizzata Beppe Pagano. sivi verso chi non ha più un posto dove occhi al celo per ricordarci che là, dove Nel mese di ottobre proseguiranno le riprese e le stare, accogliendolo: confidiamo nel l’egocentrismo dell’uomo non c’è, non lavorazioni post produzione. I cortometraggi realizatto che il nostro gesto farà crescere ci sono confini. zati verranno poi presentati al pubblico, in un evenl’amore in noi e la riconoscenza nell’alto di restituzione. tro piuttosto che chiuderci in partenza con pregiudizi. Pensate a due squadre Alessia Vinante Alessandro Vanin ognuna nel proprio campo.. riuscirebbero a portare avanti la partita senza

anche quando la nostra vita quotidiana ci dà segnali in continuazione, segnali così normali che tante volte passano inosservati, come quando prepari la valigia per le ferie e la tua borsetta delle medicine è più grande di quella dei trucchi. Oppure quando esci di casa con i tacchi alti, ma hai sempre pronte le scarpe basse in borsetta. E poi ti trovi con le amiche a parlare non di mariti o bambini, ma di vampate di calore, di pressione bassa, di menopausa e ti viene da ridere perché sembra che ci sia una gara a chi ha più sintomi. Cosi ci troviamo a scambiarci i dati omeopatici per stare meglio, invece di ricette di cucina come una volta. Ma niente ti fa pensare agli anni che passano, come quando tua figlia ti dice che va a vivere da sola, perché ormai ha ventitré anni ed è grande. Cosi, in questo cumulo di cambiamenti, ti trovi a parlare spesso dei tempi passati, della gioventù, aggiungendo che erano tempi migliori. Oh! quante volte ho

“L’Angolo della Filosofia”

Le parole di Razi Mohebi e di Soheila Javaheri

Protagonisti nel raccontare la comunità che ci circonda

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ui non si parla di film hollywoodiani, con cast di divi e budget da milioni, qui si parla e si fa socio-cinema, un cinema che non guarda lo spessore del tuo portafoglio, ma piuttosto se hai una vera storia da raccontare. Queste le parole di Razi Mohebi e della moglie Soheila Javaheri. I due artisti, lui afgano e lei iraniana, rifugiati politici in Italia ormai da anni, hanno costruito basandosi sulla loro concezione di cinema, ovvero strumento per analizzare e raccontare la realtà sociale, un progetto di videomaking. L’iniziativa, promossa anche dal Gioco degli Specchi, associazione che si Soheila Javaheri e Razi Mohebi occupa di cultura e promozione sociale, ha coinvolto diversi giovani interessati al mondo del cinema e dell’arte per realizzare assieme alcuni cortometraggi. Il progetto ha preso forma e si è svolto anche nelle sale del Format di Trento dove è stato possibile fare attività di cineforum, analizzando e prendendo spunto da alcuni film d’autore. I registi, oltre che dare una sostegno teorico ai partecipanti hanno mostrato alcune tecniche pratiche di ripresa. Fra i ragazzi diverse sono state le storie e tematiche scelte da

SocioCinema

pro.di.gio. progetto di giornale | www.prodigio.it | redazione@prodigio.it | OTTOBRE 2016 - n. 5

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pro.di.gio. progetto di giornale | www.prodigio.it | redazione@prodigio.it | OTTOBRE 2016 - n. 5

in vetrina 1.Maria Rosa /Non ho dimenticato la promessa Anna Rita alla casetta “PIOvono libri” la posa di una piccola targa in ricordo di Adriano Tomasi. Ci saranno anche i figli. Siete invitati tutti a ricordare Adriano con chi l’ha conosciuto 2.Gabriele. Buongiorno a tutti:)volevo chiedervi un’informazione, forse banale; bevete l’acqua dal rubinetto in casa o la comprate perché non vi fidate che sia buona? Mi piacerebbe evitare di comprarla, ma vengo da fuori e sono indeciso. 3.Martina/ Ciao, qualcuno conosce un buon elettricista non super costoso in zona? Grazie!

Diego ha condiviso l’evento di MerLotChiliPeppers. Venerdì prossimo 23 settembre nel piazzale delle chiesa di S.Pio X,MerLotChiliPeppers in concerto (red hot chili peppers tribute band) 4.Claudia Buonasera a tutti!!! Una mia conoscente,matricola all’università di Trento, stà cercando stanza singola in appartamento max 2 persone, budget 300/350 euro,in zona s.PioX e dintorni.Qualcuno di voi puoi aiutarci? Grazie mille!!! 5.Sara Cari vicini sono giorni che da un palazzo qui accanto si sente un cane che dalle prime ore della mattina e per ore e ore piange dispe-

rato. Non so ben identificare da dove proviene, qualcuno lo sente o lo ha sentito? Cosa si puoi fare? 6.Giuseppe/ Ciao ragazze/i, c’è qualcuno di voi che smanetta con macchina fotografica e Photoshop? Sto cercando una persona per un piccolo lavoretto di qualche ora. Scrivetemi in privato nel caso. 7.Alma / Ciao a tutti, mi chiamo Alma, ho 32 anni e vivo in San Pio X dal 2012 e mi ci trovo molto bene. In questo gruppo ci sono anche un po’ di ex coinquiline:-D. Conosco alcune delle vostre iniziative e mi piacerebbe dare il mio

contributo. Ciao a tutti! 8.Care vicine e cari vicini, GRISS E’ il gruppo di ricerca sulle social street dell’Università Cattolica di Milano. “Vicini e connessi - alla scoperta del vivere social” E’ un’importante ricerca sul fenomeno che ci interessa e di cui anche noi facciamo parte per capire quante sono e quali finalità hanno le social street. Ecco qui il video promo della ricerca. https://youtu.be/5XHqKpzNjBc Intanto vi auguro una buona estate

Commenti dal gruppo facebook : “Residenti in San Pio X e dintorni” no dei valori centrali della Cooperativa FAI è la collaborazione con il territorio, che si concretizza anche attraverso diverse attività di innovazione sociale e la sperimentazione di nuove modalità di risposta ai bisogni della comunità. I Laboratori RaccontArti, frutto di un lungo lavoro della Cooperativa sul territorio, hanno permesso la nascita di alcuni luoghi di confronto e di ascolto in cui imparare ad esprimersi, attraverso diverse forme artistiche (l’uso del corpo, il dialogo, la recitazione, la scrittura, la poesia). Per questo FAI supporta attivamente il gruppo “Social street – Residenti in via San Pio X e dintorni”, con l’obiettivo di creare una vera e propria rete di quartiere volta a facilitare la socializzazione, lo scambio e la condivisione. Tra i progetti avviati da Social street vi è “Ri-generazioni partecipate”, sostenuto dal Piano Giovani, che ha coinvolto le scuole del quartiere per favorire l’incontro con gli abitanti e ricostruirne insieme la storia. All’interno di questa iniziativa, la Cooperativa FAI ha promosso un percorso gratuito, rivolto agli abitanti over 50: “RaccontArti nel tuo quartiere”. Durante gli incontri si è mirato alla creazione e al consolidamento di relazioni di scambio e fiducia tra i cittadini, oltre che al confronto intergenerazionale: gli abitanti di San Pio X hanno condiviso racconti sulla loro storia personale e sui vissuti all’interno del quartiere. In particolare si è discusso sull’importanza della comunicazione e dei rapporti tra le persone nell’era delle tecnologie e del

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virtuale. Il prodotto finale è stato un video, “Io non ce l’ho l’Internet”, sull’uso critico di cellulari, internet e facebook. Questo lavoro finale è stato poi presentato e condiviso con i bambini di alcune classi dell’Istituto Comprensivo Trento 3, per favorire lo scambio intergenerazionale nel quartiere e il confronto tra adulti e bambini. Il 19 giugno si è svolta inoltre la festa di quartiere presso il Parco di Maso Ginocchio, “Incontriamoci al parco… nel mio quartiere: rigenerazioni partecipate”, organizzata dal gruppo Social street e sostenuta da tante realtà, tra cui la Cooperativa FAI. Durante l’evento è stato proiettato il video e sono state raccontate le esperienze condivise con il gruppo Social Street Residenti San PIO X e dintorni L’intento profondo di FAI è quello di “ricamare comunità”, rafforzando i legami di vicinato e le reti informali di sostegno, utilizzando un metodo che mette in gioco soprattutto le potenzialità, le abilità e le doti delle persone. “Raccontarti” è proprio questo: stimolare il dialogo, offrire luoghi in cui portare esperienze, passioni, vissuti e scegliere quindi insieme la forma espressiva più adatta a veicolarli. L’esperienza proseguirà in autunno e stiamo raccogliendo adesioni per organizzare nuovi percorsi! Tutti gli interessati possono contattare la Cooperativa. Vi aspettiamo! Ilaria Girardelli

La locandina dell’esperienza in San Pio X insieme alla Coop. Fai www.faicoop.com FAI Famiglia Anziani Infanzia Via Gramsci 48/a-50/a 38123 TRENTO Tel. 0461 911509 - Fax 0461 934280 Email: info@faicoop.com PER PARTECIPARE CONTATTACI RaccontArti è un’iniziativa che FAI promuove sul territorio per favorire le reti di relazioni tra adulti e anziani, e nasce dalla nostra esperienza nell’ambito dell’assistenza alle famiglie.

LA PARTECIPAZIONE È GRATUITA L’iniziativa è rivolta ai residenti del quartiere San Pio X con più di 50 anni di età. È possibile partecipare ad uno o più incontri ed unirsi al gruppo in qualsiasi momento.

Il venerdì mattina dalle 10.00 alle 11.30 a partire dall’11 marzo

QUANDO?

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percorsopartecipativo Una delle prime iniziative intraprese dal gruppo di vicini è stata l’installazione di una casetta per il libero scambio di libri. L’idea è stata suggerita il 4 novembre 2014 sul gruppo facebook passando da un sogno alla realtà...l’idea è stata concretizzata riutilizzando un vecchio pensile da cucina. Durante un pranzo sociale i partecipanti si sono suddivisi in piccoli gruppi, alcuni hanno lavorato al riadattamento della struttura, altri hanno pensato al decoro estetico, altri ancora al contenuto di una locandina da affiancare all’installazione. La creatività, il fare insieme qualcosa di divertente e la curiosità dei partecipanti hanno fatto da catalizzatore per questa esperienza di socializzazione. Una volta creata la struttura, è stato indetto un sondaggio on-line per il nome, la proposta che ha ottenuto più consensi richiama il nome del quartiere: PIOvonoLIBRI. (punto 2.1) La proposta di installare la Casetta in uno spazio pubblico è stata accolta positivamente dall’Amministrazione grazie alla possibilità di partecipare all’iniziativa “Adotta un’aiuola”. In soli tre mesi dal lancio della proposta sul gruppo, la Casetta PIOvonoLIBRI è stata installata lungo San Pio X con l’impegno di prendersi cura dell’aiuola circostante. Il Comune ha fornito un supporto in cemento e una tettoia, riutilizzata da una vecchia casetta gioco per bambini. All’interno di questa proposta di collaborazione dell’Amministrazione, sono state promosse altre iniziative di rigenerazione dei beni comuni urbani, come le ortensie

percorsopartecipativo

delle prime iniziative intraprese dal gruppo di vicini è stata l’installazione di sotto le arcate (punto 2.2) di via San Pio X in Una collaborazione con la cooperativa souna casetta per il libero scambio di libri. ciale La Sfera piantate dagli abitanti più giovani quartiere, che L’idea èdel stata suggerita il 4 bambini novembre 2014 sul grazie gruppo facebook passando da un sogno alla realtà...l’idea è stata concretizzata riutilizzando a questa esperienza stanno prendendo coscienza dell’importanza della cura dei un vecchio pensile da cucina. Durante un pranzo sociale i partecipanti si sono suddivisi in piccoli grupbeni comuni. pi, alcuni hanno lavorato al riadattamento della struttura, altri hanno pensato al estetico, altri ancora al contenuto di una locandina da affiancare all’instalLungo l’argine del torrente Fersina il 2 aprile decoro la cooperativa sociale La Rete Progetlazione. La creatività, fare insieme qualcosa di divertente e la curiosità dei parteto “Immagin-abili” (punto 2.3) con l’aiuto dei residenti delil quartiere, di volontari, cipanti hanno fatto da catalizzatore per questa esperienza di socializzazione. Una operatori e utenti, ha realizzato un orto delle spezie ripristinando uno spazio cheon-line per il nome, la provolta creata la struttura, è stato indetto un sondaggio posta che ha ottenuto più consensi richiama il nome del quartiere: PIOvonoLIBRI. prima era abbandonato. Anche in questa occasione l’impegno e la partecipazione (punto 2.1) di tutti hanno permesso di creare uno spazioLaverde nel mezzo ladel contesto urbano proposta di installare Casetta in uno spazio pubblico è stata accolta posidove potersi cimentare nella coltivazione e nella cura di diverse piante tivamente dall’Amministrazione graziearomatiche alla possibilità di partecipare all’iniziativa “Adotta un’aiuola”. In soli tre mesi dal lancio della proposta sul gruppo, la Casetta e degli alberi presenti. PIOvonoLIBRI è stata installata lungo San Pio X con l’impegno di prendersi cura dell’aiuola circostante. Il Comune ha fornito un supporto in cemento e una tettoia, riutilizzata da una vecchia casetta gioco per bambini. All’interno di questa proposta di collaborazione dell’Amministrazione, sono state promosse altre iniziative di rigenerazione dei beni comuni urbani, come le ortensie sotto le arcate (punto 2.2) di via San Pio X in collaborazione con la cooperativa sociale La Sfera piantate dagli abitanti più giovani del quartiere, bambini che grazie a questa esperienza stanno prendendo coscienza dell’importanza della cura dei beni comuni. Lungo l’argine del torrente Fersina il 2 aprile la cooperativa sociale La Rete Progetto “Immagin-abili” (punto 2.3) con l’aiuto dei residenti del quartiere, di volontari,

L’esperienza di San Pio X è nata nel quartiere nell’ottobre del 2014 da un piccolo gruppo di abitanti della zona e oggi conta circa 600 iscritti sulla pagina Facebook “Residenti in via San Pio X e dintorni”. Per permettere l’inclusione anche a coloro che non sono iscritti a Facebook, è stata creata la mail residentisanpiox@gmail.com con la quale si rimane in contatto. Social Street è un’idea nata da poco, ma che potenzialmente è rivoluzionaria nella sua semplicità: il concetto si può far risalire all’esperienza di Via Fondazza a bologna nel settembre 2013. L’obiettivo che ha dato origine all’idea era semplice, si trattava di un invito informale a conoscersi tra vicini di casa mediante l’utilizzo del più diffuso dei social network. Social Street è proprio questo, un invito a conoscersi e vivere attivamente la propria strada di residenza, aiutando coloro che la abitano o ci lavorano ad entrare in contatto per conoscersi, scambiarsi idee, opinioni, tempo, e magari a pensare insieme nuovi progetti, spazi ed eventi per rigenerare una cultura sociale di vicinato. L’iniziativa a Trento “Al mio quartiere ci penso anch’io” ad esempio è stata proposta per due anni consecutivi, a primavera del 2015 e del 2016, e si è caratterizzata per la pulizia di specifiche aree pubbliche come marciapiedi, aiuole e aree verdi site nel quartiere di San Pio X. Grazie all’adozione del regolamento sui beni comuni da parte del comune di Trento, in sinergia con Dolomiti Ambiente che ha messo a disposizione dei cittadini gli strumenti necessari per la pulizia e la raccolta differenziata dei rifiuti, occupandosi del successivo ritiro. L’autorganizzazione informale degli abitanti passa così dal virtuale al reale e permette a chi vive il quartiere di impegnarsi in prima persona per la cura e la pulizia, sensibilizzando gli altri abitanti al rispetto dei beni comuni.

rigenerazioneurbana

11 settembre 2016 alle 15.30

vicinato 2.0

Stand Zero | Smart City Pavillon | Piazza Duomo, TN

Partendo dal centro città saranno fornite delle mappe (digitali e cartacee) che condurranno ad un percorso esperienziale attraverso i luoghi riattivati dal gruppo dei residenti di San Pio X. Gli interventi sui beni comuni previsti dal regolamento adottato dall’aministrazione comunale, sono toccabili con mano nelle quattro tappe.

primarieDeGaspari

lunga tradizione in materia di parlaboratori e occasioni conviviali reri-insegnanti come la festa di fine a. ndo dell’innovazione sociale attrai la realizzazione del nuovo murale,

I percorsi proposti dal gruppo deiciresidenti San Pio X nelle scuole all’interno 1. Al mio quartiere pensodianch’io: “le ortensie di viviAMOsanPioX della proposta di collaborazione dell’Amministrazione comunale “Alla mia scuola 2. Adotta un’aiuola: casetta “PIOvonoLIBRI” ci penso anch’io” ha coinvolto gli Istituti scolastici del comprensivo Trento 3, in 3. Alla mia scuola ciinpenso anch’io: “con IC Trento 3.” particolare le primarie De Gaspari via Zandonai. Le attività svolte con i bambini delle classi quarte avevano l’obiettivo di far cono4. Ritocchi urbani: “murale in via Degasperi” scere agli alunni la loro comunità di appartenenza, sensibilizzandoli ai temi della cittadinanza attiva e conPio riguardo Residenti in san X alla cura e alla presa in carico dei beni comuni del quartiere. Le scuole elementari De Gaspari vantano una lunga tradizione in materia di partecipazione alla vita del rione, con numerosi laboratori e occasioni conviviali realizzate anche grazie all’associazione genitori-insegnanti come la festa di fine anno dedicata al teatro, alla musica e al cinema. All’inizio del 2016 la scuola si è aperta al mondo dell’innovazione sociale attraverso la realizzazione di alcuni progetti tra cui la realizzazione del nuovo murale,

n momento di restituzione circa alin collaborazione con Social Street o un breve documentario girato in-

Si è tenuta il 19 giugno 2016 la festa organizzata dal egruppo residenti di San Pio operatori utenti, ha dei realizzato un orto delle spezie ripristinando uno spazio che primaGiovani era abbandonato. Anche in questa occasione l’impegno e la partecipazione X a chiusura del progetto presentato al Piano di Zona. L’evento “Incondi tutti hanno permesso di creare uno spazio verde nel mezzo del contesto urbano triamoci al parco...nel mio quartiere: Ri-Generazioni partecipate” si eènella tenuto dove potersi cimentare nella coltivazione cura di diverse piante aromatiche e degli alberi presenti. al Parco del Maso Ginocchio grazie alla collaborazione della Circoscrizione San Giuseppe Santa Chiara e ha visto il coinvolgimento e la partecipazione di diverse associazioni, cooperative e degli abitanti della zona, che hanno contribuito a realizzare il progetto proponendo diverse attività e animando il parco durante la festa. 11 settembreDal 2016 15.30 16alle al 19 giugno i giovani di Social Street San Pio X hanno coordinato la realizSi è tenuta il 19 giugno 2016 la in festa organizzata dal gruppo dei residenti di San Pio zazione di un murale nel sottopasso ferroviario di via Degasperi collaborazione X a chiusura del progetto presentato al Piano Giovani di Zona. L’evento “Inconcon il collettivo di artisti St.Art e presentato alla cittadinanzamio inquartiere: occasione dell’e- partecipate” si è tenuto triamoci al parco...nel Ri-Generazioni al Parco del Maso Ginocchio grazie alla collaborazione della Circoscrizione San vento al parco. Santa Chiara e ha visto il coinvolgimento e la partecipazione di diverLa realizzazione del murale si è ispirata allaGiuseppe proposta del Comune “ Ritocchi ur-

rigenerazioneurbana

vicinato 2.0

Stand Zero | Smart City Pavillon | Piazza Duomo, TN

Partendo dal centro città saranno fornite delle mappe (digitali e se associazioni, cooperative e degli abitanti della zona, che hanno contribuito a bani “ edadèunlegata alla festaattraverso promossa dallarealizzare Circoscrizione San Giuseppe Santa cartacee) che condurranno percorso esperienziale il progetto proponendo diverse attività e animando il parco durante la i luoghi riattivati dal gruppo dei residenti di San Pio X. Gli interventi sui festa. Chiara “Ri-generazioni partecipate”. La scelta dell’opera è stata curata dal colletbeni comuni previsti dal regolamento adottato dall’aministrazione Dal 16 al 19 giugno i giovani di Social Street San Pio X hanno coordinato la realizdi con artisti, chequattro hanno proposto tre bozzetti da di far abitanti, durante comunale, sonotivo toccabili mano nelle tappe. zazione un votare murale nelagli sottopasso ferroviario di via Degasperi in collaborazione 1. 2. 3. 4.

DI ASSOCIAZIONE PRODIGIO ONLUS

gli incontri pubblici, e di aiviviAMOsanPioX bambini e agli insegnanti coinvolti. La proposta checittadinanza ha con il collettivo di artisti St.Art e presentato alla in occasione dell’eAl mio quartiere ci penso anch’io: “le ortensie vento al parco. Adotta un’aiuola: casettapiù “PIOvonoLIBRI” ottenuto consensi è stata poi realizzata sull’imponente muro in via Degasperi. La realizzazione del murale si è ispirata alla proposta del Comune “ Ritocchi urAlla mia scuola ci penso anch’io: “con IC Trento 3.” L’opera raccoglie una serie di elementi che bani rimandano vitapromossa e alle attività del “ ed è legataalla alla festa dalla Circoscrizione San Giuseppe Santa Ritocchi urbani: “murale in via Degasperi” Chiara “Ri-generazioni partecipate”. La scelta dell’opera è stata curata dal colletquartiere San Pio X, con una grande arcata di sfondo, simbolo del quartiere.

Residenti in san Pio X

DIGIO ONLUS

Il primo incontro si terrà presso la sala della parrocchia in Via San Pio X, 18 i successivi in luogo da definire

DOVE?

HAI VISSUTO O VIVI NEL QUARTIERE DI SAN PIO X? Contribuisci a ricostruirne la storia condividendo i tuoi racconti, scritti, immagini e ricordi per raccontarla a chi non la conosce!

…NEL TUO QUARTIERE

RaccontArti

5AN0NI?

HAI PIÙ DI

RaccontArti ...NEL TUO QUARTIERE: un progetto per valorizzare San Pio x e i suoi abitanti

V

si incontra di persona per migliorare il proprio quartiere seguendo il motto Social Street: “dal virtuale, al reale, al virtuoso”. Un percorso tutto da vivere, attraverso i luoghi riattivati dal gruppo, per scoprire passo dopo passo alcuni veri esempi di rigenerazione urbana. Gli interventi sui beni comuni previsti dal regolamento adottato dall’amministrazione comunale, sono toccabili con mano nelle quattro tappe.Un percorso tutto da vivere, attraverso i luoghi riattivati dal gruppo, per scoprire passo dopo passo alcuni veri esempi di rigenerazione urbana. Gli interventi sui beni comuni previsti dal regolamento adottato dall’amministrazione comunale, sono toccabili con mano nelle quattro tappe. 1.“Adottaun’aiuola”casetta; PIOvonoLIBRI" di bookcrossing 2 “Al mio quartiere ci penso anch’io” le ortensie di viviAMOsanPiox 3 “Ritocchi urbani” murale in Via Degasperi 4 “Alla mia scuola ci penso anche io” con IC Trento 3

RESIDENTI in via SAN PIO X e dintorni - Trento

i San Pio X nelle scuole all’interno trazione comunale “Alla mia scuola astici del comprensivo Trento 3, in onai. arte avevano l’obiettivo di far conoenza, sensibilizzandoli ai temi della alla presa in carico dei beni comuni

SCRIVI LE TUE PROPOSTE, LASCIA UN TUO CONTATTO E METTI IL RITAGLIO NELLA Casetta "Piovono Libri" IN SAN PIO X.

PARTECIPA ANCHE TU!

icinato 2.0, questo il titolo del percorso, propone la conoscenza dei luoghi riattivati dal gruppo “Residenti di San Pio X e dintorni”, e seguendo la mappa creata in collaborazione con l’Associazione PRODIGIO, si potranno toccare con mano i risultati ottenuti da quella che si può considerare una smart community che si organizza sul web e Una mappa per scoprire e visitare i luoghi e le esperienze promossi dai residenti di San Pio X.

SAN PIO X MAPPA

Una mappa per scoprire e visitare i luoghi e le esperienze promossi dai residenti di San Pio X.

SAN PIO X

DI QUARTIERE a trento MAPPA

Esperienze B E N I CO M U N I


M I G R A Z I O N E E I N T EG R A Z I O N E

Biografie d’oltremare

Continua il viaggio alla scoperta di terre lontane e storie di migrazione

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rosegue con un approfondimento sul Pakistan la rubrica di Prodigio dedicata ai richiedenti asilo ospitati sul nostro territorio. Dopo aver analizzato le rotte subsahariane e mediterranee, ci dedichiamo in questo numero al percorso che dal cuore dell’Asia porta i migranti a sfidare la sorte sulle montagne innevate dell’Iran e della Turchia, nelle acque agitate dell’Egeo e alle stazioni di frontiera di Macedonia e Ungheria per giungere attraverso l’Austria e la Germania nel cuore dell’Europa. I nostri intervistati, Mehmood F., Alì G. e Usman M. hanno rispettivamente ventuno, venticinque e ventidue anni. Il primo viene dalla capitale del Pakistan, Islamabad, gli altri dalla regione del Punjab.

Alì, Usman e Mehmood, protagonisti della nostra intervista

Come e perché sei arrivato in Italia?

A.: Sono scappato dal Pakistan perché la mia

famiglia non condivide le idee del partito al potere nella mia regione. Tutti i miei parenti maschi sono stati minacciati di morte, ad esclusione di mio padre, che è un uomo anziano. Ho un fratello più vecchio e tre sorelle, di cui una disabile. Tarek, mio fratello, è espatriato in maniera legale, mentre io non sono riuscito ad ottenere i visti. Un giorno il partito ha pagato la polizia affinché mi torturasse; in Pakistan è una prassi comune: ti arrestano con un’accusa sommaria, poi ti tagliano un orecchio o ti strappano le unghie. Le cicatrici che ho sulle mani me le sono procurate così. Quando mi hanno rilasciato, ho capito che restare ancora era troppo pericoloso, così sono scappato via terra, attraversando Iran, Turchia e Grecia. Sono rimasto ad Atene sette anni e tre mesi. Lì vendevo fiori e anche se ero un clandestino, mi sentivo al sicuro. Poi hanno cominciato ad arrivare in Grecia profughi pakistani membri del partito che minacciava la mia famiglia e ho capito che dovevo andarmene. Se mi avessero riconosciuto, avrebbero tenuto fede alla loro promessa di uccidermi. Così ho fatto di nuovo i bagagli e sono scappato. Ho attraversato la Macedonia, la Serbia, l’Ungheria e l’Austria e sono arrivato in Germania. Lì però mi hanno detto che volevano solo richiedenti asilo di nazionalità siriana. Stavo male e mi hanno fissato un appuntamento dal medico dopo due mesi. Così alla fine, convinto da un conoscente, ho preso un treno da Monaco a Bologna. Poi sono salito sul primo autobus per la Sicilia: mi avevano

detto che i campi profughi si trovavano solo in quella regione. Appena arrivato non sapevo quale direzione prendere per raggiungere il campo più vicino, così ho chiesto aiuto a due poliziotti, che mi hanno indicato la strada da seguire. Sono molto grato agli italiani: qui ci trattate bene, abbiamo cibo, un letto, una stanza. M.: Da quando ho dodici anni lavoro come cuoco in un ristorante tipico. So preparare ogni sorta di pollo, riso, insalata e dolce. Mio padre è morto quando ero piccolo e mia madre si è risposata, ma il suo nuovo marito non voleva avermi in casa sua, così ho dovuto sempre arrangiarmi da solo. Guadagnavo dieci euro al giorno, ma volevo un futuro migliore. Alle scorse elezioni ho iniziato a lavorare come autista del risciò di un signore che poi sarebbe stato eletto Ministro dello Stato. Sono rimasto con lui per un anno e sei mesi e così sono riuscito a risparmiare i soldi necessari per venire in Europa. In Iran e Turchia ho avuto problemi con le forze dell’ordine che non volevano farci passare e addirittura si rendevano complici delle estorsioni ai nostri danni. Sulle montagne c’era tanta neve, che copriva i corpi di chi non era riuscito ad attraversare i valichi. In Grecia finalmente la polizia è stata buona, anziché picchiarci infatti ci ha dato vestiti e cibo. Ho attraversato Macedonia, Serbia, Ungheria e Austria. Quando sono arrivato a Trento, ho dormito una notte in stazione, poi un pakistano si è impietosito e mi ha portato al Cinformi. U.: Sono arrivato in Italia otto mesi fa. Mio padre è troppo vecchio per lavorare e mia mamma è in ospedale. Io sono il più vecchio di sei fratelli: avevo il dovere di trovare un lavoro che mi permettesse di aiutare la famiglia. La nostra fonte di reddito principale era l’affitto di un piccolo negozio di proprietà di papà. Io contribuivo facendo il meccanico e coltivando a riso e grano un campo vicino casa, ma i soldi non bastavano mai. Così in circa due mesi ho attraversato nell’ordine Iran, Turchia, Grecia, Macedonia, Serbia, Austria e Italia. Sono arrivato a Roma Termini in treno e ho chiesto aiuto a un signore che mi sembrava pakistano, incontrato in stazione. Lui mi ha detto di andare in Sicilia, che lì avrei trovato una struttura pronta ad accogliermi. Così ho preso il primo autobus e sono partito. Poi da Palermo mi hanno trasferito qui a Trento.

Qual è il tuo sogno?

A.: Trovare un lavoro, uno qualsiasi. Un domani mi piacerebbe anche far venire qui la mia famiglia. Non tanto le mie due sorelle sposate: loro vivono in un’altra città, tranquilla, su cui il partito non è riuscito a mettere le mani, ma per la terza sorella, quella disabile, vivere in Italia sarebbe molto più confortevole. M.: Mio padre è morto, mia mamma si è risposata e la sua nuova famiglia non mi accetta. In Pakistan non mi aspetta nessuno, per cui vorrei rimanere in Italia, vivere, sposarmi e

“Youth engagement on migrants” policies Momenti di scambio al Centro Giovani Rombo Nella settimana dal 21 al 28 agosto c’è stato molto movimento al Centro Giovani Rombo di Vigolo Vattaro, punto di aggregazione giovanile gestito dall’associazione Orizzonti Comuni. Infatti, il centro è stata la culla del progetto di scambio “Youth engagement on migrants policies”, iniziativa volta a creare un’occasione di confronto e dialogo fra giovani di diverse nazionalità sul tema delle migrazioni. L’idea di scambio ha portato nel piccolo paese dell’altopiano circa una trentina di giovani provenienti da diversi stati europei tra i quali Francia, Ungheria e Germania. Questo “tavolo europeo”, ha condiviso gli spazi del centro Rombo per una settimana. Durante la convivenza sono stati molteplici i momenti di scambio e dialogo su uno dei temi più discussi del momento, sul quale aleggiano molti falsi miti e stereotipi: la migrazione. Per affrontare meglio la tematica, sono state organizzate diverse attività dove i ragazzi hanno potuto avvicinarsi al tema, provando ad immedesimarsi nella difficile condizione di chi decide o è costretto a lasciare il proprio paese in cerca di una vita migliore. Una delle attività cardine del progetto,

ha portato i giovani a visitare il centro Astalli di Trento, un’associazione che si occupa di seconda accoglienza e che nella struttura di Cognola ospita diverse persone rifugiate. La giornata si è svolta in due fasi. Inizialmente i ragazzi hanno incontrato un operatore del centro con il quale sono state chiarite e analizzate le procedure d’accoglienza profughi e rifugiati. Nella seconda parte della mattinata i ragazzi hanno potuto ascoltare la toccante storia di T. uno dei ragazzi residenti al centro, proveniente dal Burkinafaso. Il giovane, con l’aiuto di un interprete, ha condiviso la storia del suo viaggio verso l’Italia, riprendendo le tappe e i momenti più significativi, suscitando nei ragazzi un alto livello d’interesse. Un’altra attività interessante proposta ai ragazzi è stata quella di video-making. Divisi in piccoli gruppi i giovani hanno realizzato dei cortometraggi con tema libero. La settimana si è conclusa con la presentazione dei filmati, occasione in cui non sono mancate risate e festeggiamenti. Alessandro Vanin

morire in Italia, ma non in un campo profughi. U.: Vorrei fare il meccanico e avere abbastanza soldi per pagare le cure ospedaliere di mia mamma. Certo, vivere in Italia è già un sogno: qui vivete in pace e potete portare i Un dipinto del pittore pakistano Alì amico: lui è scivolato, cadendo in un burrone, bambini al parco senza paura che e ha cominciato a gridare invocando il mio rimangano vittime di una bomba. aiuto, ma la guida mi ha costretto a proseguire, dicendo che ormai era spacciato. Arrivato occante anche la testimonianza del pittoin Turchia ho scoperto che si può arrivare in re Alì Muhammad, 28 anni, di Attock, viciEuropa attraverso i fiumi o attraverso il mare. no a Islamabad, che riportiamo qui in forma Io ho scelto quest’ultima via e al porto di Aliintegrale: «Sono cresciuto in una terra di concarnasso in Turchia mi sono imbarcato per fine, appena sotto la montagna da cui i taleraggiungere la Grecia. Siamo partiti di notte: bani partono per fare le incursioni nei villaggi. il sole che tramontava sulle acque piatte del Ero operatore sociale per il PTI, il Movimento mare era bellissimo, eppure nessuno di noi per la Giustizia, un partito politico molto viriusciva a godere di quello spettacolo. Eracino a quello della famiglia Bhutto, che lotta vamo stipati in tre lance, che contenevano per garantire l’uguaglianza di genere, la scodieci persone ciascuna. Ad un certo punto larizzazione e la tutela dei diritti umani nel una di esse ha cominciato a imbarcare acqua nostro Paese. Amavo il mio lavoro e anche e ce la siamo lasciata dietro. Poi anche la sela mia famiglia, in particolare mia moglie e i conda ha avuto un’avaria. Amici, per carità di nostri due figli. Un giorno i talebani hanno attaccato il villaggio dove abitavamo: la nostra Dio, non lasciateci, gridavano i passeggeri. Noi volevamo buttarci in mare, fare qualcosa casa è esplosa. Io ero in giardino e me la sono cavata con una ferita alla gamba e tre mesi di per aiutarli, quando anche la nostra lancia si è rotta. Siamo rimasti un’ora fermi, pregando ospedale, mentre per loro non c’è stato nulla e aspettando i soccorsi. Poi abbiamo capito da fare. Anche mia suocera è venuta a manche dovevamo salvarci da soli, così abbiamo care quel giorno, mentre i miei genitori sono alleggerito la barca dei pesi inutili e abbiamo scappati a Hyderabad. Io durante la convalecominciato a pagaiare, a turno. Era faticoso, scenza ho avuto molto tempo per riflettere. perché avevamo solo due remi, ma dopo tre ore siamo andati alla deriva sull’isola di Kos: ci era rimasta addosso solo la biancheria. Lì i soldati greci sono stati gentili e umani e ci hanno accompagnato alla base di una ong americana che ci ha regalato cibo, vestiti e scarpe. Da Kos sono andato sulla penisola, poi in Macedonia, Serbia, Croazia, Slovenia, Austria, Germania. Dopo dieci giorni lì sono tornato in Austria e infine in Italia. Che cosa Alì in biblioteca ad Ala durante la Settimana dell’accoglienza sogno per il mio futuro? Vorrei imparare a dipingere in un’accademia. In Pakistan i taOrmai ero solo, non avevo più nulla da perdelebani sono solo il 20% della popolazione re, per cui ho deciso di venire in Europa, per ma, come il cancro, infettano l’intero sistema, testimoniare quello che stava succedendo impedendo al restante 80% di pensare libealla mia gente e chiedervi di aiutarci. ramente, di sviluppare l’arte, di acculturarsi. Che cosa sogno per il mondo? Un futuro dove o superato il confine con l’Iran nei pressi i genitori non restino orfani dei figli a causa di Quetta, nel Belucistan, tagliando i redella guerra». ticolati con molta paura, perché lì la polizia di frontiera ha l’ordine di sparare sulla gente. Martina Dei Cas Appena messo piede in Iran mi hanno caricato su una macchina con a bordo 15 persone: 3 nel baule e 12 dentro. A turno tutti siamo andati nel bagagliaio per due, tre ore, è stato molto brutto perché non si respirava. Così sono arrivato a Isfahan e ho iniziato a informarmi su come attraversare i monti che circondano la pianura di Salma, confine naturale tra Iran e Turchia. Mi hanno detto che i valichi si superano solo di notte, in gruppi composti da 250 – 300 persone e 2 guide locali. È proprio su quelle montagne che ho perso quello I migranti attraversano le montagne per raggiungere la Turchia che durante il viaggio era diventato un caro

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La carta d’identità del donatore di organi

In alcuni comuni del Trentino ora è possibile registrare sulla propria carta d’identità la volontà di essere donatore Dal 1 luglio esprimersi sulla donazione degli facoltà di scelta operativa entro il 2017. Ciò organi e dei tessuti in caso di morte è diven- nella speranza di abbandonare il triste pritato più facile anche nel Comune di Vallarsa mato che vede il Trentino come la provincia che, con una delibera di Giunta ha aderito al italiana con il minor numero di donatori di SIT (Sistema Informativo Trapianti), la banca organi (ISTAT 2015). Rimangono in ogni caso dati nazionale curata dal Ministero della Sa- invariate le modalità tradizionali di espreslute che raccoglie tutte le dichiarazioni sione della disponibilità a donare, e Charity Background cioè: la compilazione dell’apposito rese dai cittadini maggiorenni e può essere consultata 24 ore su 24 dai Cenmodulo presso l’Azienda sanitaria, l’atto olografo dell’Associazione Italiatri di coordinamento trapianti. na Donatori di Organi, Tessuti e CelluAl momento del rilascio o del rinnovo della carta d’identità l’ufficio anagrafe le (AIDO), il tesserino blu del Ministero della Salute o la redazione di un atto proporrà infatti al richiedente di manifestare la propria scelta in materia di dona- autografo in carta libera che denoti la prozione degli organi. Qualora il cittadino si dica pria attitudine a donare recante data, estremi favorevole la sua volontà verrà trascritta sulla anagrafici e firma. carta d’identità. È comunque sempre possiLa Redazione bile cambiare idea, perché fa fede l’ultima dichiarazione rilasciata in ordine di tempo. Pioniere nell’iniziativa è stato Arco nel febbraio 2016, seguito poi da Borgo Valsugana, Cles, Trento, Villa Lagarina e Vallarsa. Tutti i Comuni sono comunque tenuti a rendere la

pro.di.gio. progetto di giornale | www.prodigio.it | redazione@prodigio.it | OTTOBRE 2016 - n. 5

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Solidarietà

Sport

Cultura

Le cose concrete sono quelle che ci piacciono di più, soprattutto se rimangono sul territorio e a sostegno di tre importanti valori sociali per la nostra collettività e per la comunità locale.

93 interventi a favore della solidarietà 170 interventi a favore della sport 293 interventi a favore dello cultura


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