ETICA, scegliere e saper scegliere.

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Liceo classico “A. Oriani� - Corato

Appunti I.R.C. www.religioweb.it

prof. Antonio de Palma

Laboratorio didattico

ETICA Il problema di scegliere e saper scegliere

per un laboratorio di ricerca e approfondimento .. per momenti di riflessione individuale e di dibattito in classe. .


Introduzione Se la difficoltà tra scegliere il bene o scegliere il male sta nella consapevolezza di ciò che significa e costituisce l’uno e ciò che significa e costituisce l’altro, è compito dalla scuola consegnare agli studenti l’idea che nella vita non solo .. è necessario scegliere ma, in più, che è necessario sapere per scegliere.

ruolo educativo dell’etica

Nel sottolineare la necessità e l’importanza del , bisogna ricordare che l’apporto del cristianesimo è stato cruciale per il suo sviluppo. Dalla tradizione ebraico-cristiana, l’etica ha infatti ereditato alcuni dei suoi temi più importanti come il problema della possibilità e dei limiti della libertà umana, della volontà e della responsabilità nell’agire.

LA NECESSITA’ di “principi di riferimento” La crisi delle certezze che caratterizza il mondo contemporaneo, e di cui ciascuno di noi fa esperienza ogni volta che si trova a dover decidere se è giusto o no sostenere una certa legge, acconsentire o meno a una pratica medica, ma anche quando si tratta di rinunciare a una comodità per il bene comune o al consumo di una merce prodotta da aziende che non tengono in nessun conto i diritti umani, rende quanto mai importante e urgente riflettere sul significato delle nostre azioni e sulle ragioni dell’attuale crisi di certezze. Chiunque può intuitivamente comprendere che non è possibile vivere senza una qualche idea di cosa è bene fare e di cosa è opportuno evitare. Occorre quindi attraverso l’individuazione di norme e valori, dare ordine a un mondo, in cui regnano disordine e provvisorietà. Per questo si è sviluppata la ricerca di regole universali, principi che siano capaci di guidare gli uomini indipendentemente dal contesto storico-politico e dai sistemi legislativi contingenti. Il disorientamento e la confusione della società contemporanea, l’impressione diffusa che non esistano più valori forti, che tutto sia possibile e tutto sia permesso, reclamano il ritorno alla responsabilità e al coraggio della riflessione. Cominciamo cercando di capire…

Le CAUSE della crisi delle certezze

 I grandi sistemi ideologici, con la loro fiducia nel progresso storico, a cui ogni uomo partecipa perché è parte di un gruppo sociale di cui condivide regole e sorte (si pensi alla rivoluzione francese e alle battaglie per i diritti umani, alla rivoluzione industriale, alle lotte del proletariato), hanno ceduto il passo all’individualismo: non sono più gli interessi e i valori della collettività che guidano l’agire ma quelli dell’individuo. Nel vuoto morale lasciato dai grandi ideali, l’uomo si ripiega su se stesso: non combatte più per la libertà, l’autonomia, i diritti umani e sociali, ma si concentra su valori tesi solo alla soddisfazione di piaceri momentanei e permissivi, improntati a una felicità a buon mercato e al culto del benessere personale, che valorizzano i singoli desideri egoistici (è bene ciò che piace a me). In questa prospettiva non si valuta se è bene possedere un’auto che inquina molto, perché l’unico criterio che guida l’acquisto è il desiderio di possederla. Non ci si domanda se un immigrato ha diritto, anche lui, a una vita dignitosa, perché l’unica cosa degna di considerazione è che la sua presenza crea dei problemi e ci infastidisce (dunque basta portarlo a soffrire lontano dalla nostra vista e dalle nostre orecchie). Non importa se le scarpe che si indossiamo sono state fabbricate da un bambino sfruttato, sono belle e alla moda, e tanto ci basta.

 A rendere ancora più drammaticamente evidente la mancanza e insieme la necessità di un sistema di valori morali, è intervenuto lo sviluppo tecnologico e

scientifico. Le nuove tecnologie, infatti, hanno determinato una crescita smisurata dei poteri dell’uomo, consentendogli di compiere interventi al limite della liceità. Per la prima volta nella storia dell’umanità le azioni dell’uomo appaiono irreversibili e per la prima volta l’uomo non è più solo Il soggetto, ma anche l’oggetto del suo stesso operare (la possibilità di donare cellule umane, di intervenire sul DNA per correggere malformazioni e malattie). Gli scenari aperti dallo sviluppo tecnologico e scientifico impongono da un lato di valutare la

convenienza di certe azioni, dall’altro di riflettere sulla legittimità di pratiche che mettono in pericolo la vita stessa dell’uomo.


E’ compito dell’ETICA individuare valori e norme: che orientino l’uomo ad agire per il bene comune (nel suo stesso interesse) e gli consentano di affrontare i problemi sollevati dai grandi cambiamenti storici, culturali e scientifici che caratterizzano la nostra epoca.

Definizione di ETICA e MORALE E’ opportuno, a questo punto, dare una definizione di etica e precisare la distinzione fra etica e morale, due termini che, spesso utilizzati in modo equivalente, hanno tuttavia un significato diverso, che è bene tenere presente per capire come si forma e come funziona un sistema etico.

L’analisi etimologica rivela una parentela stretta fra le due parole: pur derivando il termine etica dal greco ethos e il termine morale dal latino mores, entrambe esprimono contenuti similari che si riferiscono a costumi, usanze, abitudini, modi di agire determinati dalla consuetudine. Tuttavia l’ETICA ha una dimensione più teorica della morale: l’etica indaga e stabilisce i principi (i VALORI) sulla base dei quali la morale costruisce l’insieme delle norme che regolano l’agire pratico. L’etica è una dottrina che si pone al di sopra e al di là anche delle singole culture, esprimendo quei valori universali cui ispirarsi. E’ suo compito portare alla luce i fondamenti ultimi dell’agire morale: che cos’è il bene, che cos’è la giustizia, ecc. L’etica è la base, il fondamento su cui si costruisce la morale. La MORALE ha quindi una dimensione pratica poiché procede costruendo le norme di comportamento sulla base dei principi espressi dall’etica, norme che consentono all’uomo di orientarsi nella vita: questa azione è buona, questo comportamento è giusto, ecc..

Cosa intendiamo quando parliamo di valori e norme? I valori, (i principi) sono le definizioni di bene e male. Il valore è un concetto astratto, che intende rappresentare dei “beni” per la persona, ossia ciò che più le può stare “a cuore”.

Il valore ci attira a sé. In quanto tali si situano fuori della persona, ed hanno, perciò, una forza enorme ed autonoma nel muovere la persona verso di essi. Sono anche modelli che consentono di esprimere i giudizi morali, cioè di valutare se una situazione o un’azione è giusta o ingiusta rispetto a questi principi.

La piramide dei valori Ci sono tanti valori e tanti tipi di valori.  Alcuni sono dei “veri” beni,  altri sono solo beni “apparenti”,  altri ancora sono solo dei beni “parziali”  ed altri ancora, infine, non lo sono affatto. Non basta quindi scegliere dei valori o tanti valori nella nostra vita: bisogna piuttosto avere pochi valori, ma essere sicuri che siano veri valori!

C’è una gerarchia tra i valori: l’ordine in me e attorno a me può crescere sempre più nella misura in cui sarò capace di scegliere, amare e vivere secondo la gerarchia dei valori.


I valori sono impegnativi Scegliere i valori “veri” è una cosa difficile, soprattutto nell’adolescenza, in periodi di confusione e di cambiamenti personali e sociali; amare i valori scelti è cosa che può costare molto, perché i valori sono impegnativi; vivere in modo coerente i valori scelti ed amati è un compito da rinnovare giorno dopo giorno, perché non è una scelta ed un’operazione compiuta una volta per sempre ma da compiere e rinnovare in ogni gesto.

Le norme

si riferiscono invece all’applicazione pratica dei principi. Sono le regole che una comunità si dà, ispirandosi ai principi, per orientare la vita individuale e sociale alla realizzazione di quei principi.

Ogni uomo per orientarsi nella vita ha dunque bisogno di valori e norme che gli servono da riferimento ogni volta che deve prendere una decisione e compiere un’azione: senza principi e senza regole non sono possibili nè l’esistenza

singola, né la convivenza civile. Un uomo deve infatti essere in grado di giudicare il significato delle proprie azioni sia in riferimento alla propria vita (E giusto che io lavori o che dorma tutto il giorno? Mentire è un male?), sia in riferimento alle altre persone (Ho il diritto di rubare? E sbagliato usare la violenza? ).

Senso dell’esistenza e sistemi etici Prima di addentrarci a definire che cos’è l’etica, vediamo di definire da dove hanno origine i valori.

Qual è l’origine dei sistemi etici ? (cioè l’insieme di valori e norme) Nell’interrogarsi sul significato della propria esistenza (perché si nasce, si vive, si muore), l’uomo individua delle risposte, delle spiegazioni, intorno alle quali si strutturano le diverse concezioni della vita e del mondo.

Dal

perché viviamo, discende direttamente il come dobbiamo vivere.

All’origine dei sistemi etici, c’è, dunque, una particolare visione dell’ esistenza.

PRINCIPALI MODELLI ETICI nel mondo contemporaneo Consideriamo alcuni dei principali modelli etici contemporanei, i cui principi ispiratori sono in parte ereditati dalla filosofia, in parte ispirati dalle nuove problematiche sollevate dal mutare delle situazioni storiche.

1.

LIBERALISMO RADICALE

Questo modello pone al centro dell’attenzione il valore dell’autonomia individuale: ogni individuo ha il diritto di determinarsi da sé nella più assoluta libertà. Il principio che si sostiene non è solo che la libertà costituisce l’essenza più profonda dell’essere umano ed è la condizione indispensabile per l’agire morale; ma soprattutto che l’uomo deve far riferimento solo a se stesso nel compiere una scelta. La libertà personale incontra ovviamente dei limiti nella libertà delle altre persone: l’esercizio della propria libertà non può recare danno alla libertà altrui. La critica che si può muovere a questa teoria è che considera prioritario l’esercizio dell’autonomia individuale, privando del carattere di universalità i valori morali. Senza valori assoluti, è difficile uscire dalla visuale del proprio egoismo e adottare una condotta morale.

2. UTILITARISMO Secondo il pensiero utilitarista non esistono azioni di per sé buone o cattive. La valutazione dipende infatti dalle loro conseguenze (principio della conseguenza): se le conseguenze sono buone, l’atto morale sarà buono, e viceversa. Per essere buone le conseguenze devono essere utili alla realizzazione del bene (principio dell’utilità) e il bene può essere definito come la realizzazione del benessere e della felicità personali (principio dell’edonismo). Ciascuno deve poi calcolare quanta parte di benessere può ricavare all’interno del proprio progetto di vita, tenendo presente anche il benessere degli altri (principio sociale). Quindi un’azione è tanto più buona, quanto più realizza il benessere del maggior numero possibile di esseri viventi. 3.

NATURALISMO Le teorie di ispirazione naturalistica assumono la natura come criterio del vero, del bene, del giusto e del bello. Con l’evoluzionismo si afferma la convinzione che il bene sia determinato dalla direzione nella quale opera la natura. Da un punto di vista morale, potremmo quasi dire che “non esiste più un punto di vista morale”, poiché se l’uomo non possiede una dimensione spirituale, non solo non potrà avere dei valori morali, ma non ne avrà nemmeno bisogno, visto che come elemento del mondo fisico non dovrà far altro che assecondare le leggi naturali.


4.

PERSONALISMO

Il cardine di questo orientamento è la difesa della dignità e del valore della persona umana. Le dottrine ispirate allo spiritualismo cristiano, descrivono la realtà come un insieme di personalità correlate e autonome, che hanno il loro fondamento in un Dio trascendente, che è anche fonte dell’agire morale. Alla base dell’etica personalistica c’è la persona umana, che non deve mai essere trattata come uno strumento, ma sempre e solo come un fine. La scienza, l’economia, il diritto devono operare nel rispetto della vita umana, che va difesa come un valore assoluto. Ritroviamo qui la nozione di valore assoluto, di principio valido in ogni tempo e in ogni luogo, perché trascendente rispetto ai casi particolari, e perciò in grado di orientare la condotta morale.

PER UN’ETICA MONDIALE Abbiamo cominciato il nostro discorso sull’etica, dicendo che viviamo in un mondo povero di orientamenti, in cui molti criteri e norme morali sembrano vacillare; dove si fabbricano bombe intelligenti; dove ogni nostra azione, anche la più banale, è carica di significati morali (chi ha fabbricato la maglietta che abbiamo comperato? Forse un bambino sfruttato?), ma la nostra capacità di distinguere il bene dal male è sempre più debole. Abbiamo detto che per queste ragioni c’è bisogno di un nuovo impegno nella definizione di valori capaci di guidare la nostra vita pratica.

Principi di un’etica mondiale Ora aggiungiamo che questi principi, per essere efficaci, devono essere condivisi dal maggior numero di persone possibile. Se, per esempio, io e i miei amici decidiamo di non usare più le cannucce per bere le bibite, perché la plastica inquina, o il rispetto per l’ambiente è un valore condiviso da molti, oppure ci guarderanno tutti come degli eccentrici o dei pazzi, e il nostro gesto, anche se non inutile, sarà sicuramente poco efficace.

Ma se i principi e gli orientamenti etici sono molti è possibile individuare un’etica comune a tutti gli uomini? Se consideriamo che ormai viviamo in un mondo globale, dove il contatto fra razze e culture differenti si fa sempre più frequente e massiccio, non è solo auspicabile, ma è necessario fare appello a un consenso sociale, un richiamo alla condivisione di valori, atteggiamenti di fondo e criteri. Non si tratta di fondare un sistema complesso, ma un elementare consenso su alcuni valori universali, criteri irrevocabili e vincolanti che sono comuni a tutte le grandi tradizioni etiche e religiose dell’umanità. Nel discorso tenuto il 27 aprile 2001 alla Pontificia Accademia delle scienze sociali papa Giovanni Paolo II affermava: “L’umanità nell’intraprendere il processo di globalizzazione non può più fare a meno di un codice etico comune. Con ciò non si intende un unico sistema socio-economico dominante o un‘unica cultura che imporrebbero i propri valori e criteri dell’etica. E’ nell’uomo in sé, nell’umanità universale scaturita dalla mano di Dio, che bisogna cercare le norme di vita sociale. In tutte le varie forme culturali esistono valori umani universali che devono essere espressi e sottolineati quale forza d’orientamento dello sviluppo del progresso”.

CONVERGENZA tra VALORI LAICI e RELIGIOSI In una prospettiva religiosa i valori etici hanno un’origine divina. Gli uomini riconoscono che un’azione è giusta o ingiusta sulla base di ciò che Dio ha detto. Nonostante i diversi patrimoni spirituali e le differenze dottrinali, le religioni concordano su alcuni punti, che risultano decisivi per la costruzione di un’etica mondiale. Il valore della vita Tutte le religioni riconoscono la vita (tutte le forme di vita) come un bene assoluto, che va rispettato e difeso. Il valore della morale Tutte le religioni riconoscono degli imperativi etici elementari: non uccidere, non mentire, non rubare, non compiere violenza, rispetta i genitori, ama i figli. Questi principi favoriscono una cultura del rispetto e della pace. Il valore della giusta misura Tutte le religioni individuano in una via di mezzo fra l’ascesi e l’edonismo, la realizzazione di una vita buona. La vita terrena non va disprezzata, ma nemmeno adorata, perché l’uomo vive nel mondo, ma non appartiene al mondo. L’amore Tutte le religioni predicano l’assolutezza dell’amore, e fanno dell’amore verso il prossimo il comandamento per eccellenza. Confucio predicava: “Quanto non auguri a te stesso, non farlo agli altri”, Gesù: “Amatevi l’un l’altro, come io vi ho amati”.


Il senso della vita

Tutte le religioni cercano di spiegare il senso dell’universo e dell’esistenza umana. La vita ha sempre la meglio sulla morte, e il destino dell’umanità è una vita eterna e felice. Tutti questi principi, profondamente umani, sono stati elaborati all’interno delle religioni e delle tradizioni spirituali. Sono innanzitutto norme etiche pratiche, che promuovono il diritto alla vita, alla libertà e all’uguaglianza per tutti gli esseri viventi, nel rispetto e nella solidarietà reciproci, e come tali sono condivisibili anche da un’etica laica che individua l’origine dei valori nella razionalità umana. Gli uomini scoprono dentro di se i principi che permettono loro di distinguere fra il bene e il male e di avere una condotta morale. Nel rispetto reciproco e nel completo riconoscimento della legittimità dell’etica laica, è importante sottolineare queste convergenze fondamentali nella costruzione di un sistema etico mondiale.

L’ETICA CRISTIANA La ricerca religiosa, rispetto ai grandi interrogativi esistenziali, per molti è risolutiva: tutte le religioni forniscono delle risposte e offrono un rimedio al disorientamento e alla paura che spesso sorprendono l’uomo nel corso della sua vita. Soffermandoci sulla risposta data dalla religione ebraico-cristiana nella Bibbia è evidente l’atteggiamento di Dio che pur punendo l’uomo che pecca, non lo abbandona mai al suo destino, anzi interviene più volte nella sua storia: la volontà divina tesa a salvare il suo popolo si traduce nella storia attraversi dei Patti di Alleanza. In particolare l’ALLEANZA tra Dio e l’uomo è siglata dall’adesione ai 10 COMANDAMENTI dati a Mosè sul Sinai. Le norme di comportamento codificate nel Decalogo furono alla base della legislazione di Israele e sono alla base della morale giudaica e cristiana. Le “Dieci Parole” non sono un elenco di rigide norme da osservare alla lettera, ma piuttosto sono valori fondamentali ed essenziali per l’uomo proposti da Dio: l’importanza del Decalogo è proprio quella di individuare e sancire un insieme di valori che esprimono il senso autentico e fondamentale dei rapporti che l’uomo deve instaurare con Dio, con gli altri, con se stesso e con la natura, per vivere bene, per realizzarsi sia come uomo sia come figlio di Dio. I comandamenti che regolano il rapporto con Dio sono:

 “Io sono il Signore, tuo Dio:

non avrai altro Dio all’in fuori di me” Nel primo comandamento Dio si pone come unica divinità cui Israele deve onore e adorazione: pertanto occorre rinunciare ad altre strade per incontrare il divino.

“Non nominare il nome di Dio invano”

Questo comandamento ammonisce rispetto a due comportamenti sbagliati: l’uso troppo frequente e fuori luogo del nome divino e l’uso dello stesso nome in “senso magico” per ottenere da Dio favori e prodigi.

 “Ricordati di santificare le feste”

Il terzo comandamento esorta l’uomo a rispettare il riposo nel settimo giorno, interrompendo le attività quotidiane e dedicando a Dio parte del proprio tempo. Tale giorno deve essere santificato, cioè riconosciuto come giorno separato dall’uso profano e consacrato al Signore. In questo giorno l’uomo vive la comunione con Dio e celebra la presenza di Dio nel tempo. La santificazione non consiste solo nel compiere gesti cultuali, riti e cerimonie, ma richiede il riposo per tutti come tempo di ricarica interiore. Per gli ebrei il giorno dedicato al Signore è il sabato, per i cristiani è la domenica. Il Concilio Vaticano Il (Sacrosanctum Concilium, n. 106) ha elaborato una sintesi molto ricca in cui viene valorizzato il significato originario della domenica, recuperandone la denominazione e indicandone il contenuto e l’origine apostolica.

I comandamenti che regolano il rapporto con il prossimo sono:

“Onora il padre e la madre”

Il rapporto genitori-figli è stato scelto e usato nella rivelazione come modello del rapporto tra Dio e l’umanità. Come Dio ama gli uomini, così i genitori amano e devono amare i propri figli; come gli uomini sono chiamati ad amare Dio, così i figli sono chiamati a onorare e rispettare i propri genitori. L’amore dei figli verso chi ha dato loro la vita viene espresso con la parola “onore” che implica un comportamento di obbedienza e di amore, di fedeltà e di aiuto.


 “Non uccidere” Questo comandamento va collocato nel contesto culturale dell’antico popolo ebraico, in cui la persona singola decideva arbitrariamente la vendetta verso il prossimo nel caso avesse subito un torto, e dove l’oppressione sociale contro i poveri era molto forte. Viene affermato il valore della vita dell’uomo come fondamentale: nessuno può arrogarsi il diritto di disporre della vita di un altro o deciderne la morte. La vita umana è considerata sacra in quanto proviene da Dio.

 “Non commettere adulterio”

Nel contesto ebraico l’adulterio era considerato una gravissima violazione del rapporto matrimoniale, che stava alla base di tutta la società civile. La tradizione cristiana ha interpretato l’uso della sessualità nel suo significato fondamentale, finalizzato al dono totale nel matrimonio, alla procreazione responsabile dei figli, al predominio della razionalità sull’istintività, alla comunione d’amore.

 “Non rubare”

Nell’antichità, quando i ricchi sfruttavano i poveri, riducendoli spesso in schiavitù, la proprietà era garanzia di autonomia e di libertà. Il comandamento è formulato con la massima ampiezza: vieta ogni attentato ai beni del prossimo in quanto minaccia per la sua libertà. Questo comandamento indirizza l’uomo verso la giustizia e la carità nella gestione dei beni materiali e legati al lavoro umano. La riflessione della Chiesa sul problema (cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 2409), sempre attuale, dell’uso dei beni è basata su tre principi fondamentali: o i beni della terra sono destinati a tutti perché Dio è Padre di tutti e pertanto devono essere partecipati equamente a tutti; o la proprietà dei beni è necessaria per salvaguardare la dignità della persona e l’esercizio della libertà; o la proprietà privata ha una funzione sociale e l’autorità competente la può limitare per il bene di tutti.

“Non dire falsa testimonianza”

L’ottavo comandamento proibisce di falsare la verità nelle relazioni con gli altri. Per l’antico ebreo questo comando implicava un comportamento corretto, secondo verità e giustizia, specialmente nei processi. Questo comandamento si riferisce alla sincerità nei rapporti sociali, ed è quanto mai valido in un contesto culturale come quello attuale dove si vive di furberie, di compromessi e di giustificazioni

“Non desiderare la donna d’altri”

Questo comandamento si richiama al sesto e vuole educare gli uomini a vivere in modo impegnativo e radicale il legame d’amore con il coniuge. Il matrimonio implica infatti un coinvolgimento reciproco di persone e non di uomini e donne considerati oggetti.

“Non desiderare la roba d’altri”

Questo comandamento si richiama al settimo, ma coglie l’atteggiamento di chi invidia le cose possedute dal prossimo e si adopera con ogni mezzo per appropriarsene. Viene evidenziato come negativo il desiderio di possesso fine a se stesso. Le ricchezze, materiali e spirituali, di cui ciascuno dispone sono date all’uomo affinché le amministri nel modo migliore e le ponga non al servizio del proprio egoismo, ma al servizio del prossimo. Questo comandamento invita l’uomo a non invidiare le ricchezze di cui un altro dispone e lo invita piuttosto a darsi da fare per usare nel modo migliore le capacità e i “talenti” che gli sono stati dati.

Il Decalogo è un primo passo fatto da Dio per educare gli uomini al bene, per aiutarli a realizzarsi come figli di Dio. Per il cristiano è un punto di partenza, giacché, chiamato a impostare la propria vita secondo la Legge dell’Amore e secondo l’esempio di Gesù Cristo, trova in esso il fondamento su cui basare le proprie scelte comportamentali.


LABORATORIO di RICERCA E APPROFONDIMENTO sul tema:

TEMATICA

L’ ETICA, un problema di scelta. Traccia

Bioetica

Ambito:

La VITA In Etica quando si parla della VITA si fa riferimento Il senso della vita alla ricerca di senso non tanto rispetto alla vita

+ Posizione delle diverse religioni universale, quanto all’esistenza umana. La Bioetica ( dal greco

vita e

modo di

La BIOETICA vivere) è una disciplina che si occupa dei dilemmi Etica e scienze biologiche morali sollevati dalla crescente capacità della + Posizione delle diverse religioni scienza e della tecnologia di modificare la vita umana e l’ambiente. Le MANIPOLAZIONI genetiche Manipolare la natura + Posizione delle diverse religioni La CLONAZIONE Creazione artificiale + Posizione delle diverse religioni

Quando parliamo di manipolazione genetica ci riferiamo all’operare dell’ingegneria genetica e della biotecnologia, cioè alle tecniche di analisi e di modificazione del patrimonio genetico di un organismo per ragioni di utilità tecnica, scientifica e clinica. Per clonazione intendiamo la riproduzione, naturale o artificiale, di organismi geneticamente identici, cioè di individui che hanno lo stesso patrimonio genetico. E’ un processo che permette di ottenere una o più copie identiche di una cellula o di un intero organismo senza l’intervento della fecondazione o riproduzione sessuata.

La FECONDAZIONE Si parla di fecondazione assistita quando si utilizzano tecniche capaci di ASSISTITA sostituire parte del processo riproduttivo, per ottenere un concepimento

Tecniche per combatterel’infertilità

+ Posizione delle diverse religioni

impossibile naturalmente.

L’ABORTO Quando parliamo di aborto intendiamo riferirsi alla interruzione volontaria Quando inizia la vita umana? della gravidanza. L’aborto è sempre una questione drammatica e + Posizione delle diverse religioni controversa, che storicamente ha dato origine a molte discussioni di bioetica. Il TRAPIANTO Il trapianto consiste nel prelievo e nel trasferimento di parti del corpo: organi Una conquista della medicina come rene, cuore, fegato, oppure semplicemente tessuti come pelle o + Posizione delle diverse religioni sangue. L’EUTANASIA Il termine eutanasia che deriva dal greco (bene) e (morte) Il diritto di morire? significa letteralmente buona morte,indica un’azione o un’omissione + Posizione delle diverse religioni intenzionale che provoca la morte di una persona gravemente malata. Il SUICIDIO Il termine suicidio, dal francese suicide (uccidere se stesso) indica l’azione La scelta di morire volontaria con la quale una persona causa la propria morte. + Posizione delle diverse religioni

Ambito:

Sessualità

La SESSUALITA’ La morale sessuale

+ Posizione delle diverse religioni

SESSO E GENERE Donne e uomini si diventa

+ Posizione delle diverse religioni

La sessualità è una componente fondamentale della persona. Una componente che esprime una dimensione sia biologica (finalizzata alla riproduzione) che psicologica e sociale (è strumento di comunicazione e di relazione interpersonale) La nostra identità sessuale, il fatto cioè di essere uomo o donna, dipende sia dalle nostre caratteristiche biologiche (il sesso in cui nasciamo) sia da fattori sociali e culturali (il genere e le convenzioni sociali)

La VIOLENZA contro le La Dichiarazione sull’eliminazione della violenza contro le donne adottata dall’ONU 1993 stabilisce DONNE che “sono violenza contro le donne tutti gli atti di violenza che causano Un fenomeno mondiale

+ Posizione delle diverse religioni

alle donne un danno fisico, sessuale o psicologico..”


L’OMOSESSUALITA’ Il problema della diversità sessuale + Posizione delle diverse religioni Le VIOLENZE SESSUALI I più colpiti: donne e bambini + Posizione delle diverse religioni

Si definisce omosessuale chi prova attrazione per persone del suo stesso sesso. Un uomo attratto da altri uomini è chiamato gay; una donna attratta da altre donne è chiamata lesbica. Le violenza sessuali sono difficili da definire con precisione. Sono comunque atti come lo stupro, contatti fisici, ecc. compiuti con l’uso della forza, le minacce.. atti caratterizzati dall’assenza del consenso di chi ne è vittima. In generale prostituirsi significa vendere ciò che secondo i principi morali di una

La PROSTITUZIONE società non può essere oggetto di lucro (onore, dignità, corpo). Nell’accezione più Il mercato del sesso comune, oggetto di questa ricerca, la prostituzione è intesa come offerta di + Posizione delle diverse religioni prestazioni sessuali in cambio di denaro o beni materiali,

La CONTRACCEZIONE La contraccezione è l’insieme dei metodi che consentono di avere rapporti sessuali I metodi anticoncezionali di coppia senza incorrere in gravidanze indesiderate. + Posizione delle diverse religioni I RAPPORTI Si definiscono tali i rapporti praticati in età adolescenziale e al di fuori del matrimonio prematrimoniali sia civile che religioso. E’ una espressione nata in un’epoca in cui il matrimonio era La maturazione psico-sessuale

l’unica condizione che legittimava l’unione sessuale e definiva tali soprattutto i rapporti

+ Posizione delle diverse religioni sessuali fra adolescenti. La CONVIVENZA Si parla di convivenza quando due persone vivono insieme more uxorio come se Le “coppie di fatto ” fossero marito e moglie, ma senza essere sposate. + Posizione delle diverse religioni

Ambito: I DIRITTI UMANI La conquista dei diritti + Posizione delle diverse religioni

Politica Affermare che esistono dei diritti umani significa riconoscere che ogni persona ha dei diritti fondamentali che gli altri devono riconoscere. Questi diritti sono NATURALI ( appartengono all’essere umano in quanto tale) UNIVERSALI (appartengono a tutti gli uomini) INALIENABILI (nessuno può esserne privato) INDIVISIBILI (se uno solo manca, la dignità della persona è compromessa)

La DEMOCRAZIA La democrazia, termine che deriva dalle parole greche Il modello rappresentativo + Posizione delle diverse religioni

(popolo) e (poetere), indica un sistema politico nel quale il potere è detenuto o controllato dal popolo ( principio di sovranità), senza alcuna distinzione dovuta alla nascita, alla ricchezza o alle capacità ( principio di uguaglianza).

La PACE Il termine pace indica in generale l’assenza o la cessazione di un conflitto. La pace Pace come non-guerra + Posizione delle diverse religioni

La GIUSTIZIA SOCIALE Tutti gli uomini hanno uguali diritti + Posizione delle diverse religioni

La GLOBALIZZAZIONE Un mondo globale + Posizione delle diverse religioni

La FAME NEL MONDO Perché si muore ancora di fame? + Posizione delle diverse religioni

può essere interna, se riguarda lo stato d’animo o esterna se si riferisce all’assenza di conflitto fra individui o gruppi. In questa ricerca ci si occupa della pace esterna intesa come cessazione di conflitti e guerre. Il concetto di giustizia può riferirsi o al comportamento dell’uomo in relazione a una legge (naturale, divina o sociale che sia) o alla legge stessa se e quanto è conforme a un valido ideale. La giustizia sociale opera perché ci siano le condizioni per esercitare i diritti e i doveri che la giustizia stabilisce.

Il termine globalizzazione, usato per la prima volta nel 1962 dal settimanale The Economist, indica l’estensione dei processi di interazione sociale, economica, politica da livello locale a livello mondiale. Il diritto all’alimentazione è uno dei principi proclamati dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 1948 che nell’art.25 afferma che “ogni individuo ha il diritto a un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia con particolare riguardo all’alimentazione..” Ancora oggi l’umanità è afflitta da fame e denutrizione.


L’IMMIGRAZIONE L’incontro e lo scontro di culture diverse

I trasferimenti, per periodi lunghi e permanenti, di popolazioni dai Paesi d’origine verso Paesi stranieri, in cerca di condizioni di vita economicamente, socialmente o politicamente migliori sono definiti migrazioni. L’immigrazione indica l’ingresso nel Paese in cui si vivrà più o meno stabilmente.

+ Posizione delle diverse religioni

Il RAZZISMO La superiorità di una razza sull’altra

Il termine razzismo indica la teoria che afferma la superiorità biologica di una razza e si traduce in atteggiamenti di intolleranza nei confronti di gruppi o persone a causa della loro pelle o della loro origine etnica.

+ Posizione delle diverse religioni

La PENA DI MORTE La pena di morte o pena capitale è l’esecuzione di un prigioniero ordinata da un Una violazione dei diritti umani + Posizione delle diverse religioni

Ambito:

tribunale in seguito a una condanna per gravi reati. Viene applicata solo in alcuni Stati.

Ambiente

L’ECOLOGIA Il termine ecologia deriva dal greco

Lo studio dell’ecosistema + Posizione delle diverse religioni

che significa casa e fu usato per la prima volta nel 1870 dal biologo Ernst Haeckel che la definì la “scienza delle relazioni fra gli esseri viventi e il mondo che li circonda”

La NATURA Il termine natura, dal latino natus, indica La crisi ambientale + Posizione delle diverse religioni

Lo SVILUPPO SOSTENIBILE Timori per le sorti dell’umanità + Posizione delle diverse religioni

L’INQUINAMENTO Le varie forme di inquinamento + Posizione delle diverse religioni

Il BUCO NELL’OZONO I pericolosi raggi ultravioletti, + Posizione delle diverse religioni

L’EFFETTO SERRA e i cambiamenti climatici Il preoccupante aumento della temperatura, + Posizione delle diverse religioni

L’ACQUA, l’oro blu in pericolo Il consumo squilibrato dell’acqua

l’insieme di ciò che costituisce l’universo (cose e esseri viventi) governato dal leggi proprie. Nel Rapporto Brundtland elaborato nel 1987 nell’ambito delle Nazioni Unite, documento meglio noto come Our Common Future, si trova la seguente definizione: “Lo sviluppo è sostenibile se soddisfa i bisogni delle generazioni presenti senza compromettere quelli delle generazioni future.” Si parla di inquinamento di fronte a una contaminazione della biosfera a opera di sostanze velenose o pericolose, di solito prodotti di scarto domestici, industriali o chimici.

Nel 1986 il rapporto dell’Ufficio meteorologico mondiale e delle Nazioni Unite confermava ciò che gli scenziati avevano osservato da tempo: l’aggravarsi di un fenomeno, la ciclica diminuzione dello strato di ozono, che tra la fine e l’inizio della primavera può arrivare anche al 50% dello spessore normale. In passato i cambiamenti climatici avvenivano molto lentamente ed era difficile che un essere vivente li percepisse nel corso della sua esistenza. Oggi a causa dell’effetto serra e più in generale del degrado ambientale, succede il contrario.. e gli ecosistemi non hanno il tempo per ricostruire il loro equilibrio e gli organismi viventi di adattarsi alle nuove e rapide situazioni. Nel 1995 Ismail Serageldin, vicepresidente della Banca Mondiale, parlando dell’insufficienza idrica affermò: “Se le guerre del XX secolo sono state combattute per il petrolio, quelle del XXI avranno come oggetto del contendere l’acqua”.

+ Posizione delle diverse religioni

La DEFORESTAZIONE Il massiccio abbattimento di alberi + Posizione delle diverse religioni

OGM Organismi geneticamente modificati L’ingegneria genetica + Posizione delle diverse religioni

Con il termine deforestazione si intende in generale il taglio di alberi che supera il tasso di rigenerazione (si tagliano più alberi di quanti possano riprodursi).

Gli OGM sono batteri, funghi, virus, piante e animali le cui caratteristiche genetiche sono state modificate in laboratorio, grazie alle tecniche dell’ingegneria genetica. Queste tecniche sono applicate in campo medico-farmaceutico, in zootecnia e maggiormente in agricoltura destando preoccupazione.


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