Catalogo della mostra FRIDA Oltre la sofferenza

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FRIDA O L T R E L A S O F F E R E N Z A Catalogo della mostra dei ritratti eseguiti da artisti ispanoamericani


Quaranta quadri che raffigurano la forza di un’icona femminile presentati in una mostra presso la sede veneziana del Progetto 7LUNE


FRIDA OLTRE LA SOFFERENZA Catalogo della mostra dei ritratti eseguiti da artisti ispanoamericani


CC Creative Commons copyright di ogni singola opera e dei testi di proprietà di ogni autore In copertina: opera dell’artista messicano Cyrus Baptiste Santos, mista, 2017 Prima edizione, 2017


Gli artisti che hanno realizzato queste immagini di Frida le hanno donate all’Associazione Culturale Progetto 7LUNE per renderle disponibili al pubblico in cambio di una donazione. Li ringraziamo vivamente e li elenchiamo in ordine alfabetico di seguito: ITTO AGUIRRE LISSETTE AGUIRRE REBECA ALCANTARA QUIROZ ITZEL ANGULO LÓPEZ ROSA ALICIA ARAUJO MUÑOZ IRMA CRISTINA BECERRA LUZY AYALA CARDENAS EDNA CASTRO FLORES OTILIA CARRILLO ARELLANO PILAR COFFEEN LUCERO GONZALEZ LEONARD GREEN LAURA ESTHER HERRERA CARLOS ALBERTO HERNANDEZ SILVIA RAQUEL HERNÁNDEZ DE LA TORRE NELLY LOPEZ SILVIA MADRIGAL NORMA MARTINEZ GUADALUPE MONTEMAYOR SALAZAR NORELA CATALINA OLMOS GINA PALAFOX CARMEN PARADA JESU RAMOS PEDRO RENDON MAYELA RIVERA CYRUS BAPTISTE SANTOS BLANCA FLOR SENCIÓN BARAJAS IRMA SORIA ANA GLORIA TRAPERO ANDREA VALENCIA MARIA DEL CARMEN VARGAS CARDENAS MARÍA ELBA VERDÍN RUIZ ANGELICA ZUBIRAN


FRIDA KALHO: EPPURE NIENTE VALE PIU’ DELLA RISATA Chi ha visto i quadri di Frida Kahlo non li può dimenticare. Le immagini che li abitano sono ricche di forza, d’intensità onirica, di surrealistiche visioni, grondano di passione, di gioia e di dolore. Nessuno come lei ha saputo addentrarsi nei meandri più profondi ed oscuri dell’esistenza per raccontare le paure e i desideri, lo strazio di un corpo vulnerato oltre l’umana capacità di sopportazione, la risata e il tormento, con una profonda fisicità coloristica e simbolica. Tutti conoscono la sua vita variopinta, intensa e travagliata, vissuta fino in fondo, senza rimpianti. Eppure, pochi conoscono di lei la sua parte più intima e nascosta, che si esprime attraverso la scrittura del suo diario, delle sue lettere e della sua poesia. La sensibilità che attraversa la sua opera pittorica si esprime anche attraverso la scrittura, fatta di parole vivide ed appassionate, nei versi dall’intensità intrisa di misticismo carnale che dedica a Diego Rivera, nel ritmo spiazzante della sua ironia, nella sua fede inestinguibile nei confronti del popolo messicano. Frida Kahlo è una donna completa, che esula da ogni stereotipo e che esprime la sua bellezza non omologata, rivendicando una corporeità ferita, storpiata e perciò unica. Veste gli abiti tradizionali del suo popolo, di cui va fiera, ma al tempo stesso la sua sessualità è ambigua, la sua originalità la conduce ad oltrepassare ogni confine, a scardinare ogni categoria, ad essere per molti spiazzante, imbarazzante. Magdalena Carmen Frida Kahlo y Calderòn nasce a Coyoacan, il 6 luglio del 1907 da Guillermo Kahlo, un tedesco-ebreo-ungherese e da Matilde Calderòn y Gonzalez,, messicana di origini spagnole e amerinde. Frida però dichiara di essere nata nel 1910 perché si sente figlia della rivoluzione messicana. Studia ad una scuola tedesca e in seguito alla Escuela Nacional Preparatoria, poiché aspira a diventare medico, ma a diciotto anni, in seguito ad un terribile incidente in tram, la sua vita cambia profondamente. La tragedia es lo más ridículo que tiene el hombre pero estoy segura, de que los animales, aunque sufren no exhiben su pena en teatros abiertos ni cerrados ( los hogares ) y su dolor es más cierto que cualquier imagen que pueda cada hombre representar como dolorosa. Costretta ad un lungo periodo d’immobilità, si dedica alla lettura e alla pittura. Ristabilitasi anche se solo in parte, poiché per tutta la vita continua a portare sul suo corpo le conseguenze dell’incidente, conosce il pittore messicano Diego Rivera, che rimane profondamente affascinato dalla sua pittura, così moderna ed originale. Nonostante la differenza d’età e l’indole poco affidabile di lui (era al terzo matrimonio) i due, l’elefante e la colomba, come vengono chiamati, si sposano, ma la loro è una relazione tormentata, a causa degli innumerevoli tradimenti di lui. Anche Frida, nel frattempo, ha varie relazioni con uomini e donne, Si separano, ma dopo un anno tornano insieme. I


Diego: Nada comparable a tus manos Ni nada igual al oro-verde de tus ojos. Mi cuerpo se llena de ti por dias y dias. Eres el espejo de la noche. La luz violeta Del relampago. La humedad de la tierra. El hueco de tus axilas es mi refugio. Toda mi alegria es sentir brotar la vida De tu fuente-flor que la mia guarda para llenar Los caminos de mis niervos que son los tuyos. Poco tempo prima della sua morte le viene amputata una gamba. Muore nel 1954, a quarantasette anni. Le ultime parole che scrive nel suo diario sono: “Spero che la fine sia felice e spero di non tornare più.”. La sua pittura fonde gli elementi della tradizione messicana classica con quelli della pittura surrealista. La sua poesia è ricca dell’ardenza che la contraddistingue, in essa traspare il suo carattere forte ed appassionato, intensamente legato alla vita ed all’allegria, nonostante i conflitti e le lacerazioni che l’attraversano. Mi Diego: Espejo de la noche. Tus ojos espadas verdes dentro de mi carne, ondas entre nuestras manos. Todo tú en el espacio lleno de sonidos - En la sombra y en la luz. Tú te llamarás Auxocromo el que capta el color. Yo Cromoforo – La Que da el color. Tú eres todas las combinaciones de números. La vida. Mi deseo es entender la línea la forma el movimiento. Tú llenas y yo recibo. Tu palabra recorre todo el espacio y llega a mis células que son mis astros y va a las tuyas que son mi luz. Eppure, nonostante il pathos amoroso che emanano i suoi versi, Frida sa anche andare oltre: Nada vale más que la risa y el desprecio. Es fuerza reir, y abandonarse, ser cruel y ligero. Ed è così che ci piace ricordarla: colorata come il suo amatissimo Messico, combattiva, piena di risorse, di fascino e di forza creativa. Viva, vivace, sprezzante davanti a tutto il dolore che ha dovuto sperimentare. Indimenticabile. Lucia Guidorizzi

II


Itto Aguirre, Templanza, olio, 30 x 21 cm

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Lissette Aguirre, Frida di giorno, Frida di notte, acquarello, 21 x 30 cm

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Rebeca Alcantara, Desbordando sensualidad, acquarello, 30 x 21 cm

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Itzel Angulo Lรณpez, Le mie ali, acquarello, 30 x 21 cm

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Rosa Alicia Araujo MuĂąoz, Te amo sin pensar, es que el pensar me harĂ­a odiarte, olio, 21 x 30 cm

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Luzy Ayala Cรกrdenas, Dove non puoi amare... Non aspettare in vano, acrilico, 30 x 21 cm

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Irma Cristina Becerra GutiĂŠrrez, Sognando ad occhi aperti, aquarello, 40 x 30 cm

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Edna Castro, El universo de Frida, acrilico, 30 x 21 cm

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Otilia Carrillo Arellano, Frida a frammenti, china e acquarello, 30 x 21 cm

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Pilar Coffeen Cabrera, s/t, mista, 30 x 21 cm

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Lucero Gonzรกlez, s/t, acquarello e matita , 30 x 21 cm

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Lucero Gonzรกlez, siempre Frida, carboncino e inchiostro, 30 x 21 cm

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Lucero Gonzรกlez, Frida, acquarello e matita, 30 x 21 cm

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Leonard Green, Frida Catrina, mista, 30 x 21 cm

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Carlos Alberto Hernández, Frida per la città, fotografia, 30 x 40 cm

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Silvia Raquel Hernรกndez de la Torre, Frida che rappresenta i colori e piccola fauna di Michoacรกn, Messico, matite colorate, 40 x 30 cm

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Laura Esther Herrera, A cosa mi servite, piedi? Se ho ali per volare!, mista, 30 x 21 cm

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Norma Nelly López, Il mio vestito è appeso qui, mista, 30 x 21 cm

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Silvia Madrigal, s/t, acquarello di caffĂŠ, 30 x 40 cm

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Norma MartĂ­nez, Frida Nahua, tecnica mista, 30 x 21 cm

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Guadalupe Montemayor Salazar, Fiori dal Messico, mista, 30 x 21 cm

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Norela, s/t, mista, 50 x 60 cm

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Catalina Olmos, Frida espressionista, mista, 30 x 21 cm

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Gina Palafox, Suono acquatico, acrilico, 24 x 18 cm

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Gina Palafox, Sono un povero cerbiatto, acrilico su carta di riso, 21 x 30 cm

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Carmen Parada, Frida axolotl, acquarello di caffĂŠ, 40 x 30 cm

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Jesu Ramos, s/t, mista, 30 x 21 cm

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Pedro Joaquín Rendón,s/t, mista, 30 x 21 cm

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Mayela Rivera, Frida mariposa, mista, 30 x 21 cm

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Mayela Rivera, s/t, ricamo, 30 x 21 cm

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Mayela Rivera, Senza amore, mista, 30 x 21 cm

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Cyrus Baptiste Santos, Riproduzione di dettaglio di Frida, mista, 30 x 21 cm

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Blanca Flor Sención Barajas, Matame dolor, acquarello di caffé, 40 x 30 cm

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Irma Soria, Vida en muerte, acrilico, 30 x 21 cm

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Ana Gloria Trapero, s/t, mista, 30 x 21 cm

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Ana Gloria Trapero, Sobriedad, mista, 28 x 19 cm

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Andrea Valencia, Soy mia, istallazione, misura variabile

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Maria del Carmen Vargas Cardenas, Bambola Frida, olio, 30 x 21 cm

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María Elba Verdín Ruiz, Le due Fride, le sofferenze d’amore si nascondono dietro a un sorriso, acrilico, 40 x 30 cm

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Angélica Zubirán, Frida, acrilico, 30 x 21 cm

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Postfazione Di Frida Kahlo, artista messicana nata nel 1907 e morta nel 1954, è stato forse già detto tutto. Icona del comunismo, del femminismo, del voyeurismo, del sadismo e di svariati altri “ismi” del secolo scorso, il suo volto immediatamente riconoscibile è stato sottratto al mondo dell’arte per diventare oggetto di moda e di adulazione. L’omaggio che abbiamo voluto rendergli noi, è un tentativo di sottolineare nella figura di questa straordinaria donna la cui vita è stata marchiata da poliomelite, gravissimi incidenti stradali, paralisi, aborti spontanei, infedeltà e tradimenti, tutti quegli aspetti che, nonostante il fato avverso che avrebbe potuto mettere chiunque in ginocchio, l’hanno portata a dire, fino all’ultimo respiro, “¡Viva la vida!”. La vita di Frida Kahlo, infatti, è stata una vita felice, intensa, ricca di emozioni, vissuta ogni giorno in maniera totale e piena come sa fare solo chi ha sofferto disperatamente. Ogni ora sottratta alla morte, ogni immagine del sé sofferente, tramutata attraverso l’arte in bellezza, è stato motivo di forza e solidità per Frida, nonostante un corpo frammentato, spaccato, straziato: l’arte ha ricucito le membra aperte, le sue battute di spirito hanno rinsaldato ciò che di lei poteva sembrare fragile, precario, oscuro. Una vita fatta di luci, colori, fiori, che riappaiono anche nelle raffigurazioni che questi 34 artisti ispanoamericani hanno voluto far trasparire dipingendo una donna che va oltre il personaggio reale di Frida: volutamente le ragazze ritratte “come Frida” hanno in realtà tratti altri, diversi, per dipingere e rappresentare varie altre donne, tutte in Frida racchiuse (Parada, González). Sono donne sorridenti ed appassionate (Montemayor, Rendón, Carrillo), anche quando nel loro stesso volto appare la morte (Itto Aguirre e Green), la “catrina” (Norela), sono bambole della tradizione messicana (Vargas), sono donne angelicate ma trafitte da spade (Sención), femministe dei giorni nostri (Valencia), donne di ogni tempo, spazio e luogo, persino dai costumi africani (Trapero) o orientali (Martínez) per includere ogni rappresentazione del femminile: persino la mancanza del corpo, la gruccia-sopracciglia di Frida, evidenzia la permanenza del corpo, oltre la sua struttura carnale ed ossea. Algune raffigurazioni di questi artisti echeggiano volontariamente gli stessi dipinti di Frida, i ritratti con i suoi amati animali (Santos), le due Fride che tanto successero ebbero e hanno (Lissete Aguirre e Irma Soria), ma rilette in chiave originale e significativa: la Frida con la scimmietta ha un pendente all’orecchio che raffigura una realistica luna: è una Frida-cosmo, attorno cui tutto gira. Le due Frida che si parlano all’orecchio come inseparabili amiche, rappresentano il sole e la luna, due estremi che si completano, come la Frida vitale e carnale trova precisa corrispondenza nella Frida d’ossa e arterie, perchè tutte noi ci riscontriamo in questo sublime essere che ha saputo rappresentare, non solo con la sua opera, ma con la sua stessa vita, la conciliabile contraddizione della felicità con la sofferenza, quando la volontà ferrea e l’amore conducono per mano il destino, anche il più avverso. Silvia Favaretto Presidente dell’Associazione Culturale Progetto 7LUNE

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