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SOMMARIO
VICENZA JEWELLERY È ANCHE ONLINE / VICENZA JEWELLERY IS ALSO ONLINE: w w w. p a l a k i s s t o r e . c o m
Editoriale 4
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Palakiss 5 Intorno al gioiello
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Design, Prodotto, Identità
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Una legge per regolamentare il mercato dei materiali gemmologici 24 Gioielli in fermento
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Internazionalizzazione e internazionalità 42 Gioielli Quaglia
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Premio Internazionale Mario Pinton 54 L’arte del caffè Pedrocchi nel gioiello contemporaneo
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Goden Hat_titude a OROAREZZO 74 Chi ha paura...?
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Novità a Palakiss
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33a Fiera Orafa di Istanbul 100 Ploi Thay
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editore/editor: Pointer srl Via Citerella, 3/B 47891 Dogana - RSM Tel. +39 0549 901592 Fax +39 0549 900274 redazione/editorial staff: Fabrizio Levo Nilva Maran Alessandro Scalvini Elena Segato pubblicità/advertising: Elena Segato Tel. + 39 0444 341847 vicenzajewellery@palakisstore.com
CONTENTS
Premiere Arezzo
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direttore responsabile editor in chief Roberto Romagnoli progetto/project: Pointer srl Via Citerella, 3/B 47891 Dogana - RSM Tel. +39 0549 901592 Fax +39 0549 900274 grafica/graphics Matteo Donnini Graph s.n.c. - Pietracuta (RN) Tel. e Fax 0541 923738 fotografie / photos www.flexline.it Fiera di Vicenza Francesca Canapa
autorizzazione/authorization: Segreteria di Stato Affari Interni Copia depositata presso il Tribunale della Rep. di San Marino abbonamenti annuali/annual subscription n. 3 numeri/issues Italia/ Italy 20,00 € Europa/Europe 30,00 € Altri/Other 50,00 € tiratura/circulation 18.000 copie/copies La pubblicazione o ristampa di articoli e immagini del giornale deve essere autorizzata per iscritto dall’Editore. Gli inserzionisti sono responsabili delle immagini e dei marchi pubblicati. Spedizione in abbonamento postale tabella b (tassa riscossa) autorizzazione rilasciata a Pointer srl n°835 del 04/05/2007 della direzione generale pp.tt. della repubblica di San Marino anno 5 n° 15 Settembre 2011. Prezzo 8,00 euro
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Editoriale / Editorial Cos’è un gioiello oggi? Quali competenze, discipline o saperi investe? È arte, moda o design? Metallurgia, mineralogia o alchimia? Industria o artigianato? Eterno o effimero? Amuleto o bijoux? Queste sono le domande che si pone chi lavora nel mondo della moda e del design, così come gli stessi quesiti si pongono i consumatori. D’altro canto la contingenza economica attuale e i profondi cambiamenti nel mondo della moda e del design, richiedono una analisi della complessità del gioiello contemporaneo, non solo dal punto di vista artistico del sistema gioiello, ma essenzialmente come risultante delle abitudini al consumo, delle disponibilità economiche dei consumatori, e degli indirizzi dettati dalla moda. Il vero obbiettivo del mondo del gioiello oggi, è essere capaci di individuare le criticità del passaggio culturale e analizzare le nuove tecnologie; approfondire i diversi modelli di distribuzione, dai più tradizionali ai più recenti quali e-commerce e temporary shop, gli scenari di sviluppo dei luoghi di vendita. Affronta le specificità della comunicazione e quelle della formazione e promozione, svelando aspetti meno conosciuti ma non meno importanti per l’innovazione di un settore che fatica ad evolversi. Ecco perché oggi il valore aggiunto del design, inteso come progetto globale e non solo come disegno tecnico, rappresenta uno dei principali valori immateriali del gioiello contemporaneo. Soprattutto per la capacità di connettere materiale e immateriale, tecnologico ed emotivo, oggettivo e soggettivo, azienda e mercato, in un’ottica di sistema.
What is a jewel today? What skills, artistic disciplines or knowledge does it involve? Is it art, fashion or design? Metallurgy, mineralogy or alchemy? Industry or craft? Eternal or ephemeral? Amulet or bijoux? These are the questions asked by those who work in the world of fashion and design. They are also the queries posed by consumers. On the other hand, the current economic situation and the profound changes in the world of fashion and design require analysis of the complexity of the modern day jewel, not only from the artistic point of view of the jewel-system, but primarily as a result of consumer habits, consumers’ disposable income, and the trends dictated by fashion. The real objective of the jewellery world today is to be able to identify the criticalities of the cultural changes and to analyse the new technologies; to delve into the various distribution models, from the most traditional to the most recent, such as e-commerce and temporary shops, to investigate scenarios for developing sales outlets. The specifics of communication, training and promotion need to be addressed, revealing aspects that are lesser known but are no less important for innovation in a sector that is struggling to evolve. This is why, today, the added value of design, meaning a global project and not just a technical drawing, represents one of the major intangible values of modern day jewellery, particularly for its ability to connect the material and immaterial, the technological and emotive, the objective and subjective, the company and market, with a view to the “system”.
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DESIDERIO DI POSSEDEREVALORI ESPRESSIVI
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Intorno al gioiello
Esperienze del contemporaneo nella strategia dell’ornamento. di Claudio Franchi La Prima Conferenza di Sistema sul gioiello ha avuto luogo al MAXXI di Roma. Otto relatori si sono confrontati “duellando” in una dialettica fatta di opinioni, spesso diametralmente opposte, dichiarando la complessità e la vivacità di un settore le cui contaminazioni professionali contribuiscono ad arricchire la strategia dell’ornamento contemporaneo. Molte le novità per il mondo del gioiello con le quali gli operatori, d’ora in poi, si dovranno misurare: grazie all’intervento di Massimo Biondi, Professore Ordinario di Psichiatria dell’Università “La Sapienza” di Roma, sappiamo ora che sono i recettori del cervello a stimolare il desiderio di possedere quell’oggetto piccolo ma significante che è il gioiello, e che la nostra mente lo percepisce come prezioso, unico, raro. Paolo Paolillo, Presidente Onorario ARRO e Presidente della Paolillo 1880, azienda sostenitrice dell’evento, ha rappresentato il gioiello nella sua veste atemporale, prezioso per materiali perché proprio i materiali così nobili, come l’incorruttibile oro e le gemme rare, sono stati scelti dall’uomo per rappresentare simbolicamente l’idea di un sogno, sostanza dai connotati immateriali che per i più è inarrivabile. è Alba Cappellieri, critico del design e Professore al Politecnico di Milano che ci invita a scoprire le molteplici anime dell’ornamento: tradizionale, gemmologico, rituale, di fantasia, di scena, dalla sperimentazione estrema fatta di materiali eterogenei, sino all’effimera rappresentazione di “ingredienti” dalla forte valenza sensoriale. Perchè l’emozione di indossare un gioiello - sostiene acutamente Alba Cappellieri - non dipende solo dalla materia ma dall’idea, è quella che muove, stimola, fornisce valore aggiunto. Bianca Cappello, storico del gioiello ci ha invitato a leggere la storia e scoprire che ogni epoca ha avuto le sue innovazioni, che anche i grandi personaggi del passato usavano ostentare gioielli fatti di gemme e metalli preziosi in accordo con ornamenti realizzati con materiali poveri, e questi ultimi non erano certo meno efficaci per esprimere l’idea di estetica del proprio tempo. Il messaggio che ne deriva è che fare ricorso alla storia può tornare utile per comprendere i cambiamenti della nostra epoca. Amanda Triossi, curatore delle mostre di Bulgari ci ha introdotto nel tempio dell’alta gioielleria, quella fatta dal livello qualitativo di eccellenza, quella che per gioiello intende l’esperienza delle tecniche manifatturiere; dei virtuosismi costruttivi dell’estetica del piccolo; della ricerca del colore delle gemme che spesso costa anni di duro lavoro; della sperimentazione di una ricerca della forma lunga 125 anni, rinnovata nel solco di una tradizione riconosciuta dal mondo intero, e capace di rappresentare l’internazionalità del nome Bulgari quale icona autentica dell’essenza pura del gioiello. Nicola Carrino, artista di fama internazionale ha posto l’accento sull’importante fenomeno del gioiello d’artista, storicamente rappresentato dall’esperienza romana del gioielliere Masenza, aggregatore degli artisti delle avanguardie storiche che si sono cimentati nella libera espressività dell’ornamento, grazie alla capacità di valenti artigiani senza i quali le idee innovative degli artisti non si sarebbero potute coniare nella forma significante. Loredana Di Lucchio, Professore della facoltà di Architettura dell’Università “La Sapienza” di Roma, si è invece soffermata sulle esperienze del mondo dell’industrial design. Spazio della ricerca di nuove relazioni delle idee che trasferisce nel gioiello le contaminazioni della sperimentazione della forma desunta dall’ampio repertorio della ricerca industriale. Claudio Franchi, Vice Presidente ARRO, maestro orafo e critico del gioiello ha voluto riportare l’attenzione sulla necessità della salvaguardia dei saperi del mestiere orafo, sottolineando l’irrinunciabile ruolo delle tecniche tradizionali, espressioni di una ricerca che dura da millenni e la cui varietà diviene un vero e proprio moltiplicatore di creatività, poiché ogni gesto tecnico corrisponde ad un peculiare risultato espressivo. Tale ricchezza d’interventi viene oggi posta in pericolo da forme sempre più diffuse di “isterismo tecnologico” che rischiano di cancellare secoli di esperienza e potenziali valori espressivi. “Isterismo” spesso ingiustificato, poiché molti processi di lavorazione manuale risultano più efficienti e veloci dell’intervento tecnologico. Recita una delle immagini proiettate durante il suo intervento: “Quanto questa attitudine nasconde una incompleta formazione artigianale o un adeguamento alle commistioni delle professioni che sempre più si aprono a settori affini che si muovono con regole produttive basate sui costi e sui numeri? ” Del resto Franchi ritiene provocatoriamente che la vera innovazione tecnologica sia la “manualità colta”, quella che è in grado di trasferire nella materia il senso di un racconto che nessun prodotto industriale possiede. Il pubblico, infatti, lamenta una scarsa professionalità degli addetti ai lavori (Studio ARRO 2006 sui target di riferimento dei consumatori del prodotto di gioielleria). Ed è proprio la complessità presente oggi nel mondo dell’ornamento contemporaneo a suscitare confusione e disaffezione nel pubblico, poiché è totalmente assente la capacità di trasferire le peculiarità di un prodotto che quando giunge all’utente finale si risolve superficialmente nel termine omnicomprensivo “gioiello”, senza le necessarie argomentazioni in grado di sostenere le consistenti diversità lucidamente esplicate nella conferenza dai relatori. Così la strategia dell’ornamento contemporaneo può dirsi il prodotto di un’evoluzione continua, stimolo profuso da mondi professionali talvolta apparentemente distanti, attratti dal fascino che il decorarsi suscita nelle persone. Fascino che si nutre oggi delle contaminazioni dei linguaggi dell’arte, della moda, del design industriale, ma che rivendica anche il diritto storico della classicità senza tempo, quella che secondo il recente monitoraggio dei consumatori, promosso da ARRO, testimonia che oltre l’85% degli intervistati di Roma e Milano percepisce il gioiello come un oggetto unico, realizzato da sapienti mani artigiane e costruito con metalli preziosi e gemme. Forse il segnale importante, al quale dobbiamo inchinarci, è che Sua Maestà il Gioiello rimane quello di un tempo senza tempo, mentre il resto è espressione di uno spirito effimero destinato ad avere una vita più o meno breve, come tutti i fenomeni che nella storia dell’uomo hanno tentato di opporsi ai linguaggi classici. Ma quello spirito effimero, nella sua provvisorietà apparente è da considerarsi tutt’altro che negativo: è conseguenza di un’incontenibile necessità di creatività che sembra essere la reazione di una società inquieta ma viva, cui si affida la transitorietà di un pensiero fluido ma vibrante. In conclusione i nostri produttori devono fare scelte mirate sulla loro produzione, fare di meno ma meglio, con maggiore ricerca estetica e di contenuti.
IDEA DI ESTETICATECNICHE TRADIZIONALI
ORNAMENTO CONTEMPORANEO
DESIGN INDUSTRIALEORO E ARGENTOVIRTUOSISMI COSTRUTTIVI
ESSENZA DEL GIOIELLO MANUALITà COLTA
OGGETTO UNICORICERCA
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GEMME E METALLI PREZIOSI
contemporary ornament industrial design
Contemporary Experiences in the Strategy of the Ornament. by Claudio Franchi The First Sector Conference on the Jewel has taken place at the MAXXI in Rome. Eight speakers challenged one other to a “duel” in a dialectic of often diametrically opposed opinions, declaring the complexity and vivacity of a sector whose professional fusions contribute to enhancing the strategy of the contemporary ornament. There are many innovations in the world of jewellery against which operators, from hereon in, must measure themselves: thanks to the speech from Massimo Biondi, Professor of Psychiatry at the “La Sapienza” University of Rome, we now know that it is the receptors of the brain which stimulate our desire to possess the small but significant object that is the jewel, and that our minds perceive it as precious, rare and unique. Paolo Paolillo, ARRO Honorary Chairman and Chairman of Paolillo 1880, a firm sponsoring the event, presented jewels in their timeless capacity; precious as materials precisely because these so noble materials, such as the incorruptible gold and the rare gems, have been chosen by man to symbolically represent the idea of a dream, a substance with intangible characteristics that is unattainable for most. Alba Cappellieri, design critic and Professor at the Polytechnic University of Milan, invited us to investigate the many souls of the ornament: traditional, gemological, ceremonial, decorative, of the imagination; from the extreme experimentation with heterogeneous materials, to the ephemeral representation of “ingredients” with a strongly sensorial worth. Because the excitement of wearing a jewel - Alba Cappellieri acutely asserts - not only depends upon the material but also the idea; that is what moves us, stimulates us, adds value. Bianca Cappello, a jewel historian, invited us to look into the past to discover that every era had its innovations, which even the great figures in history used to parade their jewellery made from gems and precious metals in concert with ornaments made from poor materials; and the latter were certainly no less effective in expressing the idea of the aesthetics of their time. The message that emerges is that referring to history can be useful for understanding the changes in our own era. Amanda Triossi, curator of the Bulgari exhibitions, introduced us into the temple of fine jewellery, one made of a quality level par excellence, for which the jewel means the experience of manufacturing techniques; the creative virtuosity of small things of beauty; the search for the colours of the gems which often takes years of hard work; experimenting forms with 125 years of research, renewed in the wake of a tradition recognised once again by the whole world and capable of representing the internationality of the Bulgari name as an authentic icon of the pure essence of the jewel. Nicola Carrino, an internationally renowned artist, placed the accent on the important phenomenon of the artist’s jewel, historically represented by the Roman experience of the jeweller, Masenza, gatherer of the artists of the historical avantgardes, who attempted to achieve liberal expression of the ornament, thanks to the skills of gifted craftsmen, without whom the artists’ innovative ideas would not have been able to be coined in significant form. Loredana Di Lucchio, Professor of the Faculty of Architecture at the “La Sapienza” University of Rome, instead focused upon experiences in the world of industrial design: an area of research into new ideas which transfer to the jewel the fusions of experimentations of the deduced form from the large repertoire of industrial design. Claudio Franchi, ARRO Vice Chairman, master goldsmith and jewel critic, attempted to bring our attention back to the requirement to protect the knowledge and wisdom of master goldsmiths, emphasising the essential role of traditional techniques, expressions of a research which has lasted for thousands of years, whose variety becomes a true multiplier of creativity, since each technical gesture corresponds to a unique expressive result. This wealth of talent is today placed in jeopardy by increasingly popular forms of “technological hysteria” which threaten to erase centuries of experience and potential expressive values. This “hysteria” is often unjustified, since many manual processes are more efficient and quicker than technological interventions. One of the images projected during his speech says: “How much is this attitude hiding insufficient craftsmanship training or an adjustment to the fusion of professions which are opening up increasingly to similar sectors that are moved by manufacturing rules based upon costs and numbers?” Besides, Franchi provocatively believes that true technological innovation is “cultured manual ability”; that which is able to transfer to the material the sense of a story which no industrial product possesses. The public, in fact, complain of a lack of professionalism of people from the trade (ARRO 2006 study, based on a target audience of jewellery product consumers). And it is precisely the complexity present today in the world of the contemporary ornament which creates a sense confusion and alienation within the public, as it is totally lacking the capacity to transfer the unique elements of a product which, when it reaches the end user, are superficially resolved into the umbrella term “jewel”, without the necessary points that are able to support the significant diversities, clearly expressed at the conference by the speakers. So, the strategy of the contemporary ornament can be said to be the product of continuous evolution, a stimulus lavished by professional worlds, often seemingly distant, attracted by the appeal that adorning oneself arises in people. An appeal which now feeds upon fusions of the languages of art, fashion, industrial design, but which also claims the historic right of the timeless classic, that which, according to the recent consumer survey by ARRO, shows that over 85% of those interviewed in Rome and Milan perceive the jewel as a unique object, created by skilled craftsmen and constructed with precious metals and gems. Perhaps the important message, to which we must adhere, is that His Majesty the Jewel remains a timeless classic, while the rest is an expression of a fleeting spirit bound to be short-lived, like all phenomena which, in the history of mankind, have attempted to go against classical expressions. But that fleeting spirit, in its apparent temporary nature, is to be considered something quite other than negative: it is the result of an uncontrollable need for creativity which seems to be the reaction of a troubled yet lively society, which relies upon the transience of a fluid but vibrant idea. In conclusion, our manufacturers must make targeted choices on their production, make less but better, with greater research into aesthetics and content.
unique object
creativity innovative ideasthe many souls of the ornament
Around the Jewel
pure essence of the jewel
significant formGOLD
EVOLUZIONE CONTINUA
timeless classicpotential expressive values traditional techniques
rare and uniquegold and the rare gems
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Fiera di Vicenza Pad. D - Stand 1159
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Il progetto “Gioielli (in cerca) d’autore” promosso da Confartigianato Vicenza in collaborazione con Scuola Italiana Design e Fiera di Vicenza, vede il risultato del percorso intrapreso da dieci imprese dell’oreficeria-argenteria vicentine con altrettanti giovani designer industriali. Il valore del progetto “Gioielli (in cerca) d’Autore” risiede nella “modalità” e nel “linguaggio” cercati e pensati per creare nuove relazioni tra imprese-designer-mercato. Come nel noto dramma teatrale di Luigi Pirandello “Sei personaggi in cerca d’autore”, le dieci imprese partecipanti al progetto si sono messe in gioco, per riaggiornare i loro codici stilistici alla ricerca di una nuova forma di dialogo con la figura del designer industriale, autore in grado reinterpretare e riscrivere il passato aziendale con il proprio patrimonio tecnico-produttivo. Il risultato: un’inedita collezione pensata con una innovativa angolazione progettuale finalizzata a una produzione di gioielli, e non solo, in grado di intercettare le grandi tendenze in atto nella società e prefigurare dunque nuovi potenziali mercati. “Gioielli (in cerca) d’autore” rappresenta la nuova sfida di dieci piccole imprese del settore orafo, un esempio del sapersi mettere in gioco senza tradire la propria anima artigiana, un DNA tutto italiano, che si impreziosisce, è il caso di dire, di nuove idee espressione di ricerca. Dieci storie da raccontare. The project “Gioielli (in cerca) d’autore” promoted by the Vicenza Confartigianato, in collaboration with the Italian School of Design and the Vicenza Trade Fair, will present the results of the itinerary undertaken by ten Vicenza gold and silver companies, together with ten young industrial designers. The value of the project “Gioielli (in cerca) d’autore” lies in the “manner” and “language” sought and conceived to create new relationships between companies, designers and the market. Like in the renowned theatrical drama by Luigi Pirandello “Six characters in search of an author”, the ten companies participating in the project took part to update their codes of styling, in search of a new form of dialogue with the figure of the Industrial Designer, an author capable of re-interpreting and rewriting the company past with its own technical and productive patrimony. The result: a new collection, conceived from an innovative angle of design, for the purpose of producing jewels, and not only jewels, capable of intercepting the great trends in behaviour underway in society, and therefore of symbolically representing future market potential. “Gioielli (in cerca) d’autore” represents a new challenge for ten small companies in the gold sector, an example that we should understand how to develop, without betraying one’s artisan soul; an entirely Italian DNA, which is made more precious, it must be said, with new ideas that are expression of research. Ten stories to tell.
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AL-BA Designer: Damiano Dalla Lana GIUNGLA JUNGLE
FRATELLI BOVO Design: Quantobasta SECRETS
CAVALIERE Designer: Sonia Tasca INTRECCIO INTERLACING
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COSTA P. & FIGLI Designer: Arianna Sabbadin INSEPARABILI INSEPARABLE
CRISO ITALIA Designer: Cartanera D.ORA
SUPERFICIQUATTRO Designer: Emanuele Lizzi RE JEWELRY
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OROZEN Designer: Andrea Maragno DA MAMMA AD ANNA From mamma to Anna
VENEROSO Designer: Alessandro Busana ALTEREGO
TRE ESSE Designer: Alternativastandard PAST OR PRESENT
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LA TERZA DIMENSIONE Designer: Andrea Busato DRESSED BY GOLD
LA TERZA DIMENSIONE
LA TERZA DIMENSIONE I titolari de La Terza Dimensione erano Emanuela Feltrin e Bruno Dalla Riva: due splendide persone, una coppia unita come se ne vedono poche, che hanno lavorato fianco a fianco per molti anni. Emanuela, insieme ad Andrea Busato ha creato l’ultima sua opera per Gioiello in cerca d’autore. Non ha potuto nemmeno essere presente alla presentazione a Vicenzaoro Charm perché la vigilia di Pasqua è volata in cielo. Vogliamo qui ricordarla con una serie di sue opere, alcune recenti, altre no, per darle un giusto riconoscimento. Ciao Manuela.
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The proprietors of La terza dimensione were Emanuela Feltrin and Bruno Dalla Riva: two splendid people, an exceptionally close couple who worked side by side for many years. Emanuela created her last work for Gioielli in cerca d’autore (the “Jewels in search of an author” project) along with Andrea Busato. Sadly she was not even able to attend the presentation at Vicenzaoro Charm because she passed away just before Easter. We wish to remember her here with a series of her works – some recent, others not – to give her the recognition she deserves. Ciao Manuela.
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Via Genova, 10/E 52100 Arezzo Tel. 0575 299701 Tel e Fax 0575 299303 giulianoargento@ntc.it
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Una legge per regolamentare il mercato dei materiali gemmologici
A law to regulate the market of gemological materials
Un importante passo avanti verso l’approvazione di nuove norme anche a tutela dei consumatori.
An important step towards the approval of new regulations which will also protect consumers.
“Abbiamo fatto un passo importante verso l’approvazione di una proposta di legge intesa a regolamentare il mercato dei materiali gemmologici, responsabilizzando gli operatori e tutelando meglio di quanto non accada al presente i consumatori”. Questa la dichiarazione di Licia Mattioli, neo presidente di Confindustria Federorafi, alla fine dell’audizione informale presso la X commissione permanente della Camera (attività produttive, commercio, turismo), presieduta dall’onorevole Manuela Dal Lago.
“We have made a significant step towards the approval of a bill aimed at regulating the market of gemological materials, making operators responsible and protecting consumers more than they are protected at the moment”. This was the declaration made by Licia Mattioli, the newly-elected chair of Confindustria Federorafi, at the end of the informal hearing at the X standing committee of the Chamber of Deputies (manufacturing, trade and tourism), chaired by the Honourable Manuela Dal Lago.
Le proposte di legge in esame sono due. La prima, presentata nel 2004 dall’On. Antonio Mazzocchi e mai presa in esame per incomprensibili ragioni, è già stata rivista dallo stesso proponente nel corso delle varie legislature avvalendosi dei suggerimenti del comparto. La seconda è stata presentata dall’On. Donella Mattesini. Come ha sottolineato Raffaele Maino, presidente di Federpietre, entrambe mirano a normare sistematicamente i materiali gemmologici nel nostro Paese, fissando un’accurata terminologia.
There are two bills under consideration. The first, presented in 2004 by the Hon. Antonio Mazzocchi and never examined, for incomprehensible reasons, has already been revised by the same proponent during the course of the various legislatures, taking into account suggestions from the sector. The second was presented by the Hon. Donella Mattesini. As emphasised by Raffaele Maino, Chairman of Federpietre, both are aimed at systematically standardising gemological materials in our country, establishing an accurate terminology.
Gli obiettivi, ha detto Maino, sono sostanzialmente quattro. Intanto, una maggior tutela del consumatore, che sarà informato in maniera chiara e inequivocabile sulle caratteristiche del prodotto che intende acquistare. Poi, rendere responsabile l’operatore – sia importatore, grossista, fabbricante o dettagliante – della denominazione e della qualità delle merci che propone alla sua clientela. Quindi, ostacolare la concorrenza sleale di operatori italiani o stranieri, che spesso per incompetenza oppure per dolo usano terminologie ingannevoli o inappropriate e sfruttano l’ignoranza del consumatore. Infine, la legge non deve avere carattere vessatorio: deve essere vissuta dagli operatori come uno strumento in grado di tutelarne ed esaltarne la professionalità.
There are basically four goals, Maino stated. Firstly, greater protection for consumers, who will be clearly and unequivocally informed upon the characteristics of the products they are purchasing. Next, attributing responsibility to operators – meaning importers, wholesalers, manufacturers or retailers – for the names and quality of the goods they are offering to their clientele. The next goal is to combat unfair competition by Italian or foreign operators, who often, through incompetence, or negligence, use inappropriate or misleading terminology and exploit the ignorance of the consumer. Finally, the law must not be oppressive: it must be viewed by operators as a tool that is able to protect them and increase their professionalism.
L’onorevole Donella Mattesini ha assicurato la massima disponibilità a verificare il suo testo alla luce delle ultime proposte delle associazioni e ha spronato i colleghi ad istituire un tavolo interministeriale per discutere le problematiche del settore. La presidente Manuela Dal Lago ha avuto parole di vivo apprezzamento per il lavoro svolto dalle associazioni di categoria e dai laboratori gemmologici e per l’unità raggiunta nel formulare le proposte. Ha anche suggerito al settore di predisporre una proposta di legge per la definizione della figura del gemmologo. Del medesimo avviso l’onorevole Laura Froner, vicepresidente della commissione, che è impegnata proprio nella definizione delle figure professionali non ancora regolamentate. La sua proposta di massima, relativa a un elenco speciale istituito presso le Camere di Commercio, si armonizza con quanto sostenuto da Raffaele Maino nella sua relazione. E’ stata infine chiarita l’importanza dei laboratori di analisi in risposta ad alcuni quesiti dell’On.le Elisa Marchioni.
The Honourable Donella Mattesini promised that she was extremely willing to verifying her text in the light of the latest proposals made by the associations and she urged colleagues to set up an inter-ministerial meeting to discuss issues within the sector. The Chair, Manuela Dal Lago, spoke appreciably of the work undertaken by the trade associations and gemological laboratories and of the unity achieved in formulating the proposals. She also suggested that the sector prepare a bill to define the figure of the gemologist. The same advice was given by the Honourable Laura Froner, Vice Chair of the Committee, who is actually engaged in defining professional figures who are not yet regulated. Her proposal in principle, concerning a special list to be held at the Chambers of Commerce, is in keeping with the suggestions made by Raffaele Maino in his report. Finally, the importance of analysis laboratories was clarified in response to some questions from the Hon. Elisa Marchioni.
Anche il Presidente di Federdettaglianti, Giuseppe Aquilino, si è detto pienamente soddisfatto dell’unità raggiunta. “Il testo unico che scaturirà da tutto questo lavoro” ha aggiunto “rappresenterà senz’altro una reale opportunità di sviluppo per il settore anche alla luce delle considerazioni che abbiamo elaborato, sottolineando come l’estrema specializzazione della materia trattata necessiti di una particolare attenzione da parte del legislatore anche nell’imporre l’uso di una corretta e aggiornata terminologia che esprima con chiarezza gli obblighi degli operatori.” Praticamente tutte le componenti del settore orafo italiano hanno partecipato all’incontro, presentando alla commissione un unico documento condiviso dalle associazioni rappresentative di un comparto che, come ha ricordato Licia Mattioli, è costituito da circa 11 mila imprese impegnate nella produzione e da oltre 20 mila dettaglianti, per un fatturato annuo di 6,5 miliardi di euro e un contributo non indifferente all’equilibrio della bilancia commerciale. Oltre a Mattioli e Maino sono intervenuti all’audizione il presidente di Confartigianato Orafi, Luciano Bigazzi, il presidente di Unionorafi Confapi, Maurizio Colombo, il presidente di Confcommercio Federdettaglianti, Giuseppe Aquilino. Assente ma concorde Aurelio Franchi, Presidente della CNA Orafi. Inoltre, hanno partecipato per Assogemme il Consigliere Alberto Scarani in rappresentanza del Presidente Paolo Cesari, il coordinatore della commissione gemmologica di Federdettaglianti, Paolo Paolillo, ed i Direttori di Federorafi e Federdettaglianti Stefano De Pascale e Steven Tranquilli. (a cura Federdettaglianti Orafi)
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Federdettaglianti’s Chairman, Giuseppe Aquilino, also said that he was wholly satisfied with the unity achieved. “The Consolidated Act that will emerge from all this work,” he added “will represent without doubt a real opportunity for development in the sector also in the light of the considerations that we have drawn up, emphasising that the extreme specialisation of the subject matter requires special attention from the legislature also in imposing the use of a correct and updated terminology which clearly expresses operators’ obligations.” Virtually all members of the Italian jewellery industry attended the meeting, presenting to the committee a single text agreed by the associations representing a sector which, as Licia Mattioli recalled, is made up of approximately 11,000 companies involved in production and over 20,000 retailers, with an annual turnover of 6.5 billion Euros and a significant contribution to the equilibrium of the trade balance. Besides Mattioli and Maino, also speaking at the hearing was Confartigianato Orafi’s Chairman, Luciano Bigazzi, the Unionorafi Confapi’s Chairman, Maurizio Colombo, and the Chairman of Confcommercio Federdettaglianti, Giuseppe Aquilino. Absent, but in agreement, was Aurelio Franchi, Chairman of the CNA Orafi. In addition, taking part for Assogemme was its Member, Alberto Scarani, representing the Chairman, Paolo Cesari; the co-ordinator of the gemological committee of Federdettaglianti, Paolo Paolillo; and the Directors of Federorafi and Federdettaglianti, Stefano De Pascale and Steven Tranquilli. (ed. Federdettaglianti Orafi)
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Gioielli in... fermento Non è nuova la presentazione di eventi d’arte nei luoghi di cultura enogastronomica, seppure “La Vigna delle Arti” a Torre Fornello costituisca un episodio a sé per il rapporto che s’instaura tra contenitore e contenuto. Il contenitore è l’azienda di Enrico Sgorbati. Il contenuto è rappresentato dalla selezione di un ristretto numero di autori che si cimentano nella ricerca del gioiello: forma espressiva che nell’occasione dell’evento piacentino prende le mosse da un progetto definibile, oramai senza tema di smentita, storicamente acquisito. Gioielli in…fermento nasce, infatti, da una serie di stimoli generati dal successo della Collana Modulare, ospite di eccellenza della mostra, giunta all’epilogo del suo percorso itinerante che la vedrà approdare, probabilmente, in un museo in modo permanente. Il titolo della mostra si ritaglia perfettamente per l’allusione all’attività vitivinicola dell’azienda curata da Enrico Sgorbati, fervido promotore di mostre temporanee e collettive, dedicate a giovani e ad avanguardie artistiche. Così nella Vigna delle arti convogliano una serie di valori che diventano, nel loro insieme, catalizzatori di esperienze: mi riferisco alla cultura agricola e artigianale arricchita del valore di una creatività in costante fermento.
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Presenting art events in places of cultural gastronomy is nothing new, although “La Vigna delle Arti” (Vineyard of the Arts) at Torre Fornello is something of a one-off with regard to the relationship established between the ‘container’ and the ‘contents’. The container is the company owned by Enrico Sgorbati. The contents are represented by the selection of a limited number of artists trying their hands at researching the jewel: an expressive form which, at the Piacenza event, stems from a definable project, by now without fear of contradiction, acquired historically. Gioielli in… fermento (Jewels in… ferment) actually grew from a series of stimuli generated by the success of the Collana Modulare (Modular Necklace), the revered guest at the exhibition, now almost at the end of its travelling journey which will no doubt see it housed in a museum on a permanent basis. The exhibition title has been perfectly devised so as to allude to the winemaking activity of the company run by Enrico Sgorbati, an avid sponsor of temporary and collective exhibitions, dedicated to young people and to avant-garde art forms. And so, the Vineyard of the Arts channels a series of values which become, as a whole, the catalysts of experiences: I refer to the agricultural and artisan culture enriched by the worth of creativity in constant ferment.
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Lo spazio dell’azienda vitivinicola si pone come medium ideale, poiché sottolinea l’idea di un luogo nel quale prevale il senso della cultura di un fare (artigianale e agricolo) che sembra stimolare il desiderio di riappropriarsi del gusto delle cose, inteso come ricerca di una estetica sofisticata (per il gioiello) e al contempo di capacità di percepire i sapori (per il vino) e abbandonarsi all’inebriante senso delle emozioni. La domanda che ci poniamo è: può il gioiello contemporaneo (ovvero quello prodotto nel nostro spazio di tempo) assolvere ancora alla funzione di gioia, passione, voluttà, desiderio, o è condannato inesorabilmente alla banalizzazione brandizzata? Direi che Torre Fornello stabilisce un importante esempio di come ogni autore si sia impegnato a fornire non solo l’esperienza di un oggetto da ornamento, ma ancor più di un modo speciale di regalare un racconto. Una narrazione affidata alla poetica delle materie, al pensiero suadente di emozioni distillate come un nettare pregiato che sa far sognare, se sorseggiato con rara misura.
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The winery area itself provides an ideal medium, as it emphasises the idea of a place in which the sense of a culture of doing (crafts and agriculture) prevails and which seems to stimulate the desire to regain hold of the flavour of things, intended as the search for elegant beauty (for the jewel) and at the same time for the ability to perceive flavours (for the wine) and to surrender to the inebriating sense of emotions. The question we ask is: Can the contemporary jewel (that is, one produced in our times) still fulfil the functions of joy, passion, pleasure, desire, or is it condemned forever to branded banality? I would say that Torre Fornello is setting an important example of how every artist is committed not only to providing the experience of an ornamental object but, even more so, a special way of presenting someone with a story. A narration entrusted to the poetics of the materials, to the persuasive thought of emotions distilled like the precious nectar that is able to make us dream, if sipped in small doses.
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INTERNAZIONALIZZAZIONE E INTERNAZIONALITÀ Vicenza Jewellery è giunta al quinto anno di pubblicazione ed è divenuta – grazie alla distribuzione esclusiva da parte dello staff Palakiss - un vero e proprio veicolo di informazione e visibilità per Palakiss ed i propri partners appartenenti al settore. Vicenza Jewellery ha guadagnato, grazie a mirati e preferenziali scambi bilaterali, un posto di prima fila presso 15 esposizioni a livello mondiale.
Hong Kong, Tailandia, Polonia, Spagna, Svizzera, U.S.A., Israele, Rep. Ceca, Corea, Bulgaria, Turchia, Malesia, Portogallo questi sono i Paesi ove la nostra rivista è presente presso le fiere di settore che vi si svolgono. Un ringraziamento particolare va a tutti i nostri partners, grazie a loro siamo arrivati così lontano e altre mete sempre più prestigiose ci prefiggiamo di raggiungere.
INTERNATIONALIZATION & INTERNATIONALITY Vicenza Jewellery has reached its fifth year of publication and has become - thanks to the exclusive distribution by the Palakiss staff - a real vehicle of information and visibility for Palakiss and its partners in the sector. Thanks to targeted and preferential bilateral exchanges, Vicenza Jewellery has earned a first-row seat at 15 exhibitions of worldwide importance:
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Hong Kong, Thailand, Poland, Spain, Switzerland, U.S.A., Israel, Czech Republic, Korea, Bulgaria, Turkey, Malaysia, Portugal, these are the countries where our magazine is to be found at all the fairs in the sector. We especially thank all our partners, with their help we have gone so far and we are aiming to achieve other, even more prestigious goals.
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Gioielli Quaglia e Motoscafi Frauscher Quaglia Jewels and Frauscher Motor Yachts
La passione per le scelte inconfondibili ha unito Quaglia Gioielli con il mondo della nautica in occasione dell’evento promosso dal Cantiere Nautico Feltrinelli di Gragnano sul Garda e organizzato dall’Officina Lupo di Comignago. La due giorni, che ha visto protagonisti a Baveno, sul Lago Maggiore, i potenti ed affascinanti motoscafi Frauscher, è stata l’occasione per far conoscere e indossare agli ospiti presenti, in anteprima, le nuove collezioni in Oro Etrusco, diamanti e pietre firmate Quaglia Gioielli. Con l’arrivo dell’estate le linee Quaglia si vestono di leggerezza e di luce. I nuovi bracciali per l’uomo in coccodrillo, caucciù ed elementi decorativi ispirati alle geometrie dell’arte osano nuovi abbinamenti. A passion for instantly recognizable choices has brought together Quaglia Gioielli and the nautical world on the occasion of the event promoted by Cantiere Nautico Feltrinelli of Gragnano sul Garda and organized by Officina Lupo from Comignago. The two-day event, at which the powerful and spellbinding Frauscher motor yachts were the stars at Baveno on Lake Maggiore, provided an occasion for presenting a preview of the new Quaglia Gioielli collections in Etruscan gold, diamonds and gemstones to the guests present, and let them wear them. With the arrival of summer, the Quaglia lines adorn themselves with lightness and luminosity. The new bracelets for men in crocodile, rubber and decorative elements inspired by the geometries of art provide stimuli for daring new combinations.
Quaglia e Fondazione Umberto Veronesi Undici piccoli gioielli per un grande impegno Quaglia and the Umberto Veronesi Foundation Fifteen little jewels for one great commitment è una collezione “dedicata” quella creata da Quaglia per offrire il proprio contribuito - nel modo più congeniale a un marchio internazionale di gioielleria – a quello che dovrebbe essere da tutti vissuto come un impegno prioritario: il contributo alla ricerca scientifica. è nata così la collezione di 15 anelli in argento “Infinity”, realizzati nello stile peculiare dell’azienda, che verranno messi in vendita attraverso i concessionari in tutta Italia, devolvendo parte del ricavato alla Fondazione Umberto Veronesi per le borse di studio per medici e ricercatori. Da molti anni Quaglia - sia come azienda che per l’impegno personale dei suoi titolari - è attiva in vari campi del sociale e quello del sostegno al progresso della scienza è stata una logica nuova “tappa”.
Quaglia has created a dedicated collection specially to let it play its own part - in the most congenial manner for an international jewellery brand - in what must be seen by all of us to be a priority commitment: contributing to scientific research. The result is the collection of 15 rings in “Infinity” silver, created in the firm’s inimitable style, which will be put on sale by its dealers across Italy, while part of the proceeds will be devolved to the Fondazione Umberto Veronesi to provide study bursaries for doctors and researchers. For many years Quaglia - both as a company and with the personal commitment of its proprietors - has been active in various areas of social activity, and support for scientific progress was a logical next step.
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Castelli, miniature, astri ed alchimia Premio Internazionale Mario Pinton - I edizione Mario Pinton International Award - 1st edition Si è tenuta all’Oratorio di san Rocco di Padova la mostra–concorso Castelli, miniature, astri ed alchimia, quattro elementi scelti a rappresentare la civiltà del Trecento a Padova, ambiti privilegiati in cui le capacità tecniche, artistiche e scientifiche raggiunsero esiti formali straordinari, diventano ora fonte di ispirazione per le creazioni orafe della mostra–concorso, ideata e curata da Mirella Cisotto Nalon, La Padova carrarese nel gioiello contemporaneo. La mostra–concorso ospita le opere di una sessantina di artisti, provenienti da tutto il mondo, i quali hanno aderito con entusiasmo all’invito a partecipare al Premio Internazionale Mario Pinton - I edizione. The exhibition/competition Castelli, miniature, astri ed alchimia (Castles, miniatures, stars and alchemy), four elements chosen to represent 14th century civilization in Padua, was held at the Oratorio di san Rocco in Padua. The 14th century was a time of heightened activity in Padua where technical, artistic and scientific abilities reached extraordinary levels, now becoming a source of inspiration for the jewellery creations in the exhibition/competition, devised and curated by Mirella Cisotto Nalon, La Padova carrarese nel gioiello contemporaneo (Carrarese Padua in the contemporary jewel). The exhibition/competition included the works of around sixty artists, coming from all over the world, who responded enthusiastically to the invitation to take part in the 1st edition of the Mario Pinton International Award. Nel corso dell’inaugurazione è stato reso noto il vincitore della Prima edizione del Premio Mario Pinton che è risultato Graziano Visintin con una spilla in oro, oro bianco, argento, rame ossidato in verse, niello. Tra le motivazioni si legge “per l’aderenza al tema, adeguatamente e concettualmente elaborato in maniera personale”. La Giuria ha inoltre ritenuto di esprimere due menzioni a Antjie Brauer e Bettina Speckner. During the inauguration, the winner of the first edition of the Mario Pinton Award was announced; this was Graziano Visintin with a brooch made from gold, white gold, silver, oxidized copper and niello. Among the reasons given for his victory was his “adherence to the theme, adequately and conceptually developed in a personal way”. The Jury also deemed it appropriate to give two mentions to Antjie Brauer and Bettina Speckner.
1 1 • Graziano Visintin 2 • Bettina Speckner 3 • Antje Brauer
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Baines Robert - Bernabei, Roberta - Bloomard Adrean - Bonati Patrizia - Braeuer Antje - Britton Helen - Caberlon Enrico - Canapa Francesca - Cecchetto Giorgio - Davanzo Lucia - Di Meo, Rossetti, Memnoteca Turrita - Dobler Georg - Eismann Beate - Foester Christiane - Fornari Anna - Franchi Fausto M. - Franzin Maria Rosa - Fuchi Arata - Garrigosa Pilar - Grassivaro Lisa - Ishikawa Mari - Klockmann Beate - Kodre Helfried - Kruger Daniel - Mälk, Kadri - Marcangelo Rita - Marchetti Stefano - Marcolongo Paolo - Matthias Christine - McCaig Judy - Melland Nanna - Minelli Marco - Nieuwenberg Iris - Pasquale Renzo - Peters Ruudt - Piret Hirv - Planteijdt Annelies - Pontoppidan Karen - Puig, Cuyàs, Ramon - Saez Vilanova Estela - Scarpitti Chiara - Simonetta Giacometti - Speckner Bettina - Stagni Maurizio - Tanner Nelli - Trekel Silke - Tridenti Fabrizio - Uderzo Barbara - Visintin Graziano - Vita Alberta 54 - Von Steinau - Walz Silvia - Zanella Annamaria - Zorzi Alberto.
L’eccezionale eredità culturale, tecnica e creativa la cui importanza e specificità fu ben compresa nell’Ottocento già da Pietro Selvatico, è stata raccolta in questi ultimi cinquant’anni da un gruppo di artisti orafi padovani che, sotto la guida di Mario Pinton, docente all’Istituto d’Arte “P. Selvatico”, hanno trovato una felice sintesi tra una rigorosa prassi esecutiva tesa all’innovazione, alla sperimentazione e alla ricerca e una progettualità geniale. L’evento si inserisce nel contesto di un rinnovato interesse per l’epoca trecentesca a Padova, grazie anche al dibattito sul recupero del Castello e sul restauro della cosiddetta “rampa” carrarese, culminato nella grande mostra Guariento e la Padova carrarese.
The event was staged against a backdrop of renewed interest in the fourteenth century era in Padua, thanks also to the debate on the Castle renovation and restoration of the famous Carrarese “rampa”, culminating in the major exhibition Guariento e la Padova carrarese (Guariento and the Padua Carrarese). The exceptional cultural, technical and creative heritage, whose significance and specificity had already been firmly understood in the nineteenth-century by Pietro Selvatico, has been collected over the last fifty years by a group of goldsmith artists from Padua who, under the guidance of Mario Pinton, lecturer at the “P. Selvatico” Institute of Art, have found a happy synthesis between a strict performance practice aimed at innovation, experimentation and research, and a wonderful forwardthinking ability.
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L’arte del caffè Pedrocchi nel gioiello contemporaneo The art of caffè pedrocchi in the contemporary jewel Il Caffè Pedrocchi di Padova fa parte dei caffè storici d’Italia. Per celebrare i 180 anni dalla sua nascita ha organizzato una Mostra realizzata dall’associazione Gioiellodentro, in cui gli artisti si sono ispirati, nelle loro opere, alla splendida architettura, che mescola lo stile neoclassico a quello gotico veneziano, con richiami esotici egizi e cineserie, molto in voga nell’Ottocento, che rispecchia il clima romantica dell’epoca e l’estro dell’architetto Jappelli. Eccovi una selezione delle opere.
Caffè Pedrocchi in Padua is one of Italy’s historical cafés. In order to celebrate 180 years from its birth it has organized an exhibition put in place by the Gioiellodentro association. The artists’ works have been inspired by the café’s splendid architecture which mixes the neoclassical style with Venetian Gothic and with exotic Egyptian and Chinese suggestions - highly fashionable in the nineteenth century - reflecting the romantic climate and the creativity of the architect, Jappelli. Here is a selection of the works.
Angelo Verga
Vania Ruiz Villarroel
Enrico Caberlon
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Aline Kokinopoulos
Enrico Bovo
Alessandro Bean
Luigi Mariani
Eliana Negroni
Roberto Lanaro
Silva Moscheni & Piero Graser
Francesca Canapa Chiara Consolini
Federica Fulici
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Maura Biamonti
Gianna Sartori
Francesca Gabrielli
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Da Premiere le nuove tendenze per il 2012 Premiere: the new trends for 2012 “Siamo riusciti a fare “sistema” con le Aziende –dice Raul Barbieri, Direttore di Arezzo Fiere e Congressi – coinvolgendole nelle nostre iniziative, con una progressiva fidelizzazione, confermata dall’accresciuto numero di espositori di questa edizione. Le imprese hanno capito che la competitività sul mercato è anche e soprattutto la capacità di presentarsi come una realtà composita ma compatta che possa rappresentare il Made in Italy di qualità in tutto il mondo. Autentica espressione di questo concetto è Premiere, il concorso per le creazioni tendenza per il 2012, che ha visto le aziende in gara per aggiudicarsi un posto tra le nove vincitrici. La differenza tra le proposte realizzate, accomunate da basi tecniche e qualitative indiscutibili, l’ha fatta la creatività e la capacità di guardare avanti senza dimenticare la forza della tradizione, che, reinterpretata, diviene novità. Ecco gli oggetti premiati. “We have succeeded in making ourselves one with the companies,” says Raul Barbieri, Director of Arezzo Fiere e Congressi, “by involving them in our initiatives by means of progressive loyalty building, as confirmed by the greater numbers of exhibitors at this edition. The companies have understood that competitiveness on the market is also and especially the ability to present ourselves as one composite but compact reality than can represent quality Italian-made ware all over the world.” An authentic expression of this concept is Première, the competition for creating the 2012 fashion trends which saw the companies competing for a place among the nine winners. The difference between the proposals produced, united by their unquestionable technical and qualitative bases, came from their creativity and from the ability to look forward without forgetting the power of tradition which, with reinterpretation, becomes novelty. Here is a parade of the award-winning objects.
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Con Golden Hat_titude a OROAREZZO i cappelli gioiello di Borsalino Borsalino’s jewel hats at OROAREZZO with Golden Hat_titude Le creazioni di una leggenda della moda italiana alla fiera aretina. È stato indubbiamente uno degli elementi di richiamo della fiera. Si è trattato di un evento nell’evento, un fiore all’occhiello di questa edizione 2011 di OroArezzo. 18 capolavori disegnati dalla casa di moda “interpretati” da altrettante aziende orafe e posizionate in un suggestivo labirinto tutto giocato tra luci, ombre e specchi. Golden Hat_Titude è una mostra ideata da Arezzo Fiere e Congressi e Vogue Gioiello in collaborazione con Borsalino ed è stata curata da Daniel Virtuoso, insieme a Elisabetta Barracchia di Vogue Gioiello e Alessandra Maregatti per Borsalino. E che Borsalino appartenga di diritto al gotha dello stile internazionale è raccontato dalla storia e dai successi di questa azienda. Nata nel 1857 ad Alessandria grazie al lavoro e alla passione di Giuseppe e Lazzaro Borsalino, impiegò pochissimo tempo a imporsi come punto di riferimento dell’eleganza. The creations of an Italian fashion legend at the Arezzo fair. This was unquestionably one of the fair’s foremost attractions. It constituted an event within the event, a jewel in the crown of this 2011 edition of OroArezzo: 18 masterworks designed by the fashion house, each “interpreted” by a different jewellery firm and placed in an evocative labyrinth in a play of light, shadows and mirrors. Golden Hat_Titude is a show conceived by Arezzo Fiere e Congressi and Vogue Gioiello in collaboration with Borsalino, and was curated by Daniel Virtuoso along with Elisabetta Barracchia from Vogue Gioiello and Alessandra Maregatti for Borsalino. That Borsalino is a fully entitled member of the international fashion elite is witnessed by the company’s story and successes. Founded in 1857 in Alessandria thanks to the work and passion of Giuseppe and Lazzaro Borsalino, it took very little time to impose itself as a benchmark for elegance.
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Chi ha paura...?
La collezione di Gijs Bakker fondatore di Droog Design WHO’S AFRAID...? The collection of Gijs Bakker, founder of Droog Design Per la prima volta in Italia è stata presentata a Vicenza la collezione completa di “Chi ha paura …? Fondata nel 1996 da Gijs Bakker, uno dei principali innovatori del gioiello del Novecento e fondatore anche dei Droog Design, la collezione è stata avviata con la collaborazione di Marijke Vallanzasca e ha di fatto sancito un rapporto tra il design e il gioiello, coinvolgendo per la prima volta maestri del design internazionale e giovani studenti nella realizzazione di un gioiello dove la preziosità non è più affidata ai materiali ma al progetto. Chi ha paura…? Presenta 91 pezzi realizzati dagli inizi ad oggi; sono gioielli sorprendenti per materiali e concetti, provocatori e a volte dirompenti, di certo mai banali, che ci fanno riflettere sulle diverse accezioni del gioiello contemporaneo, commenta Alba Cappellieri, curatrice della mostra. Ne mostriamo una selezione. The complete “Who’s afraid...?” collection has been presented in Italy for the first time in Vicenza. Founded in 1996 by Gijs Bakker, one of the twentieth century’s main jewellery innovators and also founder of Droog Design, the collection was launched in collaboration with Marijke Vallanzasca and effectively confirmed the relationship between design and the jewel, with the involvement for the first time of masters of international design and young students in the creation of a jewel in which preciousness is no longer entrusted to the materials but to the project. Who’s afraid? presents 91 pieces produced from the beginnings until the present; these are jewels that are surprising in terms of materials and concepts, provocative and disruptive at times, and certainly never banal, that make us reflect on the different meanings of the contemporary jewel, comments Alba Cappellieri, the show’s curator. Here is a selection.
Hannes Wettstein
Tjep
Ramón Middelkoop Gijs Bakker
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Ineke Hans
Onno Boekhoudt
Dick van Hoff
Gijs Bakker
Otto K端nzli
Annelies Planteijdt
Tjep
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ALEX ORO s.n.c. di Marconi Alessandro & C. Via Don Luigi Sturzo, 202 - 52100 - Arezzo - ITALIA Tel. +39 0575 401487 - Fax +39 0575 259070 www.alexoro.it - info@alexoro.it
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L’oreficeria italiana verso i nuovi mercati con un’offerta per i gusti locali Italian jewellery towards new markets with a range for local tastes
taitù
è calibrando l’offerta sui gusti di cinesi e indiani (in questo momento i consumatori più consistenti di oreficeria in campo mondiale) che l’oreficeria italiana supererà la crisi e potrà partire alla conquista di questi mercati. è quanto è emerso a Milano al convegno “Gioielleria e materie preziose, un nuovo Rinascimento”. La produzione italiana di gioielli è scesa nel 2009 a un fatturato di 5 miliardi e mezzo di euro dai 6 miliardi del 2006, nel 2010 ha toccato quota 6 miliardi e mezzo. è un buon risultato, dice il Presidente del Club degli Orafi Augusto Ungarelli, ma dobbiamo recuperare la leadership mondiale, che avevamo fino al 2004. E la sfida è esportare proprio in quei Paesi, Cina e India, ma dobbiamo andare incontro ai loro gusti modulando la nostra offerta.
It is by calibrating what it offers to the tastes of the Chinese and Indians (the most consistent consumers of jewellery worldwide at the moment) that Italian jewellery will overcome the crisis and be able to set off to conquer these markets. This is what emerged in Milan at the convention “Gioielleria e materie preziose, un nuovo Rinascimento” (Jewellery and precious materials, a new Renaissance). Italian jewellery output dropped in 2009 to a turnover of 5.5 billion euro from 6 billion in 2006 while in 2010 it was up again to 6.5 billion. This is a good result, said the Chairman of Club degli Orafi (the Goldsmiths’ Club Italy), Augusto Ungarelli, but we have to recover the world leadership we held up to 2004. And the challenge is to export specifically to those countries, China and India, but we have to reach out to their tastes by modulating the product range we offer.
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cd2
nuva ciemme
giuliano argento
blade
macoval
nicol preziosia
solomiobijoux
chianucci
Young
leader preziosi
ital steel
esseelle 2000
aria preziosi
mujer creazioni
Surprise gold
hazar
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sezgin
silver land
alunno
larrea
bieffe
cdi
diemme
cierre
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lolita
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PRESENTED BY
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SPONSORED BY
PRODUCED BY
JA NEW YORK AFFILIATE
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a 33 Fiera orafa di ottobre ISTANBUL JEWELRY SHOW hit the road for the 33rd time I preparativi per la manifestazione di ottobre (13-16/2011) sono già in corso, è questa una data importante per il settore della gioielleria. La fiera di Istanbul di ottobre si concentrerà su gruppi di prodotti specializzati che prendono di mira direttamente l’Europa dell’Est, Medio Oriente, Russia, Emirati Arabi Uniti e gli acquirenti dei paesi della CSI offrendo una rete unica di opportunità di business a tutti i paesi, oltre al vantaggio di effettuare ordini in tempo prima delle festività religiose, Natale, Capodanno, San Valentino etc. Circa 600 gli espositori in attesa di oltre 18000 visitatori provenienti da diversi paesi. L’esposizione di prodotti vedrà in vetrina oro e gioielli con diamanti, diamanti,pietre preziose e semi-preziose, perle, gioielli in argento, macchine, orologi, attrezzature e dispositivi di sicurezza e software.
La posizione geografica strategica permette alla Turchia di espandere le proprie attività economiche non solo in Europa con l’Unione europea, ma anche in Asia centrale e nel Caucaso. Allo stesso tempo, la Turchia è un importante centro commerciale. Secondo IGEME più recenti (Promozione Centro Esportazione di Turchia) 2010 report, la Turchia è uno dei leader mondiali, sia nella produzione che nelle esportazioni, collocandosi tra i primi cinque paesi al mondo nella produzione di gioielli in oro e secondo all’Italia per esportazioni. Per Informazioni/ For press enquiries, please contact: Zerrin Oskay, Marketing Communications Manager UBM Rotaforte Tel: :+90 212 519 0719 Fax: +90 212 513 3038 Email: zerrin@rotaforte.com
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The preparations for Istanbul Jewelry Show October are already underway. This year’s show will be held from 13–16 October 2011 and this important date for the jewelry industry will take place again in all jewelry business schedules. Istanbul Jewelry Show October is especially focusing on, specialized product groups which are targeting directly Eastern Europe, Middle East, Russian, UAE and CIS countries’ buyers and is offering an unique network and business opportunities to all targeting countries, besides an advantage of great timing to put or to get orders to be ready on time before Religious Festivals, Christmas, New Year Eve, St Valentines Day and Women Days. Approximately 600 exhibitors and more than 18000 visitors from target countries are expected in Istanbul Jewelry Show for this year. Exhibiting products will be gold and diamond jewelry, diamonds, precious and semi-precious gemstones, gold mounting, pearls, silver jewelry, machines, watches, jewelry equipment and materials and display materials as well as safety devices and software.
The strategic geographical position allows Turkey to expand its economic activities not only in Europe with the European Union, but also in Central Asia and the Caucasus. At the same time, Turkey is an important trade centre. According to IGEME’s (Export Promotion Centre of Turkey) latest 2010 report, Turkey is one of the global leaders, both in production and in exports, ranking among the top five countries in the world in gold jewelry production and second in exports following Italy.
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Ploi Thai Il termine “Ploi Thai” è stato coniato dal Sig. Somchai Phornchindarak, Vice Presidente dell’associazione Tailandese commercianti gioielli e pietre preziose e amministratore delegato della manifestazione orafa di Bangkok. Secondo il Sig. Somchai, molto presto i compratori di pietre e gioielli di tutto il mondo verranno introdotti al termine “Ploi Thai” con l’intenzione di rendere questo marchio un elemento di riconoscimento globale. “Quando la gente pensa ad un diamante pensa al Belgio, lo stesso accade con la Svizzera se si pensa ad un orologio” afferma il Sig. Somchai. “Vorrei che le persone pensassero alla Tailandia quando si parla di gemme e gioielli alla vista del marchio Ploi Thai”. Nella lingua tailandese la parola “Ploi” significa gemme colorate così Ploi potrebbe anche essere tradotto come “gemma tailandese” ma con un doppio significato, quello di visualizzare la gioielleria stessa e le pietre prodotte in Tailandia da artigiani Tailandesi con le migliori tecniche di lavorazione. “Il termine “Ploi Thai” si applica a tutti i tipi di pietre preziose che sono state lucidate e tagliate in Tailandia da artigiani e abili gioiellieri Tailandesi” dice il Sig. Somchai, “questa è la nostra volontà, spingere le persone a ricondurre “Ploi Thai” alla Tailandia ovunque nel mondo.
The term Ploi Thai is a country branding effort spearheaded by Mr. Somchai Phornchindarak, Vice President of the Thai Gem and Jewelry Traders Association (TGJTA) and CEO of the Bangkok Gems & Jewelry Fair. According to Mr. Somchai, very soon, gems and Jewelry buyers in Thailand and overseas will be introduced to Ploi Thai as he intends to create the awareness to make the Ploi Thai country brand a worldwide household word. “When people think of diamond then Belgium comes to mind or watch if you talk about Switzerland,” says Mr. Somchai. “I would like pepole around the world to think of Thailand when talking about gems and Jewelry or when they see the Ploi Thai brand”. The word “Ploi” means color gemstones in the Thai language. So Ploi Thai could also be translated as Thai gem but have the fitting double meaning of the country brand of all gemstones and Jewelry produced in Thailand by Thai artisans. It focuses on the techniques that has made Thailand one of the best known sources of quality gem and Jewelry. “The term “Ploi Thai” applies to all kind of gemstones that were polished and cut in Thailand by Thai skilled Jewelry artisans”, says Mr. Somchai. “This is our drive to push forth awareness of Ploi Thai as a country brand onto the world stage.
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