Quattro passi rovigo

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Quattro Passi per Rovigo sulle tracce della storia


antica mappa di Rovigo opera di Francesco Zucchi 1751

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Piazza Matteotti Piazza Duomo Piazza Vittorio Emanuele II Piazza Giuseppe Garibaldi Piazzale San Francesco Piazza XX Settembre Piazza Merlin Piazzale San Bartolomeo video Rovigo storica CittĂ murata

Porta S.Bartolomeo

Porta Sant ’Agostino

Itinerario tra le piazze tracciato antica cinta muraria, in parte visibile

informazioni turismo

Comune di Rovigo Piazza Vittorio E. II, 1 tel. 0425 206336 www.comune.rovigo.it


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Torre DonĂ Torre Grimani Piazza Matteotti Giardini Comunali

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Monumento a G.Matteotti Piazza Matteotti

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Chiesa di Santo Stefano Duomo Piazza Duomo

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Palazzo Roncale Piazza Vittorio E.II

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Palazzo Roverella Piazza Vittorio E.II ingresso via Laurenti

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Palazzo Nodari Piazza Vittorio E.II

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Palazzo Accademia dei Concordi Piazza Vittorio E.II

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Palazzo della Gran Guardia Piazza Vittorio E.II Camera di Commercio Piazza Garibaldi Salone del Grano Interno Camera di Commercio Piazza Garibaldi Teatro Sociale Piazza Garibaldi

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Chiesa Santi Francesco e Giustina P.le S.Francesco

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Tempio della Rotonda P.za XX Settembre

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Piazza Merlin porta S.Bortolo P.za XX Settembre

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Chiesa di S.Bartolomeo P.za S.Bartolomeo

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Chiostro ex Monastero degli Olivetani P.za S.Bartolomeo


Sulle tracce della storia

Quattro passi da piazza Matteotti a piazza San Bartolomeo

PIAzzA MATTeOTTI

In questa piazza campeggia espressivo il monumento in bronzo alla memoria di Giacomo Matteotti eseguito nel 1978 dallo scultore Augusto Murer. Alle spalle del monumento, si ergono i simboli di Rovigo: le torri Donà e Grimani. Furono costruite nel 1138 dalla famiglia d’Este di Ferrara che fortificò la città e vi costruì anche un castello. Una semplice cittadella con un mastio al suo interno. Torre Donà, con i suoi 66 metri, è una delle più alte torri medievali italiane. La città era chiusa dentro alle mura. Il suo ingresso era possibile attraverso cinque porte e un portello. Rimangono soltanto: porta Sant’Agostino e porta San Bartolomeo. La mappatura della parte di mura oggi visibili è stata recentemente realizzata dagli studenti dell'Itg Bernini e dall'Iis De Amicis di Rovigo.

CORSO DeL POPOLO

Palazzo Angeli fu costruito per volontà dei conti Angeli nel 1780, nell'allora contrada di San Rocco su un progetto di Francesco Schiavi. Neoclassico nel suo complesso, si rifà sia allo stile del Sammicheli e del Palladio, sia al nascente Illuminismo veneto. L’interno è riccamente decorato e affrescato. Vi hanno lavorato Giovanni Battista Canal, Paolo Guidolin, Antonio Mauri, Basilio Serena e Gaetano Muttoni. Nell’800 il palazzo ospitò personaggi illustri, tra cui Carlo IV di Spagna, Giuseppe Garibaldi, Francesco I d'Austria, Umberto I di Savoia.

La Pescheria Nuova è oggi una sala polivalente utilizzata soprattutto per esposizioni. Fu realizzata nei primi anni ‘70 dell‘800 e per buona parte del Novecento la sua funzione fu di pescheria. Il curioso edificio in stile neogotico si affacciava proprio sull’Adigetto, il corso d’acqua che attraversava la città e che fu tombinato negli anni Trenta, lasciando il suo posto alla via principale di Rovigo: Corso del Popolo. Qui, alcuni cippi indicano i punti su cui sorgevano i ponti di attraversamento dell’Adigetto. Il ponte del Sale, il più importante, collegava piazza Duomo con Piazza dei Signori (la piazza centrale) e durante il mercato settimanale vi si vendeva il sale.

PIAzzA DUOMO

Dedicato a Santo Stefano, il Duomo di Rovigo, sorge sulla piazza omonima ed è probabilmente la più antica chiesa della città, risalente addirittura all’XI secolo. Da essa prese nome l’antico rione medievale del Castello, da cui ebbe origine il centro storico di Rovigo. Il tempio attuale risale a un primo rifacimento del 1401, ma soprattutto alla riedificazione del 1696, voluta dal vescovo Carlo Labia, patrizio veneto e illustre letterato, e realizzata su disegno dell’architetto padovano Girolamo Frigimelica. Ampliata più volte nei secoli successivi, la chiesa ha mantenuto la facciata incompiuta in mattoni. Sopra il portale centrale, una nicchia ospita una statua del Redentore opera dello scultore Francesco Sartor (1901). L’interno è ad un’unica navata con tre cappelle laterali per lato, un transetto poco pronunciato con cupola al centro della crociera ed un profondo presbiterio.


PIAzzA VITTORIO eMANUeLe II

Delimitata da prestigiosi palazzi che interpretano i gusti e gli stili di epoche e dominazioni diverse, la piazza nel 1881 è stata intitolata a Vittorio Emanuele II, “Padre della Patria”. Al centro troneggia la statua in marmo realizzata da Giulio Monteverde. Palazzo Roverella situato all’ingresso della piazza catalizza l’osservazione con il suo rigore architettonico. Fu costruito nella II metà del Quattrocento per volere del potente cardinale Bartolomeo Roverella legato agli Estensi, signori di Rovigo. Il progetto era dell’architetto ferrarese Biagio Rossetti, riconosciuto come il maggior interprete dell’architettura del Rinascimento emiliano. Oggi il palazzo ospita la Pinacoteca civica ed è sede di importanti esposizioni d’arte internazionali. Palazzo Roncale fu realizzato nel 1555 da Giovanni Roncale per testimoniare il prestigio raggiunto dalla sua famiglia che si era stabilita in Polesine dalla natia Bergamo. Il progetto dell’architetto veronese Michele Sanmicheli interpretava magistralmente il gusto architettonico veneto del tempo e poteva ben affiancare l’autorevole mole del Roverella senza esserne sminuito. Palazzo Nodari risale al 1428 fino alla caduta della Repubblica di Venezia era la sede dei notai di Rovigo. L’edificio testimonia i “segni complicati e talvolta illeggibili della storia di Rovigo”, in cui per secoli si sono susseguite dominazioni diverse. All’armoniosa loggia ad archi, oggi vetrata, al centro della quale sta una nicchia contenente la statua in marmo bianco della Madonna con il bambino, realizzata alla fine del ‘500 dal veronese Giulio Mauro, si accede dal portico sottostante con un grande scalone in marmo. Accanto alla loggia, nel 1488 i Veneziani, nuovi signori di Rovigo, fecero erigere la torre civica e vollero trasferire qui la campana che prima suonava dal mastio del castello. La torre fu ricostruita nel 1890 subito dopo l’edificazione del vicino Palazzo Camerini, che, con palazzo Nodari, è sede del Municipio. L’ Accademia dei Concordi è nata nel 1580 per iniziativa del conte Gaspare Campo, che amava riunire nel suo palazzo letterati e studiosi locali. Divenne subito il punto di riferimento culturale per la città. Il palazzo che la ospita, iniziato alla fine del ‘700 su disegno dell’architetto Sante Baseggio, fu terminato nel 1814. Nel 1833 divenne anche Pinacoteca. Qui confluirono le ricche e prestigiose quadrerie donate da alcune nobili famiglie rodigine. La collezione dell’Accademia è considerata una delle più importanti del Veneto. Ricche donazioni librarie permisero nel 1840 di aprire al pubblico anche una notevole biblioteca con rari manoscritti ed incunaboli. Dal 2004 le Pinacoteche dell'Accademia dei Concordi e del Seminario Vescovile sono state trasferite nella prestigiosa sede di Palazzo Roverella. Palazzo della Gran Guardia. Quando nel 1848 le rivoluzioni turbarono tutta l’Europa, il Governo austriaco decise di costruire una nuova e più grande caserma nell’angolo sudovest della piazza maggiore. L’opera fu realizzata su progetto di Giovanni Battista Meduna ed inaugurato nel 1854. Nel 1866 anche Rovigo passò sotto il Regno d’Italia, e l’aquila asburgica sull’attico fu sostituita dallo stemma sabaudo. L’edificio cambiò più volte destinazione d’uso e rimaneggiato . Colonna con il Leone di San Marco Simbolo della Serenissima fu realizzata nel 1519 ad opera di un certo Antonio Scarpagnin. Sul basamento si trovavano gli stemmi della città e del podestà. Nel 1881 venne rifatto il Leone, opera di Natale Sanavio.


PIAzzA GARIBALDI

Qui, fino al 1809 sorgeva la chiesa di Santa Giustina, eretta probabilmente nel XII secolo per volontà dei Duchi d’Este. Soppressa come chiesa parrocchiale dai provvedimenti napoleonici, fu demolita per lasciare spazio alla piazza che divenne sede del mercato degli ortaggi, delle tele e delle calzature. I contorni dell’antica Chiesa sono segnati con il marmo bianco sul pavimento del selciato al centro della piazza dove si erge anche il monumento equestre a Garibaldi. Inaugurato nel 1896, il monumento fu realizzato in bronzo da uno degli scultori più prestigiosi del tempo e acceso parlamentare repubblicano: Ettore Ferrari, autore anche del monumento a Giordano Bruno in Campo dei Fiori a Roma. Nel superbo monumento di Rovigo, Ettore Ferrari trova un felice compromesso tra il verismo imperante e la retorica. E di un artificio retorico si tratta la scelta di porre sotto le staffe del cavallo le corone dei Savoia rovesciate. “Un sussulto di fierezza che spregiava Roma”, per la quale forse il monumento fu originariamente concepito, ma dalla città eterna rifiutato.

Il Palazzo della Camera di Commercio sorse al posto dell’antico palazzo pretorio, residenza del capitanio podestà veneto, trasformato durante la dominazione austriaca in Regio Tribunale con annesse prigioni. Nel 1850 l’immobile divenne la sede della Camera di Commercio e fu oggetto di successivi interventi, fino al 1929, quando gli ingegneri Tullio Silvestri e Antonio Pavarin realizzarono il maestoso “salone del Grano”: 620 mq coperti da una volta a botte vetrata in legno e ferro. Il pavimento è un mosaico scandito in quadrati e ottagoni con al centro gli stemmi di Comune e Provincia.

Il Teatro Sociale inaugurato nel 1819, poi distrutto da un incendio nel 1902, fu ricostruito su progetto dell’ingegnere Daniele Donghi per la parte interna. La facciata, invece, rimasta quasi intatta, è quella originale progettata dall’architetto Sante Baseggio. Il teatro fu re-inaugurato da Pietro Mascagni con l’opera “Iris” nel 1904. All’epoca della sua prima costruzione, Rovigo aveva già una tradizione più che secolare per il melodramma. Il primo documento di un melodramma allestito a Rovigo risale infatti al 1683, ospitato nella sala della loggia dei Notari. ll primo teatro in città venne edificato nel 1694.

PIAzzALe SAN FRANCeSCO

La Chiesa dei S.S. Francesco e Giustina risale agli inizi del 1300 quando fu costruito il convento dei Frati Minori Francescani, grazie ad un lascito di Obizzo II d’Este. La chiesa fu eretta sul lato meridionale del chiostro del convento, con la “pianta a T” tipica delle chiese dell’ordine e la facciata nello stile dell’architettura ferrarese dell’epoca con il mattone lasciato in vista. Negli anni fu oggetto di numerosi rifacimenti e ampliamenti fino alla sua radicale trasformazione stilistica con il restauro del 1896 che conferì alla chiesa un aspetto classicheggiante. All’interno si trovano opere di: Domenico Panetti (XVI sec), Giovanni Maria Morlaiter (XVII-XVIIIsec), Girolamo da Carpi (XVI sec), Bastianino (XVI sec), Tullio Lombardo (XVIsec). Dell’antico chiostro sopravvive solo il corpo di fabbrica orientale, oggi adibito a canonica.

Il complesso dei Frati Minori Francescani si estendeva fino a inglobare la piccola Chiesa Del Cristo, la terza più antica della città. Secondo la leggenda, sarebbe stata fondata da San Francesco d’Assisi nel 1213 con il titolo di Santa Croce.


PIAzzA XX SeTTeMBRe

Il Tempio della Beata Vergine del Soccorso, detto la Rotonda per la sua pianta ottagonale, è uno dei monumenti più rappresentativi di Rovigo e sorge proprio a ridosso dell'antica cinta muraria. La sua costruzione risale al 1594 fortemente voluta dai rodigini come tempio votivo per accogliere e onorare un’immagine della Vergine con il bambino sulla quale si era concentrata la devozione popolare. L’architettura è di un allievo del Palladio, Francesco Zamberlan. Il campanile, alto 57 metri, è opera dell’architetto Baldassarre Longhena. All’interno, la chiesa è un vero e proprio scrigno d’arte e rappresenta una delle più importanti testimonianze dell’arte Veneta del XVII secolo. Le pareti sono completamente rivestite di quadri di raffinata fattura, raffiguranti le storie di Maria e la glorificazione dei podestà veneziani. Pregevoli sono le opere di scultura lignea, come il maestoso altare ricoperto di foglia d’oro che racchiude l’immagine della Vergine.

PIAzzA MeRLIN eX PIAzzA ROMA

La piazza, intitolata nel 1968 alla memoria del parlamentare Umberto Merlin, fu costruita fra il 1926 ed il 1930 abbattendo gran parte del ghetto ebraico da tempo abbandonato e degradato. Il Ghetto era stato imposto agli ebrei dai veneziani nel 1627 e la segregazione ebbe fine nel 1797 con l’arrivo dei francesi. Una lapide ed il vecchio portale di accesso all’antico Ghetto sono stati posti, a ricordo, all’ingresso sud del mercato annonario in piazza Merlin. La Porta di San Bartolomeo (o San Bortolo) è la meglio conservata delle due porte rimaste della cinta muraria. Prende il nome dalla chiesa extra moenia di San Bartolomeo Apostolo e fu eretta tra il 1482 e il 1486, in coincidenza con il passaggio della città al dominio della Serenissima. In stile quattrocentesco, realizzata in cotto, si presenta con un unico fornice, merlata e adorna di stemmi nobiliari. L’ arco è sovrastato su entrambi i lati da una cornice, secondo lo stile del Sansovino.

PIAzzA SAN BARTOLOMeO

Chiesa ed ex Monastero Olivetano di San Bartolomeo. Il complesso architettonico ebbe origine nel XIII secolo per ospitare l’ordine degli Umiliati. Raggiunse il periodo di massimo splendore nei secoli XVI e XVII con l’arrivo dei Monaci Olivetani e con l’estensione dei corpi di fabbrica articolati attorno a due chiostri e due cortili. Quando gli Olivetani vennero allontanati (1810) a seguito della soppressione napoleonica degli Ordini monastici, il monastero passato al Comune di Rovigo (1844), fu destinato ad ospitare opere assistenziali fino al 1978, poi a museo e centro di ricerca rivolto all’approfondimento delle conoscenze sul Polesine nel passato. Dopo il radicale restauro dell’intero complesso architettonico, nel 2001 è stato aperto il nuovo e moderno Museo dei Grandi Fiumi. Il Museo raccoglie materiali archeologici provenienti, quasi esclusivamente, da ricerche e raccolte effettuate in anni diversi nel Medio e Alto Polesine. I materiali documentano la storia del Polesine dall'età del Bronzo al periodo rinascimentale. Il percorso espositivo si svolge secondo un criterio cronologico attraverso le ambientazioni scenografiche che ricostruiscono l’evoluzione antropica e ambientale del Polesine con l’aiuto di installazioni multimediali, diorami, plastici e di riproduzioni di reperti.


MUSEI

Palazzo Roverella

Museo dei Grandi Fiumi

Tempio “La Rotonda”


Pinacoteca dell’Accademia dei Concordi e del Seminario Vescovile sede: Palazzo Roverella

Palazzo Roverella ingresso: via Laurenti 8/10 informazioni e orari di apertura: tel. 0425 460093 www.palazzoroverella.com info@palazzoroverella.com opere di

Giovanni Bellini Palma il Vecchio Tiziano Vecelio Dosso DossI Jacopo Tintoretto Palma il Giovane Giovanbattista Piazzetta Giovanbattista Tiepolo ex Monastero degli Olivetani Piazzale San Bartolomeo, 18 tel. 0425 25077 - 0425 68665 museograndifiumi@comune.rovigo.it info@museograndifiumi.it

Museo dei Grandi Fiumi

sede: ex Monastero degli Olivetani

Tempio della Beata Vergine del Soccorso La Rotonda Piazzale XX Settembre, 37 tel. 0425 24914 www.tempiolarotonda.it info@tempiolarotonda.it lunedi chiuso aperto ore 10.00-12 e 15-18 le visite turistiche sono sospese durante le SS.Messe ore: 9.00 feriale; 10.00 festivo

chiuso il lunedi. orari di apertura: martedi-venerdi ore 9-13 sabato domenica e festivi ore 10-13 e 16-19 ultimo ingresso un’ora prima della chiusura

Reperti da scavi archeologici polesani e ricostruzioni di ambienti dall'età del bronzo all'epoca romana collezione di ceramiche XIV-XVIIIl


Monumento a G.Garibaldi

stampa 2015

graphic design: PromoStudio, Rovigo 329 6816510 - tutti i diritti riservati

PROGETTO STRATEGICO REGIONALE PER LA RIVITALIZZAZIONE DEI CENTRI STORICI E URBANI E LA RIQUALIFICAZIONE DELLE ATTIVITÃ COMMERCIALI (DGR N.2741 DEL 24 DICEMBRE 2012)

COMUNE DI ROVIGO


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