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VENERDÌ DAL SINDACO
Un venerdì dal sindaco fa tappa a Isolabella
Seconda puntata della nostra nuova rubrica dedicata alla promozione del territorio, ricchissimo di offerte e proposte in particolare in Comuni piccoli o piccolissimi di cui magari non conosciamo le peculiarità. Ogni venerdì andremo a trovare un sindaco e vi presenteremo un Comune: la scorsa settimana abbiamo cominciato in montagna dal Comune di Ingria. Oggi facciamo tappa in pianura, a Isolabella.
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c.ga.
ISOLABELLA, UNA PICCOLA COMUNITÀ COESA, DOV’È ANCHE PASSATA LA GRANDE STORIA
Isolabella è un paese di quasi 400 abitanti al confine tra la Città metropolitana di Torino e la provincia di Asti, a pochi chilometri da Poirino: una comunità di piccole dimensioni ma che dimostra tutti i giorni capacità di resilienza e coesione, nelle sfide come la pandemia ma anche nei momenti di svago e aggregazione. La grande Storia, quella con la S maiuscola, è passata anche di qui, perché fu proprio nel suo feudo al confine tra Torinese e Astigiano che Camillo Benso, conte di Isolabella oltre che di Cavour, futuro artefice dell’Unità d’Italia, fece i suoi primi esperimenti giovanili di agricoltura moderna, applicando le innovazioni e le tecniche imparate nei suoi viaggi in Inghilterra. Oltre due secoli prima, nel 1691 il castello di Isolabella era invece stato distrutto (e non fu mai più ricostruito) dalle truppe del generale Catinat, il celeberrimo condottiero militare che, per conto del Re Sole Luigi XIV, condusse le campagne militari francesi in Italia durante la guerra della Grande Alleanza e quella di successione spagnola. Oggi che, per fortuna, le guerre europee sono un ricordo che si va via via sfuocando, il sindaco di Isolabella, Gianfranco Raimondo, si trova a dover affrontare i problemi che nel XXI secolo affliggono il suo paese, dalla pandemia allo spopolamento. Fare il primo cittadino di una comunità di meno di 400 cittadini è una forma di volontariato. “Quando l’anno scorso sono stato eletto pensavo che si trattasse di un impegno meno gravoso” ammette Raimondo. “Devi essere pronto ad affrontare qualsiasi problema ed emergenza, dalle nevicate ai lavori pubblici urgenti e meno urgenti. Fare il sindaco è un atto di amore per il proprio paese. Questa è una carica politica, ma è anche un impegno verso la comunità, che sarebbe impensabile se non potessi disporre di un ottimo gruppo di collaboratori”. Le criticità ad Isolabella non mancano di certo: “Il nostro Comune non può assumere personale e ha poche risorse” sottolinea il primo cittadino. “Siamo in pianura, dove sembra che sia tutto più facile rispetto alle montagna. E invece anche noi viviamo problemi di isolamento e mancanza di servizi, perché qui non abbiamo più alcun tipo di scuola e non esiste una linea di trasporto pubblico che ci colleghi con gli altri Comuni”. La fortuna di Isolabella è il fatto che gli abitanti amano il loro territorio e si impegnano in molte forme di volontariato, prima fra tutte la Pro Loco. “Anche la cooperativa
zootecnica è sempre disponibile ad aiutarci, mettendo a disposizione mezzi e persone per i lavori di cui il paese necessita” precisa il Sindaco. “Qui la gente si impegna senza chiedere nulla, come è avvenuto nel periodo precedente il Natale, per allestire una serie di presepi in vari luoghi del paese. Ho chiesto ai volontari se avessero bisogno di materiali, ma non ce n’è stato bisogno”. Insomma, Isolabella è la dimostrazione che piccolo è bello, anche se potrebbe risultare un po’ scomodo per chi è abituato ai servizi a portata di mano della grande città.
m.fa.