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Villa Robotti

LANZO VILLA ROBOTTI

La costruzione di strade carrozzabili e nel 1876 l'arrivo della ferrovia segnarono una svolta decisiva per Lanzo e le sue valli. Ville, chalet e palazzine cominciarono a sorgere vicino alla stazione per ospitare il nuovo turismo. Ne è un esempio Villa Robotti, in via Loreto 51 che sorse come residenza di villeggiatura del cavalier Federico Robotti, titolare a Torino di un agenzia di viaggi e trasporti dei fratelli Cosulich. L'edificazione della villa fu condotta dalle medesime maestranze che avrebbero costruito la vicina Villa Arduino, il che spiega alcune affinità stilistiche fra i due fabbricati. Il progetto si ispirò ai modelli di ville e villini pubblicati sulle riviste d'architettura del tempo e venne redatto su dei singolari cartoncini quadrati da Federico Robotti, che poi in fase di edificazione apportò una variante per l'ampliamento della veranda. L'organizzazione planimetrica della villa è su due piani oltre alla mansarda e al seminterrato, e vede al livello rialzato la zona giorno di tre vani, con contigua serra e a quello superiore la zona notte. Da qui una scala a chiocciola in ghisa lavorata conduce alla torretta e al mansardato. L'apparato ornamentale della facciata è incentrato sul contrasto fra il paramento murario e le cornici che inquadrano le aperture, arricchite da inserti cromatici stilizzati di forma astratta o di derivazione fitomorfa. La decorazione pittorica interna ad affresco è anch'essa sottoposta a stilizzazioni. Le vetrate nei toni dell'azzurro, lilla, giallo e amaranto riconducono, cromaticamente, a quelle del parco-giardino in un dialogo fra interno ed esterno tipico dell’Art nouveau.

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A cura di Alessandra Vindrola

Tutto il secondo itinerario su:

http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/risorse/patrimonio-artistico-culturale-storico/dwd/biblioteca-storica/curiosita-digitalizzate/ilpt_itinerario_2.pdf

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