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Strada Reale dei vini formazione per l’accoglienza

Strada Reale dei vini formazione per l’accoglienza

Prosegue questa settimana la rubrica dedicata alla Strada Reale dei vini torinesi, che ha la sua sede legale presso la Città metropolitana di Torino. Dopo aver passato in rassegna le idee per la promozione del territorio vitivinicolo della neopresidente Giulia Chiarle e del suo predecessore Alessandro Comotto, proponiamo ora la testimonianza dell’imprenditrice valsusina Patrizia Ferrarini. Ferrarini opera nel settore dell’accoglienza alberghiera ed è stata presidente della Strada Reale dal 2015 al 2018, raccogliendo il testimone dal primo presidente Franco Balbiano e passandolo ad Alessandro Comotto, in un’alternanza al vertice tra i rappresentanti dei territori vitivinicoli torinesi. Tra le azioni che la Strada ha intrapreso nel suoi 13 anni di attività la formazione degli operatori alberghieri e della ristorazione ha un ruolo centrale. “È importante che chi si occupa dell’accoglienza sul territorio conosca bene i prodotti locali” sottolinea Patrizia Ferrarini. “Ho avuto modo di apprezzare l’atteggiamento di molti colleghi, che vivono il proprio territorio, non solo perché vi sono nati o vi operano da molto tempo, ma perché vogliono trasmettere ai clienti la passione per la realtà vitivinicola locale”. In questo senso albergatori e ristoratori diventano ambasciatori del loro territorio, spiegandone ai clienti le peculiarità, la storia e le curiosità, che lo rendono diverso dalle altre zone vitivinicole. Con i produttori locali si creano legami professionali, ma non solo, che durano nel tempo. “Ognuno di noi nelle scelte commerciali per la propria azienda ha ben presente l’esigenza di far lavorare un produttore di propria fiducia che sia socio della Strada Reale” sottolinea Patrizia Ferrarini. “Nel tempo abbiamo capito che il progetto della Strada è interessante soprattutto per una clientela individuale e interessata ad un turismo lento. Nei nostri territori vitivinicoli le opportunità di scoperta e conoscenza delle produzioni locali sono garantite anche da molte piccole realtà di accoglienza, come bed & breakfast e case-vacanza, disponibili anche dove non esistono strutture alberghiere tradizionali”.

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m.fa.

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