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Recuperato a Chivasso un capriolo investito da un’auto
Gli agenti faunisticoambientali della funzione specializzata Tutela fauna e flora della Città metropolitana di Torino sono intervenuti su segnalazione della centrale operativa dei Carabinieri di Chivasso per recuperare un capriolo ferito lungo la statale Padana Superiore nei pressi del ponte sul torrente Orco. L’animale, un giovane maschio, era stato investito da un'auto, era sotto shock e presentava le stanghe del palco, in velluto, rotte e sanguinanti. Barbara Azzarà, consigliera metropolitana delegata alla tutela della fauna e della flora e all’ambiente, sottolinea che “in queste settimane la limitata presenza umana sul territorio, a causa delle restrizioni alle possibilità di movimento dei cittadini e alla riduzione delle attività produttive, favorisce la ricerca di nuovi spazi da parte degli animali selvatici. Nonostante circolino pochi veicoli, sono possibili incidenti derivanti dalla presenza della fauna selvatica sulle strade. Alle persone che sono autorizzate a spostarsi in auto raccomandiamo quindi la massima prudenza, soprattutto sulle arterie extraurbane, ma anche nelle periferie dei centri abitati, dove potrebbero essere presenti animali selvatici”. Una volta recuperato, il capriolo investito a Chivasso è stato trasportato al CANC, il Centro Animali Non Convenzionali della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Torino, che ha sede a Grugliasco e collabora proficuamente da una ventina di anni con la Città metropolitana, nell’ambito della convenzione che ha reso possibile il successo del progetto “Salviamoli Insieme”. La convenzione garantisce il soccorso sanitario e la cura degli animali selvatici ritrovati in condizione patologica o feriti e i successivi interventi riabilitativi. La Città metropolitana e la struttura didattica speciale Veterinaria dell’Università hanno inoltre avviato nello scorso mese di febbraio la sperimentazione di un servizio di recupero in campo della fauna selvatica classificata come
pericolosa, degli ungulati, dei carnivori, dei rapaci diurni e notturni e degli ofidi (serpenti) feriti a seguito di incidenti stradali. Per alcune settimane il servizio sperimentale è stato garantito grazie all’intervento di personale specializzato del CANC, ma è attualmente sospeso a causa dell’emergenza coronavirus. I sanitari del Centro Animali Non Convenzionali di Grugliasco, che curano ogni anno oltre 3000 animali selvatici rinvenuti in difficoltà, continuano comunque a ricevere e a curare gli esemplari recuperati e affidati loro da privati cittadini o dagli agenti faunistico-ambientali della Città metropolitana di Torino. m.fa.
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