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Italia Francia e Austria insieme per la comunicazione del rischio

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TORINOSCIENZA

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Il Piano integrato tematico (Pitem) Risk, dedicato alla prevenzione e alla gestione del rischio, cui la Città metropolitana partecipa con il servizio Protezione civile, ha organizzato un seminario online dedicato a “Le Alpi e i rischi da pericoli naturali: la comunicazione come tema strategico”. Il tema della comunicazione del rischio è uno dei 5 progetti di questo Pitem e l’incontro che si è svolto il 18 marzo su piattaforma web è stata l’occasione per un confronto con il progetto RiKoST” (Programma Interreg Italia-Austria) che affronta il medesimo tema. Rivolto in modo particolare ai capofila di progetto, a tecnici ed esperti in materia di rischio e comunicazione, il workshop è servito a mettere in relazione i due programmi Interreg che hanno dedicato impegno e risorse allo studio del rischio e delle sue implicazioni sulle popolazioni e amministrazioni locali. Per gestire i rischi in maniera efficace è necessario infatti comprendere a fondo le cause che influenzano la percezione del rischio e individuare il modo migliore per comunicare i rischi e le possibili misure di mitigazione. Dopo i saluti di Carlo Marzi, assessore alle opere pubbliche e territorio della Regione autonoma Valle d'Aosta che è la capofila del Pitem Risk, e di Rudolf Pollinger, direttore dell'Agenzia per la protezione civile della Provincia Autonoma di Bolzano che è capofila di RiKoST, sono intervenuti Florian Rudolf Miklau in rappresentanza del gruppo di lavoro sui pericoli naturali Planalp della Convenzione della Alpi e Wolfgang Rieger per l’Action Group 8 “Risk governance” di Eusalp. Risk e RiKoST sono poi stati brevemente illustrati dai rappresentanti dei territori capofila. Sì è quindi entrati nel vivo dei lavori con la prima sessione, dedicata alla percezione del rischio: significativo – come hanno dimostrato le relazioni di Lydia Pedoth e di Eurac Researchs su “Percezione e comunicazione del rischio da pericoli na-

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turali in Alto Adige: i risultati di un questionario in 8 Comuni-pilota” e di Silviamaria Venutti di Regione Piemonte su “I risultati della ricerca quali-quantitativa: quali prospettive per la comunicazione del rischio?” – il fatto che entrambi i progetti viaggino su binari paralleli e prendano le mosse dalla valutazione di come i cittadini percepiscano i rischi con cui convivono per svilupparsi poi in formazione, pianificazione e strumenti innovativi per la gestione delle criticità. Si è così dedicata una sessione alle attività di comunicazione dei rischi con i giovani, un target interessante in quanto può essere considerato di volta in volta un destinatario delle informazioni ma anche un attore, attivo nella riduzione dei rischi; e una sessione ai piani di emergenza comunali costruiti con la partecipazione dei cittadini. Centrale, in tema di comunicazione, la riflessione sull’informazione e i social media, occasione per i rappresentanti di RiKoST e Risk per presentare gli strumenti – piattaforme, app, geoportale e così via – destinati a migliorare le conoscenze sui rischi naturali in modo mirato a seconda dei target e dei bisogni. Come l’uso di una simulazione in realtà virtuale 3d immersiva per la formazione di tecnici, della popolazione e dei giovani raccontata da Emmanuel Viaud di SDIS73, il Service départemental d'incendie et de secours de la Savoie che la sta realizzando nell’ambito del Pitem Risk come strumento per le esercitazioni sui rischi naturali.

a.vi.

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