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RESTAURI DA SCOPRIRE

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SISTEMI NATURALI

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Il complesso dell’ex monastero di Rivalta

La rubrica dedicata ai restauri d'arte questa settimana ci porta a Rivalta Torinese alla scoperta del complesso dell'ex monastero, che insieme al parco annesso, occupa un'area di circa 12.000 metri quadri. All'esterno delle mura dell'antico borgo medievale della Città, lungo una diramazione della via Francigena, sorgeva il monastero dove il potere religioso faceva da contraltare a quello politico accentrandosi attorno all'abbazia documentata a partire dall'XI secolo. Il complesso monastico raggiunse il suo massimo splendore tra XII e XIV secolo: affidato dapprima ai canonici di Sant'Agostino e dal 1254 ai Cistercensi, si articolava intorno al chiostro luogo di vita comune, era dotato di spazi residenziali e di servizio alle attività dei monaci e di un parco con alberi secolari. L'abbazia sopravvisse tra alterne vicende fino al 1792 quando venne soppressa e venduta alla Compagnia di San Paolo. Diventò poi pensionato delle suore di San Giuseppe e nel 1909 scuola dei fratelli delle Scuole cristiane fino al 1971, anno in cui fu ceduta al Comune di Rivalta. Il Comune ha intrapreso nel corso degli anni importanti interventi di recupero funzionale del complesso che oggi ospita una scuola media, un centro giovani, locali a disposizione delle associazioni e nella cappella ottocentesca una sala polivalente. Come ci ha spiegato l'arch. Rosanna Bergese – responsabile del Servizio lavori pubblici e ambiente del Comune di Rivalta – durante i lavori di rifunzionalizzazione della cappella ottocentesca a sala polivalente, eseguiti nel 2003 grazie a fondi europei, sono venuti alla luce i resti della chiesa abbaziale romanica risalente al XII secolo e demolita nel 1813 contestualmente alla realizzazione della nuova cappella. Grazie a un ulteriore cofinanziamento, questa volta della Compagnia di San Paolo, è stato possibile proseguire le indagini all'esterno del fabbricato e riscoprire tutte le strutture della chiesa antica: questo intervento ha evidenziato come una fase dell’XI secolo fosse già frutto dell'ampliamento di una prima chiesa ad un'unica navata forse anteriore al X secolo e quindi

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preziosa testimonianza di una presenza religiosa antecedente alla costruzione del monastero stesso. Al termine dello scavo archeologico le strutture murarie rinvenute sono state consolidate, recuperate e rese fruibili al pubblico lasciando visibili, all'interno dell'ex cappella protette da apposita vetratura, le absidi di prima e seconda fase della navata centrale e le basi delle colonne polilobate di epoca romanica, mentre l'area esterna conserva a vista le murature originali dell'absidiola meridionale, della relativa pavimentazione in cocciopesto e ricostruisce l'andamento planimetrico della fase romanica. In età barocca il complesso monastico è stato oggetto di importanti riplasmazioni tra cui la realizzazione della manica meridionale utilizzata a granaio. Nel corso del XVIII secolo l'intervento più importante ha riguardato proprio il ridisegno di questa manica dove il sobrio e nudo fronte di testata preesistente è stato dotato di una nuova veste decorativa – probabilmente destinata a correre anche sulle facciate laterali, ma solo parzialmente realizzata – che la tradizione attribuisce alla scuola juvarriana. L'ultimo intervento di restauro in ordine di tempo eseguito sul complesso, ha riguardato la galleria interna e la facciata laterale settecentesca su piazza di tale manica e ha ricevuto finanziamento della Fondazione Crt attraverso il bando “Cantieri diffusi” 2018. Questo intervento ha fatto emergere la presenza di un'arcata che doveva essere una balconata aperta tipo loggia di affaccio. Nel corso del 2021 saranno avviati anche i lavori per il restauro della facciata di testata grazie a un ulteriore cofinanziamento della Fondazione Crt con il bando “Cantieri diffusi” 2020.

Denise Di Gianni

LO SPECIALE SUI RESTAURI D’ARTE E IL VIDEO DEDICATO ALL’EX MONASTERO DI RIVALTA SONO DISPONIBILI SU WWW.CITTAMETROPOLITANA.TORINO.IT/SPECIALI/2021/RIFLETTORI_RESTAURI_ARTE

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