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Le Gev nei parchi collinari di Torino
Anche i torinesi da qualche giorno, con le dovute cautele ed evitando assembramenti impropri, possono nuovamente frequentare i parchi cittadini, per godere delle fioriture primaverili e sperimentare, dopo due mesi di lockdown, un prudente ritorno alla natura. Per consentire un afflusso regolare e contingentato nel rispetto delle norme di tutela della salute pubblica e vista l’emergenza sanitaria tuttora in corso, la Città di Torino ha chiesto la collaborazione di numerose associazioni di protezione civile e ambientale per monitorare la situazione e costituire un presidio informativo e dissuasivo di eventuali comportamenti non conformi alle regole. Nell’ambito della convenzione fra Comune e Città metropolitana di Torino, anche alle Guardie ecologiche volontarie è stato richiesto un contributo in termini di controllo dei parchi urbani collinari della Rimembranza, di San Vito, Leopardi e Superga-Strada Panoramica, in cui è preziosa l’esperienza maturata dai volontari in oltre trent’anni di attività nelle aree protette o di valore naturalistico della provincia di Torino Da sabato 9 maggio, una serie di pattuglie composte da due volontari con turni di quattro ore, si alternano sul territorio loro assegnato, occupandosi del presidio e del monitoraggio della frequentazione dei cittadini; i quali, ad onor del vero, finora hanno dimostrato senso
di responsabilità e non hanno creato assembramenti o situazioni di rischio potenziale. Le Gev sono attrezzate con dispositivi di protezione individuali forniti dalla Città metropolitana (mascherine FFp2 e guanti in lattice), dalla Città di Torino (radio ricetrasmittenti) e utilizzano ognuno la propria auto, per evitare qualsiasi rischio di contagio. Sono coordinati dal responsabile della vigilanza Gev e dal responsabile della sala operativa, che operano in stretto coordinamento con la Protezione civile della Città di Torino. Le Guardie ecologiche volontarie della Città metropolitana vigilano sul rispetto delle disposizioni sul distanziamento sociale, ma anche di quelle relative alla tutela della fauna, della flora e più in generale degli ambienti naturali che i torinesi possono trovare letteralmente sulla porta di casa. Più che sanzionare chi non rispetta le regole, a tutti i volontari è stato chiesto di avvisare, dissuadere e informare in modo dialogante le persone poco disciplinate sulle norme che devono seguire e sulle sanzioni a cui potrebbero andare incontro violandole. È un’opera di persuasione tanto più importante in giornate e in settimane in cui, dopo due mesi di confinamento a casa, la tentazione di trasgredire alle regole sarebbe forte. In caso di situazioni a rischio, i volontari devono allertare con le ricetrasmittenti i Vigili Urbani, che intervengono sul luogo. Le Gev sono cittadini che impiegano una parte rilevante del proprio tempo libero per educare al rispetto della natura e controllare il territorio a supporto degli agenti di polizia metropolitana. Dalle prossime settimane riprenderanno gradualmente le attività usuali, grazie alla progressiva dotazione dei dispositivi di protezione individuale e a seguito dell’elaborazione di uno specifico Piano di sicurezza, che dovrà consentire loro di operare innanzi tutto nel rispetto delle normative di prevenzione e tutela della salute dei lavoratori, in quanto dipendenti onorari della Città metropolitana. Da quest’anno oltre ai 170 volontari attuali, saranno progressivamente operativi anche 70 nuovi aspiranti, che a breve presteranno giuramento in Prefettura, diventando a tutti gli effetti guardie giurate volontarie. m.fa.
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