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Confronto Italia-Svizzera sulla scuola
L'inclusione scolastica per i bambini/e e ragazzi/e con disabilità e con altri Bes (Bisogni educativi speciali) è stato il tema dell'approfondito confronto che si è svolto mercoledì 25 maggio nel corso di un incontro fra la Consigliera metropolitana delegata all'istruzione e il dottor Claudio Maggiorotto con la sua un'equipe multiprofessionale dell'Office Médico-Pédagogique (Omp) del Cantone di Ginevra. Il sistema educativo svizzero è molto diverso da quello italiano. L'accompagnamento dei bambini con difficoltà e disabilità si basa su filosofie diverse: in Svizzera sono presenti le scuole speciali, come quella in cui lavorano gli insegnanti "spécialisé" , gli educatori, la logopedista, il psicomotricista e lo psicologo, presenti all’incontro del 25 maggio a Torino. In questi ultimi anni sono state varate alcune riforme che avvicinano il sistema svizzero a quello italiano, nella direzione di una scuola unica per tutti/e ed inclusiva. Questo cambiamento di paradigma implica una riflessione e un nuovo posizionamento da parte dei professionisti del settore. Da qui la richiesta di uno scambio professionale su questi temi. All'incontro hanno partecipato: per la Città metropolitana la dirigente della direzione "Istruzione e sviluppo sociale" Monica Tarchi; la referente per il diritto allo studio, Luisa Pennisi; per l'Università degli studi di Torino la professoressa Milly Seira; la dirigente dell'Istituto comprensivo Giorgio Frassati e la referente del sostegno dell' Istituto comprensivo Leonardo Da Vinci. “La scuola che non esclude nessuno, - ha spiegato la Consigliera delegata metropolitana - è una realtà consolidata in Italia da molti decenni. Ma questo non vuol dire che non si debba continuamente adeguare la capacità e le modalità di formazione, pensare sempre a come migliorare: i bisogni e le difficoltà degli studenti evolvono e cambiano radicalmente nel tempo, proponendo nuove sfide e richiedendo nuovi approcci”. Alessandra Vindrola
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