Primo Piano
Villa confiscata a San Giusto: al via i lavori Il bene trasferito alla Città metropolitana può ora essere assegnato
C’
è voluto quasi un anno, ma ora tutte le delicate procedure sono andate a buon fine. La Città metropolitana di Torino ha finalmente ricevuto l’assegnazione formale - da parte dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati alla criminalità organizzata - della villa confiscata a San Giusto Canavese al boss Nicola Assisi. Il documento firmato dal direttore generale dell’Agenzia Bruno Frattasi era indispensabile per ricevere i 100 mila euro stanziati nel bilancio 2020 dalla Regione Piemonte necessari ad avviare i lavori per rimediare ai danni dell’incendio doloso appiccato nell’estate del 2018 con la volontà di renderla inagibile. Nel frattempo, la Città metro-
politana aveva chiuso nel novembre scorso il bando per raccogliere manifestazioni d'interesse tra associazioni interessata ad avere la villa in concessione d’uso a titolo gratuito per destinarla ad attività di utilità sociale: fra le tre offerte arrivate, era stata individuata in aprile da una Commissione la miglior proposta che ora può giungere a compimento. È quella della cooperativa Pro. ge.s.t. S.c.s. La villa confiscata sarà assegnata per un periodo di sei anni e dovrà essere destinata ad attività di interesse generale per finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale,senza scopo di lucro. Era lo scorso 8 agosto quando a San Giusto Canavese proprio nel cortile della villa confiscata al boss, fu firmata l’intesa
tra l’Agenzia Nazionale per i beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, Prefettura di Torino, Regione Piemonte, Città metropolitana e Comune di San Giusto Canavese: il bene risultava ancora di proprietà dell’erario ed è stato gestita dall’Agenzia ANBSC fino ad ora. La Città metropolitana di Torino adesso può formalizzarne l’acquisizione al proprio patrimonio e porre in essere gli interventi di ripristino che consentono di concretizzare il progetto che tanto interesse ed entusiasmo ha suscitato sul territorio non solo Canavesano: la restituzione alla collettività del bene sequestrato segna un passo simbolico della vittoria contro le mafie.
CRONACHE DA PALAZZO CISTERNA
Carla Gatti
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