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Giaveno e Coazze producono bio: con le cipolle si fa anche il gelato
Un gelato alla cipolla servito come antipasto alla trattoria La Buffa di Giaveno, prodotto con le cipolle bio de "Le frisole" un'azienda agricola nata in borgata Sala per promuovere la sostenibilità fornendo prodotti biologici a chilometro zero, e con il latte della cascina Bramante, perla nella produzione di prodotti caseari della Val Sangone che da generazioni produce formaggi di alta qualità dal latte fornito dai propri capi in una tradizione che si tramanda dagli anni ’20, cascina didattica e prima Bottega Amica di tutto il Piemonte con prodotti a chilometro zero. Le cipolle sono quelle piatte e bionde di Drubiaglio e sono perfette per il gelato ma anche per la ricetta delle cipolle ripiene. Venerdì 3 settembre una presentazione alla stampa della produzione bio di Giaveno e Coazze ha svelato da un lato l’attenzione all’agricoltura di qualità ma pure alcune curiosità gastronomiche che possono avvicinare anche i palati dei giovani alle tradizioni culinarie piemontesi. Lo ha spiegato bene Giuseppe, lo chef della trattoria La Buffa che a Giaveno abbina le cipolle ripiene con il gelato alla cipolla in un antipasto insolito ma apprezzatissimo con piatti che grazie ai prodotti bio rendono al meglio. Coltivare bio per produrre qualità è stata proprio la scelta di Roberto Castelli e della sua famiglia nell'azienda agricola che fa del km 0 uno dei punti di forza: “Il valore di produrre bio oggi sul territorio corrisponde prima di tutto ad una presa di coscienza personale” dice Roberto Castelli. “Abbiamo ereditato terreni in una zona arginale, abbandonati all’agricoltura intensiva, li abbiamo recuperati, ripuliti, trasformati da discariche abusive in realtà riconosciute e certificate bio. Coltiviamo circa 150 varietà di prodotti, il nostro territorio è molto vocato alla coltivazione della patata ma anche ai cereali antichi che stiamo tentando di valorizzare cercando di promuovere il messaggio perché altri possano percorrere questa strada e portare sulle tavole prodotti sempre più sani e liberi da qualsiasi agromafia, uno dei mali che affligge l’agricoltura convenzionale a livello intensivo, spesso sottoposta a incessanti richieste di ribasso dei prezzi” .
Il valore del lavoro agricolo sul proprio territorio emerge anche dalle parole appassionate di Cristina Bramante della cascina omonima di Giaveno: “La nostra famiglia è tutta impegnata in questa impresa insieme a diversi collaboratori. È fondamentale che i giovani restino e si impegnino, per consentire che si portino avanti le tradizioni e non vadano disperse. È grazie alle nuove generazioni che anche in campagna si associa la modernità alla tradizione ed è bellissimo quando si ottiene l’apprezzamento dei turisti”.
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