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Bando Prima per l'Abbazia di Novalesa

Sta per compiere 50 anni l'atto con cui l'Abbazia di Novalesa nel 1972 fu salvata dall'abbandono. Quella che un tempo era la Provincia di Torino – oggi Città metropolitana – la acquistò ormai fatiscente e l'anno seguente la affidò alla comunità monastica. Da allora è tornata a rifiorire e si sono susseguiti gli interventi di recupero e restauro che proseguono anche oggi, in stretta collaborazione con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Torino. Con Valeria Moratti, della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio, abbiamo fatto il punto per capire a che punto siamo per dare luce a questo gioiello. "Siamo a buon punto, l'abbazia è un luogo magico, è un luogo di storia millenaria con però tutta una serie di superfetazioni e quindi di stratigrafie che rendono complessa la sua situazione. Per questo va regolamentata la nuova ripresa di interventi di restauro e di manutenzione di restauri precedenti. Questo rapporto con la proprietà, e quindi anche con i tecnici della Città metropolitana, sta dando grandi frutti. Grazie a Compagnia di San Paolo disponiamo del bando PRIMA, mediante il quale possiamo programmare il recupero di alcune parti dell’abbazia che necessitano ancora di grandi interventi. I lavori relativi alla Cappella di Sant'Eldrado iniziati nel 2011 erano esattamente in linea con l’impostazione del bando PRIMA: ricerca, studio, programmazione di restauro, manutenzione - perché il bando PRIMA riguarda la manutenzione programmata, una parola che tanti usano, ma che in

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Italia non è ancora arrivata dappertutto - e quindi formazione sociale, socialità, ascolto e una comunità che risponde bene anche grazie ai monaci che hanno rivitalizzato l'abbazia e la comunità.

Tutto questo, insieme alle visite guidate e al volontariato, aiuterà a gestire la fruizione di questo luogo.

Noi tecnici ci occupiamo di questa manutenzione programmata che la Soprintendenza segue dagli anni ‘80 del ‘900 e stiamo lavorando molto bene".

L’ultimo progetto in ordine di tempo è quello che la Compagnia di San Paolo - all'interno del bando PRIMA-Prevenzione, Ricerca, Indagine, Manutenzione, Ascolto per il patrimonio culturale - ha selezionato finanziando il lavoro sugli intonaci dipinti del complesso abbaziale. Un tavolo di lavoro si è riunito nelle stanze dell'Abbazia per confrontarsi sugli interventi.

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