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Piero Angela ricordato dal Centro Pannunzio

Un racconto per parole e immagini ha fatto rivivere la figura intellettuale e scientifica di Piero Angela a Palazzo Cisterna, sede aulica della Città metropolitana, lo scorso 21 ottobre. L'incontro, a cura dal Centro Pannunzio, si è aperto con le parole del professor Pier Franco Quaglieni, direttore del Centro, che ha ricordato il profondo legame con Piero Angela, al quale, nel 1994, venne conferito il "Premio Pannunzio". Fu nel discorso tenuto in quell’occasione che Piero Angela disse: “Esprimo la mia gioia per l’assegnazione di questo premio che porta un nome così illustre: quello di un uomo che ho sempre profondamente ammirato, un uomo, Mario Pannunzio, che rappresenta un’Italia diversa, l’Italia che non c’è, e che noi tutti vorremmo che esistesse. Almeno in parte.

Chi ha a cuore la crescita culturale moderna del nostro Paese, il cambiamento del costume politico e seri punti di riferimento morali non può non dirsi pannunziano”. È stato poi il giornalista scientifico, scrittore e divulgatore Piero Bianucci a continuare il ritratto di Piero Angela con il quale ha avuto in comune la scuola elementare Ricardi di

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Netro, il liceo Massimo d’Azeglio e, a quanto pare, anche il ricordo indelebile di una fetta di farinata che gli vendeva, su un foglio di carta oleata, un ambulante in bicicletta all’uscita dalle lezioni. Con l’ausilio di immagini e parole, Piero Bianucci ha ripercorso la lunga vita e la carriera di colui che è stato divulgatore scientifico, giornalista, conduttore televisivo e saggista e che si è sempre dichiarato non un giornalista televisivo, bensì un “servitore dello Stato”, senza nascondere il Piero Angela musicista e pianista jazz.

d.di.

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