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GraiesLab, avanti tutta

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Si è riunito martedì 27 novembre il Comitato di pilotaggio del piano integrato territoriale GraiesLab. Come in tutti i progetti europei che in questi mesi hanno dovuto fare i conti con l’emergenza Covid-19, molte delle attività hanno dovuto essere posticipate o ripensate per aggirare il problema dell’impossibilità di svolgere eventi, corsi, scambi in presenza. Ciononostante in questi mesi GraiesLab è riuscito a portare avanti numerose attività, come i corsi per operatori di comunità previsti nell’ambito di SociaLab o le attività di formazione su come mettere a punto progetti di imprenditorialità e di marketing territoriale, come i “camp” e gli hackaton previsti da InnovaLab. Attività importanti in quanto GraiesLab è un piano rivolto in modo particolare ai giovani: il suo nome è infatti l'acronimo di “generazioni rurali attive innovanti e solidali” e si propone di offrire occasioni di sviluppo e lavoro a chi vive nei territori marginali. La parte più innovativa di GraiesLab è il metodo di lavoro, il cosiddetto “living lab”, che parte dall’idea della massima condivisione attiva e costante di tutte le componenti del territorio, dai cittadini alle istituzioni pubbliche, dal mondo della ricerca a quello produttivo. Fra le attività previste dal Graies, una che riveste grande importanza è la costruzione di una “cassetta degli attrezzi” per attuare

correttamente il metodo Lab: è stato uno degli argomenti discussi nel Copil, oltre alla programmazione dei moduli formativi ancora da realizzare e ai passi necessari per realizzare un’attività di valutazione del progetto nel suo complesso. Ai primi di dicembre è previsto un nuovo Comitato di pilotaggio. a.vi.

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