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Lingue madri: una delegazione del Consiglio d’Europa

Lingue madri: una delegazione del Consiglio d’Europa

La Città metropolitana insieme alla Città di Torino ha incontrato lunedì 15 novembre in Municipio una delegazione del Consiglio d’Europa, organizzazione leader per i diritti umani del continente europeo formata da 47 Stati compresi tutti fra i membri dell’Unione Europea. Il rappresentante del Comune di Torino, l'assessore Jacopo Rosatelli, ha relazionato sull'integrazione dei rom, dei sinti e dei camminanti, con particolare riferimento all'inserimento scolastico dei minori. La Città metropolitana ha invece illustrato il proprio impegno per la promozione, valorizzazione e tutela delle lingue minoritarie, occitano, francoprovenzale e francese, che da anni la direzione Comunicazione istituzionale e rapporti con i cittadini e i territori porta avanti in collaborazione con Chambra D'òc e Tsambra Francoprovensal. Il direttore della Comunicazione di Città metropolitana, Carla Gatti, nel suo intervento ha anche messo in evidenza i problemi che accompagnano l’attività progettuale della Città metropolitana e dei Comuni per dare sostanza alla legge 482/99, il cui ambito di competenza sono la tutela e la valorizzazione delle minoranze linguistiche storiche. “Paradossalmente, per una volta non sono i soldi per realizzare i progetti quelli che mancano, ma la flessibilità per spenderli al meglio: ci scontriamo con la rigidità delle circolari ministeriali” l’esordio del suo intervento. La normativa impedisce la promozione di eventi culturali e promuove invece la traduzione degli atti amministrativi, come gli Statuti dei Comuni. “È importante invece avvicinare i giovani alle lingue madri, insegnarle nelle scuole, diffonderle attraverso il sistema radiotelevisivo” ha concluso Gatti, ricordando che in passato in Prefettura si convocavano tavoli a cui oltre alle istituzioni partecipava anche la Rai, ed erano momenti propizi per affrontare questi temi e cercare di dare risposte fattive: “Ci auguriamo che si possa tornare a quelle occasioni di incontro e di concertazione”.

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