Thiene MesePlus Cent’anni di gratitudine: Thiene celebra i suoi alpini
In una domenica baciata dal sole, la città si è vestita del tricolore per festeggiare gli alpini di Thiene, arrivati quest’anno a tagliare il traguardo dei 100 anni. Un secolo che ha inevitabilmente lasciato il segno nell’associazione - negli ultimi 8 anni ben 85 alpini thienesi sono andati avanti - senza tuttavia intaccare lo spirito e i valori del gruppo.
Periodico di informazione dell’Alto Vicentino n. 9 - ottobre 2023
Sette sagre per sette quartieri, boom di presenze in città - p.4 ◆ Giovani a scuola di senso civico - p.12
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Omar Dal Maso
Gira la ruota e tocca stavolta al Gruppo Alpini di Thiene centrare il fatidico “100”.
E festeggiare come si confà alle penne nere il secolo di storia, con una parata che domenica 18 settembre ha portato la consueta allegria che caratterizza le adunate oltre che la solennità dei momenti di raccoglimento nel centro storico della città.
Una festa che non ha coinvolto solamente i 325 alpini attualmente iscritti all’associazione con sede a Thiene, ma altre decine di delegazioni provenienti dal Vicentino, dal Veneto e anche fuori regione. Oltre ai tanti simpatizzanti e semplici cittadini che hanno applaudito il corteo partito da via Divisione Julia al Bosco per poi attraversare Corso Garibaldi e chiudere la marcia in piazza Scalcerle. Con le tappe doverose in piazza Ferrarin per la cerimonia dell’alzabandiera e anche in piazza Chilesotti dove è stata posta una corona d’alloro in memoria dei Caduti di guerra.
Una giornata tricolore baciata dal sole e dall’affetto della città Tra bandiere tricolori appese un po’ dappertutto, striscioni con i motti e i nomi di gruppo e sezioni, musica di fanfara e cori,
Cent’anni di gratitudine: Thiene celebra i suoi alpini
La città ha festeggiato il secolo di vita dei suoi alpini (oggi sono 325) con un week end ricco di eventi culminato nella grande sfilata lungo le vie del centro storico. Tra tricolori, cori e musica ripercorsi un secolo di storia di laboriosità, coraggio e solidarietà.
bastava solo l’aiuto del bel tempo per rendere memorabile la festa del Centenario dalla fondazione, e anche qui tutto è filato liscio per grazia ricevuta.
Una benedizione “meteo” che si affianca a quella solenne che ha accompagnato i momenti di raccoglimento ad alternarsi a quelli dedicati alla convivialità. Una domenica che resterà a lungo nei ricordi più cari del capogruppo thienese Vittorio Dal Zotto, che ha curato l’evento insieme agli altri membri dello staff organizzativo, con il supporto del Comune di Thiene e di altre “forze buone” del territorio.
“Siamo orgogliosi di festeggiare questo traguardo – ha detto alla vigilia della sfilata –anche per ringraziare chi c’è stato prima di noi ed è ‘andato avanti’ e chi ci sarà dopo”.
Cento anni hanno infatti lasciato il segno nell’associazione (negli ultimi 8 anni ben 85 alpini thienesi sono andati avanti), senza tuttavia intaccare lo spirito e i valori del gruppo che ha affiancato nei momenti clou della giornata di festa il sindaco Giampi Michelusi.
“Gli alpini – commenta il primo cittadino di Thiene che ha guidato il manipolo di sindaci “armati” di gonfaloni – si sono sempre dimostrati una presenza forte e gentile, un punto di riferimento importante per l’intera nostra città. Accoglierli con grande spirito di partecipazione per dimostrare concretamente tutta la nostra profonda stima era il minimo e mi pare di poter dire che l’obiettivo è stato ampiamente raggiunto”. Sul palco allestito al punto di arrivo, Michelusi ha aggiunto che “il gruppo alpini di Thiene ha colto un favoloso traguardo e la città è onorata di accogliere tanta gente e tutte le iniziative collegate all’evento. Non è retorica, a nome di tutte le amministrazioni che si sono succedute nel tempo è doveroso rinnovare il nostro grazie, voi alpini siete un esempio di coesione sociale, di operosità concreta, di solidarietà, di consapevolezza civica, di saggezza e tanto altro ancora, il tutto lontano da riflettori e ideologismi. Siete un modello positivo da seguire per i nostri giovani, siate sempre per loro una guida”.
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Il ricordo di chi è andato avanti
Un ricordo commosso, infine, quello dedicato a Matteo Miotto, soldato thienese e Alpino con il grado di Caporal Maggiore caduto in Afghanistan a soli 24 anni, all’alba del 31 dicembre del 2010, ucciso da un cecchino. È stato insignito della Medaglia d’Argento al valore militari, onorandone la memoria e il sacrificio. Un riconoscimento che va ad aggiungersi alle Medaglie d’Oro alla Memoria Giacomo Chilesotti e Guido Miotto, e alle 27 d’Argento e di Bronzo di altrettanti decorati.
La storia della nascita del Gruppo Alpini a Thiene trova le sue origini nei primi giorni di autunno del 1923. Era il 7 ottobre di un secolo fa quando fu registrato l’atto di nascita, se così si può definire, dell’orgoglio alpino thienese. Cento candeline festeggiate anche con l’ideazione di un nuovo gagliardetto, presentato ai soci proprio nei giorni recenti dedicati ai festeggiamenti.
Un nuovo gagliardetto per celebrare il prestigoso anniversario
La grande festa della domenica era stata preceduta da una serie di iniziative. A inaugurarla l’apertura al mattino del sa-
bato di una mostra fotografica allestita al padiglione fieristico di via Vanzetti, pensata per ripercorre i 100 anni di storia del gruppo.
Esposti 14 pannelli ricchi di testimonianze, immagini e documenti d’epoca. A seguire, nel pomeriggio e alla sera, la messa celebrata in Duomo con l’inaugurazione del nuovo gagliardetto e poi il concerto
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corale con la partecipazione del Coro Ana di Thiene, il Coro Giovanile locale e il Coro Brigata Cadore, tutti applauditissimi. Poi, la sfilata della domenica pomeriggio nell’ultimo week end estivo, baciato da sole, con “licenza” di utilizzare il cappello con la mitica penna nera utilizzandolo di tanto in tanto anche per farsi un po’ d’aria. ◆
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Sette sagre per sette quartieri
Anna Bianchini
Un grande lavoro di squadra e una organizzazione impeccabili hanno regalato alla città occasioni di incontri e week end all’insegna del divertimento e della spensieratezza, coinvolgendo migliaia di persone, molte delle quali, approfittando dell’estate e del non essere andati in vacanza, hanno partecipato proprio a tutte.
“Le sagre sono il risultato di una vivace collaborazione di volontari che operano nel territorio per scopi solidali legati al proprio quartiere; a queste persona va tutta la mia stima e la mia ammirazione per l’impegno, la disponibilità e la caparbietà anche dinnanzi a un’invalicabile procedura burocratica che affligge questi eventi”, sottolinea il sindaco Gianantonio Michelusi.
“Le sette sagre sono andate molto bene e la partecipazione è stata altissima – commenta con soddisfazione Marina Maino, assessora al turismo e all’animazione –Tutti i quartieri hanno rispettato le tradizioni, ma hanno anche proposto novità e proposto soluzioni per assecondare i gusti di tutti”.
Il ruolo sociale delle feste di comunità
“Voglio sottolineare che le sagre cittadine hanno una valenza sociale importante – sottolinea Maino - soprattutto in questi tempi in cui le persone rimangono spesso isolate o hanno tanti impegni di lavoro. La sagra riunisce, unisce, diverte e allo stesso tempo aiuta a raccogliere fondi per sovvenzionare parrocchie e gruppi”. Secondo l’assessora, quest’anno le sagre di Thiene han-
Estate di feste e musica a Thiene con sette sagre che hanno portato centinaia di persone nei sette quartieri grazie ad una macchina rodata che ha voluto rinnovarsi e ha proposto musica dal vivo, piatti tipici, pesche di beneficienza e balli. Tutto quello che la gente vuole e si aspetta dalle tipiche sagre di paese, dove si mettono al lavoro comitati e parrocchie per rappresentare al meglio quell’angolo della città.
no avuto una marcia in più, tanto da non sembrare semplici feste di paese: “L’organizzazione è migliorata notevolmente, hanno lavorato tutti come professionisti e dato qualità e abbiamo avuto tantissimi volontari. Le sagre richiedono uno sforzo notevole perché dietro alle serate ci sono ore di verifiche sulla sicurezza, controllo dei materiali per cibo e bevande, requisiti da rispettare. Quindi bisogna fare visite, sopralluoghi, discutere e pianificare che sia tutto a post, uno sforzo enorme che però è valso la pena”.
Un calendario ricco di proposte e piatti tipici
Il primo appuntamento nel quartiere Santo-Lampertico di Thiene aveva subito fatto capire che sarebbe stata un’ottima stagione. Due lunghi weekend iniziati venerdì 2 giugno e terminati il 13 del mese, con tantissimi appuntamenti ma soprattutto tantissima gente che non si è fermata davanti alla minaccia di maltempo e nemmeno con una pioggia torrenziale che ha costretto gli organizzatori a riunire i presenti in palestra per evitare rischi. Pienone fino alla serata di martedì 13, soprattutto per assaggiare i famosi ‘gargati col consiero’.
Intorno al 20 giugno la Festa di San Giovanni, in centro, con le sue due novità assolute ha fatto il botto. “Siamo partiti di corsa con la San Giovanni Race, con 210 atleti che avevano il certificato agonistico per ragioni di sicurezza. Abbiamo portato la cucina nella sede delle Opere Parrocchiali e lì abbiamo creato un ambiente meno caotico, dove le persone hanno potuto mangiare i prodotti tipici con la possibilità di chiacchierare – spiega Alberto Vecelli consigliere delegato per i Comitati di Quartiere – Abbiamo realizzato un campo da beach volley in sede, portando tre camion di sabbia e il torneo è stato seguitissimo e partecipatissimo. Abbiamo anche creato unione tra la sede e il centro con un mercatino e chiuso il traffico e alla gente è piaciuto. C’è anche stato un turn over di giovani volontari e questo mi fa ben sperare per il futuro”. A cavallo tra fine giugno e la prima settimana di luglio anche a Rozzampia, con una sagra improntata su sport, divertimento e musica, c’è stato un boom di presenze, per arrivare tra la metà di luglio ed il 26 del mese alla Sagra di Sant’Anna ai Cappuccini, evento sempre molto atteso che anche quest’anno ha catalizzato i thienesi e chiamato numerosi visitatori da fuori comune.
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Musica dal vivo, piatti succulenti e tanta voglia di divertirsi nella piazzale della chiesa dei Cappuccini, gremita fino al massimo consentito.
È arrivato poi il turno della Ca’ Pajella, che con la sua Festa dell’Anguria ha salutato il mese di luglio e richiamato gente in quartiere per scambiarsi gli auguri di una buona estate.
Ad agosto pienone anche in Conca, per la tradizionale sagra che quest’anno ha celebrato i suoi 60 anni. “Siamo estremamente soddisfatti – sottolinea Gian Riccardo Rigoni, presidente del Comitato di Quartiere – L’affluenza di pubblico è stata al di sopra dell’aspettativa e ringrazio di cuore tutti coloro che hanno partecipato. La sagra è stata un successo ma noi metteremo tutto il nostro impegno per migliorare ancora”. “Sono oltre 40 anni che in Conca si svolge la sagra di San Gaetano Quest’anno abbiamo registrato numeri eccezionali con grande partecipazione di gente di tutte le età sia tra gli ospiti che tra i volontari – spiega Giovanni Rizzi, tra gli organizzatori dell’evento – Il tradizionale stand di cucina ha servito più di 3.600 piatti, accompagnato dai gruppi musicali che si sono susseguiti nelle serate proponendo musica di vario genere, dal liscio al rock, e si è rinnovato offrendo
una sera baccalà e un’altra panini gourmet. Come negli anni passati c’è stato anche il torneo di calcetto, con otto squadre partecipanti, il chiosco gestito solo da ragazzi sotto i 30 anni e la CorrinConca con oltre 200 atleti. Crediamo che il successo sia dovuto sia all’enorme lavoro di circa 120 volontari ma anche alla risposta della cittadinanza e della gente di Thiene e non solo; l’organizzazione, la qualità del cibo offerto l’efficienza e la gentilezza del servizio sono stati largamente apprezzati. Moltissimi sono stati infatti i complimenti fatti direttamente ai volontari dagli ospiti che il feedback che si è riscontrato nei social”.
A inizio settembre l’estate in festa delle sagre di Thiene si è chiusa con la Sagra di San Vincenzo, che anche quest’anno ha fatto il pieno e registrato un successo.
Tante idee per il prossimo anno “Abbiamo un sacco di nuovi progetti in arrivo – conclude Marina Maino – Il calendario degli eventi di Thiene però è pieno fino a fine anno per cui le novità si rimandano all’anno prossimo. Ho delle idee su tipicità di piatti e paesi, tanti temi da lanciare. Quel che mi rende più soddisfatta è la grande professionalità dimostrata dagli organizzatori e dai volontari, che con il lo -
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ro massimo impegno hanno contribuito a fare onore ai loro quartieri e a dare un ottimo prodotto di divertimento per il pubblico. L’Ufficio eventi lavora a pieno regime sempre. C’è tanto bisogno di divertirsi in modo sano ed è quello che facciamo a Thiene”.
“I valori della socializzazione e dell’aggregazione uniscono tante zone della città in un contesto di amicizia, solidarietà e riconoscenza – conclude il sindaco – Va peraltro ricordato, per opportuna chiarezza, che tutte la manifestazioni hanno seguito uno standard di regolamentazione, uguale per tutti i quartieri della città, in tema di orari e di impatto acustico”. ◆
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Omar Dal Maso
Ai tempi, costava “solo” 5 lire. A distanza di un secolo e oltre, invece, acquisisce un valore storico e di significati ai limiti dell’inestimabile, ancor più se si pensa a una testimonianza del passato affidata alle mani, agli occhi e infine agli animi dei ragazzi di oggi.
Dei maturandi di quattro istituti superiori thienesi, più in dettaglio, ai quali il Comune di Thiene con il sostegno indispensabile di Confindustria Vicenza – Raggruppamento Alto vicentino ha dato in dono il volumetto “Come si visse la guerra – Al Fronte di Thiene-Asiago”, redatto in forma di diario da un parroco thienese che proprio in città visse e scrisse nel corso della Grande Guerra.
Epoca storica e conflitto mondiale oggetto di studio nelle classi quinte in storia contemporanea, certo, ma ben più di una materia: bensì una presa di consapevolezza di ciò che è stato e del proprio territorio. L’opera di don Ermanno, testimone oculare di quanto avvenne sulla “seconda linea” dell’Alto vicentino, si pubblicò all’indomani della conclusione del periodo bellico. Di quella prima edizione non c’è traccia ma, per fortuna, una seconda datata 1928 con aggiunte e modifiche è stata conservata fino ai giorni nostri, “scovata” da Giorgio Periz, appassionato di storia alpina che ne lesse uno stralcio nel corso di una commemorazione il 4 Novembre, su invito del Comune.
Da qui i primi apprezzamenti e la volontà di procedere a una sorta di “ristampa” del reperto culturale tornato alla luce, a cui è sopraggiunta quella ancor più “alta” di farne un “tesoro” da tramandare ai giovani. Oggi, i destinatari di questo volumetto, sono rappresentanti dai 18enni della zona e si possono contare: sono gli 800 e spiccioli i maturandi che hanno appena iniziato l’ultimo anno del ciclo di studi superiori (salvo
Un libro sulla Grande Guerra in dono ai maturandi
Si tratta di pagine di diario redatte da don Ermanno Gasparella tra il 1915 e il 1918 e pubblicate in un volumetto. Grazie allo storico Periz, al Comune di Thiene e a Confindustria Alto vicentino è stato ristampato e dato in regalo agli studenti di quinta superiore
bocciature da scongiurare, va da sé) che entro la fine di settembre riceveranno il libro di 140 pagine in omaggio. Con la raccomandazione di farne buon uso, vale a dire di leggerlo e farne magari spunto di riflessione personale. A farsi carico dei costi dell’iniziativa è stata l’associazione degli industriali di Thiene e Schio, rappresenta dalla presidente Silvia Marta.
“L’impostazione del libro e le descrizioni sono chiari e facili da comprendere – spiega Periz - e l’autore con estrema sintesi mette in evidenza le grandi doti dei cittadini di Thiene di allora. Vorrei consigliare i giovani di leggerlo e di ripercorrere oggi quelle strade e quei luoghi così ben descritti, dai primi bombardamenti aerei all’arrivo del Re, al passaggio di lunghe colonne di militari alle migliaia di profughi disperati che scendevano dagli altipiani. Bisogna sapere cos’è accaduto e non dimenticare: l’amore per la propria città deve cominciare dal conoscere la propria storia”.
Un apprezzamento condiviso dal sindaco Giampi Michelusi. “Con Gianni Periz abbiamo convenuto sulla necessità che una testimonianza così importante ad opera di un thienese, scritta in forma scorrevole, ricca anche di un inquadramento storico delle vicende narrate, fosse riscoperta e riconsegnata ai giovani. L’iniziativa ha trovato la pronta risposta di Confindu-
stria – aggiunge il sindaco - che si è resa disponibile a finanziare le ristampe. Il volumetto, che doniamo a ciascun allievo di quinta vuole essere un utile e avvincente strumento di conoscenza personale della storia del territorio, fruibile anche a livello didattico”.
Silvia Marta alla presentazione in sala consiliare si fa portavoce degli imprenditori associati: “Come Confindustria abbiamo sostenuto la pubblicazione e la diffusione tra gli studenti perché è un diario prezioso che racconta come Thiene attraversò una delle grandi tragedie umane del secolo scorso, una guerra che chiamò a un triste destino tanti ragazzi che, come i loro coetanei di oggi a cui quest’opera è rivolta, si affacciavano alla vita pieni di speranze e di sogni. Ma ricordare il dramma della guerra - di qualsiasi guerra - deve servire anche e soprattutto a ricordare a tutti noi il valore superiore e universale della pace e della convivenza tra popoli, che purtroppo la realtà di tutti i giorni ci costringe a vedere troppo spesso calpestato”.
L’autore del libro, scritto quando era un novizio, era nato a Thiene nel 1887 e morì prematuramente a 57 anni nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Al fratello Orazio, soldato morto di malattia nel 1918 all’ospedale di Thiene nel corso di una licenza, intese dedicare la sua opera. ◆
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Voce del verbo riutilizzare. Uno dei nuovi “comandamenti” che l’economia circolare dei tempi moderni impone, e che una buona pratica di vita comunitaria, orientata all’ecosostenibilità, propone.
Un esempio a km zero che ha…. prodotto subito consensi a Zanè è lo Swap Party, andato in scena nel parchetto di Cascina Irma – sede della biblioteca civica – e che ha saputo fondere insieme il mercato dello scambio e del dono con la musica in dj set con alla console Magenta, i brindisi con gli aperitivi preparati dai ragazzi speciali del Sanga Bar di Thiene e circa 150 persone che hanno capito il valore specifico, tanto simbolico quanto concreto, dello scambio come strumento di crescita sociale e di consapevolezza in tema ambientale.
Libri nuovi e usati, piccoli apparecchi tecnologici, vestiti per bambini ed adulti, bigiotteria, dischi e cd, ma anche giocattoli, arredi per la casa e attrezzi. Tutto materiale in buono stato che è stato raccolto e subito messo “al tavolo” nel corso dell’evento, creando così un simil mercato in cui non era richiesta moneta.
C’è chi è arrivato in Cascina scaricando dal bagagliaio dell’auto uno scatolone di “roba”, chi magari con un libro in mano: per tutti, poi, l’occasione è divenuta propizia per trattenersi anche per una bibita e una chiacchierata tra conoscenti e non.
Lo Swap Party è stato ideato dal gruppo giovani si Zanè “Move On”, in collaborazione con Cooperatva Radicà, Altromercato, l’associazione Caap Onlus per il Mercato Equo e Solidale e Enpa Thiene-Schio, sostenuti e coordinati dal Comune locale per una prima edizione più che riuscita e che, tra l’altro, ha costituito uno degli eventi d’esordio del Festival “I Sogni in tasca”, in linea con i temi di respiro mondiale che tocca.
“L’evento s’inserisce nel percorso proprio della rassegna, la proposta di questo format
Swap Party, quando lo scambio diventa dono
Cascina Irma a Zanè ha ospitato un pomeriggio dedicato al mercatino consapevole ed ecosostenibile. A fare da cornice all’evento, che ha visto la partecipazione di circa 150 persone, dj set e i baristi speciali del Sanga Bar.
è subito piaciuta – spiega Leonardo Polloniato, operatore e portavoce di Radicà -, un format che sta prendendo piede anche in Altovicentino, quello dello swap inteso come scambio libero e che abbiamo adeguato alla location”.
Con originalità va aggiunto, vista la cornice di festa creata intorno al mercatino dello “scambio”. Poche semplici regole da rispettare, una sorta di ricevuta che attesta quanto donato e libero accesso al mercatino. “Ognuno era libero di portare oggetti in buono stato magari inutilizzati, e nulla è stato buttato via, nemmeno a fine giornata. Anche ciò che è rimasto sui banchi a fine giornata sarà riproposto in altre future
edizioni o donato ad associazioni. Il messaggio di Swap Party - conclude Leonardo - che sta alla base è proprio questo, rivolto ai giovani ma non solo a loro: riutilizzare anziché ricomprare quando si può, risparmiando del denaro, sprecando meno risorse e sul piano della sostenibilità puntando all’impatto zero sull’ambiente”. Esperienza da ripete?
“Certamente, la location di Cascina Irma è ideale e va valorizzata ed è stato confortante poi vedere non solo i giovani che avevamo invitato e che sono state parte attiva dell’iniziativa, ma anche adulti e qualche persona più avanti con gli anni che ha trascorso qualche ora con noi”. ◆ [O.D.M.]
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Giovani a scuola di senso civico
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Un progetto ambizioso che l’amministrazione del sindaco Gianantonio Michelusi sostiene con convinzione e che da subito vanta l’appoggio e la condivisione di una ventina di realtà associative e enti che operano sul territorio. «L’obiettivo è attuare una progettazione partecipata che veda il coinvolgimento di ragazzi e dei preadolescenti da una parte e del mondo degli adulti dall’altra, con tutte le sue componenti, in un patto educativo condiviso e consapevole per stimolare il senso di appartenenza alla propria realtà territoriale. È un lavoro importante e strategico che abbiamo intrapreso con convinzione e impegno», dichiara il primo cittadino.
È stata la pandemia a dare l’input definitivo al progetto, due anni di lockdown a fasi alterne che hanno creato insicurezza nei più giovani, isolati e impossibilitati a crescere in società in un periodo critico per la formazione personale.
«Dopo la pandemia sono emerse situazioni di difficoltà nel vissuto sociale dei ragazzi – spiega Nicoletta Panozzo, consigliera comunale delegata alla Pubblica Istruzione –. La connotazione fortemente individualistica della società non sta aiutando i ragazzi, che si trovano sempre più soli nell’affrontare le situazioni. È necessario accompagnarli in un percorso armonioso di sviluppo. Da qui l’esigenza di una maggiore collaborazione tra agenzie educative. Il Comune di Thiene si è assunto il ruolo di coordinatore di una cabina di regia, di cui fanno parte attiva l’Istituto Compren-
sivo di Thiene, ente portavoce di quest’esigenza di sinergia, e l’Ulss 7 Pedemontana. A settembre 2022 avevamo contattato le associazioni iscritte all’albo di Thiene e ricevuto le disponibilità di alcune di loro. Questo ci ha permesso di cominciare a dare forma al progetto che ora parte ufficialmente. Insieme e in ascolto delle famiglie, questa cabina di regia sta costruendo una rete di progetti nell’ambito dell’istruzione e del diritto allo studio, della promozione della salute, della prevenzione e della cittadinanza attiva».
L’iniziativa è nata su proposta di Francesco Crivellaro, dirigente dell’Istituto Comprensivo di Thiene: «Sono contento l’amministrazione abbia accolto la sollecitazione nel farsi carico di un’emergenza educativa che appare sempre più evidente nei ragazzi anche di età preadolescenziale, sia a scuola che fuori. Penso che la collaborazione con Enti, Associazioni e Realtà del territorio nell’ambito dell’educazione al senso civico rappresenti un’opportunità grande per veicolare valori importanti e per dare il messaggio che tutta la comunità si fa carico dell’accompagnamento delle giovani generazioni».
«La progettazione partecipata che ora si sta avviando in Thiene sulla finalità generale di “educare al senso civico le giovani gene-
razioni” – è il commento di Luca Zini, Educatore SerD dell’Ulss7 Pedemontana - non intende essere miope sull’attuale situazione sociale e si propone con stile concreto e realista di avviare un percorso culturale sul nostro territorio, prima che operativo-comunicativo-relazionale, che coinvolga tutte le forze associative e istituzionali che desidereranno mettersi a disposizione per tale nobile iniziativa».
La sperimentazione è avvenuta nel corso dell’anno scolastico 2022/23 a cura dell’Istituto Comprensivo di Thiene che ha già proposto ai propri iscritti alcune iniziative curate dalle associazioni e realtà partner del progetto, come il Percorso “Per le vie di Thiene alla ricerca dei luoghi della Resistenza”, l’adesione al concorso Città per la Pace di Mayors for Peace e allestimento Presepi.
«Crediamo che educare al senso civico significhi affiancare nella loro crescita i preadolescenti, favorire la collaborazione e i rapporti interpersonali, coinvolgere e supportare le famiglie nel processo educativo, creare rapporto e collaborazione tra associazioni e istituzioni – conclude Nicoletta Panozzo –. E crediamo che questo sia un dovere di tutti, un progetto a cui tutti possiamo dare il nostro concreto contributo”. ◆
Amare e prendersi cura della propria città così come la città si prende cura dei suoi giovani. Grazie all’alleanza tra Comune, Ulss7 Pedemontana e Istituto Comprensivo nasce a Thiene il progetto ‘Educazione al senso civico’, che ha lo scopo di aiutare i ragazzi e le famiglie a sentirsi parte attiva della società.
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Ha fatto il suo ingresso in città il capitano Mario Sorice, nuovo comandante della Compagnia dei carabinieri di Thiene, competente su una vasta e importante area della provincia vicentina che annovera ben 29 Comuni.
A dargli il benvenuto ufficiale è stato il sindaco Giampi Michelusi: «Thiene ha un legame speciale con l’Arma, istituzione molto presente e vicina ai cittadini. L’Amministrazione è a disposizione per collaborare in una sinergia importante e preziosa. Insieme, ognuno nel proprio ruolo, possiamo raggiungere gli obiettivi di una sempre maggiore sicurezza sul territorio». «Sono lieto dell’incarico che mi rende operativo in quest’area – è il commento del capitano Sorice -. Ho percepito da subito uno spirito di grande collaborazione con le Forze dell’Ordine da parte delle istituzioni locali. Si tratta di un’area molto dinamica. Lavoreremo insieme per far crescere il rispetto della legalità e promuovere la prevenzione». In una rapida carrellata sui punti di forza e sulle criticità presenti, non è mancato lo spazio per un confronto sullo sviluppo delle tecnologie informatiche idonee ad intensificare il controllo del territorio. Il riferimento è al sistema dei varchi elettronici e della rete di telecamere che si rivela uno strumento investigativo sempre più prioritario e imprescindibile.
Dopo più di cinque anni al Norm di Viareggio, dove ha condotto numerose operazioni contro il crimine, fra le quali l’impegnativa indagine sulla rapina ai danni del pilota di Formula 1 Charles Leclerc, il capitano Mario Sorice è ora alla guida della Compagnia di Thiene.
A conclusione dell’incontro, il Sindaco ha donato al capitano Sorice, accompagnato nella visita dal luogotenente Fabio Piantoni, comandante della locale Stazione, una riproduzione artistica della Città di Thiene e ha formulato i migliori auguri di buon lavoro per l’attività che lo attende.
Il capitano Mario Sorice proviene dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Viareggio e ha ricoperto incarichi operativi presso il Ros, Raggruppamento Operativo Speciale dei Carabinieri, e presso più Comandi della linea territoriale in Lazio e Toscana. ◆
Un nuovo mezzo per i lavori in quota
La piattaforma aerea autocarrata raggiunge i 22 metri di altezza, consentendo gli interventi sul verde pubblico, sulle luminarie, sulla pubblica illuminazione e sugli impianti semaforici.
Da inizio settembre gli uffici tecnici del Comune di Thiene hanno in dotazione un nuovo e moderno mezzo per i lavori pubblici. Si tratta di una piattaforma aerea autocarrata utilizzabile per tutti i lavori in quota fino ai 22 metri di altezza che agevolerà le mansioni degli operatori e garantirà loro maggiore sicurezza. “Si tratta di un investimento importante”, ha spiegato con soddisfazione Nazzareno Zavagnin, assessore ai lavori pubblici, che ha voluto il mezzo per agevolare i lavoratori.
Il nuovo autocarro con piattaforma permetterà al personale tecnico comunale
di intervenire con maggiore autonomia e aumentare il proprio raggio d’azione. Non sarà quindi più un problema intervenire sul verde pubblico, in particolare sugli alberi ad alto fusto, o sulle luminarie festive e nemmeno sulla pubblica illuminazione e sui semafori. Grazie alle caratteristiche performanti del veicolo, anche le ispezioni ai tetti o nei piani più alti degli edifici saranno accessibili e svolte in quota con maggiore sicurezza da parte degli operatori.
L’automezzo affianca quello, di più ridotte dimensioni, già esistente ai servizi tecnici. Nel frattempo anche il sindaco Giananto -
nio Michelusi si è dotato di abbigliamento anti infortunistico per andare a verificare, come da prassi periodica, lo stato dei lavori nei vari cantieri della città. “Nonostante la mancanza di materie prime sia un problema che affligge ormai da mesi pressochè tutti i settori, i lavori procedono regolarmente”, ha commentato. ◆ [A.B.]
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Thiene dà il benvenuto al nuovo comandante dei cararabinieri
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Un tempo i sogni si dicevano “nel cassetto”, ed erano per lo più desideri intimi e privati, quasi da nascondere. Oggi, invece, i tempi moderni portano alla ribalta “I sogni in tasca”, dal nome del Festival in corso tra la fine dell’estate e le prime settimane autunnali, che riguardano temi di ampio respiro, pubblici e quindi sotto gli occhi di tutti, e da realizzare insieme.
Sogni a portata di mano, nelle tasche appunto sul piano simbolico, che hanno permesso in Altovicentino e a Valdagno intanto di stringersi tante mani appunto nel dietro le quinte, per “sfornare” un’iniziativa culturale e di responsabilità sociale che mette insieme 11 Comuni e una varietà di associazioni ricettive e reattive, perché no, nel lavorare sul territorio. E sul futuro di tutti. Al Festival “Sogni in tasca”, partito da Marano come cabina di regia ma che abbraccia più paesi, si sta parlando e soprattutto riflettendo su finanza etica, sostenibilità, ambiente e riforestazione e mutamenti climatici; sulla Terra che verrà in altre parole. Partendo dalla terra di casa propria. E lo si fa con originalità e alternando divertimento, spunti di riflessione e opportunità nella prima edizione di una rassegna inedita e quindi tutta da scoprire. Con già i cancelli aperti non solo al pubblico ma anche ad altre amministrazioni comunali che vorranno aderire in futuro. Ben 28 eventi che si discostano tra loro per location e modalità, quasi tutti a ingresso libero senza necessità di prenotazione ma che seguono un filo invisibile che lega insieme cultura, e ambiente ed economia, affidato a chi parla con cognizione di causa. In campo scende una squadra composta da 11 elementi, come
Festival della finanza etica e amica dell’ambiente
nel calcio, ma qui senza capitani né riserve: Marano, Thiene, Zanè, Zugliano, Sarcedo, Santorso, San Vito di Leguzzano, Carrè, Lugo, Breganze e Valdagno sono gli enti locali che hanno stilato il programma di variegati appuntamenti che proseguiranno fino al 21 ottobre. Mostre, presentazioni di libri, serate di dibattito ma anche escursioni nel verde, spettacoli e concerti. Attivati “ad hoc” anche un sito dedicato – www.isognintasca.org - dove trovare dettagli e orari con le indicazioni per ogni proposta e una pagina Facebook dedicata. Attori dell’iniziativa sono molteplici: oltre alle amministrazione citate, va ricordato l’impegno di Banca Etica e del Git, il Gruppo di Iniziativa Territoriale e le associazioni aderenti, tra le quali Biospherae. “I cambiamenti – ha spiegato Marco Guzzonato, primo cittadino maranese, alla conferenza di presentazione – ai quali assistiamo stanno accelerando i processi riguardo al delicato tema del clima e vale la pena di porsi delle domande: la finanza mondiale sta affrontando il problema? Quali contromisure sta mettendo in atto? Saranno adeguate per reagire ai mutamenti in corso almeno in maniera significativa? Sono ragionamenti da fare e da fare in rete – ha concluso poi -, come ci proponiamo in questo festival visto che la sfida che ci attende è gravissima e ineluttabile”.
L’evento clou del festival si terrà per tutta
la giornata della domenica 1 ottobre, che nella prima edizione si terrà a Marano al parco della Solidarietà, dove saranno allestiti banchetti espositivi, giochi e laboratori del legno per i più piccoli, arte di strada con i funamboli, il pranzo tipico contadino, conferenze con giornalisti, scrittori e un dialogo con Cristiano Godano, leader dei Marene Kibbutz, che parlerà di arte e sostenibilità insieme a Nadir Basso. E ancora il mercatino dello scambio e del dono e l’immancabile musica gradita a tutti trattandosi (anche) di un’occasione di festa. A suonare nel tardo pomeriggio fino a sera sarà la Rino Gaetano Band in cui milita anche uno dei nipoti, Alessandro il suo nome, del celebre cantautore italiano. Ogni anno, poi, la location per il main event del Festival cambierà sede e Comune ospitante. Anche le serate prima e dopo questa data offrono spunti assortiti. Mercoledì 3 a Valdagno e venerdì 5 a Santorso (alle 20.45) si parlerà di banche, crisi climatica e finanza, poi in altre date di api, di siccità e alluvioni, di cibo sano, di come amministrare consapevolmente il territorio e tanto altro. Ultime tappe a Carrè, ai piedi delle Bregonze, il 15 e 21 ottobre con una passeggiata domenicale alla scoperta del paesaggio delle colline con i terrazzamenti in pietra a secco e un nuovo incontro a chiudere il ciclo e, così, la prima edizione. Nelle intenzioni, di una lunga serie. ◆ [O.D.M.]
Cinque settimane di eventi itineranti in 11 Comuni portano spettacoli, incontri conviviali e tavole rotonde sui grandi temi globali.
[16] ◆ Thiene MesePlus
Attualità
“Mi diverto ancora a salire sulla cima e a sentire i commenti della gente, il Cristo suscita sempre emozioni – dice l’artista che ha scolpito l’opera -. Io spero rimanga il simbolo di un’umanità capace di rialzarsi dopo grandi cadute, di resistere e di trovare pace dopo la tempesta”.
Camilla Mantella
Proprio questo settembre compie trent’anni il Cristo del Monte Summano, la scultura in acciaio creata dall’artista maranese Giorgio Sperotto. L’opera, collocata sull’enorme croce in cemento posta sulla cima del monte, è il frutto di 400 ore complessive di lavoro, 300 dell’artista e 100 di un caro amico che lo ha aiutato con tutte le saldature. Ci siamo fatti raccontare la storia della scultura dall’artista, cercando di capire quale messaggio, dopo 30 anni, trasmette ancora l’imponente Cristo del Summano.
Giorgio Sperotto, come nasce l’opera?
“Nel 1993 Santorso si apprestava a festeggiare il centenario del santuario costruito sul Summano e i 70 anni dalla posa della croce. Io ero un abituale frequentatore della montagna e ho sempre pensato che quella grande croce in cemento fosse un po’ spoglia. In un momento di entusiasmo mi sono proposto per creare un Cristo da collocarci e l’amministrazione ha subito accolto la mia offerta. Devo ammettere che lì per lì ho pensato di aver fatto il passo più lungo della gamba, anche perché volevo creare una scultura che fosse della stessa
Il Cristo del Summano compie trent’anni
In questi giorni la scultura in acciaio in cima al monte che domina l’Alto Vicentino, creata dall’artista maranese Giorgio Sperotto, festeggia il compleanno tondo: nel 1993 fu installata in cima al monte, frutto di 400 ore di lavoro.
grandezza della croce: un Cristo che non sparisse nel cemento, ma che lo vincesse. Un Cristo della resurrezione e non della morte. Ho pensato che l’ultima cosa che un escursionista affaticato volesse vedere arrivato alla cima del monte fosse un Cristo vinto dalla morte e dalla fatica: serviva un’opera carica di speranza, forza, energia”. Perché un Cristo con il braccio alzato? E perché proprio l’acciaio?
“La mano alzata del Cristo ha un doppio singnificato. Da un lato rimanda al suono del nome della montagna, Sum-Mano, dall’altro ricorda un Cristo che si libera dalla morte e dal dolore alzando il braccio al cielo in segno di vittoria e tensione a qualcosa di superiore.
Ho usato l’acciaio per più ragioni. È un materiale che non solo mi ha consentito di assemblare un’opera relativamente più leggera di un unico immenso pezzo di legno, ma che è anche tipico delle lavorazioni della zona industriale che si estende tra Schio e Santorso e che la croce guarda di fronte. L’acciaio con cui è costruito il Cristo nasce dallo scarto delle lavorazioni industriali e riflette la luce dei tetti dei capannoni che sovrasta. È il simbolo luminoso della possibilità di ciascuno di noi di rialzarsi dalle fatiche quotidiane e di guardare in alto, a prescindere da qualsiasi fede più o meno professata”.
Chissà che emozione quando è stato collocato sulla cima.
“Più che emozione, una vera e propria tensione. All’inizio non avevamo preventivato di portarlo su in elicottero, ma era troppo pesante per qualsiasi altro mezzo. Vedevo
questo Cristo immenso calato dall’alto e pregavo che le misure prese fossero corrette: le ho aggiustate fino all’ultimo giorno, anche perché erano del tutto empiriche. Ho dovuto abbassare un braccio all’ultimo e alla fine la testa è risultata meno infossata di quello che avevo previsto, ma alla fine il risultato è stato sorprendente. Avevo sempre visto l’opera stesa su un pavimento di un capannone e vederla lì, in piedi, è stata una grande emozione. L’espressione del Cristo è più enigmatica di quello che avevo pensato all’inizio, avevo cercato di renderlo il più sorridente possibile. Ora ciascuno può leggere nel suo volto ciò che sente nel cuore, è un’opera di tutti. Per anni mi sono chiesto perché proprio io ne sono stato il creatore, ma alla fine sono cose meravigliose che accadono a chi prova a osare”. Che messaggio trasmette la sua opera dopo 30 anni dalla sua posa?
“Negli anni il Cristo del Summano ha ricevuto elogi e critiche. Ad alcuni piace molto, altri, che magari ne conoscono meno la storia e le difficoltà tecniche di realizzazione, lo apprezzano meno. Mi diverto ancora a salire sul Summano e ascoltare i commenti di chi si ferma alla sua base: in un modo o nell’altro, suscita sempre reazioni ed emozioni. Io spero rimanga il simbolo di un’umanità capace di rialzarsi dopo grandi cadute, di resistere e di trovare pace dopo la tempesta. In trent’anni la storia di quest’opera si è intrecciata a quella delle persone che l’hanno visitata ed è giusto così: l’artista la crea, ma sono poi le persone che ne fruiscono ad attribuirle il significato che sentono più vicino alla propria sensibilità”. ◆
[18] ◆ Thiene MesePlus
L’artista Giorgio Sperotto al lavoro
Omar Dal Maso
Il buon augurio per la stagione alle porta lo fa... Bonaguro, uno degli artefici della nascita del Nutria Team e “capofamiglia” designato sin dalla fondazione. È lui, Fabio Bonaguro, il presidente del club di calcio a 5 che ha la sede a Thiene ma che da un anno disputa i match casalinghi al palasport di Sarcedo al venerdì sera. E prima ancora, dal 2017 fino al 2022, ospite a Zanè.
Dei “pionieri” oggi giocano ancora in quattro “moschettieri”, dai nomignoli ben più noti dei nomi di battesimo nell’ambiente: Salo, Riga, Gnappo e Apo. Ma per chi vuole andare ancora più in là nel tempo, l’origine della “Tana delle Nutrie” va ricercata nel gogliardicissimo calcio-balilla umano, la versione gonfiabile tipica dei tornei estivi. Di quei ragazzi che si ritrovavano tra brindisi e pallone una quindicina di anni fa uno solo tra loro gioca ancora – De Negri, il veterano – un altro guida la squadra da mister – “Klein” Costalunga – mentre gli altri alla spicciolata hanno salutato il campo (Fabio, Nicola, Cristiano e Marco, i dirigenti odierni) per mettersi a disposizione in tutti i ruoli possibili dello staff e del dietro le quinte. Chi spinto da esigenze familiari, chi dai reclami dolorosi di tendini, legamenti e scricchiolii vari dovuti all’età. Ma il pallone, nella versione a rimbalzo controllato, ha contribuito a mantenerli sempre uniti e, di recente, anche a farli sognare in grande.
Un “lustro” tra gli Amatori, prima in egida Csain ed Endas, con più successi tra A2 e A1 prima del “salto” nel futsal gestito dalla Figc Veneto. Uno scalino più su, che ha comportato un upgrade da ogni punto di vista per la piccola società, accogliendo nelle proprie fila giocatori di valore oltre che di esperienza. E fungendo da “calamita” per
Anche le nutrie...fanno gol
La formazione di calcio a 5 si prepara alla seconda stagione di serie D con il cruccio di una denominazione imposta dall’alto: N-Team nasce a Thiene e gioca le partite a Sarcedo.
calcettisti con alle spalle una carriera di buon livello.
Il “Viva le Nutrie lallalalà” è ancora il jingle ufficiale anche se, al passaggio in Figc, si è “rivisitato” il nome del club in N-Team. “Quello originale – raccontano – non è stato ritenuto idoneo e, pur se a malincuore, lo abbiamo adattato, ma non cambia nulla per noi”. Che, poi, non si è mai capito perché leoni o tigri o altri animali iconici per l’immagine combattiva di sé siano ben accetti (declinati all’inglese magari come Lions o Tigers) e invece i roditori nostrani vengano così bistrattati. Fatto sta che oggi il “branco” bianconeroverde, come da colori ufficiali, è composto da 19 atleti, più altri 8 elementi tra staff tecnico e societario. Non si contano, invece, mogli, fidanzate, bambini e quanti hanno a cuore le avventure del N-Team, nato come squadra-simpatia nel 2017 ma che ha da subito concentrato tanti “piedi buoni” nei suoi ranghi. La forbice di età tra i membri della rosa è ampio, un “delta” di 20 anni esatti: Andrea Marsetti è il baby con i suoi 25 anni, il già citato portiere De Negri il senatore, classe ‘78. Annate e generazioni che in spogliatoio, in campo e nel post partita sfumano e danno vita a storie da raccontare e obiettivi da condividere. Ben diversi da qualli degli albori, quando lo stesso “pres” Bonaguro incantava in campo da giocatore con i suoi guizzi.
Come quello all’orizzonte, in serie D, che è il thienese doc Jacopo Triuzzi, capitano e portavoce designato dal clan di comando, a
delineare. Lui, 32enne, è presente dal primo giorno, da difensore-goleador. Uno dei più giovani del team dati anagrafici alla mano, ma tra i più longevi per militanza. “Questa stagione ci vede consapevoli del nostro valore – spiega “Apo” - anche per gli innesti che il presidente Bonaguro ha portato, ma allo stesso tempo questo ci espone perché ogni squadra ci affronterà in maniera accorta e con spirito battagliero”. Per te, da capitano, cosa significa far parte del Nutria Team, tenendo per buono il nome delle origini? “Nutria Team racchiude un gruppo di amici che da volontari è stato capace di creare a una società che negli anni si è ingrandita e organizzata, mantenendo però lo spirito giusto, creando una forte identità tra noi”. Un anno fa dagli Amatori alla Figc, un passo faticoso? “Di sicuro sono aumentato il livello agonistico e la qualità delle squadre: questo ci richiede maggior intensità e concentrazione, a far la differenza qui è cura dei dettagli. Posso dire – conclude il capitano- che fin qui è stata una scommessa vinta perché si è mantenuto lo spirito delle origini pur adattandolo alla categoria: non manca mai il divertimento ma anche la serietà quando è richiesta”. ◆
[20] ◆ Thiene MesePlus Sport
Cultura
Anna Bianchini
Si apre il sipario sulla 43esima stagione teatrale thienese, un mix tra classico e contemporaneo con l’eccellenza ancora una volta protagonista assoluta.
«Imperdibile ed emozionante – è la definizione del sindaco Gianantonio Michelusi che ha sottolineato che anche in questa edizione gli spettacoli sono di alto livello –. A ogni nuovo cartellone, spettatori affezionati confermano la propria fiducia alla proposta thienese e tanti nuovi, soprattutto giovani, si avvicinano per la prima volta in un approccio che permette loro di vivere il mondo della Prosa teatrale nelle sue massime espressioni. Ogni stagione fiorisce grazie allo straordinario lavoro svolto dietro le quinte e coordinato con passione dall’assessora alla cultura Ludovica Sartore». «La Stagione di prosa attende che le luci si abbassino per condurre lo spettatore attraverso momenti di riflessione e altri di leggerezza, in un viaggio coinvolgente che saprà offrire opportunità di confronto con se stessi e occasioni di relazione con gli altri – è il commento dell’assessore – Così è per ogni Stagione, frutto del lavoro e della collaborazione di tanti: gli spettatori il cui giudizio rappresenta un importante indicatore per scelta dei titoli, Arteven che ascolta le esigenze e avanza ottime proposte, gli sponsor che offrono non solo un supporto economico ma spunti e idee, l’Ufficio Cultura che investe tempo, energie e competenza e l’Amministrazione che con forza e convinzione la promuove nella consapevolezza di quanto la Cultura si confermi un bene “primario” per la società. È una rete di impegno e volontà».
Al Comunale si alza il sipario sulla 43 a stagione teatrale
La nuova stagione di prosa si compone di dieci spettacoli in cartellone in programma come da tradizione il martedì mercoledì e giovedì alle 20.45, ai quali si aggiungono due appuntamenti fuori abbondamento. Nelle sere di spettacolo sarà attivo il foyer, gestito anche quest’anno dai ragazzi del progetto di inclusione lavorativa “Abilmente”
Non potevano mancare un caloroso saluto e un sentito ringraziamento a Pierluca Donin, direttore, motore e “anima” di Arteven, scomparso improvvisamente da poche settimane.
Giancarlo Marinelli, Direttore Artistico di Arteven, sottolinea: «Il Teatro Comunale di Thiene è un fiore all’occhiello per il Veneto. La cultura del teatro qui è diventata tradizione. Questo palcoscenico è una sorta di faro, un luminoso punto di riferimento per una comunità che si incontra grazie alla cultura».
Dieci spettacoli più due fuori abbonamento ed una serie di appuntamenti che spaziano da classicità, comicità, teatro per bambini e danza.
Anche quest’anno saranno offerti agli studenti delle scuole superiori cinquecento biglietti gratuiti per far conoscere il teatro alle giovani generazioni. I destinatari dei biglietti saranno individuati di volta in volta dagli Istituti Scolastici di appartenenza. Il progetto è supportato economicamente dal Lions Club Thiene Host e visto il grande successo nelle stagioni precedenti il club ha deciso di continuare. Prosegue inoltre anche per questa Stagione la riduzione di abbonamenti e biglietti per tutti gli under 30.
Engim impresa formativa è una impresa sociale nata dall’esperienza decennale di ENGIM in ambito di formazione e lavoro, che ha l’obiettivo la formazione dei giovani
attraverso l’imparare facendo in situazioni e contesti reali. Si rivolge in particolare ai giovani più fragili e vulnerabili diventando spazio di formazione e crescita per sperimentare le proprie capacità e scoprire i propri talenti. In particolare con il progetto “Abilmente” l’impresa sociale accompagna più di 30 giovani nel delicato passaggio tra scuola e lavoro, attraverso il lavoro al bar e nei laboratori, attraverso la socializzazione sviluppano autonomia ed un’identità adulta. Con la gestione del bar del foyer del teatro viene ampliato il novero delle attività da proporre ai ragazzi che si possono misurare con una nuova sfida lavorativa. Inoltre poter presidiare un luogo di cultura ci permette di investire nel bello e nell’arte come strumenti di emancipazione e crescita. «Per la stagione la partecipazione degli sponsor è essenziale non solo per l’apporto economico che è davvero importante –conclude Ludovica Sartore – Con la gran parte di loro infatti si è instaurata una proficua relazione per cui riceviamo suggerimenti e idee utili per rendere ancora più attrattiva la Stagione.
Gli sponsor, che ringrazio profondamente, fanno parte a pieno titolo della rete che è terreno fertile per il nostro teatro. Hanno a cuore la cultura, ne riconoscono l’importanza e hanno deciso di mettere a disposizione della nostra città risorse che ci consentono di offrire al pubblico stagioni di altissimo livello». ◆
[22] ◆ Thiene MesePlus