Il notiziario del donatore

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IL NOTIZIARIO DEL

n. 1 - ANNO XV GIUGNO 2013

NOTIZIARI DAL DONATÔR

IL DIPARTIMENTO DI AREA VASTA

Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L . 353 / 2003 ( conv. in L . 27 / 02 / 2004 nº 46 ) art . 1 comma 2 - DCB/Gorizia

IL FUTURO DELLA SANITÀ ISONTINA

KRVODAJALSKI VESTNIK


Direttore responsabile Feliciano Medeot

IL NOTIZIARIO DEL

Redazione Patrizia Zampi Impaginazione e grafica Punktone NOTIZIARI DAL DONATÔR

KRVODAJALSKI VESTNIK

Stampa Poligrafiche San Marco – Cormòns

Anno XV Numero 1 - Giugno 2013 Registrazione Tribunale di Gorizia n.295 del 20/12/99

Hanno collaborato a questo numero: Marco Bisiach, Egidio Bragagnolo, Daniele Brumat, Michele Calligaris, Stefano Capacchione, Chiara Comuzzi, Marco Fonzar, Luca Mascaretti, Baldassarre Medeot, Feliciano Medeot, Liliana Mlakar, Enzo Mucchiut, Cristina Orlandini, Claudio Roppa, Andrea Sturrm, Patrizia Zampi

Associazione Donatori Volontari Sangue Gorizia Federata

Associazione riconosciuta iscritta al n. 66 del Registro delle Persone Giuridiche della Prefettura di Gorizia Iscritta al Registro Regionale del Volontariato (D.P.G.R. del 18 febbraio 1997)

Sede Via Cancelleria Vecchia, 6 - 34071 Cormòns Recapito Postale Casella Postale 38 - 34071 Cormòns Posta elettronica advs.gorizia@libero.it Presidente Feliciano Medeot Presidente onorario Egidio Bragagnolo Consiglieri Tiziana Battistutta, Paolo Braini, Daniele Brumat, Stefano Capacchione, Paolo Domini, Marco Fonzar Federico Franz, Baldassarre Medeot, Enzo Mucchiut, Benito Tofful Revisori dei conti Manlio Bregant, Michela Clinec, Adriano Dugaro Collegio dei probiviri Claudio Femia, Gianfranco Lorenzut, Renato Portelli Segretario Mauro Turus

SOMMARIO EDITORIALE.......................................... 3 L’INTERVISTA Una finestra sul futuro della sanità isontina............................. 4 SALUTE Il Dipartimento di medicina trasfusionale di area vasta giuliano isontina................................... 6 Accreditamento Regionale, la qualità è garantita............................ 8 Ancora un consenso in ospedale...... 9 IL PERSONAGGIO Tullio Vittori.......................................... 10 Adriano Sturli....................................... 11 VITA ASSOCIATIVA.............................. 12 APPROFONDIRE La chiesa di San Valentino sul monte Sabotino............................. 26 IN PILLOLE...........................................28


VONDA MONADIS I

n questi ultimi mesi sono stati numerosi, sulla stampa locale, gli appelli e le prese di posizione rispetto all’avvio dell’area vasta isontino-giuliana del Dipartimento di Medicina Trasfusionale. In questo numero del nostro notiziario ospitiamo un articolo di Luca Mascaretti (fino a qualche settimana fa direttore del Dipartimento, ora Direttore Sanitario dell’Azienda Ospedaliera di Trieste – a proposito in bocca al lupo per il prestigioso e impegnativo incarico!) che spiega ai donatori cos’è l’area vasta e come funziona. Molti di questi interventi riportavano pareri contrari, diffidenti, lamentando l’ennesimo depauperamento della sanità goriziana. Si può capire e soprattutto si intende rispettare la posizione dei più diversi interlocutori, ma fa specie che tutte queste perplessità vengano fuori proprio quando quasi tutto, ormai, è pronto a partire. Non abbiamo ritenuto opportuno far sentire la voce della nostra associazione, su questo tema, per un semplice motivo: non è compito dell’Associazione esprimere un parere sul modello organizzativo proposto dall’Amministrazione regionale. È compito dell’Associazione, invece, garantire ai donatori l’attenzione che essi meritano, garantire che i centri trasfusionali e le unità mobili di raccolta funzionino e siano utilizzati in maniera efficiente, garantire che il personale medico e infermieristico ci sia (come non sempre avvenuto anche in tempi recenti) e che sia messo in condizione di lavorare e di lavorare bene, garantire che tutte le procedure (di prelievo, lavorazione e utilizzo del sangue e degli emoderivati) siano improntate a sostenere la massima sicurezza per il donatore e per il ricevente. Vonda monadis dunque e cominciamo a confrontarci su tematiche di sostanza e di prospettiva come la programmazione delle donazioni, nell’ottica di una autosufficienza regionale e nazionale e di una donazione che deve essere sempre più consapevole e responsabile. Anche per questo, il più sentito ringraziamento deve essere rivolto agli studenti del Liceo Scientifico “Duca degli Abruzzi” che lo scorso 15 maggio hanno donato per la prima volta in autoemoteca. Bravi ragazzi e… continuate a donare e a donare responsabilmente! Feliciano Medeot | Presidente Advsg Gorizia IL NOTIZIARIO DEL DONATORE • 3


Intervista al direttore generale dell’ASS 2 Isontina Marco Bertoli

UNA FINESTRA SUL FUTURO DELLA SANITÀ ISONTINA di Patrizia Zampi

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embra ancora incerto il futuro della sanità isontina, nonostante le rassicurazioni giunte dalla neo presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani. Il governatore ha ribadito il suo impegno nel tutelare l’azienda sanitaria isontina e la sua volontà di bloccare e rivedere in toto la riforma sanitaria regionale avviata dal suo predecessore Renzo Tondo.Nelle settimane scorse abbiamo incontrato il direttore generale dell’Azienda Sanitaria n. 2 Isontina, dott. Marco Bertoli, per fare il punto della situazione. D – Dottor Bertoli, quale sarà il futuro della nostra sanità? R – Il futuro è in Area Vasta con l’azienda territoriale di Trieste. Se l’attuale legge territoriale non verrà modificata, in regione ci saranno tre aree vaste: una pordenonese, una friulana e una giuliano-isontina. Qui ho trovato una realtà veramente interessante, con due buoni ospedali e un territorio che deve essere sviluppato. Ma ci vuole una grande riorganizzazione, non soltanto nella nostra area isontina ma in tutta la regione. D – Cosa vuol dire riorganizzazione? R – Riorganizzazione degli ospedali, noi abbiamo ospedali troppo simili e troppo vicini. La medicina, ormai, implica anche un volume di attività: avere un numero alto e adeguato di malati significa essere in grado di fare medicina moderna ed efficace. Gli

ospedali non devono essere uguali, devono essere complementari. Non possono avere tutte le specialità che hanno adesso e queste specialità vanno riviste. Ciò non significa che verranno meno i reparti ma i reparti di chirurgia, ortopedia e cardiologia devono riorganizzarsi, cioè devono essere capaci di dare risposte, tutte le risposte, ma con vocazioni diverse, ospedale per ospedale. D – E i reparti di medicina? R – Le medicine rimarranno medicine, anche alla luce della popolazione anziana che abbiamo, devono assolutamente rimanere. Allo stesso tempo, bisogna essere più vicini al territori. La popolazione è sempre più anziana, persone che hanno una com-


Nel cerchio: Marco Bertoli. Sotto, a sinistra: l’ospedale di Gorizia. A lato: l’ospedale di San Pietro ( Slovenia) plessità maggiore quindi dobbiamo andare a domicilio, dobbiamo essere sul territorio, fare un’assistenza di tipo infermieristico capillare e continua. Gli attuali servizi di assistenza domiciliare vanno potenziati. D – Potenziare l’assistenza domiciliare, come? R - Abbiamo inserito nuove figure: l’infermiere di continuità assistenziale, un infermiere dedicato che non sta in corsia, ma prende l’ammalato e lo accompagna alle dimissioni e l’infermiere di equipe territoriale, quell’infermiere presente sul territorio che riceve il malato che viene dimesso e che non esegue solo prestazioni ma agisce da sentinella. D – Cosa intende per sentinella? R – È la nostra presenza sul territorio che ci indica dove stanno le fragilità: pazienti complessi, pazienti che abusano di alcol e stupefacenti, pazienti con problematiche di tipo mentale, extracomunitari che devono integrarsi nel territorio. Infermieri che indicano non tanto le patologie quanto le fragilità, in modo da poter intervenire prima che le patologie si manifestino. D – Tutto ciò in un’ottica di ottimizzazione delle risorse e limitazione degli sprechi? R - Andare a domicilio del paziente non è automaticamente un risparmio anzi, potrebbe essere un investimento che implica una spesa. Ma la riorganizzazione degli ospedali e l’ottimizzazione delle risorse permetterebbero questo tipo di investimenti. D – Parliamo di sanità transfrontaliera. R – Dobbiamo partire dall’idea che la frontiera non c’è più, dobbiamo pensare al territorio come ad una fusione con le realtà slovene perché questo ci dà la dimensione della popolazione. Perché il punto nascita non può restare aperto? Perché ha pochissimi parti, è la demografia che ci condanna non le scelte

politiche. Noi confiniamo con la Slovenia, dobbiamo aprirci alla Slovenia a partire dalla sanità. D – Ad esempio con un punto nascita transfrontaliero? R – Non dobbiamo considerare solo il punto nascita, dobbiamo parlare di un percorso nascita. Se saremo capaci potremo sfruttare un sacco di risorse economiche che l’Europa mette a disposizione per progettualità come quella a cui abbiamo pensato, cioè creare un reparto di ostetricia transfrontaliero, co-gestito da professionisti italiani e sloveni. Questo è solo l’incipit, al di là del percorso nascita c’è la possibilità di interessarsi di anziani, bambini, di servizi sociosanitari, dare lavoro a persone svantaggiate, tutto ciò sotto la legibera di questo consorzio di comuni che è già costituito (Gorizia, Nova Gorica, Sempeter). Il percorso nascita implica un pre e un post parto, quindi c’è la necessità di un confronto tra professionisti italiani e sloveni per valutare le rispettive offerte. Ad esempio, a Gorizia c’è la possibilità di effettuare il parto in acqua, opportunità che a San Pietro non esiste, quindi dobbiamo assolutamente conoscere le rispettive potenzialità. D – Per concludere, area vasta “toccherà” il cittadino? R – La riorganizzazione non tocca il cittadino è una riorganizzazione dei servizi, non succede niente di diverso, nulla viene perso. Chiaro è che, alcuni servizi molto specialistici, non possono essere mantenuti in tutti gli ospedali. Il servizio trasfusionale, ad esempio, sarà un servizio di area vasta, questo ramo di azienda verrà ceduto all’ospedale di Cattinara, ma questo non dovrà essere minimamente incidente sul cittadino e sulla possibilità di donare. Come del resto succede già a Udine e Pordenone. Così accadrà anche per la farmacia. In area vasta vanno tutti quei servizi tecnico-amministrativi che non interessano direttamente il cittadino.

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IL DIPARTIMENTO DI MEDICINA TRASFUSIONALE DI AREA VASTA GIULIANO ISONTINA di Luca Mascaretti

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n unico dipartimento trasfusionale per un bacino d’utenza di 380 mila abitanti e 5 presidi ospedalieri pubblici, con un totale di 1450 posti letto. Il Dipartimento Giuliano Isontino va ad aggiungersi agli altri due dipartimenti della Regione Friuli Venezia Giulia, Udine e Pordenone, pienamente operativi da diversi anni, completando in questo modo il Sistema Trasfusionale della nostra Regione che è tra i più avanzati d’Italia. I dipartimenti sono strutture organizzative che accorpano unità operative semplici e complesse con attività affini o complementari, con lo scopo di aumentarne l’efficienza attraverso la riduzione delle duplicazioni e sfruttando sinergie al proprio interno. Nello specifico, i Dipartimenti Trasfusionali di Area Vasta rispondono a due esigenze fondamentali: raccogliere in modo capillare sul territorio il sangue e gli emocomponenti, ottimizzare e sviluppare l’attività clinica di medicina trasfusionale.

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Da un lato, quindi, l’obiettivo è quello di arrivare il più possibile in periferia per l’attività di raccolta sangue e dall’altro ottimizzare, attraverso la centralizzazione di alcune attività quali il servizio di guardia attiva e la reperibilità per l’urgenza-emergenza, gli esami di immunoematologia e patologia dell’emostasi di secondo livello, gli esami di immunogenetica per la compatibilità trapiantologica, l’attività di aferesi terapeutica e la raccolta di cellule staminali emopoietiche. L’ottimizzazione delle risorse può essere perseguita anche attraverso l’ulteriore sviluppo di tecnologie informatiche e strumentali, come, ad esempio, l’uso di sistemi automatizzati controllati informaticamente a distanza, per la consegna di unità di globuli rossi nelle ore notturne e festive. I dipartimenti costituiscono la migliore organizzazione possibile per svolgere le molteplici attività di propria competenza, attività che possono essere raggruppate in 3 principali macro-aree: produzione, diagnostica e clinica, come illustrato in maggior dettaglio nella tabella seguente.


Per quanto riguarda la capillarità della raccolta del sangue e degli emocomponenti, colonna portante di tutti i Dipartimenti Trasfusionali, nel nostro Dipartimento la raccolta è garantita da quattro centri di raccolta fissi (Ospedale Maggiore, IRCCS Burlo Garofolo, Ospedale di Gorizia e Ospedale di Monfalcone) e da due unità di raccolta mobili (autoemoteche), una di proprietà dell’Associazione Donatori Sangue di Trieste che opera nella provincia di Trieste e una gestita dalla struttura trasfusionale dell’ASS n. 2 Isontina, attiva nelle province di Gorizia, Udine e Pordenone, donata nel 2009 dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, grazie all’impegno dell’Associazione Donatori Volontari di Sangue di Gorizia. Nel 2012, il Dipartimento Trasfusionale Giuliano Isontino ha raccolto oltre 24 mila unità di emocomponenti, come si evince dalla tabella seguente.

A breve, dopo un iter durato più di 10 anni, diventerà effettivo il Dipartimento di Medicina Trasfusionale di Area Vasta Giuliano Isontina nel quale confluiranno le strutture trasfusionali presenti negli ospedali della Provincia di Trieste (Azienda Ospedaliero-Universitaria e IRCCS Burlo Garofolo, peraltro già unificate nel gennaio 2011) e di Gorizia (Ospedale San Polo di Monfalcone e Ospedale di Gorizia).

Tipologie donazione Sangue intero

Plasma da aferesi

Plasma-eritro piastrinoaferesi (multicomponent)

Piastrine da aferesi

AOUTS - Ospedale Maggiore

9556

2147

326

21

Autoemoteca ADS - Trieste

1357

IRCCS - Burlo Garofolo

278

347

ASS n. 2 - Gorizia

3161

653

3814

ASS n. 2 - Monfalcone

2858

608

3466

ASS n. 2 - Autoemoteca (incluso Grado e Cormons)

1421

1000

2421

Totale

18631

4755

Punto prelievo

Totale donazioni

12050 1357

Tuttavia, a differenza degli altri dipartimenti della regione, il sangue raccolto nelle strutture trasfusionali che andranno a costituire il Dipartimento Giuliano Isontino non è ancora sufficiente per soddisfare il fabbisogno dei pazienti e nel 2012 si è dovuto richiedere circa 1300 unità di globuli rossi concentrati ai dipartimenti di Udine e Pordenone. Ne consegue che uno dei principali obiettivi del nuovo dipartimento sarà quello di lavorare in stretta collaborazione con tutte le associazioni donatori di sangue delle provin-

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563

43

64

905

24013

ce di Trieste e Gorizia, proprio per raggiungere l’autosufficienza trasfusionale del nostro territorio. Il consolidamento definitivo dell’assetto dipartimentale permetterà un migliore confronto tra i professionisti delle strutture afferenti, medici, tecnici, biologi e infermieri. Ciascuno, con il proprio bagaglio di esperienza, favorirà il miglioramento delle prestazioni a beneficio dei pazienti e dei donatori, nonché ad una indubbia riqualificazione professionale dell’équipe. IL NOTIZIARIO DEL DONATORE •

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Rinnovo dell’accreditamento regionale delle strutture trasfusionali

ACCREDITAMENTO REGIONALE, LA QUALITA’ È GARANTITA di Michele Calligaris

N

ell’agosto scorso, il Dipartimento di Medicina Trasfusionale di Trieste ha raggiunto un importante traguardo, rappresentato dal rinnovo dell’Accreditamento regionale delle strutture trasfusionali. Cos’è e cosa comporta questo “accreditamento”?

Si tratta di un riconoscimento rilasciato dalla Regione Friuli Venezia Giulia che certifica la competenza formale di una struttura per una serie di compiti determinati. Nello specifico questi compiti riguardano la raccolta, la lavorazione, la conservazione e la distribuzione del sangue e dei suoi componenti intesi come globuli rossi, plasma e piastrine. Attualmente, tutti e tre i Dipartimenti di Medicina Trasfusionale della nostra Regione (Pordenone, Trieste e Udine), nonché il Centro Unico di Validazione Biologica di Gorizia (il laboratorio dove si eseguono i test virologici di tutte le unità raccolte), sono accreditati. Questo passaggio formale viene illustrato come l’ultimo di una serie di altri riconoscimenti che la struttura ha ricevuto per il raggiungimento di standard europei di volta in volta più stringenti. Nella pratica è stata necessaria la revisione di documenti, il rimaneggiamento dell’organizzazione delle procedure di convalida e della messa a norma di alcuni locali che necessitavano di una ristrutturazione.

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I nuovi requisiti hanno toccato anche il funzionamento delle autoemoteche. Il 31 luglio 2012 è stato effettuato il sopralluogo da parte del gruppo di ispettori, costituito da esperti di Medicina Trasfusionale e verificatori con conoscenze in campi diversi quali la Medicina Legale, l’organizzazione sanitaria e la Medicina di Laboratorio. Gli ispettori sono stati molto meticolosi e hanno verificato puntigliosamente ogni singolo ramo della struttura, dalla selezione dei donatori, all’esecuzione dei prelievi di sangue, a tutti gli aspetti della lavorazione inclusi i controlli di qualità, alla conservazione delle unità lavorate, ai criteri utilizzati per la distribuzione del sangue, alle procedure impiegate per l’esecuzione dei test di laboratorio e alle modalità con le quali si eseguono i prelievi in autoemoteca. La tracciabilità è stato l’aspetto per il quale è stata spesa più attenzione, in quanto essa garantisce che in tutto il percorso che va dalla vena del donatore (la donazione) alla vena del paziente (la trasfusione) si sappia esattamente cosa è stato prelevato, come è stato lavorato, come è stato conservato (e per quanto tempo), come è stato trasportato e come è stato deciso di trasfondere quel determinato paziente con quello specifico emocomponente. Il momento della conferma del buon esito dell’ispezione è stato motivo di grande soddisfazione per il personale del Dipartimento. Questo traguardo rappresenta un ulteriore strumento a garanzia di tutti i soggetti che usufruiscono dei servizi della struttura, dal donatore, al medico, all’industria produttrice di plasmaderivati, ma soprattutto dei pazienti, gli utenti più importanti.


ANCORA UN CONSENSO IN OSPEDALE di Chiara Comuzzi

Q

uesto nuovo consenso si riferisce al trattamento e alla comunicazione interna all’ospedale dei dati personali e riguarda l’attività di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione, nell’ambito dell’azienda ospedaliera che ce lo richiede. Viene a costituirsi in tal modo il Dossier Sanitario Elettronico, la raccolta di tutti i documenti sulla storia clinica del paziente in un archivio informatizzato al quale possono accedere medici, infermieri e tutti i professionisti che hanno in cura l’interessato. È possibile inserire nel Dossier tutti i nuovi esami effettuati dall’interessato dal giorno dell’acquisizione del consenso, ma è anche possibile inserire tutti quelli effettuati precedentemente. Il consenso si riferisce anche alla comunicazione dei dati ad altri organismi sanitari non solo, quindi, la gestione dei dati all’interno dell’ospedale ma anche con strutture pubbliche e private accreditate in regione, costituendo il Fascicolo Sanitario Elettronico. Anche in questo caso è possibile scegliere se inserire tutti gli esami o solo quelli nuovi. Inoltre, con questo consenso, è possibile gestire l’utilizzo dei dati riguardanti la salute dell’interessato nelle attività di didattica e di ricerca scientifica svolta dall’azienda

Dal mese di marzo, oltre agli “abituali” consensi, più o meno informati, cui veniamo sottoposti quando ci rechiamo in ospedale, se ne è aggiunto un altro, più generale rispetto agli altri che siamo stati abituati a vedere finora (per esempio il consenso ad un interveto chirurgico) e che consente di gestire i nostri dati per scopi clinici, assistenziali, didattici e di ricerca.

che sottopone il consenso. Solo ed esclusivamente l’interessato cui si riferiscono i dati, può prestare consenso, oppure chi detiene la potestà legale (genitore o tutore). Il consenso viene espresso una sola volta e non ha scadenza, a meno che l’interessato non voglia modificarlo o revocarlo. L’espressione del consenso è facoltativa. Di fatto, però, dal punto di vista dell’operatività quotidiana, il rifiuto alla compilazione o risposte negative al consenso, rendono difficile l’erogazione delle prestazioni richieste. Diventa perciò molto importante leggere con attenzione ciò che ci viene sottoposto, esprimendo o meno il nostro consenso in modo consapevole. Se, ad esempio, non venisse espresso il consenso alla costituzione del Dossier o del Fascicolo, gli esami non comparirebbero nei sistemi informatici a disposizione, pertanto, i medici non potrebbero consultare la documentazione e sarebbero costretti ad emettere referti cartacei. Di conseguenza, saremmo costretti a dover conservare tutti gli esami in formato cartaceo per permetterci di effettuare un eventuale consulto da un nuovo medico.

Poiché attualmente non esiste un unico consenso valido su tutto il territorio regionale, ogni struttura ospedaliera regionale richiederà il proprio consenso. Ciò significa che, se ci rechiamo a donare sangue all’ospedale di Gorizia, ci verrà richiesto di compilare un consenso, ma dovremo compilarne uno nuovo se ci rechiamo in un’altra struttura della regione, anche per una semplice radiografia.

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50° anniversario della sezione di Gradisca- Sagrado

TULLIO VITTORI: PRESIDENTE CARISMATICO di Claudio Roppa

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ato a Sagrado il 6 agosto 1922, sposato con la signora Ave Bressan da cui ebbe tre figli, si trasferì a Gradisca dove, presa residenza in Via degli Eroi, aprì un negozio di generi alimentari in Via Dante Alighieri. Poco dopo entrò nelle fila dell’Advsg di Gradisca, ricoprendo dal 1967 la carica di presidente sezionale e, successivamente, negli anni ‘80, quella di presidente provinciale. Il suo negozio divenne il ritrovo di tanti donatori e di tanti gradiscani, che si rivolgevano a lui per un consiglio o più semplicemente per una chiacchierata in un grande clima familiare. La Sezione iniziò una costante crescita, anche grazie alle tante iniziative che il vulcanico presidente ideava e promuoveva, trovando sempre massima disponibilità nei suoi collaboratori. Nacque così il torneo di calcio tra sezioni donatori dell’Advsg. Negli anni la Sezione riuscì a dotarsi, prima di un pulmino per il trasporto dei donatori al centro trasfusionale di Gorizia e poi di un’autolettiga per i servizi di pronto intervento.

Lo ricordo ancora oggi mettersi alla guida del pulmino pieno zeppo di donatori e partire alla volta di Gorizia, ogni giovedì, puntuale, alle ore 16. Lo ricordo anche in momenti difficili e drammatici, come la terribile notte del 6 maggio 1976, la notte del tragico terremoto in Friuli, impegnato casa per casa alla ricerca di donatori da mandare ai centri trasfusionali. Ricordo anche l’apporto e il sostegno che diede alla nascita, in seno alla nostra Sezione, del Gruppo Pescatori Sportivi. Aperto a tutte le iniziative avviate a Gradisca, fu anche presidente del Moto Club Isontino, visto che in gioventù era stato un abilissimo centauro, anche a livello agonistico. Con lui la Sezione di Gradisca, divenuta poi Gradisca e Sagrado, si fece conoscere anche fuori regione, uno dei motivi per i quali fu insignito dell’onorificenza di Cavaliere dell’ Ordine al Merito della Repubblica. Nel 1983, ormai stanco e con problemi di salute (lo aveva provato molto la tragica perdita di una delle due figlie per un incidente stradale), lasciò la presidenza a Maria Casalini, da tempo segretaria della sezione.

Nella sezione di Gradisca e Sagrado dell’ Advsg, il nome di Tullio Vittori rappresenta una pietra miliare nella vita dell’associazione, un nome che, pur essendo passati tanti anni dalla sua scomparsa, è ancor oggi sulla bocca di tutti. Ed io, prima da socio ed ora da presidente, mi sento onorato di portare avanti l’impegno che, un tempo, era di questo grande personaggio. Grande per le sue capacità, per le sue intuizioni, per il suo entusiasmo, capace di stare con tutti, di parlare con tutti, di farsi voler bene da tutti. Morì nella notte tra il 3 e il 4 settembre 1983, lasciando un grande vuoto nella grande famiglia dei donatori di sangue, famiglia che era stata anche la sua, che tanto aveva amato e per la quale si era tanto prodigato. Questo è un piccolo ricordo che, in qualità di presidente in carica e quindi suo successore, ho voluto dedicare all’amico Tullio, in occasione del 50° anniversario di fondazione della Sezione. Un ricordo affettuoso, dettato dal cuore, da una persona che lo ha conosciuto, stimato ed apprezzato per tutto ciò che ha fatto per i donatori e per tutta la comunità gradiscana. Grazie Tullio! Sei e sarai sempre nei nostri cuori.

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ADRIANO STURLI Un padre della medicina trasfusionale di Michele Calligaris

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ato a Trieste nel 1873 e laureatosi all’Università di Vienna nel 1899, divenne assistente nell’Istituto di Anatomia Patologica della capitale austroungarica che, all’epoca, era diretto dal patologo Anton Weichselbaum (lo scienziato che isolò il batterio della meningite), e in seguito dal sierologo, premio Nobel per la medicina nel 1930, Karl Landsteiner, che nel 1901 fu lo scopritore dei gruppi sanguigni A, B e 0 (zero). È del 1901, invece, la pubblicazione sul numero 49 del Münchener Medizinische Wochenschrift dello studio “Ueber die Isoagglutinine im Serum gesunder und kranker Menschen” (trad. “Circa le isoagglutinine nel siero di persone sane e malate”). In questo scritto, Sturli, in collaborazione con Alfred von Decastello, scrisse dell’esistenza di un IV gruppo sanguigno, il più raro tra gli individui, ovvero l’AB. Questa intuizione fu il risultato ottenuto dall’indagine dei sieri di 174 persone, 4 dei quali non risultavano compatibili con nessun altro gruppo sangui-

Accade spesso che le genti e i fatti che hanno animato e plasmato la storia delle terre di confine siano preda di una dimenticanza che può essere spesso colpevole, ma in molti casi frutto innocente dell’impoverimento culturale. Questo capita a causa della natura degli uomini che, abbagliati dalle tinte primarie proprie delle bandiere nazionali, finiscono per perdere la sensibilità per i colori sfumati delle identità “di mezzo”. Questi toni intermedi, attenuati dall’essersi abbeverate nei secoli con acque che discendono da fonti diverse, nel ‘900 sono state preda di pennellate uniformatrici di colore rosso sangue. La sorte di una memoria negligente è toccata anche alla storia del medico e ricercatore triestino Adriano Sturli. Il suo nome risulta sconosciuto ai più ed assai poco noto anche nell’ambiente medico italiano.

gno classificato sino a quel momento. Tale scoperta, completando gli studi di Landsteiner, risolse un complesso problema di immunoematologia, e (come sostenne Loris Premuda) non ebbe risonanza in Italia per la scarsa reperibilità che le riviste in tedesco sulle quali vennero pubblicate. Esse, seppur celebri, avevano scarsa circolazione nel regno sabaudo. A tal proposito, basti pensare che negli archivi triestini esiste la collezione quasi completa del periodico scientifico sopra menzionato, ma a Padova si trova solo qualche raro fascicolo. Sturli merita il nostro ricordo non solo per scoperta del gruppo AB, ma anche per la stima che ricevette da personalità quali l’Imperatore Francesco Giuseppe d’Asburgo, che il medico ebbe in cura a causa di una broncopolmonite che lo colpì a Vienna nei primi anni del Novecento. Negli anni Trenta, al Castello di Miramare venne prescelto quale suo medico dal Duca Amedeo d’Aosta. A cavallo di due guerre (1909-1947) ricoprì l’incarico di primario della II Divisione Medica del Civico Ospedale di Trieste. Questo nosocomio, ribattezzato Ospedale Civico “Regina Elena” dopo la conquista sabauda, è oggi l’Ospedale Maggiore. In tale sede lavorò con Giorgio Nicolich (fondatore dell’urologia italiana) e Massimiliano Gortan (iniziatore della radiologia in Italia). Sturli viene descritto come riservato, introverso e con un tono burbero, ma amava la musica e suonava bene il pianoforte. Morì a Trieste il 24 marzo 1966. Una lapide commemorativa lo ricorda nell’edificio del Centro Immunotrasfusionale dell’Ospedale Maggiore.

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L’IMPRONTA DELLA NUOVA TECNOLOGIA di Beniamino Godeas

Lo scorso 15-16-17 marzo si è svolto a Torino il XIV Meeting Nazionale Giovani Fidas. Un meeting caratterizzato da una forte impronta tecnologica: potendo usufruire di internet e delle sue piattaforme in maniera libera e gratuita, è stato possibile registrare in diretta i momenti formativi, trasmetterli live sulla sezione meeting del sito della federata (www.fidasadsp.it) e rivederli in streaming sia nell’apposita sezione del sito, sia all’interno del canale “Noi della Fidas” su YouTube al link http://www.youtube.com/user/noidellafidas.

I

noltre, è stata data particolare rilevanza ai social network Facebook e Twitter: tutti i partecipanti hanno potuto commentare, postare e twittare in tempo reale quanto stava accadendo nel corso dei lavori congressuali, nonché tutti i momenti dell’evento 24 ore su 24. Protagonista dell’intero apparato tecno-

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logico è stata l’applicazione “FidasToApp”, sviluppata per Android, che ha permesso un’interazione diretta con le pagine Fidas Adsp dei social network, prevedendo anche una sezione maps utile per le attività del sabato pomeriggio. Ulteriore strategia comunicativa è stata quella dell’invio di alcune newsletter nei giorni precedenti e immediatamente successivi al meeting, che hanno offerto a tutti i partecipanti informazioni utili sulla città di Torino e sugli aspetti organizzativi e logistici dell’evento. I dibattiti del venerdì hanno riguardato temi di carattere medico-scientifico, con nozioni su sangue, gruppi sanguigni, emocomponenti e plasma-lavorazione. Tra i relatori il dott. Roberto Albiani, direttore sanitario della Fidas Adsp, il dott. Danilo Medica, Responsabile Kedrion per l’Italia e gli altri mercati e la dott.ssa Rosa Chianese, Centro Regionale Sangue Piemonte, che con il contributo del presidente nazionale Fidas ha presentato il rapporto tra necessità trasfusionali e donazione. La giornata di sabato, invece, è stata interamente dedicata alla comunicazione sotto la guida del professor Enrico Dalla Rosa dell’Università Cattolica di Milano. I risultati del XIV meeting e la partecipazione dei torinesi e dei giovani Fidas è stata eccezionale. Molto costruttivi ed interessanti sono stati i lavori di gruppo per i partecipanti e la connessa attività di propaganda ed informazione sul territorio che è risultata di notevole impatto. Un meeting dai numeri importanti: si è raggiunto, infatti, un record di partecipazione con oltre 160 presenze di giovani intervenuti da tutta Italia e di un elevato numero di federate Fidas rappresentate.


PRIMA DONAZIONE DI SANGUE COLLETTIVA Grande successo per l’iniziativa con 25 nuovi donatori del Liceo Duca degli Abruzzi di Gorizia di Marco Bisiach

È

partita il 15 maggio, dal liceo Scientifico “Duca degli Abruzzi”, la campagna nelle scuole dei donatori di sangue di Gorizia, per avvicinare le nuove generazioni alla cultura del dono e proseguire sulla strada del ritorno a quelle sezioni studentesche dei donatori di sangue che potrebbero garantire un adeguato ricambio generazionale all’associazione sul territorio. Sono stati ben 25 gli studenti delle classi quarte e quinte del liceo goriziano (ovviamente tutti dovevano essere maggiorenni) che hanno deciso di aderire all’iniziativa, e diventare donatori. © Fotografia Pierluigi Bumbaca (SIAE 2013)

Dandosi coraggio l’un l’altro, tutti sono saliti a turno sull’autoemoteca che è stata parcheggiata nel cortile dell’edificio di piazza Divisione Julia assieme all’ambulanza de La Salute di Lucinico, che ha fornito il supporto tecnico, e si sono sottoposti al prelievo di sangue, prima di gustare un cannolo siciliano che è stato allo stesso tempo premio per la gola e valido ricostituente per il fisico. “Negli anni scorsi abbiamo già impostato un simile rapporto di collaborazione con l’Iti Galilei di Gorizia – racconta Feliciano Medeot, presidente Advsg, l’organizzazione che riunisce tutte le associazioni di donatori di sangue – dove tra l’altro è già stata costituita una sezione studentesca di donatori volontari. Questa prima esperienza con il liceo scientifico invece è nata a partire dallo scorso settembre, quando in occasione della manifestazione internazionale del volontariato diversi studenti hanno manifestato la volontà di donare. Così ci siamo accordati con il centro trasfusionale di Gorizia e la preside

del polo liceale Marsoni, che ci ha aperto le porte della scuola”. L’iniziativa del 15 maggio, tra l’altro, si inserisce per il liceo scientifico all’interno del più ampio progetto di educazione alla solidarietà, che l’istituto porta avanti sotto il coordinamento della professoressa Silvia Russian. “Azioni come questa sono fondamentali per potenziare la nostra presenza nelle scuole – dice ancora Medeot – non solo come momenti di educazione alla salute, ma anche per sensibilizzare i giovani al dono. Da qui può arrivare quel ricambio generazionale indispensabile a portare avanti le attività delle nostre associazioni”. E la partecipazione degli studenti è stata assolutamente convinta ed entusiasta, come spiega anche il rappresentante d’istituto Alessandro Cechet: “Siamo molto contenti di questa nostra scelta – dice – e siamo sicuri di riuscire a coinvolgere anche molti altri nostri compagni, per le prossime occasioni. Alcuni di noi, poi, hanno deciso di diventare pure donatori di midollo”.

IL NOTIZIARIO DEL DONATORE •

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52° Congresso Fidas – Padova maggio 2013

32ª GIORNATA DEL DONATORE DI SANGUE di Feliciano Medeot

Padre Poiana con il gruppo dei donatori goriziani Gruppo FVG in corte nel centro di Padova

Il 3 e 4 maggio si è svolto a Padova il 52.o Congresso della Fidas, la Federazione Italiana delle Associazioni dei Donatori di Sangue a cui aderisce anche la nostra Advsg. Dopo alcuni anni in cui nel corso dei congressi ci si è confrontati sulle modifiche dello statuto della Federazione, ad Abano si è trattato finalmente di un congresso di confronti e contenuti.

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• IL NOTIZIARIO DEL DONATORE

C

onfronti in quanto, come sempre, il Congresso nazionale Fidas è occasione di incontri tra le federate di tutta Italia: realtà molto diverse tra loro, non solo per numero di aderenti, numero di donazioni, provenienza geografica e modelli organizzativi. Proprio in queste occasioni si rafforza la consapevolezza che il Friuli Venezia Giulia è una realtà in cui tutti gli interlocutori del sistema sangue (amministratori,


servizi trasfusionali e donatori) lavorano in sinergia con l’obiettivo di garantire la massima sicurezza per il donatore e per il ricevente. Ma è stato anche un Congresso di contenuti perché, oltre ai lavori assembleari, sabato mattina si è svolto un interessante dibattito sul tema “Il Sistema Trasfusionale del futuro tra programmazione della donazione, risposte ai bisogni e sostenibilità”. In un contesto di contenimento della spesa sanitaria, è necessario organizzare la donazione del sangue affinché il donatore volontario, anonimo, responsabile e non remunerato, rientri in una programmazione dell’attività secondo tempi e modalità che rispondano alle necessità complessive del Sistema sangue. Nel corso della mattinata si sono succedute le relazioni di Stefania Vaglio, Responsabile dell’Area ricerca del Centro Nazionale Sangue, di Simona Carli, Responsabile del Centro Regionale Sangue della Regione Toscana, di Antonio Breda, Responsabile Centro Regionale Attività Trasfusionali della Regione Veneto, di Giustina De Silvestro, responsabile del Dipartimento Medicina

Trasfusionale dell’Azienda Ospedaliera di Padova. Il Congresso si è quindi chiuso domenica mattina a Padova, dove si è svolta la 32.a giornata nazionale del donatore. Tra gli oltre 10 mila partecipanti, la nostra Associazione ha partecipato alla giornata con oltre 60 tra donatori e simpatizzanti che hanno raggiunto la città del Santo partendo di primo mattino da Gorizia. La giornata si è aperta con la Santa Messa, celebrata nella chiesa di Santa Giustina, a cui è seguita la sfilata per le vie della città di Padova. Nel pomeriggio il gruppo ha potuto brevemente visitare la città. In particolare la delegazione goriziana ha visitato la Basilica pontificia di Sant’Antonio con una guida d’eccezione: padre Enzo Poiana di Corona, rettore della basilica antoniana, che ha accompagnato il gruppo in una visita che è stata particolarmente gradita e apprezzata da tutto il gruppo goriziano. Ultima nota per concludere: nel corso dei lavori assembleari si è provveduto a designare le prossime sedi del Congresso nazionale Fidas. Nel 2014 la sede congressuale sarà Agrigento e nel 2015 Viareggio.

Il corteo per le vie di Padova

IL NOTIZIARIO DEL DONATORE •

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Gradisca-Sagrado

CAROLINA CRISTINA CERNIC

L’orgoglio della sezione di Gradisca-Sagrado

Abbiamo il piacere di conoscere la nostra vice presidente, Carolina Cristina Cernic, con la consapevolezza che, come ricordato anche da Papa Francesco, le nuove generazioni non si presentano come proposta per il futuro ma come garanzia per il presente.

M

i presento, sono Carolina Cristina Cernic e il 20 febbraio scorso ho conseguito la laurea in Scienze del Servizio Sociale, discutendo la tesi “Percezione e vissuto dell’abuso da parte degli studenti della Scuola Secondaria di 1° grado: spunti per un possibile intervento dell’Assistente Sociale nella promozione della salute”. L’argomento non è stato assolutamente facile da trattare, c’è sempre una certa riluttanza a trattare argomenti così difficili e controversi. Purtroppo, nel mio percorso di lavoro, il senso di impotenza sarà messo a dura prova e quotidianamente dovrò affrontare situazioni delicate e problematiche. Noi assistenti sociali sappiamo di non essere dei “paladini di giustizia”, dei supereroi che devono salvare il mondo, siamo esseri umani chiamati ad aiutare il prossimo, per affrontare al meglio le difficoltà della vita, quella capacità d’azione per raggiungere il benessere sociale che noi chiamiamo “empowerment”. Fin da piccola mi sono sempre resa disponibile all’aiuto, alla disponibilità verso gli altri. Infatti ho contribuito a dar vita e a far crescere un’associazione che lavora e si impegna giornalmente sul nostro territorio per regalare un sorriso alle persone in difficoltà. Una missione che negli anni ha trovato 16

• IL NOTIZIARIO DEL DONATORE

la sua maturazione attraverso l’impegno sociale dei ragazzi in diverse case di riposo per anziani della provincia di Gorizia e Udine. Grazie a questo impegno e agli ottimi risultati ottenuti, in me e negli altri giovani del gruppo, si è creato un forte sentimento di appartenenza al progetto che ci ha permesso di “contagiare” amici e coetanei. Uno stare assieme unico e diverso che si è rivelato un vero e proprio motore aggregativo alternativo allo sport, al gioco, alla musica, alle sale prova e agli eventi concertistici. Tutt’ora, infatti, ricopro due cariche per me molto importanti: la prima come vicepresidente dell’Associazione Incontriamo Onlus di Sagrado e la seconda come vicepresidente della Sezione Advsg di Gradisca d’Isonzo – Sagrado. La laurea è stata una delle gioie più importanti della mia vita, un obiettivo personale raggiunto non senza difficoltà, ma affrontato in piena autonomia.


Gorizia

FESTEGGIO IL MIO 18° COMPLEANNO DONANDO SANGUE di Marco Fonzar

Arina festeggia la maggiore età con la sua prima donazione di sangue al Centro Trasfusionale di Gorizia

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n diciottesimo compleanno da ricordare, per Arina e sicuramente anche per la sezione donatori sangue di Gorizia. Ma vediamo come si è svolta questa emozionante avventura. Un sms ricevuto al numero della sezione Remo Uria Mulloni verso fine marzo e che, più o meno, diceva così: “Buongiorno, ho cercato su internet informazioni per donare sangue e c’era questo numero. Come faccio per la prima donazione?”. Non succede di frequente ricevere sms di

questo tipo, sono riscontri importanti che vanno ad avvalorare la nostra attività di promozione della vita. A scrivere l’sms era stato Mirko, il fidanzato di Arina. Una volta ricontattato, Mirko si era subito dimostrato ben informato sulla donazione volontaria di sangue. E’ stato sufficiente fornire soltanto alcuni dettagli: che colazione fare prima della donazione e gli orari di accesso al centro trasfusionale goriziano. E pensare che Mirko si era lasciato coinvolgere dall’intenzione di donare grazie alla fidanzata che, proprio nello stesso giorno del suo diciottesimo compleanno, desiderava effettuare la sua prima donazione di sangue.Una grande emozione nel sentire quelle parole e una gioia infinita di fronte alla splendida notizia, un gesto che avrebbe sicuramente lanciato un messaggio forte a tutti i giovani potenziali donatori. Le incognite, specialmente per i nuovi donatori, sono molteplici e possono portare ad incomprensioni sulle cause di esclusione o non idoneità. Motivazioni che ci hanno spinto a seguire da vicino e con entusiasmo l’esperienza della giovane coppia, decidendo di rimanere al loro fianco in modo che tutto procedesse nel migliore dei modi per Mirko e Arina. La data fissata per la donazione era quella di martedì 19 marzo. Alle 8 del mattino, puntualissimi e come promesso, i due giovani sono stati accolti al centro trasfusionale dove, dopo le consuete visite di routine, sono stati giudicati idonei ed hanno potuto effettuare, con forte emozione, la loro prima donazione. Una grande dimostrazione di responsabilità quella di Arina e Mirko, un gesto di cui andare fieri e di cui la nostra sezione è orgogliosa. Per questo ci sentiamo di augurare ai neo-donatori che anche tutte le prossime donazioni possano essere una festa, una giornata speciale in cui gioire come nel giorno del loro compleanno... da parte nostra, continueremo a rimanere al loro fianco. IL NOTIZIARIO DEL DONATORE •

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Mariano

SPORT E VOLONTARIATO: UN BINOMIO VINCENTE di Enzo Mucchiut

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egli ultimi anni il volontariato ha registrato un’evoluzione quantitativa e qualitativa di grande importanza, anche nelle piccole comunità presenti sul nostro territorio. Sotto il profilo quantitativo le organizzazioni locali di volontariato, che svolgono gratuitamente i loro servizi, si contano a decine. Sotto il profilo qualitativo le organizzazioni di volontariato come i donatori di sangue, evidenziano un tratto fondamentale di crescita, di stabilità, di continuità e di competenza professionale su cui si innestano i valori persistenti della gratuità, della condivisione e della solidarietà. E’ importante ribadire che il volontariato non rappresenta la “ruota di scorta” del settore pubblico, la sua funzione non è quella di tamponare le carenze del sistema sociale, sostituendosi al potere statale quando questo è assente o inefficiente

Associazioni di volontariato come la nostra non possono prescindere, ad esempio, dal coinvolgere il mondo dello sport, uno dei pochi canali seguiti da tutti, capace di educare, insegnare e trasmettere valori come la responsabilità, la tolleranza e la giustizia. I giovani che praticano sport possono entrare nel mondo del volontariato per promuovere e diffondere il messaggio di cultura della solidarietà e della cittadinanza attiva. Per diventare “cittadini della comunità” è sufficiente abbattere il muro dell’indifferenza, 18

• IL NOTIZIARIO DEL DONATORE

aprendo gli occhi sulle realtà che ci circondano… e lo sport può essere, davvero, un canale preferenziale e una fonte inesauribile di educazione e di conoscenza dell’altro. Lo sport, inoltre, rappresenta un bell’esempio di integrazione sociale, offre l’opportunità di socializzare ed imparare a conoscere l’avversario senza preconcetti culturali, ma per ciò che dimostra in campo. Le regole sono uguali, per tutti. Lo sport e la cultura della solidarietà hanno numerosi punti di contatto e qualunque disciplina sportiva, soprattutto se basata su un gioco di squadra, è perfetta per trasmettere i valori legati al volontariato. Ognuno di noi deve sentirsi responsabile, in prima persona, per ciò che accade intorno a noi, proprio nel nome di un gioco di squadra comunitario: insieme si gioca la partita e ciascuno si impegna per sè e per gli altri. Queste riflessioni, per noi donatori, non sono solo considerazioni generali. La nostra sezione cerca di metterle in pratica concretamente organizzando con grande impegno e passione il torneo di calcio “Memorial L. Luisa” che vede l’adesione di molte squadre dell’isontino. Anche la corsa campestre raccoglie grandi consensi tra atleti, amatori e simpatizzanti. Ma la nostra punta di diamante è sicuramente il grande campione Dino Zoff, costante presenza al nostro fianco da lungo tempo. Uomo di sport ed esempio reale per i numerosi giovani che riconoscono in lui correttezza e fair play dentro e fuori dal campo di gioco. Quindi, per quanto sarà possibile, la nostra sezione sosterrà e favorirà sempre la partecipazione dei giovani alle attività che mettiamo in campo per la comunità durante l’intero anno.

Calendario delle manifestazioni MEMORIAL L. LUISA venerdì 5 luglio 2013 CORSA CAMPESTRE del DONATORE domenica 29 settembre 2013 44ESIMA GIORNATA del DONATORE Mariano, domenica 26 maggio 2013


Capriva

LA STAFFETTA DEL DONO DI CAPRIVA DEL FRIULI di Andrea Sturm

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n grazie a tutti i donatori per la sensibilità, la serietà e la costanza dimostrata”, commenta soddisfatto il direttivo della sezione che, nell’arco dell’intero anno si è impegnato per creare, in un clima sereno e di collaborazione costante, le innumerevoli manifestazioni che contribuiscono alla promozione del dono del sangue. Tra le novità dello scorso inverno, la partecipazione alla staffetta di Telethon ha ottenuto grande riscontro. La manifestazione benefica a sostegno della ricerca sulle malattie genetiche rare si è svolta a Udine il 14 e 15 Dicembre. “E’ stato un evento emozionante dove abbiamo respirato un’atmosfera felice e gioiosa – commenta il presidente sezionale Andrea Sturm. Il percorso si è snodato attraverso le vie del centro storico di Udine rese ancor più suggestive grazie agli addobbi e all’atmosfera natalizia. La città era invasa dagli atleti… piazza 1° Maggio si è trasformata in una grande hospitality con tendoni, gazebo e camper per dare ristoro agli sportivi”, conclude Sturm. I 24 staffettisti della sezione si sono alternati nelle 24 ore di gara percorrendo complessivamente 249 Km, la gran parte sotto una pioggia battente. “La

gratificazione più grande è stata quella di vedere un meraviglioso gruppo di donatori e amici alternarsi con il sorriso, portando i colori della nostra associazione e testimoniando, ancora una volta, gli importanti valori di solidarietà che ci contraddistinguono”. Oltre al risultato “sportivo”, il gruppo di Capriva del Friuli ha raccolto e devoluto a Telethon circa 700 euro grazie al contributo dei corridori stessi e a quello delle aziende agricole locali che hanno sostenuto la squadra. Visto l’ottimo risultato raggiunto, la sezione sta già pensando all’edizione 2013, certa di poter coinvolgere ancora più persone, con grande divertimento ed una sana competizione.

Bilancio positivo per la sezione di capriva del friuli. Il 2012, infatti, è stato un anno da record: 254 donazioni e 15 nuovi donatori. Numeri che fanno guardare al futuro con ottimismo e maggior speranza. Ma le iniziative sezionali non sono finite. Subito dopo il periodo natalizio tra la Fugarela, i vari brulè augurali ed il concorso dei Presepi, è stata la volta del “Carnevale del Bambino” in collaborazione con gli educatori dell’Acr e con la musica e l’animazione di Dj Gulto. Il 24 marzo, domenica delle Palme, invece, la sezione è stata impegnata nel lancio dei palloncini della pace. Nonostante la giornata fredda e piovosa, l’iniziativa ha attirato un folto pubblico, tra cui un gran numero di bambini e ragazzi. Nelle settimane successive, inoltre, in collaborazione con il Comune e altre realtà associative del paese, c’è stata la festa dell’anziano, tradizionale appuntamento di Capriva del Friuli. Energia, entusiasmo e passione… questi gli ingredienti che contraddistinguono il gruppo di Capriva che, accompagnati dall’indispensabile passaparola, contribuiscono a fare squadra ed ottenere ottimi risultati. IL NOTIZIARIO DEL DONATORE •

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Gorizia

BILANCIO POSITIVO PER IL PROGETTO SPORT DELLA SEZIONE DI GORIZIA Lo sport protagonista del convegno della “Terza donazione di sangue transfrontaliera” di Cristina Orlandini

E’ terminato il percorso iniziato, nell’ottobre dello scorso anno insieme ad un gruppo di volenterosi sportivi donatori e non, che hanno aderito con serietà ed impegno al progetto “ADVSG SPORT”. Tutto è partito da un’idea molto semplice: perché non unire lo sport e l’idea di donazione programmando un corso di fitness per donatori di sangue e simpatizzanti?

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osì è nata la proposta di svolgere un’ora di ginnastica, due sere a settimana, nella palestra ex Fermi di via Diaz a Gorizia. Le lezioni avevano come focus l’allenamento funzionale cioè il miglioramento della condizione fisica per agevolare tutte le azioni quotidiane con maggior sicurezza e benessere fisico generale. E’ stato certamente un modo per tenersi in allenamento e socializzare ma è anche un passaggio stimolante per avvicinarsi al mondo della donazione dimostrando che anche chi dona sangue può praticare sport in totale sicurezza.

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• IL NOTIZIARIO DEL DONATORE

Ma le iniziative dei donatori di sangue della sezione di Gorizia non finiscono qui: infatti il tema dello sport sarà riproposto anche in occasione della “Terza Donazione di Sangue Transfrontaliera” in programma sabato 15 giugno 2013 in piazza della Transalpina in co-organizzazione con il Comune di Gorizia ed in sinergia con la Croce Rossa di Nova Gorica. La donazione collettiva inizierà alle ore 08:30 fino alle ore 14:00 e saranno presenti circa 50 donatori, tra cui italiani, sloveni, austriaci e croati. Come nelle passate edizione, il Comune di Gorizia ha aderito con entusiasmo all’iniziativa e, a margine della donazione di sangue, a partire dalle ore 9.30 in piazza della Transalpina, si esibiranno scuole di danza, fitness e arti marziali in collaborazione con alcune realtà presenti sul nostro territorio. Inoltre, all’insegna dello sport, alle ore 10 dalla piazza della Transalpina, prenderà il via la 12^ edizione della “Gorizia in Bici” - pedalata cicloturistica cittadina non competitiva che attraverserà le città di Nova Gorica e Gorizia in un percorso agevole per partecipanti di ogni fascia di età. Ai partecipanti della “Gorizia in Bici” verrà offerta una pastasciutta a fine pedalata. Verso le ore 11.30 è prevista l’esibizione del gruppo folkloristico “Danzerini di Lucinico” e a seguire la banda “Città di Cormòns” che introdurrà il saluto delle autorità e la premiazione della pedalata cicloturistica.


Farra d’Isonzo

ATTIVITÀ PRIMAVERILE DEDICATA AI GIOVANI di Daniele Brumat

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el mese di aprile la sezione di Farra d’Isonzo ha promosso un interessante incontro tra gli alunni della classe 5° della locale scuola primaria e i volontari dell’associazione “La Salute” di Lucinico che, in modo semplice ma estremamente coinvolgente, hanno illustrato ai bambini le tematiche più importanti connesse a l primo soccorso. Grande entusiasmo anche per la gita programmata a fine aprile in Germania, in occasione del 30° anniversario della sezione, che ha portato soci e simpatizzanti alla scoperta delle bellezze di Monaco e della natura mozzafiato della Baviera. Non mancheranno anche quest’anno i classici appuntamenti sportivi. Sono in programma, infatti,

Michela Clinec, revisore dei conti ADVSG mandamentale con la sua splendida famiglia. Michela e Stefano Mazgon sono donatori iscritti alla sezione di Farra d’Isonzo. Nella foto il giorno del battesimo della piccola Lisa, nata il 29 ottobre 2012

il “Torneo di calcio a sei” e il “Torneo misto di pallavolo” del 24 maggio nell’area del campo sportivo comunale. Sport per tutti i gusti in un clima di festa e di grande allegria! Ulteriore appuntamento dedicato ai giovani sarà quello di venerdì 19 luglio quando, a margine dei festeggiamenti della sagra della “Madonna del Carmine”, nel parco della scuola materna si terrà il concerto rock di un gruppo musicale selezionato proprio dai componenti più giovani ed “esperti” del direttivo sezionale. Sabato 20 luglio, invece, verrà celebrata la tradizionale Giornata del Donatore, importante momento d’incontro e di festa per tutti i soci. Sarà l’occasione per il presidente di relazionare sull’attività della sezione che, al momento, sta dando ottime soddisfazioni sia a livello di numero di donazioni che di nuovi donatori. Infatti, dopo alcuni anni in cui i dati sono rimasti praticamente stabili, la sezione di Farra d’Isonzo è ora tornata a crescere… risultati che ci danno nuovi stimoli per migliorare ulteriormente. Questa è la strada giusta da percorrere e nonostante i tempi attuali siano difficili, non dobbiamo mai dimenticare che siamo donatori e dobbiamo sempre trovare il tempo per il nostro periodico appuntamento al centro trasfusionale. IL NOTIZIARIO DEL DONATORE •

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Il momento della torta durante la cena sociale

San Lorenzo

DONAZIONI IN AUMENTO NEL 2013 A SAN LORENZO di Baldassarre Medeot

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esteggiare a tavola! Durante la consueta cena sociale annuale, infatti, la sezione “Girolamo Paravan” di San Lorenzo Isontino ha voluto rendere onore alla prospera attività che l’ha contraddistinta già dai primi mesi del 2013. “Un bilancio quanto mai lusinghiero, una grande famiglia che cresce di giorno in giorno” – ha sottolineato il presidente sezionale Baldassarre Medeot. “Nel 2012 abbiamo recuperato buona parte dei donatori non attivi, tutti pronti a collaborare per dare nuova linfa vitale alle donazioni. Le donazioni sono in aumento e l’incremento è stato di 14 unità di plasma – continua Medeot. Nei primi mesi dell’anno, inoltre, abbiamo registrato un forte trend positivo che trova vigore anche grazie all’arrivo di due nuovi giovani donatori… condizione che ci fa ben sperare per il futuro” , conclude il presidente di San Lorenzo. Una simpatica serata conviviale che ha raggiunto l’obiettivo di rafforzare ulteriormente il legame fra gli associati, cercando di coinvolgere nuovi amici nel nobile gesto del dono del sangue. “In questi delicati momenti – ha rimarcato Medeot – stringersi e creare gruppo è un qualcosa di fondamentale. C’è bisogno di riscoprire il piacere di stare insieme, con semplicità”. Attorno alla tavola imbandita si sono ritrovati 22

• IL NOTIZIARIO DEL DONATORE

una cinquantina di soci in un clima allegro e festoso. Come da tradizione, musica e balli non sono mancati ed hanno accompagnato la tradizionale lotteria a sostegno della sezione. I premi in regalo sono stati donati dalle attività commerciali del paese.

Fiocco rosa tra i donatori di San Lorenzo. Lo scorso 12 aprile è nata Emma Franco, primogenita di Monica Malagnini e Gianluca Franco (donatore e componente del direttivo della locale sezione “Girolamo Paravan” dell’Advsg). Auguri alla neonata con la certezza che tra 18 anni sarà una dei nostri!


Cormòns

GIORNATE DI PROMOZIONE DEDICATE ALLE SCUOLE di Egidio Bragagnolo

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ell’ambito delle iniziative di divulgazione e promozione del dono del sangue, la sezione di Cormòns dell’Advsg ha avviato una collaborazione con l’Istituto Comprensivo di Cormòns per sensibilizzare i giovani studenti alla donazione del sangue. L’iniziativa si è sviluppata su alcuni incontri in classe per spiegare, insieme ad esperti del settore sanitario, come si svolge la donazione del sangue e tutti i benefici che essa porta per la cura delle malattie e per la salute dell’uomo. A presentare la lezione sono stati il dottor Dario Franchi del Centro Trasfusionale di Gorizia e il presidente della sezione donatori sangue di Cormòns, Egidio Bragagnolo, affiancati da due donatori, tra cui un neo papà. L’argomento della donazione è stato introdotto dalla visione di un filmato a cui ha fatto seguito una conversazione guidata dal personale esperto. In seguito c’è stata la visita all’autoemoteca per la raccolta del sangue che, per l’occasione, ha fatto sosta nella sede scolastica cormonese. Infine hanno avuto luogo le premiazioni del concorso di disegno dedicato al dono del sangue per i ragazzi delle classi

Una classe davanti all’unità mobile raccolta plasma

L’intervento in classe di Egidio Bragagnolo quinte delle scuole elementari e per le classi terze della scuola media. “E’ stata un’occasione per sensibilizzare ed avvicinare “i donatori in potenza” ad una realtà sempre più presente sul nostro territorio e, attraverso il passaparola, attivare gli adulti”, ha commentato il presidente sezionale Egidio Bragagnolo. Tra le attività di promozione della sezione cormonese, sono da sottolineare la campagna di sensibilizzazione alla lotta contro le leucemie, linfomi e mielomi dell’AIL con la vendita delle stelle di Natale e la tradizionale mescita del vin brulè sul sagrato del duomo di Cormòns dopo la messa natalizia di mezzanotte. Tra le altre iniziative, da segnalare il riuscitissimo incontro conviviale del marzo scorso con la partecipazione di oltre un centinaio di persone tra donatori, familiari e simpatizzanti. Queste ed altre iniziative di promozione della donazione, hanno concorso alla sensibile crescita delle donazioni: nel 2012 sono state 643 le donazioni totali, 421 di sangue intero e 222 di plasma, contro le 548 del 2011. Inoltre, dato ancor più significante, i nuovi donatori sono stati 37.

IL NOTIZIARIO DEL DONATORE •

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Romans d’Isonzo

DONARE FIDUCIA La sezione di Romans d’Isonzo investe sui giovani

di Michele Calligaris

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ell’associazionismo, la ricerca di giovani leve e il loro coinvolgimento nelle attività rappresentano una priorità. Il sodalizio che si occupa della donazione di sangue soffre più di altri la mancanza di rinnovamento per le svariate motivazioni che possono portare al termine del contributo attivo di un donatore. In questo spazio vogliamo condividere le scelte che hanno portato a un radicale ringiovanimento del consiglio direttivo di Romans e delle attività organizzate. Ciò è stato possibile grazie ai membri dell’ex direttivo che hanno scelto di non ricandidarsi dando fiducia ad una piccola folla di under 35. La scelta dell’ex presidente Gianfranco Bernardi di cedere il timone, è stato un atto coraggioso in un’epoca e in un paese che crede poco nelle capacità dei giovani. La sua presenza, i suoi insegnamenti e consigli, uniti a quelli di Fulvio De Alessi e del vulcanico Roberto Plani, rappresentano i punti di riferimento per gli ultimi arrivati.

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• IL NOTIZIARIO DEL DONATORE

Le nostre attività La sezione è stata attiva nell’organizzare la prima donazione in autoemoteca nel nostro Comune il 17 novembre 2012. L’evento, grazie alla professionalità e alla simpatia dell’équipe del Centro Trasfusionale dell’ASS2, è stato particolarmente apprezzato da tutta la comunità che ha sollecitato di ripetere l’esperienza. Durante la fiera di Santa Elisabetta ci siamo impegnati con la campagna regionale “Il Dono è un Nodo”, infatti Romans è stata l’unica delle dieci tappe del tour ad aver ottenuto materiale promozionale bilingue (italiano/friulano). Il periodo natalizio ci ha visti impegnati nella realizzazione di una casetta nel presepe all’aperto di Romans. La struttura, “abitata” dalla mascotte Gocciolino in veste di Babbo Natale, era completata da pannelli informativi sulle attività associative e sulle modalità di donazione del sangue. Durante le festività, inoltre, abbiamo organizzato une festicciola per i bambini delle scuole primarie, donando alle strutture due impianti hi-fi portatili. Il 1° maggio le informazioni sulla donazione sono state consegnate ai neo diciottenni che, com’è uso nel goriziano, si apprestano ad innalzare il Mai. Questo appuntamento è particolarmente prezioso perché è l’occasione perfetta per “intercettare” chi compie 18 anni, requisito minimo di età per effettuare la prima donazione. Contemporaneamente, la squadra di calcio della nostra sezione si è classificata al terzo posto nel torneo di calcio organizzato dalla Consulta Giovani del Comune. Concludiamo con le prossime attività: li torneo di calcio e tennis tra donatori il 28 giugno, evento sportivo organizzato in collaborazione con le società sportive ASD Pro Romans-Medea e Tennis Club Romans e, a luglio, la 3^ gita a Laško (Slovenia) in occasione della festa della Birra e dei Fiori (sono aperte le adesioni). Infine, la Giornata del Donatore della nostra sezione si svolgerà sabato 7 settembre.


Villesse

CORO GIOVANILE “IO TU NOI” Riconoscimenti nelle più importanti rassegne, portando la voce dei donatori di sangue di Stefano Capacchione

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l coro “IO TU NOI” fa parte dell’associazione musicale “Banda dei Donatori di Sangue di Villesse”. L’obiettivo del coro, nato per sole voci bianche ed evolutosi in coro giovanile, è quello di trasmettere la grande gioia nel fondere le voci in una continua armonia di suoni e di emozioni. Apprezzato in numerose rassegne musicali dei teatri più famosi, il coro è stimato anche fuori regione grazie alla grande qualità ed alle pure emozioni che sa trasmettere. Il coro “IO TU NOI” nasce nel 2005 sotto la guida della Maestra Laura Belviso nella scuola di musica di Villesse. Dal 2006 il coro è iscritto all’Unione Società Corali Italiane e partecipa attivamente a numerose manifestazioni corali. Nel 2010 si è distinto in “Una giornata per cantare insieme”, rassegna corale di voci bianche a margine della manifestazione regionale dell’U.S.C.I. Inoltre si è classificato al primo posto nella manifestazione “Primavera di voci”, guadagnando il diritto alla partecipazione ai concerti di gala al Teatro “Giuseppe Verdi” di Pordenone e nella prestigiosa sala “Tripcovich” di Trieste. Nel 2011 ha partecipato alla realizzazione di due CD con alcuni brani popolari friulani: “Sfumature friulane” e “Gocce di note”. Il 3 giugno 2012 ha partecipato alla 36^ edizione di “Venezia in coro”, un concerto corale itinerante e suggestivo con numerosi cori provenienti da tutta Italia.

Ma il grande successo arriva con “Advent Choral Meeting” di Praga, una manifestazione tradizionale alla quale, ogni anno partecipano più di 40 cori di diversa nazionalità e di notevole caratura tecnica. Con un repertorio di spiritual, canti natalizi e canti popolari friulani, il coro ha incantato il numeroso pubblico presente portando oltre confine anche un po’ di “friulanità”. Quest’anno, il coro ha partecipato alla rassegna “Primavera di voci” al Teatro Pasolini di Casarsa della Delizia, manifestazione definita come la vetrina del “meglio” della coralità giovanile in Friuli Venezia Giulia.

La direttrice del CORO Laura Belviso, diplomata in pianoforte al Conservatorio “G.Tartini” di Trieste, insegna musica e pianoforte nella scuola primaria di Villesse. Inizia lo studio del pianoforte ed entra in contatto con il coro di voci bianche del suo paese “IO TU NOI” diretto dalla prof.ssa Godigna Baldassarri. Ha svolto attività d’insegnamento e ha frequentato corsi di perfezionamento e di aggiornamento in pedagogia musicale, didattica musicale, formazione della voce e direzione corale sotto la guida di nomi illustri come Nicola Conci, Cristina Fedrigo, Maurizio Spaccazocchi e ultima,in ordine di tempo, Maria Grazia Abbà.

IL NOTIZIARIO DEL DONATORE •

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LA CHIESA DI SAN VALENTINO SUL MONTE SABOTINO di Liliana Mlakar

Il monte, il più alto con i suoi 609 metri della corona di alture che da tre lati circonda Gorizia, fa da sfondo alla città per chi vi arriva da sud. Dietro il Sabotino si intravede il Monte Santo con il suo santuario e, attraverso la fessura che li separa, l’Isonzo irrompe nella pianura.

centi hanno sostenuto in modo un po’ fantasioso che la primitiva denominazione del monte fosse San Valentino, per gli sloveni San Baltin, San Bautin e infine Sabotin. Quindi Sabotino sarebbe la risoluzione slava, poi italianizzata di San Valentino, cui era dedicata l’antica chiesetta che sorgeva a quota 535 m. sul pendio del monte.

Il San Valentino

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ercando l’origine del nome si sono fatte varie ipotesi. Il termine sloveno lutje significa giovane bosco di tigli, quindi saluatin potrebbe derivare da zalutjan, cioè coperto da un giovane bosco, come poteva essere stato nel passato, scambiando nella parlata popolare la z con la s. Studi non molto re-

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A sud-est la cresta del Sabotino si conclude con la vetta del San Valentino che è raggiungibile a piedi partendo dalla località di San Mauro. Lassù alla fine del XIV secolo sorgeva una chiesetta meta di pellegrinaggi con annessi edifici abitativi. Nel 1619 vi officiava Giovanni Battista Bensa, nel 1742 il cappellano Jurij Gomišček che successivamente diverrà curato di San Mauro.


La leggenda Raccontano che in tempi molto lontani il Monte Santo e il Sabotino formavano un’unica montagna e l’Isonzo, che oggi scorre tra i due monti, seguiva un altro percorso. Esisteva lassù un santuario molto frequentato dai pellegrini. Durante una funzione religiosa un terribile terremoto spaccò la grande montagna e l’Isonzo si riversò nella spaccatura. I monaci che vivevano lassù costruirono allora la chiesetta dedicata a san Valentino e sull’altro monte, quella dedicata alla Vergine. Il priore del convento del San Valentino era spesso assalito da lotte interiori che lo portarono alla perdita della fede ed al desiderio ardente delle felicita mondane. Una volta, verso mezzanotte, mentre era affacciato ad una finestra che dava sull’Isonzo gli apparve un diavolo che gli promise aiuto in cambio dell’anima di un pellegrino che, per ogni gruppo, visitava il convento. In cambio il priore avrebbe goduto le gioie più grandi di questa terra. Il patto si concluse ed il diavolo portò il priore in un paese dove avrebbe potuto godere di tutti i piaceri più impensati. I confratelli nel frattempo non riuscivano a spiegare la sua assenza e pregavano Dio e celebravano messe finchè un giorno un monaco raccontò di aver sognato che un angelo aveva portato il priore in cielo. Questo annuncio attirò molti pellegrini e regolarmente in ogni gruppo ne spariva uno. La preoccupazione andava aumentando finchè un giorno scomparve anche l’immagine della Madonna. La ritrovarono sul Monte Santo. I monaci poi abbandonarono il sito ed una cinquantina di anni dopo, quando il priore chiese al diavolo di riportarlo lassù, trovo tutto in rovina. Disperato e pentito si inerpicò su una roccia vicina, guardò verso l’Isonzo e con un urlo si buttò nel vuoto.

Le ricerche archeologiche. Negli anni ‘80 del secolo scorso il Centro per le ricerche archeologiche e storiche del Goriziano ha tentato di far rinascere l’interesse per quel luogo che fino alla Prima guerra mondiale si era conservato solo come scheletro, ma che riusciva sempre ad attirare molti visitatori. La chiesetta si trova in territorio sloveno mentre gli edifici adiacenti in quello italiano. Per proseguire ad un recupero, il Centro per le ricerche archeologiche e storiche del Goriziano dovette agire in collaborazione con l’Istituto per la salvaguardia dei beni naturali e culturali di Nova Gorica ed il Goriški Muzej. Con i contributi dell’Unione europea, del Ministero della cultura della Repubblica della Slovenia e del Comune di Nova Gorica negli anni 1999 e 2000 sono iniziati ampi scavi archeologici che hanno portato alla luce le mura perimetrali della chiesetta. Nel 2001 i lavori di ricerca archeologica furono estesi anche ai vicini edifici abitativi, grazie al gruppo di lavoro denominato SABOTIN 2001, cui hanno partecipato studenti provenienti dalla Slovenia, dalla Germania, dall’Austria e dall’Italia. In collaborazione con Istituto di Storia Sociale e Religiosa - Gorizia

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IN PILLOLE

A GRADO IL CONGRESSO MANDAMENTALE L

o scorso 15 aprile si è svolta a Lucinico, nella sala “Luigi Faidutti” del Credito Cooperativo di Lucinico Farra e Capriva, l’Assemblea dell’Advs Gorizia. Oltre all’approvazione del bilancio consuntivo dell’anno 2012 sono stati affrontati diversi temi. Tra questi è stata assegnata alla sezione di Grado l’organizzazione del primo congresso mandamentale che si svolgerà nell’isola d’oro il prossimo 20 ottobre.

ANALISI DEL SANGUE A

seguito di segnalazioni pervenute ad alcuni dirigenti sezionali, relative ai tempi di ricezione dei referti delle analisi a seguito della donazione di sangue o altri emoderivati, si ricorda che il personale medico del centro trasfusionale valida i risultati delle analisi del sangue effettuate in occasione delle donazioni tendenzialmente entro 5 giorni lavorativi dal giorno della donazione. Successivamente le analisi vengono stampate e inviate alle procedure di spedizione. I risultati delle analisi, trasmesse tramite posta ordinaria, dovrebbero arrivare all’indirizzo del donatore entro 20 giorni dalla data di donazione (salvo disguidi di carattere postale). Tuttavia si precisa che: • in caso di anomalie riscontrate, il personale me dico del centro trasfusionale contatterà imme-

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diatamente il donatore per quanto del caso, ivi compresa la ripetizione di alcuni esami; • è facoltà e diritto del donatore recarsi di persona presso il centro trasfusionale per richiedere copia delle predette analisi, anche nel caso in cui non abbia ricevuto le analisi per disservizi postali. A questo proposito si rammenta che il personale medico è titolato a fornire informazioni sull’esito delle analisi e a fornire copia delle stesse solo ed esclusivamente al donatore interessato. Si approfitta, infine, dell’occasione per confermare che le analisi complete di laboratorio vengono effettuate una volta all’anno (comprese trigliceridi, colesterolo HDL, ecc.), mentre le analisi ematiche direttamente connesse alla donazione vengono comunque garantite ad ogni donazione.


IL PAESE DEL DONO: INIZIATIVA DIDATTICA PER LE SCUOLE DELL’INFANZIA L’

Advs Gorizia sta sviluppando un programma pluriennale per approfondire la conoscenza del dono del sangue nelle scuole per i diversi livelli d’istruzione (infanzia, primaria, secondaria inferiore, secondaria superiore). La prima realizzazione di questo progetto sarà quella dedicata alle scuole per l’infanzia, con la pubblicazione di un racconto e la predisposizione di alcune proposte per attività didattiche. In particolare verrà stampato un piccolo volume per bambini, conte-

AL “GALILEI” IL CONCORSO “CINE DONO” È stato assegnato all’ISIS “Galileo Galilei” di Gorizia il premio “Cine Dono” promosso dalla Advs Gorizia con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia. Il concorso intende premiare la migliore sceneggiatura per un breve spot/documentario per la promozione del dono del sangue e la tutela della salute tra i più giovani. A settembre, con il rientro sui banchi di scuola, si potrà procedere con la registrazione del video clip.

nente il racconto “Il Paese del Dono”, scritto dalla maestra Nadia Reitano di Cormòns e riccamente illustrato con i disegni di Federica Pagnucco di Valvasone, con il coordinamento della pedagogista Alessia Nemaz di Cormòns. Questo lavoro sarà a disposizione delle sezioni dell’Advsg per la successiva diffusione, probabilmente già a settembre, nelle diverse scuole d’infanzia presenti sul nostro territorio.

RIMBORSI D

a alcuni mesi viene utilizzato da parte dei Centri Trasfusionali dell’Ass n. 2 “Isontina” un nuovo modello per il rimborso spese di viaggio. Questo modello, unico a livello regionale e sostituisce quello precedente, prevede la possibilità di scelta da parte del donatore tra una serie di opzioni: accettare la somma spettante, devolvere la somma all’Associazione cui si è iscritti, devolvere la somma al Dipartimento di Medicina Trasfusionale, devolvere la somma ad altri. Per cui, nel caso in cui si voglia devolvere la somma all’Associazione e alla sezione a cui si è iscritti si deve quindi: • tracciare una X sulla opzione “devolvo la somma all’Associazione cui sono iscritto” scrivendo poi “ADVSG” e il nome della sezione; • firmare il modello. Si invita quindi tutti i donatori associati a seguire questi semplici accorgimenti al fine di evitare equivoci.

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IN PILLOLE

GIORNATE SEZIONALI 2013 SAN LORENZO MEDEA FARRA VILLESSE ROMANS LUCINICO CAPRIVA

15 GIUGNO 29 GIUGNO 20 LUGLIO 1 SETTEMBRE 7 SETTEMBRE 15 SETTEMBRE 13 OTTOBRE

TORNEI SPORTIVI TORNEI DI CALCETTO ROMANS 28 giugno 2013 MARIANO 5 luglio 2013 CAPRIVA DEL FRIULI 19 luglio 2013 TORNEI DI PALLAVOLO MISTO FARRA D’ISONZO 24 maggio 2013 CORSA CAMPESTRE MARIANO DEL FRIULI 29 settembre 2013

“RÉCLAME”. MANIFESTI E BOZZETTI DEL PRIMO ‘900 DAL FONDO PASSERO-CHIESA

L

a mostra, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia con ingresso gratuito e visitabile fino al 29 settembre, propone attraverso l’esposizione di manifesti pubblicitari, straordinari bozzetti, volumi e tavole illustranti vedute di varie città, gli ambienti e le atmosfere del territorio friulano e giuliano, i costumi, le tendenze nazionali e internazionali dell’epoca. La mostra presenta al pubblico parte del ricco corpus di manifesti e bozzetti di proprietà della Fondazione, prodotti presso lo storico stabilimento tipografico Passero-Chiesa di Udine. La rassegna espone inoltre alcune tabelle in latta realizzate delle Officine Grafiche Monfalconesi “E. Passero & C”, offrendo una panoramica completa sulla produzione pubblicitaria dell’epoca. Ogni sabato, domenica e festivi, alle 17.30, sono previste visite guidate gratuite alla mostra. Per ulteriori informazioni è possibile visitare il sito http://www.mostre-fondazionecarigo.it oppure scrivere all’indirizzo mail info@fondazionecarigo.it.

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DOVE DONARE S.I.T. di Gorizia

c/o ospedale “San Giovanni di Dio” via Fatebenefratelli, 34 – Gorizia tel. 0481 592990 (per info fino ore 13.00) da lunedì a sabato orario 8.00-10.30 Prenotazione necessaria per plasmaferesi

Centro di raccolta di Cormòns c/o distretto sanitario tel 0481 629270 venerdì (alternato con Grado) orario 8.00-10.00 sangue intero 10.00-12.00 plasma

Centro di raccolta di Grado

c/o distretto sanitario tel 338 8988930 venerdì (alternato con Cormòns) orario 8.00-10.00 sangue intero 10.00-12.00 plasma

Centro di raccolta di Monfalcone c/o ospedale “San Polo” via Galvani, 1- Monfalcone tel. 0481 487658/59 da lunedì a sabato orario 8.15-10.15 Per la prima donazione dal lunedì al venerdì alle 8.00

S.I.T. di Udine

c/o A.O.U. “S. Maria della Misericordia” p.le S. Maria della Misericordia- Udine tel. 0432 552341 prenotazione plasma e piastrine tel. 0432 552346 da lunedì a domenica orario 7.30-11.00 sangue intero 9.00-13.00 plasma

Centro di raccolta di Cividale c/o A.S.S. 4 Medio Friuli via Santa Chiara- Cividale tel. 0432 708333 da lunedì a sabato (no martedì) orario 8.00-10.00

Centro trasfusionale Palmanova c/o A.S.S. 5 Bassa Friulana via Natisone- Jalmicco, Palmanova tel. 0432 921262 prenotazioni plasma tel. 0432 921262 da lunedì a sabato e prima domenica del mese orario 8.00-9.30

Ospedale Maggiore di Trieste via della Pietà, 2/3- Trieste tel. 040 3992858 da lunedì a sabato orario 8.00-11.00

Ospedale Burlo Garofolo di Trieste via dell’Istria, 54- Trieste tel. 040 3785274 da lunedì a venerdì orario 8.00-11.00

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ISTANTANEE DI VITA ASSOCIATIVA


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